Il sud della Gran Bretagna in camper

Dover, Canterbury, Portsmouth, Torquay, Tintagel, Salisbury…
Scritto da: Linda Liga
il sud della gran bretagna in camper
Partenza il: 30/05/2014
Ritorno il: 09/06/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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2 persone – partenza da Reggio Emilia 30 maggio alla sera – ritorno il 9 giugno al pomeriggio – mezzo di trasporto utilizzato: camper – spesa complessiva dell’intera vacanza 1.400 euro circa

Anche il 30 maggio finalmente arriva e, dopo un venerdì intenso in ufficio, io e mio marito Luca siamo pronti per partire, dobbiamo solo caricare il camper. La nostra prima meta è il porto di Calais in Francia, dove prenderemo il traghetto per raggiungere Dover.

Riusciamo a metterci in marcia verso le ore 20.00 e poco dopo dobbiamo già fermarci in autogrill per cenare. Ce la prendiamo con calma siccome il traghetto lo abbiamo prenotato per domenica mattina ore 7.30. Questa prima notte la trascorriamo nel parcheggio dell’autogrill al passo del San Gottardo. Il mattino successivo ci rimettiamo in viaggio alla volta di Calais dove, dopo aver attraversato la Francia, arriviamo verso le 22.00. Passare per la Francia non è stata una buona idea visto che le autostrade francesi, oltre ad essere molto noiose, sono anche decisamente molto care. Di autostrada (compreso gli importi pagati in Italia e in Svizzera) spediamo circa 150,00 euro, troppo per i nostri gusti. L’unica cosa positiva è che la Francia ha degli bei autogrill, molto grandi e verdi per cui è in piacere fermarci di tanto in tanto per una sosta. Come dicevo, arriviamo a Calais verso le 22.00 e, considerato che abbiamo già i biglietti del traghetto, non facciamo altro che prepararci per andare a dormire. Il traghetto lo abbiamo prenotato on line circa un mese prima della partenza con la compagnia MyFerryLink (DirectFerries) e abbiamo speso € 143,00 a/r (compresa l’assicurazione in caso di annullamento). La traversata dura circa un’ora e trenta minuti e non abbiamo alcun tipo di problema durante il viaggio. Arriviamo in UK verso le 8.30 ore locali. Siamo molto stanchi perché durante la notte non siamo quasi riusciti a dormire quindi, non appena fuori Dover, cerchiamo un posto tranquillo dove poter fermarci e dormire per un po’ prima di partire a scoprire le bellezze della Gran Bretagna. La guida a sinistra non è un grosso problema e Luca riesce quasi subito ad abituarsi. Sarà invece molto più complicato fare i conti con le minuscole strade inglesi che, più volte, ci costringono a manovre quasi impossibili.

Dopo esserci riposati per un paio di ore, riprendiamo il cammino in direzione Canterbury. Non è lungo la costa ma abbiamo deciso ugualmente di visitare questa città visti i commenti entusiasti che avevo letto. Raggiungiamo Canterbury (Kent) verso le 13.00 e cerchiamo un parcheggio. I parcheggi in UK sono quasi tutti a pagamento e, in alcuni casi, cari. Decidiamo quindi di parcheggiare in prossimità di un supermercato nel quale però possiamo lasciare il camper per un massimo di due ore. Non sono tante per visitare questa splendida città ma ce le faremo bastare. Raggiungiamo il centro attraverso un sentiero pedonale che costeggia un canale. Il centro della città è piccolo ma molto carino e, siccome splende il sole, c’è molta gente che passeggia. Ci fermiamo quasi subito per pranzare poi ci inoltriamo nelle varie vie del centro. Se si decide di fermarsi a Canterbury, non si può non visitare la cattedrale che è davvero magnifica. Il biglietto d’ingresso costa 10,50 pound a testa ma ne vale la pena. Verso le 17.00 partiamo per raggiungere Hastings. Qui non sarà facile trovare un parcheggio perché quelli che ci sono in prossimità del centro sono con la sbarra quindi con il camper non vi possiamo neanche accedere e quelli lontani sono già pieni perché, quel giorno, c’è una festa in paese. Stiamo quasi per arrenderci quando troviamo un posto libero. Dopo una breve passeggiata sul lungo mare, andiamo verso il castello ma non lo visitiamo perché, in realtà, si tratta solo di poche rovine normanne. Facciamo quindi un giro sul trenino a vapore poi ripartiamo perché il nostro scopo è quello di raggiungere Brighton (Sussex) per la sera. Una volta giunti a destinazione, cerchiamo un campeggio visto che già da due giorni siamo in viaggio e stiamo per finire l’acqua. In generale, tutti i campeggi che incontreremo durante la nostra vacanza sono ben segnalati quindi non è un problema trovarli. Quello in cui pernottiamo a Brighton è il più caro, 30,00 pound, ma siamo troppo stanchi per poter metterci alla ricerca di un altro posto. Si chiama Caravan Club Site e si trova vicino ai campi da golf. Il mattino successivo, visto che non piove, decidiamo di prendere le bici e raggiungere il centro che si trova ad un paio di kilometri da dove siamo noi. Costeggiamo il mare. Personalmente non mi è piaciuto quasi nulla di Brighton. L’ho trovata una città molto caotica e sporca. Facciamo lo stesso un giro a piedi e visitiamo (soltanto dall’esterno) il Royal Pavillon fatto costruire da Giorgio IV (conosciuto come “Principe del Piacere”) all’inizio del XIX secolo. Avevamo letto sulla guida che dentro è molto bello ma, sono talmente delusa da questa cittadina, che non ho voglia di visitare questo posto. Riprendiamo le bici e torniamo al campeggio per prendere il camper e partire alla volta di Portsmouth (Hampshire).

