In bici sul Danubio
Dopo una lunga progettazione (l’idea risale già all’anno scorso), consultazioni varie, scarichi da internet, agenzie e quant’altro finalmente lunedì 19 luglio 2004 io, Isa e Paolo, senza sapere una mazza di tedesco e con conoscenze limitate di inglese, abbiamo affrontato la ciclabile del Danubio che va da Passau a Vienna, percorso di ben...
Dopo una lunga progettazione (l’idea risale già all’anno scorso), consultazioni varie, scarichi da internet, agenzie e quant’altro finalmente lunedì 19 luglio 2004 io, Isa e Paolo, senza sapere una mazza di tedesco e con conoscenze limitate di inglese, abbiamo affrontato la ciclabile del Danubio che va da Passau a Vienna, percorso di ben 450 km. Avendo a disposizione solo cinque giorni abbiamo deciso di partire da Linz e di arrivare dove le nostre forze ci consentono. Partenza da Tolmezzo (Ud) alle 8 dopo lauta colazione! Paolo è stupito dell’esiguità del nostro bagaglio consistente in un misero zainetto da legare dietro la bici che noleggeremo a Linz e contenente veramente l’essenziale. Fino a Linz la strada è praticamente facilissima (eppure abbiamo fatto un piccolo errorino, subito sanato, vicino Villach). L’entrata in città lo è meno, dato che approdiamo inizialmente nella non piccola zona industriale. Giunti in centro sorge il problema di trovare il luogo per il noleggio delle bici, il cui indirizzo ci è pervenuto prontamente via e-mail dall’Ufficio Turistico di Linz. Premesso che tutti noi ci aspettavamo una distesa di bici in bella esposizione, giriamo praticamente attorno alla piccola stazione dei treni, che poi si rivela anche il magazzino delle agognate biciclette, almeno un paio di volte. Un simpatico impiegato tuttofare delle ferrovie ci noleggia le bici provenienti da un buio sgabuzzino: la scelta non è certo difficile ci sono si e no quindici bici e non proprio degli ultimi modelli! Le bici ci vengono consegnate da un arzillo signore non di tenera età dalla lunga tunica azzurrina che ci fa sorridere per il buffo aspetto ma che risulta in perfetta sintonia con quel luogo dal gsuto un po’ retrò. Gentilissimo ci spiega come raggiungere la ciclabile che è al di là del ponte e come prenotare il viaggio di rientro in treno. Paolo si fida a lasciagli in consegna anche le chiavi dell’auto (non si sa mai di perdere il bagaglio per strada) che parcheggiamo a fianco della rimessa delle bici e non gratuitamente ovviamente! Partenza verso le 14,30, ponte e giù sulla riva sinistra del Danubio (Donau per dirla bene). Per informazione la ciclabile è da entrambi i lati del fiume. Via comincia l’avventura! Alla nostra sinistra un bel laghetto (Pleschinger See) con gente stravaccata al sole… Ma non pensiamo allo sdraio dai! La ciclabile è bella larga tanto che ci disponiamo ben allineati tutti e tre finchè non ci rendiamo conto dell’ingente traffico, gente d’ogni età, persone con carelli attaccati alla bici, cani, bimbi e quant’altro. Una cara signora ci urla (credo) che siamo in mezzo alla strada; Paolo è il più “indisciplinato” e predilige lo stile inglese (sempre a sinistra) rischiando qualche frontale! Certo che il nostro andamento è davvero lento, ci sorpassano tutti anche quelli con le carrozzine dietro. Gran giornata di sole comunque, la prima data la pessima stagione, per questo inaspettato regalo dobbiamo ringraziare Paolo che, per motivi d’ufficio, ci ha fatto rinviare la partenza di una settimana, anche se ogni tanto avremmo desiderato qualche nuvoletta (vero Isa!). Dopo circa 10 km ovviamente prima pausa dietro la cabina del telefono per avere un po’ d’ombra e due scalini per sederci; giusto per ironia, dopo cinque metri, troviamo una panchina all’ombra; Paolo nuovamente stupito davanti ai nostri zainetti dai quali estraiamo viveri di diverso tipo (la bravura delle donne!!) anche se lui continua a vedere la scritta verde “gosser” ovunque. Arriviamo molto lentamente nel paesino di MAUTHAUSEN dove troviamo da dormire in una dolce zimmer dei signori KURZ. Mentre valutiamo se fermarci o trovare qualcosa di più economico una coppia di Roma, che ritroveremo spesso, appena arrivata ci consiglia di fermarci lì perchè altrove è tutto pieno. La scelta è azzeccata il posto si rivela davvero bello con un grazioso cortile interno e un bel giardinetto con orto