Il Peloponneso in senso orario
La prima settimana abbiamo soggiornato a di Drepano , a pochi chilometri da Nafplio, in Argolide.
Nella seconda settimana abbiamo traversato il Peloponneso per scendere nel Mani a Kardamili, il dito centrale del Peloponneso; Purtroppo due settimane non sono sufficienti a visitare tutto il Peloponneso, per cui abbiamo dovuto saltare molte località degne di visita, riservandoci di tornare una delle prossime estati.
Considerazioni sulla Grecia Costi I prezzi sono minori rispetto all’Italia, ed andando in località poco turistiche scendono ancora; alcuni esempi: cena a base di carne 9€, a base di pesce 13€ benzina variabile da 1,035 a 1.170€ ombrellone e due lettini da 3 a 7 € al giorno Strade Ci sono poche autostrade, e di queste alcune non sono paragonabili alle nostre, tanto che i greci utilizzano la corsia di emergenza per la marcia normale e la corsia normale per il sorpasso; esempio tipico è la Patrasso-Corinto, ma almeno il pedaggio è di soli 2,5€.
Le statali sono in genere ben tenute, ma a parte la costa occidentale, sono tutte curve e tornanti per cui ad esempio per fare 100 Km ci vogliono anche due ore.
In compenso i greci sono guidatori molto azzardosi ed effettuano sorpassi su strade con curve .
Spiagge Le spiagge sono libere, per cui anche se ci sono baretti con ombrelloni e lettini in affitto potete portarvi tutto da casa, dall’ombrellone al panino, e nessuno vi dirà niente.
Però i costi di affitto e bevande/cibarie sono così bassi che spesso non conviene portarsi dietro tutto l’armamentario.
La gente I Greci sono in genere estremamente gentili e disponibili in special modo con gli Italiani che sono sentiti come popolazione affine, come dice il detto al quale non potrete sottrarvi “Italiani e Greci, una faccia una razza”.
Chiaramente l’approccio con loro deve a sua volta essere gentile ed amichevole e non con un malcelato senso di superiorità.
Infatti le uniche discussioni le abbiamo avute con i proprietari di un residence, ma erano inglesi.
Sabato 15 Luglio 2006.
Tappa Roma -> Brindisi -> Traghetto Partenza da Roma in mattinata, ed arrivo a Brindisi nel tardo pomeriggio.
Ci imbarchiamo velocemente grazie ai biglietti acquistati su internet.
La nave della MyWay è mezza vuota; nave e cabine mediocri ma comunque accettabili.
Domenica 16 Luglio 2006.
Patrasso -> Corinto -> Nafplio -> Drepano Arriviamo a Patrasso alle 11, le operazioni di sbarco sono velocissime e si imbocca subito l’autostrada per Corinto.
Autostrada per modo di dire, perché ci sono solo due corsie di marcia senza spartitraffico.
Arriviamo al Canale di Corinto (ultima uscita dell’autostrada prima del Canale stesso) e ne vale veramente la pena! Chi però soffre un poco di vertigini potrebbe avere qualche problema ad attraversare il ponte.
Facciamo una deviazione per vedere di sfuggita la Vecchia Corinto (Archeocorinto), ma fa troppo caldo ed abbiamo poco tempo per cui non facciamo neanche la visita all’Acrocorinto, una impressionante fortezza bimillenaria su un monte retrostante.
Arriviamo infine a Drepano dopo avere attraversato Nafplio e prendiamo possesso del nostro appartamento al residence Anesis (appartamento per 4 con prima colazione a 65 €).
E’tutto nuovo, molto funzionale e poi il padrone, Christos, è un simpaticone: ci tiene almeno mezz’ora per illustrarci le bellezze del luogo e dintorni e ci regala due bottiglie del suo vino.
Facciamo conoscenza col frastuono continuo ed assordante che fanno le cicale; qui sono più grandi delle nostre, sono insettoni lunghi circa 3-4 centimetri, sono miliardi e non la smettono mai di far casino.
Lunedì 17 Luglio 2006.
Nafplio La colazione è varia, abbondante e ben presentata, ci escono anche i panini per la merenda!! Non conoscendo i posti, optiamo per andare alla spiaggia del paese, di ciottoli; non è male, e si dimostrerà poi la più ricca di pesci.
Quando il caldo diminuisce andiamo a visitare Nafplio : è una cittadina che fu un importante porto al tempo della dominazione veneziana, che qui ha lasciato numerose tracce negli edifici e nella pianta della città.
