Il viaggio di nozze di Angelo e Daniela
Anche a Firenze siamo stati due giorni: fra il Duomo, il Battistero, il campanile di Giotto, Ponte Vecchio, Santa Maria Novella, Santa Croce, le tombe Medicee, il giardino di Boboli, Palazzo Pitti, Piazza della Signoria, Orsanmichele, ecc., ecc., finché, il 24 ottobre, eccoci di nuovo sul treno, in direzione di Ferrara, dove ci siamo fermati al Jolly Hotel di fronte alla stazione per non ripetere la traversata con le valigie a piedi e in autobus che avevamo fatto a Firenze. A Ferrara ci siamo fermati solo un giorno – ormai il tempo stringeva e non vedevamo l’ora di arrivare a Venezia – ma ne siamo partiti a malincuore perché certamente meritava una visita più approfondita, mentre ci siamo dovuti limitare al castello e alla cattedrale con il suo museo. Anche qui una noticina sul cibo: evviva i tortelli alla zucca! La mattina del 25 eravamo in viaggio per Venezia: io ero emozionata solo al pensiero di tornare a Venezia, mentre mio marito non c’era mai stato e io ero impaziente di presentargliela! A Venezia consiglio a tutti di prenotare l’albergo con largo anticipo, in qualsiasi momento dell’anno. Trovare una stanza è stato estenuante, ma per fortuna l’AVA (Associazione Albergatori Veneziani), che ha un provvidenziale sportello in Stazione Santa Lucia, ci ha aiutati e ci ha sistemati per il primo giorno in una pensioncina cadente (pagata a peso d’oro), e per il secondo giorno (altra fila allo sportello la seconda mattina) in un Hotel che di stelle ne aveva ufficialmente tre, ma – almeno per noi – era di gran lusso, il Continental, sulla Lista di Spagna, dove abbiamo pagato il “giusto”. Ovviamente, trattandosi di Venezia, il “giusto” è molto relativo, ma tanto non puoi dire di no. Lì sei arrivato e lì devi restare, a costo di dormire per la strada! Venezia è Venezia! Piazza San Marco, il Ponte dei Sospiri e Rialto sono d’obbligo, ma consigliamo di passeggiare per il sestiere di Cannaregio: forse solo lì si respira la vera atmosfera veneziana, la sua pace, il suo silenzio. Fate poi una puntata alle Zattere, prendetevi un gelato e godetevi il Canale della Giudecca con i suoi gabbiani, a passi lenti, fino alla Punta della Dogana… e guardate là dietro che vista sul bacino di San Marco! Impareggiabile! Poi, non mancate di fare un salto a Torcello, mi raccomando. Un consiglio per il ristorante: il Trono di Attila. Non è costoso e si mangia abbastanza bene. E soprattutto… scarpe comode! Questo è il primo accorgimento necessario a Venezia. Ok, siamo arrivati al 27 ottobre… ci imbarchiamo!!! La navetta bus della Costa Crociere ci porta da Piazzale Roma al porto del Tronchetto… la nave è qualcosa di incredibile: un palazzo galleggiante! Qui c’è subito da dire che la confusione, appena imbarcati, è totale! Non sai che fare, dove andare, a chi chiedere aiuto. Quasi ti chiedi “ma chi me l’ha fatto fare?”. Poi, grazie al “Today”, il giornale che ti portano tutte le sere in cabina e ti dice cosa fare il giorno dopo, cominci a capire. Poi giri, giri, e cominci a capire. Parli con quelli del desk dell’assistenza clienti e cominci a capire. Quando hai capito tutto… La crociera è finita, e vorresti farne subito un’altra. Ma andiamo per gradi. La prima tappa è stata Bari, dove abbiamo visitato la Cattedrale di San Nicola e – da fuori – il Castello Normanno. Il 29 ottobre siamo sbarcati a Katakolon, in Grecia, dove abbiamo visitato gli scavi di Olimpia e il villaggio (e vai con i souvenir!). Il 30 abbiamo fatto tappa a Volos, da dove – con più di due ore di pullmann – siamo andati a vedere lo spettacolo mozzafiato e indimenticabile delle Meteore – ne è valsa veramente la pena – e dove abbiamo visitato due monasteri, una fabbrica di icone e abbiamo gustato un bel pranzo greco all’Hotel Divani (ottima la moussaka di melanzane e sensazionale lo yogurt con il miele). Il 1° novembre eravamo al Porto del Pireo: la mattina siamo stati a Capo Sounion, a vedere il ben conservato Tempio di Poseidone che si staglia bianchissimo su un mare azzurro azzurro, e il pomeriggio, dopo un altro pranzo greco in un altro Hotel Divani (ad Atene, al quartiere della Placa), abbiamo visitato l’Acropoli per fermarci poi – uffa – all’ennesimo negozio scelto di souvenir. Il 2 novembre la tappa è stata Corfù, dove abbiamo visitato il palazzo Akilleion dell’imperatrice d’Austria, la famosa Sissi, poi ci siamo solo affacciati dal belvedere da cartolina di Kanoni (quello con la chiesetta sull’isolotto, per capirci) e abbiamo gironzolato per le strade della cittadina. Il 3 novembre, ultima tappa di Costa Atlantica: la Croazia. La nave ha ormeggiato in rada (a causa dell’esiguità del porto) e con le lance ci hanno fatti sbarcare a Dubrovnik. Questa città ci è rimasta nel cuore! L’abbiamo prima vista dall’alto (breve gita in pullmann) e poi l’abbiamo vissuta passeggiando sulle mura che la circondano tutta e fra i suoi vicoli. Andate a vederla, è veramente bella e suggestiva. E la sua storia è commovente. Prima di tornare sulla nave abbiamo anche visitato il Museo Marittimo, indispensabile per conoscere la sua antica natura e la sua storia gloriosa di città marinara.
Sbarcare, la mattina del 4 novembre, è stato triste… il viaggio volgeva ormai al termine, e l’attuale pubblicità televisiva della Costa Crociere risponde a verità. Ormai eravamo abituati a tutte quelle coccole e a quell’organizzazione perfetta. Comunque, ci consolava il pensiero di essere di nuovo a Venezia. Non abbiamo potuto fare a meno di restare un’altra notte, e fortunatamente anche quel giorno abbiamo trovato l’albergo grazie all’AVA (abbiamo alloggiato al Mercante di Venezia, un albergo carino di nuova apertura in una traversa della Lista di Spagna, Calle della Misericordia). Il 5 novembre siamo partiti dopo pranzo. Tutta una tirata in treno fino a Roma… ed è ricominciata la vita di tutti i giorni. Ora che abbiamo una bellissima bimba (Martina è nata il 2 ottobre 2003), stiamo già sognando tutti i meravigliosi viaggi che faremo insieme a lei. Ciao!