Il verde d’Irlanda
Un giorno ero in macchina, annoiata in mezzo al traffico, ferma ad un semaforo e davanti a me ho visto un cartellone con una stradina in mezzo ad un immenso campo verde con una macchina ferma perché un gregge di pecore stava attraversando la strada.
Sotto c’era scritto “In Irlanda rispettiamo le precedenze”.
Sono arrivata in ufficio, ho...
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Un giorno ero in macchina, annoiata in mezzo al traffico, ferma ad un semaforo e davanti a me ho visto un cartellone con una stradina in mezzo ad un immenso campo verde con una macchina ferma perché un gregge di pecore stava attraversando la strada. Sotto c’era scritto “In Irlanda rispettiamo le precedenze”. Sono arrivata in ufficio, ho chiamato mio marito e gli ho detto: “Quest’estate ce ne andiamo in Irlanda”. Lui mi ha detto: “Perché proprio in Irlanda?” Ed io: “Perché ho la sensazione che in Irlanda ci riposiamo la vista con il verde immenso e le orecchie con il silenzio, non sentiamo caldo, e riusciamo a staccare completamente da Roma, e …” Lui ha risposto: “Ok! Organizza”. E come al solito sono andata in libreria, mi sono comprata la cartina super-dettagliata che mi segnala anche il paese più piccolo, la guida, ho chiamato la compagnia aerea, la società di noleggio e il 3 agosto abbiamo fatto le valigie. Siamo partiti la mattina del 4 agosto per Dublino e siamo ripartiti il 13 agosto sempre da Dublino. Tutto quello che ci aspettavamo lo abbiamo trovato, e forse anche qualcosa in più. Ecco il nostro itinerario. 4 agosto Arriviamo a Dublino all’ora di pranzo e andiamo subito a ritirare l’auto all’aeroporto. Il primo impatto con la guida a sinistra è meno traumatico di quanto mi aspettassi. L’unica cosa cui ci si deve abituare sono gli incroci (basta pensare sempre: “Da che parte andrei in Italia?” e fare il contrario) e alle rotatorie (che lì sono tantissime). All’inizio viene spontaneo cambiare con la mano destra: vai per cambiare e non trovi il cambio. Ma ci si abitua subito. Nella macchina, sulle strade, dappertutto si trova scritto “Attenzione: guida a sinistra”. Prima impressione andando verso Dublino: le strade. Tanti lavori in corso. Su quasi tutte le strade più nuove e più grandi c’è scritto: “Questo progetto è stato finanziato dalla Comunità Europea”. Ho pensato: “Che bello riuscire a vedere segni tangibili dei finanziamenti della Comunità Europea”. Questo è stato il primo segnale, ma in molte cose si nota l’importanza che gli Irlandesi danno alla loro appartenenza alla comunità europea. Mi stupisce anche il fatto che abbiano deciso di adottare l’Euro, mentre la Gran Bretagna ha ancora la sterlina. Ma pensandoci bene è quasi ovvio: sono Irlandesi, e non Inglesi. E questo è un forte segnale di voler dimostrare una non “sudditanza” alla Gran Bretagna. Torniamo all’itinerario. Ci dirigiamo verso l’albergo che abbiamo prenotato da Roma: arrivarci è un’impresa. (3 ore dall’atterraggio all’arrivo in albergo) E’ un po’ una delusione: il rapporto qualità prezzo non è dei migliori e soprattutto il parcheggio custodito ci costa una fortuna: 21 Euro per un giorno. Se avessimo deciso di lasciare la macchina per strada, non avremmo pagato la notte, ma in ogni caso lì il parcheggio costa 2,30 Euro l’ora dalle 7.00 fino alle 19.00 Capiamo subito che a Dublino parcheggiare è un privilegio. Impariamo la lezione: non conviene andare in albergo in centro. Poca importanza, tanto domani partiamo per il sud. Siccome già sappiamo che l’ultima notte la passeremo a Dublino, decidiamo che non torneremo in un albergo in centro, ma prenderemo un bed & break fast (B&B) vicino Dublino. Nel pomeriggio iniziamo la nostra vacanza girando per il centro, gustandoci l’atmosfera della