In camper in Peloponneso e non solo… fra mare e monti!
Andiamo alla ricerca del primo campeggio dove intendiamo passare la notte, ci dirigiamo a sud ovest verso Katakolo, ma anziché entrare nel camping “super accessoriato” , optiamo per uno piccolissimo che si trova sulla nostra strada in una minuscola cittadina. Siamo gli unici turisti stranieri e siamo anche gli unici camperisti. Ci accolgono con gentilezza e stupore, il mare non è straordinario, ma la sera ci divertiamo moltissimo passeggiando ed osservando i nostri “cugini greci” in vacanza! Al mattino presto via verso il primo “dito” del Peloponneso.
Ci dirigiamo verso Kalamata (patria delle meravigliose olive). Non c’è traffico e in “solitaria” arriviamo a Koroni assaporando paesaggi meravigliosi. In campeggio ci sono solo altri 4 camper e conosciamo una coppia di inglesi pensionati che sono in Grecia ormai da 1 mese e che ne trascorreranno altri 2 viaggiando da un posto all’altro. Il mare è stupendo e il mattino dopo raggiungiamo a piedi il paese che ci riserva una sorpresa: all’interno del castello veneziano che domina il promontorio, sorge un antico convento di suore ortodosse e abbiamo la fortuna di assistere ad un loro rito. La spiaggia sottostante è incantevole! Dopo una lunga camminata torniamo e la sera ci godiamo la prima Moussaka al ristorante sulla spiaggia alla luce della luna piena.
La mattina partenza per Gythio alla scoperta del secondo “dito”. Lungo la strada tortuosissima incontriamo pochissimo traffico ed il paesaggio si fa sempre più selvaggio, vediamo le caratteristiche case a torre, la sera, stanchi dei continui saliscendi fra montagna e mare, ci godiamo il meritato riposo. Mare selvaggio, cristallino e meraviglioso.
Prossima tappa il terzo “dito” , di nuovo strada di montagna, nuovamente la percezione di essere quasi soli e lontanissimi da tutto. Attraversiamo paesini semi deserti, sorpassiamo qualche somaro, percorriamo una stradina quasi sterrata fino ad arrivare ad imbarcarci per l’isolotto di Elafonissos. Non abbiamo parole per descriverlo! Qui ci sono i turisti, ma il luogo è talmente incantevole che non ci facciamo caso. L’acqua è cristallina, la spiaggia è bianca, una lunga camminata ci porta in una baia situata in un ambiente incontaminato. Il paesino è suggestivo e passiamo diverso tempo in una taverna del porticciolo.
Vorremmo andare sull’isola di Khitira, ma il costo del traghetto con il camper è fuori dal badget della vacanza, quindi a malincuore rinunciamo.
Ci dirigiamo a Monemvassia, la Mont Saint Michelle della Grecia, una magnifica cittadella fortificata rimasta intatta dall’epoca della conquista dei Veneziani, costruita su di una piccola penisola montuosa. Sicuramente il luogo merita una visita!
Per arrivare a Nafplio, decidiamo di non seguire la strada principale, ma di avventurarci in una zona interna della Grecia consigliata dalla fantastica guida della Lonely Planet.
Saliamo in cima ad una montagna seguendo lo zigzagare di un torrente in secca per una strada da brividi, ci ritroviamo praticamente al centro di una piccola piazzetta del paese di Geraki, riscendiamo per una strada ancora più ripida per ritrovarci nei pressi di Leonido, cittadina sul mare, abbiamo incontrato pochissime macchine. Il giro è stato faticoso, ma ne è valsa veramente la pena.
Sostiamo per una notte in un minuscolo campeggio a Paralia sulla costa est, per riprenderci dai “passi alpini”, e il mattino dopo ripartiamo per Nafplio, ultimo “dito” ad est della penisola del Peloponneso, antica capitale della Grecia, una piccola e pittoresca cittadina con i vicoletti caratteristici. Oltre alla cittadina andiamo a visitare la fortezza veneziana dei Palamiti a picco su un mare incantevole con gli antichi bastioni edificati, secondo la leggenda, dai ciclopi. Da lassù il panorama è mozzafiato!
Il giorno successivo di nuovo in partenza per visitare il sito archeologico di Epidauro con il suo favoloso teatro.
Ormai abbiamo deciso di visitare tutte le punte estreme del Peloponneso, quindi ci dirigiamo a sud-est di Nafplio verso Ermioni, a Portoheli, piccolo paesetto, ci troviamo unici ospiti del campeggio, ceniamo nella taverna assieme ai proprietari che ci spiegano che il grande afflusso turistico, particolarmente ateniese, arriva verso la fine di luglio per giungere al culmine a ferragosto, prorpio come in Italia!
A questo punto decidiamo di non recarci ad Atene, ma di riservare la visita in una stagione più fresca dell’anno. L’alternativa è di trascorrere qualche giorno su un’isola e scegliamo Lefkada, isola Ionica, unita alla terraferma da un ponte.(solito motivo di budget). Ci dirigiamo nuovamente verso Patrasso e da lì, attraverso il nuovissimo ponte, arriviamo a Lefkada, passando vicino ad una interessante laguna protetta.
L’impatto è forte: abituati alla solitudine ed al silenzio, troviamo il classico caos estivo molto simile a quello italiano, fatichiamo a trovare un posto in campeggio.L’isola comunque è verdissima e splendida, sicuramente merita una tappa. Le spiagge della parte ovest sono da sogno. Dopo qualche giorno, riposati, decidiamo di raggiungere le Meteore.
Ci immettiamo in autostrada e, per un colpo di fortuna, imbrocchiamo l’uscita esatta. Ricomincia la strada di montagna, si fa sentire il famoso caldo greco. Arrivati a Kalambaka restiamo senza fiato, il paesaggio è stupendo e surreale, i monasteri si ergono in cima a spuntoni di roccia nera. Il mattino dopo, molto presto, partiamo per la visita e riusciamo a visitarli tutti nonostante le scale, i corridoi, i tunnel tutti rigorosamente in salita. Esausti e quasi disidratati, nonostante i litri di acqua bevuti, torniamo in campeggio, riposo e all’imbrunire ripartiamo per vedere i monasteri al tramonto. La luce, il silenzio, il passaggio di qualche monaco, rendono la situazione fantasticamente irreale.
Il viaggio è quasi terminato, sulla via del ritorno verso l’imbarco a Igoumenitsa, facciamo l’ultima sosta di un paio di giorni a Ioannina, graziosa città sul lago Pamvotis, la città conserva ancora alcune strutture artistiche e architettoniche del periodo di occupazione musulmana (una moschea, i resti di una scuola coranica, un bazar), mentre su una piccola isola del lago sorgono alcuni monasteri ortodossi. Il viaggio è ormai concluso, sicuramente la Grecia ci ha stregati e probabilmente torneremo per visitare le isole, la Calcidica, e magari proseguire verso la Turchia!
Salendo sul traghetto la mente ritorna ai bambini “adulti” incontrati al nostro arrivo e nuovamente riappare l’ombra malinconica. Lucia e Paolo