In camper verso il nord Europa
7 Agosto 2015
Il giorno della partenza tanto attesa è finalmente giunto, ma segnato, sin dalle prime ore, dalla sfortuna, in quanto il camper, proprio oggi, ha rifiutato di accendersi a causa della batteria scarica, ma ha implicato solo un ritardo sull’orario di partenza.
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La meta principale del viaggio è la Polonia, con il maggior numero di visite previste, per poi proseguire, se riusciamo, verso le Repubbliche Baltiche (Lituania, Lettonia ed Estonia), facendo alcune tappe spezza viaggio in Germania e in Repubblica Ceca.
La prima sosta pianificata è Monaco di Baviera, passando dal Brennero e fortunatamente non abbiamo trovato coda al nodo cruciale di Verona.
Dopo Bolzano è comparsa sul cruscotto del camper il simbolo di guasto al motore: ansia e un leggero sconforto.
Abbiamo chiamato l’assistenza Fiat ed individuato un’officina a Bressanone: era incredibilmente affollata di turisti rimasti come noi in panne, ma dopo poco più di mezz’ora hanno potuto “testare” la situazione e verificare che si è trattato di un falso allarme, un contatto. Hanno resettato l’anomalia e siamo potuti ripartire.
Prima di uscire dall’autostrada venivano indicati quatto chilometri di coda dopo Bressanone, mentre al nostro rientro non c’era più nulla. Vediamo sempre gli aspetti positivi.
Nonostante tutto siamo riusciti ad arrivare, come da programma, in Germania, a Monaco, poco prima di cena. Siamo entrati al camping di Thalkirchen, dove eravamo già stati anni fa, ed usciti dopo poco a piedi alla volta del centro.
Appena fuori dal campeggio si trova la fermata del bus che conduce, in poche fermate al metrò. Abbiamo cercato di acquistare a bordo il biglietto, ma senza successo, così abbiamo riprovato in metrò alle macchinette automatiche, dopo aver capito, vedendo la mappa della città, che il biglietto doveva valere per 2 zone.
Siamo scesi in pieno centro, in Marienplatz, dove si trova il Nuovo Municipio, Neues Rathaus, con il bellissimo carillon con 43 campane e che, in alcune ore della giornata, si anima di 32 figure in rame a grandezza naturale.
Siamo arrivati davanti al teatro ed abbiamo proseguito per l’Hofbranhaus, la celebre birreria, dove abbiamo fatto cena, bagnata ovviamente dal tipico boccale di birra da 1 lt. Il locale è molto grande ed estremamente incasinato.
Ci si siede dove si trova posto, condividendo il tavolo con sconosciuti e si deve cercare di attirare l’attenzione del cameriere per ordinare. Siamo riusciti a trovare un tavolo libero accanto ai musicisti, prima con una coppia di messicani, che hanno anche voluto conversare, e poi con dei giapponesi.
Dopo un litro di birra il tasso alcolico era abbastanza sopra lo standard ed ero discretamente allegra.
Abbiamo fatto ancora due passi sino alla Frauenkirche e poi siamo scesi in metrò.
Il bus per tornare in campeggio termina le corse verso le 21:30, quindi abbiamo percorso a piedi il chilometro restante.
La temperatura in camper era accettabile, noi esausti, così ci siamo fiondati a letto, senza finire di svuotare i bagagli, lasciati in sospeso già al mattino.
8 Agosto 2015
Possibile meta della giornata è Praga, ma, per spezzare il viaggio, inseriamo qualche tappa.
La prima sosta è a Lanshut, borgo medievale, con una stella Touring. Carina è la via principale con case dipinte con colori pastello e alti frontoni e forse anche il castello in cima alla collina, ma faceva troppo caldo per avere il coraggio di salirci.
Nel complesso si è trattato comunque di una sosta poco significativa.
Avevo pensato di fermarci a Passau, altra cittadina con una stella Touring, ma data l’esperienza appena vissuta, preferisco puntare unicamente alle 2 stelle Touring.
La prima sul nostro percorso si trova in Repubblica Ceca: Cesky Krumlov, patrimonio dell’UNESCO dal 1992. Abbiamo parcheggiato al P3 (1€/h), in cui è possibile pernottare ed avevamo pensato fosse la nostra soluzione, arrivando alle 16, ma la visita è stata poi più rapida del previsto. Arrivati al è bello vedere canoe e gommoni affollare le acque e mettersi in coda per scendere una breve e stretta ripida.
Siamo passati dalla chiesa di Sv. Vit, San Vito e poi siamo saliti allo Zamek, il castello-residenza.
Si supera un fossato, ormai asciutto, dove vivono alcuni teneri orsi.
Guardando verso l’alto si ammira una bella torre rossa, su cui decidiamo di salire per godere del panorama sulla città.
Le visite al castello durano un’ora e, chiudendo alle 18, non avremmo fatto in tempo ad accedere all’ultimo tour guidato, così ci siamo avviati verso Praga, dove siamo arrivati alle 20 al Caravan Yatch Club. Domani faremo una rapida visita di ripasso, essendo già venuti anni fa per un capodanno, e poi partiremo per la Polonia.
9 Agosto 2015
Fino alle 14 è possibile lasciare il camper in campeggio, così siamo andati a prendere il bus, X12, poco oltre la fine della strada. In 2 fermate, andando in direzione destra, si arriva alla stazione ferroviaria, nonché alla metro, Linea B, fino a Mustek, in pieno centro.
In un attimo, si è in Staromestske namesti, la piazza della città vecchia, su cui si trova la fantastica torre dell’orologio astronomico, Staromestska Radnice, che ad ogni ora mette in mostra un breve spettacolo da due finestrelle che vedono sfilare Cristo e gli apostoli ed un sacco di gente affolla la piazza con il naso all’insù, con obiettivi o cellulari puntati per riprendere la danza.
Poco oltre si trova Tynsky Chran, tempio gotico tra i più significativi di Praga, ma in cui non siamo riusciti ad entrare perché vi stavano celebrando la messa. Siamo quindi andati all’affollato Ponte San Carlo, Karluv Most, con i suoi 16 piloni e le rispettive statue, molto particolare ed affascinante. Al termine del ponte, andando verso il castello, c’è una torre su cui è possibile salire per ammirare dall’alto la vista del ponte stesso e di parte della città.
Ci siamo diretti a Sv. Mikulas, il cui interno è tuttavia troppo barocco per i miei gusti, ma ha una cupola ottagonale molto bella.
Infine, nel nostro giro di ripasso, siamo saliti al castello con l’intento di vedere anche la cattedrale di S. Vito, ma senza successo, per via di una coda infinita per accedervi. Purtroppo dovevamo essere per le 13:30 in campeggio, così da partire per le 14:00 e non ci siamo potuti soffermare a lungo.
Abbiamo percorso la strada a ritroso e siamo riusciti a mantenere il programma prefissato.
