In bici a Tassarolo, protetti da San Rocco

Viaggio a Tassarolo all'insegna dello sport e della buona tavola
Scritto da: Francesca Bertha
in bici a tassarolo, protetti da san rocco
Partenza il: 11/06/2010
Ritorno il: 13/06/2010
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Chi l’avrebbe mai pensato che fosse possibile vivere un lungo weekend di vacanza tra escursioni in bici e autentica cucina ligure restando sotto la Madonnina ma essendo nello stesso tempo sulle colline del Basso Piemonte? Il segreto di questa esperienza unica sta nella scelta della località: Tassarolo, nella provincia di Alessandria, a pochi chilometri di curve dalla strada che da Ovada porta a Novi Ligure. Attraversiamo Capriata d’Orba e prendiamo la strada che da Francavilla Bisio, sede di un graziosissimo castello, porta a Tassarolo. Il percorso è di quelli che restano nel cuore: leggere curve in salita, costellate dalla vista di vigneti, boschi, colline e prati verdi. La santa patrona di Tassarolo è la Madonnina di Sant’Ambrogio, ecco perché la località sembra familiare ai milanesi. La festa patronale si celebra ogni anno la seconda domenica di Settembre, con funzione religiosa e processione delle Confraternite. Il nostro lungo weekend tra bici e buona tavola passa però sotto la protezione di un altro santo, quello che protegge anche i pellegrini, San Rocco. I tassarolesi sono da sempre devoti di San Rocco, e la sua festa, il 16 Agosto, viene sempre celebrata, oltre che con funzioni religiose, anche con delle allegre sagre a base di piatti tipici della zona. Avendo letto queste curiosità prima del nostro viaggio, non potevamo scegliere meta migliore per il nostro soggiorno della Locanda San Rocco. L’edificio della locanda un tempo era una scuola, e dopo che la scuola si è trasferita in un’altra sede, è arrivata una giovane coppia ligure, Cecilia e Gigi a ristrutturare il palazzo, tuttora di proprietà del Comune, trasformandolo in un’elegante locanda e ristorante. Ci sistemiamo nella camera “Ortensia”, la più romantica, mentre i nostri amici occupano quella del “Girasole” e partiamo alla scoperta del paese. Tassarolo è un paese pieno di simpatiche sorprese, a cominciare dal nome: mentre stavamo arrivando qui, giocavamo a fare delle ipotesi sulla sua origine: qualcuno diceva che c’entravano le tasse, qualcun altro che Tassarolo si chiamerebbe così per via dell’animale tasso. Chiedendo un po’ in giro alle persone del posto, scopriamo che avevamo ragione un po’ tutti, infatti gli studiosi accreditano entrambe le ipotesi, ma anche quella secondo la quale il nome deriverebbe da “tasso” nel senso dell’albero, e ancora, secondo il Marchese Marco Spinola, discendente della storica dinastia, tuttora proprietaria del Castello di Tassarolo, all’origine del nome ci sarebbero le tassarie, che erano dei cumuli di fieno o di grano. Oggi questa località è un tranquillo paradiso dove praticare sport: trekking, gite, ma anche il golf, e dove rigenerarsi in mezzo alla natura lasciando alle spalle la confusione della grande città. Qualche secolo fa invece Tassarolo stampava addirittura moneta propria: era una delle trentanove località piemontesi con diritto di zecca. Esiste tuttora un grande fabbricato chiamato “La zecca”, attiguo al Castello, che presumibilmente fu la sede dove venivano coniate le monete spinoline chiamate luigini. Un’altra curiosità che scopriamo chiacchierando con la gente, è che qui esiste una collezione privata di radio d’epoca. Un signore nato a Tassarolo nel 1940, Fernando Ermanno Zarri, detto Nanni, ex radiotelegrafista e appassionato del mondo delle radio, ha raccolto e riparato tante vecchie radio che la gente aveva buttato via con l’avvento della televisione. La sua collezione è stata anche esposta nel 1995, in occasione del centenario di Marconi, e ne hanno parlato diverse televisioni. Siamo anche riusciti a visitare questo curioso museo, è bastata una telefonata per prendere appuntamento. Le altre nostre giornate passano all’insegna dello sport e della buona tavola: abbiamo percorso migliaia di chilometri in bici lungo i sentieri degli itinerari segnalati nelle vicinanze, e di sera ci siamo riposati nel dehor fiorito della Locanda San Rocco. Era come essere magicamente atterrati al mare, in Liguria: Cecilia e suo marito Gigi propongono ottima cucina ligure a base di pesce freschissimo. Abbiamo cominciato con un carpaccio di tonno agli agrumi, dopodiché siamo passati ai taglierini agli astici, alla scottata di ricciola sui salati e per finire, una squisita tarte tatin tiepida col gelato. Abbiamo annaffiato tutto con dell’ottimo Gavi, il famoso vino della zona, e con del Roverello di Broglia.

Dopo questa nostra piccola vacanza da “pellegrini della bici e del gusto”, protetti da San Rocco, possiamo solo essere d’accordo con i tassi, che siano animali o alberi: a Tassarolo si sta proprio bene.



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