Il richiamo di Malta
Arrivo al Malta International Airport di Luqa alle ore 20.30, è notte, all’exchange dell’aeroporto Lire Maltesi a volontà, la macchina una bianca “fiammante” (ma per nulla nuova !) Hyunday Atos 1000 … e il volante dov’è ?!?! La guida a destra non ci ha affatto spaventato, partiamo di volata (dopo aver fatto 3 volte il giro dell’aeroporto e aver rischiato di finire sulla pista !!!) alla volta di Bugibba (San Pauls Bay), al nord di Malta, località a 20 km da Luqa … praticamente attraversiamo tutta l’isola !!! Le strade sono piuttosto dissestate, ma abbastanza larghe, la segnaletica è irregolare e ad interpretazione (spesso viene indicata la città più lontana e non le località intermedie), i maltesi guidano male ed in modo spericolato e hanno macchine che in Italia non si vedono da 30 anni (tra cui diverse 127, Ritmo e addirittura delle Alfetta Giulia), ma il viaggio di circa un’ora verso il nostro albergo (The Crown Hotel ****) è stato davvero emozionante … adrenalina pura ! Arriviamo a Bugibba, ma dell’albergo nemmeno l’ombra … secondo le indicazioni dovrebbe trovarsi sulla spiaggia … e così battiamo la costa palmo a palmo finchè non iniziamo a chiedere indicazioni … e scopriamo che non solo i maltesi hanno un’attitudine innata per farti da guida stradale, ma SONO una guida stradale !!! Il loro eccezionale senso di ospitalità li porta persino a chiederti se hai del posto in macchina … perché in tal caso salgono con te e ti portano a destinazione, con tanto di sorriso sulle labbra e stretta di mano: thank you very much !!! Il portiere dell’albergo ci accoglie con un confortante “Hi Guys !!!” … lanciate le valige in camera tipo bomba a mano, corriamo fuori a respirare l’aria di Malta, il clima è frizzante: mentre in Italia imperversa il freddo, qui è primavera ! Affamati di curiosità, ci inoltriamo nei vicoli del centro … ore 22.30, la fame di curiosità lascia il posto alla FAME, ci tuffiamo nel primo locale aperto, costellato di maxischermi con le partite del calcio inglese e video musicali in dolby surround.
La nostra prima cena maltese, per scelta e necessità, è stata molto poco tipica: pizza, patatine fritte e birra … italiani nel mondo ! Good night … 2° giorno, domenica 12 novembre 2006: La Valletta e Mdina, le due capitali Sveglia di buon ora, l’idea è quella di esplorare il nord di Malta (la baia di S. Paul, Mellieha e il Popeye Village, set cinematografico dell’omonimo film), ma, mentre stiamo per salire in macchina, da un piccolo negozio di alimentari esce un omino che ci chiede se vogliamo cambiare dei soldi. Dopo una breve chiacchierata sul tempo e le bellezze dell’isola, ci consiglia di andare a La Valletta, dove ogni domenica mattina c’è il mercato … la giornata è tersa, la temperatura è intorno ai 25 gradi, macchine fotografiche in spalla: si parteeeeeeeeee !!! La capitale di Malta si snoda su una lingua di terra. Sia a nord che a sud a breve distanza e separate dal mare si scorgono altre cittadine: rispettivamente Sliema e il Grand Harbour. La Valletta è affascinante, con le sue mura, le sue terrazze con vista sul mare (imperdibili l’Upper Baracca Gardens e il Lower Baracca Gardens), le sue strade in forte pendenza, i suoi vicoli, le cattedrali e le cabine telefoniche rosse tipicamente inglesi. Il mercato della piazza principale è gremito, ci sono bancarelle di tutti i tipi, dalle chincaglierie religiose, ai DVD/CD piratati, dall’artigianato maltese ai piccoli animali … ci immergiamo in questo turbinio di colori e odori, di turisti e abitanti del luogo … qui acquistiamo delle bellissime profumiere in vetro fatte a mano e tipiche di Malta e degli ottimi dolcetti fatti con pasta sfoglia e datteri, che ancora dobbiamo capire come si chiamano … Arat, Afat … boh ??!! Usciti dal mercato, passiamo di fronte ad una sorta di rosticceria del luogo, piena di strane paste … ecco i famosi PASTIZZI, di cui ci rimpinzeremo per i due giorni successivi senza sosta. Trattasi di pasta sfoglia salata ripiena o di ricotta o di purè di piselli (pies), costano appena 8 cent di lira maltese (i nostri 20 cent di euro) e sono una vera delizia del palato ! … siamo a La Valletta da appena 3 ore e già abbiamo finito 2 rullini … una foto, un pastizzo, un pastizzo, una foto … e via agli Upper Baracca Gardens, una terrazza esposta a sud dalla quale si vede il Grand Harbour in tutta la sua bellezza … sembra di essere in un fiordo norvegese, lingue di terra a strapiombo sul mare e un’urbanistica con stile architettonico tipico mediorientale, case basse e squadrate di grossi mattoni di argilla rossastra tra le quali è frequente vedersi ergere chiese neogotiche dalle cupole amaranto. Camminiamo per gli stretti vicoli de La Valletta e ci sembra che il tempo si sia fermato, è domenica, i negozi sono chiusi e questo rende l’atmosfera ancora più caratteristica e vera … per le strade, alcune in fortissima pendenza, poche macchine e diversi calessi, tipici delle cittadine maltesi, che scarrozzano i turisti per la città … in un vicoletto entriamo in un ristorante e assaggiamo il famoso coniglio maltese (ma non era il Falcone ? sarebbe stato meglio !) ed un altro piatto di carne chiamato Bragioli (una fettina di manzo arrotolata su una sorta di polpettone), il tutto condito dalle solite patate fritte e da un’insalata piena di cipolla … meglio i PASTIZZI !!! Lasciata la Valletta, decidiamo di visitare anche l’altra capitale, quella dei tempi antichi: Mdina. Il paesaggio per arrivare a Mdina è simile a quello incontrato finora, forse non troppo vario (ma ricordiamoci che tutta l’isola misura 30 km !!!), ma davvero pieno di fascino.