Altra tappa della giornata è stata a Kutna Hora, dal 1995 Patrimonio dell’Umanità, immagino per la sua mastodontica Chiesa di Santa Barbara in stile gotico, con coperture a tre vertici, che la rendono visibile anche da lontano.
Alle 16 avevamo terminato la visita e ci siamo diretti…. In Polonia, a Breslavia, Wroclaw, dove siamo giunti solo alle 20:45, dopo aver percorso circa 150km a 60km/h, attraversando mille paesi, aver superato due-tre code per incidenti stradali, aver impostato male il navigatore, ma ce l’abbiamo fatta!
10 Agosto 2015
Dato che in campeggio non si riesce a comunicare nè inglese e neppure in italiano, per poter chiedere qualche informazione turistica, siamo usciti direttamente con il camper ed andati alla ricerca di un parcheggio, trovando spazio, per le nostre dimensioni, in W. Krainskiengo. Ahimè serve pagare con parchimetro e non eravamo ancora muniti di soldi polacchi, così siamo andati prima al centro commerciale in testa alla strada, per prelevare e fare qualche acquisto nel supermercato, così da avere qualche moneta, e poi siamo tornati a pagare. Fortunatamente non è passato il vigile nel frattempo.
Ci siamo diretti verso la Cattedrale, entrando anche in un altro paio di chiese incontrate lungo il percorso, ma poco interessanti.
La Katedra Sw. Jana Chrzciciela, ovvero la Cattedrale di San Giovanni Battista, è stata ricostruita dopo la guerra e presenta un misto di architetture dal gotico, al barocco, al rinascimentale e nel complesso è carina.
Successivamente ci siamo spostati nella zona più importante, la piazza del Mercato, Rynek, con le sue belle case colorate, con i frontoni riccamente decorati ed intagliati, e con il Municipio, Ratusz, capolavoro gotico, con orologio astronomico e poco sopra un frontone particolarmente decorato da pinnacoletti. Sul lato opposto svetta una torre di 66m.
Siamo poi tornati al camper, anche perché era terminato il parchimetro.
Uscendo da Breslavia ci siamo fermati a pranzare da Mc Donald, così da sfruttare la connessione wifi, e fare poi la spesa nel centro commerciale accanto.
Saremmo voluti arrivare fino a Torun, ma il navigatore indicava 5 ore, così abbiamo preferito spezzare il viaggio, fermandoci a Poznan, dove siamo arrivati comunque dopo 3 ore, anche oggi con una media di 60k/h, assurdo.
Entrati in città ci siamo diretti in centro ed abbiamo trovato spazio sulla Mostowa, angolo Grobla, ed in un attimo si è sulla piazza del Mercato, Stary Rynek, ricca, anche qui, di belle case colorate con facciate gotiche, rinascimentali, barocche e neoclassiche, e con il Municipio, Ratusz.
Tanti baretti e ristoranti rendono ancora più vivace la piazza. Poi, forse per il caldo, o per far giocare i bambini, e non solo, hanno creato una fontana con il tubo dell’acqua: diversi si sono divertiti a passarvi sotto e rinfrescarsi.
Siamo andati a vedere una chiesa, Kosciol Stanislawa, parrocchiale di S. Stanislao, e la Plac Wolnosci, una piazza rettangolare, entrambi con una stella Touring, ma poco attraenti, così siamo tornati in piazza per rilassarci e bere una birra, guardando i bambini giocare con la fontana improvvisata.
Nel frattempo si sono fatte le 18 ed abbiamo preferito evitare di stare fuori fino a tardi anche questa sera ed entrare subito in campeggio.
Purtroppo era al completo, ma ci hanno accettato ugualmente, concedendoci uno spazio su un prato inutilizzato, ma siamo stati solo i primi … di tanti.
Abbiamo anche avuto il tempo di aprire all’esterno tavolo e sedie, nonché sfruttare la connessione wifi.
11 Agosto 2015
Viaggio di spostamento fino a Torun, dove abbiamo trovato un parcheggio comodo per le visite, in Bulwar Filadelfijski, in prossimità della torre pendente, Krzywa Wieza, e delle porte di accesso.
Le due attrazioni principali sono il Municipio, sulla piazza del Mercato, Rynek Staromiejski e la chiesa del’Assunta, Kosciol Wniebowziecia.
Il primo è in mattoni a pianta quadrata, con una svettante torre del 1279, che rappresenta la parte più antica dell’edificio.
Le case circostanti, tutte colorate, sono però meno affascinanti di quelle di Poznan.
Ciò che colpisce invece della Chiesa dell’Assunta sono gli alti finestroni con vetrate dell’800 e la struttura in mattoni.
Ci siamo fermati nuovamente nella piazza del mercato a pranzare, assaggiando la tipica cotoletta, con l’aggiunta di un uovo all’occhio di bue, ottima, accompagnata ovviamente da patatine fritte e birra.
Tornando al camper abbiamo dato uno sguardo anche alla Katedra Sw Jana Chrzicicela i Jana Ewangelisty, la Cattedrale di San Giovanni Evangelista, anch’essa in mattoni, ma poco interessante.
Siamo quindi poi partiti in direzione Danzica, arrivando alle 16:30, perché miracolosamente è tutta autostrada.
Dato che avremmo voluto pernottare in campeggio a Stogi, dove si trova la spiaggia di Danzica, abbiamo preferito andarci direttamente, per non rischiare di trovare posto, cosa che poi si è comunque realizzata nel primo campeggio in cui abbiamo chiesto la disponibilità, ma accanto ce ne è un altro in cui abbiamo avuto più fortuna.
Essendo presto, ne abbiamo approfittato per camminare fino al mare. La spiaggia è di sabbia bianca e fine ed il mare… sembra quello dell’adriatico ad agosto, poco allettante. Ci siamo limitati a pucciare i piedi e l’acqua non è affatto fredda. Dato il caldo vedremo nei prossimi giorni se troveremo angoli più belli.
12 Agosto 2015
Questa mattina siamo stati un po’ più lenti del solito nel nostro risveglio e siamo usciti dal campeggio alle 10. Trovare il parcheggio in città non è neppure stato facile, perché in uno segnalato vicino al Novotel non ci hanno accettato, dando preferenza ai pullman turistici.
Alla fine abbiamo comunque avuto successo in Dlugie Ogrody, alle porte del centro, quindi perfetto!
Abbiamo percorso la Dlugi Targ, il Mercato Lungo, che conduce al Municipo, Ratusz Glownego Miasta, con davanti la fontana di Nettuno e attorno bei palazzi colorati con frontoni tutti diversi.
Oltre si trova la Ulica Dluga, la Via Lunga, anch’essa molto scenica.
Un po’ ovunque sono disseminate bancarelle, credo per qualche evento, manifestazione particolare. Siamo arrivati sino alla Zlota Brama, la porta d’Oro, chiamata così perché un tempo era tutta rivestita d’oro.
