Il primo viaggio a Dubai “in tre”… non ha prezzo
Viaggio in una meta insolita ad Agosto ma che ha lasciato in noi emozioni e ricordi forti anche per la presenza (ancora nel pancione) della nostra piccola principessa
Ascolta i podcast
Quando: Agosto 2009 Durata: 7 Giorni Viaggio: Aereo Alloggio: Hotel Costo a persona: Pacchetto Francorosso aereo + hotel Hilton 1500 Euro Del Turista per Caso Luciano Lanzano con Anna e Greta. Quest’anno per la prima volta, dopo svariati anni (dato il mio lavoro di cuoco), si e’ viaggiato ad Agosto! Mai come questa volta la scelta si e’ presentata difficile dovendoci districare tra i posti superaffollati ed i costi esorbitanti imposti dai tour operator. Dopo diverse “sedute” nella nostra agenzia di fiducia abbiamo deciso in modo unanime: quest’anno si va a Dubai! La nostra decisione e’ sembrata un po’ a tutti fuori di testa, ma pensandoci bene, la nostra e’ stata una scelta ben ponderata: andare in un posto nel momento di minore affollamento dell’anno e con poche centinaia di euro in più alla Spagna, Grecia o altre mete europee super care in questo periodo(data l’alta stagione). Quindi il 15 Agosto io e la mia dolce metà Anna(in dolce attesa della nostra prima principessa) siamo partiti da Napoli diretti a Milano e da lì lanciati verso Dubai. Partenza da Malpensa alle 15.30 in volo verso Dubai con la compagnia Emirates: un aereo ultra accessoriato, poltrone larghe e molto comode ed ottimo trattamento. Personale molto gentile e disponibile anche con chi, come noi, non ha una ferratissima conoscenza dell’inglese, perfetto orario sia all’andata che al ritorno. Arriviamo a Dubai dopo sei ore e dopo aver passato in fretta il tempo di volo con i nostri lcd personali (ce n’era uno nello schienale di ogni sedile) dotati di telecomando con possibili scelte di giochi o film recenti anche in lingua italiana. Arrivo alle ore 23.25 locali (due ore di fuso orario in più che in Italia) a Dubai in uno dei più grandi terminal del mondo, davvero spettacolare e lussuoso. Gli orologi alle pareti sono Rolex, tutto e’ rifinito nei minimi particolari e capisci che e’ stato costruito senza badare a spese. Lo sbarco e’ stato veloce e veloce anche il passaggio ai controlli che sono puntuali e senza code. Si viene subito colti da un caldo afoso che, comunque, non ci ha sorpreso dato che la media stagionale segna un massimo di 48-50° C. Sia chiara una cosa: se non amate il caldo questo posto non fa per voi! All’aeroporto ci attendeva la nostra responsabile Francorosso (Erika) che, come un fiume in piena, ha iniziato a farci sentire a nostro agio dandoci un milione di informazioni utili, tutte costantemente contrassegnate da tanta allegria (tutto ciò all’1 di notte che resistenza!). Con il pulmino siamo stati condotti a Ras al Khaimah al nostro Hotel è cioè l’Hilton Resort (Sea Club Francorosso). Un’ora e un quarto di viaggio per arrivare in albergo. All’arrivo ci aspettava il resto dei ragazzi Francorosso che ci hanno dato il benvenuto, fatta l’assegnazione delle camere in cui, appena arrivati, abbiamo fatto uno spuntino prima di andare a letto. Il giorno seguente sveglia di buon mattino e veloce ispezione della camera assegnataci: scopriamo di essere sistemati in un bell’ appartamento incastonato in dei villini a schiera che comprendono quattro sistemazioni analoghe. L’appartamento assegnatoci e’ al primo piano ed abbiamo davanti a noi la vista del bel giardino antistante e subito davanti la spiaggia con i lettini e gli ombrelloni. La camera è molto grande e spaziosa, con due letti matrimoniali, un bel bagno con accappatoi e ciabatte infradito con il logo dell’hotel, frigo bar ben rifornito, aria condizionata regolabile a piacere, set per the o caffè, cassaforte e TV al plasma con 7 canali italiani. Altra cosa da ricordare e’ che l’albergo e’ molto ma molto grande e quindi può capitare di venire sistemati lontani dal corpo centrale dove sono raggruppati tutti i servizi dell’hotel (ristoranti, reception, ufficio escursioni,ecc.) ma