Il paradiso esiste: Seychelles
Indice dei contenuti
PARTENZA 6/8/16 da Bologna ed ARRIVO a Praslin il 7/8/16 in mattinata
ALLOGGIO A PRASLIN DAL 7/8 AL 10/8 presso Le Relax Beach Resort in mezza pensione (colazione + cena)
ALLOGGIO A LA DIGUE DAL 10/8 AL 13/8 presso Chateau San Cloud in mezza pensione (colazione + cena)
ALLOGGIO A PRASLIN IL 13/8 presso Le Relax Beach Resort in mezza pensione (colazione + cena)
VOLO INTERNO DA PRASLIN A MAHE IL 14/8 in mattinata
ALLOGGIO A MAHE DAL 14/8 AL 16/8 presso Le Valmer Beach Resort in mezza pensione (colazione + cena)
PARTENZA IN SERATA IL 16/8 da Mahe per tornare a casa
Partiamo da Bologna il 6 agosto nel primo pomeriggio con volo Emirates Bologna – Dubai, arriviamo a Dubai nella notte e ripartiamo sempre con Emirates in direzione Mahe.
Arriviamo a Mahe alle 7 di domenica mattina ed andiamo al terminal voli interni per prendere il volo per Praslin, prima meta della nostra vacanza.
Da Mahe si può raggiungere Praslin solamente con volo interno o in traghetto: noi consigliamo il volo interno perché dura molto meno rispetto al traghetto (in 15 minuti si è arrivati) e si evita il mal di mare dovuto alle grosse onde che ci sono… l’Oceano è pur sempre Oceano.
Arrivati a Praslin raggiungiamo la nostra sistemazione con un taxi, appoggiamo i bagagli in camera, ci cambiamo velocemente e subito ripartiamo alla volta di Anse Lazio.
A questo punto vale la pena spendere qualche parola su Praslin e su come visitarla.
Noi ci siamo fermati su quest’isola per 3 notti ed abbiamo alloggiato al Le Relax Beach Resort, graziosa struttura situata a Grand Anse che ci sentiamo di consigliare per diverse ragioni: il personale è molto cordiale e disponibile, vicinissimi alla guest house vi sono la fermata del bus, un supermarket e diversi sportelli ATM; infine, se decidete di visitare le Seychelles in inverno, l’hotel si affaccia direttamente sulla spiaggia di Grand Anse: una lunghissima lingua di sabbia bianca e mare cristallino. Purtroppo Grand Anse in estate, a causa delle correnti, non è così suggestiva: il mare è mosso e pieno di alghe ma in inverno le correnti cambiano e questa spiaggia svela il tutta la sua bellezza.
Per girare l’isola noi abbiamo utilizzato gli autobus, costano pochissimo: 5 rupie a corsa (meno di 0,50 centesimi di €) e coprono tutta l’isola. Bisogna non soffrire troppo il mal d’auto: gli autisti sono spericolati e le strade sono tutte salite – discese (sembra di stare in montagna più che in un paradiso tropicale); cosa fondamentale: la fermata si chiama urlando al conducente.
GIORNO 1 – ANSE LAZIO
In autobus arriviamo alla fermata più vicina ad Anse Lazio, da qui bisogna percorrere circa 1 kilometro a piedi per raggiungere la spiaggia.
Sarà che è la prima che vedo ma rimango impressionata dalla bellezza di questo luogo: una lunghissima lingua di sabbia bianca e finissima incorniciata tra le rocce granitiche si estende fino a toccare un mare turchese dalle mille sfumature. Non uno sdraio, non un ombrellone, non un lettino: la fitta vegetazione arriva fino a quella striscia di borotalco e fornisce un riparo dalla calura per gli avventori in cerca di refrigerio.
Le palme si fondono con l’azzurro del cielo, il turchese del mare, il bianco della sabbia ed il nero delle rocce in un panorama naturale incantevole.
Stendiamo i teli, facciamo un lungo bagno ed una dormita al sole dopodiché pranziamo con dell’ottimo pesce al Bonbon Plume, ristorante sulla spiaggia molto suggestivo.
GIORNO 2 – ISOLA DI CURIEUSE E SAINT PIERRE
Per oggi abbiamo prenotato, tramite il personale del nostro albergo, un’escursione in barca alle Isole di Curieuse e Saint Pierre.
