Il Sentiero Matilde e le colline emiliane

Un viaggio da respirare a pieni polmoni, sulle tracce di Matilde di Canossa
Scritto da: I viaggi di Ines
il sentiero matilde e le colline emiliane
Partenza il: 30/04/2017
Ritorno il: 01/05/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €

A Bazzano (Neviano degli Arduini) ho trovato quello che stavo cercando per evadere dalla routine e dallo stress quotidiano: la pace sotto forma di colline verdi, campi di papaveri e animali da cortile. Il tutto condito da un bel sole dorato.

Come ci è finita Bazzano nel mio itinerario di viaggio? Per caso, a dire la verità. Ero alla ricerca di un Agriturismo appartato, ma che fosse in una posizione strategica per visitare alcune delle tappe principali del Sentiero Matildico. Il filare ha subito catturato la mia attenzione: è stato amore al primo click! Una cascina in sassi con uno spazio aperto sulle colline, uno pneumatico appeso ad un albero a mo’ di altalena, galline in libertà e un’ottima cucina emiliana.

Appena fuori Reggio Emilia la pianura si modella in pieghe di terra e roccia che sembrano balze di seta. Sono le famose terre di Canossa. Un territorio che ruota attorno alla figura di Matildenota a tutti gli abitanti per essere stata una donna importante nel Medioevo. Imparerete a conoscerla anche voi, ad amarne la storia e la forza, ma soprattutto avrete modo di respirare l’atmosfera dei luoghi che l’hanno vista protagonista.

Chi ama le passeggiate e ha qualche giorno di tempo a disposizione può scaricare sul cellulare l’app gratuita contenente le informazioni dettagliate sul Sentiero Matildico con le varie tappe del percorso, le durate e i punti di interesse. Per i meno tecnologici è possibile stampare il materiale direttamente dal sito www.sentieromatilde.it.

Se invece avete poco tempo come me, potrete seguire il percorso in automobile. Le tappe del mio percorso [estratto di Google Maps].

1° Tappa: PIETRA DI BISMANTOVA / Castelnovo ne’ Monti

Una delle principali attrattive della fascia collinare a ridosso dell’Appennino Reggiano è senza dubbio la Pietra di Bismantova, altopiano osannato dalla gente del posto forse perchè con i suoi 1.047 metri s.l.m. è uno dei punti più alti della zona. Avvolta in un’aura di mistero e sacralità oggi è una frequentata meta di passeggiate. Prendetevi un paio d’ore per salire e scendere a piedi, indossando scarpe adatte e portando con voi una discreta scorta di acqua. Dall’alto la vista spazia sulla pianura e sulle colline circostanti. Gli escursionisti più esperti ed attrezzati potranno cimentarsi in una scalata sulle ripide pendici rocciose. Alcune leggende narrano che in passato la rupe fosse un monte sacrificale, ma la sua funzione originaria rimane tuttora sconosciuta. Quel che è certo è che si tratta di un elemento geologico davvero particolare inserito all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino tosco – emiliano (Riserva MAB dell’Unesco dal 2015).

2° Tappa: CARPINETI

La nuova Roma“. Carpineti fu soprannominata così per avere accolto Papa Gregorio VII e successivamente altri Vescovi e Pontefici. Gli alti prelati venivano ospitati nel Castello, tappa obbligata se capiterete da queste parti. Attualmente della rocca fortificata sono rimasti in piedi solo la torre e una parte dei muri perimetrali. Alla base della collina il paese ammodernato ha un aspetto abbastanza anonimo. Unico elemento da segnalare è Piazza Matilde di Canossa, su cui si affaccia l’attuale Palazzo del Comune: un piccolo gioiello d’architettura sapientemente ristrutturato che una volta ospitava il mercato cittadino. La mia visita a Carpineti è stata colorata da una lunga carovana di automobili d’epoca, incrociate lungo la strada. Ogni anno il Gran Premio Terre di Canossa fa tappa in questi territori, richiamando centinaia di appassionati da tutta Europa.

3° Tappa: VOTIGNO

La strada che da Casina porta a Votigno sembra quasi una mulattiera costeggiata dai campi. All’inizio penserete che il vostro navigatore sia impazzito e sarete tentati di ritornare indietro. Non lasciatevi intimorire, state viaggiando nella direzione giusta! E’ proprio qui, tra la natura selvaggia, che si nasconde La Casa del Tibet, un piccolo centro culturale buddista avvolto in un silenzio quasi surreale. Fondata nel 1990 e visitata persino dal Dalai Lama in persona, quest’oasi di meditazione è il posto giusto se siete alla ricerca di voi stessi, a prescindere dal vostro credo. Potrete soggiornare qui usufruendo del bed & breakfast che accoglie anche i viaggiatori di passaggio. Se sarete in zona la domenica pomeriggio non mancate di visitare il ricco museo di oggetti tibetani, oltre al piccolo Tempio adorno di cuscini e candele.

4° Tappa: CANOSSA

Dell’originario Castello di Canossa non sono rimaste più tracce tant’è che oggi si presenta come un rudere. Nel cuore dell’antica fortificazione troverete il piccolo museo che raccoglie per lo più reperti d’epoca rinascimentale. Per apprezzare maggiormente il Castello, ma soprattutto il contesto naturale che lo circonda, ci si deve allontanare imboccando la strada per Rossena. Rimarrete affascinati alla vista dei calanchi che trasformano la collina su cui è costruita la fortezza in un paesaggio quasi lunare dove il verde della vegetazione improvvisamente scompare inghiottito dalla roccia.

5° Tappa: ROSSENA

Anche a Rossena protagonista è il Castello trasformato nei secoli da roccaforte militare a residenza, noto per essere uno dei meglio conservati della zona. Potrete partecipare ad una delle visite guidate oppure seguire la mulattiera che scende tra le case e perdervi in un’atmosfera rustica con il profumo dell’erba appena tagliata e il rombo del motore di un trattore in sottofondo. Un viaggio da respirare a pieni polmoni, per ossigenare lo spirito; una breve fuga dal cemento della città e dai ritmi troppo veloci scanditi dalle lancette dell’orologio. Tra le colline emiliane esiste una campagna verde dove si lavora seguendo i ritmi dettati dalla natura, aspettando con pazienza il sorgere e il calare del sole e l’alternarsi delle stagioni.



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