Siamo poi saliti sulla torre della chiesa dell’Assunzione della SS. Vergine Maria, Kosciol Wniebowziecia Najswietszej Marii Panny, 409 scalini, percorsi a velocità sostenuta, almeno la prima metà, in cui avevamo alle spalle un bambino pimpante che metteva pressione e non c’era modo di farlo passare. Il panorama è discreto ma speravo più ampio, invece il tetto un po’ limita la visuale.
Siamo scesi tutti sudati, ma come “premio” abbiamo avuto incluso la visita della chiesa, che sarebbe stata altrimenti a pagamento. Particolare è l’orologio astronomico e, citata nella guida, la Madonna Bella, Piekna Madonna, del 1420.
Abbiamo proseguito per Ulica Mariacka, che ricorda più una via britannica probabilmente, piena di negozietti di gioielli e qualche locale.
Si arriva lungo il fiume, sulla Dlugie Pobrzeze, oggi piena di bancarelle, fino all’antica Gru di Legno che serviva per il carico e scarico delle merci dalle navi, con ai lati due torri semi-circolari in mattoni, molto carina e particolare.
Abbiamo attraversato il ponte ed ammirato i palazzi dall’altro lato e poi siamo tornati al camper e ripartiti per Leba ed in particolare per il Parco Nazionale degli Slowincy, dove si trovano le famose dune della Polonia.
Il viaggio è stato di due ore e nel frattempo sono arrivati i nuvoloni neri. Essendo ormai le 16:30 siamo andati a parcheggiare fino a Rabka, 3 km da Leba. Un chiosco indica la necessità di pagare l’accesso al parco, 6 plz a testa, cosa che abbiamo diligentemente fatto, ma di cui poi nessuno ci ha chiesto risconto, quindi probabilmente è a titolo di offerta. Da lì si può prendere un trenino elettrico per 30 plz a/r e devo dire, ne vale la pena, soprattutto avendo poco tempo ed il cielo molto nuvoloso, così da risparmiare più di 5 km nel bosco a piedi o in bici.
Dopo la salita stretta si arriva in cima alle dune e si rimane effettivamente sorpresi e stupiti, è davvero affascinante.
La sabbia è fine e morbida, oggi anche fresca.
Siamo scesi fino al mare sotto una leggera pioggerellina, ma per fortuna ci siamo portati le mantelle.
Una volta in spiaggia è uscito il sole, così il ritorno l’abbiamo percorso con un’altra luce.
Con la navetta siamo rapidamente tornati al camper e da lì siamo entrati nel primo campeggio di cui si trova indicazione, Camping Morski, di cui avevo buoni giudizi.
Giovedì 13 agosto 2015
Al nostro risveglio abbiamo trovato il sole alto ed il cielo azzurro, nonché soli 18 gradi!
Siamo partiti per Malbork, con una previsione di tre ore di viaggio. Si visita lo Zamek o Malbork Castle, che era in realtà una cittadina vera e propria con 2 giri di mura, controllate da una trentina di torri. Si può scegliere tra la visita guidata (abbiamo visto esserci anche quella in italiano), oppure quella con le audioguide o da soli. Noi, non avendo molto tempo e restii ai vincoli imposti dai tour, abbiamo preferito la terza opzione, seguendo comunque l’itinerario numerico delle audioguide, così da percorrere tutti gli ambienti, tra cui diversi refettori. Rappresentava un convento per l’ordine religioso dei Cavalieri Teutonici.
Altre stanze invece sono oggi più un museo con esposizione di armi antiche ed una ricca collezione di oggetti d’ambra.
E’ davvero molto bello e la visita è ricca. Noi, da soli, abbiamo impiegato circa 2h ½, ma ne vale la pena.
Siamo quindi ripartiti in direzione Lituania, ma non siamo riusciti a passare la frontiera.
Ci siamo fermati in campeggio a Mikolaiki, poco prima delle 20. Il campeggio ha vista lago ed anche una buona connessione wifi, che tanto desideriamo!
Venerdì 14 agosto 2015
Sveglia a 17 gradi, un po’ freschino, ma per fortuna al sole si sta bene. Giornata essenzialmente di viaggio per arrivare in Lituania. La frontiera non c’è più, ed abbiamo scoperto, nell’ignaro tentativo di cambiare i soldi, che anche qui hanno l’euro, ottima cosa!
Questo è l’anno per noi delle cicogne: a marzo le abbiamo viste in Andalusia, a giugno in Marocco ed anche oggi ne abbiamo incontrate tantissime, alcune nei loro grandi nidi, ma soprattutto nei campi, bellissime!
Dopo mezza giornata di viaggio siamo arrivati a Kaunas, la prima cittadina del nostro percorso con due stelle touring, immeritate, a mio parere. E’ carina, ma non eccezionale.
Abbiamo parcheggiato su Gertriudo gatvè e in un attimo si raggiunge la via principale pedonale, Vilniaus gatve, fino alla cattedrale, Arkikatedra bazilika, e al municipio, Rotuse.
Il municipio è detto anche “cigno bianco” per il colore e per la torre slanciata che lo domina.
Tre coppie di neo sposi erano tempestati di fotografie da parenti e amici, si vede che era la giornata.
Per concludere la visita, siamo arrivati al Kauno pilis, i resti di una fortezza più volte rimaneggiata.
Ci siamo fermati a bere una birra e spiluccare qualcosa lungo la via principale e poi siamo ripartiti per Klaipeda, da dove domani mattina ci imbarcheremo per Nida, per ammirare le dune di sabbia lituane. Ci siamo fermati in campeggio a Palanga, dove, seppur al completo, ci hanno fatto entrare.
Sabato 15 agosto 2015
Questa mattina i gradi erano solo 13!
Usciti da campeggio abbiamo impostato il navigatore su Nida e ci ha condotto perfettamente all’imbarco definito “the new ferry”, mentre quello “old” è solo per i pedoni. Abbiamo pagato poco più di 30 € a/r. E’ più il tempo per l’attesa, in coda, che la traversata vera e propria, essendo di 5 min. Il tratto da percorrere è di circa 50 km. La penisola è un parco e viene richiesto il pagamento di una tassa all’ingresso. Per noi, un camper, è stata di 20 €. Siamo arrivati fino a Nida, sperando di trovare dei cartelli chiari ed evidenti con l’indicazione delle dune, ma non ce ne sono, o almeno noi non siamo stati capaci di trovarli. In un diario di viaggio un’indicazione riferiva di una strada “oltre” il campeggio. Trovato quello è stato facile. Si arriva ad un parcheggio non molto grande, ma per fortuna c’erano ancora liberi due parcheggi dei pullman ed uno l’abbiamo sfruttato, avendo da fermarci solo poco tempo. La strada che conduce alle dune è quasi tutta asfaltata, quindi non si fa fatica, seppur in salita. Forse anche per questo quando le si ha davanti agli occhi non si è molto emozionati, o anche perché vi cresce sopra della piccola vegetazione e quindi sembra poco il deserto sahariano, come viene invece definito. Scendiamo, un po’ delusi, e fatichiamo a lasciare il parcheggio perché sono arrivate nel frattempo altre macchine ed anche un pullman, ma con qualche manovra e gestione del traffico, ce la siamo cavata. Ripartiamo in direzione Kaliningrad, il confine con la Russia, e si trova dopo poco più di 2 km. Si vede solo una frontiera, ma nulla di più. Decidiamo di tornare in centro a Nida e recarci all’ufficio informazioni per farci consigliare un altro punto panoramico sulle dune. Ci è stato suggerito un parcheggio dopo Pervalka, andando verso il traghetto, dopo il km 32 (i numeri però sono scritti sui cartelli in direzione Nida). Nel primo tratto di salita, anche lungo, ci sono delle traversine in legno che agevolano il cammino, poi è solo sabbia. In cima alla prima salita ho pensato di essere arrivata, ma così non è, si deve camminare ancora e ancora in mezzo alla sabbia ed è molto bello.