Una volta giungi a Portsmouth scopriamo la grande utilità dei Park and Ride (peccato che non ci siano ovunque). Sono parcheggi posizionati fuori dal centro che permettono di parcheggiare (qui abbiamo speso 2 pound) e di prendere successivamente l’autobus per il centro. Il costo dell’autobus spesso è incluso nel biglietto del parcheggio.

A Portsmouth sappiamo già cosa fare visto che Luca vuole assolutamente visitare l’Historic Dockyard dove si possono ammirare la Victory, nave ammiraglia sulla quale Lord Nelson fu ucciso durante la battaglia di Trafalgar nel 1805 e la Warrior, una magnifica nave da guerra restaurata nel periodo vittoriano. L’ingresso è molto caro, circa 28 pound a testa, ma mio marito ci tiene ed entriamo. Effettivamente le navi sono molto ben tenute ed è possibile visitare anche alcuni musei nei paraggi. Finito il nostro “veloce” tour (ricordo che in UK musei, attrazioni varie e negozi chiudono molto presto, verso le 17.30), ci dirigiamo verso il centro storico di Portsmouth che però non ci entusiasma. Decidiamo di andare a prendere l’autobus e, lungo la strada, ci fermiamo a scattare un paio di foto alla casa natale di Charles Dickens che si trova in Old Commercial Road. Riprendiamo l’autobus e torniamo al camper.

Ci dirigiamo quindi verso ovest per poi fermarci a Dorchester dove ceniamo e dormiamo nel parcheggio del Tesco che scopriamo essere aperto 24 ore su 24, comodo per pane e brioches il mattino successivo.

Dopo colazione, partiamo in direzione di Torquay. Una volta giunti a destinazione decidiamo di fare due passi sul lungo mare anche se il tempo non promette nulla di buono. Per fortuna cadranno solo poche gocce anche se la temperatura rimane bassa. A Torquay visitiamo la Torre Abbay (solo pochi ruderi) e sul muro del palazzo vicino troviamo una targa che ricorda che qui visse Agatha Christie. Vorremo visitare la mostra a lei dedicata ma scopriamo che il museo è chiuso il lunedì e il martedì. Decidiamo quindi di proseguire il nostro viaggio che ci porterà a Polperro. Purtroppo impieghiamo molto più tempo del previsto per raggiungere Polperro perché, tra Paignton e Dartmouth ci imbattiamo in strade strettissime dove, a fatica e dopo mille manovre, riusciamo a passare. Il problema è che si tratta di strade a doppio senso di circolazione e noi ovviamente occupiamo tutto lo spazio disponibile. Sembra quasi impossibile uscire da questo reticolo di stradine ma, per fortuna, dopo vari probabili insulti ricevuti degli altri automobilisti, ce la facciamo. Mio marito è stanchissimo e io pure, questo a causa della tensione accumulata. Ci ripromettiamo di prestare maggior attenzione ai cartelli stradali. Un consiglio: quando vedete un cartello con la scritta “No long vehicles” oppure “No coaches”, cercate di cambiare il vostro itinerario, soprattutto se avete un camper come noi!

