Il sogno di una vita: viaggio di nozze in Nuova Zelanda

Tre settimane tra l'isola del Sud e quella del Nord, con un paio di giorni a Sydney
Scritto da: SimonettaG
il sogno di una vita: viaggio di nozze in nuova zelanda
Partenza il: 20/12/2014
Ritorno il: 11/01/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €

Nuova Zelanda, il sogno di una vita

Ricordo ancora la prima volta che ho sentito parlare della Nuova Zelanda come meta per un viaggio. Avevo quasi 19 anni, ero sotto maturità, e stavo cenando mentre guardavo in tv un noto programma condotto da Gerry Scotti. Lui disse di aver recentemente fatto un viaggio in Nuova Zelanda e di esserne rimasto folgorato. Cominciai allora a cercare immagini e informazioni in rete (allora lentissima!) e ne rimasi affascinata. Anch’io dovevo assolutamente andare in Nuova Zelanda! Anni dopo, la trilogia del Signore degli Anelli non fece altro che aumentare il mio desiderio di visitare quel paese incantato, con una natura tale da toglierti il fiato. Pensavo l’avrei visitato dopo la laurea, ma una serie di circostanze (viaggio con mio fratello che preferiva visitare gli Stati Uniti e periodo dell’anno, agosto, sbagliato per viverlo al meglio) mi fecero rinunciare al sogno. Ho dovuto aspettare quasi 15 anni ma poi è arrivato il momento giusto, il viaggio di nozze!

E non è stato un caso che io e Giorgio ci siamo sposati il 19 dicembre… partenza il 20 e arrivo all’inizio della loro estate! Cominciamo con il racconto!

20 dicembre

Ci svegliamo nell’hotel a dieci minuti da casa nostra dove il giorno prima abbiamo festeggiato il nostro matrimonio con una giornata indimenticabile. Siamo felici per come è andata la festa, ed ancor di più per il viaggio che ci aspetta! Torniamo a casa, facciamo gli ultimi preparativi, usciamo a pranzo coi parenti di Giorgio e aspettiamo pazienti che arrivi sera per partire alla volta dell’aeroporto. L’applicazione di expedia mi informa che il nostro volo partirà in ritardo di un’ora…quindi posticipiamo un po’ la partenza e arriviamo in aeroporto con il giusto anticipo. Il nostro volo Emirates doveva decollare alle 21.20, alla fine partiremo alle 22.30, con qualche ansia da parte mia per la coincidenza a Dubai. In effetti a Dubai faremo un po’ di corsa per raggiungere il gate per il volo per Sydney (in realtà arriviamo che è appena aperto). Dubai è un aeroporto immenso, ce ne accorgeremo soprattutto al ritorno, e affollatissimo! Se vi capita, tenete almeno tre ore di coincidenza per essere tranquilli!

21 dicembre

Giorno perso in volo, tra diversi film, diverse dormite e diversi pasti. Emirates promossa insieme a Qatar come migliore compagnia con cui abbiamo mai volato

22 dicembre

Intorno alle nove del mattino arriviamo, un po’ frastornati, a Sydney. Abbiamo deciso di dedicare un paio di giorni a questa città che ci attirava molto, e ne siamo stati contenti! Prima ancora del controllo passaporti cambiamo qualche euro in dollari australiani, giusto il minimo indispensabile per un paio di giorni! Controlli piuttosti rapidi e poi via, con l’efficiente airportlink arriviamo a Saint James station, in pieno centro e a 200 metri dal nostro hotel, il Swisshotel. Tutti gli hotel e i voli sono stati prenotati dalla sottoscritta diversi mesi prima. Essendo in viaggio di nozze non ho badato molto a spese, in questo caso hotel a 5 stelle, prenotato con expedia insieme al volo e non rimborsabile, due notti 179 euro. Lasciamo i bagagli in hotel (ovviamente sono le 11 del mattino e la camera non è ancora pronta) e decidiamo di fare subito i biglietti per il bus hop on hop off. Usiamo spesso questo servizio quando abbiamo poco tempo per visitare una città e si è sempre rivelato un’ottima scelta. Siamo senza cappello e senza protezione solare (rimasti nei bagagli) quindi già in poche ore riusciamo a scottarci! Arriviamo all’Opera house, dove facciamo un giretto e decidiamo di pranzare in uno dei tanti bar sotto il teatro. Ottimo hamburger. Riprendiamo il bus, concludiamo il giro e verso le 15.30 rientriamo stremati dal fuso e bruciacchiati dal sole in hotel, dove ci rinfreschiamo e ci ripromettiamo di dormire solo un’oretta… Impossibile! Con immensa fatica ci rialziamo alle 19 e andiamo a cena in un centro commerciale vicino al nostro hotel, per poi tornare (dopo aver comprato un doposole!) in camera per la notte. Siamo abituati ai fusi orari, facciamo spesso viaggi molto lontano, ma questo ti uccide davvero e ce ne accorgeremo soprattutto al ritorno! Ora siamo a +10 ore dall’Italia, arrivando in Nuova Zelanda +12 ore…

