In camper per la Croazia

Un viaggio tra castelli, mare, laghi, cascate, isole e città
Scritto da: Zembo
in camper per la croazia
Partenza il: 10/09/2006
Ritorno il: 24/09/2006
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Questo non è il nostro più recente viaggio in Croazia poi ne abbiamo fatti altri due ma è stato il più lungo ed il più bello, il nostro viaggio di nozze! Ci siamo sposati il 9 settembre 2006 dopo più di vent’anni di convivenza ed aver cresciuto due figli (uno dei quali concepito non volutamente in quel di Zara in un viaggio di vent’anni fa). Sono Figlio di Profughi Zaratini, quando durante la seconda guerra mondiale la Dalmazia è stata occupata ed è diventata con l’Istria, l’attuale Croazia. Da quando ero bambino prima mi ci portavano, poi con gli amici ed ora con la famiglia ritorno spesso in quei posti meravigliosi quindi non posso astenermi dal raccontare uno dei numerosi viaggi che ho fatto in questa terra.

Il viaggio è stato programmato come al solito sappiamo cosa visitare ma senza fretta, in questo caso, si parte il 10 Settembre, torniamo il 24 ed in mezzo visitiamo i posti in scaletta inseriti in qualche giorno di relax.

Partiamo da casa con il camper in assetto da combattimento . Bombole cariche , cambusa piena ed indumenti quattro stagioni, non si sa mai.

La prima tappa questa volta è in Slovenia. Seppur fossimo già stati qualche anno fa da queste parti a vedere le grotte di Postumia, non conoscevamo l’esistenza del castello di Erasmo da Predjama. Così, per un appassionato di castelli come me… quale ghiotta occasione!? Arriviamo nel primo pomeriggio, il castello ci appare bellissimo, incastonato nella roccia sembra impossibile che sia stato concepito così, ancora più suggestivo del solito poiché è ancora adornato dalle decorazioni medievali, di alcuni giorni prima, quando avevano fatto una rievocazione in costume.

La visita è divisa in due: una parte è guidata dagli speleologi che ti portano a vedere le grotte sotto il castello in un percorso misto, tra ambienti di servizio parzialmente scavati e grotte ancora immacolate, fino a sbucare da un uscita immersa nel bosco sovrastante il castello, domandandoci come fossimo arrivati da la in fondo fino a quassù?! La seconda parte è la visita libera, nel senso di senza Guida, all’interno del castello, dove sono ricreati con gli arredamenti in stile e dei manichini, momenti della vita dei castellani. Il giro continua passando attraverso alcune grotte dalle quali sono state ricavate stanze e le segrete. Una piccola chicca è la vicina chiesetta del XV° secolo e l’enorme tiglio sotto il quale la leggenda vuole sia sepolto il cavaliere Erasmo.

Il giorno successivo lo passiamo in viaggio per raggiungere i Laghi di Plitvici ma arrivati al parco dei laghi scopriamo che non possiamo pernottare nell’enorme parcheggio poichè in Croazia non è permessa la sosta notturna al di fuori dei campeggi … poi ho capito il perchè. Poco male, un cartello ci indica il campeggio convenzionato che credevamo fosse lì dietro l’angolo ed invece dista ad occhio e croce non meno di una ventina di chilometri. Il mattino successivo scopriamo perchè è vietata la sosta al di fuori dei campeggi! In Croazia le autorità vogliono sapere ogni notte dove dormi! E di conseguenza devi pagare la tassa di soggiorno… e visto che sei nell’unico campeggio presso i Laghi, immaginatevi che conto abbiamo pagato?! Passato il momento di smarrimento torniamo indietro all’entrata del parco. Fatti i biglietti non vi dico che meraviglia sia quel posto. Ci sono più percorsi da fare e noi da buoni camminatori facciamo quello più lungo che ne comprende più di uno. Non sono uno scrittore e non so descrivere a penna le emozioni che si provano in quel luogo, però talmente mi son perso in questo parco che da profano fotografo, quel giorno ho scattato solamente 402 foto… e fortuna che avevo con me le batterie di ricambio! La prima parte se non ricordo male, è il percorso breve, già stupendo per conto suo, fatto di passerelle, scalette tra i laghi e i ruscelli in una passeggiata da restare a bocca aperta che ti porta fino alla grande zona ristoro dove ci sono servizi e negozi di souvenir. Da lì, a bordo di battelli elettrici, si risale il lago fino al punto dove inizia un secondo percorso, quello più brado e naturalistico nel vero senso della parola; rivoli, cascate, pareti d’acqua, laghi, laghetti tutti con un acqua così cristallina ed un fondo bianco di calcare che i numerosi pesci e le anatre sembrano sospesi nel nulla, la trasparenza è incredibile a tal punto che si vede il fondale illuminato dal sole! Finito il giro per i laghi si arriva alla stazione dei strani trenini su gomma guidati da autisti Kamikaze che ti riportano quasi al punto di partenza, nella zona panoramica, da dove si ammira una buona parte dei laghi dall’alto, l’ultimo incantevole scorcio prima dell’uscita.

