Il vento di Fuerteventura: tra ricordi e cabritos
La decisione è stata presa per le Isole Canarie e dopo aver scartato per i le ragioni espresse le più conosciute Tenerife e Las Palmas abbiamo optato per Fuerteventura. Ci siamo subito resi conto che organizzare un viaggio fai-da-te alle isole Canarie e, soprattutto, per il periodo di agosto, non è proprio cosa molto facile.Infatti i voli che dall’Italia arrivano a Puerto del Rosario (unico aeroporto dell’isola) non sono molto economici…L’unico volo che abbiamo trovato a prezzi decenti era offerto da Air Berlin con scalo a Berlino. Il prezzo era di circa 500 euro. Ma la sorpresa più grossa è la grande difficoltà di prenotare un albergo a prezzi moderati tramite internet. Quasi tutti non offrono possibilità di prenotazione e quelli che lo fanno sono pieni (fin da aprile!).Abbiamo letto su questo argomento di viaggiatori che indicavano come fosse necessario andare a Fuerteventura (e nelle Canarie in generale) la prima volta con un Tour Operator e poi cercare sul posto sistemazioni economiche per eventuali visite successive dell’isola. E così abbiamo fatto…Se pur controvoglia e a malincuore (siamo turisti fai-da-te incalliti!) abbiamo deciso di dirigerci presso un’agenzia di viaggio romana e di vedere che cosa offriva il mercato per Fuerteventura. Tra tutte le offerte quella decisamente più convincente era quella di Teorema Tour: pacchetto con volo e soggiorno per 8 giorni in un resort all inclusive veniva a costare circa 790 euro.Abbiamo deciso anche di noleggiare sempre con il tour operator anche una macchina per poter girare al meglio l’isola.
Ma come si legge spesso (o si vede spesso anche da Mi Manda Raitre) la sorpresa è arrivata anche a noi!!! Il 18 agosto (cioè solo 5 giorni prima della partenza per Puerto del Rosario) l’agenzia riceve una comunicazione da Teorema Tour in cui viene comunicato che (“per cause indipendenti dalla nostra volontà”!) il resort da noi scelto non era ancora “completato”!!! Quindi ci propongono una sistemazione alternativa. Qui entra in discussione il merito con cui vengono fatti questi cambi di destinazione, soprattutto a così pochi giorni dalla partenza. Possibile, dico possibile, che solo 5 giorni prima della partenza ci si rende conto che il resort non è ancora stato completato? Boh!! Comunque ci sistemano al Barcelò Jandìa Playa a 140 Km a sub rispetto alla nostra scelta che era relativa all’Aloe Club di Corralejo. Litighiamo per tre giorni per avere l’estensione gratuita dell’auto per tutta la settimana e grazie alla nostra agenzia ci riusciamo. Almeno in questo siamo stati bravi.
Un po’ delusi e soprattutto preoccupati per quello che potrebbe accadere con Teorema sul posto partiamo la mattina del 23 agosto alle ore 4!!! Arriviamo in aeroporto e dopo lunghissime code ritiriamo i documenti e facciamo il check in. Siamo in vacanza no? E allora sorridiamo e ci imbarchiamo sul volo Eurofly direzione Puerto del Rosario! Alle 12 circa (dopo 4 ore di volo perfetto) tocchiamo terra e abbiamo la prima sorpresa…Il tempo!!! Bruttissimo!!!Ma non era un isola avvolta nel sole e dai venti caldi sahariani? Mah…Devo dire che non solo era nuvoloso ma anche piuttosto fresco (circa 24°C). Comunque dobbiamo essere fiduciosi, il tempo si sa, soprattutto su un’isola, cambia repentinamente e quindi siamo sicuri che uscirà una bella giornata!Al banco Teorema dell’aeroporto c’è il caos…Persone in una fila disordinata chiedono informazioni sul pullman che dovrà portarli a destinazione…Molti atteggiamenti dei soliti furbetti che cercano di evitare la fila…Tensione alle stelle! Ma non eravamo tutti in vacanza? Mah… Comunque dopo qualche spintone e alzata di voce arriviamo al nostro pullman che parte per la nostra destinazione. Durata del trasferimento: circa 80 minuti…Mannaggia perché Corralejo era molto più vicina. Vabbé sarà comunque un bel posto! Ci rendiamo conto in questo trasferimento che le strade non sono molto buone…Molte non sono asfaltate e quelle che lo sono hanno una carreggiata piuttosto stretta. Più si va a sud verso Morro Jable e più è peggio.
