Impatto forte, ricordi intensi

Io e mio marito "Goku" siamo partiti con un gruppo di Avventure nel Mondo di 14 persone, più il nostro capogruppo Ettore. Il viaggio si è svolto per i primi 8 giorni in nepal, e successivamente ci siamo spostati in india del nord. Questo è il diario di viaggio un po' confusionario e spontaneo scritto durante le brevi pause del...
Scritto da: misidori
impatto forte, ricordi intensi
Partenza il: 01/08/2007
Ritorno il: 08/08/2007
Viaggiatori: in gruppo
Io e mio marito “Goku” siamo partiti con un gruppo di Avventure nel Mondo di 14 persone, più il nostro capogruppo Ettore. Il viaggio si è svolto per i primi 8 giorni in nepal, e successivamente ci siamo spostati in india del nord. Questo è il diario di viaggio un po’ confusionario e spontaneo scritto durante le brevi pause del viaggio.

1/08/07: Partenza alle 12,50 da Roma. L’appuntamento con il rappresentante di Avventure è per le 10,30 e, ai primi minuti di ritardo, ci viene il dubbio che non si presenti. Invece arriva,ci consegna passaporti e biglietti e ci augura buon viaggio. Riusciamo intanto a trovarci con gli altri 6 partecipanti che partono da Roma. Ci imbarchiamo e arriviamo a Doha in tarda serata…Bell’aeroporto, nonostante una signora araba mi insulti perchè non porto il velo…Buon inizio! Intanto ci compattiamo con il resto del gruppo in partenza da Milano.

2/08/07: Ripartiamo alle 23,35 e arriviamo a Delhi di prima mattina. E’ il nostro primno viaggio in Asia…L’aeroporto pare un capanno bruciato,è orribile, piove, sporco ovunque, tutti urlano e ti si appiccicano. Ma dove siamo? Attendiamo fino alle 13,00 per imbarcarci per Katmandu…Che noia! Ci viene l’angoscia. Un compagno si perde lo zaino in aeroporto, ma lo ritrova intatto…Miracolo! Arriviamo stravolti all’aeroporto di Katmandu; rispetto al caos assurdo di Delhi pare un’oasi di pace e silenzio. Nel tragitto verso l’accogliente hotel Marshyangali ci assale un’immensa tristezza nell’osservare la povertà delle strade.

3/08/07: prendiamo contatto con la nostra guida locale Tana e partiamo col fedele pulmino alla volta dei villaggi newari di Bungmati e di Khokna, immuni dal contatto coi turisti. Bello passeggiare in un paese simile alle nostre campagne di 100 anni fa…La gente raggruppata fuori dalle casre a chiacchierare come noi non abbiamo più tempo di fare…I bambini che giocano ridendo per tutti i vicoli…I sari colorati delle donne nelle risaie. Ci ha incuriosito osservare la pratica dei massaggi con l’olio di semape ai bambini che vengono poi appesi ad un trespolo ad asciugare.

Visitiamo un centro tibetano di rifugiate che producono meravigliosi tappeti; Goku prova anche ad usare il telaio aiutato da una sorridente signora e non va proprio malissimo! Pomeriggio a Patan, visita della brulicante Durbar Square, del tempoi d’oro, del tempio a cinque piani e di altri templi minori con il simpatico Tana. Impariamo a resistere alle insistenze dei venditori che ci assalgono come miele. Dopo una divertente cena al “Terzo Occhio”, passeggiata notturna a Katmandu, con il timore (pare solo mio) di venir assaliti. Non si vedono turisti in giro, solo giovani del luogo che vorrebbero a tutti i costi venderci fumo.

4/08/07: Ci dirigiamo a Dakshinkali, paghiamo pedaggio per la “super-autostrada” e per un piccolo posto di blocco dove ci assalgono per avere una donazione. I sacrifici alla Dea Kali sono numerosi, oggi è sabato, giorno di festa, e si offrono galline e capretti da sgozzare alla dea sanguinaria. Le sensazioni sono forti. E’ meraviglioso mischiarsi a questa miriade di gente festosa che ci passa accanto senza stupirsi della nostra presenza, totalmente presa dalle proprie attività, a cui ci permettono di assistere con una naturalezza e un’accoglienza ammirevoli.

Ci spostiamo poi al vicino villaggio di Pharping, sede di un bellisiimo stupa e un gompa tibetani. Ci stupiscono la pulizia e la totale assenza di visitatori, comune a tutti gli altri luoghi visitati, ma qui ancor più evidente. I monaci sono sereni e accoglienti, in un silenzio diamentralmente opposto al caos festoso di mezzora prima.

Pranzo con tre banane e poi Swayambunath, per assistere alla cerimonia di meditazione buddista. Sembra più uno spettacolo per turisti che una vera preghiera, i monaci sbadigliano e si appisolano, i bambini ridono e giocano. Avvistiamo qualche rara scimmia. Io rientro sfinita in hotel col pulman, Goku torna a piedi e vede tutte le altre scimmie spostatesi in massa verso il centro città per raccattare cibo.