Si arriva in cima e si gode di un panorama più ampio. Anche qui la vegetazione rovina un po’, ma comunque questa sosta ha fatto guadagnare qualche punto in più alle dune lituane, ma vincono sempre quelle polacche e facendo un bilancio, non credo valgano i 50 € complessivi spesi per la visita, soprattutto se si ha modo di passare dalle altre.
Siamo ripartiti per Riga, facendo sosta alla Collina delle Croci, di cui avevo letto in alcuni diari di viaggio, vicino a Siauliai; in particolare serve seguire le indicazioni per “Kryziu Kalnas”. E’ impressionante! Su una piccola collina ci sono accatastate milioni di croci, infisse nel terreno, appoggiate a terra, appese, piccole e grandi. Questa tradizione risale al 1800 e più volte la collina è stata rasa al suolo, ma è sempre risorta. Nel 1993 anche Papa Giovanni Paolo II è stato qui, lasciando una sua grande statua in bronzo.
Siamo arrivati a Riga, capitale della Lettonia, per le 20 e siamo entrati nel campeggio cittadino “Riga City Camping”.
Domenica 16 agosto 2015
Il campeggio è molto spartano, ma sufficiente per le nostre necessità. Le docce sono in una struttura separata, che sembra essere il capannone di una azienda. Oltre a ciò, ci sono dei bagni provvisori più vicini, in container. Il check out è alle 12 e la fermata del bus non è comodissima, quindi decidiamo di spostarci, cercando parcheggio vicino al mercato coperto di Centralais Tirgus, i 5 vecchi hangar per dirigibili Zeppelin tedeschi degli anni ’20, una struttura art decò che più tardi visiteremo, e vi è proprio un grande parcheggio di fronte, 7,5 € per tutto il giorno.
Abbiamo iniziato le visite dalla Chiesa di S. Pietro, Sveta Petera Baznica, più volte ricostruita. In realtà l’interno non siamo riusciti a vederlo, perché essendo domenica mattina c’era la funzione in corso e così è stato anche per tutte le altre chiese da cui siamo passati. Siamo saliti però in ascensore sulla torre di 123 mt, da cui si gode un bel panorama della città. La guglia barocca è sicuramente l’elemento di maggior fascino. Molto bella è la piazza del municipio, Ratslaukums, con il palazzo della Confraternita delle Teste Nere, Melngalvjunams, facciata rinascimentale di edificio gotico. La piazza del Duomo, come gran parte della città, è affollata su un lato di locali e ristoranti con tavolini esterni. Purtroppo oggi il Duomo sarebbe stato aperto solo dalle 14, quindi non siamo riusciti ad entrarvi. Abbiamo visto quel che resta della cinta muraria con la torre di fortificazione. Particolari sono i Tris Brali, i Tre Fratelli, tre case attaccate, slanciate verso l’alto. Tra queste, la casa di un mercante è la più antica della città e forse la più carina ed originale.
Ci siamo spostati al fiume, dove si susseguono bancarelle per il Festival di Riga e siamo quindi tornati al camper.
Prima di ripartire siamo entrati nel mercato coperto, realizzato nei vecchi hangar, la cui struttura è sicuramente affascinante, ma l’interno, quanto esposto, è abbastanza squallido, normale mercato. Prosegue anche all’esterno, con bancarelle principalmente di frutta e verdure, di commercianti improvvisati, probabilmente km 0, infatti alcune sono solo di angurie, altre di mirtilli e lamponi.
Dopo 4 ore circa di visita siamo partiti per Tallin, capitale dell’Estonia, dove l’arrivo è previsto dopo 4 ore.
Abbiamo impostato il navigatore su Tallin City Camp ed una volta arrivati abbiamo trovato solo un piccolo cartello con l’immagine di un camper che indica la destinazione a 200 mt. Si percorre una salita e sembra di entrare in un’azienda privata, tanto che abbiamo pensato di aver sbagliato indirizzo, ma anche qui un piccolo cartello ci indica di proseguire e girato l’angolo troviamo altri camper.
Ci siamo informati alla reception per muoverci con i mezzi pubblici domani e per poterci recare ad Helsinki. Vediamo se ci riusciamo! L’intenzione è di fermarci qui due notti.
Lunedì 17 agosto 2015
Sveglia anticipata, alle 7.00, 12 gradi esterni e 14 interni, un po’ pochini. Già prima delle 9 eravamo fuori dal camper. Appena scesi sullo stradone principale, Pirita Tee, si trova la fermata dei bus. Ce ne sono 4 che potrebbero andarci bene, 1A-34A-5-8; il biglietto si può acquistare a bordo, 1,6 € a persona. Si scende alla fermata Hobujaama, ovvero Viru Valjak, ed a piedi siamo andati diretti al porto. Abbiamo visto un parcheggio con sbarra dove possono mettersi i camper e che potremo sfruttare domani per la visita della città. Ci sono tre terminal e non essendoci indicazioni chiare, li abbiamo, ovviamente, dovuti passare tutti per scoprire che quello a noi necessario, con i traghetti della Tallink Silja, era il D. Ci sono partenze ad ogni ora e possono essere imbarcate sia auto che persone. Siamo riusciti a salire su quello delle 10.30 ed in 2 ore si giunge ad Helsinki. Come prima tappa ci siamo prefissati l’isola di Suomelinna, una delle principali attrazioni. I traghetti partono dalla piazza del mercato, Market Square, quindi di buon passo ci siamo diretti subito lì. In una mappa trovata sul traghetto, vi era la pubblicità della JT Line, che fa da spola con l’isola, quindi abbiamo cercato direttamente quel luogo, una volta arrivati sulla piazza. La prima barca sarebbe partita alle 14.00; abbiamo acquistato i biglietti e, nei 40 minuti di attesa, siamo andati alla Uspenskin Katedraali, passando attraverso le vivaci e colorate bancarelle che caratterizzano la piazza, molte di souvenir ed altre di street food.
