In Croazia, in vespa
Decidiamo di fare tre tappe, sia per non stancarci troppo ma anche per non affaticare troppo la vespa e che viaggione. Abbiamo percorso strade lungo una bellissima costa fermandoci di tanto in tanto per mangiare una fetta di anguria nei baldacchini allestiti lungo la strada o solo per ammirare il territorio brullo e per fotografare i panorami mozzafiato che si presentavano, con sali e scendi a volte faticosi per la vespa, cercando i cartelli per la nostra destinazione che non sempre si trovavano.
La prima tappa è subito dopo il confine con l’Italia, a Portorose, in Slovenia, dove staremo due notti. Abbiamo trovato un campeggio a circa un km dal centro, purtroppo però non era il massimo, si dormiva nei sassi (primo campeggio in tutta la mia vita che non trovo erba ma sassi), pieno di ragazzini che urlavano tutta la notte; ma non era questo il problema, le spiagge erano brutte, senza sabbia ma solo cemento artificiale, l’acqua era sporca, con il fondale pieno di fili d’erba, insomma non era molto semplice nuotare e lo snorkeling era impraticabile. Inoltre prezzi esorbitanti.
Ma niente paura, si parte per Rovigno. E che meraviglia, super campeggio a circa un km dal centro, con vista sul mare, bellissimo posticino dove piazzare la tenda, posto per l’amaca con tanto di vista sul tramonto.
Ci procuriamo quindi uno scatolone che fungerà da tavolino ed iniziamo ad esplorare il luogo.
Ci informiamo con la gente del posto e ci dicono che le spiagge più belle sono nel Parco nazionale a sud di Rovigno, quindi con la vespa arriviamo in questo splendido posto immerso nel verde, roccioso e con un mare splendido ideale per lo snorkeling. Qui trascorriamo due bellissimi giorni all’insegna del mare, delle nuotate, delle giornate lunghissime e delle cene in campeggio con cevapcici, candele e vino croato.
Nell’ultimo giorno a Rovigno decidiamo di fare un escursione in barca che parte dal centro cittadino, sosta nell’unica Isola disabitata dell’arcipelago rovignese con un mare limpidissimo, visita del canale di Leme, pranzo e bagno in mare aperto.
Alla sera mangiamo in un trattoria a prezzi onestissimi e cerchiamo scorci da fotografare di Rovigno by night perché è davvero una perla.
Ritorniamo poi verso l’Italia, quindi ci fermiamo altri due giorni a Parenzo, in un campeggio a circa 4 km dal centro cittadino. Qui troviamo altre bellissime insenature dove nuotare e fare snorkeling e fare anche qualche bel tuffo. Anche Parenzo ha un centro molto carino anche sei prezzi sono un po’ altini.
Con calma poi ripartiamo verso l’Italia.
Di questa vacanza ci è piaciuto molto l’avventura e la libertà che la vespa sa darti; ci suonavano per la strada, ci salutavano e ci facevano i complimenti per il coraggio di fare un’esperienza da genere; siamo stati trattati bene anche dalla gente del luogo che ci chiedeva informazioni sul mezzo e sul giro che facevamo e abbiamo avuto anche la fortuna di trovare sempre posto nei campeggi perché occupavamo poco spazio. Nota non da poco, non abbiamo mai fatto coda anche se ne abbiamo trovate lunghe kilometri; ma purtroppo niente souvenir da portare a casa, bisogna ridurre il peso al minimo indispensabile quando si viaggia in due ruote; tra l’altro siamo stati anche molto fortunati perché la vespa è pur sempre un mezzo vecchio ed i rischio di rompere qualcosa o di bucare c’è sempre, a noi è andata bene. Questa esperienza è stata bellissima e ce la ricorderemo per sempre.