In auto alla scoperta della Grecia continentale di e non solo
Poichè io e mio marito vi avevamo fatto reciprocamente dei viaggi in tempi remoti con altrettanti remoti ricordi, decidiamo di dividere la nostra permanenza con un inizio dedicato alla scoperta dei siti archeologici più rinomati della Grecia Continentale, per poi concludere con cinque giorni di assoluto relax su di un isola che, anche per esigenze di prossimità con il nostro itinerario, decidiamo essere l’isola di Skiathos. Partiamo con la compagnia Grimaldi dal porto di Brindisi alle 21,00 del 10 agosto con arrivo previsto a Patrasso per le 14,30 del giorno successivo.Per il viaggio in nave, con un pò di sacrifici, prendiamo la cabina uso esclusivo, il che ci consente un viaggio molto tranquillo.
Arrivati a Patrasso ci dirigiamo verso la deliziosa città affacciata sul mare di Nauplia, che ancora conserva i resti della passata dominazione veneziana. La cittadina è molto viva durante l’estate e la consiglio come base per girare il Peloponneso.
Il giorno dopo ci incamminiamo prima alla volta di Epidauro, luogo del meraviglioso teatro perfettamente conservato, e del tempio di Asclepio. In pieno Agosto è d’obbligo munirsi d’acqua e cappello perchè il sole è implacabile. Dopodichè ci siamo diretti a Micene, arroccata su di una roccia, ove vi sono ambientati moltissimi miti greci, fra cui Elettra e l’Orestea, e, per ultimo, l’antica Corinto con una rapida visita al suo famoso Canale. Differentemente da quanto riportato nelle nostre guide, il biglietto per i primi due siti è costato 12€ mentre quello per Corinto 8€. La sera del secondo giorno ci dirigiamo in Attica. Abbiamo pensato che sarebbe stato più carino dormire in una paese sulla costa che fosse vicino ad Atene piuttosto che in città, perciò la scelta dell’albergo è ricaduta su di un paese di mare dal nome di Nea Makri, vicino Maratona. Il giorno dopo ci dirigiamo ad Atene, che dista circa mezz’ora, 40 minuti. A dispetto di quanto dettoci da molte persone, personalmente Atene mi è piaciuta moltissimo, molto vivace con un bellissimo centro. Inoltre l’Acropoli e l’Agorà sono luoghi unici cui vale assolutamente la pena andare. Il costo del biglietto per i vari siti è di 30€. Sicuramente avrebbe meritato qualche giorno in più.
Il giorno dopo andiamo a Capo Sounio, promontorio della punta meridionale dell’Attica, circa 70 Km da Atene, luogo del bellissimo tempio dedicato a Poseidone e dove, narra la leggenda, si sarebbe gettato il re di Atene Egeo, dopo aver visto la nave del figlio Teseo, di ritorno dall’impresa con il minotauro, con le vele nere spiegate e, perciò, credendolo morto. Con questo estremo gesto avrebbe, quindi, conferito il proprio nome al mare. Attenzione al vento poiché, quando soffia, è davvero fortissimo e salire sino in cima è un’impresa. Il pamorama è mozzafiato sarebbe stato bello andarci al tramonto. Nel pomeriggio ci rechiamo, invece, sulla rinomata costa Ateniese, nello specifico, a Vouliagmeni, molto ben attrezzata, dove ci concediamo un pomeriggio di mare e riposo. Se preferite, invece, spiagge più incontaminate, la costa vicino Capo Sounio offre molte scelte.
Il giorno successivo salutiamo l’Attica per dirigerci alla volta di Delfi, l’ombelico del mondo, nei pressi del monte Parnaso, sede del famosissimo tempio e della Pizia, l’oracolo del Dio Apollo.
Che dire? Delfi è un sito meraviglioso e molto ben tenuto, così come il bel museo vicino, in cui sono conservati resti rivenuti sul sito, primo fra tutti, l’incredibile sfinge alata. Poichè sul sito internet dell’area archeologica avevo letto che il giorno di ferragosto avrebbero chiuso anticipatamente, ci siamo precipitati per poi scoprire che, invece, l’orario di apertura era continuato sino alle 20.00. In generale ho riscontrato che i siti internet greci non sono molto affidabili per cui consiglio di recarsi sempre sul luogo. Con il senno di poi, infatti, avrei preferito recarmici nel tardo pomeriggio ed evitare la terribile calura. La città di Delfi si trova fra le montagne ed il panorama che si gode dagli alberghi e dai ristoranti della valle della Focide che si estende sino al Golfo di Corinto, è magnifico.