Mdina è situata nell’entroterra maltese, a nord ovest dell’aeroporto internazionale di Luqa ed è praticamente attaccata a Rabat (la Rabat di Malta, perché una città con nome analogo si trova anche nell’isolotto di Gozo ed è detta Vittoria).
Mdina è bellissima, arroccata su una collina, cinta di mura, con vicoli stretti e scorci mozzafiato, ospita il museo di Scienze Naturali e un inquietante museo delle torture, nelle prigioni sotterranee della rocca … vale davvero la pena visitarla e rimane nel cuore ! Tornati in albergo, decidiamo di andare a cenare a Mellieha, ma il Giuseppi’s Wine Bar indicato nella guida e cercato per una buona mezz’ora non si trova … ripieghiamo su un altro ristorante, dove mangiamo un ottimo piatto di Pollo Tandoori, non proprio tipico maltese, ma certamente più buono del coniglio selvatico mangiato a La Valletta.
Qui scopriamo che la tanto famosa Kinnie, birra tipica maltese, altro non è che, reggetevi forte, “volgare” chinotto … la guida cita “birra tipica maltese, molto simile al chinotto” … e chiamalo simile !!! Andiamo a letto stanchi, con un coniglio ed un chinotto di troppo, oltre che con 4 rullini in più … ma è stata una giornata indimenticabile !!! 3° giorno, lunedì 13 Novembre 2006: Gozo, l’isola di Calipso A nord di Mellieha, a 20 minuti di macchina da S. Pauls Bay, precisamente a Cirkewwa, saliamo con la Atos sul traghetto alla volta di Gozo, la seconda isola dell’arcipelago maltese.
Appena scesi dal traghetto a Mgarr, ci accorgiamo subito del fatto che Gozo ci darà grandi soddisfazioni. Seguendo le indicazioni della guida e attenti ad evitare le sempre numerose buche sulle mulattiere maltesi, dal porto di Mgarr ci spostiamo a Xewkija dove si trova la cattedrale con la terza cupola più grande d’Europa e ci perdiamo in dissertazioni religiose che ci lasciano appena il tempo di rimontare in macchina alla volta della Calypso Cave, la grotta della Dea che fece perdere la testa ad Ulisse nelle sue peregrinazioni mediterranee … nel piazzale antistante la grotta c’è una vecchina che fa la maglia (il tipico pizzo di Gozo) e cerca di venderci i suoi prodotti, un cartello ci avvisa che non è previsto alcun biglietto di ingresso per la visita alla grotta.
Dalla terrazza sopra la grotta si vede la Calypso’s Bay (o Ramla Bay), una baia di sabbia rossa di rara bellezza … entriamo nella grotta e incontriamo Ulisse … Penelope, dopo la scappatella con Calypso, lo ha cacciato di casa !
Fatte le foto di rito, decidiamo di scendere a valle per fare due passi sulla spiaggia della Calypso’s Bay. Dopo il rituale tormentone del ”MA QUALE SARA’ LA STRADA??, MALEDETTA SEGNALETICA!!!”, ci arrendiamo al fatto che, per arrivare alla famosa spiaggia, non c’è altra alternativa che percorrere una stradina dissestata (ma va !), strettissima e con una pendenza da montagne russe!!! La cosa non ci scoraggia, anzi, ci divertiamo come matti (pregando che i freni della Atos non ci abbandonino!), ed arrivati sul luogo ne rimaniamo letteralmente rapiti! Uno tratto di natura incontaminata di rara bellezza si offre ai nostri occhi … l’armonioso contrasto di scorci paesaggistici, colori e profumi, dona a questa baia un fascino senza tempo! Verde natura selvaggia, sabbia calda di un colore giallo ocra intenso costellata da piccole pietre colorate, mare cristallino dalle molteplici sfumature di blu e di verde … sembra di essere in un dipinto, si respira un’atmosfera magica.
