Il sud della Sardegna in b&b
Ritirata la macchina, per la prima mezza giornata ci dirigiamo direttamente in zona Chia e dintorni e ci spaparanziamo sulla bellissima spiaggia Su Giudeu. Va detto subito che giugno è il mese ideale per visitare la Sardegna, sulle spiagge non troveremo mai troppa gente, fa caldo, ma la sera si rinfresca quindi si dorme benissimo senza utilizzare l’aria condizionata che comunque era presente in tutte le strutture dove abbiamo alloggiato. L’unica pecca se si vuole è la temperatura bassina dell’acqua, che non invoglia lunghissimi bagni. La prima notte dormiamo a Chia al b&b I Colori di Chia, proprietaria molto gentile, colazione senza infamia né lode, struttura nuova con bella vista panoramica (70 € a camera a notte).
Il giorno successivo ci trasferiamo a Sant’Antioco, non prima di avere visitato in successione alcune delle spiagge più belle di questo tratto di costa (Cala Cipolla, Tueredda, Torre Piscinni, Porto Tramatzu). Inutile consigliarne una piuttosto che un’altra, sono tutte meravigliose e meritano una visita. Dopo esserci ben arrostiti e dopo numerosi bagni, arriviamo in serata al b&b Gaulos, da noi scelto per le successive due notti (costo 60 € a notte con abbondante colazione). Assolutamente da consigliare, il posto è appena fuori dal centro storico di Sant’Antioco in posizione tranquilla, a disposizione degli ospiti ci sono anche biciclette gratuite e un giardinetto dove poter rinfrescarsi chiacchierando con Giancarlo e la sua famiglia.
Sant’Antioco è un’isola ricca di bellezze naturali, a noi è piaciuta molto Cala Sapone con le sue rocce grigie che degradano verso il mare, le spiagge Maladroxia e Coaquaddus e la famosa Saline vicino a Calasetta, sabbia bianca e mare azzurrissimo. Tra una spiaggia e l’altra consiglio anche qualche visita di carattere culturale, primo di tutto il museo archeologico nel quale sono visibili reperti delle varie campagne di scavo effettuate sull’isola, comprendenti reperti a partire dagli insediamenti neolitici del III millennio a.C., passando per quelli fenicio-punici e romani. Molto interessante è anche la visita al Tofet, termine di origine biblica che oggi indica le aree sacre di età fenicia e punica rinvenute in Sardegna, Sicilia e Tunisia, nella quale sono state recuperate urne contenenti ossa bruciate di bambini e animali. La cittadina è ricca di molte altre cose da visitare, ad esempio le catacombe, il villaggio ipogeo (una grande necropoli di età punica), il ponte romano e via dicendo. Trovate molte utili indicazioni sul portale www.sant-antioco.it.
Per la prima cena proviamo la famosa pizzeria-birrificio Rubiu, due ottime pizze, una birra e acqua a meno di 20 €; la seconda sera ci rechiamo alla Trattoria da Silvana, dove per 22 € a testa si può provare un menu tutto a base di pesce. Niente lusso, si tratta di un posto molto spartano che magari a qualcuno potrebbe non piacere, noi abbiamo mangiato bene.
Terminata la nostra permanenza a Sant’Antioco, partiamo con il traghetto (biglietto un po’ caro…) da Calasetta alla volta dell’isola di San Pietro, che visiteremo in giornata senza fermarci a dormire. Si tratta di un’isola molto diversa dalla precedente, famosa più che per le spiagge, per le peculiarità geologiche che la caratterizzano, che derivano dalla sua origine vulcanica. La sua costa è prevalentemente rocciosa, con bellissime scogliere, grotte e insenature che si possono ammirare dal mare, ma non mancano alcune spiagge come quella della Bobba.
L’unico abitato è Carloforte, un agglomerato di case colorate che lo fanno somigliare ai paesini della Liguria; fondato nel 1738 da una colonia di pescatori liguri provenienti da Tabarka, un’isola al largo della Tunisia, colonia ligure per lo sfruttamento dei banchi di corallo. Ancora oggi gli abitanti di Carloforte parlano il dialetto ligure e liguri sono le tradizioni e i costumi locali.
Assolutamente da vedere le Colonne, ubicate vicino alla spiaggia la Bobba; si tratta di due splendidi faraglioni di roccia trachitica emergenti dal mare, proprio di fronte alla costa dell’Isola di Sant’Antioco. Il colore del mare e la retrostante scogliera a picco sono davvero meravigliosi! Anche in questo caso si possono trovare utili indicazioni sul portale www.carloforte.net.