Partiamo in barca da Anse Volbert alla volta di Curieuse: qui ha sede un centro di riproduzione delle tartarughe giganti di Aldabra, ce ne sono tantissime e sono enormi! L’isola è verdissima e selvaggia e le tartarugone, benché in cattività, hanno spazi verdi enormi in cui scorazzare.
Da qui parte un sentiero di circa 45 minuti immerso nella natura che porta alla spiaggia meravigliosa di Anse José: consigliamo caldamente di farlo, sarete completamente immersi nel verde della rigogliosa vegetazione ed avrete modo di osservare panorami mozzafiato. Il mare e la natura si fondono per mostrarvi colori e panorami dei quali difficilmente potrete dimenticarvi.
Ad Anse José facciamo un bagno ristoratore abbagliati dalle bellezze appena viste…siamo appena in tempo! Il ragazzo del diving center ci viene a chiamare per il pranzo: ci sediamo in un tavolo enorme sotto una veranda sulla spiaggia e mangiamo pesce alla griglia e pollo preparati al momento.
Il pezzo forte è il pesce: barracuda, cucinato in maniera sublime.. non mancano poi le verdure e l’insalata di cuore di palma a mio avviso squisita.
Dopo il pranzo e mezz’oretta di relax, ripartiamo alla volta dell’Isola di Saint Pierre: qui la barca si ferma a centinaia di metri di distanza dall’isola per farci fare snorkeling. In realtà da vedere non c’è granché, il fondale è a qualche metro da noi e grossi pesci non se ne vedono; inoltre il mare è leggermente mosso.
Ci sconsigliano di raggiungere l’isola a nuoto e di salire sulla spiaggia perché, se capita qualcosa, potrebbero esserci casini con le assicurazioni. Se lo snorkeling non vale il viaggio il panorama che si vede dalla barca lo vale tutto e siamo contenti di aver partecipato a questa escursione.
Noi siamo andati con Octopus Diving, abbiamo speso 90€ a testa comprensivi di trasporto da e per il nostro albergo, escursione e pranzo: consigliatissimo.
Ci riportano ad Anse Volbert verso le 15,30 e ci sembra presto per tornare in albergo; lasciamo libero il nostro autista e concludiamo la giornata oziando un po’ sulla spiaggia in compagnia di due simpaticissime coppie italiane conosciute durante l’escursione.
GIORNO 3 – VALLEE’ DE MAI
Oggi c’è un tempo incerto quindi decidiamo di visitare la Valleé de Mai: foresta dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO ed uno dei due soli luoghi al mondo in cui cresce naturalmente la rara palma coco de mer.
Il biglietto costa circa 20€ a testa ma lo spettacolo una volta entrati vale tutto il denaro speso. All’interno della foresta incontaminata vi sono 3 possibili percorsi da fare a piedi che si distinguono per durata, noi scegliamo il percorso intermedio (circa 1 ora e mezza). Ci siamo lasciati avvolgere dalla rigogliosa vegetazione, le foglie delle palme sono talmente grandi che coprono il cielo lasciando il sentiero in ombra; abbiamo visto lumache giganti, lucertole verdi, uccelli ed i famosi frutti del coco de mer. Usciti dalla Valleé de Mai decidiamo di tornare ad Anse Volbert ma prima di andare in spiaggia ci fermiamo a mangiare una buona pizza da Luca. Questo locale, gestito da un ragazzo italiano trasferitosi a Praslin anni fa, è sia ristorante che gelateria: ideale per una buona pausa gastronomica all’italiana, ha dei gelati ottimi. Se vi capita di fermarvi provate i gusti tropicali, in particolare il passion fruit.. ne rimarrete deliziati.
GIORNO 4 – LA DIGUE E LA FAMOSISSIMA ANSE SOURCE D’ARGENT
Prendiamo il traghetto in mattinata da Praslin in direzione La Digue (15 € a testa): la tratta dura solo 15 minuti ma il mare è veramente molto mosso.. per fortuna nessuno sul traghetto sta male.
Arrivati al nostro albergo Chateau San Cloud rimaniamo esterrefatti dalla bellezza del posto: immerso nella natura di La Digue, la camera è grandissima, super pulita, arredata con ottimo gusto ed a coronare il tutto abbiamo una mega terrazza con vista piscina..cosa chiedere di più!?!
Noleggiamo le biciclette in albergo al prezzo di 100 rupie a bici al giorno (meno di 10€ al giorno) e le inforchiamo subito in direzione Anse Source D’Argent.