23 dicembre

Ci alziamo abbastanza presto causa fuso orario e andiamo a fare colazione al Queen Victoria Building, anch’esso a due passi dal nostro hotel. Tutto è decorato stile Natale, e fa davvero specie vedere alberi di Natale con 26 gradi e con gente in giro in maglietta e pantaloncini! Oggi andiamo a Bondi beach! Riprendiamo il nostro hop on hop off bus, questa volta la linea 2, e arriviamo alla spiaggia più famosa di Sydney! E’ davvero bella! Ci fa impressione vedere cartelli che vietano l’ingresso in spiaggia ad alcool e sigarette (cosa che poi rivedremo in parte anche in Nuova Zelanda)… sembra fin troppo restrittivo, ma alla fine il risultato è che tutto sia più pulito e più sicuro! Stiamo un’oretta in spiaggia, ma non vogliamo esagerare perché nonostante la protezione 50 il sole è veramente cattivo (qui il buco dell’ozono è peggiore che da noi, quindi i dannosi raggi del sole passano senza essere filtrati come da noi) e inoltre siamo bianchissimi! Stiamo il tempo giusto per ammirare ragazzi e ragazze in vacanza che si fanno foto in costume col cappello di Babbo Natale e non possiamo esimerci da pucciare i piedi nell’Oceano che, come tutti gli Oceani che ho visitato, si rivelerà freddino e non adatto alla balneazione (almeno per me!). Decidiamo di fare un pezzo della passeggiata Bondi to Coogee beach, veramente molto bella anche se comincia a cambiare il tempo e si alza un vento forte. Torniamo indietro e facciamo giusto in tempo a raggiungere il negozio di un’amica di mio padre che si scatena il diluvio! Ne approfittiamo per fare quattro chiacchiere con lei (che è australiana ma ha lavorato anche in Italia) e prenderci un thé. Ci facciamo dare anche qualche consiglio per la nostra ultima cena in Australia. Con calma, appena smesso di piovere, ritorniamo alla fermata del bus, finiamo il giro e torniamo in hotel. Andiamo a cena sempre in zona hotel, questa volta in un vero ristorante, dove mangiamo dell’ottima carne. Passeggiatina digestiva e a nanna… domani sveglia all’alba… il mio sogno sta per avverarsi, si parte per Queenstown!

24 dicembre, Vigilia di Natale!

Ci svegliamo che non è ancora sorto il sole, addirittura senza bisogno della sveglia (il fuso si fa ancora sentire), chiudiamo le valigie e riprendiamo il treno che ci riporterà in aeroporto. Volo Quantas che ci porterà a Queenstown in circa tre ore (durante le quali abbiamo anche uno spuntino e la possibilità di vedere film). Il capitano ad un certo punto annuncia che è una splendida giornata e che dal finestrino di possono vedere le Alpi neozelandesi e il famoso Monte Cook. E’ uno spettacolo che mi toglie il fiato, sono veramente emozionatissima! La Nuova Zelanda mi sta accogliendo nel migliore dei modi! Arriviamo nel piccolissimo aeroporto di Queenstown, dove superiamo i controlli (attenzione ad avere le scarpe pulite, sono molto attenti a non contaminare il loro habitat con terra, semi e cibo di altre località) e, dopo aver preso un po’ di dollari neozelandesi, ci dirigiamo verso l’ufficio della Jucy, agenzia locale di noleggio auto, già prenotata dall’Italia. Come avrete letto in altri diari, questa compagnia è l’unica, insieme ad Apex, che consente di traghettare l’auto tra le due isole, con un bel risparmio di tempo. Le auto non sono nuove ma noi abbiamo prenotato una Hyunday i30 di tre anni prima che si è rivelata ottima. Senza intoppi ci impossessiamo dell’auto e qui arriva il difficile…guidare dal lato opposto della strada sull’altro lato della macchina! Per fortuna c’è pochissimo traffico e comunque oggi siamo diretti a Te Anau, quindi con ancor meno gente. Giorgio è bravissimo e in poco tempo si adatta alla nuova guida, a parte che invece di mettere la freccia fa partire il tergicristalli….cosa che vedremo fare da molti altri turisti durante il viaggio!!! La cosa buffa è che tornati in Italia, ormai abituati alla diversa posizione, faremo lo stesso errore! Ad ogni modo, si parte! Dieci minuti di strada e subito dobbiamo fermarci….paesaggi da mozzare il fiato ci circondano, laghi che riflettono montagne spettacolari, un verde accecante e un cielo così blu mai visto in vita nostra. Respiriamo felici a pieni polmoni quell’aria così pulita… Sì, siamo davvero qui!! Il viaggio verso Te Anau scorre tranquillo, tra una sosta fotografica e l’altra. Incrociamo veramente pochissime macchine… Avevo letto di questa cosa, ma ero convinta che l’altissima stagione in cui siamo partiti non ci avrebbe fatto notare così tanto la differenza con l’Europa… invece sembra di avere tutto solo per noi, meraviglia! Arriviamo a Te Anau, dove alloggiamo allo Shakespeare’s house bed and breakfast, molto semplice ma comodo e con una colazione meravigliosa cucinata dalla proprietaria. Per la sera della vigilia abbiamo prenotato dall’Italia un tavolo al Redcliff Cafe, abbiamo mangiato benissimo, assolutamente da consigliare! Ci accorgiamo che sono le 22.40 e c’è ancora un po’ di luce… siamo vicini al polo sud… emozionante! La temperatura è fresca, siamo sui 18-20 gradi, ma si sta davvero bene! Andiamo a dormire…