Stremati e dopo aver preso un piccolo traghetto che ci permette di attraversare un pezzo di mare, arriviamo a Polperro, un grazioso paesino di pescatori che si sviluppa intorno ad una baia che merita sicuramente una visita soprattutto dopo la fatica fatta per raggiungerlo! Dopo una breve passeggiata, riprendiamo il camper che avevamo parcheggiato in un’area apposta a 4 pound e andiamo verso Fowey, un altro paesino di pescatori molto carino. Qui decidiamo di concederci una veloce pausa e andiamo in una pasticceria con vista sulla baia di Fowey dove ci coccoliamo con un tipico English Tea e, cosa che bisogna provare, due deliziosi Cream Tea che ci servono caldi con burro e marmellata. Oggi la giornata sembra non finire più e siamo molto stanchi per cui, il nostro prossimo obbiettivo, è quello di cercare un posto dove passare la notte. Ci fermiamo a 25 km da Truro in un accogliente e pulito campeggio (Meadow Lakes) dove paghiamo 11,50 pound per la notte. Stanchi, ci facciamo una doccia calda nei bagni del campeggio, ceniamo, guardiamo un po’ di tv e andiamo a letto. Non riusciamo a dormire molto bene però perché fuori sta diluviando e le previsioni del giorno seguente sono pessime. “Pazienza” pensiamo. In realtà la mattina seguente, anche se ancora pioviggina, c’è un bel cielo azzurro e il sole splende alto nel cielo! Devo dire che in 7 giorni di permanenza in UK siamo stati davvero molto fortunati con il tempo: è piovuto due notti e poi una mattina per 10 minuti. Del resto sole e nuvole. C’è comunque abbastanza freddo quindi portate con voi indumenti pesanti, un cappello che copra le orecchie (c’è sempre molto vento lungo la costa) e un paio di scarpe di scorta in caso di pioggia perché, quando piove, piove davvero!

La mattina seguente, il 4 giugno, ci inoltriamo nella vera e propria Cornovaglia. La prima tappa è Falmouth, una cittadina di pescatori. Nel porto ci sono molte barche e la cittadina è molto vivace e piena di negozietti. Luca decide di assaggiare i pasties, una specie di panzerotto ripieno. Gli piace molto e si trovano in un qualsiasi forno della zona. Sappiamo che a Falmouth c’è il Castello Pendennis, costruito da Enrico VIII e utilizzato fino alla seconda guerra mondiale come punto di difesa. Purtroppo scopriamo che è molto lontano da dove abbiamo parcheggiato noi e non ci va di fare così tanta strada a piedi quindi torniamo al camper e ci dirigiamo a Lizar Point! Il villaggio di Lizard si trova sulla punta della penisola. Il parcheggio è molto comodo quindi facciamo due passi verso le scogliere attraversando i campi su un sentierino pedonale. Il paesaggio è incantevole! Ci è piaciuto molto e il bel sole della giornata ha decisamente aiutato.

La sosta qui è breve perché non c’è altro da vedere. La nostra prossima tappa è Saint Michael Mount, un isolotto sul quale si trova un’abbazia, una fortezza e un palazzo in stile normanno. Si può raggiungere da Maraizon camminando sul fondo del mare durante la bassa marea o via barca in caso di alta marea. Gli orari della marea sono indicati da un cartello quindi non dovreste correre rischi. Noi non avevamo mai visto l’omonimo in Francia ma questo ci è piaciuto davvero tanto. Attenzione al vento, soffia molto forte! Le mi orecchie si sono salvate proprio grazie alla cuffietta che avevo in testa. Chi ne era sprovvisto, cercava di rimediare con cappucci e foulard legati in testa.

Dopo questo luogo incantevole, raggiungiamo una spiaggia meravigliosa a Porthcurno. Qui avrei voluto andare a visitare il Minack Theatre (avevo visto delle foto molto suggestive sul internet) ma è tardi, l’ingresso costa 5 pound a testa e stanno per chiudere… quindi non entriamo ma ci è dispiaciuto.

Anche oggi la giornata sembra non finire più anche perché, in questo periodo dell’anno, ci si vede fino alle 22 passate. Andiamo a Land’s End. Anche solo il viaggio per raggiungerlo ne vale decisamente la pena. Là, in realtà, non c’è quasi nulla da fare se non seguire il sentiero panoramico costiero per ammirare le splendidi viste e contemplare l’infinità dell’oceano. Ormai sono le 18.30 ma, non ancora soddisfatti, andiamo verso St. Ive. Qui dovrebbe trovarsi quello che viene definito come il porto più bello della Cornovaglia e infatti ci piace molto. E’ un paesino molto pittoresco e pieno di gente. Ci sono anche diversi negozi che purtroppo non riusciamo a vedere perché già chiusi a quel’ora. Pazienza, ne approfittiamo per una passeggiata e torniamo al camper.