Se a Praslin il mezzo ideale per girare l’isola è l’autobus, a La Digue il mezzo ideale è la bicicletta. Non ci sono macchine in giro per l’isola ad eccezione di 2 o 3 taxi, le strade (pochissime) sono piene di persone in bici: turisti ma soprattutto gente del posto e tutte le distanze sono facilmente raggiungibili con le due ruote.
Per entrare ad Anse Source d’Argent si pagano circa 7 euro a persona: per arrivare alla spiaggia si attraversa l’Union Estate, una vecchia piantagione di palme da cocco con diverse attrazioni a mio avviso troppo turistiche.
Anse Source d’Argent è molto scenografica e di incredibile bellezza: il paradiso tropicale per eccellenza, quella vista e rivista in cataloghi di costumi, pubblicità di oli abbronzanti e film su sopravvissuti in isole sperdute.
Nonostante la sua bellezza mozzafiato non è stata una delle più belle spiagge viste durante la nostra vacanza, complice anche il cielo coperto di nubi che non ci hanno lasciato per tutta la giornata. La spiaggia, a differenza di molte altre sue “sorelle”, è affollatissima ed il panorama non ci è sembrato tanto diverso dalle altre..bella ma con poca anima.
Mangiamo nell’unico ristorante presente, il Lambousir: il posto non è direttamente sulla spiaggia ma all’inizio del percorso che porta alle varie insenature di sabbia. Ottimo pesce e porzioni generose, consigliatissimo il pesce alla creola; tempi d’attesa abbastanza lunghi.
GIORNO 5 – PEDALANDO PEDALANDO
Le nubi di ieri sono, per fortuna, un vago ricordo quindi decidiamo di inforcare le bici ed avventurarci alla scoperta delle spiagge a nord-est dell’isola, meno famose e frequentate ma non per questo meno belle.
Dall’albergo scendiamo a La Passe e prendiamo la strada che va a nord, durante il tragitto passiamo diverse calette e decidiamo di fare la prima sosta ad Anse Grosse Roche.
Anche qui la sabbia bianca è incorniciata da rocce granitiche scure, il mare è bello ma leggermente mosso tuttavia facciamo il bagno senza problemi.
Siamo gli unici avventori della spiaggia, questo ci regala un senso di libertà e pace indescrivibile..sostiamo un po’ ed inforchiamo nuovamente le bici, destinazione: Anse Banane.
Arriviamo verso mezzogiorno e decidiamo di mangiare qualcosa di veloce da Chez Jules, locale con vista sulla spiaggia di Anse Banane.
Se decidete di fare questo giro esplorativo tenete ben presente che Chez Jules è uno dei pochissimi locali che incontrerete durante la vostra pedalata ed è l’ultimo che troverete proseguendo il percorso fino ad Anse Fourmis.
Mangiamo due sandwich veloci con contorno di frutta fresca (buonissima) e ripartiamo: Anse Banane è una caletta di soli scogli quindi non ci fermiamo.
Proseguiamo il nostro percorso fino ad Anse Fourmis: una bellissima spiaggia tropicale in cui sostare per una pausa ristoratrice. Qui la strada finisce e non è più possibile proseguire in bici.
Dopo esserci rilassati giriamo le bici e partiamo pronti per il ritorno; scopriamo una spiaggia con colori favolosi (probabilmente Anse Banane?) complice anche la bassa marea. Ma dov’era questo paradiso quando siamo passati stamattina!?! Non importa: il posto vale una pausa, un bagno e diverse foto.
Un consiglio: fate attenzione alle tartarughe mentre andate in bici! Noi ne abbiamo trovata una sul sentiero all’altezza di Anse Banane!
GIORNO 6 – GRAND ANSE, PETITE ANSE, ANSE COCO
Oggi sveglia di buon’ora, colazione abbondante e via! Scarpe da ginnastica ai piedi, vogliamo raggiungere la vetta di La Digue: il Nid D’Aigle, da qui si scorge una veduta panoramica su tutta l’isola.
Arriviamo al Belle Vue Café seguendo a piedi la strada molto ripida (altro che i tornanti del nostro Appennino Modenese!) e da lì seguiamo le indicazioni per il Nid D’Aigle: qui la strada lascia spazio ad un sentiero sperduto nel verde, battuto da pochissima gente e più complicato delle salite precedenti! Forse è per questo che non incontriamo nessuno lungo il percorso? Incontriamo solamente una coppia di ragazzi tedeschi che alloggiano nel nostro albergo e che hanno rinunciato all’impresa… ci augurano buona fortuna!