La cattedrale risale al 1868, con le classiche cupole a cipolla di una chiesa ortodossa. Purtroppo era chiusa e non siamo riusciti a vederne l’interno. Siamo tornati al molo e partiti per l’isola fortezza, patrimonio dell’Unesco, che dista solo 15 min. La parte più interessante è l’estremità meridionale, dove si trovano i vecchi bunker con i cannoni, che aiutano a rendere l’idea, seppur vaga, di come fosse la fortezza in passato. Altra sosta importante è alla Porta del Re, risalente alla metà del 1700, con doppio ponte levatoio. Ai lati di essa purtroppo stavano lavorando per restaurarla e quindi erano collocate delle impalcature poco…fotogeniche. La visita non è stata, a mio gusto, particolarmente entusiasmante. Alle 15.30 abbiamo ripreso il traghetto, che alle 16.00 ci ha riportato a Helsinki. Superata la piazza del mercato, si arriva alla Tuomiokirkko, la bianca cattedrale luterana in stile neoclassico. L’esterno è appariscente, mentre l’interno è spartano.
Abbiamo passeggiato lungo la Etela esplanadi, ricca di negozi e locali e con dei bei giardini centrali.
Imboccata la Mannerheimint, anch’essa piena di negozi, si trova poco oltre la nostra meta fissa, un negozio dell’Hard Rock Cafè dove abbiamo fatto ovviamente acquisti, per noi e per gli amici. La Parliament House era purtroppo tutta impacchettata per restauri, mentre la Temppeliaukion Kirkko, una chiesa moderna scavata nella roccia, era chiusa. Sono due giorni che non siamo fortunati con la visita delle chiese. Avendo margine sull’orario del traghetto, abbiamo ancora passeggiato per le vie dello shopping e con comodo ci siamo incamminati alla nostra meta. Alle 21.30 abbiamo attraccato nuovamente a Tallin ed, esausti, abbiamo approfittato di un taxi per tornare in campeggio.
Martedì 18 agosto 2015
Con il riscaldamento acceso, il risveglio è andato molto meglio! Dopo aver caricato/svuotato le acque del camper, ci siamo spostati in centro, trovando un parcheggio tra Tuukkri Tanav e Joe Tassav a 3,5€/24h. Ci sarebbero state altre alternative, ma si è già sufficientemente centrali. Siamo entrati nella Viru Tanav per arrivare alla piazza del municipio, ma ci siamo subito distratti, attratti dalle mura cittadine della Muurivane Tassav, su cui è anche possibile salire, seguendo un camminamento in legno, cosa che ovviamente abbiamo fatto; molto carino!
Abbiamo proseguito lungo la Vene Tanav e poi la Pikk Tassav, fino alla Oleviste Kirk, ricostruita più volte, che ha assunto le forme neogotiche attuali verso il 1830. L’interno non era visitabile, perché ci sarebbe stata una funzione di lì a poco, ma siamo saliti sulla alta torre, 124 m e circa 250 scalini. La vista dall’alto include davvero tutto.
Poco oltre si trovano le Tre Sorelle, Kolm Ode, in contrapposizione ai Tre Fratelli di Riga. Si tratta di tre facciate storiche e particolari.
Ancora qualche metro e si trova una delle 6 porte della città, Suur Ramnvarov, e la torre detta Margherita la Grassa, Paks Margareeta, che deve il nome al suo diametro di 24 m e ad una altezza modesta.
Abbiamo ripreso la Pikk fino alla Puhavaimu Kirik, imbiancata a calce e con un orologio del 1684 ed una bella torre.
La piazza del municipio, Raekoja plats, è vivace e animata da tanti locali, con i loro tavolini esterni e turisti che vengono ad ammirare anche la Raekoda, il municipio, un bellissimo edificio gotico, con una torre alta e snella, ottagonale, con guglia barocca e una bella loggia alla base.
Ci era stato consigliato di mangiare all’Olde Hansa, un locale in stile medievale, che si trova proprio in una delle vie accanto alla piazza. Si mangia e si beve in stoviglie di quel tempo ed i piatti hanno particolarità di ricette antiche.
Siamo saliti alla collina, Toompea, dalla Pikk Jalg Varavtorn, Torre della Porta della Gamba Lunga, fino alla Toomkirik, la cattedrale, anch’essa con una bella torre con guglia borocca.
L’interno è tempestato da stemmi nobiliari, che la rendono un po’ cupa e kitch.
Oltre si trova la Aleksander Nevski Katedraal, la cattedrale ortodossa rossa e beige, in contrasto con l’ambiente circostante, ma carina.
Abbiamo concluso il giro con la Niguliste Kirik, la chiesa di S. Nicola, una delle più antiche di Tallin, rimaneggiata più volte, e che purtroppo era chiusa.
Siamo tornati a dare un ultimo sguardo alla piazza del municipio e poi ripercorso la strada a ritroso verso il camper, così da partire poi per l’Isola di Saarema, dove arriveremo dopo circa 3h ½. Arrivati a Virtsu siamo saliti al volo su un traghetto che stava partendo e che in meno di mezz’ora conduce sull’isola. La nostra destinazione è Kuressaare, il capoluogo, dove si trova una bella fortezza. Avevamo indicazione di 2 campeggi: il primo è stato rimosso ed hanno dedicato ai camper una parte di parcheggio su asfalto, quasi di fronte alla fortezza, con tanto di attacco per la corrente; l’altro…è a casa di qualcuno, che mette probabilmente a disposizione il suo giardino. Abbiamo optato per la prima scelta. C’è un cartello con indicato un numero di telefono. Risponde l’hotel accanto al parcheggio, dove bisogna recarsi poi a registrarsi e a pagare, 18€, non poco! Sulla piazza si trovano anche un bancomat, un supermercato, un market per i soli alcolici, nonché una piscina dei divertimenti, con scivoli e quant’altro, al coperto. Nel parcheggio siamo in ben 3 camper.
Mercoledì 19 agosto 2015
Giro attorno alla fortezza di Kuressaare, circondata da un fossato, con due torri di altezza differenti ed una dell’artiglieria lungo il perimetro interno, molto carina.
Siamo saliti sull’isola per trovare in realtà i mulini a vento che sono concentrati ad Angla, così siamo partiti in quella direzione, sperando anche di poter fotografare delle case tradizionali, con i tetti ancora in legno, ma senza successo.
I mulini sono all’interno di una proprietà privata, quindi se si vuole accedervi, per vederne gli interni, serve effettuare l’ingresso a pagamento. Sono 5, in sequenza, molto belli, almeno per me, che ne subisco ogni volta il fascino. Oltre a ciò vi è una raccolta di attrezzi agricoli del passato, nonché un recinto con pecore, capre e tacchini. Obiettivo raggiunto, possiamo tornare sulla terraferma e procedere fino alla nostra sosta di oggi, Cesis, due stelle TCI, dove siamo arrivati verso le 18.00. Abbiamo visitato il minuscolo centro, fino alla chiesa di S. Giovanni, Sveta Jana baznica, e girato attorno al castello, ovvero alle rovine e sono giunta alla conclusione che anche qui le 2 stelle sono immeritate. Per ora l’unica città che davvero se le è guadagnate è Tallin. Vedremo domani Vilnius se merita!