A malincuore dobbiamo quasi abbandonare la Cornovaglia. La nostra ultima tappa qui è Tintagel. Raggiungiamo Tintagel di sera tardi e parcheggiamo il camper in uno dei tanti parcheggi overnight che ci costa 3 pound.

Il mattino seguente visitiamo Tintagel, città di Re Artù. Lungo la via principale del paese ci sono case ed edifici che sembrano usciti da altri tempi. L’atmosfera è rilassante e, di conseguenza, anche noi lo siamo e ce la prendiamo con calma. Un caffè e poi due passi fino alla scogliera dove si trovano i resti del castello che, secondo una leggenda, è il luogo che diede i natali a Re Artù. Vera o non vera la leggenda, il Castello merita sicuramente una visita. Del Castello in realtà, è rimasto ben poco, solo qualche rudere ma la vista che si gode da lì è incantevole. I piccoli muretti segnano i resti delle varie stanze del castello. In fondo ad una delle scogliere c’è una grotta che si può ammirare dall’alto. Secondo la leggenda, questo era l’antro di Mago Merlino. L’ingresso al castello costa 6 pound a testa ma non si può non visitare.

Abbandoniamo definitivamente la Cornovaglia per entrare nella contea del Devon. Qui visitiamo Clovelly. A dire la verità, non ci eravamo segnati questo paese nel nostro programma di viaggio ma, una foto di un collega inglese di Luca vista proprio alcuni giorni prima, ci convince del fatto che questo luogo merita una sosta. Clovelly è un pittoresco paesino concentrato intorno ad una stradina molto ripida che scende verso le scogliere. E’ vietato entrare con la macchina e, entrare nel paese, costa 7,50 pound a testa. Il paese è conservato molto bene e si respira un’aria di altri tempi. Una volta raggiunto il mare, ci fermiamo per ammirare il paese dal basso da una parte, e, dall’altra, il canale di Bristol. Tornare al parcheggio significa “arrampicarsi” lungo la ripida stradina che ci ha portato fino a qui ma, mio marito, scorge una jeep che con 5 pound ti riporta in alto, all’ingresso del paese. Detto fatto!

Riprendiamo il nostro viaggio lungo la A39, una strada meravigliosa che ci offre una vista mozzafiato sul mare! Raggiungiamo Porlock che, con i suoi tetti di paglia, ci affascina. Questa notte decidiamo di stare in campeggio, il Caravan Park. Da qui godiamo di una splendida visuale del tramonto sul canale di Bristol. Dopo una breve passeggiata, torniamo in camper e, stanchi ma soddisfatti, andiamo a letto perché il mattino seguente ci aspetta Bath!

Bath è una cittadina splendida che, per poco, rischiamo di non visitare. Infatti, arriviamo là verso le ore 13. Dico solo che alle 15 stavamo ancora cercando un parcheggio per il camper e non avevamo ancora pranzato! Luca è decisamente arrabbiato e io pure. Per fortuna, proprio mentre stavamo per andarcene tristi e avviliti, scorgiamo un piccolo parcheggio! Detto fra noi, non credo fosse possibile sostare con il camper ma non ci interessa, paghiamo alla macchinetta e via, di corsa, verso il centro dove la nostra prima tappa sarà il Mc Donald. Stavamo morendo di fame! Ci fermiamo poi per un gelato su di una panchina e, poco dopo, ci accorgiamo di essere finiti nel bel mezzo di un flash mob! Molto buffo! Era la prima volta che ci capitava. Ma torniamo a noi. Bath è una città molto viva, giovane e dinamica. E’ un bellissimo esempio di architettura georgiana. E’ stata la prima località termale della Gran Bretagna e, con l’arrivo dei romani, furono costruite le famose terme. Per lungo tempo Bath è stata la città dove i ricchi amavano trascorrere le vacanze, organizzare feste, balli e matrimoni. Le cose da vedere sono: le Terme Romane (costo del biglietto 27,00 pound), l’abbazia di Bath, il Theatre Royal e tanti altri edifici molto ben tenuti e conservati che si trovano in giro per la città. Noi non abbiamo avuto abbastanza tempo ma, anche una bella passeggiata ad ammirare le vetrine dei negozi sarebbe stata molto rilassante, peccato. Nel tardo pomeriggio partiamo alla volta di Salisbury. E’ una splendida cittadina da visitare a piedi ed è famosa per la sua cattedrale davvero imponente. Le strade hanno nomi medioevali a richiamo di antiche attività commerciali. Facciamo un giro a piedi e scopriamo l’atmosfera rilassante di questa cittadina. Il camper lo avevamo lasciato nel parcheggio del Sainsbury, altra catena di supermercati inglesi. Ceniamo poi decidiamo di andare a bere una birra in centro. Come metà scegliamo il pub Haunch of Venison in Minster Street dove, in una nicchia al primo piano, è conservata una macabra reliquia: la mano mozzata di un baro del XVIII secolo e le carte con cui giocava quando fu scoperto.