Qui furono costruite tre fortezze per difendere il porto: Palamidi, Akronafplio e Bourzi in ordine di grandezza; fortezze talmente ben fatte che Nafplio resistette altri 100 anni dopo la capitolazione del Peloponneso alla dominazione dei Turchi.
Visitiamo la Fortezza Palamidi, la maggiore per dimensione, la quale domina la città dall’alto di un aspro colle, tantochè per accedervi a piedi si devono salire ben 1000 gradini (non fatelo con il caldo e senza una scorta di acqua!); non spaventatevi però perchè ci si arriva anche in macchina.
Al di là delle rovine imponenti, il pezzo forte del Forte sono i magnifici panorami che si godono dalla sommità.
Scendiamo a visitare la cittadina e notiamo sia poca gente in giro, sia la scarsità di turisti stranieri; meno male, qui regna la tranquillità e non c’è il turismo di massa che tanto ci disturbò a Creta.
Il centro cittadino è la bella Piazza Sintagma con caffè, il solito enorme albero fronzuto e naturalmente vestigia veneziane ( i Leoni di San marco si sprecano).
A poca distanza c’è la Antica Gelateria di Roma gestita da un italiano tifoso della Roma, ma nonostante tutto il bene che ne dicono le guide ed i locali, penso che in Italia abbiamo gelati migliori ed a prezzi più bassi (il gelato è l’unica cosa che in Grecia costa di più che in Italia); comunque vale una visita ed un assaggio.
Ceniamo alla taverna Kakanarakis, dove a dispetto del nome, mangiamo bene cibi greci a prezzi greci.
Altra nota positiva: nel Peloponneso non abbiamo mai trovato quegli antipatici personaggi che ti vogliono far entrare a forza nel loro locale; i cosiddetti buttadentro qui non ci sono.
Passeggiamo volentieri sul bel lungomare ed iniziamo a fare la passeggiata romantica che ci hanno suggerito, e che percorre tutta la base del promontorio di Nafplio, ma i ragazzi sono stanchi e reclamano il letto; però ci è piaciuto, torneremo.
Martedì 18 Luglio 2006.
Assini, Epidauro Dopo colazione andiamo alla spiaggia di Assini, situata a metà strada tra Drepano e Tolo (5 km); la spiaggia è di ciottoli ed alla sua sinistra c’è una collina con un sito archeologico relativo alla antica Assini: 3000 anni di storia, con mura megalitiche e per finire anche edifici militari risalenti all’occupazione italiana.
Si sale facilmente sulla collinetta per vedere un bel panorama; facendo snorkeling si possono vedere massi relativi agli insediamenti umani finiti sott’acqua nel corso dei millenni.
Pranzo in casa e si parte verso Epidauro (35 km e 6€ di biglietto).
La prima cosa che visitiamo è il teatro, del quale verifichiamo postitivamente l’ottima acustica inneggiando all’Italia campione del mondo.
Poi visitiamo il resto del sito, che testimonia l’attività medica dei sacerdoti di Esculapio: il ginnasio, le terme, lo stadio, l’odeon.
La zona è piena di alberi che offrono rinfresco alla calura ed al sole che picchia.
Sulla strada del ritorno notiamo quasi ovunque cartelli turistici di colore marrone che indicano resti dell’età micenea; ci fermiamo a fotografare un ponte.
A Drepano la sera finalmente troviamo la taverna di pesce che ci era stata suggerita da Christos, si chiama Gefiraki ed offre pesce fresco in un ambiente tipico: niente turisti, solo greci … Bene, ottima scelta e prezzo modico, 12€ a testa per abbuffarsi di pesce.
Mercoledì 19 Luglio 2006.
Kondili, Tolo Ci svegliamo tardi la mattina e ripieghiamo su una gita più breve, cosa che poi ci permette di scoprire una bellissima spiaggia.
Ci dirigiamo quindi a sud verso Vivari, e qui la strada sale alta sulla costa rocciosa: poco dopo aver passato il paese avvistiamo una spiaggia e in ripida discesa arriviamo alla magnifica Kondili, striscia di spiaggia sabbiosa con acqua cristallina, sorgenti di acqua dolce e baretti con affitto di ombrelloni e lettini ( andate a quello più a sinistra, costa solo 3€ al giorno!!).
Le sorgenti di acqua dolce sono sia sotto il mare che alle spalle, e qui formano un laghetto ed un ambiente palustre.