All’ufficio informazioni chiediamo indicazioni per il campeggio; ce ne sono un paio, ma quello consigliato è Zagarkalns. E’ molto spartano, i telefoni non prendono, la connessione wifi è presente vicino alla reception, poi ovviamente si fa più debole. I bagni sono un po’ distanti e di docce ce ne sono solo due aperte…di quattro.
Giovedì 20 agosto 2015
Giornata di viaggio fino a Vilnius, capitale della Lituania, dove siamo arrivati nel primo pomeriggio. Abbiamo trovato parcheggio sulla Jogailos gatvè, vicino alla Gedimino prospektas, arteria principale della città, nel quartiere moderno. Percorrendola si giunge alla cattedrale, in stile neoclassico, Arkikatedra, ma mi ha attratto maggiormente la torre campanaria, separata dalla cattedrale, alta 57m, caratterizzata da tre stili architettonici ben visibili: la base cilindrica, faceva parte delle fortificazioni della città; quella superiore, ottagonale, risale al XVI sec; la cupola, in metallo, è del XIX sec. Si vede, in alto alla collina, la torre di Gedeminas e, di fronte, le Tre Croci, Triju Kryziu Kalnas, erette in memoria di tre monaci martirizzati per crocifissione. La Sventos Onos Baznycia, la chiesa luterana dedicata a S. Anna, è costruita con 33 diversi tipi di mattoni, affascinante, essenzialmente nell’esterno. Abbiamo percorso Didzioji Gatve e Ausros Vantu, con bei palazzi ed alcune chiese. Per tornare al camper ci siamo un po’ “persi” per le viette. Città carina, vivace, ma niente di entusiasmante.
Siamo ripartiti per la Polonia, arrivando a dormire all’Eurocamping di Suwalki, poco dopo il confine. Sembra più un’area di sosta molto ben attrezzata, dato che è accanto ad un campo sportivo, ma si definisce camping. Anche i bagni sono grandi e belli.
Venerdì 21 agosto 2015
Destinazione della giornata Varsavia, dove siamo arrivati alle 15, anche per via dei mille lavori stradali incontrati sul nostro percorso, che ci hanno obbligati a tenere una media di circa 70 km/h, nonché ad un intenso traffico, per via di alcuni incidenti, entrando in città. Avevamo letto che il Campeggio 123 (ul. Bitwy Warszawskiej 15/17) era ben servito di mezzi pubblici, così abbiamo fatto la scelta di andarci subito e lasciarvi il camper, così da muoverci liberamente e poter rientrare dopo cena. Alla reception ci hanno dato le “istruzioni”: è possibile prendere tre diversi bus alla fermata che si trova oltre al parco di fronte al campeggio, 127-517-158. Alla fermata si trova anche la macchinetta per acquistare i biglietti. Sapevamo di dover spendere 4,40 zl a testa e quindi abbiamo, in base a questo, capito di dover scegliere la tariffa per la zona 2. Tutti i bus passano dalla fermata Centrum, Rondo Dmowskiego, da cui volevamo iniziare il nostro giro, quindi siamo saliti sul primo che è arrivato.
Le fermate vengono annunciate sul display, pertanto si riesce a seguire il percorso sulla mappa e capire quando scendere. Ben visibile è il Palazzo della Cultura e della Scienza, Palac Kultury i Nauki, con la sua possente struttura di epoca socialista. Ci siamo accontentati di ammirarlo e fotografarlo dall’esterno. Di fronte, vicino alla stazione ferroviaria, si trova l’Hard Rock Cafè, dove invece siamo entrati a fare shopping! Abbiamo proseguito successivamente lungo la Ulica Marszalkowska, molto vivace e commerciale, per poi passare prima dalla Chiesa di S. Croce, Kosciol sw. Krzyza, ma poco significativa, nonché dalla Chiesa delle Visitandine, Kosciol Wizytek, in cui era in corso una celebrazione.
Segue il Palazzo Presidenziale, Palac Namlestnikowsi, in stile neoclassico, ovviamente rifatto, come il 90% della città, nel dopoguerra.
Siamo saliti sulla torre della Chiesa di S. Anna, Kosciol sw Anny, da cui si gode un bel panorama sulla piazza del castello, plac Zamkowy, e sul castello stesso, Zamek Krolewski.
Si percorre la Swietojanska e si incontra la Cattedrale, ricostruita dopo la seconda guerra mondiale, mantenendo l’aspetto precedente. E’ tutta in mattoni rossi e con un bel frontone a gradoni. Anche l’interno, con le volte a stella, mi è piaciuto, forse addirittura è quello che fino ad ora ho preferito.
Si arriva finalmente alla piazza tanto attesa, quella del mercato della città vecchia, Rynek Starego Miasta, centro della vita commerciale, culturale e politica. Belli e colorati i palazzi affacciati su di essa. Al centro di trova la famosa fontana con la sirena armata di spada e scudo, a protezione della città.
La strada conduce ai bastioni del Barbacane, un presidio lungo le mura, tra la città vecchia e la città nuova.
Abbiamo concluso il nostro percorso con la Rynek Nowego Miastra, la piazza del Mercato della città nuova, ma molto meno interessante rispetto a quella della città vecchia.
Avevo letto sulla guida del TCI, tra i 5 ristoranti consigliati, una birreria vicino alle mura, Podwale 25, ed abbiamo deciso di andarci a cena. Si trova poco dopo il Barbacane. E’ in stile bavarese, o ceco, molto carino. Marco ha scelto un primo, servito in una ciotola di pane a base di wurstel e crauti stufati, mentre io ho preso un primo tipico, i perogi, ravioli di patate e formaggio. Ma non ci siamo accontentati, ovviamente! Io ho ordinato successivamente una cotoletta, mentre Marco i wurstel, ripieni di patate e carne, il tutto bagnato chiaramente con abbondante birra.
Una volta usciti, per smaltire la cena, siamo ripassati dalle vie centrali ed andati in cerca del bus 127, sulla Dobra, incrocio con la Karowa, in una zona un po’ deserta, vicino ad un parco. Siamo riusciti ad acquistare i biglietti alla macchinetta automatica sul bus, pagando con la carta di credito contactless, e non essendoci più traffico siamo arrivati in un attimo alla nostra fermata, Dworzec Zachodnie, e da lì, facendo il giro largo del parco (non ci siamo fidati ad attraversarlo, come avevamo fatto invece all’andata), in campeggio.
