Il Sudafrica da Città del Capo al Kruger
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08/08/2017: ROMA – IL CAIRO – JOHANNESBURG
Ci siamo! Ore 18. 20 parte il volo egyptair che in 3 ore ci porta al Cairo e da lì alla volta di Johannesburg. Sull’egyptair che dire… cibo scadente, stessi film e niente schermi personali, sigh!
09/08/2017: JOHANNESBURG – CAPE TOWN
Atterriamo a Johannesburg in perfetto orario e per fortuna facciamo velocemente i controlli passaporti e abbiamo tempo di fare una bella colazione prima del volo per Cape Town… e già qui iniziamo a capire i tempi sudafricani… Mezz’ora per avere un cappuccino! Alle 12 poco più atterriamo a Cape Town e facciamo una bella coda all’Avis. Ed ecco il nostro H1 grigio che ci accompagnerà in questa avventura. La temperatura è freschina soprattutto ventosa anche se col sole. Ci dirigiamo verso HOUSE ON THE HILL a 5 min dal waterfront. Qui abbiamo speso per 2 notti 130 euro per una quadrupla e 100 euro per una doppia in self catering, con uso comune della cucina. Non avendo pranzato ci siamo fermati a mangiare un hamburger in un ristorante vicino Hudson molto stile americano e poi andiamo a piedi verso il Waterfront. Giriamo un po’, si rannuvola e inizia a fare freschino davvero, finalmente! Col caldo italiano che ci lasciamo alle spalle stiamo benissimo! Giriamo per i Waterfront tra spettacoli e negozi, alle 18 è buio e ci dirigiamo nuovamante verso la Guest House. Ci sono diversi senza tetto ma nessuno ci da noia. Ceniamo nuovamente da Hudson, compriamo qualcosa per la colazione al Woolworth lì vicino e andiamo a nanna.
10/08/2017: CAPE TOWN
Come da previsioni il meteo non ci aiuta. Nuvole basse sulla table Mountain e niente funivia. Giriamo per Greenmarket Square lasciando la macchina in un parcheggio al lato della strada e pagando direttamente all’addetta. Già lì ci sarebbe stato da comprare i loro lavoretti in legno! Da qui arriviamo fino al Castle di Good Hope ma a parte le mura di castelli nemmeno l’ombra. Ci sono uomini della sicurezza ovunque! Torniamo alla macchina e ci dirigiamo a Hout Bay passando vicino alla funivia della Table Mountain da dove vediamo comunque un po’ di panorama. Le foche le vediamo lungo la costa tra le onde e a Hout Bay dove facciamo un veloce giro con la sabbia che ci vola negli occhi. Decidiamo di andare a pranzo sulle colline di Constantia. I vigneti sono spogli ma la zona è molto bella con tanto di cancello prima di entrare. Scegliamo di mangiare da SIMON’S. Mangiamo antipasti e secondi e spendiamo per sei cento euro. Iniziamo a capire che la carne da queste parti è buonissima. Torniamo a Cape Town per passare dal Bo-Kaap, coloratissimo quartiere e poi andiamo all’ Aquarium. Un giro veloce perché sta per chiudere. Per cena andiamo al BUTCHER consigliatoci dall’Italia e qui c’è la consacrazione del Filetto Sudafricano… morbido come burro, indimenticabile… Qui la spesa si impenna un po’ ma la cena è fantastica e in più si inzia a conoscere anche i vini sudafricani.
11/08/2017: CAPE TOWN – CAPE OF GOOD HOPE – GANSBAII
Sveglia presto visto la lunga tappa di oggi. Destinazione Capo di Buona Speranza. Arriviamo e abbiamo la sorpresa che la funicolare non funziona. C’è comunque un servizio navetta. Ci divertiamo con i babboons e scattiamo la foto di rito al capo di buona speranza. Ripartiamo alla volta di Boulders Beach! Entriamo gratis con la Wild Card. Ci sono tantissimi pinguini sia in acqua sia sulla spiaggia. Ci fermiamo a mangiare a Simon’s Town e poi via verso Gansbaii. Qui abbiamo prenotato un appartamento, beh in realtà è una casa vera e propria. Al piano di sotto ci sono una camera matrimoniale una singola e una con sia letto matrimoniale che lettino, un bagno e la cucina spaziosissima. Al piano di sopra altra matrimoniale, bagno e sala con camino e vista sull’oceano. Qui abbiamo prenotato lo Shark Cage Diving ma ci informano che il giorno dopo non fanno l’escursione perché l’oceano è mosso. Sigh! Cambiando i programmi prenotiamo per il giorno dopo ancora solo se l’uscita è di mattina in modo da poter raggiungere George subito dopo. Usciamo a cena, molti ristoranti sono al completo. Troviamo posto a Blue Goose. Al lume di candela mangiamo un’ottima cena. Carne strepitosa peccato per la salsa barbecue che mettono ovunque.