fuori. Sana doccia e camminata per ritornare in centro dove si cena in una insignificante GASTHAUS WEINDLHOF da dove si gode comunque una bellissima vista sul Danubio. A nanna presto per alzarci alle 7 e dopo abbondante colazione e “furto” cibo per il pranzo ritorniamo un po’ indietro e affrontiamo la salita pendenza 14% per arrivare al tristemente famoso campo di concentramento alle 9! Quasi i primi visitatori! Visita al lager e verso 10,30 siamo di nuovo in bici. Nel ripartire troviamo la simpatica coppia romana (per dir la verità lui, Aureliano, è romano, lei non ho capito bel il nome è tedesca ed è già da una settimana che girano in bici). La ridiscesa è tutt’altra cosa e ci scatta anche la foto in mezzo al campo di grano… Il paesaggio sembra quello toscano! Riprendiamo la ciclabile e finalmente alle 12,28 facciamo il primo sorpasso…Sarà (quasi) l’unico del nostro viaggio! Come dice Paolo noi seguiamo il “moto ridotto prolungato” cioè pedaliamo lentamente per molto tempo. La meta di Vienna ci appare proprio lontana, quasi irraggiungibile per ciclisti improvvisati quali siamo. Intanto comincia a farsi sentire un leggero indolenzimento ad una parte anatomica molto delicata (la “sunete”) che secondo Isa andrebbe spostata per l’occasione! Paolo, scopriremo in seguito, non si lagna mai neanche quando dolora perché lo ritiene una cosa inutile e non riparatoria (tanto non passa eh). Pausa dalle 12,30 alle 14, prima di arrivare al ponte che attraversato porta a WALLSEE, in un bistrò sulla strada con invitanti panchine all’ombra che accolgono un mio veloce pisolo. Isa è cotta con questo bel caldo! Mentre ripartiamo arrivano i nostri amici che come avevamo supposto ci hanno raggiunto anche se sono partiti due ore dopo di noi. Di affrontare la salita per vedere questo dolce paesello sito su una collinetta neanche parlarne! Si percorre ora la riva destra del fiume tra intervalli di zone d’ombra e di sole! Ci fermiamo incantati davanti dei pupazzi di fieno (una bellissima famigliola assieme ad un gatto, una mucca e un ciclista) di dimensioni giganti: davvero fortissimi (altro che pupazzi di neve che si sciolgono!). Scappa il reportage fotografico! Nel mentre si ferma una vettura dalla quale discendono due baldi signori che entrano nel campo di zucchine a fianco dei pupazzi di fieno, ne raccolgano alcune e con immenso nostro stupore depositano delle monetine nella cassetta all’uopo messa in lato al campo di cui prima non avevamo veramente notato la presenza! Pazzesco -esclama Paolo- da noi avrebbero rubato zucchine e cassa! Certe cose sono davvero da invidiare questi austriaci a cominciare da questa stupenda pista ciclabile che dovrebbe arrivare addirittura a Bratislava, all’incredibile ordine e cura con cui tengono case e cortili e a scene come questa di cui possiamo dare diretta testimonianza. Arriviamo, dopo aver cambiato di nuovo riva, a GREIN un grazioso paese con un piccolo centro storico e una chiesa dove Isa, distrutta dal caldo, trova rifugio! “da Dio” esclama all’uscita! Riprendiamo le bici, ritorniamo indietro per riattraversare il ponte e tornare sulla destra che, a detta del diario in mio possesso (fatto da un gruppo di baldi signori che hanno attraversato tutta la ciclabile in dieci giorni), è più bella e ombreggiante. Scopriamo infatti che Isa al calar del sole si trasforma in una pedalatrice infaticabile mentre durante le ore più calde della giornata soffre visibilmente. Costeggiando sempre il fiume verso ora di cena ci fermiamo a NEUSTADTL, piccolissimo paese, dove troviamo una zimmer vicino all’unica gasthaus della zona (dove affronteremo una mediocre cena più tardi). Ci accoglie una simpatica vecchietta che con il suo tedesco ci fa vedere l’appartamento a nostra disposizione con frigo rigorosamente pieno di bibite, birre e grappa! Dopo svariate interpretazioni capiamo che l’unico inconveniente è lo scarico del bagno che ci obbliga ad andare nell’atrio per le “cose grosse” ma…Valutato il prezzo direi che la sistemazione è ottima! Nel mentre che disfiamo il nostro misero bagaglio la nonna riappare con un piattone di torta all’albicocca davvero deliziosa! Cena di cui sopra dopodiché passeggiatina di lungofiume per digerire l’immancabile wienerschnitzel e due chiacchiere con una ragazzina che prepara una festa