Sabato 22 agosto 2015
Questa mattina, al momento della partenza, si è avvicinato al camper un ragazzo di Viterbo, sebbene avesse i lineamenti nordici, chiedendoci un passaggio per lasciare la città, essendo poi diretto verso nord, alle capitali baltiche; viaggia con zaino in spalla e cane appresso, studia biologia ed ora sta concludendo un erasmus in Germania. In realtà dovendo noi andare in direzione opposta, non abbiamo fatto molta strada insieme, ma per lui è stato sufficiente, perché sulle tangenziali o comunque sulle provinciali è più facile trovare un passaggio, principalmente da camionisti.
Noi invece siamo rimasti due ore in coda, per un incidente e per lavori stradali, e siamo giunti alla nostra prima sosta dopo le 14, a Kazimierz Dolny. Ci sono diversi parcheggi, quasi al completo, e tante persone lungo i marciapiedi e per le stradine. Noi siamo riusciti a trovare posto alle spalle del centro. Subito la prima via è molto affollata di persone e di negozi/gallerie d’arte, con esposizione lungo la strada. Si arriva poi sulla piazza del Mercato, anche qui ricca di turismo e di bancarelle. Ci sono alcuni begli edifici e poco sopra elevata la chiesa dei Ss. Giovanni Battista e Bartolomeo, Kosciol Farny Sw. Jana Chrzciciela i sw. Bartolomieja, al cui interno stavano per celebrare o un matrimonio o le conferme delle promesse. Abbiamo acquistato il pane al latte a forma di gallo, tipico di questo paese, ma non è niente di eccezionale. Eppure vedevamo altri turisti con le borse piene… In altre stradine laterali vi erano bancarelle di modernariato e mercato vero e proprio. Non comprendendo appieno l’interesse turistico per questa cittadina, abbiamo ripreso il camper e siamo partiti per Lubin, arrivando dopo circa 1h. Qui abbiamo parcheggiato sotto il castello, nella Plac Zamkowy, scoprendo con piacere che il sabato il parchimetro non si paga. E’ possibile accedere liberamente alla piazza centrale del Castello, così da ammirare la torre e la cappella della trinità alle sue spalle.
Si prosegue lungo la strada principale fino alla piazza del mercato, Stary Ratusz, con alcuni bei palazzi che vi si affacciano, locali con tavolini ed il municipio.
Poco oltre si trova la basilica di S. Stanislao, Bazyilika sw. Stanislawa, dove si era appena celebrato un altro matrimonio.
Abbiamo attraversato la porta cracoviana, una torre che conserva l’aspetto gotico nella parte inferiore e che conduce fuori dalla città vecchia.
Ci siamo diretti successivamente a Zamosc, per entrare nel campeggio Duer. Il proprietario/gestore parla, finalmente, molto bene l’inglese e, ancora finalmente, abbiamo una buona connessione wifi! Il campeggio è a 600 mt dal centro e ci ha consigliato di muoverci a piedi, indicandoci anche i nominativi di ristoranti nel caso in cui volessimo sperimentare qualche altro piatto tipico polacco. Benchè questa mattina avessi tolto dal freezer il vitello già tagliato da fare tonnato, siamo andati alla scoperta della cittadina, propensi ad assaggiare la cucina locale.
Siamo passati davanti alla cattedrale ed arrivati nella splendida piazza del mercato, su cui si affacciano bellissimi palazzi colorati e lo scenografico municipio.
Tutti i ristoranti che ci sono stati consigliati erano affollati (Bohema – Skarbiec Wina – Muzealna), così, tristemente, siamo tornati in camper per cena.
Domani mattina vorrei scattare ancora qualche foto con una luce diversa.
Domenica 23 agosto 2015
Come previsto siamo tornati a visitare il centro cittadino, estendendolo fino alle fortificazioni, confermando la positiva opinione, seppur concentrata sulla piazza del mercato e sui suoi colorati palazzi.
Una volta recuperato il camper, ci siamo messi in moto verso sud, verso la Galizia, dove si possono ammirare alcune chiese di legno, riconosciute dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità. Abbiamo fatto la prima sosta a Blizne, dove si trova la Kosciol Parafialny Wszystkich Swietych, una bella chiesa di legno del XVI sec. circa con all’interno affreschi alle pareti. Purtroppo stava per iniziare la messa ed era anche vietato scattare foto all’interno.
Siamo andati a vederne un’altra ad Haczow, la Kosciol Wniebowziecia Matki Boskiej i sw Michala. Ha una bella torre difensiva sulla facciata che la rende ancor più particolare. Anche qui stava per iniziare la messa, domenica alle 15.30…mah!
Infine ci siamo spostati a Sanok, incuriositi dal museo etnografico all’aperto, Skansen Sanoku, esperienza di cui avevo un ottimo ricordo in Olanda.
Noi siamo arrivati purtroppo alle 17 e chiude alle 18, quindi abbiamo fatto un po’ di fretta. Si passa da una prima piazza dove si trovano bancarelle ed edifici in stile…moderno e chiusi; credo sia la zona dei bazar e sono rimasta momentaneamente delusa, temendo e pensando che potesse essere tutto così, invece, con mappa alla mano, abbiamo percorso un ampio anello, in parte su una collina, dove sono stati rimontati edifici della regione della Galizia, da chiese a case contadine, molto, molto bello.
Ne sono rimasta entusiasta! Siamo usciti alle 18.20 e molti stavano ancora concludendo in assoluta calma la visita.
Al termine della strada del museo all’aperto si trova un campeggio, abbastanza spartano, e con una festa di matrimonio in corso al bar, ma abbiamo comunque deciso di fermarci per la notte. Durante la serata abbiamo ripianificato gli ultimi giorni, decidendo di saltare la tappa di Zacopane e Bratislava. Dovremmo arrivare in Friuli giovedì, così da essere a casa venerdì sera, sperando quindi di anticipare il traffico del rientro.
Lunedì 24 agosto 2015
Sebbene i bagni del campeggio sembrino vecchi, hanno le docce completamente nuove, con box doccia angolare e soffione gigante!
Circa 3 h di viaggio e siamo arrivati a Wieliczka, per vedere le miniere di sale di Kopalnia Soli. Le indicazioni non sono molto evidenti, ma abbiamo trovato il grande parcheggio dove si può sostare anche la notte per 20 zloti. All’uscita ci sono due diversi cartelli in direzioni opposte per le miniere, ma avevo letto in un diario che si trovano “sopra” il parcheggio e quindi siamo “saliti”, invece di seguire quello verso sinistra. La visita in italiano era alle 13.10. Noi siamo arrivati pochi minuti prima e ci siamo dovuti mettere in coda per acquistare il biglietto. Mentre stavano facendo entrare il gruppo degli italiani, Marco ha chiesto informazioni alla guardia e ci hanno fatto passare e pagare in un altro punto, così da poterci aggregare al gruppo. Le miniere sono dal 1978 tra i patrimoni Unesco della natura e della cultura.