12/08/2017: GANSBAII – CAPE AGULHAS – GANSBAII
Oggi andiamo al Cape Agulhas dove si incontrano gli oceani Atlantico e Indiano. Per arrivare becchiamo strade sterrate e per poco non ci impantaniamo! Come sapevo a Cape Agulhas c’è ben poco ma è il punto più meridionale dell’Africa. Mangiamo a un fish & chips spendendo 18 euro in 4. Non male. Torniamo a Gansbaii e scopriamo che la partenza per il giorno dopo per l’escursione è alle 11 per noi troppo tardi! Cerchiamo altre compagnie ma sono sempre le solite barche alcune non escono altre sono al completo. Non sappiamo cosa fare e agli uomini dispiace troppo non farlo. Stasera cena in casa. Gli uomini si dedicano al braii, un vero e proprio rito in Sudafrica. La nostra casa ne aveva due, uno esterno e uno interno, praticamente in una piccola terrazza coperta.
13/08/2017: GANSBAII – MOSSELBAII – GEORGE
Lasciamo tristemente Gansbaii con il rimpianto di non avere fatto l’escursione con gli squali. Ci fermiamo verso Mosselbaii per pranzo. E lì vediamo una compagnia che fa la stessa escursione! Andiamo a sentire e sono al completo. Però ci mettono in lista di attesa. Non sappiamo come andrà. Le possibili uscite sono alle 7 o alle 10 dell’indomani. Possiamo così continuare con l’itinerario e rispettare le prenotazioni che avevamo già fatto. Infatti siamo a dormire a George, che dista 30 minuti da Mosselbay, fattibilissimo. La villa a George è strepitosa, dentro un Golf Estate, con 3 camere, 3 bagni, cucina e sola open space e l’immancabile braii. Mentre usciamo a cena ci telefonano dallo Shark Cage diving. C’è posto su quella delle 7, alle 6,15 dobbiamo essere lì. Quindi dopo un’ottima cena in cui assaggiamo dell’ottimo sushi andiamo a letto! Fa freschino, siamo preoccupati per l’uscita in barca del mattino successivo. Abbiamo gli scalda sonno ai letti, li accendiamo.
14/08/2017: GEORGE – MOSSELBAII – PORT ELIZABETH
Alle 5 ci alziamo, non facciamo colazione, e partiamo dispiaciuti di non aver goduto di questa bella villa ma elettrizzati dall’imminente avventura. Torniamo a Mosselbaii, sembra che la macchina indica 4 gradi esterni, probabilmente ha sonno anche lei…bbbrrr… comunque per non sbagliare io e i miei figli indossiamo doppi pantaloni e triple magliette e doppie felpe! Ci danno la colazione, facciamo il briefing e partiamo. La barca è così piccola che ci giriamo a malapena. Il viaggio è breve e non sentiamo troppo freddo, ah dimenticavo abbiamo anche il kway addosso. Buttano l’ancora davanti all’isolotto di foche a 800 metri dalla riva e lì l’odore delle foche ci ha quasi fatto andare lo stomaco sottosopra. Iniziano a buttare l’esca, una testa di tonno e un tritio di scarti di pesce per attirare lo squalo. Non appena arriva e vedono che rimane in zona muovono la gabbia e la mettono in posizione e chiamano i primi avventurosi per mettersi la muta (bagnata!) e poi scendere in acqua. Di noi sono scesi mio marito e mio cognato al secondo turno. La signora che è entrata al primo turno francese batteva i denti dal freddo ma poi ho visto che si è ambientata. E poi arriva lo squalo così vicino e scatti foto a ripetizione. E’ riuscito a staccare anche l’esca e dare una bella botta alla barca ma tutto a posto! In un paio di ore torniamo a riva contentissimi della bellissima esperienza. Il freddo per chi è sceso non è stato esagerato e magari si vedeva meglio da fuori perché l’acqua era un po’ torbida. Ma assolutamente da fare. Un MUST del Sudafrica. Al rientro ci danno uno spuntino ci fanno vedere il filmino che fanno loro e che noi acquistiamo anche se mio cognato ha ripreso con la gopro. E quindi ripartiamo! Per ovvie ragioni il programma della giornata viene un po’ modificato e saltiamo la passeggiata allo storm river sui ponti sospesi ed andiamo direttamente al tenikwa wildlife awareness center, un centro di riabilitazione dove è possibile fare dei giri guidati, il più particolare è portare il leopardo a spasso col guinzaglio. Noi