Immersi nella natura del Giglio
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Il nome dell’isola, come erroneamente si crede, non deriva dal fiore né dal simbolo di Firenze, bensì dal latino AEGILIUM: isola delle capre. Questa isola fa parte del parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano composto da 7 isole maggiori, Elba, Giglio, Montecristo, Pianosa, Giannutri, Caprara, Gorgona, e altri isolotti minori.
La leggenda dice che Venere nuotando nelle acqua limpide del Mediterraneo, perse 7 perle della collana, che riemersero formando 7 isole e che la catena che le unisce sia il mare.
L’isola del Giglio si suddivide in 3 zone: Giglio Campese, Giglio Porto, Giglio Castello.
GIGLIO CAMPESE
E’ stato il nostro punto di partenza. Baia ampia e bellissima, se il mare è calmo è una piscina, con sabbia grossolana di colore rosso incorniciata dal faraglione da un lato e dalla Torre Medicea dall’altro. Avendo l’esposizione ad ovest consente di godere del sole fino a tarda sera e di ammirare stupendi tramonti sul mare. Scendendo le scale dal nostro B&B si accede a destra alla spiaggia libera, a sinistra a quella attrezzata con lettini ombrelloni e servizio bar. Proseguendo lungo la strada dopo il parcheggio del campo sportivo fino in fondo alla sterrata (c’è un deposito di autobus) si lascia l’auto e si scende lungo il sentiero a Cala dell’Allume. Discesa da farsi sempre con scarpe da ginnastica, acqua muniti e al mattino, 25/30 minuti abbastanza impegnativa. Spiaggia di Sassi poco affollata c’è la possibilità di fare snorkeling. Proseguendo sulla spiaggia di Campese verso il faraglione c’è il sentiero difficoltà media, 35 minuti per arrivare alla Cala dei Pozzarelli. Punto panoramico sui faraglioni e sulla baia di Campese. Merita. A Campese abbiamo cenato in diversi ristoranti, Zio Meino, Trattoria del Golfo, Da Tony. Si equivalgono come rapporto qualità-prezzo, per noi il migliore è stato Da Tony. Buoni i primi e discreta la pizza, con veranda sul mare. Cenare al tramonto è stato molto romantico. In tutta l’isola è comunque consigliata la prenotazione una sera per l’altra altrimenti si rischia di cenare alle 23!
GIGLIO PORTO
Da qui siamo partiti per accedere alle varie calette: Delle Cannelle sabbia bianca finissima, colori del mare stupendi ma molto affollata. La spiaggia la si può raggiungere in auto (parcheggio a pagamento).
Noi provetti camminatori ci siamo spostati alla spiaggia Delle Caldane, lungo il sentiero a picco sul mare 30 minuti non difficile (sempre con scarpe da ginnastica acqua e capello). Sabbia dorata e grossolana, sia libera che attrezzata con ombrelloni e lettini, ma portatevi tutto, non c’è bar. Spiaggia raggiungibile dal mare con il servizio taxi-boat. Prima di arrivare alle Caldane scendete anche a Punta di Capomarino. Merita. Procedendo da Giglio Porto verso Giglio Castello, sulla destra seguire le indicazioni per Cala dell’ Arenella. Spiaggi libera e attrezzata con bar e ristoranti.
Mezza giornata l’abbiamo dedicata a passeggiare sul lungomare caratterizzato da negozi di souvenir, ristoranti, bar. Visitato i luoghi della tragedia della Costa Concordia. Nella chiesa è conservato un pezzo dello scoglio sradicato dalla nave durante la collisione alla secca delle Scole. A Giglio Porto abbiamo cenato al ristorante La Margherita, con veranda sul mare, buon rapporto qualità prezzo.
GIGLIO CASTELLO
Suggestivo borgo medievale pressoché intatto nelle sue vie strette, con scorci panoramici. Merita sicuramente una vista sia di giorno che di sera per cenare in uno dei tanti localini. Non avendo al certezza di trovare parcheggio abbiamo utilizzato il servizio bus Tiemme. Abbiamo cenato al ristorantino “Il Grembo” locale tipico di specialità Maremmane incastonato nella cornice incantata del Giglio Castello. Ottime tagliatelle con ragù di coniglio accompagnate con un bicchiere di ANSONACO vino tipico del Giglio. Simpatia e gentilezza dei titolari ci hanno fatto passare un bella serata.
Spiagge: proseguendo con l’auto lungo la strada panoramica a picco sul mare oltre il paese, alla fine si arriva ad una sterrata si parcheggia e si scende lungo il sentiero per Capel Rosso e al Faro. Discesa da fare al mattino quando fa meno caldo non difficile, 30 minuti (scarpe da ginnastica e acqua). Scendere a destra le scalette scolpite nella roccia e ancora a destra e sarete alla Cala dello Schizzatoio. Tuffi fra pesci colorati e stelle marine.
VISITE
Isola di Giannutri o isola dei gabbiani, poiché qui è presente una colonia di gabbiani reali. E’ obbligatoria la prenotazione sia della traversata che della visita alla villa Romana con guida dell’ente parco. Massimo 150 persone su 2 turni. Noi siamo andati con Maregiglio (dalle 10 alle 16 tempo di percorrenza 60 minuti , solo di giovedì, 20 euro A/R a testa+ 8 euro per la villa ). Non abbiamo visitato la villa, era tutto già esaurito. L’isola è di proprietà privata. Molte vie sono vietate all’accesso, l’unico percorso che il turista può fare e da Cala Spalmatoio a Cala Maestra. Non ci sono né spiagge né stabilimenti balneari, soltanto scogli e acque cristalline nelle quali è possibile rinfrescarsi tra i resti dei porti romani delle due cale. Portatevi acqua e cibo per la giornata. I fondali sono ricchi di pesci. Periplo del Giglio prenotato con anticipo poiché tutto dipende dalle condizioni del mare. Siamo partiti con gommone con 10/15 persone dalla spiaggia di Campese e in 3 ore circa abbiamo fatto tutto il giro con sosta per tuffo e bagno a Cala del Corvo. Su questa isola non ci sono grotte da visitare, ma il tour è stato comunque interessante per vedere le spiagge, le calette, la macchia mediterranea dal mare.
L’ideale sarebbe noleggiare un gommone e raggiungere in solitaria le varie calette, ma bisogna essere esperti, le condizione del mare, i venti possono cambiare all’improvviso, occorre conoscere bene le regole della navigazione. Meglio non rischiare.
L’isola del Giglio è un tesoro tutto da scoprire, è la meta ideale per chi ama la natura e il mare.
PAOLA E ROBERTO.