Da Delfi arriviamo in Tessaglia verso le Meteore. Il viaggio è durato all’incirca 4 ore e mezza ed è stato un pò faticoso perchè in mezzo alle montagne. Arriviamo, quindi, a Kalambaka, mezzi distrutti. Kalambaka è fra le città, insieme a Trikala, situata proprio ai piedi delle Meteore. Potevamo ammirarne la vista direttamente dalla camera dell’hotel. E’ un posto magico, quasi lunare, per la particolarissima conformazione geologica. Si tratta, infatti, di magnifiche rocce calcaree sorte nel mezzo della piana Tessalica sulle cui sommità hanno trovato rifugio, nei secoli, gli eremiti e sono sorti vari monasteri bizantini dal nome di Meteore, letteralmente “sospesi nell’aria”. Adesso ve ne sono rimasti sei, tutti aperti al pubblico. Fino ai primi del novecento l’accesso era possibile solo attraverso scale a pioli oppure carrucole, adesso, per fortuna, vi sono larghe scale che garantiscono un ingresso comodo ed infinitivamente meno spaventoso. Le donne non sono ammesse con i pantaloni ma devono portare, obbligatoriamente, gonne al ginocchio. All’ingresso vi sono parei messi a disposizione per questo scopo. In macchina abbiamo potuto comodamente visitarli tutti, perchè collegati fra loro da una strada asfaltata, in alternativa vi sono bus turistici e vari tour organizzati. Attenzione al traffico perchè, soprattutto nel monastero della Grande Meteora, arriva ad assurdi ingorghi stradali a causa degli autobus, a mio avviso, troppo grandi per quelle strade.
Il giorno seguente ci rechiamo a Volos per prendere il traghetto che ci porterà a Skiathos, isola delle Sporadi.
Non conoscevamo l’isola di Skiathos e ci è piaciuta immensamente. Abbiamo soggiornato in un appartamento proprio sopra il porto della città, pieno zeppo di ristoranti, negozi e locali, che la sera si riempie di turisti quasi a scoppiare. Nonostante l’isola fosse pienissima, durante il giorno non c’era troppa ressa nelle varie spiagge: sull’isola, infatti, se ne contano più di 50, una più bella dell’altra. Se vi recate abbastanza presto la mattina potrete trovare lettini ed ombrelloni al costo di 8€, incredibile per noi italiani. Il mare, inutile dirlo, è meraviglioso e le spiaggie prevalentemente di sabbia. Alcune di esse sono collegate dalla città con l’autobus ma è preferibile disporre di una macchina o di un motorino per spostarsi. Sicuramente ho intenzione di tornare per visitare le altre isole delle Sporadi, soprattutto Skopelos e Alonissos.
Il tempo, purtroppo, è volato, fra giornate splendide di mare e passeggiate al tramonto.
Di ritorno, non volendo soggiornare a Volos, poichè non ci aveva fatto una grande impressione all’andata, ci rechiamo nella minuscola cittadina marina di Glifa, in Ftiotide, dove trascorriamo la nostra ultima notte in Grecia.
Il giorno successivo ci dirigiamo a Igoumenitsa per per ritirare le prenotazioni della nave che ci avrebbe riportato a Brindisi con partenza a mezzanotte. La strada non è stata proprio delle migliori, soprattutto fra le montagne vicino Ioannina, per cui ci impieghiamo quasi 5 ore. Essendo il porto abbastanza desolante decidiamo di trascorrere le nostre ultime ore nella vicina Parga. Scelta molto azzeccata perchè Parga, chiamata anche “la perla dello Ionio”, è una magnifica cittadina che meriterebbe un soggiorno più lungo.
Ci siamo imbarcati sulla nave con destinazione Brindisi veramente a malincuore proponendoci di tornare al più presto in questa magnifica terra. I greci sono un popolo estremamente accogliente ed ospitale ed il patrimonio artistico e naturalistico è immenso e meraviglioso. il cibo è ottimo e, nel corso di tutta la vacanza, non abbiamo speso più di 45€ in due, più spesso verso i 30€. Cosa non da poco, il wifi è praticamente gratuito ovunque. Noi, quest’anno, abbiamo scelto questo itinerario, ma qualsiasi destinazione sceglierete non rimarrete delusi.