l’ottima organizzazione dell’hotel supera anche questo potenziale problema mettendo a disposizione dei clienti 24h su 24h un servizio navetta effettuato con i caddy (le tipiche macchinine utilizzate sui campi da golf). Quando apriamo la porta per andare a fare la colazione veniamo assaliti da una bella botta di caldo che ci fa subito toccare con mano la temperatura molto calda delle giornate che seguiranno. Il ristorante è situato nel corpo centrale dell’hotel e funziona sia per pranzo che per cena. Il tutto è servito a buffet con una vasta scelta di portate ed una buona presentazione scenica. Tutto il personale è molto gentile e molti parlano un po’ di italiano oltre, logicamente, al personale Francorosso sempre presente e molto funzionale ai bisogni di tutti i clienti italiani. Il mare del Golfo in cui ci troviamo e’ molto caldo (forse anche troppo), degrada lentamente ma non è molto limpido. Data la temperatura dell’acqua il bagno di solito e’ poco rinfrescante e, soprattutto per i primi giorni, e’ di forte impatto dato che l’acqua e’ di una salinità veramente eccessiva. Dopo il primo giorno di completo relax, decidiamo di fare la prima escursione a Dubai e così, con un pulmino insieme ad altri italiani, andiamo alla scoperta della città. Il viaggio per raggiungere Dubai dura circa un’ora e mezza visto che l’albergo dista 95 Km da Dubai (infatti Dubai e Ras al Khaimah sono due “emirati” differenti che fanno parte della nazione degli Emirati Arabi Uniti dove negli anni 60 venne scoperto il petrolio e solo nel 1971 nacquero gli Emirati Arabi Uniti, confederazione appunto dei sette emirati che li compongono). Si corre su una autostrada in mezzo al deserto e tutta la viabilità è fornita di illuminazione e videosorveglianza. L’arrivo a Dubai è di forte impatto:grattacieli che si stagliano all’orizzonte e cantieri ovunque in cui migliaia di operai stranieri lavorano giorno e notte per costruire sempre più grattacieli. A Dubai il primo grattacielo che venne costruito e’ stato il Dubai World Trade Center, l’edificio più alto della città fino alla costruzione della Vela nel 99 (a sua volta spodestata in seguito). Da allora nella città si e’ scatenata una corsa a costruire edifici sempre più alti, una corsa che si e’ interrotta negli ultimi anni a causa della crisi finanziaria internazionale. Ciò non ha impedito però di arrivare a costruire ed inaugurare quella che e’ di gran lunga la torre più alta al mondo: il Burj Khalifa (così chiamato in onore dell’emirato di Abu Dhabi che ha finanziato il completamento dell’opera)di oltre 900m di altezza. L’escursione prevede diverse tappe e cerca di dare un’infarinatura generale di quello che e’ Dubai: il percorso inizia dall’ isola a forma di palma, famosa costruzione artificiale e interessante attrazione turistica il cui tronco è lungo circa 9 Km e che raccoglie i mega appartamenti delle più celebri star mondiali e che culmina con il lussuosissimo hotel “Atlantis the Palm” ( copia dell’omonimo albergo costruito alle Bahamas) con al suo interno un acquario, un parco acquatico e altre numerose attrazioni tra cui i ristoranti di alcuni chef tra i più famosi al mondo come Nobu o Locanda Locatelli sono per citarne alcuni. L’escursione continua visitando la Moschea di Jumeirah dove però scopriamo che si può entrare solo in alcune giornate ed a orari prestabiliti. La seguente tappa ci porta a visitare per 2 ore il centro comm.le ‘Mall of the Emirates’ per ammirare lo spettacolo dello ‘Sky Dubai’: la famosa pista da sci creata all’interno con una seggiovia biposto che porta ad una pista lunga circa 400 metri dove c’è un piccolo campo scuola con i maestri di sci e dove la temperatura è costantemente a -5 gradi circa. Il Mall of Emirates è una meta ambita per tutti coloro che vogliono sciare nel deserto e, noleggiando l’attrezzatura, si può sciare, fare bob o semplicemente lanciarsi le palle di neve… Tutto ciò nel deserto cosa che, secondo le nostre opinioni, e’ veramente eccessivo ed irriguardoso verso coloro