Il Portogallo in four-four
Arriviamo a destinazione con un’ora di ritardo, per causa di quello che ci dicevano essere: un guasto al sistema dell’aereo. Detto così non sembra incoraggiante, anche noi, non eravamo certo entusiasti! Dopo un breve ma intenso consulto con il passeggero portoghese vicino a noi, che naturalmente ci parlava in portoghese e a cui noi, naturalmente, rispondevamo in italiano, abbiamo deciso tutti e tre in piena inconsapevolezza di rimanere sull’aereo! Non so ancora cosa possiamo esserci detti, ma deduco che sia stato proficuo per tutti! Dopo essere arrivati sani e salvi in aeroporto a Lisbona e, dopo aver ritirato i bagagli, scopriamo subito che c’è in servizio un comodo Aerobus, che, con soli 3euro a testa, ti porta in città. Il biglietto è poi valido per tutto il giorno, su tutti gli altri mezzi di trasporto, (bus, tram, elevadores).
Decisa la nostra fermata, anche un po’ a caso, ci rendiamo subito conto che avevamo sottovalutato qualcosa: Lisbona va presa dal verso giusto!!!…In discesa!!!! Naturalmente la strada per il nostro hotel era un bel salitone! Stabilito che, era meglio scendere alla fermata dopo, non ci scoraggiamo di certo, (eravamo sopravvissuti al guasto al sistema, potevamo farci abbattere da una salita!), così arriviamo a destinazione al Residencial Joao XXI più grintosi che mai. Il Residencial è un piccolo albergo, prenotato tramite il sito internet www.Booking.It, come tutti gli altri alberghi per il nostro tour. Sia il sito, che l’hotel non ci hanno delusi, la camera è luminosa e pulita, il personale cortese e disponibile, (prezzo circa 30 euro al giorno p/p), soddisfatti della nostra scelta ci concediamo una doccia rinvigorente. Usciti dall’albergo facciamo inizialmente un po’ di fatica d orientarci, o per lo meno a stabilire itinerari in discesa. Decidiamo però per un comodo bus davanti al nostro albergo, che ci porta direttamente in centro. Vicino a noi, in realtà c’è anche la fermata della metropolitana, che a Lisbona funziona molto bene ed è anche ben tenuta, ma non è certo caratteristica come i mitici tram, ( tra cui il famoso tram28), che si arrampicano a fatica per le stradine in salita della capitale! Una volta arrivati in centro o meglio, arrivati a Piazza Restauradores, grazie alla nostra guida Lonely Planet, (ormai diventata indispensabile per ogni nostro viaggio), troviamo subito un localino in cui mangiare. E’ l’Ena pay un ristorante piccolo e di poche pretese, che certo ha conosciuto tempi migliori, la cosa che ci diverte di più è che: il lavandino per lavarsi le mani, è accanto ad alcuni tavoli del ristorante! Lisbona ci si presenta nei quattro giorni successivi, con tutto il suo fascino un pò demodè, con quei suoi vicoletti stretti tra palazzi decadenti, ma che riesce anche a stupirci, con grattacieli e strutture ultramoderne nella zona dell’Expo98. E’ un miscuglio di colori e di profumi, ed è ricca di contraddizioni, un po’ come sono le persone speciali, è come se fosse rimasta sospesa tra passato e futuro! Naturalmente non manchiamo di visitare, durante la nostra permanenza in città, oltre a tutto il resto, il mitico caffè la Brasilera, (dove un tempo vi si poteva facilmente incontrare il poeta Fernando Pessoa), dove ci fermiamo a prender un buon the, il Castello dell’Alfama, dalle cui alture si gode una splendida vista sull’Oceano e sui tetti della città, la cattedrale del Sé con il suo splendido chiostro e la vicina chiesa di Sant’Antonio, dove si può visitare la tomba del santo.