con gli amici in una casa lì vicino (poveri sono fuori dal mondo: quattro case certo che devono inventarsi feste). Al ritorno a casa pensiamo di sorseggiare la grappetta fatta dalla signora, fantastica davvero, della quale avevamo già avuto modo di apprezzarne la bontà prima di cena! Il letto ci vede abbastanza presto, erano forse le 23 o qualcosa di più, e il caffè ci sveglia alle 7,30 con lo sguardo attento della nonna che controlla che non rimanga niente sul tavolo. Dopo averle spiegato a gesti che in Italia per colazione basta il pane con la marmellata la vediamo sparire e riapparire con domopak affinché portassimo via dei panini per la giornata, sparisce di nuovo per ritornare accompagnata dal marito di cui non avevamo finora notato l’esistenza e soprattutto da quell’ottima e, scoprimmo, tipica torta all’albicocca! Alle 8,30 si parte dopo aver fatto la foto ricordo con i “nonnetti” davvero in gamba. Arriviamo, con la dolce frescura del mattino e tra viale alberati ad YBBS e poi a POCHLARN. Da lì propongo la deviazione per ARTSTETTEN dove è ubicato il castello di Ferdinando d’Asburgo e dove c’è la sua tomba e quella della moglie Sophia uccisi a Sarajevo (premetto che sono un po’ patita di castelli). Cominciamo, sotto il sole cocente di mezzogiorno, l’ardua salita a breve abbandonata da Isa che decide di fermarsi sotto un albero ad aspettarci mentre io affronto la prima parte della lunga salita a piedi! Raggiungo Paolo ad un leggero piano, dopodiché decido di impegnarmi…”fadie di sclopa”!!! Arriviamo al paese stremati ma senza scendere dalle bici, le appoggiamo al primo muro libero e ci buttiamo verso il bar del centro! Porca put…A chiuso! La buona sorte ci è favorevole a pochi passi scorgiamo l’insegna del “cafè WEIDINGER” dove un gentile ragazzone ci accoglie sorridendo (forse si burlava di noi??) e ordiniamo istantaneamente una sospirata bevanda al malto che ci arriva schiumante da mezzo e che senza fatica ingurgitiamo per reintegrare i liquidi persi dopo questa pazzesca salita. Una “setona” incredibile dice Paolo. Il castello è davvero bellissimo, valeva la pena stringere i denti e sudare come cammelli! Entriamo nelle stanze reali degli Asburgo, poi visitiamo la tomba dei poveri assassinati a Sarajevo ubicata sotto la chiesa del castello. La discesa è davvero rigenerante e la velocità ci impedisce di scorgere Isa che è rimasta quasi due ore esattamente dove l’avevamo lasciata: beata e pacifica all’ombra. Riprendiamo la ciclabile non prima senza esserci ristorati un pò al bar del centro e sgranocchiato i provvidenziali panini della signora. Il percorso è un continuo scoprire di campi di ogni genere, grano, orzo, girasoli, orti, paeselli, viti, frutteti, boschi, insenature e laghetti formati dal fiume: impossibile annoiarsi! Non so quante volte ci fermiamo per fotografare questo incredibile susseguirsi di paesaggi e quante altre volte avrei voluto fermarmi! Da lontano ammiriamo il castello di WEITENEGG e arriviamo verso le 15,30 a MELK. Distrutti! un caldo cocente! Un’altra salita per raggiungere la splendida abbazia… no per oggi basta! Prima di entrare ci sediamo su un muretto dove Paolo è disposto a pagare cinque euro al primo che passa e fa al suo posto un paio di foto all’abbazia benedettina più grande d’Europa. Il giro all’interno è forse troppo breve per apprezzare la bellezza di quest’opera d’arte ma siamo letteralmente sfiniti, kaput per dirla alla tedesca. Scendiamo in centro paese ed incontriamo un ragazzo friulano che è lì con un viaggio organizzato e con cui scambiamo quattro chiacchiere. Usciamo da Melk e passato il ponte, subito sulla sinistra c’è il posto consigliatomi da Gianni, un mio carissimo amico,: l”Hotel “Donauhof “paese EMMERSDORF, ristorantino davvero incantevole e con una splendida cantina di vini e un ottimo speak! Non abbiamo voglia di sorseggiare un bicchiere di vino “gruner veltiner” che Gianni mi aveva consigliato ma ci dirottiamo verso la solita birretta fresca.
Siamo nella regione della WACHAU, zona di viti e albicocche che debordano dai cortili e ti invitano all’assaggio! Troviamo da dormire alla HAUS ANNA a AGGSBACH e andiamo a cena in riva al Danubio alla gasthof ZUM KRANZ dove ci degustiamo finalmente una squisita e degna cena servita da una cameriera non proprio socievole.