Il mito di Ulisse e Calipso ha lasciato la sua impronta indelebile su questa baia …Cosi come questa baia lascerà per sempre un impronta sulla nostra anima ! Non potevamo certo non catturare un po’ della sua magia, e cosi … Siamo andati via con tante emozioni, tante foto, alcuni sassolini e un piccolo contenitore di sabbia rossa! Ancora in bilico tra sogno e realtà, un realissimo (!) brontolio allo stomaco ci ricorda che è ora di pranzo!! Fast lunch … Ovviamente a base di PASTIZZI … e siamo già pronti per una nuova esplorazione ! Dalla Baia di Calipso ritorniamo sui nostri passi verso Xewkija e ci dirigiamo sulla costa nord dell’isola, verso Marsalforn, la più famosa meta balneare di Gozo. Attraversiamo il paese e ci ritroviamo su una strada dissestata scavata nell’argilla rossa, la costa è frastagliata e modellata dai venti a mo’ di onde, piscinette naturali di acqua marina fanno da contorno a questo particolarissimo paesaggio, unico nel suo genere.
Ritorniamo verso l’entroterra d Gozo ed entriamo a Rabat, la città capoluogo dell’isola. Parcheggiamo nei pressi della Cittadella, roccaforte dalla quale si domina tutta la città e gran parte dell’isola, e poi entriamo in un vicolo del centro … e poi in un altro e in un altro ancora … il centro di Rabat è un dedalico intreccio di vicoletti che sembrano delle cartoline, mattoni a vista, lampioncini in stile vittoriano, balconi orientaleggianti … degli scorci mozzafiato … e la KODAK ringrazia !!! Usciti dal centro … rientriamo in una rosticceria, altri PASTIZZI … ed è già ora di tornare verso il porto di Mgarr per prendere il traghetto, giusto il tempo di passare, per pura curiosità storica da Ggantija, dove si trova un sito archeologico di templi neolitici, uno dei più importanti dell’arcipelago maltese.
Un’altra giornata è conclusa … giusto il tempo di gustare una romantica cenetta a base di pesce al porto di Bugibba, in un ristorantino niente male dove per 10 lire maltesi a testa ascoltiamo dell’ottima musica dal vivo e gustiamo le specialità marine locali a lume di candela ! 4° giorno, martedì 14 Novembre 2006: La costa sud, Marsaxlokk, la Pools Bay … e l’inevitabile rientro a casa !!! Come tutti i viaggi che si rispettano, come tutti i più bei libri di favole, l’ultimo giorno, l’ultima pagina, riservano sempre le sorprese maggiori e le più intense nostalgie … il meteo, consultato via internet la sera prima, dava su tutta l’isola tempo instabile e forti piogge … invece il cielo è terso e ci sono 30 gradi, sembra di essere ad Agosto !!! Passando lungo la costa orientale e ai margini di La Valletta, dirigiamo verso sud per visitare Marsaxlokk, che la guida indica come uno dei più antichi villaggi di pescatori di Malta, punto di appoggio delle navi provenienti dal nord Africa … il paesaggio è incantevole, il mare è piuttosto calmo (nonostante imperversi il solito venticello, mai comunque fastidioso !) e la prima baia che visitiamo è quella di Birzebbuga. Il villaggio non è male, ma sullo sfondo si ergono altissime le gru del porto e lo spettacolo non è dei migliori.
Attraversiamo il paese e saliamo sulla collina, alla ricerca della baia di Marsaxlokk e di panorami migliori e, dopo esserci imbattuti in Fort S. Lucian, una antica roccaforte sede di un acquario virtuale che non riusciamo in alcun modo a visitare, riscendiamo sul lato nord e … il panorama che si para davanti ai nostri occhi è il più bello mai visto in questa 3 giorni maltese ! La baia di Marsaxlokk, che ospita l’omonimo villaggio, è un golfo dal mare calmo e dall’acqua limpida, costellato di barchette colorate … giallo, azzurro, verde … c’è anche il mercato ed è piano di pescatori, qua e là, intenti a rimettere a nuovo le proprie barche ed a ripiegare le lunghe reti colorate … è un incanto, rimaniamo seduti su una panchina con la bocca aperta per svariati minuti … finchè non decidiamo di riempirla in un caratteristico ristorantino sul mare con una ottima zuppa di pesce e un bicchiere di bianco locale ! Il clima è mite, passeggiamo lungo la costa, acquistiamo i famosi pizzi di Malta, facciamo le ultime foto (solo a Marsaxlokk altri due rullini !!!) e con gli ultimi scampoli di tempo (sono le 13 e per le 15 dovremo essere all’aeroporto per rientrare a Pisa) rimontiamo in macchina per andare a visitare quella che la guida indica come la più bella baia dell’isola: la Pools Bay … e la guida non sbaglia affatto, perché la Pools Bay non si può descrivere, bisogna andarci … e dopo averla vista non si può che lanciare un urlo di gioia liberatorio e promettersi che si ritornerà, magari in estate, quando il mare è più calmo e caldo … arrivederci Pools Bay, arrivederci Marsaxlokk, arrivederci Malta: non ti dimenticheremo mai ! Morale della favola, se non si fosse ancora capito: ANDATE A MALTA, è un’isola piena di sorprese e di bellezze che merita davvero !!! Cristian&Simona