Il sorriso dei cubani

Si riparte! Dopo il nostro ultimo viaggio a Santorini nel Settembre 2007 decidiamo per la prima volta di sorvolare l’oceano Atlantico destinazione CUBA. La nostra scelta è dettata dalla curiosità di visitare questo paese prima degli inevitabili cambiamenti che a breve verranno posti in essere con il passaggio di consegne da Fidel al fratello...
Scritto da: BETTI75
il sorriso dei cubani
Partenza il: 17/04/2008
Ritorno il: 26/04/2008
Viaggiatori: in coppia
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Si riparte! Dopo il nostro ultimo viaggio a Santorini nel Settembre 2007 decidiamo per la prima volta di sorvolare l’oceano Atlantico destinazione CUBA. La nostra scelta è dettata dalla curiosità di visitare questo paese prima degli inevitabili cambiamenti che a breve verranno posti in essere con il passaggio di consegne da Fidel al fratello Roul. Nel comunicare la nostra scelta per Cuba siamo subito bersaglio di terrorismo psicologico: “E’ pericoloso, scegliete un’altra meta” oppure, “questa è la volta che non tornate”. A questo punto, un poco impauriti, optiamo per un viaggio organizzato. Scopriremo solo al nostro arrivo a Cuba quanto questa gente sia accogliente, solare e la sicurezza sia a livelli decisamente più alti che in Italia. GIOVEDI’ (ITALIA/VARADERO) Partiamo dal solito aeroporto di Malpensa alle ore 9,30 e dopo 10 ore di volo, sorvolando il Canada e gli Stati Uniti atterriamo a Cayo Largo. Dall’oblò ammiriamo un mare caraibico stupendo e per poco invidiamo coloro che hanno scelto quest’isola per il loro soggiorno. Pausa di 1 ora e si riparte per Varadero. Dopo circa venti minuti di fortissima turbolenza giungiamo a destinazione alle 15:00 ora locale. Scendendo dall’aeromobile il caldo clima caraibico ci avvolge e subito ci lasciamo alle spalle il freddo quasi invernale del nostro paese di montagna. Sbrigate le solite formalità per il controllo passaporti veniamo trasferiti al nostro villaggio “Las Antillas” – esclusiva Ventaglio per l’Italia. Il ristorante apre alle 18:30 ( 00:30 ore Italiane) e quasi mi addormento sul piatto; il fuso orario di 6 ore si fa sentire. Nonostante il sonno non possiamo rinunciare ad una piacevole grigliata di gamberi presso il ristorante Taino che presenta ogni giorno piatti di pesce alla piastra tra cui l’Aragosta. Passeggiamo per il villaggio cercando di stare svegli ma alle 21:00, ora locale, crolliamo in un sonno profondo. VENERDI’ (VARADERO – AVANA) Primo giorno di tour. Partiamo da Varadero intorno alle 9:00 diretti a l’Avana. Presso la località di Matanzas troviamo una gara di ciclismo che ci costringe a ritardare un poco il nostro arrivo. Per quattro giorni visiteremo Cuba insieme alla guida, al nostro autista – originario della città di Sancti Spiritus – e ad una coppia di Fano. Iniziamo la visita dell’Avana dal luogo in cui è stata fondata la città. La prima cosa che notiamo è la pulizia delle strade e il senso di sicurezza che si percepisce passeggiando per il centro. In Italia solitamente tendo a controllare costantemente che non mi venga aperto lo zaino, a Cuba, durante tutto il nostro soggiorno, non ho mai sentito la necessità di guardarmi alle spalle nemmeno quando mi ritrovavo circondata da molte persone. Passeggiamo per l’Avana Veja, sostiamo per qualche scatto presso Piazza San Francesco ed entriamo di tanto in tanto in qualche negozietto. Ad ogni angolo, in ogni locale, è possibile assistere all’esibizione di artisti che suonano musica cubana dal vivo. La musica mi coinvolge al punto tale che in Piazza della Cattedrale inizio a ballare…Sola! a questo punto due cubani, dell’età media di 75 anni, si aggiungono a me e formiamo così un trio perfetto degno di You-Tube! La cattedrale, dominata da due campanili di altezza diversa, presenta una meravigliosa facciata barocca (nello stile dell’architetto italiano Francesco Borromini). E’ proprio in questa piazza che pranziamo accompagnati dalla musica di un pianista da un viso talmente solare e dolce il cui ricordo mi accompagnerà per tutto il viaggio. All’interno del ristorante assisto con mio stupore alla richiesta di un