Di contro c’è un paesaggio che nonostante il tempo non ottimale è magnifico…Lascia senza parole…Non esiste un albero o pianta che abbia un fusto più alto di 20 cm…Le uniche piante grandi sono le palme…Tutto risulta essere molto arido…In alcuni tratti c’è la sensazione di stare sulla luna o su marte visto il colore del terriccio che in certi passaggio tende al rosso! Bellissimo, veramente senza parole! Man mano che ci avviciniamo verso la destinazione finale si aprono paesaggi sempre più ameni, sempre più incantevoli e selvaggi…Ci avviciniamo alla parte denominata Costa Calma e inizia la spiaggia più bella (a detta di tutti!) dell’isola di Fuerteventura… oltre 25 km di spiaggia bianchissima lambita da un mare azzurro-turchese splendido…E’ il tratto che va da Costa Calma fino a Morro Jable.Comprende le spiagge di Playa de Sotavento de Jandìa, Playa de Buithondo e Playa del Matorral. Senza parole, veramente molto belle.Sono spiagge larghissime (anche 200 mt in alcuni tratti) e trovarsi un ombrellone al proprio fianco fa parte di una scelta fatta con proposito! Il resort si presenta subito inquietante e bellissimo allo stesso tempo: è una città arroccata su una collina di fronte alla Playa del Matorral. Una città nel senso che il resort è grandissimo composto da oltre 600 (!) stanze, 6 bar, 5 piscine, teatro, discoteca ecc ecc. Questa è la parte inquietante perché uno si aspetta il piccolo alberghetto di una piccola cittadina marinara e invece c’è un resort che ospita metà della popolazione di una piccola cittadina toscana! Ma alla fine chi è andato (o andrà) a Fuerteventura si renderà conto che la maggior parte degli alberghi sono proprio di queste dimensioni e quindi bisogno fare buon viso a cattivo gioco. Devo dire che i comfort sono totali…E quindi non ci si può certo lamentare…La spiaggia è incantevole e anche le stanze sono molto belle. Una nota la merita il discorso spiagge: a Fuerteventura, come in tutta la Spagna, le spiagge sono tutte demaniali e quindi non c’è il permesso delle autorità di costruire direttamente sulla spiagge. Questo è molto positivo (anche se qualche costruzione c’è ma giurano quelli del posto che la demoliranno quanto prima) ma preparatevi ad una bella passeggiata per arrivare al mare…Devi attraversare tutto il resort, la strada che lo costeggia e poi 150-200 metri di spiaggia infuocata per arrivare sul bagnasciuga. Devo dire che nei gironi molto caldi (che poi sono puntualmente arrivati) la cosa non fa certo molto piacere.Se a metà tragitto sarete colti da visioni bevete un po’ d’acqua e vedrete che tutto passerà. PS non provate neanche a restare senza acqua se non siete amanti del rischio! In spiaggia ci sono dei lettini con ombrelloni (che occupano una parte molto piccola della spiaggia ma non potrebbe essere altrimenti!) a pagamento in quanto messi dal comune: per tutto il giorno un ombrellone con due lettini alla Playa del Matorral costano 7,5 euro.La scelta dell’ombrellone e del lettino poi è molto personale: non l’abbiamo mai presa, preferivamo passeggiare oppure prendere il sole. Comunque c’è un altro particolare importante: il vento! Visto che l’isola si chiama Fuerteventura (in spagnolo vento forte) capirete da soli che il vento è la dominante costante del vostro soggiorno e non vi abbandonerà mai, neanche di notte e neanche nelle remote zone centrali. A questo punto proseguirei il racconto per giorni per dare un ordine. Dovrete avere pazienza perché si tratta di un racconto lungo e particolareggiato, quindi per color che non hanno tempo consiglio di stamparlo e di leggerselo con comodo a casa.
