In crociera a L’Avana, volutamente trasandata
Scegliamo la crociera e la nave in base alla meta e volendo visitare L’Avana andiamo con MSC che ferma 3 giorni nella capitale cubana per poi passare in Giamaica, Grand Cayman e all’isola di Cozumel.
Indice dei contenuti
Viaggio e imbarco regolare, Costa ed MSC si equivalgono. Dopo il riavvicinamento degli Statunitensi il cambio si alza velocemente a favore dei cubani: 1 euro = cuc 1,10; 1 dollaro = 0,87 cuc, + 10% in poco tempo. Cambiamo al terminal dove l’wi.fi è scarso e a pagamento come da “problemi” cubani; si esce sempre col passaporto e carta nave. Ora molti accettano il dollaro a pagamento dei loro prodotti. Non ci sono servizi igienici pubblici in città quindi entrare in un bar, chiedere il permesso e pagare qualcosa. Eravamo là proprio nel periodo della visita di Obama, abbiamo visto lavorare alacremente per restaurare alcune parti della città ed abbiamo sentito la gente euforica della visita del presidente nordamericano. Eppure ci piace immaginare che L’Avana sia volutamente trasandata, con belle costruzioni coloniali ed altre fatiscenti, abbastanza pulita e sicura almeno fino alle 23, orario del nostro rientro in nave, con gente molto vivace che riempie le strade soprattutto dell’Avana vecchia e del centro mescolandosi ai turisti.
Chi non ha un lavoro fisso “si arrangia” magari mettendosi un vestito tipico e facendosi pagare per una foto. In certe zone, le principali, la città sembra ferma agli anni 50, soprattutto vedendo passare i taxi chiamati “almendronas” consistenti in auto anni 50, enormi, decapottabili e coloratissime, ormai un simbolo. Usciti dal terminal del porto ci si ritrova immediatamente in centro Avana vecchia, precisamente in piazza San Francisco con interessanti vie laterali e comunque ottimo punto di partenza per una visita a piedi. Andando a sinistra s’incontra la grande chiesa ortodossa e ad un chilometro un grande mercato coperto di artesania, il San Josè: oggettistica di ogni genere e sigari a volte della peggior specie (il sigaro originale costa parecchio). E’ lì che vengono portati i turisti coi bus in escursione. I souvenir comunque si trovano ovunque nelle vie centrali, a volte anche nelle cucine di case che si aprono in strada o sottoscala di ostelli. Le persone calorose e gentili rispondono a nostre domande di orientamento. Da piazza San Francisco, con al centro la fontana dei leoni e la chiesa del 1591 che non sempre è aperta e nella quale si tengono concerti e se si è fortunati si sale sul campanile mentre all’esterno donne con vestito creolo chiedono mance per una foto ci dirigiamo in pochi minuti al palazzo del Capitano ed al castello della Real Fuerza (il più antico delle americhe): attigua la famosa Plaza des Armas una delle più frequentate dove avvenivano eventi militari: nei pressi cominciamo a vedere le grosse colorate auto degli anni 50; lasciamo i cannoni ed entriamo nella piazza della cattedrale, la più famosa ed armoniosamente latina affiancata da edifici con arcate, il museo di arte coloniale ed anche un mercato di libri usati: sprizza cultura!
Se volete approfittare si pranza al ristorante “El patio”, sotto un portico con vista cattedrale, ambiente discretamente raffinato, buoni i prezzi. Nei pressi la famosa Bodeguita del Medio, piccolo ed affollato locale frequentato da Hemingway dove sorseggiava il famoso Mojito e dove si trovano ancora suoi cimeli: il locale con musica dal vivo apre alle 10 circa. A proposito… girando l’Avana ci si imbatte frequentemente in locali o hotels con targa esterna che annuncia la visita di questo o quel personaggio, o case dove hanno abitato V. Hugo o altri, compreso Garibaldi, sarà tutto vero? Sicuramente L’Avana era una capitale caraibica molto colta e frequentata da personaggi importanti. Raggiungiamo quindi il Castillo de la Punta con bella vista sull’altra parte del canale dove oltre al faro si trova sulla collina il Castillo del Morro e la parte più sicura della fortezza chiamata La Cabana: alle 21 un colpo di cannone. Queste 2 fortezze erano unite la notte da una grossa catena per impedire il passaggio degli invasori. Da lì un’occhiata al Malecon, che per la verità ha sullo sfondo palazzi di stile sovietico.
