Il sorriso del kenya
E’ una realtà difficile da vivere,i bellissimi villaggi si contrappongono alle case fatiscenti degli abitanti del posto di cui molte fatte di fango e paglia,il luccichio dei gioielli e i bei vestiti dei turisti ricchi di accessori (e io mi sentivo così nonostante portassi cose semplici)spiccano ai vestiti semplici e anche a volte logore delle persone ma niente equivale al loro sorriso puro e sincero.Quello che più mi ha colpito non è stato tanto il safari che ho fatto allo Tsavo est (bellissimo) o il mare ma proprio le persone stesse del posto che convivono con problemi ormai per noi da tempo sorpassati (dalla mancanza di cibo,ai servizi e alle semplici malattie) ma che per loro sono ancora questione di vita e di morte.Immaginavo di farmi affascinare dalla vista degli animali durante i safari,dai paesaggi,dai rossi tramonti e dal mare cristallino (tutto in effetti stupendo) e invece sono rimasta colpita dai singoli volti,dai loro occhi e dai timidi sorrisi.
A dire il vero mi aspettavo che Malindi e Watamu fossero due città turistiche di mare come qualunque persona si immagina,tutte belle e carine e invece ho scoperto che convivono nella lotta alla giornaliera sopravvivenza attaccata morbosamente ai turisti,che per loro sono una fonte importante e veloce di sostentamento.
Sicuramente i Beach boys sono asfissianti e mentre te desideri decicarti al relax e alla tintarella cercano in ogni modo di venderti qualsiasi cosa (collanine,parei,batik,statuette,sandali,safari ed escursioni varie)ed è incredibile che si trovano anche in mezzo al mare!!! nella lingua di sabbia chiamata Sardegna due che affiora nelle ore di bassa marea.
E’ stato emozionante prendere i loro pulmini locali (matatu), i tuk tuk (delle api a 3 ruote) e i boga boga (le bici taxi),attraversare i loro villaggi, mangiare nei loro locali caratteristici i polletti alla griglia (buonissimi),gli spiedini di carne,il riso e i fagioli e soprattutto salutare tutti e in continuazione con un JAMBO! Ho imparato tanto da questa vacanza,sono partita da sola con tanti timori,soprattutto con i genitori e gli amici che mi davano della pazza ad avventurarmi così lontano,ma dentro di me qualcosa mi diceva che dovevo farlo;e così sono tornata con un bagaglio di ricordi e di emozioni in più.Ho trovato delle persone con un cuore grande ad accogliermi e attenti alle esigenze e ai problemi del posto,saluto con tanto affetto Mariam,Said e Katia che organizzano ottimi safari e aiutano per quel che possono gli abitanti del posto, chiedendogli di continuare sempre così ed aiutare i bambini del Kenya a sorridere ancora.(Un saluto particolare va anche a baba il signore che teneva la casa pulita ed era un vero personaggio) Dimenticavo di dire che io non ho fatto nessuna profilassi antimalaria e sono stata benissimo,ero un po’ preoccupata ma in effetti non serve.Jambo a tutti da Ornella!!! e un consiglio,cercate di vivere il Kenya guardandolo attraverso i loro occhi e a contatto il più possibile con loro!!