gruppo di italiani di far interrompere durante il pranzo la musica; Mi chiedo perché abbiano scelto Cuba come meta delle loro vacanze! La musica fa parte di questo paese, è impossibile non esserne coinvolti, e sarebbe stato oltremodo offensivo chiedere al pianista una pausa. Riprendiamo la visita della città. Visitiamo la hall dell’albergo che per anni ha ospitato Haminguay e il Bodeguito del Medio dove lo scrittore era solito passare parte del suo tempo. L’Avana è una città vivace e colorata con auto d’epoca che sfrecciano ovunque facendoci immergere in un’atmosfera anni ’50. Diamo un’occhiata a piazza delle armi e facciamo una tappa d’obbligo al museo del Rum “Havana Club”. Ci dirigiamo poi verso piazza del Capitolio Nacional. Simile al palazzo del Campidoglio di Washington, ma piu’ ricco di particolari, l’imponente struttura rivestita in marmo è uno dei capolavori dell’Avana. La sua costruzione ebbe inizio intorno al 1929 appoggiata dagli americani e per più di tre anni vide impegnati 5000 operai. Fino al 1959 fu sede del parlamento cubano e attualmente ospita l’accademia cubana delle Scienze e la Biblioteca Nazionale della Scienza e della tecnologia. Simpatici “CocoTaxi” attendono i turisti fuori dal Campidoglio. Ci dirigiamo verso Piazza della Rivoluzione attraversando la zona residenziale ricca di splendide ville sedi delle ambasciate. Divenuta simbolo della rivoluzione per le grandi adunanze che vi si tennero negli anni ’60 questa piazza è circondata da edifici che risalgono al periodo di Batista. Il ministero dell’interno è riconoscibile per il grande murale di Ernesto Che Guevara con la scritta “Hasta la Victoria siempre”. La nostra visita guidata all’Avana termina qui in questo luogo così importante per la popolazione cubana. Ci dirigiamo al nostro albergo “ Habana Libre” che si trova nel quartiere del Vedado la zona più commerciale vicina al Malencon. L’Albergo, nonostante il numero di stelle, non è certo uno dei migliori in cui abbiamo soggiornato ma a Cuba la parola “adattamento” è d’obbligo. Dopo cena decidiamo di passeggiare lungo il Malencon. Tutte le guide mettono in allerta i turisti da persone che si avvicinano con il solo intento di vendere qualcosa o improvvisarsi guide della città. Come volevasi dimostrare un ragazzo ci si avvicina ma gli facciamo subito capire di non voler acquistare nulla e che la nostra sola intenzione è ammirare il lungo mare. Il ragazzo non insiste ma si siede con noi su un muretto ed iniziamo così una piacevole conversazione. La prima cosa che gli facciamo presente è il senso di sicurezza che L’Avana ci ha trasmesso. Il ragazzo (Miguel) ci dice che le pene che vengono inflitte ai cubani che si permettono di scippare o commettere altri reati nei confronti dei turisti non sono per niente leggere. Insomma, rispetto all’Italia qui c’è la certezza della pena e di conseguenza un numero ridotto di reati. Nell’arco della giornata abbiamo conosciuto tutte persone allegre un contro senso con la situazione in cui si dice vivano i cubani. Miguel ci fa notare che questo dipende dal fatto che i cubani sono gioiosi per natura non perché stanno bene!!! Questa frase peraltro ci verrà detta anche da altre persone con le quali avremo modo di colloquiare nei giorni successivi. Miguel lavora come custode all’interno di una scuola dell’Avana e guadagna 7 pesos convertibili al mese. Restiamo perplessi, soprattutto nel sentire lo stipendio medio di un medico: 28 pesos convertibili!!!! E’ vero l’istruzione è garantita, la sanità è gratuita e tutti hanno una tessera che garantisce loro il minimo indispensabile ma quello che più manca ai cubani, ci dice, è qualcosa che non si può comprare…La Libertà! Quasi mi commuovo nel guardare gli occhi lucidi di un giovane che vede poche prospettive per il proprio futuro e che non capisce perché nella sua vita non c’è posto per una birra con gli amici, una serata in discoteca o una cena al ristorante con la propria famiglia! I cubani non solo hanno grosse difficoltà ad uscire dal loro paese ma addirittura non possono accedere alla maggior parte delle spiagge che restano esclusiva dei turisti.