Arriva anche per noi l’ultimo giorno ma prima dobbiamo fare una sosta obbligatoria: Hythe. Si tratta di una piccola cittadina ma da qui parte un grazioso tragitto sul treno a vapore e, essendo mio marito un patito di treni e binari abbandonati, non possiamo perdercelo!

Una volta terminato il nostro giro andiamo a Dover. Il traghetto lo abbiamo prenotato per il giorno successivo verso l’ora di pranzo ma, essendo giù arrivati in porto, chiediamo di poter partire con il primo traghetto disponibile. Il posto c’è e il prezzo rimane invariato per cui saliamo e torniamo sul continente. Raggiungiamo Calais verso le 21 ore locali. Cena veloce e poi partiamo per tornare verso casa. Stavolta decidiamo di non attraversare la Francia, troppo cara! Andiamo quindi verso Gent in Belgio dove sostiamo per la notte in una area di sosta per camper (Harelbeke).

Il mattino seguente inizia il lungo viaggio di ritorno passando attraverso la Germania e la Svizzera. In Svizzera state molto attenti ai limiti di velocità perché noi siamo riusciti a prendere una multa. Attenzione anche se volete cenare in autogrill: non ce ne sono tanti e sono cari. Per la notte di fermiamo nei pressi di un autogrill che si trova poco prima de confine italiano.

Il giorno successivo, lunedì 9 giugno, ci rimettiamo in marcia verso Cavriago dove arriviamo verso le ore 12.00.

E’ stato un viaggio molto bello. Abbiamo visto luoghi incantevoli, il tempo atmosferico è stato decisamente dalla nostra parte e viaggiare in camper non smette mai di piacerci. L’unica cosa è che siamo arrivati a casa veramente tanto stanchi. 8 giorni sono forse un po’ pochi per fare un giro di questo tipo. Il mio consiglio è quello di prendervi almeno una decina di giorni soprattutto se partire direttamente in auto/camper dall’Italia perché il viaggio è decisamente lungo e valutate bene la strada per raggiungere Calais. All’andata, passando per la Francia, abbiamo percorso circa 1250 km e speso circa 150,00 euro di autostrada. Al ritorno, passando per Belgio e Germania, abbiamo percorso circa 1390 km e speso circa 15,20 euro di autostrada.

Una volta giungi in Gran Bretagna, abituatevi fin da subito alla guida a sinistra e concedetevi il tempo necessario per farlo. Fatevi un’idea di itinerario prima di partire ma siate anche pronti a cambiarlo all’ultimo minuto soprattutto in base al tempo. In qualsiasi periodo dell’anno in cui andiate, il tempo può davvero essere imprevedibile. Noi, la prima settimana di giugno, non abbiamo avuto un solo giorno d’acqua! E’ piovuto soltanto due notti, più o meno. Se siete in camper, non potete sostare per la notte in luoghi che non siano campeggio e aree di sosta camper sono praticamente introvabili. Noi, alla fine, abbiamo fatto però soltanto 3 campeggi e un’area di sosta (5 pound per la notte). Per il resto abbiamo dormito dove capitava e siamo comunque stati molto fortunati. Se optate per il campeggio, a giugno le tariffe medie erano di circa 10-15 pound. Solo nel primo abbiamo speso di più.

Se non volete cenare fuori, potete andare al supermercato dove hanno una gran varietà di cibi praticamente già pronti a basso costo. Ricordatevi di assaggiare i Cream Tea e i Pasties.

Le attrazioni e gli ingressi ai musei sono cari quindi valutate bene cosa fare. Ricordate inoltre che chiudono presto, verso le 17 – 17.30. Magari accertatevene prima di entrare.

In conclusione posso dire che il viaggio è stato bellissimo e spero di poterci tornare in futuro. E’ piaciuto molto anche a mio marito il quale era molto contrario a questo viaggio: lui ama il sole e il sud. Io amo il nord Europa. Nonostante questo, anche lui è rimasto affascinato dai luoghi e stiamo già valutando un futuro tour della Scozia! Buon viaggio a tutti!



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