Il sogno thailandia

E’ finalmente giunto anche quest’anno il giorno della partenza. Mauro ed io siamo pronti a cominciare questa nuova esperienza insieme. Per iniziare ci imbarchiamo da Roma il 16 novembre su un volo China Airlines per arrivare dopo quasi ventiquattro ore a Bangkok. Un volo interminabile…ma in compenso economico. Giunti all’aereoporto di...
Scritto da: delfina74
il sogno thailandia
Partenza il: 16/11/2002
Ritorno il: 30/11/2002
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
E’ finalmente giunto anche quest’anno il giorno della partenza. Mauro ed io siamo pronti a cominciare questa nuova esperienza insieme.

Per iniziare ci imbarchiamo da Roma il 16 novembre su un volo China Airlines per arrivare dopo quasi ventiquattro ore a Bangkok. Un volo interminabile…Ma in compenso economico.

Giunti all’aereoporto di Bangkok ci travolge un’aria soffocante, nuova. Siamo arrivati nella caotica capitale thailandese; rumori, strade, soprastrade, strade su strade..Insomma non si capiva nulla.

La nostra permanenza a Bangkok si limita a tre notti e due intere giornate.

Il nostro “lussuoso” pernottamento ci aspetta al grandhotel Sol Twin Tower (prenotato dall’Italia con il volo China andata/ritorno).

Arrivati, il nostro stupore è rivolto alla grandezza e al lusso dell’hotel. Ci aspetta una mega-camera tutta nostra con letto a tre cuscini, vasca da bagno, tv, salottino e vista panoramica.

Inauguriamo l’arrivo con un bel bagno caldo, il giusto per rilassare i nostri corpi stressati dal viaggio odissea.

La sera, stanchi ma curiosi, ci buttiamo nel caos di Patpong, la via più turistica della città, con il famoso mezzo avanzato a tre ruote: il tuk-tuk ..

Di primo impatto ci avvolgono i mille colori delle bancarelle lungo la strada che espongono di tutto a prezzi molto trattabili. I locali non mancano e anche molte zone a luci rosse dove è bene evidente l’industria del sesso. L’indomani non poteva mancare la visita ai principali templi ricchi di mistero e culto.

Il fascino della filosofia buddista riempie la città caotica di ricchezza e valore, e i templi sparsi tra palazzoni e strade, personificano un popolo orgoglioso con un’entità ben distinta.

Il Buddha è l’immagine sacra e onnipotente , regna in tutti i templi il suo splendore, la sua allegria, dai liniamenti grossi e buffi. Ci inginocchiamo di fronte al Dio orientale.

Abbiamo, come consuetudine, visitato alcuni dei principali templi: il tempio (detto wat in thailandese) Traimit con il Buddha d’oro alto 3metri, il Wat Pho con un enorme Buddha sdraiato, ricoperto di lamine dorate lungo la bellezza di 46 metri e alto ben 15 e, per finire, visita al Wat Benchamabophit, ornato da bellissimi giardini esterni .

Dopo questa visita organizzata dal tour operator -che sconsiglio vivamente- la sera ci tuffiamo liberi nelle vie turistiche per il famoso shopping. Il caos e gli odori, le varie contrattazioni per acquistare un po’ di ricordi della città, colorano la nostra serata e ubriacano le nostre menti .

Ma il giorno dopo niente gite, niente traffico..Ma completo relax .

La sera vagabondiamo per la città in cerca di un quartiere che dicono a buon mercato per l’acquisto dell’argento. Purtroppo i negozi dell’argento non li troviamo, in compenso troviamo la via. Facciamo un bel giro turistico con il bus di linea su cui è piacevole sentire e guardare la città. La gente sempre in movimento e quella sera particolarmente entusiasta in preparazione per la cerimona notturna in occasione del plenilunio. E’ una ricorrenza molto sentita che conserva una vecchia tradizione di luci e mistero che viene rappresentata da cestelli e barchette contenenti fiori che come ogni anno vengono lasciati galleggiare su tutti i corsi d’acqua.

Con questa atmosfera festosa salutiamo Bangkok pronti per partire verso il tanto desiderato mare.