E’ capitato spesso (ci è stato riferito anche dalla nostra guida) di sentire italiani inneggiare al comunismo e commentare solo in positivo la situazione cubana (quasi a prenderla da esempio); le stesse persone però se ne tornano in Italia, continuando a godere di quei “privilegi” che a Cuba non esistono (a partire dal semplice acquisto di sapone, olio e beni di prima necessità sino ad arrivare a cene al ristorante con la famiglia, viaggi e quant’altro). La cosa che stupisce è il senso di orgoglio di questa gente. Ti fermano per strada e non ti chiedono pesos ma sapone!!! Questo dice tutto su chi sono i cubani e cosa hanno! Salutiamo Miguel e rientriamo in albergo, non prima però di essere entrati in un locale a sentire un’po’ di musica dal vivo.

SABATO’ (AVANA – SANTA CLARA – SANTI SPIRITUS – TRINIDAD) Salutiamo l’Avana ammirandola per l’ultima volta dalla fortezza del Morro e ci dirigiamo verso Santa Clara. L’autostrada è percorsa da autovetture, carri, biciclette e pedoni! Le condizioni pessime dell’asfalto fanno a volte pensare di essere su una strada sterrata. Facciamo tappa in un “autogrill” dove degustiamo un buon caffè, acquistiamo cd di musica cubana e scattiamo qualche foto con un piccolo di coccodrillo. Giungiamo a S.Clara intorno alle 11:30 e iniziamo la visita dal Museo del Che. All’interno è proibito introdurre qualsiasi oggetto (causa attentati) ed è fatto assoluto divieto di scattare foto. Devo ammettere che la vita del Che non mi ha mai colpita particolarmente eppure la visita al museo e soprattutto alla sua tomba mi ha commossa. Il rispetto assoluto per questo luogo è dimostrato anche dal fatto che non vi sono i soliti venditori di gadget pronti a speculare sulla morte di un mito. Nel pomeriggio visitiamo la città di S.Clara, nulla di particolare se non per il luogo che ricorda la vittoria di Ernesto Che Guevara sulle truppe di Batista. Il Che, utilizzando un Caterpillar sollevò le rotaie del treno carico di armi provocandone il deragliamento. Alcuni vagoni e il caterpillar sono ancora visibili in una piazza. Ripartiamo per Trinidad facendo una sosta a Sancti Spiritus. Qui visitiamo un mercato di carne e frutta e passeggiamo per le vie del centro. Fili elettrici volanti, auto d’epoca ammaccate, case fatiscenti, di certo questa piccola cittadina lascia trasparire piu’ di altre la situazione economica dei suoi abitanti. Il sorriso dei cubani, però, è sempre lo stesso nonostante tutto. E’ oramai sera quando raggiungiamo l’Hotel Ancon situato sulla spiaggia caraibica di Trinidad. Cena a base di aragosta e spettacolo di cabaret. DOMENICA (TRINIDAD – CIENFUEGOS) La partenza per il centro di Trinidad è prevista intorno alle 10:30. Abbiamo il tempo di fare una passeggiata lungo la spiaggia. La sabbia fine, il mare color smeraldo e i granchi che si nascondono nelle loro tane fanno da cornice a questa romantica mattinata. Proseguiamo il tour e iniziamo la visita della città di Trinidad. Percorriamo a piedi le strade costeggiate da colorate case coloniali. Gli interni di alcune abitazioni con arredi di fine ottocento lasciano stupefatti dal loro splendore. Visitiamo il museo romantico che si trova presso la piazza della cattedrale e ci fermiamo di tanto in tanto a distribuire saponette o merendine ai bambini che incontriamo. Pranziamo in un locale accompagnati come sempre da musica dal vivo. La cantante ha una voce stupenda e decidiamo per questo di acquistare un cd portando a casa con noi questi ritmi cubani e soprattutto il ricordo di questa cittadina.