25 dicembre, Buon Natale a tutti!

Dopo la colazione natalizia carichiamo la nostra auto e ci prepariamo ad affrontare una delle strade più panoramiche del viaggio, quella per raggiungere Milford Sound! Essendo partiti presto (intorno alle 8.30) non troviamo quasi nessuno e ci possiamo godere il viaggio in assoluta calma, fermandoci ogni volta che lo vogliamo. Arriviamo a Milford Sound in anticipo rispetto all’orario della nostra crociera, così ci facciamo il nostro pranzo di Natale nell’unico bar del fiordo, ovviamente a base di sandwiches! Il tempo è della nostra parte. Si riesce addirittura a vedere la cima del Mitre Peak. Fa freddino (io sono col piumino!), ma la crociera è veramente bella, siamo riusciti a vedere scorci meravigliosi, leoni marini, pinguini e arrivati nel Mar di Tasmania, delfini. Ne vale davvero la pena, copritevi bene e non ve pentirete! Torniamo felici alla nostra auto, e ci rimettiamo in marcia… circa quattro ore ci separano dal nostro hotel di Queenstown. E’ arrivato il mio turno alla guida! All’inizio sono un po’ in ansia, ma poi si rivelerà più semplice del previsto… basta solo ricordarsi di prendere i rondò al contrario e che le svolte a sinistra sono quelle facili mentre quelle a destra più impegnative! Arriviamo al Copthorne hotel di Queestown intorno alle 21 e… sorpresa! Ci stavano aspettando, siamo gli ultimi della giornata ad arrivare e purtroppo hanno finito le stanze doppie, quindi per le prossime due notti dormiremo in una suite! Una vista lago commovente ci aspetta… abbiamo un bel balcone e un salotto dove decidiamo di cenare entrambe le sere…

26 dicembre

Oggi giornata dedicata a questa amena cittadina, patria dello sport estremo. Vogliamo fare qualcosa anche noi di un po’ pazzo, ma siccome non ci passa neanche per l’anticamera del cervello di lanciarci con corde o da aerei, decidiamo qualcosa di più soft… Jet boating! Si tratta di un motoscafo che ad alta velocità passa in stretti canali fluviali ed effettua virate a 360°. Lo consiglio praticamente a tutti, è divertente ma non eccessivamente adrenalinico. Finito il nostro “sport estremo” andiamo a prendere la cabinovia ci porta in cima alla collina dalla quale si ha un panorama strepitoso sulla città e sui laghi circostanti. Assolutamente da non perdere! Ci facciamo anche un mini trekking di una mezzora nel bosco circostante, e poi decidiamo di raggiungere il punto da cui partono col parapendio. Sono circa le 17, quindi non c’è più nessuno a lanciarsi, la zona è tutta per noi e ne approfittiamo per goderci il panorama e per rilassarci un po’ seduti sull’erba. Ritorniamo in città (paese!) e arriviamo nella spiaggetta fronte lago, presa d’assalto da ragazzi con chitarre. Tutto molto rilassante!