Non molto rincuorati seguiamo il sentiero ma ad un certo punto si divide in due parti e non c’è un’indicazione: ne proviamo una ma troviamo la strada sbarrata da un albero, torniamo indietro e proviamo l’altra ma ad un certo punto sembra interrompersi e da lì si deve camminare sugli enormi massi granitici saltellando da un masso all’altro.
Oltre a noi non c’è nessuno..scoraggiati decidiamo di abbandonare l’impresa e tornare al nostro albergo.
Alla sera racconteremo la nostra rinuncia ai ragazzi tedeschi ed insieme ci faremo due risate..non avremo raggiunto il Nid d’Aigle ma almeno ci siamo rinfrancati lo spirito!
Giusto il tempo di infilare il costume e le ciabatte e ripartiamo in bici alla volta di Grande Anse.
La spiaggia è molto suggestiva: sulla sabbia candida si infrangono onde altissime che hanno tutte le tonalità di azzurri e blu immaginabili, il colpo d’occhio è notevole.
Ci fermiamo un po’ a giocare con le onde sul bagnasciuga (Attenzione! State sempre a riva perché le correnti sono molto forti), prendiamo un po’ di sole e ripartiamo.
Da Grand Anse parte un sentiero a piedi che vi condurrà a Petite Anse, ed eccoci qui.
Petite Anse è bellissima e deserta. Anche qui il mare è molto mosso e le correnti sono forti ma il panorama è impagabile.
Da Petite Anse parte un sentiero sperduto nel verde di circa venticinque – trenta minuti che va ad Anse Coco e vale la pena farlo tutto, nonostante le salite e le discese non siano così facili.
Anse Coco è la più bella tra le tre spiagge; completamente immersa in una natura fulgida e selvaggia, qui il mare ha colori speciali, le onde sono sempre grandi ma se ci si sposta a nord c’è una piscina naturale protetta dai massi granitici in cui poter fare il bagno in tranquillità: il paesaggio ed il mare qui regalano tonalità brillanti e speciali in grado di stupire ed emozionare anche il più esigente visitatore.
Consiglio: se desiderate fermarvi ad Anse Coco o a Petite Anse portatevi il pranzo al sacco oppure mangiate prima di raggiungere le spiagge. Noi siamo arrivati affamati ad Anse Coco ma c’era solamente un ragazzo che vendeva cocco: una noce di cocco e del latte sempre di cocco sono stati il nostro pranzo! Il ristorante e le baracchine più vicine sono a Grand Anse.
Oggi è sabato 13 agosto e scopriamo per caso che a La Passe c’è una festa per l’arrivo di Ferragosto! La festa dura da venerdì a lunedì 15 così decidiamo di fare un giro dopo cena.
E’ tutto molto carino: nel paese hanno allestito due palchi in cui mettono musica e la gente balla in mezzo alle strade, vi sono tantissime bancarelle che offrono cibo e bevande (ottima soluzione per chi non ha mezza pensione) ed in giro si vede sia gente del posto che turisti… finalmente un po’ di vita notturna alle Seychelles!
GIORNO 7 – RITORNO A PRASLIN ED ANSE GEORGETTE
Prendiamo il traghetto alle 9:30 in direzione Praslin. Una volta appoggiati i bagagli in albergo ripartiamo alla volta della meravigliosa Anse Georgette. Questa spiaggia fa interamente parte del Resort Constance Lemuria tuttavia è possibile visitarla prenotando l’ingresso (completamente gratuito).
Per noi avevano prenotato l’ingresso i ragazzi del Le Relax, arrivati lì in autobus ci hanno fatti entrare ed a piedi abbiamo raggiunto la spiaggia. La passeggiata è di circa 20 minuti ed attraversa il campo da golf del resort, una volta arrivati lo spettacolo è unico: la spiaggia è più raccolta e più piccola rispetto alla “sorella” Anse Lazio e, forse per questo, più bella. Nonostante sia stata inglobata dal resort, l’hanno preservata al meglio evitando di mettere sdrai, ombrelloni o chioschi. Anche qui non vi è un ristorante/cafè sulla spiaggia ma ci sono dei ragazzi che offrono piatti di frutta fresca tropicale: noi ne abbiamo preso uno in due. Vi assicuro che è sufficiente perché la porzione è molto abbondante ed i frutti sono buonissimi..ottima scelta.