Giorno 23 agosto Arriviamo in hotel verso le ore 14…Assalto (vergognoso) alla reception con conseguente (vergognoso) comportamento del personale del resort che sembrava molto sorpreso di vedere arrivare tutta quella gente..Quasi fosse inattesa. Il personale dell’albergo ci è sembrato particolarmente lento e disorganizzato. Hanno impiegato oltre due ore (!) per assegnarci la stanza adducendo scuse sempre molto banali e poi via via sempre più irritanti! Comunque non vi preoccupate perché il personale Teorema sarà sempre presente per risolvere ogni vostro problema!!! Tradotto: se non vi arrangiate da soli siete veramente fregati, quindi preparatevi perché altrimenti non ne uscirete vivi! Dopo la stanza prendiamo anche la nostra auto a noleggio (non vi tedio con i problemi che sono sorti per il ritiro e per la consegna) una fantastica Seat Cordoba. Alle 17,30 ce ne andiamo in spiaggia per saggiare l’acqua e fare un bel bagno. L’acqua è molto bella, decisamente mossa, ma soprattutto non caldissima. Questo è il bello e il brutto dell’oceano.Se vi aspettate un acqua calda come quella delle Maldive oppure del Mar Rosso preparatevi a cambiare decisamente meta, perché qui l’acqua è decisamente fresca. Il che non disturba soprattutto quando fuori la temperatura sale vertiginosamente.
La sera, dopo una ricchissima cena al mega buffet (non è una battuta) del nostro resort, facciamo un giro in macchina verso la piccola cittadina di Jandìa che sta a poche centinaia di metri dal resort e poi a Morro Jable (circa 4 km). Jandìa è una cittadina “artificiale”.Sono tutti alberghi e pensioni, con decine e decine di ristoranti, pubs e discoteche, nonché bancarelle e negozietti per turisti. C’è anche il medico (multilingue) e un grande centro commerciale.Insomma se volete fare dello shopping è il posto giusto. Morro Jable invece ha più la caratteristica del villaggio di Fuerteventura, case basse e bianche, negozietti che vendono frutta e verdura, qualche posto per mangiare ma comunque risente molto della vicinanza ad una zona turistica così importante quindi non troverete cose a buon mercato rispetto a Jandìa.Solo un po’ più di persone del posto e nulla di più. Proseguendo verso sud c’è il porto di Morro Jable dove ci sono i traghetti per Las Palmas de Gran Canaria. Stanchissimi ce ne andiamo a letto.
Giorno 24 agosto La mattina il tempo sembro migliore del giorno precedente, ma il vento è decisamente più teso.Alle 10,30 c’è il briefing della Teorema e da bravi ospiti decidiamo di partecipare per non offendere nessuno. Subito ci rendiamo conto dell’inutilità della nostra presenza. Ci sono oltre 300 persone nel teatro e la tizia della Teorema che snocciola gite e tariffari per le diverse escursioni organizzate.Inoltre vengono ribadite le regole dell’albergo e soprattutto quelle che sono le tipologie di servizio (mezza pensione, pensione completa e all inclusive).Ma tutto questo non ci interessa visto che l’albergo ha provveduto con un esauriente foglio in italiano a dirci tutto quello che ci serve…Quindi abbandoniamo il briefing e andiamo al mare! Il vento in spiaggia è veramente forte, la sabbia ti batte violentemente sulle gambe e se provi a sdraiarti vieni sommerso! Quindi decidiamo di fare due passi e andiamo verso sud, verso la cittadina di Morro Jable per intenderci. Diversi bagnanti sono completamente nudi e ci ricordiamo che Fuerteventura è anche il paradiso dei nudisti. In Spagna è permesso andare in spiaggia