La sera troviamo un ristorantino italiano, (Valentino), non male, che ci aiuta a non rimpiangere la nostra adorata pasta, dopo cena visitiamo poi il violetti del Barrio alto, dove ci mescoliamo alla gente del luogo, davanti ai locali che propongono spettacoli di Jazz o di Fado, ( un tipico canto portoghese malinconico e struggente). Noi decidiamo di fermarci, davanti a un improvvisato spettacolo di fado in strada, inscenato da un “artista girovago” dalla voce incredibilmente bella.
Il terzo giorno decidiamo di visitare l’Oceanario e la zona dell’Expo98. Davvero notevole la differenza con il centro storico, vale la pena vederla, con la torre Vasco De Gama e con i suoi alti grattacieli che la caratterizzano. L’Oceanario è favoloso, assistiamo allo spettacolino improvvisato di due simpaticissime lontre, intente a far toilette davanti a tutti e, rimaniamo incantati ad osservare gli squali che nuotano davanti ai nostri occhi. Usciti dall’ ”acquario” prendiamo la funivia, che ci porta fino alla torre Vasco de Gama , da cui si gode una vista favolosa sull’oceano. Tornando a casa diamo un’occhiata alla nuova stazione ferroviaria, che sembra esser uscita dal set del film Guerre stellari e che, con tutte le sue bancarelle, ci fa pensare ad un mercato più che ad una stazione. Il giorno successivo decidiamo di visitare Belem, pochi km a ovest di Lisbona, si può prendere un pratico trenino o un tram dal centro per arrivarci. Noi però, ci arriviamo miracolosamente con la nostra mitica Smart Four Four, (presa a noleggio con la Europcar), dico miracolosamente, visto che in città, le targhe per denominare le strade sono rarissime, rendendoti quasi impossibile capire dove sei! La domanda per una volta non è: dove stiamo andando ma: dove siamo?! La Torre di Belem è davvero bella, scattiamo molte foto nonostante il caldo soffocante. Visitiamo poi il Monastero di San Jeronimo, con il suo meraviglioso chiostro, in cui è facile trascorre intere ore senza rendersene conto, immersi come si è, nella quiete dei suoi portici.
Naturalmente da buona golosa quale sono, non mi faccio sfuggire una visita alla mitica pasticceria di via Belem che, dal 1837 produce i famosi: “pasteis de belem”, meravigliosi pasticcini ipercalorici, alla crema, la ricetta è segreta!Vere e proprie leccornie! Per l’ultima sera a Lisbona, almeno per ora, (ci torneremo poi per altri due giorni, alla fine del nostro tour), decidiamo di andare alle Docas. E’ una zona in riva all’oceano, dove si trovano un susseguirsi di localini di ogni genere, dai ristoranti ai pub e alle discoteche, in cui i ragazzi si affollano durante le ore notturne. Davvero molto belli! La mattina dopo ha inizio il vero e proprio mini tour del Portogallo, a bordo della mitica smartina, tanto soddisfacente nelle discese, quanto inconcludente nelle salite: prima tappa Obidos.
Ci rendiamo subito conto, ancora una volta, della guida a dir poco spericolata dei portoghesi, e del fatto che le segnalazioni stradali sono rarissime. Alla fine diventa quasi un gioco, devi scegliere al buio tra due o più strade, quella che ritieni giusta. Se avrai fatto bene la tua scelta, lo saprai solo quando, (il tempo è una variabile davvero incerta, dipende dal grado della tua fortuna), arriverai a destinazione, perché solo allora, troverai, (forse), l’indicazione per il centro della località. E’ un pò come nella vita, ci vuole fortuna! A parte questo, Obidos è davvero molto bello. Sovrastato da un castello medioevale, il borgo si presenta ai nostri occhi, con le sue casette bianche, i suoi vicoli, pieni di vasi di fiori colorati alle finestre e, con i suoi tanti negozietti di artigianato. Saliamo fino al castello e ne percorriamo a piedi le mura, molto alte e senza parapetto, un po’ pericolose forse, ma con una vista favolosa sulle colline sottostanti.
