Il Parco Nazionale di Krka
Due anni fa abbiamo trascorso le vacanze estive nelle vicinanze di Spalato (Split), in Croazia. Molti anni prima, appena sposati, eravamo stati alle cascate del fiume carsico Krka e, ricordando che ci eravamo ripromessi di ritornarci, una mattina ci siamo svegliati di buon’ora e siamo partiti alla volta di Sebenico (famosa per le fortezze...
Due anni fa abbiamo trascorso le vacanze estive nelle vicinanze di Spalato (Split), in Croazia. Molti anni prima, appena sposati, eravamo stati alle cascate del fiume carsico Krka e, ricordando che ci eravamo ripromessi di ritornarci, una mattina ci siamo svegliati di buon’ora e siamo partiti alla volta di Sebenico (famosa per le fortezze costruite, durante la dominazione veneziana, per difendersi dagli attacchi dei Turchi e perchè qui nacque Niccolò Tommaseo, poeta e patriota italiano), percorrendo l’ottima autostrada A1 che collega Spalato con Zagabria. Dopo Sebenico abbiamo preso il raccordo per Skradin, percorrendo ancora 3 km. Ci siamo fermati al parcheggio a pagamento vicino al paese e di lì, a piedi, abbiamo raggiunto il porto (non è molto distante) Qui c’è una marina che dispone di circa 200 attracchi e i diportisti dicono che sia una delle più belle dell’Adriatico. Oltre che con la macchina, si può giungere a Skradin anche con dei battelli che partono da Sebenico. Skradin è un villaggio che sorge in una insenatura del fiume Krka, formando quasi un fiordo. Ma torniamo a noi: abbiamo atteso l’arrivo di un battello e ci siamo imbarcati . Le sponde del fiume Krka erano ricche di canneti lungo i quali nuotavano superbi cigni bianchi. Navigare sui fiumi o laghi mi trasmette calma, serenità, pace… Circa trenta minuti dopo siamo arrivati all’ingresso del Parco che è stato istituito nel 1985 (in Croazia ce ne sono ben sette), ha una superficie di circa 112 Km quadrati e si estende lungo il fiume. Nel Parco sono state individuate 860 specie e sottospecie di piante e poi anfibi, uccelli, rettili. Dopo una breve camminata siamo giunti alla Skrandiski Buk, la cascata più grande, che il fiume crea nel suo percorso verso il mare, formata da ben 17 barriere. Abbiamo notato che i primi visitatori facevano già il bagno (è conserntito bagnarsi solo in zone determinate mentre è vietato pescare e fare campeggio). Anche noi avevamo portato i costumi da bagno ma, dopo un attimo di esitazione, abbiamo preferito continuare la visita. Il fiume scorreva in una specie di canyon formando dei laghi collegati da cascate e rapide e per raggiungerli abbiamo percorso sentieri e passerelle immersi in una fitta vegetazione: camminavano in silenzio per godere dei cinguettii degli innumerevoli uccelli, che volavano da un ramo all’altro, e dello scrosciare dell’acqua. Nei punti più belli c’erano delle balconate per ammirare il paesaggio e lì ho aprofittato per scattare delle foto e fare delle riprese con la mia telecamera. Dopo una lunga passeggiata siamo arrivati alla fine del parco: qui c’era un ponticello al di là del quale abbiamo visitato il Museo dei mestieri ed un mulino ad acqua. All’ingresso ci ha accolti una signora che indossava un abito tipico del luogo. Un leggero languorino incominciava a farsi sentire e, poichè mezzogiorno era già passato da parecchio, abbiamo deciso di fare una sosta in una konoba (trattoria) vicino al museo. Ci siamo seduti all’ombra di un albero secolare ed abbiamo ordinato del prosciutto dalmata annaffiato da due calici di Babic (vino ricavato dai vigneti della zona). Noi abbiamo preferito visitare questa parte del Parco in modo più approfondito mentre, per chi fosse interessato, c’è anche la possibilità di prendere un secondo battello che, dopo quasi tre quarti d’ora, arriva all’isola di Visovac in cui si può visitare un monastero benedettino. Dopo una sosta di trenta minuti si riparte verso le cascate di Roski Slap che sono molto meno spettacolari di quelle di cui vi ho parlato (noi le avevamo già viste nel viaggio precedente). Siamo ripartiti affascinati da questa natura, per fortuna, ancora incontaminata…
Per i prezzi dei biglietti 2009 vi rimando al seguente link: http://www.Npkrka.Hr/html it/cjenik_it.Htm Hanno detto del Krka: Il Krka è una meraviglia geomorfologica” (J. Cvijic’) “Chi non ha visto il Krka non lo può immaginare.” (Un corrispondente del “Paris Match”) “Il Krka è un fiume fenomenale”. (f. Kerner) “Il Krka è un grande valore e una rarità naturale”, (E.De Martonne) “Le tormazioni tufacee del Krka sono un fenomeno di interesse scientifico mondiale”. (i. Pevalek) “Il Krka è un mondo particolare di valori e di bellezze che vanno conservate per il futuro”. (i. Poljak) “Sono pochi i paragoni che nel mondo si possono fare con il Krka, monumento della natura”. (j. Roglic “Il Krka? Sono i capelli di una fata del Dinara, sciolti fino al mare” (Detto popolare) “Il Krka è la sfida all’egoismo dell’ ‘homo industrialis'”, (Pensiero ecologista) “Mi piace stare su questa terra dura, carsica, intorno al Krka, mentre la pietra grigia mi punge la pianta dei piedi, me la ferisce; mi piace passare lungo i suoi sentieri e sentir ginepri, spine, e carpini tirarmi il vestito; mi piace quando la bora mi infiora la faccia con la sua canzone portandomi la fragranza del Krka e delle rocce nevose del Velebit e del Dinara’. (Una scolara)