scegliamo il tour classico e vediamo leopardi ghepardi un leone e una leonessa e altri animali! Ovviamente restiamo senza parole di fronte alla leonessa che gioca con la palla e il leone bianco con gli occhi chiari che si mette in posa in tutta la sua maestosità. Ci fanno anche entrare nella gabbia del ghepardo, passiamo a pochi centimetri da lui. Con noi c’è comunque un’ulteriore guida secondo me armata. All’entrata e all’uscita dobbiamo passare le suole delle scarpe in una soluzione antibatterica per preservare l’habitat. L’esperienza è stata ottima, abbiamo parlato con la guida, mi ha fatto tenerezza, vive in una casetta di legno poco distante dall’entrata e guadagna circa 300 euro al mese. Ripartiamo contenti di aver visto qualche big five casomai non riuscissimo ai parchi nazionali più avanti. Stasera dormiamo a Port Elizabeth all’Admiral Lodge, un b&b bellissimo dai colori bianchi e azzurri e col filo spinato elettrificato sui muri che lo circondano. La sera siamo usciti solo per cena e rientrati. Le grandi città specie portuali sono sempre pericolose perfino in Italia. Comunque noi non abbiamo avuto nessun problema. La cena da De Kelder ce la ricorderemo per molto tempo. Questo è stato eletto da noi 6 come il miglior ristorante di tutta la vacanza con il miglior filetto, il più alto, il più morbido e il più saporito! TOP!
15/08/2017: PORT ELIZABETH – ADDO ELEPHANT NATIONAL PARK – EAST LONDON
Oggi iniziamo col nostro primo Safari. Entriamo da ovest dopo la cittadina di Addo e riusciamo a Sud. Andiamo al visitor center dove registrano tutti i nostri passaporti e la targa del’auto anche se ci stiamo solo un giorno. Anzi qualche ora. Avevamo pensato di mangiare una volta usciti ma finiamo a mangiare patite e biscotti e panini con marmellata e nutella perchè facciamo veramente tardi. Ci perdiamo in mezzo alla natura. Dalle antilopi ai rinoceronti, ai bufali alle zebre e soprattutto agli Elefanti! Uscire diventa difficile. Rimaniamo ermi a guardare un gruppetto di elefanti che si bagnano ad una piccola pozza, che scherzano lottando un po’. Si vede che ci tengono d’occhio. Il più grande o anche quelli che incontriamo per strada, sono guardinghi e ci osservano per vedere se manteniamo le distanze oppure avvicinandoci o seguendoli diventiamo un pericolo. Arriviamo a East London per cena. La giornata successiva prevede una mega tappa e la sveglia è all’alba. Carinissimamente ci faranno la colazione per le 6 e trenta. Originariamente avevamo concordato di non farla perché iniziava alle 7 e noi per quell’ora volevamo già essere in viaggio. Invece la signora che ci ha accolto si è offerta di portarcela in camera anche prima quindi abbiamo accettato più che volentieri.
16/08/2017: EAST LONDON – UMNGAZI
Molti prendono l’aereo da Port Elizabeth a Durban, beh fatelo anche voi! Noi non l’abbiamo fatto perché avevamo già prenotato l’auto per 21 gg, preso un primo aereo per cape town e comunque guidavano in 2… ma si può semplicemente evitare! La strada passa attraverso tutti i paesini ma soprattutto la stanno rifacendo ed è piena di lavori con sensi unici alternati a cui puoi anche stare in attesa per diversi minuti, ci sono addirittura i bambini o le donne che ti vengono ad offrire acqua, spinaci, patatine. Arriviamo al Umngazi Bungalow and spa precisi per il pranzo. Avevamo infatti la pensione completa unica volta e incredibilmente è stato il posto dove abbiamo mangiato peggio in Sudafrica e dove ci siamo sentiti male sia io che mio marito a distanza di poche ore probabilmente io con il pranzo e lui con la cena,Doveva essere una tappa di rilassamento con una bella piscina riscaldata, l’oceano davanti a noi, le camere bellissime, le palme… non è stato così grazie anche alla pioggia incessante e al freddo. Prima di partire avevo calcolato che avremmo avuto bisogno delle felpe fino a metà viaggio invece col tempo brutto le abbiamo dovute tenere praticamente fino al Kruger!
