In Croazia tra mare, relax e natura

Una vacanza decisa solo poche ore prima di partire e completamente all'avventura, senza nessuna prenotazione, nel periodo più affollato dell'anno. Da Dubrovnik ai laghi di Plitvice passando per l'isola di Hvar
Scritto da: bly
in croazia tra mare, relax e natura
Partenza il: 07/08/2012
Ritorno il: 14/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Una vacanza decisa solo poche ore prima di partire e completamente all’avventura, senza nessuna prenotazione, nel periodo più affollato dell’anno. Un viaggio alla ricerca di relax, sole, mare, natura e posti incredibili.

7 agosto 2012

Alle 16 in punto partiamo per la nostra vacanza in Croazia decisa solo due ore prima. Il nostro primo obiettivo è raggiungere il porto di Bari e sperare che ci sia un posto libero anche per la nostra auto. Alle 19.30 arriviamo a destinazione e dopo una fila di quasi mezz’ora sotto un tendone con effetto serra, abbiamo i tanto desiderati biglietti per la Croazia ad un costo complessivo per due persone (in poltrona) più auto di € 210,00. Saliamo sul traghetto, ci muoviamo alle 22,45 e, addormentandoci, aspettiamo l’arrivo previsto per il mattino dopo.

8 agosto 2012

Alle 7.00 circa la nostra nave attracca nel porto di Dubrovnik e, dopo aver cambiato 200 euro (1500 kune circa) andiamo alla ricerca di un alloggio. Qui ad ogni angolo si affittano stanze in case private, piccole camere con bagno e cucina che costano, a notte, tra 40 e 65 euro. Scegliamo di scendere direttamente verso la pittoresca località di Cavtat e, tramite ufficio del turismo, ci vengono a prendere due simpatiche ragazze che ci accompagnano nel nostro piccolo nido, offrendoci per giunta, una fetta di torta al formaggio favolosa! La camera è un po’ cara, 65,00€ a notte. Appena sistemati i bagagli, decidiamo di scendere a piedi per farci un bagno in questa bellissima località. Facciamo un po’ di strada e raggiungiamo un posto tra le rocce a strapiombo sul mare. L’unico problema è che per fare il bagno in Croazia devi munirti di sandalini di gomma e così facciamo, ne compriamo due paia. Stiamo un paio d’ore ad ammirare i fondali e con il passare del tempo la zona inizia a popolarsi di nudisti. Verso le 14 ci rendiamo conto di aver fame e decidiamo di andare a pranzare alla locanda Galijia. Ordiniamo zuppa di pesce e gamberi al miele ed arrostiti. Paghiamo circa 40,00€. Una volta finito il pranzo, decidiamo di cambiare zona e andiamo nell’altra penisola di Cavtat a cercare un posto tranquillo dove fare il secondo bagno della giornata, dopo avere percorso un sentiero che non ci porta da nessuna parte bensì al punto di partenza decidiamo di fermarci in un luogo dove resistiamo appena 30 minuti, il tempo di entrare in acqua e scappare causa zanzare che non ci danno tregua (anche qui c’erano alcuni nudisti). Vista l’ora, e il fatto che vogliamo andare a visitare Dubrovnik in serata, decidiamo di tornare nel nostro nido. Il ritorno non è dei più semplici visto che per raggiungere la destinazione dobbiamo fare quasi 2 km in salita con gradini e non. Riposiamo giusto un oretta dopo esserci lavati e partiamo in auto per Dubrovnik. Arrivati nella città ci rendiamo conto che trovare parcheggio non è facile, e dopo un paio di giri a vuoto, ne troviamo uno vicino alla città vecchia al costo di 30KN (4,00€ circa) all’ora. La cosa bella è che il distributore di ticket non accetta soldi in carta e quindi abbiamo giusto 30KN in monete per un ora, per la gioia di Francesca (fosse dipeso da me, avrei lasciato l’auto un intera notte parcheggiata lì), ad ogni modo passeggiamo nella città vecchia giusto il tempo di capire e notare quanto è bella e suggestiva Dubrovnik, di cenare in un piccolo fast food all’interno di un vicoletto strettissimo con panini, hot dog e patatine con 15,00 €. Ritorniamo a casa e ci addormentiamo con il pensiero di visitare il giorno dopo la città poiché un’ora non le rende per niente giustizia.