città. Visitiamo il Temple Bar, Trinity College, Crafton Street e tutti i posti segnati sulle cartine e le guide di Dublino. Dublino non è quella che si definisce una bella città dal punto di vista architettonico. La cosa più carina è l’atmosfera, gli artisti di strada del Temple Bar e soprattutto di Crafton Street: è bello fermarsi a guardarli. Dopo un paio d’ore che giri, e lasci un po’ di monetine ai vari artisti che incontri, ti rendi conto che la passeggiata ti è costata quasi come un concerto… ma hai passato un bel pomeriggio e hai visto cose carine. La sera ovviamente ci sono i pub. Purtroppo però quelli del Temple Bar sono frequentati quasi esclusivamente da turisti e quindi non c’è l’atmosfera che ti aspetti. Dopo circa 5 ore di camminata, una mezza pinta di Guinness (che in Irlanda non può mancare… e che noi non ci siamo fatti mancare fino all’ultimo giorno!) ce ne andiamo a dormire. 5 agosto La mattina continuiamo il nostro giro per Dublino e nel primo pomeriggio lasciamo la città per iniziare il nostro giro itinerante. Lasciando Dublino mi rendo conto che la città mi ha un po’ deluso, ma sono comunque contenta di averla vista… e poi comunque non sono venuta in Irlanda per Dublino, ma per il verde d’Irlanda e quindi penso che il bello deve ancora venire: e non mi sbagliavo! La nostra idea è di essere ogni giorno in un posto diverso e di riuscire a fare il giro dell’Irlanda in senso orario per tornare dopo 9 giorni a Dublino. Già da subito ci rendiamo conto che non sarà possibile, perché – anche se i chilometri sono relativamente pochi (l’Irlanda è grande circa un quarto dell’Italia) – le strade non permettono di percorrerne tanti al giorno. Non esistono autostrade e anche le superstrade sono spesso piccole, tortuose e malmesse. Tutte le strade passano dentro le città ed ai paesi con conseguenti rallentamenti. Decidiamo quindi di accorciare il giro non andando nel nord dell’Irlanda. Ci è dispiaciuto un po’, ma quello che abbiamo visto è stato in ogni modo tanto e bello: e abbiamo visto le cose con un po’ di calma in più. Nel pomeriggio ci incamminiamo lungo la “MILITARY ROAD” che porta da Dublino al PARCO NAZIONALE DI GLENDALOUGH a circa 40 chilometri a Sud di Dublino nella Contea di Wilkow. La strada è entusiasmante! Una stradina che si perde nel verde della brughiera, che non viene mai interrotta da case. Qualche capretta che bruca l’erba vicino alla strada. Con lo sguardo non si riesce a vedere altro che verde. Dà una sensazione di pace e di allontanamento dalla realtà che non si può descrivere: bisogna provarlo! A circa metà strada scendiamo e ci incamminiamo un po’ in mezzo ad un prato: scopriamo una sensazione che riproveremo spesso in Irlanda: i prati sono morbidi. Camminare su un prato irlandese è diverso che camminare su un prato italiano: l’erba – anche quando sembra rasata – è sempre alta e morbida. Noi non ci siamo fermati, ma lungo la strada è possibile fare delle deviazioni e andare a vedere cascate, o siti specifici. Nel tardo pomeriggio arriviamo a LARAGH dove cerchiamo un B&B. Non siamo mai stati in un B&B e scopriamo delle bellissime novità. Nei B&B nessuno ti chiede un documento, tutti ti offrono un’accoglienza calorosa senza mai essere invadenti. In quasi tutti hai la possibilità di farti un bel tè in camera o nel salottino messo a disposizione per gli ospiti. Scegliamo un B&B fuori paese per immergerci ancora di più nel verde. La sera andiamo a cena in un ristorante nelle vicinanze. Ci rendiamo conto che in Irlanda si cena presto, anche se fa notte tardi, che tutto viene condito con salse a base di panna (tranne la carne alla griglia ovviamente), che le patatine fritte te le portano sempre (anche quando nel menu non c’è scritto)… e che gli irlandesi bevono tanta, ma veramente tanta birra! Ce ne andiamo a dormire presto per essere tonici la mattina presto e andare al parco nazionale. 