senza costume e quindi, nonostante la presenza di molte persone alcuni bagnanti (in questa zona noi abbiamo visto soprattutto anziani e stranieri) decidono per il nudo integrale.Devo dire che nessuno sembra farci caso e dopo qualche ora anche i più maliziosetti avranno smesso di guardare !Il mare è agitato, grandi cavalloni arrivano sulla battigia ed è molto divertente fare il bagno. Pericolosità anche per i bambini pari a zero se si rimane vicino alla riva: non vi allontanate perché le correnti oceaniche sono forti e vi trascinerebbero subito al largo! Facciamo pranzo al buffet del resort e poi ci mettiamo in macchina.Decidiamo di andare a vedere la punta meridionale dell’isola: il faro di Jandìa.Passato Morro Jable la strada finisce e comincia quello che gli spagnoli chiamano “sterrado”. Uno penserebbe ad una strada non asfaltata mentre si tratta di un percorso più adatto al Camel Trophy che ad una Seat Cordoba. Ci avventuriamo e subito ci rendiamo conto che l’auto sarà messa a durissima prova dal percorso che vi garantisco essere di difficoltà enorme. Moltissimi sono quelli che viaggiano in jeep o in pick up e hanno avuto tutta la mia stima!Comunque (visto che la macchina non era la mia!) forte anche della polizza kasko che avevo sottoscritto ci avventuriamo fino al paese di Morro de Potala e poi al Faro de Jandìa, punta estrema dell’isola. Ci impieghiamo oltre un’ora per fare 20 km ma il paesaggio che ci attende ripaga tutta la fatica: è di un selvaggio indescrivibile, il vento è fortissimo il mare in tempesta ma i suoni, i profumi ed i colori sono veramente molto belli. Fatto 30 facciamo anche 31 e sulla nostra (immancabile) Lonely Planet leggiamo della Playa di Cofete che si trova sul lato occidentale dell’isola a circa 10 km dal Faro. Andiamo speranzosi ma la strada si fa sempre più dura, cominciamo a salire sulla Montana Agunda (metri 500 circa) e al “valico” ci si apre uno spettacolo mai visto: decine di km di spiaggia praticamente deserta, bagnata da un mare in tempesta! Sembra un quadro per quanto è bella! Ci buttiamo a capofitto per raggiungerla ma la strada ci crea molte difficoltà e quindi impieghiamo un 30-40 minuti per coprire i 7-8 km rimasti.Siamo in spiaggia: ci sono alcuni camper che fanno campeggio libero (vietato dalle autorità ma sembra piuttosto tollerato se non crea danni ambientali) e diverse auto che hanno avuto la nostra stessa idea. Facciamo una bella passeggiata, qualche foto ma il bagno è fuori discussione. Il mare è veramente tempestoso, ci sono delle onde di 3-4 metri e la corrente è fortissima. Inoltre il vento ha raggiunto livelli inaccettabili, ma noncuranti di tutto siamo lì a prendere il sole.La costa occidentale è sicuramente più bella e selvaggia di quella orientale (più turistiche) ma è battuta da forti venti e da correnti impietose nonché dall’onda oceanica che rende la costa adatta per tutti gli amanti del surf.
Il villaggio di Cofete (a circa 500 metri dalla spiaggia) è abbandonato (almeno così sembra) e anche il ristorante che si trova proprio dietro al paese non sembra proprio il luogo ideale per poter mangiare un boccone (almeno per la pulizia!) E’ aperto solo a pranzo, quindi non vi avventurate di sera perché sarebbe completamente inutile! Il sole comincia a calare, ma non possiamo attendere il tramonto, la strada per il rientro al resort è lunga e non vogliamo affrontarla di notte. Quindi a malincuore andiamo via e andiamo al nostro resort.