Nel pomeriggio visitiamo Tolo, graziosa cittadina con spiaggia ed isolette di fronte; da qui partono anche gite con barconi per visitare isole e paesi arroccati sula mare ( Monemvassia, ma non ci siamo andati).
Tolo è anche il tipico posto di mare con bancarelle e negozietti e le sue vie si animano la sera per un tranquillo passeggio.
Giovedì 20 Luglio 2006.
Spetzies, Vrellos Si va a sud, verso la punta dell’Argolide, all’isola di Spetzies, puntando verso Porto Heli.
Per tagliare qualche chilometro percorriamo una tipica strada greca tutta curve e senza anima viva congiungendoci poi alla statale; raggiungiamo le doline di Didima, altra visita da non mancare.
Christos ce le aveva spacciate per buchi di meteoriti, in realtà sono grotte carsiche la cui volta è crollata creando questi enormi pozzi verticali.
Oltre alla particolarità naturalistica, in fondo alle doline sono state costruite nella roccia graziose chiesette ortodosse.
Scendiamo a visitare la più piccola scendendo in un tunnel a gradini scavato nella roccia; la più grande, un enorme bucone rotondo sul fianco della montagna, è distante e non abbiamo molto tempo.
Superiamo Porto Heli che non visitiamo anche se ci sembra carino e raggiungiamo Kostas, dove ci imbarchiamo su un barcone che in 20 minuti ci porta a Spetzies (partenza ogni 20 minuti prezzo 2€).
Sbarchiamo, ma l’isola è più grande del previsto ed a piedi si può fare ben poco. Non fatevi fregare dalle carrozzelle a cavallo che per 10€ vi portano su una spiaggia mediocre, ma sul lato destro del porticciolo prendete un autobus di linea (1,5 €) che vi porta nella bella caletta di Vrellos.
Finalmente in un bel posto! Restiamo a goderci il mare, l’ombra dei pini ed il campetto di beach volley.
Al ritorno facciamo la traversata con qualche onda che fa ballare il barcone, ma niente di preoccupante.
Torniamo a casa passando per la statale di Epidauro, un poco più lunga ma sicuramente migliore e più scorrevole.
L’isola di Spetzies merita una visita più approfondita, magari una sosta di un paio di giorni con affitto di motorini, per esplorare l’altro lato ove dicono ci siano bellissimi posti.
Venerdì 21 Luglio 2006.
Kondili, Micene, Nafplio Dato che ci era molto piaciuta, siamo tornati a Kondili.
Ho potuto verificare che dopo qualche metro (sassoso/sabbioso) in cui si tocca, il fondale va giù velocemente con una scarpata ripida ed in breve non si vede più nulla, si è sospesi nell’azzurro, tipo barriera corallina.
Facciamo pic-.Nic sulla spiaggia, ci facciamo la doccia ed andiamo a visitare Micene.
Il sito è antichissimo e abbiamo qualche difficoltà ad immaginare come fosse il palazzo di Agamennone dalle poche pietre rimaste, ma il solo pensiero di calcare le sue orme ci rende la visita estremamente positiva.
Possiamo ammirare la famosissima Porta dei Leoni e la Tomba di Agamennone.
Inoltre il sito è posto su un colle in ottima posizione panoramica e da poco è stato costruito un piccolo museo.
Sulla via del ritorno visitiamo rapidamente il sito di Tirinto, con mura megalitiche ancora più impressionanti di quelle di Micene.
Passeggiamo per le stradine di Nafplio visitando l’altra fortezza Akronafplio alla quale si accede o a piedi o mediante gli ascensori dell’albergo Xenia; non è rimasto quasi nulla, valgono solo i panorami.
A letto presto, domani c’è il viaggio di trasferimento a sud, verso il Mani.
Sabato 22 Luglio 2006.
Drepanon -> Argo-> Tripoli -> Kalamata -> Kardamili Partiamoma subito ci blocchiamo nel traffico di Argo (è giorno di mercato), poi finalmente imbocchiamo l’autostrada verso Tripoli.
Qui però contariamente alle nostre mappe l’autostrada finisce lasciando posto ad una statale tutta curve e con traffico pesante; attraversiamo le montagne centrali del peloponneso e finalmente arriviamo a Kalamata, dove ci fermiamo per riposare e fare uno spuntino.
Kalamata à una cittadina balneare/portuale senza molte attrattive; però ci sono supermercati e centri commerciali dove fare la spesa e la benzina costa meno che nel Mani.
Dopo altri 40 Km di curve finalmente arriviamo spossati a Kardamili, e qui scoppia la “tragedia greca”: a nostro giudizio il residence Anniska non vale assolutamente il prezzo pagato, circa il doppio della media greca (110 € !!).