17/08/2017: UMNGAZI – MARGATE
Ecco un’altra bruttissima giornata meteorologicamente e solo di transito, sempre attraversando paesi e lavori in corso. Ma la gente nei paesi sapete che guardandola sembra più felice di noi che siamo sempre pieni di pensieri e stressatissimi? Abbiamo visto code quasi chilometriche alla posta, non sappiamo perché abbiamo pensato a dei sussidi ma tutti i giorni? Boh! Arriviamo a Margate che piove, facciamo un po’ di spesa, giochiamo a carte e la sera quando dobbiamo andare a cena diluvia proprio. Davanti al ristorante come sempre troviamo un ragazzo che ci aiuta a parcheggiare e che guarda l’auto mentre siamo a cena. Stasera la situazione è però veramente brutta. Diluvia, lui con un ombrellino e il sacchetto del sudicio addosso per ripararsi… mi ha fatto talmente tenerezza. Mega mancia! Qui avevamo un appartamento con la vasca idromassaggio in terrazza e niente è rimasta spenta e coperta.
18/08/2017: MARGATE – HLUHLUWE
Oggi andiamo a St. Lucia, bypassando Durban, a fare l’escursione Hippo & Croc e ovviamente… piove! Comunque troviamo molti hippo e zero croc. La crociera sul fiume dura 2 ore. Non si può portare a bordo cibi e bevande perché le vendono loro. Siamo su una chiatta col comandante che ci spiega un po’ della vita degli ippopotami. Ne vediamo molti seminascosti nell’acqua, altri pieni di fango, un piccolino che segue la mamma. Sono buffissimi specie quando rotolano le orecchie! Ripartiamo per il prossimo hotel Anew Hluhluwe. L’hotel è stile motel americano, non lo consiglio costa un sacco e le camere sono standard, non hanno niente di sudafricano anzi! Ceniamo in hotel e a letto.
19/08/2017: HLUHLUWE
Oggi alle 8 partiamo dall’hotel con la guida per fare il safari al Hluhluwe Park. Purtroppo tira molto vento e la guida ci dice subito che non vedremo molti animali in compenso c’è il sole ma nel jeeppone moriamo letteralmente dal freddo. Ci vogliono diversi km per raggiungere l’entrata del Park. Riusciamo a vedere in lontananza dei rinoceronti bianchi, altri kudu, antilopi, zebre e bufali. Torniamo un po’ avviliti e infreddoliti. Invece il pomeriggio andiamo al villaggio zulu dove c’è la ricostruzione di come vivevano gli uomini e le donne zulu. All’entrata ci accoglie un personaggio fantastico e ci divertiamo troppo mentre ci fa dire “ io mi chiamo” nella loro lingua ad uno ad uno. Con noi c’era una bus pieno di francesi. Poi ci fanno sedere per vedere il loro spettacolo e ci omaggiano con una bevanda di mais fermentato (beviamo tutti dallo stesso recipiente!!!) e poi ci mostrano le loro capanne/case, come portano i pesi sulla testa le donne e come sono vestite le donne single e le sposate ecc.