Giorno 25 agosto La mattina ci accoglie con una nebbia fittissima…Sembra di essere a Piacenza in una mattina di gennaio! Ma come può essere la nebbia a Fuerteventura? Boh, e allora vai con le spiegazioni meteo impossibili…Ma arrivati sulla strada ci rendiamo conto che non si tratta di nebbia bensì di…Sabbia!!! L’intera isola è avvolta da una gigantesca nuvola di sabbia!!! Il personale del resort ci spiega che soprattutto nei giorni di scirocco il vento porta quantità enormi di sabbia dal deserto del sahara dando vita a vere e proprie tempeste di sabbia! Il Sahara dista infatti solo 80 km e quindi il vento riesce a trasportarla in un colpo d’occhio! Incredibile, è una paesaggio surreale, quasi inverosimile.Il sole è nascosto ma fa un caldo terribile.Decidiamo dunque di approfittare della situazione meteo e di dirigerci verso il centro dell’isola, per seguire un itinerario culturale sulle orme dei vecchi villaggi di Fuerteventura.Le strade sono tutte asfaltate e nelle zone centrali dell’isola praticamente non incontrerete nessuno per decine di km! Un avvertimento importante per tutti coloro che noleggeranno una macchina: attenzione perché i benzinai sull’isola sono piuttosto rari quindi ci sono ampie zone senza la possibilità di fare rifornimento!Pensateci prima perché altrimenti vi troverete a spingere!!! Visitiamo Tuineje, Paraja fino ad arrivare alla vecchia capitale dell’isola la cittadina (o meglio villaggio) di Betancuria.Il paesaggio è sempre lo stesso: grandi montagne rocciose, nulla intorno nulla di fianco nulla sempre! Solo qualche capra (cabritos) e poche case. Betancuria non merita la strada fatta per arrivarci, ve lo assicuro. C’è una chiesa (si paga 3,5 euro per entrare), una piccola piazzetta diversi negozi che vendono souvenir, un rudere abbandonato e troppo restaurato che dicono essere il primo convento cristiano dell’isola ma nulla di più. Metteteci poi la sabbia sahariana e il caldo oltre i 35°C e allora capirete perché poi abbiamo deciso di andare sparati verso il mare! Prima di arrivare a Betancuria vi segnalo un piccolo villaggio Vega de Rio Palmas…Si tratta di un villaggio che sorge lungo le sponde di un fiume secco (da decenni credo!) e lungo le sponde ci sono moltissime palme e piante di fichi d’india. Sembra che la vegetazione cresca grazie alle falde acquifere che ancora resistono nel sottosuolo.Vista dall’alto sembra una vera e propria oasi nel deserto!Comunque se volete fare del trekking (qualcuno lo faceva) occhio al caldo e portatevi abbondanti scorte d’acqua!Il deserto inoltre è pieno di scoiattolini…Molto simpatici se provate ad allungare un pezzetto di pane vengono subito vicini a voi! Al mare siamo arrivati sempre sulla costa occidentale (quella delle onde!) al Puerto de Los Molinos.Il posto è incantevole, si tratta di una piccola insenatura dove è nato un piccolissimo villaggio abitato dalla gente del posto che lo frequenta solo per il mare(non credo che nessuno ci viva!). Ci sono due piccoli ristorantini (con prezzi stile via del Corso) ma il mare è molto bello, con belle onde e super pulito. Il bagno si può fare a patto che sappiate lottare con le onde!!!PS non fate brutte figure perché ci sono tantissimi ragazzini che vanno come siluri! Cominciamo a comprendere la situazione climatica dell’isola: quando su una costa il tempo non è bello sull’altra la situazione può essere molto diversa. Infatti in questa giornata di tempesta di sabbia sul lato orientale dell’isola (quello che si affaccia verso l’Africa) la costa occidentale era relativamente risparmiata dalla sabbia e quindi il tempo era piacevole e il sole splendeva!Quindi consiglio: cambiate lato prima di poter avere la certezza che il tempo sia brutto su tutta l’isola! Dopo aver comprato una bella bottiglia d’acqua rientriamo lentamente verso il resort…I km che dobbiamo fare sono tanto e le strade…Beh le conosciamo!Ci sono ampi tratti di tratta asfaltata (a partire da Puerto del Rosario verso il centro e verso il nord, Corralejo tanto per capirci) che sono molto belli, ma se vi viene in mente di spingere sull’acceleratore..Pensateci bene il limite di 90 all’ora è piuttosto severo e viene tollerata una velocità max a 100 all’ora…Altrimenti la Guardia Civil diventerà il vostro incubo!Molte macchine (di turisti) vengono fermate regolarmente per aver superato lunga la striscia continua, oppure per non aver rispettato la precedenza oppure per la velocità!Se non volete pagare multe