Il ritorno al paraiso

Maggio 2002 la mia prima volta a Cuba. Trovate su questo sito il racconto del primo viaggio “Cuba il paradiso può attendere”. Gennaio 2003, perché ancora Cuba? Al ritorno dal primo viaggio mi ero ripromesso di non ritornarci, perché è mia ferma intenzione vedere quanti più paesi possibile. Poi però “cattive compagnie” mi hanno...
Scritto da: Fabio Rossi 3
il ritorno al paraiso
Partenza il: 03/01/2003
Ritorno il: 20/01/2003
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Maggio 2002 la mia prima volta a Cuba.

Trovate su questo sito il racconto del primo viaggio “Cuba il paradiso può attendere”.

Gennaio 2003, perché ancora Cuba? Al ritorno dal primo viaggio mi ero ripromesso di non ritornarci, perché è mia ferma intenzione vedere quanti più paesi possibile.

Poi però “cattive compagnie” mi hanno fatto a poco a poco riflettere su tanti aspetti del paese e della vacanza appena trascorsa che mi hanno fatto cambiare completamente idea.

Innanzitutto lo spirito di questa seconda vacanza è stato totalmente diverso.

Questo paese così particolare deve essere capito per essere a pieno goduto (ovviamente non mi riferisco a destinazioni totalmente turistiche tipo residence o villaggi).

Mi sono riproposto di accettare passivamente e anzi non considerare alcuni fatti assodati e per cui non potrei comunque farci niente.

Mi riferisco ovviamente alla situazione di semilibertà della maggioranza della popolazione, dovuta al regime che non approvo assolutamente, anche se devo riconoscere alcuni aspetti unici e affascinanti dovuti alla situazione corrente.

Sempre queste “cattive compagnie” mi hanno suggerito la meta finale, BARACOA.

La destinazione, sono sicuro, è nota ai più che sono stati a Cuba, soprattutto se italiani.

Esiste infatti una specie di comunità di italiani, che per nulla turba o molesta la bellezza del luogo (strano a dirsi perché non sempre gli italiani purtroppo si comportano bene, mentre in questo angolo di paradiso godiamo ancora di ottima fama).

Alcuni abitanti di questa comunità sono fissi o quasi ( il buon Mario il Siciliano ha preso la residenza), risedendo anche alcuni mesi l’anno (compatibilmente con le possibilità legali di farlo).

Prima di iniziare con la cronistoria del viaggio volevo sottolineare un altro aspetto che ha dato un importante contributo alla decisione di andare a Baracoa, e nell’est in generale. E’ un libro, che poi ho scoperto essere noto e apprezzato da molti altri turisti che ho incontrato in zona. Si tratta del libro di Roberto Goracci “A Est dell’Avana”. Pubblicità assolutamente gratuita, ma, oltre a essere molto divertente (fa fare grasse risate), è pieno pieno di un insieme di micro informazioni che sicuramente non si trovano in altri libri che ho letto, e sono tutte, dalla mia esperienza, rigorosamente autentiche, e non mi riferisco tanto ai luoghi (non vuole essere assolutamente una guida, ma è la storia di un periodo della sua vita passato a lavorare a Cuba) ma ai costumi e al modo di pensare e vivere cubano.

Al termine di una attenta lettura, io l’ho fatto per ben tre volte, potrete considerarvi un camajan.

Ma veniamo alla cronistoria.

Parto da Venezia, mia città adottiva, con volo di linea “Air France” (mi ci sono trovato benissimo), e dopo un breve scalo a Parigi arrivo all’Avana, città che avevo già visto nel precedente viaggio, ma che conserva sempre un certo fascino.

Se volete raggiungere Baracoa direttamente avete due scelte: Aereo (dall’Avana due voli alla settimana, credo il giovedì e la domenica) o se avete un volo fino Santiago, GuaGua Viaziul (15 US$).

All’Avana ho reincontrato gli “amici” conosciuti nel mio precedente viaggio, ed è stato un po’ come tornare a casa, nel senso che nulla o poco era cambiato da maggio 2002, se non la temperatura.