Dopo aver mangiato la nostra mitica tosta mista, ci dirigiamo alla volta di Tomar, dove visitiamo lo splendido Convento di Cristo, ( o castello dei Templari), dichiarato dall’UNESCO, patrimonio mondiale dell’umanità. Il luogo è davvero particolare, sembra essere immerso con tutta la sua imponenza in un’altra epoca. Meriterebbe certo una visita più approfondita, ma noi non abbiamo molto tempo, abbiamo un’altra tappa. Per nostra fortuna però, fermiamo una ragazza per chiederle qualche informazione e scopriamo che: lei parla benissimo l’italiano e, non solo ci da l’informazione che cercavamo, ma ci spiega molte altre cose interessanti. Finita la visita, partiamo alla volta di Fatima per visitarne il Santuario. Il posto è intriso di un’atmosfera davvero speciale, vale una visita. La cappella dell’apparizione con la statua della Madonnina e, con le persone che percorrono in ginocchio il sentiero per arrivarci, ci fa ricordare di quanto la vita ci stia regalando, ma di come non per tutti sia così. Bruciamo anche noi la nostra candela nel grande braciere e ci fermiamo per una preghiera sotto un sole infuocato. Si parte poi alla volta di Leiria, dove soggiorneremo per la notte. Piccola cittadina anch’essa sovrastata da un bel castello medioevale, la sera si riempie di un fascino particolare. Al contrario delle nostre aspettative, molti ragazzi affollano i bar della piazza, da cui ci godiamo una splendida vista del castello magistralmente illuminato. Riflettiamo su come, anche una piccola cittadina come Leiria, acquisti quel fascinoun pò speciale, che hanno i paesi portoghesi, senza che debbano mettere in mostra nulla di particolarmente rilevante.
La mattina dopo lasciamo il nostro albergo e ci dirigiamo alla volta di Bathala, per visitare il suo Monastero, anch’esso patrimonio mondiale, molto bella soprattutto la c.D. Cappella incompiuta, estranea al corpo principale della chiesa e rimasta senza copertura, l’immensa porta in stile manuelino che la caratterizza, è tra le cose più interessanti che abbiamo visto.
Dopo un breve spuntino partiamo alla volta di Alcobaca per visitare il suo monastero, sempre patrimonio mondiale, facciamo il biglietto e iniziamo la nostra visita.
Ci accoglie subito una graditissima sorpresa, in una delle splendide sale di soffitti a volta, un cantante lirico interpreta magistralmente alcune splendide arie. La sua voce arriva dritta all’anima aiutata, anche dalla splendida location in cui ci troviamo. Compriamo estasiati il suo cd e visitiamo la sala con lo splendido piccolo pulpito del lettore, da vedere.
Usciti dal monastero ci concediamo una visita veloce ad Alcobaca, niente di eccezionale, tranne una piccola pasticceria, quasi di fronte al monastero, dove gustiamo dei buonissimi dolcetti! Ci dirigiamo ora verso Coimbra, piccola cittadina universitaria, alloggeremo all’hotel Astoria, centralissimo e consigliatissimo. Gli arredi sono un po’ decò, ma proprio in questo risiede il suo fascino. Ricorda molto i tempi passati e ti lascia quel pizzico di nostalgia, che ti induce a fantasticare: su come sarebbe potuto essere, trovarsi a vivere al tempo delle grandi scoperte e delle grandi speranze, ora che, nella nostra vita, sembra esser già stato detto tutto e che, per emozionarci, non ci basta più un tramonto. Di Coimbra ci colpisce la sua vitalità da cittadina universitaria, dicono sia la Oxford del Portogallo, ed anche un bar che la sera si riempie di ragazzi, ricavato da un locale adiacente ad una chiesa, e che di questa conserva: una piccola cappella riadattata a sala, ed i soffitti a volta! Il giorno dopo visitiamo Porto, facilmente raggiungibile con l’autostrada A1. La città all’inizio non ci colpisce particolarmente. Ma poi ci spostiamo verso Vila Nova de Gaia, dove si trovano ancorate le famose imbarcazioni, con cui una volta veniva trasportato il vino porto. Ma prima di una visita alle cantine di porto che si susseguono su questa sponda, visitiamo la Chiesa di San Francesco, di una fastosità inimmaginabile, tanto da esser stata interdetta alle celebrazioni della messa, perché ritenuta in netto contrasto con gli ideali francescani. Da vedere, anche se prima di entrare in chiesa, si è obbligati ad un percorso che ti permette di visitare una piccola casa museo e delle catacombe. Dico obbligati, perché noi quel giorno ci siamo imbattuti in un’impiegata particolarmente solerte! Se provavamo a saltare qualche tappa, ci richiamava subito all’ordine, per assicurarsi che potessimo veder tutto. Inutile dire quanto questo abbia suscitato la nostra ilarità, anche se siamo stati molto attenti a non farci cogliere in fragrante! Vista la chiesa, visitiamo le cantine del porto, (quando si dice sacro e profano!), alcune permettono la visita gratuita altre a pagamento, (circa tre euro, a meno che alla fine, non si acquisti da loro almeno una bottiglia di vino). Per cena decidiamo di fermarci in uno dei tanto localini che affollano le rive di Vila Nova de Gaia, presi d’assalto dai ragazzi di Porto la sera. Rimaniamo incantati ad osservare le luci dell’altra sponda dell’oceano, per questo consigliamo di visitare Porto al tramonto, regala degli scenari davvero suggestivi.