salate comportatevi bene…E poi il vento in molti tratti è talmente forte che rischiereste di andare fuori strada (abbiamo visto davanti a noi una jeep affrontare questa bella esperienza!) Dopo cena andiamo a vedere gli spettacoli organizzati dal resort e devo dire che sono piuttosto divertenti e piacevoli! Inoltre con l’all inclusive devo dire che è una gioia passare qualche volta al bar!!! Se il giorno non ci state il personale dell’albergo è ben felice di prepararvi il pranzo al sacco…Composta da due tramezzini (schifosi come solo le famiglie inglesi che preparano il packed lunch per i loro ospiti sanno fare!), mezzo litro d’acqua e una frutta. Meglio di niente… Giorno 26 agosto La mattina un’altra brutta sorpresa: piove!!! Incredibile ma vero, siamo riusciti a far piovere d’estate a Fuerteventura! Secondo le statistiche Fuerteventura è, con Lanzarote, l’isola meno piovosa delle Canarie e soprattutto tra luglio e settembre non c’è verso di vedere una goccia d’acqua…Ma noi siamo riusciti a rallegrare (nel vero senso della parola) anche gli abitanti di Fuerteventura! Quindi sotto una bella pioggia battente ci dirigiamo verso la spiaggia di La Pared.Si tratta di un posto rinomato dai surfisti, che sfruttano le correnti oceaniche per praticare il loro sport preferito. La spiaggia si trova a circa 5 km a ovest rispetto alla Playa de Jaqueta. In quel punto l’isola di Fuerteventura raggiunge la sua minore larghezza, appunto 5 km. La spiaggia è come al solito molto bella e le onde sono piuttosto alte.Inoltre soffia un vento fortissimo che rende il tutto ancora più suggestivo. La pioggia però è veramente incessante e quindi ci dirigiamo sull’altro lato (c’è sempre il trucchetto per risolvere le giornate bruttine!) e andiamo a Gran Tarajal. Il posto non è proprio nulla di che, il porticciolo è carino, c’è qualche negozietto con prezzi interessanti ma la spiaggia è di origine lavica quindi tutta scura, non certo belle come quelle che abbiamo visto fino ad ora. Prendiamo qualcosa di rinfrescante ad un bar sul molo, il caldo è infatti opprimente. Nonostante la pioggia abbiamo 35°C con un’umidità terribile. Il pomeriggio ci regala scorci di sereno e quindi torniamo a La Pared per poter fare un bagno e godere del paesaggio veramente incantevole.Torniamo al resort la sera, distrutti dal combattimento con le onde e soprattutto speranzosi per il giorno successivo. Dovrà arrivare il bel tempo!!! Giorno 27 agosto Finalmente le nostre preghiere sono state esaudite. La giornata è perfetta, serena e tersa…Il vento bello caldo fa subito salire la temperatura verso l’alto. Ma finalmente possiamo vedere i colori del mare e del deserto! Decidiamo di spostarci verso nord, destinazione Corralejo. In marcia verso le ore 9,30 ci attendono oltre 130 km per arrivare alla destinazione finale. Facciamo ore di macchina incolonnati dietro grossi camion, un paio di soste per acquistare qualche bottiglia di acqua gelata e poi verso le 11,30 arriviamo alle celeberrime Dune di Corralejo. Si tratta di un tratto di costa lungo 4-5 km dove il vento ha portato tantissima sabbia dal vicino Sahara e il paesaggio è tale da ricordare il deserto!Ci sono dune di sabbia alte diversi metri e la sabbia e finissima.Si parcheggia lungo la strada e poi armati di tantissima buona volontà si inizia la passeggiata nel deserto.Per arrivare al mare occorre fare una traversata di 10 –15 minuti (dipende dal punto in cui parcheggiate, visto che la strada che costeggia il mare si allontana un po’ in alcuni punti). Il caldo era infernale, e incredibile a dirsi, il vento era molto meno forte rispetto alla parte meridionale di Jandìa.In alcuni frangenti era completamente assente! Comunque ci dicono che si tratta di un’eccezione, confermata anche da numerose costruzioni rotonde di pietra sulla spiaggia. Si tratta di piccoli nuraghe molto bassi, che hanno lo scopo di attenuare gli effetti spiacevoli del vento e quindi si popolano in giornate in cui Eolo decide di soffiare più forte. Sono di solito occupare da naturisti che cercano un pochino di privacy…Ma attenzione alle dune (attenzione nel senso buono) perché sono popolatissime di nudisti.Chi si trovasse in imbarazzo deve fare qualche km in più verso nord dove ci sono dei mega alberghi nelle cui spiagge non viene praticato il naturismo.Mentre a sud abbiamo visto molti uomini e poche donne nudi, qui invece molte coppie sono senza costume e dopo alcuni minuti l’imbarazzo finisce.