Sveglia sempre all’alba, colazione, solito domopak per il ristoro della giornata e partenza. Continuiamo sulla riva destra del Danubio troviamo i paesini di ST.MICHAEL, WOSENDORF, WEISSENKIRCHEN e poi DURNSTEIN, direi il più bel paese che abbiamo visto con un carinissimo campanile bianco e azzurro. Lunghi viali alberati per arrivare poi a STEIN e KREMS che attraversiamo frettolosamente. Chiamati da un baldo giovane che ci urla dietro qualcosa in tedesco insisto per fermarci in un microscopico bistrot in legno dove il tipo ci offre un ottimo crostino di non so che accompagnato da una dissetante bevanda al sambuco e non so cos’altro! Ho sempre sostenuto che bisogna socializzare in queste circostanze e mai rifiutare niente! Passiamo il ponte e si arriva a TULLN dove al parco affrontiamo un meritato riposino con pisolo e brusco risveglio di Paolo (con un po’ d’acqua fresca da parte di Isa) . Vienna è vicina mancano solo 35 km! Ci rechiamo all’ufficio turistico per vedere come organizzare il rientro in treno e, pazzesco, le signore presenti non solo non parlano inglese ma anche si arrabbiano con Paolo dicendo che loro parlano solo doik! St…E!!!! Non è possibile che in una cittadina turistica come questa non sanno spiaccicare un po’ di inglese! Per non dire le fatiche per trovare poi la stazione (sembra si chieda la strada per la luna e dicevamo pure “banhof”) che è già sprovvista di impiegati… i soliti statali tutti a casa alle 14! Sconsolati riprendiamo la “nostra” ciclabile, tutta sul lungofiume e lontano dalla strada, davvero rilassante! Sostiamo, verso le 18, in un graziosissimo baretto costruito sul fiume dove divoriamo degli ottimi bocconcini di pollo con le patatine fritte oltre all’immancabile birra e dove, con immenso stupore, leggiamo il cartello “Wien 16km”! non ci crediamo! Ormai il sole sta calando e sarebbe il caso di trovare alloggio, ma la zona che attraversiamo è puramente residenziale, in più i ristoranti austriaci generalmente chiudono assai presto (quello di ieri sera alle 20,30 per esempio). Paolo, sempre pronto a rassicurarci osa anche dire “troveremo ben qualcosa se no mangiamo quello che abbiamo…Cioè niente” dato che le nostre scorte sono ormai prossime allo zero. Arrivammo così a KLOSTERNEUBURG dove all’ufficio informazioni una addetta finalmente bilingue ci trova sistemazione all’ HOTEL ANKER, proprio in centro sotto la splendida chiesa, e dove anche ceniamo ottimamente. Breve giro a piedi, tentativo di bere un digestivo in uno di quei bistrot squallidissimi che si trovano lungo le strade e dal quale usciamo con una bottiglietta mignon di Hiegher che ci costa ben 2 euro.. Un sorso a testa io e Paolo, perché è un rebus capirci con la tipa e poi l’ambiente non splende per la pulizia. Dolce dormitina con sveglia prima delle 7, abbondantissima colazione con lauto “prestito senza ritorno” di cibi vari di cui ben abbonda il buffet e via si riparte.
Alle 9 siamo già a Vienna quasi senza accorgerci: un cartello sbilenco accoglie la nostra impresa, non volevamo trovarci sotto l’arco di Costantino ma sti austriaci potevano rendere l’ingresso alla capitale un po’ più dignitoso! Giro per il centro tutto ben addobbato per il festival del cinema e ricerca della stazione anzi prima di un ufficio informazioni, impresa abbastanza ardua, come non sarà così immediato raggiungere la stazione che è, come si suol dire, in c… al mondo! Sul treno delle 11,30 incontriamo due coppie italiane che avevano prenotato i posti già il giorno prima perché il treno del pomeriggio è al completo! Ci accorgiamo di aver avuto fortuna a trovar posto senza la prenotazione. Alle 13,10 arrivo a LINZ, breve giro per il centro, lungo la pedonale Landstrasse; degustazione dell’ultima birra austriaca, acquisto di pane per limitarne gli effetti e partenza per casa alle 15,20. Paolo è un grande: becca la strada per uscire dal paese al primo colpo! Abilità o ennesimo colpo di fortuna? In macchina cullati dalla musica e dal fresco (finalmente dirà Isa) del condizionatore gran ronfata mia e di Isa… ma tanto c’è chi ci riporta a casa.
Auf wiedersehen Osterreich! Auf wiedersehen Donau!