Dopo avere girato tutta l’isola, che non è molto grande, nel tardo pomeriggio ripartiamo con il traghetto alla volta di Portovesme e da qui ci dirigiamo verso nord passando da Iglesias fino a Fluminimaggiore, nostra base per le successive due notti. Abbiamo scelto questo paesino perché ubicato in posizione strategica per visitare alcune delle meraviglie di questa zona, Buggerru con le sue miniere, le spiagge di Scivu e Piscinas, la costa Verde ecc. Alloggiamo nel b&b da Anita, tanto anonimo esternamente quando bello internamente, gestito da una gentilissima coppia che non fa mancare suggerimenti sui posti da vedere e il modo migliore per arrivarci. Camera grande e superaccessoriata, colazione ricca di torte e marmellate casalinghe offerta nel giardinetto a soli 50 € a camera a notte, ottimo rapporto qualità-prezzo!
Il giorno successivo ci rechiamo subito a visitare la famosa Cala Domestica, una magnifica spiaggia situata in una insenatura protetta da due alte falesie. Mare cristallino e pochissima gente, cosa volere di più?
Ci rechiamo poi a Buggerru per visitare la famosa Galleria Henry, le visite sono organizzate dalla società Igea a cui bisogna telefonare per prenotarsi. La galleria fu scavata nel 1865 ed è stata utilizzata fino 1974 per l’estrazione di minerali di piombo e zinco. La visita inizia con una interessante panoramica sulla storia della miniera e delle dure condizioni di vita dei minatori poi, dotati di caschetto e lampada, si sale a bordo di un trenino e si viene portati nelle viscere della terra per circa 1.5 km. Questo trenino è simile a quello a vapore che venne utilizzato a partire dal 1892 e che soppiantò in breve tempo i lenti ed onerosi trasporti con i muli.
Lo stesso tragitto viene percorso per il ritorno a piedi, in parte in galleria e parte in esterno, lungo camminamenti scolpiti nella roccia che permettono di ammirare l’assoluta bellezza di questa costa. Costo della visita 8 € a persona, durata circa 1 ora e mezzo.
Nel pomeriggio ci trasferiamo prima alla bellissima spiaggia di Scivu e poi a Piscinas per un pò di ozio e bagni. L’ultimo tratto di strada per raggiungere le spiagge è sterrato e comprende un paio di guadi, ma è fattibile anche con una auto a noleggio. Ancora una volta il mare della Sardegna ci stupisce per la sua bellezza!
La sera ci rechiamo a cena alla trattoria Sole e luna, consigliata da proprietari del b&b, a circa 10 minuti di macchina (trovate le indicazioni sulla strada per Portixeddu). Ottima cena a menu fisso per 20 € a testa, con antipasti, due primi, l’immancabile maialino, vino e acqua. Anche in questo caso si tratta di un posto molto informale, quelli che noi preferiamo in assoluto.
Dopo due notti, partiamo alla volta di Villasimius, dove vogliamo trascorrere gli ultimi due giorni prima del ritorno a casa. Per tornare verso Iglesias seguiamo la strada costiera, passando da Nebida e da Masua dove è possibile visitare la miniera di Porto Flavia, vero capolavoro dell’ingegno minerario. Obbligo anche una sosta per ammirare il Pan di Zucchero, un enorme faraglione alto più di 130 metri proprio di fronte alla spiaggia di Masua.
La costa tra Cagliari e Villasimius è un susseguirsi di calette e spiagge che invitano alla sosta. La cittadina ci appare subito molto più turistica e animata di quelle dove siamo stati fin da ora. Alloggiamo per due notti al b&b I graniti sardi, bella e nuovissima struttura ad un paio di km dal centro abitato in posizione molto tranquilla. Camera grandissima con tutti i confort, colazione molto abbondante e varia, possibilità di usare una cucina in qualsiasi momento della giornata. Costo 70 € a notte.
Il giorno successivo (ahimé ultimo della nostra vacanza) dedichiamo mezza giornata a un giro in barca che ci dà la possibilità di ammirare la bellissima costa circostante e di fare il bagno in alcuni punti, tra cui quello che viene chiamato le Piscine (e se ci andate capirete dal colore incredibile del mare perché abbia questo nome….). Ci sono molte possibilità per trascorrere qualche ora in barca, alcune più costose (sui 50 € a testa) che comprendono anche pranzo a bordo o attività di pesca turismo, altre più economiche (sui 25 € a testa) con solo beveraggi.
Nel pomeriggio facciamo anche un giro lungo la famosa e tanto citata Costa Rei, bei panorami e bellissime spiagge (Cala Sinzias, Santa Giusta tra le tante), anche se un po’ troppo costruita per i nostri gusti.
Non resta che dormire un’altra notte ai Graniti, rientrare a Cagliari e purtroppo tornare a casa.
Concludendo: per una settimana volo, auto a noleggio, 7 notti in diverse zone strutture sempre in modalità b&b, cene sempre al ristorante e pranzi a base di frutta, benzina, varie ed eventuali abbiamo speso circa 450 € a testa. La Sardegna in genere si rivela una meta piuttosto cara, però scegliendo un periodo al di fuori della altissima stagione, alloggiando in strutture piccole e cenando nelle trattorie consigliate dai locali è possibile visitare questa splendida regione senza spendere una vera fortuna.
Non occorre andare ai Caraibi per trovare un mare caraibico… l’abbiamo qui in casa ed è il mare della Sardegna!