Il titanic, la prigione e belfast

Qualche giorno fa sono stata a Belfast dove, tra l’altro, ho visitato la prigione della città, ora in disuso e aperta al pubblico: un posto da brividi. E non solo perché oltre alle sbarre e alle celle è stata conservata la sala in cui avvenivano le esecuzioni, con tanto di cappio che penzola sopra la botola aperta, ma soprattutto perché la...
Scritto da: Antonella1967
il titanic, la prigione e belfast
Partenza il: 30/10/2008
Ritorno il: 01/11/2008
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
Qualche giorno fa sono stata a Belfast dove, tra l’altro, ho visitato la prigione della città, ora in disuso e aperta al pubblico: un posto da brividi. E non solo perché oltre alle sbarre e alle celle è stata conservata la sala in cui avvenivano le esecuzioni, con tanto di cappio che penzola sopra la botola aperta, ma soprattutto perché la sera prima della mia visita aveva ospitato una festicciola di Halloween per bambini. E la settimana precedente un concerto di musica classica. Già, perché la prigione, chiusa nel 1996, è stata ristrutturata e trasformata in una “location per eventi”. Non giudico il fatto che un luogo di dolore come un carcere venga riconvertito al piacere e al divertimento, non è neppure l’unico, ci sono tanti esempi in giro per il mondo di strutture similari trasformate in alberghi o altro. Non credo neppure sia sbagliato: le dimensioni di quelle celle concepite in epoca vittoriana e che all’epoca dei “troubles”, dagli anni Sessanta alla fine degli anni Novanta, hanno ospitato anche quattro persone alla volta, sono assolutamente inaccettabili per i canoni di una società moderna e democratica come quella britannica che infatti ha dimesso il carcere trasferendo i detenuti i strutture più adeguate ai tempi. Ciò che mi ha fatto riflettere è che tutto scorre. Il tempo passa e a calpestare la storia arrivano, incolpevoli del resto, i turisti che, come me, hanno approfittato del nuovo volo diretto da Malpensa operato da Air Lingus. Ci sono ancora, in giro per la città, i ricordi di quel tempo in cui cattolici e protestanti si ammazzavano per le strade: nella zona di Shankill Road e Falls Road i murales sono ancora in bella vista ricordare un passato di scontri e di attentati terroristici conclusosi solo nel 1998. Resiste anche la Peace Line, una barriera di 6 metri che separa da quasi 40 anni la comunità protestante da quella cattolica, anche se oggi i varchi della barriera sono aperti (alcuni chiudono solo di notte). Ma ormai sembrano lì solo a uso e consumo delle macchine fotografiche, esattamente come la facciata imponente della City Hall o le numerose sculture contemporanee (bella quella dell’aringa gigante!) che abbelliscono il lungofiume. Giusto o sbagliato che sia è così, e anche ciò che ora sembra ineluttabile, tremendo, spaventoso, tra vent’anni o fra cinquanta o fra cento probabilmente non lo sarà più. E allora forse visiteremo senza problemi l’Afghanistan, l’Iran, l’Iraq, la Corea del Nord… mentre, chi può mai dirlo adesso, magari ci saranno precluse la Svezia, il Messico o la Corsica! Per il resto Belfast non è certo niente di speciale dal punto di vista delle “attrazioni” (scarsini i musei e l’architettura vittoriana non è neppure da paragonare a quella di Dublino) se si fa eccezione per molti simpatici pub, tanti locali e ristoranti pieni di ragazzi vocianti e allegri (è una città universitaria), un’intensa vita culturale che si traduce in spettacoli teatrali e musicali. Diciamo che è una destinazione per chi ha già visto molto e che quindi può aggiungerla al suo carnet. Forse le cose cambieranno quando saranno conclusi i lavori al Titanic Quarter, con tanto di mega-museo dedicato al transatlantico affondato nel 1912, costruito proprio qui presso i cantieri della White Star Line. Saranno sicuramente in molti allora a precipitarsi per vedere reliquie e memorabilia di una nave divenuta famosa per il paradosso di essere stata costruita senza rispettare alcuni criteri fondamentali di sicurezza, come la presenza di scialuppe in numero proporzionale ai passeggeri. Ma così è: anche in questo caso il tempo ha cancellato lo sgomento e ha lasciato il posto all’umanissima curiosità… Saluti a tutti e buon viaggio


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