Nel pomeriggio ci siamo spostati verso ovest verso un’altra località molto famosa, El Castillo.Si tratta di un piccolo paesino di pescatori, non ancora devastato come la parte di Corralejo dalle costruzioni pazzesche di alberghi, resort e centri commerciali.Ma sembra che si stiano preparando a farlo, visto le numerose gru e i cantieri aperti che si vedono. Comunque vale la pena fare la visita al Faro de Tostòn a pochi chilometri a nord dal paese.La parte ad est del Faro non è proprio edificante…Una sorta di baraccopoli, con decine di tende e roulottes sulla spiaggia a formare una sorta di campeggio libero anni ’50…Diciamo che a mio modesto avviso la Guardia Civil (tanto attenta alla circolazione delle auto) dovrebbero porre fine a questo scenario non proprio edificante… La parte a sud di El Castillo è dominata dalla Playa del Castillo…Una spiaggia meravigliosa formata da due calette…Una molto grande e profonda…Diciamo un 2-300 metri mentre l’altra più piccola.Su queste spiagge il naturismo è dilagante quindi siete tutti avvertiti…C’è un certo disagio ad essere vestiti in una enorme comunità di gente nuda.Il vento qui diventa subito forte e la temperatura è così più accettabile rispetto alle dune di Corralejo. I kitesurf sono tanti e per gli appassionati è una vera manna.Attenzione alla marea perché la seconda insenatura della spiaggia di El Cotillo alcune volte rimane isolata e nell’arco della giornata a causa della marea…Quindi attenti a restare bloccati altrimenti dovrete fare una piccola ascesa free climber per tornare a prendere l’auto. La strada, a proposito dell’auto, è pessima per fortuna il tratto da percorrere è breve.
Verso le 18 facciamo rotta verso Jandìa dove arriviamo dopo le 20 dopo oltre due ore di curve e sorpassi…Distrutti dalla giornata andiamo a dormire.
Giorno 28 agosto Per riposare dei km percorsi il giorno prima decidiamo di andare alla spiaggia del parco naturale di Pozo Negro. Certo il nome non è incoraggiante (nero perché? Perché pozzo?) non ne parla la guida ma al resort ci dicono che è molto bello. La distanza dal resort è notevole (di questo ringraziamo ancora una volta il Tour Operator) circa 60 km ma ci mettiamo in marcia. All’arriva una brutta sorpresa ci attende…Pozo Negro…È una piccola caletta completamente sassosa con spiaggia e sassi tutti neri.Un posto incantevole (forse) perché lontano dalle mete turistiche ma in realtà fuori discussione per la possibilità di passarci una piacevole giornata! Il paesino che si trova alle spalle della caletta è squallidino, e quindi tristi e sconsolati ce ne andiamo via. Andiamo dove? Ci troviamo a 60 km da Jandìa e ad altrettanti dalla spiaggia di El Cotillo e quindi per la stessa distanza torniamo a El Cotillo per godere ancora della spiaggia e del mare stupendi. Certo la sera la stanchezza la fa da padroni, non abbiamo più neanche la forza per mangiare (un modo di dire!) e per il giorno seguente ci imponiamo un itinerario più comodo e semplice.