E’ tardo pomeriggio quando ci mettiamo in viaggio per raggiungere l’isola di Arbe (Rab) ed arriviamo all’imbarco del traghetto in tempo per assistere ad uno degli indescrivibili tramonti che solo chi è stato da quese parti può capire. Ad Arbe siamo rimasti 3 giorni. Avevamo programmato di fare anche qualche giorno di mare in questa bella isola, oltre a visitare la città costruita quasi interamente di pietra bianca. Lì i luoghi da visitare sono: la piccola chiesa di S.Marino, i quattro campanili e le loro chiese, salire sul più alto per una vista mozzafiato sulla città e sul mare circostante; la piazzetta della grande quercia, scendere per fare una passegiata sul lungomare; la pittoresca piazza con la scalinata che porta, per poi salire, sui resti delle antiche mura che fanno da belvedere ed avere da qui un altra prospettiva su Arbe. In questi giorni di relax abbiamo anche fatto un paio di escursioni in barca: la prima di poco più di un ora sulla barca che ti porta a vedere il fondale marino… due pinne ed una maschera e si vede di più. L’altra che invece merita e dura un giorno intero, è la visita all’isola di Lusìno (Losinj) ed i suoi due caratteristici paesi: Lusìn grande (veli Losinj) e Lusìn piccolo (mali Losinj) che contrariamente ai loro nomi essendosi sviluppata di più Mali Losinj è più grande ma meno caratteristica, mentre Veli Losinj è una vera perla con il suo porticciolo nel fiordo. A mio parere se restate lì potrete vedere anche, con una breve passeggiata, lungo il mare, i resti del forte e proseguendo la passeggiata arrivare all’altro porticciolo per poi inoltrarvi lungo la brulla costa spazzata spesso da venti piuttosto forti.

L’indomani ripartiamo alla volta di Trogir sotto un tempaccio assurdo con acquazzoni di mezz’ora ed altrettanto sole. In tutto, in una giornata di viaggio, abbiamo attraversato penso una decina di temporali, intervallati da altrettanti magnifici Arcobaleni. Trogir non è grande e troviamo subito il parcheggio dove lasciano sostare i camper appena al di la del ponte. Quel pomeriggio lo passiamo passeggiando rilassati sul lungomare e visitando il castello.

L’indomani mattina sentiamo bussare al camper e come ci avevano preannunciato altri camperisti, passa l’addetto a riscuotere la tassa di pernottamento… la strabiliante cifra di 10kune, 1 Euro e mezzo scarsi. Assolto il nostro dovere di Bravi Camperisti ci muoviamo per un bel giro nella Trogir Vecchia che come tutte le antiche città costiere è tutta da vedere.

Nella tarda mattinata partiamo alla volta delle cascate Krka, un altro parco naturale da vedere. Come inizio non è poi così buono, parte del pomeriggio lo passiamo in camper ad attendere che cessi un acquazzone torrenziale di quelli che vedi poche volte nella vita! Ma come dopo ogni temporale… un sole che spacca le pietre… e la visita può iniziare . Si parte dalla biglietteria e si va giù con un pulman fino al punto di informazioni turistiche da dove partono partono due visite diverse: una a piedi per il parco e l’altra con un supplemento sul biglietto, un’escursione con il battello lungo il lago per arrivare all’isola del Monastero Visovac. Quel pomeriggio, complice il sole e le piogge copiose dei due giorni scorsi le cascate sono impetuose e le ammiriamo nella loro spettacolarità mentre i sentieri nel bosco bagnto sembravano punteggiati di brillanti.Tornando indietro passiamo per il villaggio ricostruito dove si possono vedere le attività che un tempo sorsero sfruttando l’energia dell’acqua al di sotto delle cascate: i mulini con le macine per il grano, i magli, una conceria, una speice di lavatrice a vortice d’acqua… veramente belli e ben tenuti. Noi volevamo fare anche il tour sul lago ma a causa del temporale che ci ha ritardato l’ingresso alle cascate, l’ultima corsa del giorno era già partita. La signorina in biglietteria ci spiega che questo biglietto ci consentiva di fare entrambe le escursioni e visto le condizioni del meteo il giorno dopo potevamo arrivare al battello per poi fare la gita sul lago, quindi decidiamo di fermarci per la notte nei pressi di Skradin dove troviamo un campeggio un po’ sinistro.

Il mattino seguente ritorniamo alla biglietteria sperando di trovare la solita signorina gentile, ma una sua collega molto maleducata ci disse in malo modo che se anche il biglietto non era stato usufruito potevamo fare il giro in barca lungo il lago solo se facevamo un altro ingresso al parco. Considerato che non mi vogio rovinare le vacanze arrabbiandomi e che l’entrata era due terzi del costo totale del biglietto, abbiamo rinunciato pur perdendo i soldi del giro in battello. Pazienza, quel giro lo avevamo già fatto da giovani e lo rifaremo!