Cena divertente e appetitosa al Bhancha Ghar, con menù tipico nepalese, qualche grappa di riso di troppo e un bello spettacolo di danze tipiche nepalesi.

5/08/07: Giornata intensa. Sveglia alle 7,00 per assistere alla cerimonia del risveglio di Visnhu dormiente a Budhanikantha…Con quanta amorevole cura hanno celebrato la cerimonia…Visitiamo poi il monastero di Kopan, un’oasi buddista di pace e serenità immersa nel verde, i monaci bambini a studiare nei prati, il lama sorridente che ci ha benedetti. Peccato che per arrivare fin lassù, ci siamo incastrati con l’autobus tra i fili della corrente…Ma ormai siamo preparati a tutti gli inconvenienti! Prossima tappa Gokarna, tempio indù, dov’era in corso la ripresa di un film bollywoodiano…Non immaginate che tecnologia! Pranzo in un ristorantino tibetano con ottimi ravioli e spaghetti di riso, spesa di 115 rupie in due…Peccato aver visto le cucine e la bacinella di acqua fetida usata per lavare i piatti…Altro che anticolera! Splendido lo stupa di Bodnath, il 2° più grande del nepal. Da solo vale tutto il viaggio. Trasmette una serenità e una calma che non si possono spiegare. Ci spostiamo poi a Pashupatinath, il più famoso tempio indù dove si svolgono le cremazioni lungo i ghat e vivono i sadhu, che utilizzano le ceneri dei morti per lavarsi.

Cena abbondante alla Steak-house a base di ottima bistecca di bufalo e tutti a nanna per alzarsi l’indomani all’alba.

6/08/07: Sveglia alle 5,30 per il volo sull’Himalaya.Bellissimo! Nonostante la foschia bassa, sopra le nuvole si vedeva benissimo tutta la catena fino all’Everest. Raccattiamo all’hotel gli altri che non sono venuti e ci dirigiamo verso Bakhtapur, fermandoci prima a Thimi, villagio di artigiani dediti in particolare alla creazione di vasi di terracotta. Pranzo a Bakhtapur a base di cracker e succhi di mango rigorosamente scaduti, mentre passeggiamo tra la folla di donne in festa (ogni 6 mesi c’è una festa femminile, in cui le donne pregano per i propri mariti). C’è un caos inimmaginabile tra preghiere, balli, canti e bancarelle. Bakhtapur è meravigliosa, intanto perchè il centro è chiuso al traffico e non ti viene l’asma mentre cammni temendo di venire investito, e poi perchè è conservata benissimo, non per niente Bertolucci l’ha chiusa per un anno per girarci il “Piccolo Buddha”. Bella cena in un tempio rivisitato in ristorante, con vista panoramica sulla piazzetta, brulicante fino a tarda serata di gente in preghiera.

7/08/07: Partiamo da Bakhtapur per Nagarkot. A 7 km dall’hotel ci viene la splendida idea di proseguire a piedi per quegli splendidi sentieri di montagna. Bello…Peccato che a metà strada il monsone, per la prima volta, si sia fatto sentire. E’ venuto giù un camion di pioggia, il furbone di Tana ha fermato un tizio in auto e s’è fatto dare un passaggio…E noi ci siamo inzuppati e interrati fino alle ossa!L’apparizione dell’hotel Niwa Niva Lodge ci è parsa infine un miraggio. E’ comunque un rifugio molto caratteristico, davvero consigliato, nonostante durante la cena qualche topolino scorrazzasse per i tavoli! 8/08/07: Sveglia alle 7,30 per ammirare l’Himalaya all’alba…Peccato che si veda solo la nebbia. La Lonely ci aveva avvisati che non è il periodo migliore. Vabbè, lo spettacolo è comunque bello. Colazione in hotel e passeggiata di 1h 30’ per il tempio di Changu Narayan, lungo strade sterrate punteggiate di caprette e case di terra e sterco. Il tempio è bello, peccato averne già visti una quarantina ci tolga l’entusiasmo! Rientriamo in città, Tana ci propone di fermarci a casa sua per un thè con la sua famiglia accogliente. Ci porta poi a “pranzo” in un localino tipico, dove lui e suoi amici si ritrovano nel dopocena. Con i sorrisi di circostanza siamo entrati nella baracca con la donnina che cucina in terra…Speriamo di uscirne bene! Qualcuno ha avuto la tentazione di bersi l’intera bottiglia dell’amuchina, ma poi non abbiamo resistito alle splendide pizzette di lenticchie verdi. Rientro in hotel a Katmandu con mezzi locali. Il primo tuc tuc guidato da un’intrepida donnina fonde al primo km…Forse 12 siamo in troppi lì dentro. Ne prendiamo un altro che ci porta alla meta, tra le risate generali. Riposo, cena al Nepali Chulo (simpatico, ma mooolto turistico), pronti ad alzarci il giorno dopo per il trasferimento in India, durato ben 9 ore d’autobus sgangherato…Ma questa è un’altra storia. Salutiamo questo paese magnifico, la sua gente solare, il nostro Tana così bravo nel farci appassionare alla sua terra, chiedendoci come poter riacquistare anche noi la capacità di sorridere per le cose più semplici.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche