In Camper ai Castelli della Baviera
Siamo partiti venerdì sera dopo cena entusiasti da Venezia, con l’idea di prendere l’autostrada per il Brennero e portarci il più vicino possibile al confine con l’Austria, in modo da avere poca strada al mattino. E infatti, dopo 3 ore circa di percorso, ci siamo fermati in una stazione di servizio vicino a Colle Isarco per il pernottamento. Al mattino colazione in Autogrill con brioche e cappuccino, contenti come 2 Pasque! A me piace moltissimo fare sosta nelle stazioni di servizio, mi dà proprio l’atmosfera del viaggio anche quando mi muovo poco da casa 🙂 Comunque ripartiamo e in 2 ore circa siamo già vicino a Fussen, in Germania. Durante il viaggio si incontrano pochi camper italiani, forse per questo week end molti avranno scelto mete balneari o altre città d’arte. Ci portiamo subito vicino ai Castelli Hohenswangau e Neuschwanstein e parcheggiamo nell’area riservata ai camper. Alla base dei castelli ci sono diversi negozietti di souvenir, chioschi e ristoranti. Facciamo i biglietti alle casse e ci dirigiamo al primo castello: ma abbiamo circa un’ora di tempo per l’entrata e così decidiamo di mangiare prima qualcosa. Il castello di Hohenswangau era l’abitazione dei genitori di Ludwig II ed è certamente meno appariscente all’esterno rispetto al castello di Ludwig II, ma con mia sorpresa molto più piacevole e discreto all’interno. Da Hohenswangau riscendiamo a valle e ci incamminiamo verso Neuschwanstein, la cartina presa alla biglietteria indica un percorso a piedi di circa 40-45 minuti, e inizia anche a piovere. In alternativa si può salire su una carrozza a cavalli oppure prendere il bus navetta, ma uno sguardo alla gente stipata in piedi nel pullman in attesa che parta mi fa decidere di andarci a piedi. Inoltre questi mezzi sono gestiti da compagnie private e perciò non garantiscono l’arrivo al castello in tempo per gli orari di entrata che ognuno ha assegnati nel ticket. La salita è dura e lunga, i cavalli impestano la strada, con la pioggia poi il percorso è proprio disagievole. Finalmente visitiamo Neschwanstein e rimaniamo stupiti dalla sontuosità barocca e esagerata delle stanze, ovviamente restiamo un po’ a bocca asciutta perchè il tour è breve. Ci rifacciamo con il video in inglese nella sala multimedia. Poi ci incamminiamo al ponte Marien Brucke, costruito su una gola con cascata e da cui si può vedere il castello. Torniamo ai negozietti alla base del castello, ormai sono quasi le 18:00 e dobbiamo ancora trovare un posto per la notte. Nel parcheggio del castello infatti è possibile rimanere fino alle 21:00. Andiamo a Fussen, seguiamo le indicazioni dei vari parcheggi e troviamo un posto vicino alla ferrovia. C’è un altro camper di italiani fermo e decidiamo di parcheggiare lì. La sera mi dispiace non fare una passeggiata per la città ma sono davvero molto stanca, così esce Mauro e basta. Però gli chiedo di poter visitare la piazza la mattina prima di partire. Domenica mattina è un po’ vuota, molti bar e negozi devono ancora aprire e non trovo neanche una gelateria aperta. Fussen è molto caratteristica e le casette in stile tirolese molto carine. Il bello di queste città è che sono a misura di persona e la periferia nei dintorni del centro è costituita di vie residenziali piene di verde e pace, e non da casermoni squallidi come altre cittadine altrettanto piccole. Ripartiamo verso il castello di Linderhof e sulla strada per Oberammergau costeggiamo il lago di Plansee, e decidiamo di sostarci per il pranzo, con le sedie pieghevoli in riva al lago, le birre e i panini. Qua e là, sulle rive opposte, si vedono altri giornalieri spaparanzati. E’ molto bello e c’è pace. Non come certi laghi della Carinzia, in cui non trovi un punto da cui accedere perchè tutti privati e a pagamento.
Arriviamo a Linderhof. Anche qui abbiamo un orario per entrare in base alla nazionalità. Il tour delle stanze è breve ma carino. Una volta fuori ci impegniamo nella visita del parco, un po’ difficoltosa nelle salite. Tra le attrazioni la casa marocchina e la grotta, fatta costruire da Ludwig per ascoltare in solitudine le opere di Wagner sulla sua barca a forma di cigno. Anche per la grotta c’è la fila, mentre all’interno è quasi vuota, così Mauro mi fa entrare dall’uscita, trascurata dai turisti e deserta. Non sarebbe giusto, ma gli addetti anche qui aspettano di far entrare tot gente possibilmente x nazionalità, nella folla così non ti godi neanche l’atmosfera, nel frattempo che aspetti magari ci sono 2 persone e basta.
La sera ci siamo diretti verso Oberammergau. Abbiamo appena fatto in tempo a notare le casette dipinte ma senza poterla visitare perchè non abbiamo trovato un parcheggio per camper. Così abbiamo deciso di andare a Garmisch. C’era l’indicazione per un parcheggio per camper che portava su in collina e ci siamo arrivati. Il poprietario ci ha detto che dovevamo registrarci al ristorante e pagare un ticket, ma era distante dal centro e così abbiamo deciso di cercare qualcos’altro in città. In un parcheggio abbiamo trovato un altro camper di italiani e ci siamo fermati là. La sera siamo usciti per una passeggiata e abbiamo anche mangiato un gelato. In Germania e Austria spesso nelle gelaterie parlano italiano. La mattina dopo siamo ripartiti e verso le cinque eravamo a casa. Non abbiamo trovato molto traffico. Consiglio gli autogrill Rosenberger, ce ne sono in vari paesi in Austria, dove abbiamo fatto colazione con succo d’arancia, latte macchiato e brioches al burro. Un viaggio bellissimo!