Il viaggio dei sensi
Ci sono stata in gennaio con amici che hanno assoporato con me il gusto del fluttuare in una dimensione totalmente rilassata dove i sapori… I colori… Ed e’ proprio il caso di dirlo “gli odori” ti trasportano inevitabilmente verso un dolce oblio.
Forse qualcuno di voi pensera’ che sarebbe piu’ utile che io dessi informazioni pratiche e notizie piu’ concrete sul viaggio, ma io preferisco descrivere piu’ il viaggio dei senzi che quello del corpo perche’ la terra di Jamaica merita di essere dipinta per quello che e’: un coro di gente che grida ancora, tra le note di una canzone, il dolore di essere stati strappati alla propria terra ma allo stesso tempo la gioia di essere rinati come popolo libero in un territorio cosi’ generoso di vita.
Love, pece, unity, respect! Qusto e’ il loro approccio allo straniero al quale si avvicinano ancora con prudenza perche’ quello straniero ha il colore che aveva il padrone… E’ sempre lui! Difficile da accettare? Certo per noi visi pallidi non e’ facile d’improvviso trovarsi catapultati nella sponda opposta della tolleranza… E’ un posto che non ci piace… Ma solo da questa parte si puo’ capire cosa hanno provato queste genti per secoli e ci si sente piu’ vicini a loro.