27 dicembre

Lasciamo Queenstown non prima di aver comprato nello Starbucks locale la tazza ricordo col Kiwi (uccello!). Destinazione di oggi Franz Josef Glacier. Il viaggio è lungo, sono più di 400 km, ma le strade sono talmente spettacolari che anche il tempo passato in auto è un ricordo meraviglioso! Ci fermiamo a pranzo (avevamo comprato panini e ripieni in un supermercato) sulle rive di un bellissimo laghetto. Ovviamente in ogni punto panoramico si possono trovare tavoli di legno dove pranzare al sacco, cosa che da noi in Italia manca purtroppo. Durante il pomeriggio piove, ma a noi non interessa più di tanto…per oggi non abbiamo in programma nessuna passeggiata! Lungo la strada ad ogni modo si trovano decine di indicazione per passeggiate più o meno brevi. Noi ad un certo punto ci siamo fermati lungo un fiume, dove era indicata una cascata raggiungibile con una facile passeggiata di 10 minuti attraverso un bosco. Sosta molto carina! Questa sì che è valorizzazione del territorio! Arriviamo verso le 19 al nostro hotel vicino al ghiacciaio, per stanotte alloggiamo al Franz Josef Oasis, un altro lusso che ci siamo concessi in viaggio di nozze. Piove forte e quindi decidiamo di cenare al buffet dell’hotel, promosso!

28 dicembre

Stamattina andiamo al ghiacciaio! Giornata bellissima per fortuna! Lasciamo la macchina nel grande parcheggio accanto all’entrata dei vari sentieri e decidiamo per il percorso che in un paio d’ore (andata e ritorno più soste fotografiche) ci fa raggiungere dal basso il ghiacciaio. Il ghiacciaio è in continuo movimento, quindi non si possono assolutamente superare i limiti segnalati durante il percorso… qualche anno fa alcuni indiani sono morti per averlo fatto. Soddisfatti per la bella passeggiata torniamo in auto e ripartiamo alla volta di Greymouth. Vediamo il nostro motel sulla strada (Alpine Rose motel) ma è ancora presto e c’è tempo per andare a vedere le famose Pancake rocks, formazioni rocciose che ricordano appunto i pancakes, scavati dall’impeto del Mar di tasmania che si insinua tra di esse e che produce rumori e spruzzi davvero impressionanti! La visita non prende più di tre quarti d’ora, quindi se siete in zona vale la pena uno stop. Ripercorriamo la strada a ritroso e arriviamo al motel. Il proprietario ci suggerisce un ristorante, ma arrivati lì è pieno… giriamo un po’ per il paese ma sembra tutto chiuso o troppo triste, quindi a malincuore optiamo per prenderci una pizza da asporto da Domino’s e ce la mangiamo in camera.

29 dicembre

Oggi salutiamo il Mar di tasmania e attraversiamo per il largo l’isola del Sud per arrivare al Pacifico e precisamente a Kaikoura. Su consiglio del proprietario del motel la nostra tappa intermedia di oggi sarà Hanmer Springs, nota località di villeggiatura famosa per le sue terme. Ovviamente arriviamo nell’orario peggiore per quanto riguarda l’esposizione al sole… ma armati della nostra fidata protezione 50 anche stavolta evitiamo pericolose scottature. Ci godiamo qualche ora in diverse piscine e piscinette di acqua termale, con temperature che arrivano fino a 42°. Io amo le terme. Queste in particolare sono un po’ affollate e troppo per famiglie, ma comunque mi rilasso molto e sono contenta. Usciamo dall’acqua e dal complesso termale e prima di riprendere l’auto e il viaggio ci fermiamo in un bel prato all’ombra per goderci il nostro pranzo al sacco. Si riparte per Kaikoura! Raggiungiamo il nostro bed and brekfast (Nikau Lodge) dove riceviamo una bellissima accoglienza da parte dei proprietari, che ci prenotano il ristorante per la sera e ci danno utili consigli. Vorrei mangiare la famosa aragosta (Kaikoura significa per l’appunto cibo aragosta!) ma nel nostro ristorante l’hanno finita… sarà per l’indomani!