Lasciamo il lungomare e visitiamo il museo de la Revolucion con tanto di carro armato nel piazzale e vicino troviamo il Palazzo delle Belle arti. Un’occhiata alla bellissima chiesa di San Angel custodido e c’incamminiamo per il bel Paseo del Prado ammirandone i palazzi. Stiamo entrando in “Avana centro”, vediamo l’ambasciata spagnola, il parque central, lo storico Hotel Inglatera ed il bellissimo Gran teatro bianco con guglie. Un giretto per calle San Rafael e fotografiamo il palazzo del governo, il famoso Capitolio, visitabile, che ricorda la Casa bianca. Di fronte case colorate caratteristiche con balconi che si vedono in molte foto rappresentative dell’Avana. Dietro al Capitolio il barrio Chino che non ci ha entusiasmati e la vecchia fabbrica di tabacco. Di fianco il parco della Fraternità con un famoso albero Ceiba, piantato con una miscela delle terre di tutti i paesi americani. Di fronte al Capitolio molte vecchie auto anni 50 in attesa di clienti, restaurate, che appunto fungono da taxi; noi prendiamo una Chevrolet del 54, viola, auto per divi, interni in pelle bianca, decapottabile, concordiamo a fatica 20 euro per 40 minuti, il tempo di percorrere il tragitto sino a Piazza della Rivoluzione, enorme, col memorial Josè Martì, scrittore e rivoluzionario anti spagnolo e dove fotografiamo le grandi immagini del Chè e di Camilo Cienfuegos. Di per sé la piazza non è bella ma immensa e di valore storico, da vedere, approfittando di questi taxi, e visitando così nel tragitto una parte interessante dell’Avana.
A piedi ripartiamo dal Capitolio, passiamo dal Floridita, anche questo locale preferito da Hemingway per un Daiquiri e scendiamo verso il porto; la via principale e vivace è calle Obispo che vi consigliamo pure di sera anche se qualcuno può avvicinarvi e chiedervi: ”Quiere chica bonita?”, insomma c’è del giro. Qui ci sono molti negozi, un mercatino souvenir interessante e vari locali dove mangiare qualcosa ad ottimo prezzo o bere un drink a tavolino o bancone al ritmo di musica cubana dal vivo. Molte orchestrine, forse non tutte di grande valore artistico, ma che contribuiscono al buonumore ed alla vivacità del luogo, molto apprezzate. Ci siamo fermati al ristorante Europa per un drink, ma affollati anche Bosque Bologna e La Pergola, scegliete quello che vi ispira maggiormente; mentre per un dolcetto andate alla panederia dulceria San Josè e prendete un caffè di fianco all’Almuerzo criollo. In questa strada pedonale anche la Casa del Tabaco y la Casa del Ron dove forse si comprano i migliori prodotti. In uno spostamento laterale abbiamo visitato anche Plaza Vieja contornata da splendidi palazzi dove un tempo risiedeva la ricca borghesia e l’iglesia del Santo Cristo del Buen Viaje (pressi Capitolio) in bella location. Inutile dire che anche la sera abbiamo passeggiato per calle Obispo affollata di indigeni e turisti ed abbiamo visitato le piazze San Francisco e della cattedrale illuminate, giungendo nuovamente al Capitolio e soprattutto al parque central. Abbiamo così passato un paio di giorni, poi siamo partiti per toccare Giamaica, Cayman e Messico per poi ritornare l’ultimo giorno della crociera all’Avana, proprio il Martedì della visita di Obama, quindi molto fermento, anche se era sparito il sole ed i 25 gradi avevano sostituito i 31 del passaggio precedente. Ricordo la bellissima entrata in porto all’Avana ed il panorama dall’alto dell’ultimo ponte. Ne abbiamo comunque approfittato per un ultimo giro rivisitando i luoghi che più ci avevano colpito, ci siamo seduti ed abbiamo dialogato coi cubani nel piazzale del Parque central, luogo d’incontro molto frequentato e sempre con musica che fa ballare giovani ed anziani. L’Avana è sicuramente una delle più belle città viste in tanti viaggi, destinata sicuramente a lasciare un segno nel cuore e nella mente di chiunque.