L’appartamento è piccolo, l’angolo cottura inesistente, la disposizione dei letti fantasiosa, il bagno fatiscente; le nostre proteste non valgono a niente ed anzi i proprietari sono meravigliati perchè non si è mai lamentato nessuno.
Infatti in reception c’è il libro degli ospiti, tutti con commenti entusiastici: saremo strani noi? Domenica 23 Luglio 2006.
Stoupa Protestiamo ancora senza successo parlando con un antipaticissimo tipo inglese che pare sia il padrone.
Ce ne andiamo alla spiaggia di Kardamili che non è male, ci sono alberi e ciottoli di forma perfettamente sferica che attirano la mia attenzione.
Mediante l’intercessione dei nostri amici e della moglie del padrone, riusciamo a cambiare l’appartamento con uno più grande e con due terrazze ombrose, ed anche a minor prezzo perchè non c’è la vista mare! Traslochiamo al volo: meno male, non è l’ideale ma almeno è meglio del precedente.
Ci rilassiamo, pranziamo in casa e nel pomeriggio ci rechiamo a Stoupa, meta preferita di turisti inglesi portati qui con voli charter ; in realtà gli inglesi ci sono, ma la località è piccola e tutto sommato non c’è folla.
Lungo la strada notiamo una bella caletta, Foneas, da provare nei prossimi giorni.
Stoupa ha due spiagge, a sud una lunga con tutti negozi alle spalle ed una più bella a nord, Kalogria, più piccola e con due taverne alla spalle; ci ripromettiamo di provare quella delle due che ha l’aspetto più rustico, Pritzalis, perchè la cucina chiude alle 21.00 e dopo quest’ora non accettano clienti .
Quindi per cena torniamo a Kardamili alla taverna Kiki, rustica, buona ed economica; tra l’altro una cameriera parla un buon italiano.
Lunedì 24 Luglio 2006.
Areopoli -> Capo Tenaro Partiamo la mattina presto verso la punta estrema del Mani, Capo Tenaro, circa 100 km di strada e almeno due ore di percorrenza; attraversiamo paesini deserti mentre la strada, stretta, tortuosa ma a traffico quasi zero, ci offre bei panorami.
Superiamo Areopoli, Dirou e ci fermiamo a Capo Trigano nel paesino di Mezapos, dove possiamo ammirare due calette con acqua cristallina e se avete tempo tuffatevi!; il paesaggio si fa arido, sparisce la vegetazione e rimangono solo roccia, mare, vento.
Ancora più giù e superiamo Vathia, paese turrito ed abbandonato, arroccato su uno sperone roccioso (qui si possono vedere le tipiche case a torre del Mani) e ci fermiamo alla spiaggia di Marmari, sabbia ed acqua limpida; sopra la spiaggia c’è una taverna con affitto di camere, Kastro Marmari, ideale per una vacanza tranquilla e romantica (prezzo delle camere 60-80 €).
Dopo un bagno ed un pic nic seguiamo la strada sempre più stretta fino a giungere in vista di Capo Tenaro, la punta più meridionale dell’Europa continentale; ci fermiamo su uno spiazzo con i resti del Tempio di Poseidone.
Ai lati ci sono baie incontaminate raggiungibili solo via mare.
Sulla strada del ritorno ci fermiamo ad uno dei tanti banchetti lungo la strada dove i produttori stessi vendono olio, olive, miele; veramente di buona qualità anche se i prezzi non sono poi così bassi.
Martedì 25 Luglio 2006.
Foneas, Stoupa Tra Kardamili e Stoupa c’è la meravigliosa caletta di Foneas, alla quale si accede da in stradina a destra appena prima di un ponte con paracarri gialli e bianchi; c’è un parcheggio sotto gli ulivi ed una piccola taverna con spuntini e bibite fresche.
Spiaggia ciottolosa, ombra ed addirittura un piccolo tunnel subacqueo molto pittoresco: da vedere! Ceniamo a Stoupa, alla taverna Pritzalis sulla spiaggia di Kalogria: vi consiglio di provare il saganaki con i gamberetti.
Mercoledì 26 Luglio 2006.
Kalamata -> Pilos -> Voidolkilia Si parte alla volta della famosissima spiaggia di Voidokilia sulla costa occidentale, circa 100 km su trade non proprio a scorrimento veloce.