Il pomeriggio lo dedichiamo allo shopping presso un grazioso mercatino all’aperto di opere d’artigianato locale. Ripartiamo per Cienfuegos, ultima destinazione di questo mini Tour di Cuba. Pernottiamo all’Hotel Jagua, niente di lussuoso ma accogliente. Dopo cena usciamo per passeggiare un poco. Restiamo ammirati dalle ville che si trovano in questa graziosa località e anche qui il senso di sicurezza è totale.

LUNEDI’ ( CIENFUEGOS/VARADERO) Ultimo giorno di Tour, ultima città da visitare. Cienfuegos, la più moderna e pulita tra quelle visitate. Il centro storico è caratterizzato da una pavimentazione lucidissima e da una piazza veramente graziosa. Diamo un’occhiata a qualche negozio che vende prodotti in pesos cubani e notiamo la scarsa qualità della merce esposta. Ripensiamo alle saponette regalate per strada, alle biro, alle merendine e ci rendiamo conto che ciò che per noi è nulla per loro è veramente un lusso. Mai mi è capitato di tornare a casa con la valigia piu’ leggera ma vi garantisco che a Cuba è possibile. Le vecchiette ti si avvicinano e ti chiedono del “savon”, i camerieri ti chiedono uno zainetto, una maglietta o delle biro per i loro bambini e tutto è fatto in maniera discreta, non c’è quell’insistenza presente per esempio nei paesi arabi (Egitto, Marocco, Tunisia…) se non hai nulla da dare ti ringraziano e con un sorriso ti augurano una buona giornata. Che gente! Salutiamo Cienfuegos e nel tardo pomeriggio raggiungiamo il villaggio “Melia Las Antillas”di Varadero presso il quale dovremmo soggiornare.

MARTEDI’ ( VARADERO) Dedichiamo l’intera giornata al relax. La spiaggia è bianca e di sabbia finissima, il mare è limpido. Il villaggio è grazioso. Immerso in una lussureggiante vegetazione con due piscine, jacuzzi, 4 ristoranti (“Los Tainos” internazionale, “El Conuco” all’aperto, “Don Peperone” italiano e “El Romantico” con cucina orientale). Una nota di demerito va all’animazione (nulla di personale nei confronti dei tre ragazzi italiani presenti, ma avrebbero bisogno di rinforzi!!). Cena al ristorante Italiano. MERCOLEDI’ ( VARADERO/CAYO BLANCO) Prenotiamo un’escursione. Il Relax non fa per noi e decidiamo dunque di fare una puntatina a Cayo Blanco con un Catamarano. Il tempo è clemente anche oggi, nessuna nuvola all’orizzonte e la giornata si prevede piacevole. Dopo circa mezz’ora di catamarano ci fermiamo in mezzo all’oceano per lo snorkeling. Non sapendo nuotare abilmente decidiamo di ammirare i pesci dall’imbarcazione. Ripartiamo e giungiamo a Cayo Blanco per il pranzo. Aragosta e gamberetti ci vengono serviti in una specie di chiosco all’aperto. La spiaggia è bianca ma nulla di eccezionale ed il mare è decisamente piu’ pulito a Varadero. Dopo una pausa di circa due ore (pranzo compreso) proseguiamo per il delfinario. C’è la possibilità (per i soliti fortunati nuotatori) di fare il bagno con i delfini; noi ci limitiamo ad ammirarli dall’alto e ad accarezzarli dalla piattaforma … la giornata non poteva concludersi meglio.