6 agosto La mattina all’apertura siamo al parco nazionale. C’è poca gente (3 o 4 macchine) e la natura è bellissima. Decidiamo di farci un po’ di sentieri che ci fanno immergere ancora di più nella natura irlandese. Il parco nazionale è un insieme di laghi, cascate, miniere abbandonate e luoghi monastici: veramente da non perdere. Dopo circa 4 ore di camminate nei sentieri ci ritroviamo nel parcheggio e scopriamo che c’è stata un’invasione di gente: le 3 macchine sono diventate forse 300! E ci rendiamo conto che il turismo di massa c’è anche qui: il centro monastico che ci siamo lasciati come ultima tappa del giro con tutta quella gente non ha più nulla di mistico, di affascinante… infatti facciamo un giro veloce tra le croci celtiche e nel primo pomeriggio partiamo in direzione CORK. Percorriamo circa 200 chilometri: i panorami sono sempre belli, ma le strade… oltre 4 ore per arrivare! Siccome sono le quasi le otto temiamo di non trovare il B&B e ci fermiamo al primo che troviamo… niente di che dal di fuori, ma – un po’ come tutti quelli che incontreremo – accogliente. Uscendo a cena scopriamo che di B&B ce n’erano tantissimi: forse potevamo cercare qualcosa di meglio… impariamo la lezione per domani. Cork non è niente di che, però è una città viva… ci sono tanti ragazzi che sono qui per studiare l’inglese. Anche qui i lavori in corso sono tantissimi. 7 agosto La mattina partiamo per MIZEN HEAD, la punta sud occidentale dell’Irlanda. La strada si fa sempre più affascinante… bisognerebbe fermarsi ogni due minuti ad ammirare il panorama! Ci fermiamo a mangiare in una baia carinissima, andiamo a visitare un sito dolmen e all’ora di pranzo arriviamo alla penisola. E’ impossibile raccontare che cosa c’è: 30 chilometri di panorami incantevoli, una spiaggia desolata battuta dal vento, un punto panoramico (BROW HEAD) a picco sul mare dove il vento sembra portarti via e dove il prato è più morbido di un materasso e dove (importantissimo!) non c’è nessuno. Ci sdraiamo sul prato accanto ad una vecchia costruzione da cui Guglielmo Marconi ha inviato il primo telegrafo in Cornovaglia: il silenzio, il verde, il vento, il mare che si infrange sugli scogli… mi sento rappacificata con il mondo, mi dimentico completamente che tre giorni prima ero davanti ad un computer a disegnare diagrammi di flusso!!! Dopo un po’ ripartiamo e arriviamo fino alla punta estrema, i panorami sono altrettanto belli, ma siccome il posto è indicato su tutte le guide non c’è quell’atmosfera magica che abbiamo trovato a Brow Head: bisogna pagare per andare al punto panoramico!!! A metà pomeriggio partiamo e ci rendiamo conto che non possiamo fare il giro anche delle altre due penisole. Decidiamo quindi di dirigersi verso il PARCO NAZIONALE DI KILLARNEY. I chilometri non sono tantissimi… intanto per la prima volta da quando siamo arrivati ha cominciato a piovere. La strada è sempre più bella (o forse sta semplicemente aumentando il nostro entusiasmo!). In questo tratto diventa più impegnativa perché attraversa una piccola catena montuosa, ma è affascinante perché diventa sempre più selvaggia! Arriviamo verso le otto a KENMARE e – anche se mancano ancora circa 30 chilometri per arrivare a Killarney – decidiamo di cercare qui il B&B. La pioggia è tanta e – siccome comincia a farsi tardi – facciamo difficoltà a trovare un B&B con camere libere. Scopriamo che anche se fuori c’è scritto “Vacancies”, quando chiediamo ci dicono “No vacancies”. Troviamo alla fine – facendo una piccola deviazione dalla strada principale – un B&B semplicemente meraviglioso! La camera è