Arrivati a Pilos si prosegue verso nord per circa 10 km, poi dopo il paesino di Gialova si supera sulla sinistra un distributore KMOIL, dopo un Km si prende a sinistra, si seguono le indicazioni Voidokilia o “Area archeologica”, si procede per circa 3 km su strade sterrate, ed infine si parcheggia sul piazzale e ci si gode il posto, veramente al top!! Sembra di stare in una laguna polinesiana, sabbiosa al centro e rocciosa ai lati.
Poi se ne avete voglia, salite dal lato sinistro della baia fino alla Grotta di Nestore (freschissima) e poi fino al Castello di Navarino, risalente alla dominazione veneziana: panorami e foto da cartolina sono assicurati in cambio di tanto sudore.
Un solo consiglio: non salite in ciabatte ma almeno con i sandali.
Al ritorno sosta con gelato a Pilos, che non ha alcuna attrattiva se non quella di essere un ottimo centro per soggiornare e visitare i magnifici dintorni della Baia di Navarino; a causa deella mancanza di tempo abbiamo purtroppo saltato la visita alla città greco-bizantina di Methoni.
Giovedì 27 Luglio 2006.
Stoupa Per rilassarci dalle fatiche del giorno precedente, abbiamo passato tutta la giornata a Stoupa, sulla spiaggia di Kalogria, che è bella naturalisticamente, verde, con alberi ombrosi, ma è troppo affollata per i nostri gusti.
Sul lato destro della spiaggia ci sono sorgenti subacquee di acqua dolce molto fredda, con una temperatura che impedisce anche di fare snorkeling.
Venerdì 28 Luglio 2006.
Areopoli -> Limenas -> Dirou Partiamo la mattina presto e scendiamo per il lato occidentale del Mani verso le Grotte di Dirou, con l’intenzione di trovare strada facendo un posto per un bel bagno.
Ci fermiamo a Neo Itylos, ma l’acqua non è un granchè e proseguiamo fino al paesino di Limeni, piccolo, incastonato in fondo ad una limpida baia.
Non c’è spiaggia ma una piattaforma di cemento ombrosa dalla quale fare tuffi nelle acque limpide: ci fermiamo e restiamo con soddisfazione fino a metà pomeriggio.
Ripartiamo verso sud, superiamo Areopoli e dopo pochi Km seguiamo sulla destra le indicazioni per Spilea Dirou, le Grotte di Dirou.
Il prezzo del biglietto (12€), ci sembra esoso, ma vale la pena.
Si entra sotto terra e ci si trova in un porticciolo sotterraneo: ti mettono un salvagente e si parte su barchette da sette posti per un itinerario spettacolare di quasi 2 km che si percorrono in poco più di mezz’ora.
Si naviga in una favola, su laghetti e torrenti sotterranei di acque limpidissime e freschissime, attenti a non urtare la testa contro le stalattiti.
A pochi metri c’è un’altra grotta (altro biglietto però) con visite guidate in inglese e greco; qui e nel vicino museo si visitano vestigia e manufatti degli abitanti dell’età della pietra; attenti però che mentre le grotte chiudono alle 17, la grotta museo chiude inspiegabilmente alle 15.
Visite assolutamente da fare.
Sabato 29 Luglio 2006.
Kardamili -> Kalamata -> KaloNero -> Olimpia -> Patrasso Purtroppo è finita la vacanza e ci dirigiamo verso Patrasso per prendere il traghetto; percorriamo il lato occidentale del Peloponneso, con costa sabbiosa e strada comoda.
Saltiamo la visita alla spiaggia di Kalonero ed alle terme di Kaiafas scegliendo di visitare il sito archeologico di Olimpia; la temperatura è di quasi 40 gradi, ma ci sono alberi ed ombra che rendono possibile la visita al sito dove sono nate le Olimpiadi.
Da notare l’area dove ardeva il fuoco di Olimpia e dove tuttora, in occasione delle Olimpiadi moderne, nel corso di una cerimonia viene accesa la fiamma olimpica.
Altri 100 Km su strada comoda ci portano a Patrasso dove ci imbarchiamo su una nave quasi deserta; è bello passare qualche tempo sul ponte in solitudine senza l’orda dei turisti.
Domenica 30 Luglio 2006.
Brindisi -> Roma Chilometri senza storia, ma passati a progettare la vacanza del prossimo anno: torneremo, il Peloponneso ci è piaciuto e due settimane non sono sufficienti a visitarlo tutto.
Ciao Grecia, ci vediamo nel 2007.
Se desiderate vedere il racconto fotografico del viaggio potete visitare la pagina web