30 dicembre

Dopo un’ottima colazione preparata dai nostri ospiti (abbiamo provato il porridge…strano ma buono!) oggi raggiungiamo la sede delle partenze delle crociere per l’avvistamento delle balene. Avevo prenotato la crociera delle 10.00 dall’Italia, ma purtroppo oggi c’è molta nebbia e arrivati lì vediamo che gli avvistamenti sono sospesi. Capita molto spesso che per avverse condizioni meteo non si possa uscire in mare, e l’indomani capiremo bene il perché! Ad ogni modo parliamo con il signore alla biglietteria che ci chiede se la vogliamo spostare al giorno dopo. Io sono un po’ titubante, perché abbiamo il traghetto all’una del pomeriggio per Wellington, ma facendo la prima crociera delle sette del mattino ci garantiscono di tornare per le dieci. Così cambiamo il nostro biglietto. A questo punto abbiamo tutta la giornata di oggi e decidiamo di fare una bellissima (e lunghetta) passeggiata, la Walkway peninsula, che segue la strada costiera fino ad un parcheggio dove risiede una simpatica colonia di foche, poi sale sulla scogliera e fa tutta la penisola fino ad arrivare a Marina, dove si taglia all’interno di un bosco per ritrovarsi a Kaikoura. Noi più o meno ci abbiamo impiegato quattro ore, presa molto con calma… non avevamo da mangiare, consiglio di portarselo dietro perché non ci sono posti dove compare cibo, se non prima del parcheggio delle foche, ma per noi era troppo presto per il pranzo. Abbastanza stanchi ma soddisfatti, verso le quattro del pomeriggio abbiamo recuperato la macchina e comprato panini da Subway, che poi abbiamo mangiato in riva all’oceano circondati da gabbiani invadenti. Tanto invadenti che io ho deciso di mangiare in macchina! Sono uscita solo dopo aver finito il panino! Torniamo al bed and brekfast e ci facciamo prenotare la cena (ore 22, incredibile!) in un ristorante consigliatissimo, il Green Dolphin. Il gentile owner del nostro alloggio si assicura anche telefonicamente che per me ci sia una bella aragosta (che qui non chiamano lobster ma crayfish). Cena super! Dopo cena a Giorgio viene una bella idea…andare in macchina verso il vicino parcheggio sede della colonia di foche! Arriviamo nel buio più totale, l’unica luce sono i nostri fari e… sorpresa! Una grossa foca è sul muretto e incuriosita si avvicina alla macchina! Dico a Giorgio di tornare indietro subito…oltre ad essere pericoloso (la foca non sembrava aggressiva ma non si sa mai…) la stavamo anche disturbando! Torniamo indietro contenti dell’incontro ravvicinato!

31 dicembre

Sveglia all’alba! I proprietari del b&b ci hanno lasciato qualcosa per fare colazione in autonomia. Io mangio poco, a quest’ora ho lo stomaco chiuso e comunque ho dei biscotti con me se mi venisse fame. Arriviamo al centro whale watching e per fortuna la nostra crociera si farà!! Che emozione! Giorgio nell’attesa si mangia un sacco di biscotti e una banana…se ne pentirà tra poco…. Un bus ci porta a Marina dove saliamo sulla strana imbarcazione. All’interno ci sono un sacco di sacchetti per il vomito e bisogna stare seduti mentre la barca è in movimento. Capiamo presto perchè. Si va veramente veloci, e l’oceano non perdona. A chi dà anche solo poco fastidio il mare è assolutamente sconsigliata! io e Giorgio non abbiamo mai avuto problemi in vita nostra, ma lui è stato ad un passo dal vomitare (anche se è riuscito brillantemente a fare foto lo stesso, questa è classe!) e anch’io ad un certo punto ho avuto una leggera nausea. A parte questa parentesi, siamo riusciti a vedere ben due balene, che poi si sono immerse con la classica scodata. Emozione! Da fare assolutamente! Torniamo sulla terraferma, Giorgio si riprende subito e notiamo che tutte le altre crociere sono state cancellate…il vento ha incrementato la sua potenza e il mare è troppo mosso. Siamo stati fortunati!

Riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso Picton, dove abbiamo il traghetto Interislander per Wellington. Arriviamo con un bell’anticipo, tant’è che la signorina all’accettazione ci dice che se vogliamo possiamo già metterci in coda per il traghetto che parte prima… che bello, così abbiamo guadagnato più di un’ora a Wellington! La traversata è ottima, dormo anche un pochino, ci sono tantissimi posti per sedersi comodissimi, senza prenotazione o costi aggiuntivi… mica come in Italia! Tre ore di traversata e siamo nell’Isola del nord. Arrivederci Isola del Sud, ci mancherai! Scesi da traghetto in dieci minuti arriviamo al nostro hotel, il James Cook, dove abbiamo anche prenotato il parcheggio. L’hotel ha un ingresso comodissimo in Lambton Quay tramite ascensore. Piove purtroppo, quindi stiamo un paio d’ore in camera e usciamo solo a ridosso della cena. Stasera è l’ultimo dell’anno e abbiamo prenotato un ristorante in Cuba street, il Cuba Street Bistrot. Raggiungiamo a piedi il ristorante, nonostante la pioggerellina, in un quarto d’ora. Ci rendiamo conto che anche Welly, nonostante sia la capitale, è veramente piccolina e si gira tranquillamente a piedi! Cena ottima.

Fa un po’ freddino ma sta per arrivare mezzanotte, così seguiamo la gente e arriviamo vicino al mare, dove stanno evidentemente facendo uno spettacolo per la fine dell’anno. Il tutto è un po’ surreale. Su di un palco c’è un’orchestra che suona colonne sonore di film anni ottanta-novanta (tipo Indiana Jones e Jurassick Park) e su di un maxischermo passano le immagini di questi film… Ma davvero? Perché? Stiamo una mezzora, per aspettare la mezzanotte…conto alla rovescia sul maxischermo, fuochi d’artificio belli per una decina di minuti e poi tante grazie tutti a casa. E davvero, stanno andando tutti a casa! Sono strani questi neozelandesi! Anche noi seguiamo il loro esempio, fa un po’ freddo, stamattina ci siano svegliati prima delle sei, e domani si va alla scoperta di Welly! Quindi buon anno, con dodici ore di anticipo rispetto all’Italia!