Da internet avevo infatti visto che le massime non erano altissime (anche 12-15 °) e le minime abbastanza bassine(anche 8- 10°) soprattutto per case che non hanno finestre che chiudono e la parola calorifero, o riscaldamento non esiste nel vocabolario.

Sapete cosa fanno i cubani in periodi di così intenso “freddo”? La maggior parte trema, si perché non tutti possono permettersi un “abrigo” (giubbotto). Quindi la gente preferisce uscire il meno possibile. Fortunatamente io avevo una felpa e un giubbotto di jeans (ottimo sistema per mimetizzarsi fra la popolazione locale visto che là è diffusissimo e di gran moda).

Chi quindi si aspetta di fare mare in questo periodo a Varadero, poco distante, o Guanabo (la spiagga della capitale) si sbaglia.

Un consiglio su dove mangiare decentemente e pagare con “moneda nacional” è andare al ristorantino di fronte alla “casa della musica”, ma non toccate gli spaghetti!!! Ultima nota è l’atmosfera di festa che ho potuto provare, infatti fino al 6 Gennaio anche là c’è festa, con “addobbi” e la gente è più rilassata, assilla meni i turisti, e con maggior voglia di divertirsi.

Dopo i soliti giri per la capitale parto per Santiago, sempre con la mia affezionata “Gua gua” Astro (37 US$ contro i 51 della Viazul che fra l’altro non aveva posti disponibili).

Anche a Santiago reincontro vecchi amici e in particolare alla casa della cultura rivedo un gruppo di ballo folklorico (ABU-EYE)molto in gamba, che mi avevano chiesto se conoscevo qualche impresario italiano disposto a fargli fare una tournè in Italia. Se qualcuno che legge ne conosce può scrivermi, io ho la loro E-Mail e un po’ di filmati con le loro performance.

La temperatura ovviamente non è quella dell’Avana, qua si che si può andare al mare, ma io ho in testa Baracoa, e dopo poco prendo la Gua-gua (solo Viazul 15 US$) , anche se non senza remore avendo incontrato alcuni italiani di ritorno da Baracoa, che erano letteralmente scappati, e non senza difficoltà, per le cattive condizioni atmosferiche.

In effetti se la zona di Guantanamo è la più arida del paese, e lo si vede dalla scarsa vegetazione, quella della zona a nord della catena montuosa “Farola”, è la più piovosa. Lo si può vedere dal tipo di vegetazione, molto lussureggiante e assolutamente tropicale.

I fronti nuvolosi che vengono dal nord vengono fermati dalle montagne, scaricano l’acqua, e proseguono verso sud, ormai scarichi.

E’ proprio il tipo di vegetazione che rende particolare e incantevole questo angolo di Cuba..

Infatti arrivo a Baracoa (strada buona ma ricca di tornanti e chi soffre del mal d’auto è meglio che si premunisca, anche se ogni tanto l’autobus fa soste, se non altro per far raffreddare il motore).

Il primo impatto con questo declamato angolo di paradiso non è dei migliori.

Piove, anche se poco, la spiaggia è di sabbia scura e il resto della costa e del Malecon (lungomare) roccioso, un po’ come all’Avana, i palazzi sono, in linea col resto del paese, mal tenuti.

Il paese è veramente piccolo, lo si gira tuto a piedi (e per tutto intendo tutte le strade!) in mezza giornata.

Tuttavia c’è molto turismo, e quasi tutti lavorano con il turismo, così che avete una selva di persone che vi offre costantemente un po’ di tutto (dico tutto).

Con il classico “no chiero” tuttavia si tiene ben a bada la situazione, che è sicuramente meno fastidiosa dei venditori di rose a Venezia o a Roma.

Tuttavia a poco a poco questo piccolo e insignificante paesino ha iniziato a mostrarmi il suo raro e prezioso fascino, che gli ha conferito cotanta fama e gloria nei discorsi dei mille viaggiatori che vi sono transitati e ritransitati.