che soffrono la sete in tanti angoli del nostro mondo! Dire ciò non significa fare i finti moralisti ma essere coscienti che se si volesse, e questo lo dimostra, con i soldi delle superpotenze mondiali si potrebbe non eliminare la mancanza di acqua nel mondo ma almeno combatterla. Nella zona detta Dubai Mall( dove si trova anche l’omonimo centro commerciale in cui ci sono ben 1200 negozi) si trova il famoso Hotel Burj Al Arab (la cosiddetta Vela): hotel a 7 stelle a forma di vela, diventato simbolo della città che non si può visitare se non prenotando costosi aperitivi o cenando al suo interno con il vicino Jumeirah Beach Hotel (detto anche l’Onda) anch’esso molto bello. Abbiamo fatto anche un giro a vedere la residenza dello sceicco dove, nel viale che porta all’ingresso dell’enorme palazzo, ci sono circa 300 pavoni che girano in libertà e soprattutto tra l’incredulità’ della gente. Nel pomeriggio l’escursione termina poi con la zona di “Dubai vecchia” attraversando il corso d’acqua che divide la parte nuova da quella vecchia della città, il Creek, con le tipiche imbarcazioni usate dagli abitanti per 0,25 euro. Ci addentriamo lungo una via dove si trova il mercato dell’oro visitando i negozi dove vendono di tutto. Si entra in questi ” piccoli negozietti”, ti fanno poi passare nei loro retrobottega e trovi di tutto di ogni marca: borse, scarpe, accessori d’abbigliamento, orologi tutto logicamente contraffatto e su cui c’e’ da contrattare sempre e strenuamente il prezzo. Visitiamo poi lo Spice Souk, ovvero il mercato delle spezie, rimanendo un po’ delusi dai pochissimi negozi dai quali comunque fuoriesce un intenso profumo. I giorni seguenti li abbiamo dedicati al mare ed alla tintarella. Dopo giorni di tranquillità assoluta e di ozio in albergo siamo andati al Centro commerciale Manar Mall di Ras Al Khaimah con il servizio di navetta gratuito e giornaliero dell’hotel per fare shopping. A confronto di quelli di Dubai sembra essere in una bottega ma comunque questo centro e’ carino, funzionale ed ottimo per passarci le ore che precedono la cena in albergo. Nei giorni seguenti abbiamo spesso fatto una capatina a Ras Al Khaimah anche per comprare i mancanti ed immancabili souvenir da portare a casa. Il quarto giorno poi ci siamo concessi il lusso che sognavo, dato il mio lavoro di chef: una cena all’ Hotel Burj Al Arab. Questa escursione sempre organizzata dal preciso personale Francorosso (una citazione di merito va fatta ad Erika) era divisa in due momenti separati: prima la visita alla “piccola Venezia”, cioè il Souk Madinat Jumeirah, e poi la tanto agognata cena. L’escursione partiva dal villaggio nel tardo pomeriggio e ripercorreva lo stesso tragitto già percorso nei giorni precedenti fino ad arrivare a Dubai al Souk Madinat Jumeirah, che è il centro commerciale più ricco di atmosfera ed il più tipico con i soffitti in legno ad archi, le luci basse e i passaggi labirintici. Costruito per ricordare un souk tradizionale ed inserito in un resort molto più ampio (proprio della catena Jumeirah) il Souk Madinat , con le sue 75 boutique (comprensive di souvenir ed artigianato locale) e oltre 20 tra caffè, bar e ristoranti è costantemente affollato specialmente dai turisti (essendo situato anche accanto all’hotel Burj Al Arab). Se si decide di visitarlo da soli vi consigliamo di passarci soprattutto di sera quando la baia, che affaccia proprio ai piedi della vela, illuminandosi getta una luce romantica su tutta la zona, che comprende sinuosi canali e splendidi ristorantini all’aperto. Fra i numerosi ristoranti e bar del Souk Madinat Jumeirah ci sono anche il ristorante italiano Segreto, uno d specialità marocchine e il Jam Base, uno dei migliori indirizzi gastronomici in città. Dopo aver visitato per bene il souk, la nostra guida ci ha consigliato di cambiarci nei bagni di questo centro commerciale poiché alla cena nella vela ci si presenta con un abbigliamento formale (per capirci vestito da sera per le signore e giacca e cravatta per