GIOVEDI’ ( VARADERO/ITALIA?) E’ l’ultimo giorno di soggiorno. Prima di lasciare l’Italia ci avevano avvisati del posticipo del nostro volo. La partenza prevista per le 9:15 del 24/04/2008 era stata posticipata alle 1:15 del 25/04/2008. Fin qui nulla di male, anzi abbiamo guadagnato una giornata piena di relax. Tuttavia è necessario fare delle considerazioni. Ci vengono fatti pagare 35 pesos per poter tenere la camera sino alle 19:00 altrimenti dovremmo lasciarla a mezzogiorno. Credo che un Tour Operator come Ventaglio si sarebbe dovuto dimostrare piu’ brillante sobbarcandosi la spesa. Non è per l’importo pagato( che del resto è irrisorio) ma per una questione di principio.

Lasciato alle spalle questo episodio decidiamo di dedicare le ultime ore che ci restano al relax piu’ totale in vista del volo. Alle 12:00 raggiungiamo l’assistente Ventaglio e gli chiediamo se ci sono novità, “Certo” ci risponde “Non si parte nemmeno questa sera. La partenza è prevista per il giorno 26/04/2008 all’ 1:15”. Non sappiamo se essere contenti o meno. L’idea di restare un altro giorno a Cuba è allettante ma non priva di disagi. Avevamo scelto questa settimana proprio per avere il tempo di riprenderci dal fuso orario. Il mio ragazzo il giorno 27/04/2008 deve rientrare al lavoro! VENERDI’ ( VARADERO/ITALIA) Chissà se anche oggi al rientro dalla spiaggia ci diranno: “Non partite”. Così è!!! Il volo è posticipato ulteriormente alle 4:00 del 26/04/2008. Il nostro aereo ha subito un guasto e non potendo porre in essere la manodopera necessaria dobbiamo aspettare un Eurofly che arrivi dall’Italia e attendere che l’equipaggio riposi per almeno 20 ore. Speriamo che questa sia la notizia definitiva e passiamo la giornata in spiaggia prima di preparare le valigie.

Con i 35 pesos pagati il giorno prima ci viene lasciata la camera sino alle 23:00. Ma perché, dico io, visto che la partenza è prevista dal villaggio per l’aeroporto alle 00:35? Alle 23:00 in punto lasciamo la nostra stanza e ci “stravacchiamo” nella hall dell’albergo con tutte le valigie. I minuti cubani, si sa, non sono come i nostri e l’autobus passa a prenderci all’1:15 circa. Tutti assonnati non vediamo l’ora di prendere quel benedetto volo 127 Livingston. Sbrighiamo le solite formalità (compreso il pagamento di 25 pesos per la tassa d’uscita) e attendiamo notizie del volo. Guardo lo schermo dell’aeroporto e leggo “Delayed” Non ci posso credere è ulteriormente in ritardo. La motivazione data da Eurofly (che sostituisce Livingston) è che non è stato fatto il rifornimento e nemmeno la pulizia dell’aeromobile, ma possibile? Non è stato fermo per 20 ore? Morale della favola il decollo è alle 6:00 di mattina anziché alle 4:00 e dopo nove ore di volo e due di auto giungiamo a casa all’1:15 del 27/04/2008 e qualcuno deve rientrare al lavoro il giorno stesso. Pazzesco!!!! Altra considerazione: il costo aggiuntivo del parcheggio coperto di Malpensa chi lo paga? Ventaglio? Voglio concludere questo mio racconto senza note polemiche, ricordando solamente Cuba e quello che ci ha trasmesso la gente: solarità e gioia di vivere. Un consiglio a chi è in procinto di partire, portatevi piu’ cose possibili perché quando vi troverete a contatto con le persone del posto vi pentirete di non aver preparato una valigia da lasciare a loro… si meritano molto e ancora di piu’. Alla prossima!



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