1 gennaio

Il 2015 comincia con un bellissimo sole. Caldo non fa, ci saranno 22 o 23° e se si sta lungo il mare tira un venticello niente male! Oggi andiamo a visitare il tanto famoso Te Papa Museum. E’ un museo gratuito, interattivo, dove si possono scoprire tate cose sulla Nuova Zelanda, dal clima alla fauna, dai Maori ai terremoti. Vale sicuramente la pena vederlo. Alcune cose sono veramente interessanti e ci dà un primo assaggio di cultura maori (che poi approfondiremo a Rotorua). Dopo il museo decidiamo di pranzare ancora in Cuba street, questa volta di giorno col sole, si respira una bella atmosfera rilassata di vacanza! Mega panino e poi via, verso il trenino a cremagliera (funicolare!) che parte proprio a due passi dal nostro hotel, in Lambton quay, ed arriva in cima alla collina dove si entra nei giardini botanici. Il panorama è bellissimo, decidiamo di scendere a piedi, passando appunto per il giardini botanici. Veramente una passeggiata rilassante, molto belle e curate le piante, c’è un roseto meraviglioso da non perdere! E’ un posto talmente in pace col mondo che ci sono diverse panchine con targhe commemorative di persone morte che hanno amato quei giardini. Io ho detto a Giorgio che quando morirò il mio desiderio è di avere una panchina dedicata a me proprio in quel giardino! Chissà se lo farà davvero!

Raggiungiamo facilmente il nostro hotel, passando anche per dei tipici cimiteri antichi anglossasoni. Stasera ceniamo indiano sempre in Cuba street. La cucina indiana in Nuova Zelanda non è affatto male. Io l’adoro (l’estate scorsa siamo stati in India e il mio ricordo migliore è il cibo!) e devo dire che non mi ha delusa!

2 gennaio

Riprendiamo la nostra fidata auto e ci prepariamo ad un viaggio lunghetto oggi. Si va a Rotorua! Uscendo da Welly troviamo un bel po’ di traffico… che differenza tra le due isole! Il viaggio procede senza intoppi, vediamo dal finestrino il Monte Ngauruhoe, ossia il Monte Fato del Signore degli Anelli! Passiamo la bella zona del lago Wanaka, sarebbe stato bello fermarsi qui e anche al Tongariro, ma il tempo purtroppo non ce lo permette! Arriviamo nel tardo pomeriggio al nostro hotel Novotel di Rotorua, giusto il tempo di mollare le valigie e risaliamo in macchina per andare alle Polynesian Spa. Ci trattiamo bene, è il nostro viaggio di nozze, e facciamo l’ingresso più costoso per le piscine “VIP”. E’ un’area più riservata e caratteristica…veramente suggestiva e romantica. Ci sono 5 o 6 piscine a temperature diverse di acqua termale, una in particolare si affaccia sul lago e la luce del tramonto rende tutto davvero speciale! Voglio vivere qui! Strarilassati usciamo dalle terme (non prima di aver comprato sali termali per me e le mie amiche a casa), torniamo in hotel e ceniamo con i viveri del caro vecchio supermercato.

3 gennaio

Oggi giornata alla scoperta della zona termale! Per questioni di tempo abbiamo deciso di visitare l’area geotermale di Waiotapu e la waimangu volcanic valley, tralasciando il Te Puia. Si vedono paesaggi lunari, meravigliosi. I percosi sono ben segnali e nella volcanic valley c’è addirittura un bus navetta che ti riporta indietro una volta arrivato dove vuoi. A noi è piaciuta tantissimo soprattutto quest’ultima. L’unica cosa che non consiglio particolarmente è l’eruzione del gayser Lady Knox a Waiotapu. Oltre ad esserci un sacco di gente, il tutto è a comando. Il responsabile mette nel gayser una sostanza che lo fa eruttare. Un po’ deludente. Proprio vicino all’ingresso della strada per Waiotapu si trova un negozio che vende e fabbrica il famoso miele Manuka, con altissimo potere antibatterico. Qui i prezzi rispetto all’Italia sono circa 1/4, se vi interessa vale davvero la pena comprarne! Questa sera abbiamo prenotato la serata al villaggio maori Tamaki, con cena tipica. Sappiamo che è molto turistico, ma alla fine è un buon modo per avere un’idea della cultura di questa popolazione e per vedere la famosa Haka dal vivo.