MONTEGO BAY-GIAMAICA
Lasciata l’Avana la nave attracca a Montego bay, città non proprio sicurissima ed avendo deciso di non acquistare costose e brevi escursioni proposte dall’armatore (ormai siamo edotti) eravamo decisi a prendere un taxi, magari collettivo per la famosa ed attrezzata nonché cara spiaggia di Doctor’s cave alla distanza di circa 5 chilometri, sennonchè, la sera prima una cameriera ci ha dato una vera dritta. Lei ed alcuni ufficiali qualche volta vanno in un resort chiamato Seawind, a 900 metri dal porto, quindi una camminata, all’uscita del terminal a destra, entrata 5 dollari a testa, per i quali ci hanno concesso sdraio ed ombrellone. Ci siamo quindi trovati a prezzo ridicolo, in un bellissimo ambiente, bella spiaggia con palme sorvegliata e mare caraibico, wi.fi gratuito e possibilità di pranzare al ristorante o in spiaggia con pochi dollari (hamburger e patatine, fritto di pesce o altro) o bere una birra ed una pina colada spendendo 7 dollari. Siamo giunti per primi, fantastico, poi altri 4 clienti ed alcuni sott’ufficiali. Una dritta che da sola è valsa la mancia a fine crociera.
GRAND CAYMAN
C’eravamo già stati, non piove quasi mai, vegetazione bassa, la nave si ferma in rada ed i tender portano al porticciolo di George town. Con la concorrenza avevamo preso una pessima escursione in spiaggia durata 2 ore. Questa volta poiché la partenza era per le 15, abbiamo avuto solo il tempo di una passeggiata in paese ed abbiamo approfittato di una minuscola spiaggetta “ disabitata” in centro, a 100 metri dal molo per fare un bagno rinfrescante in acque chiare e pulite. Paradiso fiscale, costruzioni coloniali in stile inglese, piccola chiesetta, il National museum situato nella casa più vecchia del paese. Abbiamo quindi rinunciato alla corsa in un bus o taxi per raggiungere una spiaggia della Seven mile, essendo a conoscenza di una spiaggia libera presso Tiki beach dov’è prevista l’escursione. Era di domenica, i negozi chiusi, fortunatamente anche quelli di diamanti.
COZUMEL-MESSICO
Anche quì eravamo già stati. Al terminal del porto parecchi negozi. La giornata è stata la peggiore, nuvolosa e con forte vento, quindi per smaltire le abbuffate dei giorni precedenti ci siamo fatti a piedi i quasi 4 chilometri che dividono il molo lontano dal centro di San Miguel (un altro molo è al centro del paese ma spesso attracca la Carnival). La cittadina è molto frequentata, non piccola, con bella piazzetta centrale, tanti bar e ristoranti e centinaia di negozi e banchi dove acquistare ad ottimo prezzo ogni tipo di souvenir. Sul viale centrale prospiciente il mare tante carrozzelle con cavalli in attesa di turisti. Il ritorno in taxi a prezzo fisso: come 2 anni fa 8 dollari. Ci fosse stato il sole avremmo dovuto fare almeno 15 chilometri per raggiungere una spiaggia, magari dall’altra parte dell’isola meno ventosa, oppure, come era nelle intenzioni, fermarci in una piccola spiaggetta attrezzata, entrata a pagamento, a 300 metri dal molo, con possibilità dei servizi e del cibo. A fianco un paio di terrazze attrezzate sempre private e con entrata a pagamento. Escursioni interessanti ed impegnative con MSC verso la terraferma, visitando Playa del Carmen e siti Maya come Tulum e chicche Itza: consigliati perché già visti.
Dopo 7 giorni rientro regolare a Malpensa. Foto di questo viaggio su – nostro blog viaggi http://poneloya25.weebly.com e slide su https://youtu.be/zYCuHmZpH8o