Via dalle Cascate ci incamminiamo verso Filip jacov da dove parte il barcone che ci porterà alla scoperta delle Isole Incoronate, una bella giornata in mare girando attorno alle brulle isole che compongono l’arcipelago delle Kornati. Se andiamo a guardare bene, il paesaggio tra le isole è piuttosto ripetitivo, in fin dei conti è bello, ma sono tutte più o meno fatte allo stesso modo: un cono di sassi alto 30-40 metri o composte da più coni, se non avessi avuto in mano la cartina con la mappa del giro, potevamo benissimo essere lì a girare in tondo tra due o tre isole… Bello è stato salire a vedere il lago salato e la scogliera sottostante dell’isola di Telascica dove per le immense nuvole di schiuma di sale mi è passata la voglia di fare il bagno nel tanto decantato lago dove c’è (dicono) la più alta galleggiabilità del Mondo. Finita la gita prendiamo il nostro camper e per la notte ci fermiamo in un campeggio… almeno , così era scritto di fuori, in un posto senza nome a pochi kilometri da Filip jacov.

Il mattino seguente arriviamo a Zara, città natale di mio padre. Tralasciando la parte nuova che a mio avviso è inguardabile ci tuffiamo nel centro storico che è la parte che dal porto occupa tutta la penisola che guarda il mare. Bella come sempre…e ancor di più poichè forse se ne sono accorti che una città così meritava più pulizia! Descriverla tutta è quasi impossibile. Facciamo il classico pellegrinaggio dei luoghi dove hanno vissuto i miei: il pontile sulla la Riva Nova di fronte al quale c’è il sito archeologico Romano, il Duomo con l’annessa chiesa di San Donato simbolo di Zara dal cui campanile si vede tutta la Città, calle Larga dove avevano il negozio, le varie chiesette, il terrazzo dei cinque pozzi, il porticciolo di Porta Terraferma dove Nonno Renato teneva la sua barca da pesca, il parco… ed ogni volta andar via fa venire il groppo in gola.

Bene, adesso ci restano altri quattro giorni e li vogliamo passare di sole e mare. Partiamo risalendo la costa in direzione di casa cercando un posticino tranquillo dove rilassarci a far nulla, fino a che per caso troviamo il caming Raca, un campeggio così così, nel nulla, vicino a Sveti Jurai il cui pregio è proprio di essere fuori mano e per questo tranquillo, ancor più in questo periodo di Settembre! Per fare qualcosa, ogni mattina prendevamo le bici e andavamo in paese a Sveti Jurai a fare la spesa ed a comperare il pane, non è un granché come paesino ma nella sua semplicità ha anche lui il suo fascino.

Il penultimo giorno ho una grande pensata e dico a mia moglie: ”Sai che in programma abbiamo la visita al castello di Segnj? Cosa ne dici se ci andiamo in bici ” – Lei : “Quanti chilometri sono?” – “Boh ! Saranno sei, forse sette ”(non è vero sono più di dieci… hi hi!) – “Va beh! Casomai spingiamo”. Da considerare che noi che amiamo andare a piedi, non apprezzando tanto la bici, fare una strada così, in mezzo al traffico, ai camion, in un saliscendi continuo, a volte anche parecchio ripido, per noi è stata un impresa! Giunti al castello entriamo e veniamo accolti da un cameriere. Pensiamo: “è il solito castello trasformato in ristorante?”. Invece ci dice molto gentilmente che se volevamo potevamo fare il giro del castello acquistando il biglietto. Detto Fatto. L’interno molto ben curato è una specie di museo con spiegazioni anche in italiano che piano dopo piano ti raccontano della storia del castello e conducono su, fino al tetto, da dove si gode un magnifico panorama. Quando torniamo al campeggio nel primo pomeriggio, ci tuffiamo in mare per l’ultimo bagno prima di riordinare le cose… domani si ritorna a casa. Brrrrr!…quanto è fredda l’acqua!

Il resoconto forse non è preciso come costi poichè risale a 7 anni fa, comunque allora abbiamo percorso 1620 Km e speso in tutta la vacanza quasi 800€. Considerando che allora il gasolio in Croazia costava 1€, le spese più grosse sono state le gite ed i campeggi. Per fare la spesa si spende pochissimo e in certi locali un po’ nascosti si mangia bene e si spende ancora pochissimo! Ma nei ristoranti in vista o nei centri turistici preparatevi a delle sorprese Qualche volta si spende più che in Italia.

Guarda la gallery
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Laghi di Plitvici

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Arbe dall'alto

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Castello di Erasmo da Predjama

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Zara - Chiesa di S.Donato

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Castello di Senj

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Trogir al Castello

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Cascate Krka



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