4 gennaio

Ci alziamo di buonora, oggi è una giornata piena! Come prima cosa decidiamo di andare al parco Rainbow Spring. Si tratta di un parco dove ci sono uccelli e rettili, molto carino per bambini, ma noi abbiamo una missione da compiere, vedere il famoso e dolcissimo kiwi! Prendiamo il biglietto che ci consente di fare una visita guidata alla nursery dei kiwi e siamo fortunassimi! Mentre seguiamo la guida tra le varie stanze che si affacciano sui laboratori, una dottoressa sta tirando fuori dal suo rifugio un kiwi di quindici giorni per pesarlo, e ce lo fa vedere attraverso il vetro, è davvero un amore! Poi passiamo il corridoio al buio (il kiwi è un animale notturno) dove vediamo gli adulti… che buffi che sono! Uscendo dal parco colpiscono la mia anima animalista centinaia di gadget che promettono di devolvere il ricavato alla salvaguardia del kiwi… spendo circa 80 dollari in ricordini, tra cui un peluche del famoso uccello che fa anche il verso! Prossima tappa… ZORB! Sì, abbiamo ancora uno sport “estremo” da affrontare… rotolare lungo una collina in un’enorme palla gonfiabile! Un pochino di fifa ce l’ho… Entro nella palla e mi legano per bene…comincia la discesa, è divertentissimo! Solo che verso la fine comincio a rimbalzare e mi viene l’ansia di essere troppo leggera e che rimbalzerò fuori dal percorso! Ovviamente non accade, tutto fila per il meglio, anche Giorgio si è divertito e ce la siamo cavata! Di corsa in auto, ci aspetta una visita che entusiasma soprattutto me… Hobbiton, set cinematografico del Signore degli Anelli! Siamo nella Contea! La giornata è bellissima e aggirarsi in questi paesaggi così familiari, con le casette degli hobbit, l’albero della festa e la locanda del Green dragon è veramente emozionante. Gli appassionati non possono saltare questa tappa! Sono un po’ delusa solo dal negozio dei souvenir, molto piccolo e con solo gadget de lo Hobbit. Prendo una tazza con Gandalf per mio fratello e niente più. Partiamo con destinazione Hamilton. La giornata è stata intensa, arriviamo al nostro motel ( Colonial City motel), lasciamo i bagagli e andiamo a cena in un ottimo ristorante, il Victoria Street bistrot.

5 gennaio

Sveglia presto perché abbiamo prenotato la nostra prima grotta (Ruaruki) alle nove! Giornata dedicata alle Waitomo Cave, che si trovano a circa un’oretta da Hamilton. Vi consiglio di visitarle tutte e tre, ognuna ha qualcosa di particolare che le altre non hanno. Lo spettacolo dei glowworms si può ammirare soprattutto nella Waitomo glowworm cave, mentre ruaruki è molto bella per le formazioni rocciose particolarissime ed anche Aranui merita la visita.

Torniamo ad Hamilton verso le quattro e ci facciamo una bella passeggiata lungo il lago. Poi a cena in un ristorante un po’ fuori il centro che ha scovato Giorgio e che si rivela ottimo per la carne.

6 gennaio

Oggi partiamo alla volta della Bay of Island, e precisamente Pahia. La strada è piuttosto lunga e trafficata, passiamo da Auckland e abbiamo un primo scorcio della città delle vele, la rivedremo presto! Più o meno a metà strada ci fermiamo in un piccolo paesino a mangiare, ma abbiamo fretta di arrivare a destinazione. Qui si respira aria di vacanza e di mare, c’è tanta gente in giro! Arriviamo nella migliore sistemazione di tutto il viaggio, il b&b Chalet Romantica. Abbiamo un balcone con vista sulla baia, un incanto! Andiamo subito a farci un giretto per il paese, approfittiamo per cambiare la nostra conferma online con i biglietti per la crociera del giorno dopo, e andiamo a cena in un ristorante sul mare che ci ha consigliato Inge, la gentile padrona del b&b.