grande e curatissima: il servizio da tè con tanti tipi di tè diversi, le guide del posto in camera, una sala per le colazioni completamente a vetri e soprattutto due proprietari fantastici: ci aspettano la sera quando torniamo dalla cena, ci danno moltissimi consigli sulla prosecuzione del viaggio, ci offrono la frutta senza limitazione… ci facciamo una foto ricordo con loro! L’unico problema è che dopo questo B&B tutti gli altri ci sembreranno meno belli (e pensare che questo è il meno caro!) 8 agosto Arriviamo al PARCO NAZIONALE DI KILLARNEY: bellissimo! Le TORC WATERFALL, il MIDDLE LAKE! Purtroppo il tempo non è bellissimo, ma non ci scoraggiamo e ce ne andiamo ugualmente per i sentieri che ci portano a fare il giro del lago: 4 ore di camminata nel verde… Nel primo pomeriggio ripartiamo per il BURREN. Il proprietario del B&B ci ha consigliato di non passare per LIMERIK, ma di prendere un traghetto a nord di TRALEE… Seguiamo il consiglio e arriviamo dritti a LISCANNOR BAY. Troviamo un B&B un po’ in collina da cui si vede tutta la baia e, siccome ha smesso di piovere ed è uscito il sole, dalla finestra vediamo 2 arcobaleni… erano anni che non vedevo un arcobaleno! Non è tardi, prima di andare a cena decidiamo quindi di andare a vedere le CLIFFS OF MOHER che sono a circa 10 Km da lì. Scopriamo che la scelta è perfetta. Arriviamo lì che sono quasi le otto, ormai c’è poca gente, c’è la luce del tramonto: la scogliera di oltre 100 metri è veramente suggestiva! Non ci sono particolari commenti da fare: bisogna andare e godersi il panorama, il silenzio, il mare… Andiamo a cena a DOOLIN. Non è molto distante. Abbiamo letto che Doolin, pur essendo molto piccolo, è famoso per la sua vitalità e per i suoi pub in cui si suona musica irlandese. Quando arriviamo sul posto non riusciamo a capire se siamo nel paese o no perché non esiste un vero centro e una vera periferia: il paese è costituito da tante case sparse lungo 3 o 4 strade. Andiamo a cena in un pub dove suonano la musica irlandese: ovviamente è pieno di turisti e il cibo non è granché. Ma la musica e l’atmosfera sono molto carini. Ci sono due vecchine che ascoltano molto attentamente la musica: sono fenomenali! Questa sera andiamo a dormire veramente soddisfatti: abbiamo visto tante cose meravigliose! 9 agosto La mattina ci incamminiamo verso il BURREN vero e proprio. Decidiamo di girare un po’ la costa e un po’ l’interno seguendo le strade che sono indicate come panoramiche. Ripassiamo sulla strada delle Cliffs of Moher e siamo contenti di esserci andati la sera prima. Adesso si vede una fila interminabile di gente che sale verso la scogliera: non ha il fascino della sera prima! Man mano che andiamo avanti il paesaggio cambia e addentrandoci nel Burren diventa quasi lunare. Ci sono queste rocce con qualche pianta in mezzo. Ci fermiamo in un punto non indicato da nessuna parte, ma meraviglioso. Ci sono delle scogliere – meno alte delle Cliffs of Moher – ma ugualmente affascinanti, se non di più. Ci sono delle onde che si infrangono sulle scogliere e arrivano fino a noi: è veramente uno spettacolo particolare! Lungo la strada andiamo a vedere il DOLMEN fotografato su tutte le cartoline (non mi ricordo il nome!). In foto sembra più imponente. La cosa più bella è il terreno su cui poggia: le rocce del Burren in questo punto sembrano stratificate come una Millefoglie. E’ affascinante camminare guardando per terra. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso il CONNEMARA. Ci fermiamo a ROUNDSTONE, un paesino nel mezzo del Connemara sulla costa. Il panorama è molto bello e molto diverso da quello appena lasciato. Roundstone è molto turistico, ma cosa strana i ristoranti sono pochi e chiudono prestissimo. Questo è il posto in cui si vede di più l’effetto delle giornate lunghe: alle dieci è ancora giorno! 