Si scende fino a -130 mt, superando diversi ambienti e gallerie. Ci sono diverse sculture di sale, principalmente a tema religioso. La parte più emozionante è la visita, arrivandoci dall’alto, della Cappella della Beata Kinga, dove tutto è di sale, dai pavimenti, ai lampadari ed ovviamente alle statue ed agli alto rilievi.
L’ambiente è molto grande, tanto da accogliere, contemporaneamente, 500 persone!
Al termine della prima parte di visita guidata di 2 ore, è possibile o fermarsi al ristorante sotterraneo, o proseguire per un’altra ora nel museo oppure tornare subito in superficie con un rapido ascensore, stretto e lungo, da 10 persone per volta (ce ne sono due affiancati su livelli differenti).
Noi abbiamo preferito salire e partire per Cracovia, dove abbiamo perso tempo a trovare i parcheggi indicati nei diari di viaggio, dove poter anche dormire. Nel primo caso, una traversa della Karmelicka, siamo entrati in un parcheggio dove era possibile sostare 24 h, ma era in mezzo alle case un po’ decadenti e non ci piaceva molto. Attorno a questo ce ne sono molti altri, simili. Abbiamo però provato a cercare quello sotto le mura. Non avendo ben chiaro dove potesse essere, ho impostato sul navigatore Powisle, angolo Pl. Na Groblach. Effettivamente si trova un parcheggio per pullman, con parcheggiato anche un camper, ma per 24h chiedono 45€, prezzo forse adeguato per i pullman, ma non per noi. Siamo tornati sulla Karmelicka e scelto un altro parcheggio, più ampio e aperto. In questo caso sono 3,5 plz/h o 50 plz per 24h. Abbiamo deciso di girare la città e poi spostarci in campeggio per la notte. Dal parcheggio si arriva in un attimo in centro. Abbiamo percorso le vie suggerite dalla guida, benchè poco significative, fino alla bella, grande e vistosa piazza del Mercato, Rynek Glowny, su cui si trova il mercato dei tessuti, Sukiennice. Sotte le volte è presente un bazar permanente con bancarelle di vario genere.
In un angolo della piazza si trova la torre che era del municipio, demolito nel 1818.
La parte più interessante è la Kosciol Mariacki, chiesa di S. Maria, costruita a fine del 1200 in mattoni, gotica. Successivamente furono aggiunte le due torri, diverse tra loro, sia in altezza che in stile, che la rendono particolare.
Accanto vi è il negozio dell’Hard Rock Cafè, quindi non abbiamo neppure fatto fatica a ricercarlo.
Percorrendo la pedonale Grodzka, siamo giunti al Wawel, il colle che si affaccia sulla città, da un lato, e sulla Vistola dall’altro. Qui si trovano la Cattedrale dei Ss Venceslao e Stanislao, Kosciol Katedralny sw. Waclawa i Stanislawa Biskupa, dove furono incoronati ed ora vi riposano, quasi tutti i re polacchi, ed il Castello, Zamek.
Purtroppo non è stato possibile visitare gli interni, perché era tutto già chiuso. L’esterno della Cattedrale comunque è molto affascinante, con due torri, un frontone ed un paio di cupole diverse tra loro, per colore del rivestimento.
Purtroppo il nostro plan non ci consente di tornare domani mattina a completare la visita.
Siamo scesi dalla torre dei ladri, ingresso a pagamento, e attraversato una grotta, fino ad uscire sul lungo fiume, dove un drago, ad intervalli regolari, emette lingue di fuoco.
Siamo tornati sulla piazza del mercato e da lì al camper. Abbiamo impostato il navigatore su uno dei campeggi che si trovano nei paraggi della città, scegliendo Clepardia, a circa 6 km.
Martedì 25 agosto 2015
Sveglia con il tintinnio della pioggia, ma poi ha concesso una tregua durante la fase della doccia e di preparazione del camper. Andando verso Czestochowa ha purtroppo ripreso.
Entrati in città avevamo impostato il navigatore sul parcheggio, per fortuna, perché non ci sono così tante indicazioni. Ci sono migliaia di persone, molti arrivati in pullman, ma tante sono anche le auto. Avvicinandosi al complesso monastico di Jasna Gora, non è semplice capire dove andare. Abbiamo seguito un gruppo che stava entrando in chiesa per la porta principale, benchè ci fosse un’altra coda laterale, che, abbiamo poi capito successivamente, condurre direttamente alla famosa Madonna Nera, per passarvi davanti in ginocchio.
Dall’ingresso della chiesa siamo comunque poi riusciti a passare alla cappella della Natività della Ss Vergine Maria, in cui si trova l’icona della Madonna Nera. Era molto affollata, ma siamo riusciti ad avvicinarci e vederla bene.
Abbiamo poi girato gli ambienti circostanti, la sacrestia, il refettorio e la sala dei cavalieri.
Avremmo voluto poter visitare anche l’esterno, ma aveva iniziato a piovere più forte e così siamo tornati rapidamente al camper e partiti per Oswiecim/Auschwitz.
Ora di arrivo prevista poco dopo le 16. Abbiamo visto che a 5 min a piedi dal campo di concentramento c’era un campeggio, così abbiamo preferito andarci prima della visita, Centrum Kolbego. Non si tratta di un vero e proprio campeggio, quanto di un prato di un hotel o ostello, ma ci sono comunque i bagni e la corrente.
Fortunatamente, nonostante il cielo grigio, l’acqua ci ha lasciato una tregua.
Non si paga l’ingresso ad Auschwitz, ma serve comunque fare un biglietto, così da comunicare il luogo di provenienza, a fini statistici. Superato il controllo (si devono lasciare in deposito gli zaini), si giunge al cancello con la famosa scritta “il lavoro rende liberi”.
Ci sono file di baracche in mattoni, alcune vuote, altre contenenti oggetti appartenenti ai detenuti: scarpe, occhiali, valige.
Altre ancora contengono foto dell’epoca, che aiutano a rendere l’idea della deportazione, della sofferenza e degli stenti sopportati da 1,5 milioni di persone.
Purtroppo c’era tanta folla a disturbare le emozioni.
Fuori dal recinto spinato si trovano i forni crematori e la stanza per lo sterminio con il gas zyklon.
Forse perché eravamo già stati nel campo di concentramento di Dachau, forse perché oggi c’erano troppe distrazioni e rumori, ma non sono riuscita a provare la stessa commozione avvertita in Germania.
Con questa sosta si conclude formalmente il nostro viaggio. Domani avremo da percorrere circa 800 km che ci condurranno in friuli, dove, a questo punto, ci fermeremo un paio di notti e venerdi torneremo a casa, con un’altra tappa sul garda, per salutare i miei genitori. Quindi il turismo è finito, ma le visite ancora no, 3 gg ancora di vacanza! Potete trovare questo e gli altri nostri viaggi sul sito www.formicamania.it.