7 gennaio

Dopo una colazione stratosferica, ci aspetta un’intera giornata in barca e, in teoria, il nuoto coi delfini. Appena saliti, e anche più volte durante la giornata, la capitana della barca ci ricorda di mettere la protezione solare! Il giro tra tutte queste isole è veramente bello, arriviamo anche fino all’Hole in the Rock, uno scoglio con un enorme buco all’interno, attraverso cui, con una manovra pazzesca, la nostra barca è passata! Ci siamo poi fermati per pranzo su un’isoletta con una spiaggia, alcuni hanno fatto il bagno in acque turchesi ma a mio parere faceva un po’ troppo freddo! Risaliti in barca in teoria avremmo dovuto fare il bagno coi delfini, ma non li abbiamo trovati in quel momento (prima invece li avevamo avvistati) e quindi hanno dato solo la possibilità di farsi un bagno. Io e Giorgio, vedendo le persone che risalivano dopo il bagno sull’orlo dell’assideramento, abbiamo soprasseduto e ci è dispiaciuto un po’ meno aver perso la nuotata coi simpatici cetacei! Su consiglio di Inge siamo poi sbarcati a Russel invece che a Pahia, così abbiamo potuto fare un rapido giretto anche in questo ameno paesino, che si trova proprio davanti a Pahia, e che era una volta rinomato per gli eccessi dei suoi frequentatori. Oggi invece è assolutamente tranquillissimo! Prendiamo il ferry che ci riporta a Pahia, andiamo a cena e poi a nanna, pronti per l’ultimo trasferimento della vacanza. La tristezza comincia a farsi sentire, il nostro viaggio fantastico è quasi alla fine.

8 gennaio

Dopo la solita spettacolare colazione salutiamo e siamo in macchina, pronti per raggiungere la città più grande della nazione. Arriviamo ad Auckland in circa quattro ore, facciamo il check inn all’hotel Rydges, lasciamo le valigie e andiamo a riportare l’auto a noleggio. Col senno di poi avremmo tenuto l’auto anche ad Auckland, perchè ci sono posti raggiungibili più facilmente con l’automobile. Pazienza, ormai è andata! Proprio oggi tornando da Pahia il nostro parabrezza è stato danneggiato da un sasso. Stavano rifacendo la strada… che sfortuna! In realtà nessun problema alla consegna, la gentile signorina controlla il nostro noleggio e dato che avevamo fatto l’assicurazione più completa è tutto a posto! Meno male!

Ci dirigiamo a piedi verso la zona del porto, vediamo tantissime meravigliose barche, yacht e barche a vela a perdita d’occhio. Ci sono anche tantissimi bar, la zona era quella dell’America’s Cup e l’hanno riciclata così! La passeggiata è molto piacevole, anche se il famoso vento dà un po’ noia. Torniamo verso l’hotel e decidiamo il ristorante per la serata. Dopo cena ci facciamo un giro nella strada principale. Nonostante sia la più grande città della Nuova Zelanda, anche Auckland è piuttosto piccola, girabile a piedi almeno nella sua parte centrale, e poco trafficata.

9 gennaio

Ultimo giorno pieno di questo sogno. Seguiamo le indicazioni della guida che ci porta in un percorso a piedi alla scoperta degli angoli più belli della città. Molto carina la zona dell’università, studiare qui mi sarebbe sicuramente piaciuto! Prendiamo poi il traghetto che ci porta a Devenport. Qui pranziamo e raggiungiamo la cima della collina dalla quale si ha una bellissima vista sulla città e anche sull’isola vulcanica di Rangitoto. Ce la prendiamo con calma e ci godiamo, rilassati, il paesaggio. Torniamo in città sempre col comodo ferry e ci dirigiamo verso la sky tower, che si trova a due passi dal nostro hotel. Saliamo per goderci un’ultima volta il panorama. Io sono sempre un po’ in ansia sugli edifici molto alti, così mi siedo tranquilla aspettando che Giorgio finisca le sue foto e intanto passo il tempo leggendo cosa c’è scritto sul biglietto d’ingresso. La torre è costruita secondo norme antisismiche all’avanguardia, se ci dovesse essere un terremoto di magnitudo 8 dovrebbe rimanere in piedi. Ah ecco… ansia! Scendiamo dalla torre senza alcun terremoto, siamo salvi. Cena in un ristorante messicano lì vicino e a nanna.

10 gennaio

Il nostro volo parte alle 18.20 e abbiamo tutto il tempo per farci il giro di negozi dei souvenir! Per andare all’aeroporto prendiamo un bus che in un’oretta arriva al terminal. L’avventura è finita, dopo solo una trentina di ore di viaggio siamo di ritorno a Malpensa.

Qualche consiglio. Soprattutto in alta stagione prenotate quanto più possibile, dall’alloggio alle varie attrazioni. Non fa mai troppo caldo. Soprattutto nell’isola del sud. La loro estate è una nostra primavera inoltrata. Rispettate i limiti di velocità! Ho passato la vacanza a rompere a Giorgio appena lo superava, ma così non abbiamo preso multe. Ho letto tanti diari di viaggio in cui gli autori venivano multati per eccesso di velocità! Per il resto non c’è molto altro, è un paese molto facile da girare ed è veramente tranquillo.

Buon viaggio a chi ci sta per andare, avete tutta la mia invidia! Per qualsiasi cosa contattatemi pure!



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