20/08/2017: HLUHLUWE – SWAZILAND
Oggi si parte alla volta dello Swaziland. Dormiremo in un game reserve, qui hanno un costo più contenuto! Passare la dogana è piuttosto semplice se ti dicessero cosa si deve fare, noi non avevamo timbrato il foglietto con il numero della targa sono tornata indietro ma avevo lasciato il passaporto in auto visto che eravamo appena usciti, niente! Sono dovuta ritornare una seconda volta alla fine le guardie mi hanno chiesto che problema avessi, mi è scappato da ridere! E questo era il lato Sudafricano. Si perché la dogana è doppia, passi dagli uffici dei passaporti sudafricani e poi rientri in quello dello Swaziland dove ce li ritimbrano e poi paghiamo 50 rand ad auto. Infine passiamo dai poliziotti che ci fermano e ci aprano il bagagliaio. Hanno visto delle buste della spesa e hanno voluto che dichiarassimo anche quello, menomale avevamo comprato qualcosa anche quella mattina e avevamo ancora lo scontrino perché tante cose le avevamo già da giorni e se non avessimo avuto nessuno scontrino?! Boh! alla fine è stato quasi divertente… Ed eccoci nello Swaziland, uno Stato più povero del Sudafrica e con un’alta percentuale di malati di Aids. Al confine danno perfino i preservativi gratis. Qui avevamo prenotato al Mbuluzu game reserve. Per arrivare facciamo delle strade devastate piene di buche che in confronto lo sterrato del Kruger è liscio! Pranziamo a una decina di chilometri dalla riserva e facciamo la spesa per la cena. La riserva non ha ristoranti e preferiamo non riuscire di notte. Stanotte dormiremo nelle Luxury Tented Lodge. Praticamente c’è un corpo centrale con la cucina, un bagnetto, una piccola vasca idromassaggio e l’immancabile braii. Poi a qualche decina di metri di distanza ci sono 4 tende, noi ne occuperemo 3 in quanto sono letti matrimoniali. Ognuno è distante altre decine di metri dall’altra. Siamo in mezzo alla natura, siamo ospiti degli animali che la abitano. Appena arrivati vediamo una giraffa scappare nella boscaglia era lì a mangiare, fantastico! Facciamo un giro nella riserva e troviamo subito una famiglia di giraffe con tre bambini. Le giraffe sono buffissime, specie quando mangiano che muovono tutta la bocca a destra e sinistra! La sera è buissimo si può dire? Stiamo nella grande cucina, mangiamo, giochiamo e poi con le torce ci dividiamo ognuno nelle proprie tende. Io dormo con mio figlio e mio marito con la piccola di casa. Un po’ di timore ce l’ho ma le tende sono mezze in muratura la parte sotto e sono pulitissime nemmeno un ragnetto, almeno per quello che ho controllato. Dentro c’è anche la vasca e il lavandino, mentre la doccia è esterna… In estate deve essere fantastico! Qui è malaria free. Noi comunque essendo inverno non abbiamo adottato nessuna prevenzione se non comprare un repellente ma non l’abbiamo praticamente usato mai. La nottata è lunga e freddina. Ad un certo punto sento un rumore forte e un BA ripetuto diverse volte, sembrava proprio accanto a noi! Oioi… succederà due o tre volte durante la notte, non so chi fosse ma è stato… indimenticabile!
21/08/2017: SWAZILAND – KRUGER NATIONAL PARK (PRESTORIUSKOP)
La mattina alle 6 facciamo un ulteriore giro nella riserva ma oggi ci aspetta il Kruger e non vogliamo perdere tempo prezioso! L’uscita dallo Swaziland e il rientro in Sudafrica scorre più semplice e veloce. Arriviamo al Kruger entrando da Crocodile Bridge Gate. Per entrare occorre registrarsi e l’ultima sera dal Camp occorre farsi fare il foglio per uscire l’indomani, segnarselo! Entriamo, ci fermiamo al negozio del Camp a comprare Mappa e Guida, e partiamo alal volta di Berg en Dal per il pranzo. Avevo letto addirittura un libro sulle strade migliori da percorrere per vedere più animali possibili. Percorriamo la S25 senza vedere un granché. Pranziamo a Berg en dal e proseguiamo per Prestoriuskop dove dormiremo farcendo un po’ di asfaltato e un po’ sterrato e sperando di arrivare per le 18 orario in cui chiudono i cancelli. Infatti al Kruger si può girare autonomamente dalle 6 di mattina alle 6 di pomeriggio in inverno. Vediamo zebre, facoceri, elefanti. La sera incontriamo un sacco di italiani, un gruppo di avventure nel mondo mentre ceniamo al pessimo fast food ma non c’è molta scelta.