10 agosto La mattina partiamo per girare per il Connemara: anche qui decidiamo di vedere un po’ la costa e un po’ l’interno seguendo le strade più panoramiche. Prima di lasciare Roundstone andiamo a vedere LE SPIAGGE BIANCHE. Molto belle, soprattutto è particolare vedere una spiaggia così grande e così accessibile non sfruttata per il turismo. Il tempo è bello, ma si mantiene sui 20°: c’è qualcuno però che si fa il bagno! Una particolarità del Connemara è la lingua: qui non si parla inglese, ma Gaelico. I cartelli sono scritti in gaelico e solo qualche volta c’è la traduzione in Inglese. Nel nostro giro ci fermiamo al PARCO NAZIONALE DEL CONNEMARA: una vera delusione. Ci facciamo un po’ di sentieri, ma non c’è nulla di veramente bello da vedere. Nel pomeriggio continuiamo il nostro giro dirigendoci verso ROSENVALL, il paese da cui parte il traghetto per le ISOLE ARAN dove vogliamo andare domani. Percorriamo una strada nel mezzo del Connemara che è qualcosa di meraviglioso: una strada in una VALLATA che costeggia un lago in mezzo a due monti: tutto verde, senza incontrare una casa. Qui si cominciano a vedere una delle caratteristiche delle Isole Aran: i MURETTI DI PIETRA. I prati sono interrotti da questi recinti fatti con muretti di pietra. Sembra una banalità, ma trasformano il paesaggio perché sono tanti, veramente tanti! Dopo essere arrivati al B&B andiamo a vedere una spiaggia di coralli a CARRERAR. Una spiaggia bellissima con un’infinità di colori (il giallo della spiaggia, il verde e il rosso della vegetazione, il blu del mare, il marrone degli scogli, il bianco della pietra dei muretti). Soprattutto il silenzio: non c’è nessuno. Quando ce ne stiamo andando (verso le 7 di sera) arriva un gruppo di irlandesi che si spoglia e si fa il bagno: ma come fanno, noi siamo con il maglione! Andiamo a cena a SPIDDAL: cittadina carina, ma che non si differenzia dalle altre. Tutti i paesi o cittadine irlandesi si somigliano: tutto gira intorno al viale centrale pieno di negozi, pub e ristoranti. La particolarità è costituita dai colori; ogni palazzo (sono tutti a massimo 3 piani) ha un colore diverso e ogni negozio ha una decorazione diversa. All’inizio pensavo che le decorazioni fossero caratteristiche dei pub, invece sono decorate anche le farmacie, le poste: tutti i negozi! Nel ristorante di Spiddal abbiamo trovato un’insegna che diceva ”Irish spoken here. English understood” (Qui si parla irlandese. L’inglese è compreso). Segnale fortissimo della voglia di mantenere l’identità gaelica. Leggiamo poi sulla guida che il Connemara è l’unica regione dell’Irlanda in cui la gente parla comunemente l’Irlandese e non l’Inglese. Proprio a Spiddal c’è una famosa scuola di lingua gaelica per preservare e diffondere la cultura e la lingua irlandese. 11 agosto La mattina prendiamo il traghetto per INISHMOOR, l’Isola più grande delle Aran. E’ incredibile quanta gente c’è. E’ sicuramente uno dei posti più affollati di turisti che abbiamo incontrato. Arrivati sull’isola (il viaggio è breve, circa 45 minuti) prendiamo a noleggio due biciclette e cominciamo a girare l’isola. Decisamente è il modo migliore. L’isola non è tanto grande ed è piuttosto pianeggiante, tranne un tratto abbastanza pesante che però si riesce ad evitare. Girando e parlando con la gente – infatti – scopriamo che esiste una strada consigliata per l’andata (che passa vicino ai siti più interessanti da visitare) e una per il ritorno (che costeggia il mare ed è completamente pianeggiante). Lo scopriamo per fortuna poco prima di iniziare il ritorno e ci evitiamo la salita niente male! L’isola è bellissima… è un’immensa distesa di