Giorno 29 agosto E’ l’ultimo giorno completo della nostra visita a Fuerteventura e rispettiamo il nostro patto di sangue: itinerario comodo e quindi decidiamo per una breve escursione a La Lajita.Si trova ad una 30 km dal resort verso nord, dove ci sono un giardino botanico ed un piccolo zoo. Noi siamo però interessanti al Camel Safari! Infatti c’è la possibilità di fare un giro di una 40 minuti in groppa ad un simpatico cammello!!!Andiamo subito, paghiamo 7,5 euro a testa e ci mettiamo in fila..Il caldo ragazzi è insopportabile e i turisti inglesi cominciano ad accusare di piccole allucinazioni…Alle 11,30 andiamo sul cammello..Il personale è molto gentile cerca di tranquillizzare subito i bambini che appaiono molto spaventati. Infatti il cammello è molto pacifico (almeno sembra) ma emette dei versi spaventosi e soprattutto sembra essere piuttosto cocciuto! Ogni cammello può portare fino a tre persone e l’escursione è adatta per color che non soffrono di stomaco…Finalmente ho capito perché viene chiamato la nave del deserto…Portate il Travelgum! Alla fine vi offriranno anche una bella foto al prezzo di 3 euro…La cifra non è irragionevole.
Ripresi dalla cammella andiamo verso una delle spiagge più fotografate di tutta Fuerteventura…La Playa de Sotavento de Jandìa. Si tratta di una spiaggia compresa tra Costa Calma e Esquinzo dove la marea gioca un effetto “sorprendente”…La larghissima spiaggia bianca resta praticamente isolata per colpa della marea. Quindi con l’alta marea l’effetto è acqua poi di nuovo sabbia per un tratto e poi ancora acqua..Sembra un grande stagno lungo 2-3 km! L’effetto è incredibile, pensate che nella parte “chiusa” c’è gente che pratica il windsurf! Se volete fare delle foto vi consiglio un posto fenomenale vicino alla Boca de Mal Nombre. C’è un panorama mozzafiato e ci sono tantissimi turisti che vanno lì proprio per fare le foto di questo posto incredibile.
Passiamo qui buona parte della giornata e poi andiamo a Morro Jable per fare l’ultimo shopping al centro commerciale e per restituire l’auto in albergo (abbiamo l’orario tassativo fissato per le ore 17). Come acquisti che dirci?Molti comprano l’Aloe Vera io mi sono buttato sul liquore di Cactus e sul Rum al miele. De gustibus..Non ci sono cose molto caratteristiche. Troverete tantissime profumerie e negozi di elettronica che sventolano prezzi ridotti all’osso.Questo perché alle Canarie vige un regime di IVA la 4% ma in realtà la convenienza almeno per noi di Roma non c’è. Quindi dopo aver fatto qualche paragone di prezzo ci siamo resi conto che andando in qualche centro commerciale italiano e anche all’outlet i prezzo sono uguali.
In albergo il tizio (antipaticissimo) della reception ci dice che la vettura sarà ritirata dalla Hertz solo la mattina seguente e ci lascia intendere che sotto la nostra totale responsabilità possiamo tenerla fino alla sera…Ma sapete com’è?La stanchezza può giocare brutti scherzi per cui decidiamo di goderci un po’ i divertimenti del resort (non ci siamo mai stati praticamente) e quindi ci buttiamo in piscina e saggiamo i diversi bar. Per dirvi che il resort è un nostro sconosciuto basti pensare che solo la sera della partenza ci siamo resi conto che c’è anche l’idromassaggio!!! Comunque la vacanza è (purtroppo) finita.
La mattina del 30 agosto ci sciroppiamo altre ore di pullman per arrivare all’aeroporto.Sul pullman l’assistente Teorema ci dà gli ultimi consigli per le procedure del check in ma noi (come la maggior parte dei presenti) non l’ascolta neanche..Sono tutti tristi e malinconici.L’arrivo a Fiumicino poi è devastante…Ci mandano a prendere i bagagli su tre (giuro) nastri differenti e poi dopo un’ora di affannose ricerche le nostre valigie girare sul nastro proveniente da Tenerife anziché da Puerto del Rosario…Comunque orami la vacanza è terminata e noi ci portiamo (come al solito) una bella valigia carica di ricordi bellissimi.
Se siete giunti fino a qui, siete stati proprio interessati. Quindi a voi un saluto caloroso e un arrivederci al prossimo viaggio!