22/08/2017: KRUGER (DA PRESTORIUSKOP A OLIFANTS)
Alle 6 poco più siamo in auto. E qui va aperta una parentesi sulle prenotazioni al Kruger. Io ho avuto difficoltà a trovare Camp ancora disponibili con sei mesi di anticipo, ho praticamente scelto in base alle disponibilità dei bungalow per 4 persone. Quindi l’itinerario e la mega tappa di oggi è dovuta a questo. I due camp non sono vicinissimi e come dice la guida la giusta andatura per il safari sono 25 km/h quindi considerate il doppio del tempo che dice Google maps quando organizzate il viaggio. Abbiamo deciso di percorrere solo strade asfaltate, sia per velocizzare sia perché le strade del Kruger sono tremende non per le buche ma sono leggermente ondulate dalle ruspe che ci passano per spianarle. Vediamo l’alba del Kruger! E aguzziamo bene la vista. Siamo praticamente una piccola coda di macchine, poi ci disperdiamo un po’ e ad un certo punto mio marito, l’autista, si blocca. Prima di vedere e capire qualcosa, prendere la macchina fotografica, che minimo è spenta…, speri di fare in tempo. Ed è stato così… un maestoso leone ci attraversa la strada di fronte a noi da sinistra a destra a pochi metri dalla nostra auto e subito dopo un altro… No vabbè… da urlo! E infatti ho urlato YESSS We got it! Felicissimi per l’incontro tant’è che c’è voluto un po’ per riprendersi dalla contentezza ripartiamo e troviamo un gruppo di auto ferme in contemplazione. C’è un rinoceronte bianco che mangia tranquillo al bordo della strada, l’attraversa, continua a brucare e poi se ne va! Et voilà! Fantasticooooo! La giornata potrebbe anche finire qui abbiamo avuto tanta tanta fortuna! Incontriamo poi elefanti, antilopi, scimmie e vari uccelli tra cui uno di colore blu/viola. Arriviamo all’Olifants e abbiamo prenotato il Sunset Safari. Partenza ore 16,30 per 3 ore di giro sui jeepponi col ranger. Vediamo il tramonto e poi un albero pieno di scimmie, lo sapete che di notte non ci vedono e quindi salgono sugli alberi per stare al sicuro? Elefanti e giraffe a passeggio ma nient’altro. Stiamo mestamente tornando all’entrata quando il ranger inchioda e illumina un leopardo che stava acquattato pronto per la caccia. L’abbiamo disturbato e scompare subito tra le frasche. E con questa botta di fortuna il ranger si becca l’applauso da tutti!
23/08/2017 – KRUGER: DA OLIFANTS A MOPANI
Oggi l’itinerario è più breve quindi facciamo con più calma. La vegetazione è bassa e per km e km non vediamo molto. Incontriamo giraffe, facoceri, coccodrilli, kudu, zebre e ippopotami che giocano nell’acqua. Arriviamo al Mopani per pranzo, così ci riposiamo un po’ prima del Night Safari durata 2 ore. Andiamo a cena alle 6 visti i tempi sudafricani e alle 19.45 siamo in partenza. E abbiamo subito fortuna. Abbiamo appena lasciato il Camp e troviamo un leopardo sul ciglio della strada. Non ha paura, si muove con lentezza, ci guarda ma non scappa via. Purtroppo non è facile fotografarlo per via della poca illuminazione ma anche se sfocate sono delle foto uniche!!! Passiamo molto tempo in sua compagnia, alla fine si muove e sparisce tra le foglie e il buio. Poi lo rivediamo che acquattato va verso una coppia di bufali ma quando vede la loro grandezza scappa via e tutti a ridere! Il ranger ci porta un po’ a giro ma non vediamo nient’altro di così bello!