verde disseminata di muretti di pietra che separano – suppongo – le proprietà. E’ incredibile quanti ce ne siano! La cosa più bella è il sito archeologico che si trova sulla scogliera a picco sul mare. Il panorama è bellissimo ed è emozionante pensare che di fronte non c’è nulla fino all’America! Il tempo è bello tutto il giorno e per fortuna comincia a piovere solo nel momento in cui saliamo in macchina. Ci dirigiamo verso il centro dell’Irlanda. Domani sera dobbiamo essere a Dublino perché venerdì mattina abbiamo l’aereo per Roma. Purtroppo la nostra vacanza sta per terminare, ma vogliamo godercela fino in fondo e, con l’aiuto della guida, cerchiamo un posto carino per fermarci che si trovi a circa metà strada tra qui e Dublino. Decidiamo quindi di fermarci a BALLINASLOE che è vicino al centro monastico di CLONMACNOISE. Scegliamo di fermarci a Ballinasloe semplicemente perché sembra la cittadina più viva nelle vicinanze del centro di Clonmacnoise. Purtroppo ci siamo sbagliati. Sembra una cittadina addormentata. Forse il fatto che da quando siamo saliti in macchina non ha più smesso di piovere, contribuisce! 12 agosto La mattina ce ne andiamo a vedere il centro monastico di CLONMACNOISE. E’ sperduto in mezzo al verde, eppure quando arriviamo troviamo un’infinità di pullman di turisti. Il posto è molto suggestivo. La pioggerellina costante ha deciso di non abbandonarci, questo clima (che penso sia quello tipico irlandese per quasi tutto l’anno) rende però il posto ancora più suggestivo. Terminata la visita proseguiamo dritti per Dublino. In questo tratto la strada è migliore e impieghiamo meno tempo del previsto ad arrivare. Cerchiamo un B&B nei pressi dell’aeroporto e poi ce ne andiamo a Dublino. Decidiamo di non andare a visitare quello non siamo riusciti a vedere il primo giorno, ma di girare per il centro per gustarci l’unica cosa veramente bella della città: l’atmosfera e gli artisti di strada. Ed il tempo per fortuna è clemente! La sera troviamo un pub per cenare leggermente fuori dal Temple Bar e dai turisti e – per la prima volta da quando siamo in Irlanda – siamo in un posto dove ci sono solo irlandesi. Finalmente siamo riusciti ad andare in un vero pub irlandese. Lo stupore principale è la quantità di birra bevuta dagli avventori del locale. 13 agosto La mattina non abbiamo tempo di fare nulla, se non di gustarci l’ultima colazione irlandese nel B&B, prima di andare all’aeroporto. In aereo già pensiamo al viaggio da organizzare per visitare l’Irlanda del nord e il nord della Repubblica d’Irlanda… e magari tornare nei posti che ci sono piaciuti di più o che avrebbero meritato un po’ più di tempo… Informazioni generali Per un giro completo dell’Irlanda, programmate dai 15 giorni in su. Non vi lasciate ingannare dalle distanze apparentemente brevi: calcolate massimo 40-50 Km l’ora. Portatevi un impermeabile (se non vi servirà per la pioggia, vi servirà per il vento) e delle scarpe comode. Un B&B costa mediamente 30 Euro a persona. Cercate i B&B poco fuori dai centri abitati: sono più belli e costano meno. Non vi fidate delle scritte che trovate fuori dai B&B (vacancies o no vacancies: posti disponibili o posti non disponibili): spesso non sono aggiornate. Cercate di arrivare ai B&B prima delle 8 di sera: dopo una certa ora – anche se hanno stanze disponibili – mettono fuori il cartello no vacancies. Andate a cena presto: dopo le 9 (a parte Dublino) è difficile trovare le cucine aperte. Al ristorante non ordinate mai le patatine: qualsiasi cosa ordinate è accompagnata da patatine. Per 10 giorni contate un budget di 1000 Euro a persona: ci state comodi! (Scusate i probabili errori ortografici dei posti… dovreste comunque trovarli sulla cartina) Buon divertimento!