Si perché da quel che ho capito, un po’ come a Puerto Escondito in Messico, dove per chi vi rimane per più di tre giorni, si prende la malattia chiamata Escondite (ossia non vuole più tornare a casa), così la maggior parte di chi ha potuto apprezzare Baracoa, ci ritorna, chissà per quale strano incantesimo?!?.

Quindi ora siete messi in guardia.

In effetti, la dimensione ridotta del paese, alla fine risulta essere una comodità perché tutto ciò di cui avete bisogno l’avete praticamente sotto casa, non avete bisogno di taxi (che infatti sono rari come le macchine), e per la verità neanche dei bici-taxi, che invece abbondano e sovrabbondano.

I pranzi sono in linea con il resto del paese, ossia con circa 5 US$ potete chiedere, dove siete alloggiati, di farvi fare da mangiare, e via assicuro è difficile pentirsene (non parliamo della quantità, con quanto mi davano ci potevano mangiare abbondantemente due persone, tanto che ho dovuto più volte chiedere di ridurre la razione per non far andar sprecato niente ).

Le attività “turistiche” non mancano: i musei ci sono (è la città più antica di Cuba) ma si vedono in poco tempo, così come le gallerie d’arte.

I locali notturni lavorano praticamente tutta la settimana (ne hanno chiuso uno a Natale per problemi di delinquenza che comunque non ho potuto assolutamente rilevare) e sono abbastanza belli, con spettacoli dal vivo, e ovviamente musica dal vivo (salsa a nastro!!).

Il cuore del paese è il parque, dove potete trovare un internet point, che per 15 US$ vi da la possibilità per navigare 5 ore. La connessione è buona, e chi ha internet a casa potrà contattare i suoi cari tramite il messanger (installato sul computer entrando a destra) o mail o mandare SMS sempre tramite Web, a prezzi molto più ragionevoli dei 4 US$ al minuto per una normale telefonata con l’Italia.

(A proposito all’’Avana e Varadero si può utilizzare tranquillamente il nostro cellulare, almeno con Wind, non so se anche con altri operatori, e inviare messaggi, anche con ricaricabili, al prezzo di un normale SMS).

Per gli amanti dello sport, si possono noleggiare biciclette (2-3 US$ al giorno), giocare a Basket (c’è un campo regolamentare), nuotare, fare jogging, fare vela (c’è un catamarano tipo hoby cat al porto in ottime condizioni) ecc. .

Per gli amanti delle passeggiate in mezzo alla campagna (che sottolineo ancora molto suggestiva), ci sono alcune passeggiate da fare: una nel parco vicino alla foce del rio Miel, per andare a una piccola spiaggia di sabbia bianca, e l’altra verso una grotta in cui sgorga acqua dal sottosuolo e in cui potrete bagnarvi (una specie di grande vasca da bagno).

Oppure potete andare sul Junke, una montagna a forma di panettone, ma questa è un po’ più impegnativa.

La spiaggia più bella della zona, veramente bella anche se l’acqua è subito fonda, e soprattutto non ancora toccata dal turismo delle grandi catene alberghiere, è Playa Maguana, raggiungibile in autobus che parte tutte le mattine alle 10 dal Parque per tornarci alle 17 (costo 4 US$ andata e ritorno).

Per tornare all’Avana, da dove avevo il volo di rientro, conviene prendere l’aereo, che però parte solo il giovedì e la Domenica (120 US$ circa).

Io per una serie di motivi, ho preferito fare il cammino inverso, cioè ancora Santiago e poi Avana (questa volta però in aereo, 105 US$, con aereo Russo, non proprio tenuto nelle condizioni a cui siamo abituati).

Che dire di questo mio secondo viaggio…Come a Puerto Escondito si prende l’Escondite, penso che a Baracoa si prenda la Baracite, per cui siete avvisati!!! Io l’ho presa per cui penso che presto o tardi vedrete un altro mio breve racconto su queste pagine…

Io il paraiso penso di averlo trovato e voi?? Fabio



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