24/08/2017: KRUGER – BLYDE RIVER CANYON – SABIE
Ripartiamo con più calma felici del bottino ma anche stanchi. Stare tutto il giorno a cercare di vedere e intravedere tra le piante gli animali è stancante e anche un po’ ripetitivo. Ho avuto paura che fossero pochi tre giorni, e… ecco non ne consiglierei uno in più! Possono essere sufficienti. Mentre ci dirigiamo verso l’uscita di phalaborwa vediamo un pick up fermo e quindi ci accodiamo cercando di capire cosa ha scovato e se è qualcosa di interessante e infatti lo è! C’è un leone in lontananza seduto. Sta un po’ lì poi nonostante fossimo lontani e immobili se ne va… chiamando a raccolta gli altri. Ne contiamo quattro e sembrano identici! Purtroppo spariscono velocemente. Forse se non ci fosse stata la macchina ferma non l’avremmo neanche visto. Seguiamo per un po’ il pick up poi lo superiamo poi loro ci ripassano, sembrano conoscere la zona. Poi quando sono di nuovo davanti a noi ci indicano qualcosa li affianchiamo e davanti a noi troviamo proprio sulla strada un gruppo di iene intorno ad una testa di facocero che se la stanno litigando! Stiamo in contemplazione per diversi minuti fino a quando il capobranco scompare nell’erba alta. All’uscita incontriamo i ragazzi del pick up che ci chiedono Did you enjoy the lion? Sure! Li ringraziamo e partiamo alla volta del Blyde River Canyon. Le strade qui sono bellissime tra montagne e foreste e ci fermiamo a comprare un po’ di oggetti di legno da portare a casa, finendo praticamente il contante che ci portavamo appresso dall’arrivo. Per l’appunto ci sarebbe servito per entrare ai view points del Blyde. E per fortuna per sbaglio mia cognata ha ritrovato un centinaio di rand sennò non saremmo potuti entrare. Non avevo letto da nessuna parte che era a pagamento sia Three rondavels che God Window e the Pinnacle. Dai 10 ai 20 rand a testa. Dopo il Blyde ci fermiamo a a pranzo e a fare bancomat e poi ci dirigiamo verso la bellissima Sabie Town House. Un b&b dove avevamo due appartamenti bellissimi e anche la casa è veramente bellissima, curata in ogni dettaglio. Cena superlativa al Fig Tree con un filetto sovrastata da funghi e blue cheese! Indimenticabile!
25/08/2017: SABIE – SUNCITY
Il nostro risveglio è ottimo grazie alla perfetta colazione che mangiamo al b&b. La parte naturalistica è terminata, oggi mega-tappona per andare a rilassarci un po’ a Sun City, la Las Vegas sudafricana. Purtroppo il navigatore che già ieri faceva capricci oggi proprio non va, non collabora coi satelliti e quindi usiamo i cartelli stradali come una volta. La strada è comunque piuttosto semplice e arriviamo a Sun City nel primo pomeriggio. E scopriamo che la piscina del nostro hotel è in manutenzione (fra l’altro una delle poche riscaldate)… Facciamo un complain e per l’indomani ci danno la possibilità di andare alle piscine del Village. Sun City è stata scelta per il divertimento dei ragazzi e per riposarsi al sole dopo tutti i km e le levatacce che abbiamo fatto. E’ una piccola e poco simile Las Vegas, dove ci sono 4 o 5 hotel collegati da auto o da autobus dove ci sono casinò e ristoranti oltre ai giochi per ragazzi come the Maze e la famosissima Valley of Waves, la vera attrazione di Sun City. Ceniamo a un ristorante italiano, affettati e pizza buonissima. Mi complimento direttamente col cameriere dicendo che veniamo dall’Italia e di solito le pizze all’estero non ci somigliano molto. Invece Casa Bella è da consigliare!
26/08/2017: SUNCITY
Megacolazione nel ristorante dell’hotel e ci dirigiamo alla Valley of Waves con tanto di ponte sovrastato da elefanti. Il sole però non esce e le piscine sono congelate! Ci sono molti scivoli più o meno avventurosi. Andiamo via dopo poco e proviamo la piscina del Village, un po’ meno ghiacciata. Giochiamo a minigolf e poi stasera ultima cena a the Legends, bellissimo e buonissimo!
27/08/2017: SUNCITY – O’TOMBO NAT’L AIRPORT
E arriva l’ultimo giorno, abbiamo la possibilità di lasciare le camere alle due dietro richiesta e quindi girovaghiamo tra i vari resort e pranziamo. Poi riprendiamo la nostra auto ripulita per 100 rand dai ragazzi del car valet e ci dirigiamo sempre senza navigatore all’aeroporto. Noi avevamo fatto l’assicurazione per i vetri e le ruote per fortuna perché durante il lungo viaggio abbiamo ricevuto un sasso sul vetro davanti che si è scheggiato appena ma che il ragazzo al car return se ne subito accorto ed è stata segnalata come un’auto danneggiata! E così finisce l’avventura sudafricana.
Uno stato immenso, molto stile british dalle abitazioni al cibo che comunque è ottimo per quanto riguarda le carni. Il pesce secondo noi lo fanno troppo agliato almeno che non sia fritto e in questo caso è buonissimo anche nei posti più economici. Ma mangiare è stato comunque economico dappertutto a parte SunCity. Filetti e contorno a massimo 10 euro in Italia ce li sogneremo per sempre! Per non parlare dei paesaggi, della natura meravigliosa, degli animali che sembra essere in un documentario! Assolutamente da consigliare!