Passiamo la nostra giornata qui ed al tramonto torniamo verso l’albergo.
GIORNO 8 – MAHE’
Oggi si parte per Mahè. Arriviamo in aeroporto con un’ora e mezza di anticipo sul nostro volo e siamo fortunati: nel volo precedente ci sono posti liberi e ci chiedono se vogliamo prendere quello. Certo, ci va benissimo! Dopo neanche un’ora siamo sull’aereo e dopo circa un’ora e mezza siamo a Mahè.
Decidiamo di noleggiare una macchina per gli ultimi 3 giorni e ci rivolgiamo all’unico rent a car aperto in aeroporto, il Classic Car Rentals. Si è rivelata una scelta furba: 40€ al giorno per una Hyundai I20, Mahè è grande e la macchina si rivela presto una grossa comodità rispetto all’autobus (nonostante le difficoltà della guida a sinistra).
Alloggiamo al Valmer Resort, nella parte sud occidentale dell’isola: la struttura è splendida, tutto è curato nel minimo particolare e la cucina è ottima. Consigliatissimo!
Oggi andiamo ad Anse Takamaka: una bella spiaggia tropicale non distante dal nostro albergo.
Le nostre pance brontolano quindi ci infiliamo nel ristorante sulla spiaggia Chez Batista che anche la ragazza della reception ci aveva consigliato.
E’ domenica e fanno solamente pranzo a buffet: 430 rupie a testa bevande escluse (circa 30€ a testa)! Ci sembra esagerato quindi ce ne andiamo ancora affamati.
Sulla guida leggiamo ottimi pareri di Petite Anse ed Anse Soleil che sono vicine ad Anse Takamaka e quasi attaccate tra loro così partiamo con la macchina alla scoperta di queste due spiagge.
Arriviamo davanti al Resort Four Seasons: qui la strada si dirama. Se si vuole andare a Petite Anse bisogna entrare al Four Seasons (non è necessaria una prenotazione come ad Anse Georgette) mentre se si vuole andare ad Anse Soleil si percorre la strada alla destra dell’entrata del resort.
Si può arrivare ad Anse Soleil in macchina ma consigliamo di parcheggiare dal Four Seasons e proseguire a piedi: la strada è stretta e molto ripida, noi siamo arrivati fino alla spiaggia con la macchina ma tutti i parcheggi erano occupati ed è stato difficoltoso fare manovra e tornare su.
Mangiamo un’insalata mista e dell’ottimo tonno all’Anse Soleil Cafè (per i più coraggiosi: qui hanno anche il pipistrello e lo squalo!) poi ci stendiamo in spiaggia.
La spiaggia è bella ma niente a che vedere con le precedenti, è molto affollata e ci delude un po’. Inoltre è piena di formiche gialle che vanno ovunque, sono molto fastidiose!
Decidiamo quindi di andare via, complice anche il mare mosso ed il fondale che va subito a fondo, e di raggiungere Petite Anse.
Petite Anse è letteralmente un paradiso. La vediamo dal sentiero mentre scendiamo verso la spiaggia: una perla bianca e azzurra incastonata nelle rocce. I suoi colori migliori li regala al pomeriggio; noi arriviamo verso le 17 e ci concediamo un bagno nell’acqua limpidissima. Siamo gli unici in acqua, è uno spettacolo vero. Vale la visita ed è, a mio avviso, una delle più belle spiagge viste durante questa vacanza.
Per tornare alla macchina c’è una salita lunghissima e ripida ma non temete: potete richiedere di essere riaccompagnati con la macchinina elettrica alla reception.
Il servizio viene offerto dal Four Seasons gratuitamente, chiaramente la richiesta dei visitatori viene messa in coda a quella degli ospiti del Resort ma si tratta solamente di pazientare 10 minuti… che spettacolo!
GIORNO 9 – BEAU VALLON
Oggi è l’ultimo giorno e lo dedichiamo interamente a Beau Vallon! La spiaggia è lunghissima, il mare è calmo ed ha dei colori splendidi..facciamo acqua – sole, sole – acqua diverse volte finché non ci viene fame.
La spiaggia è affollata anche da molta gente del posto: oggi è Ferragosto ed è festa!
Il lungomare è una strada pedonale piena di bancarelle, al termine del percorso pedonale ci sono alcuni locali in cui potersi concedere una pausa culinaria: facciamo un giretto e ci fermiamo al ristorante Boat House.