Il giorno dopo partiamo da Coimbra per tornare a Lisbona per gli ultimi due giorni della nostra vacanza, prima però, visitiamo le splendide grotte di Moena, vicino Fatima. La nostra guida, con un misto di inglese e portoghese, ci spiega che le grotte, sono state scoperte per caso, da un cacciatore che inseguiva una volpe. Da quanto abbiamo visto, possiamo supporre, che la povera volpe sia di riuscita a scappare! Le grotte sono uno spettacolo incredibile! Un’altra tappa è Sintra, una bellissima cittadina vicino alla capitale, ne visitiamo il Castello e il Palazzo Nazionale di Pena con i suoi giardini. E’ davvero un luogo incantato, il palazzo è a dir poco meraviglioso. Con le sue cupole arabeggianti e colorate, sembra uscito direttamente da un libro delle favole, per non parlare della vista mozzafiato che si gode dalle sue terrazze. Sintra è una delle tappe più belle! A malincuore lasciamo il palazzo e torniamo a Lisbona, stavolta all’hotel Roma, meno centrale del primo ma molto più bello. La sera, da pazzi quali siamo, decidiamo di avventurarci in macchina per le strade della capitale!E’ divertente anche perdersi per le vie di Lisbona, tra quelle sue strade mai segnalate, in cui hai sempre l’impressione di esser sospeso tra passato e presente, ma che sa affascinarti con le sue mille stravaganze e le sue struggenti melodie.
Il nostro ultimo giorno in Portogallo, lo passiamo in compagnia: di sua maestà l’Oceano Atlantico. Ci dirigiamo a Capo de Rocha, una scogliera alta 150 mt, a strapiombo sull’oceano, nonché punto più a ovest del continente europeo. Da rimanere senza fiato, le onde che s’infrangono sugli scogli, l’oceano imponente sotto i tuoi occhi e, per citare Camoes: il trovarsi dove la terra finisce per lasciare spazio all’oceano e dove, i primi esploratori, partirono per il loro viaggio alla scoperta del nuovo mondo, ti lascia dentro emozioni che non possono essere descritte.
Il resto della giornata lo passiamo a far foto su una grandissima spiaggia vicino Cascais, bellissima ed imponente.
E’ così che salutiamo il Portogallo, dai suoi mille colori e dai suoi mille volti, dal suo fascino, simile a quello di alcuni oggetti, che racchiudono al loro interno una storia da raccontare. Guardare Lisbona è un po’ come guardare gli occhi di un anziano, immersi nei ricordi di un glorioso passato. E’ come leggere un buon libro, i cui personaggi, continueranno a vivere nella loro epoca per sempre.
Guardando l’oceano ci rendiamo conto di quante emozioni questa nazione ci abbia regalato, emozioni del passato, che ritorneranno sempre ad accarezzare le nostre anime, come le onde dell’atlantico sulla spiaggia di Cascais.