9 agosto 2012

Sulla strada che da Cavtat va verso Dubrovnik, ci fermiamo in una piccola località chiamata Mlini, un piccolo e grazioso villaggio sul mare, dal cui porticciolo partono piccoli battelli turistici per le escursioni delle tantissime isole ed isolette che circondano la terraferma. Noi optiamo per una gita in un isolotto minuscolo detto Supetar (San Pietro). Il biglietto ci costa 300kn (40 euro circa) e comprende i due viaggi di andata e ritorno piú il pranzo. L’isola è davvero molto piccola, in un’ora abbiamo già fatto il giro completo e ammirato la rigogliosa vegetazione fatta di conifere, palme e piante di ogni genere nonché la meravigliosa e frastagliata costa rocciosa. Anche qui bagno e immersioni. Pranziamo nell’unico posto esistente sull’isola, una piccola costruzione in legno con tanti tavoli tutti all’aperto, ci servono una grigliata mista di pesce fresco davvero deliziosa completa di vino bianco e contorno di verdure grigliate… al rientro con una piccola imbarcazione, commentiamo che ne è valsa davvero la pena! Unica nota dolente… le zanzare che nel pomeriggio ci devastano! Passiamo la serata nuovamente a Dubrovnik, questa volta parcheggiando l’auto a un km e mezzo dalla città vecchia (5kn all’ora). Questa città è definita la Venezia dei Balcani e si capisce subito il perché… è incastonata tra le montagne rocciose e il mare, circondata da alte e possenti mura con le fortezze che dominano i quattro angoli della città, è maestosa e semplice al contempo, seppure invasa dai turisti il suo fascino è difficile da spiegare… la sua storia e le vicissitudini dei secoli, il suo glorioso passato, si avvertono sul lastricato candido e lucente. Insomma, merita davvero un’accurata visita. Ovviamente ad agosto la si ammira meglio di sera a causa del caldo soffocante. Ceniamo al porto a base di pesce fresco. La città offre molta scelta per i turisti, a prezzi medio bassi.

10 agosto 2012

Lasciamo Cavtat di buon’ora e risaliamo la costa fino a Dvrenik. Il viaggio dura circa un paio di ore, la strada è molto trafficata e non assomiglia neanche lontanamente a una superstrada ma ci dà la possibilità di vedere i paesaggi bellissimi sia costieri che interni (per un buon tratto si allontana dalla costa), tutta la riviera di Makarska. C’è persino un piccolo tratto da percorrere nei confini bosniaci per cui si oltrepassano le frontiere. Arriviamo a Dvrenik e compriamo i biglietti per il piccolo traghetto che condurrà noi e la nostra auto sull’isola di Hvar. Ci sono molti turisti e la fila per imbarcarsi sembra eccessiva, ma siamo fortunati e la nostra auto rientra nel traghetto appena attraccato (i traghetti sono molto piccoli ma partono di continuo, conviene mettersi in fila il prima possibile). Paghiamo 20 euro complessivamente e, dopo mezz’oretta di traversata, approdiamo a Sucuraj. Affrontiamo l’unica stradina tortuosa che attraversa l’isola, immersa in una natura selvaggia e rocciosa e, dopo un’ora, tenendo conto di quello che ci dice la nostra guida Routard, svoltiamo per Vrboska alla ricerca di un appartamento meno costoso del primo e soprattutto di quelli che si possono trovare a Hvar (città) visto che siamo nella settimana di ferragosto. Sulla strada notiamo che c’è un camping di nudisti. Avendo con noi la tenda, pensiamo che male che vada, potremmo accamparci là, anche se trovarsi con delle persone nude tutto il giorno, anche mentre cenano e lavano i panni, ci farebbe un po’ strano! Optiamo per una “soba” (camera) lì vicino a 40 euro a notte per tre notti. Il proprietario di casa, che vive al pianterreno dello stesso edificio, parla benissimo l’italiano ed è molto gentile e ospitale (caratteristica riscontrata nella maggior parte della gente dalmata incontrata sin’ora). Ci basta solo attraversare la strada e scendere per un sentiero immerso nel fitto boschetto, che ci ritroviamo in una caletta bellissima, rocciosa e con l’acqua dai colori fantastici… però è pieno di nudisti, siamo finiti, senza volerlo, nella spiaggia del camping di cui sopra! La sera decidiamo di far visita alla città di Hvar, che dista pochi chilometri dal nostro alloggio di Vbroska. Parcheggiamo al costo di 7 Kn all’ora e, prima di cenare, prendiamo due birre grandi al ridicolo prezzo di 25 Kn ciascuna. Notiamo subito che ogni locale offre wifi libero e, per la nostra gioia, possiamo finalmente comunicare con il mondo. Ceniamo in una pizzeria (Mama Leona) con 200 Kn dove la pizza è migliore di come la fanno in tante pizzerie italiane. Dopo aver passeggiato per il porto ed ammirato questa cittadina spettacolare, anch’essa letteralmente presa d’assalto dai turisti (gli yacht attraccati al porticciolo sono innumerevoli), chiediamo ai numerosi stand se possiamo affittare una barchetta per il giorno dopo anche senza esperienza e la risposta è affermativa. Decidiamo di ritornare in camera e, passando da una sorta di edicola/tabacchi, compriamo una cassa d’acqua all’esagerato prezzo di 74 Kn (in Croazia costa più l’acqua che la birra se la si compra nei posti sbagliati e non in un market). Sulla strada del ritorno fumando una sigaretta, non noto che dietro ho una volante della polizia e buttando la cicca sull’asfalto dal finestrino (mea culpa… sigh!), vengo multato di 500 Kn. Penso per un attimo di essere finito in qualche Paese nord europeo o in un brutto sogno, ma pago immediatamente quanto dovuto al mio “aguzzino” mentre lo stesso se ne sta tranquillo a scherzare e dialogare con me e, dietro di noi, le auto (targate Croazia) sfrecciano a più di 100 km/h in una stradina piena di curve il cui limite è di 50 km/h. C’è però da dire che quest’isola d’estate è devastata dagli incendi e la polizia stessa ci spiega che fanno di tutto per prevenirli.