Il locale è molto bello ed il cibo molto buono: consigliamo l’insalata di pesce affumicato e l’hamburger di tonno! Le porzioni sono abbondanti. Prezzi onesti ed in linea con lo standard seychellese (cari!).
Altro relax in spiaggia e poi ritorno al nostro Resort!
GIORNO 10 – VICTORIA E POI SI PARTE… PURTROPPO!
Abbiamo il volo in serata quindi decidiamo di visitare Victoria. Lasciamo i bagagli custoditi alla Reception e partiamo in macchina. Victoria è piccolina ma fate attenzione: i parcheggi sono quasi tutti a pagamento! Dovrete prendere il ticket all’ufficio postale e lo potete prendere per soste di un’ora, mezza giornata o giornata intera. Visitiamo il Camion Hall, piccolo centro commerciale all’aperto pieno di negozi di souvenir; vediamo la torre dell’Orologio, ci dirigiamo verso Market Street e visitiamo il mercato: bello e caratteristico.
Ci fermiamo per una pausa da Sam’s Pizzeria: buona pizza e servizio veloce, consigliato! Facciamo un altro giro di souvenir nelle bancarelle che si trovano di fronte alla pizzeria e ci dirigiamo verso il tempio hindu. Bellissimo, suggestivo e scenografico. Un tripudio di colori in mezzo al traffico. Purtroppo è chiuso e non riusciamo a visitarlo all’interno ma anche solo l’esterno merita. Stanchi ed affaticati dal caldo ripartiamo verso il Valmer dove passiamo le ultime ore prima di raggiungere l’aeroporto.
Purtroppo questa splendida vacanza volge al termine ma sono felice perché non potevamo scegliere meta migliore!
ALCUNI CONSIGLI UTILI
Concludo con alcuni consigli utili a coloro i quali volessero visitare questo paradiso terrestre.
– Non soffermatevi solo su un’isola! Praslin, La Digue e Mahe sono tutte e tre bellissime e molto diverse tra loro..a nostro avviso vale la pena passare un po’ di tempo in tutte e tre.
– Mezza pensione: ASSOLUTAMENTE sì! Le Seychelles sono bellissime ed hanno spiagge paradisiache ma alla sera sono piuttosto “spente”. Il sole tramonta relativamente presto, ragion per cui si cena tra le 19 e le 20 e non c’è molta “vita notturna”. A Praslin in particolare scoprirete che, se non siete nel centro di un paesino, non c’è niente intorno a voi (nemmeno i lampioni)! Ragion per cui la soluzione pernottamento + colazione + cena è perfetta per evitarvi di cercare locali aperti chissà dove.
– Le Seychelles sono care! Eh sì, i prezzi sono piuttosto alti per qualunque cosa. Altra ragione per la quale la mezza pensione è caldamente consigliata. L’acqua costa anche al supermercato! Una bottiglia da un litro si aggira attorno alle 15 rupie (circa 1 €).. se siete bravi e conservate le bottiglie, al supermercato si trovano anche le taniche da 5 lt con le quali potrete riempire le bottigliette. Scomode ed ingombranti ma magari più economiche!
– Il metodo migliore per non restare “in bolletta” è partire con gli euro da casa e scambiarli là al momento! Sia in aeroporto che nelle banche ci sono gli sportelli appositi per scambiare la valuta, il consiglio è quello di scambiare il contante poco per volta.
Gli euro e i dollari vengono accettati ovunque e spesso pagare con queste valute conviene tanto quanto pagare in rupie. Se proprio restate senza contante prelevate agli sportelli ATM con la carta di credito (noi abbiamo provato con il bancomat in vari sportelli su diverse isole ma non è stato accettato) ma le commissioni sono molto alte.
– Fai da te non sempre è sinonimo di risparmio. Concludo con un consiglio personale derivato dalla mia, seppur piccola, esperienza. Non sempre prenotare su internet ed andare via con il “fai da te” è sinonimo di risparmio. Il pacchetto delle Seychelles noi l’abbiamo prenotato in Agenzia e, confrontando il prezzo finale con quanto trovato da noi su Internet, non abbiamo speso un centesimo in più di quanto avremmo speso facendo noi.
Il consiglio è quello di informarvi sempre su tutte le possibili opzioni perché non è sempre detto che internet sia la soluzione più economica; inoltre Roberta, la nostra agente di viaggio, ci ha fornito consigli utilissimi sulle isole ed un’assistenza perfetta.
Non mi resta quindi che augurarvi..BUON VIAGGIO!