L’aereo fa scalo a Phuket, dove abbiamo deciso di oltrepassare per evitare il caos, e proseguiamo per la Phi Phi Don con un’imbarcazione. Il 20 novembre arriviamo nella bellissima isola , e qui comincia la vera vacanza..

L’arrivo non è dei migliori poiché ci aspetta una pioggia ininterrotta e poco gradevole, ma il fascino del posto ci colpisce subito. Per la prima notte troviamo un bungalow in mezzo alla foresta economico e molto spartano, l’ideale per una notte avventurosa e divertente tra formiche e chissà quali altri piccoli ospiti..

Il giorno dopo ben riposati troviamo la nostra camera, nella parte più tranquilla a nord dell’isola, la spiaggia di Ao Lo Dalam …Il paradiso terrestre..

La camera che abbiamo trovato era di fronte al mare e il paesaggio di una bellezza indescrivibile.

Che piacere insolito svegliarsi la mattina, ovviamente tardi e tuffarsi nella piscina più bella del mondo: “il mare”.

Finalmente il sogno diventato realtà. La nostra forma era “a mille” e le nostre giornate trascorrevano nel relax più completo.

Un bagno in mare era come un rigenero fisico e mentale, perdersi nei colori turchesi e nuotare alla scoperta di pesci colorati e coralli era il nostro passatempo prediletto.

Il centro dell’isola è invaso da agenzie,negozi,locali. Il turismo qui sembra un business in crescita, che spero non tocchi la bellezza inconfutabile del paesaggio.

Nell’isola ci sono anche alcuni ristoranti gestiti da italiani e la nostra fortuna è stata quella di averne uno vicino alla nostra camera. Il ristorante “Ciao Bella” gestito da una persona deliziosa diventata poi un nostro amico.

Luciano è il suo nome, un artista a modo suo, che è riuscito a realizzare sull’isola il sogno della sua vita.

E’stata una gran bella compagnia perdersi nei suoi racconti. Era come viaggiare tra le righe di un saggio.

Le nostre giornate alle Phi Phi Don trascorrevano nel modo più semplice e naturale, liberi da orari e regole, nella curiosità di perdersi tra le meraviglie che il posto ci offriva. Alla scoperta della Monkey beach la spiaggia abitata da graziose, ma dispettose scimmie e la visita alla Bamboo Island, un isolotto piatto, simile a un atollo maldiviano circondato da una spiaggia bianca e un mare trasparente. Nel tragitto verso un’altra isola Mauro ha avuto la fortuna di vedere un delfino, secondo me è un buon segno… Proseguiamo alla Mosquito Island, l’isola delle zanzare, che fortunatamente non abbiamo incontrato. E’ l’ideale per fare snorkeling, l’imponenza delle sue scogliere rendono l’isola simile a una fortezza medioevale.

Un’altra meraviglia visitata è la Phi Phi Lee, a soli 20 min. Da Phi Phi Don. L’isola è un piccolo paradiso tropicale, non è abitata, è particolarmente affascinante con le sue spiagge incantate nascoste dentro piccole baie protette da scogli a picco sul mare, con una vegetazione fittissima.

La spiaggia di Maya Bay, meta fissa dei turisti, è la spiaggia più conosciuta di Phi Phi, probabilmente perché tanta gente ha visto il film The Beach e spera forse d’incontrare Leonardo Di Caprio. Qui si è svolta la nostra prima esperienza d’immersione. Dopo tante esitazioni abbiamo deciso di provare. I fondali dell’isola sono l’ideale per le immersioni e per cominciare a conoscere il mare.

Quante bellezze sconosciute. I nostri occhi sono rimasti increduli dinnanzi alla vita che c’è sotto l’azzuro del mare..Uno spettacolo di pesci e coralli … E lo spettacolo continua alla spiaggia di Phi Lee, dove è quasi possibile specchiarsi nella trasparenza del mare.

E con queste immagini siamo giunti al termine del nostro viaggio.

Il 30 novembre torniamo a Milano con un po’ di malinconia ma con la certezza che… Il paradiso esiste.



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