11 agosto 2012

Come stabilito, al molo di Hvar, ci affittano una barchetta per l’intera giornata al costo di 400 kn, così facciamo il giro di tutte le isolette dell’arcipelago delle “Isole Dannate”. Numerosi i golfetti e le spiaggette immerse nel mare turchese, fondali spettacolari e coste splendide. Attracchiamo per un po’ a Palmizana, la più turistica e affollata, ma anche molto bella. Trascorriamo così l’intera giornata tra tuffi, pranzo al sacco e tintarella, mentre proviamo l’ebbrezza di “guidare” una piccola barca! Alle 19.00 riconsegnamo l’imbarcazione e, soddisfatti, ammiriamo la bellezza di Hvar tra i suoi stretti vicoli di pietra e l’immensa piazza centrale. Ceniamo al ristorante “Macondo”, in una viuzza strettissima e carinissima ovviamente a base di pesce fresco! Paghiamo 370 kn.

12 agosto 2012

Scendiamo nel paesino di Vrboska per una visita veloce e per fare i panini e ci accorgiamo di quanto sia carina. Porticciolo che divide in due il centro abitato e casette antiche in pietra con i tetti rossi in quello che, ormai abbiamo capito essere il tipico stile della costa dalmata. Piccoli bar e localini ma, ovviamente, il turismo è meno invasivo che altrove, per cui l’atmosfera molto più autentica e rilassata. Percorriamo la penisola di Kabal, immersa nel verde e in qualche piccolissimo centro abitato che sbuca tra gli ulivi e le pietre, lungo una stradina che a stento contiene entrambi i sensi di marcia. Passando per il piccolo centro di Rudina, arriviamo nella baia di Zucova, scendendo a piedi lungo sentieri più adatti alle escursioni con scarpe da trekking che alle ciabatte da mare, ma ne vale davvero la pena! Trascorriamo la giornata in questa splendida baia, inebriandoci dei suoi colori ed odori, in un mix di mare blu e turchese e vegetazione fitta e rigogliosa. Dopo una breve sosta nella nostra camera, trascorriamo la serata a Stari Grad, che dista soli 7 km dalla nostra dimora a Vrboska. Non è turistica e fascinosa come Hvar, ma merita una bella passeggiata tra i suoi vicoli di pietra grezza e le finestre e porte di legno verde. Insomma, autentica e ben tenuta!

13 agosto 2012

Di buon’ora decidiamo di lasciare l’isola di Hvar recandoci a Stari Grad e prendendo il traghetto che ci porta a Split (paghiamo ben 412 kn, ossia 55 euro a fronte dei soli 18 euro dell’andata), la traversata dura circa due ore (essendo diretti a nord nell’entroterra, ci conviene). Così ci allontaniamo dalla costa e attraversiamo le imponenti montagne che ci conducono ai Laghi di Plitvice. Nei pressi di questa località troviamo numerosi villaggi formati da piccoli agglomerati di baite in legno, immersi nei boschi e costruiti (anzi, ricostruiti, visto che i segni delle bombe sono ancora evidenti in numerosi edifici) davvero con tanto buon gusto! A circa 10 km dall’ingresso del Parco, troviamo alloggio nella mansarda in legno di un simpatico vecchietto per soli 30 euro. Condividiamo bagno e terrazzo con una loquace coppia di tedeschi e apprezziamo la semplicità e la pulizia del luogo (l’odore di bucato è inebriante). Facciamo una piacevole passeggiata e ammiriamo il paesaggio e l’armonia del luogo. Ceniamo in un piccolo locale sulla strada principale, non distante dal nostro alloggio, questa volta gustando due buonissime bistecche per meno di 15 euro a testa.

14 agosto 2012

Arriviamo all’ingresso n. 1 del parco nazionale alle 8 in punto, così da approfittare delle prime ore del mattino per gustare il paesaggio ed evitare la valanga di turisti che si concentra nelle ore centrali della giornata. Paghiamo 20 euro a testa e scegliamo il percorso C (4/6 ore di cammino ed un breve tratto in battello su uno dei laghi) che, tra i tanti disponibili, ci sembra il più completo. Ci mettiamo in marcia e ammiriamo le bellezze di questa natura selvaggia rimanendone letteralmente incantati. Laghi dalle acque verde smeraldo, altissime cascate e grotte con fessure dalle forme più strane. Insomma, vale veramente la pena di trascorrere una giornata in un posto tra i più belli che abbia mai visto. Ancora emozionati per la splendida escursione, verso le 15 ci mettiamo in macchina e percorriamo i circa 1500 km che ci separano da casa nostra (attraversando numerevoli stradine di montagna prima di imboccare l’autostrada), notando che l’unica cosa davvero cara in Croazia, è l’autostrada! Arriviamo a casa alle 6 del mattino, distrutti ma davvero molto, molto soddisfatti!

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