gli uomini). Dopo questa veloce “messa a punto” tutto il gruppo e’ partito, con molta gioia e trepidazione, alla volta del Burj al Arab( in arabo significa Torre degli arabi). La cosiddetta vela è uno degli hotel più lussuosi del mondo con 7 stelle (attualmente però gliene vengono riconosciute solo 5). E’ costruito su un’isola artificiale collegata alla terraferma da un ponte di 280 m e la sua costruzione è iniziata nel 1994 ed e’ terminata nel 2002. Al suo interno si trovano 202 suite e queste partono da un minimo di 600 euro a notte fino ad arrivare a 9000 con la royal suite. Camminare all’interno di questo edificio e’ quasi come essere in un’altra dimensione: all’interno dell’hotel si possono vedere scale mobili con acquari giganti che le accompagnano e bellissimi spettacoli davanti alla hall con getti d’acqua ed una moltitudine di luci e colori. Al primo piano c’e’ il ristorante a disposizione per i clienti delle escursioni (oltre a questo ce ne sono altri molto ma molto più cari come quello all’ultimo piano o quello sotto il livello del mare). Il ristorante e’ in stile neo-arabo con un servizio a buffet e la possibilità quindi di sbizzarrirsi a gustare le prelibatezze (soprattutto di mare ed i dolci) fino a proprio piacimento. Le bevande devono essere pagate a parte e la carta dei vini e’ davvero molto ben fornita. Ecco adesso alcuni trucchi che ci ha spiegato Erika per poter vivere al meglio questa esperienza: · A tavola se si preferisce bere un buon vino, ma senza svenarsi, e’ consigliabile ordinare un buon rosso cileno che tra tutte le etichette offerte e’ quella con il miglior rapporto qualità-prezzo · Per poter avere un ricordo di questa esperienza si può richiedere una brochure dell’hotel direttamente all’ hall dell’hotel · Per poter avere un gadget “gentilmente offerto” dall’hotel si può prendere una matita con il logo nei bagni dei clienti · Per le signore nei bagni dei clienti si possono spalmare da capo a piedi con una crema superchic di Hermes contenuta in dispenser · Per coloro che amano le automobili questo e’ il consiglio più imperdibile: a parte le vetture di tutti i tipi che troverete nel parcheggio fuori l’hotel (Ferrari, Lamborghini, ecc.) si deve prendere l’ascensore fino al garage, aprire la porta e nonostante le lamentele del parcheggiatore che vi inveirà contro non curatevene poiché davanti ai vostri occhi avrete la Bugatti dell’emiro di Dubai, Bugatti da pochi esemplari al mondo e dal costo di 1 milione di euro! Questa e’ stata la nostra esperienza alla vela e c’e’ da dire una cosa: e’ vero che essendo stati qui non si e’ stati al cospetto della muraglia cinese o del Dalai Lama ma possiamo assicurare, anche ai più scettici, che esserci stati e’ davvero una bella esperienza sia gastronomica che personale. Il ritorno in hotel e’ stato in tarda serata e stanchi morti siamo andati subito a dormire. I restanti giorni sono scivolati via,forse troppo in fretta, e così dopo un tranquillo volo di ritorno siamo ritornati a casa felici dell’esperienza davvero molto diversa dal solito e particolare. Infine un consiglio a chi vuole organizzare il viaggio da soli: Se si vogliono organizzare qualsiasi tipo di escursione ci sono vari brand a cui ci si può rivolgere ma il migliore ed Il più conosciuto si chiama Arabian Adventures. Dubai e’ una città molto tollerante (anche per la sua vocazione ad accogliere turisti da tutto il mondo) ma è consigliabile indossare abiti discreti quando si gira in città, in particolare durante il Ramadan. In pubblico è necessario avere un comportamento molto educato e rispettoso degli altri e sono sconsigliabili esplicite manifestazioni di affetto che sono irrispettose della cultura musulmana ed illegali (soprattutto se si incontrano poliziotti molto “ligi” al dovere). Dubai è una delle città più sicure al mondo, con tassi di criminalità estremamente bassi. Si può andare in giro per la città senza timori, sempre rispettando le regole precise e chiare del vivere comune di questa parte del mondo.