Il palio di siena
Non ho mai amato in particolar modo i cavalli, o meglio adoro la loro carne alla griglia, ma ho sempre adorato le sagre e le feste popolari. Ero già stato all’oktoberfest, al festival nazionale islandese, alla folle 2 giorni di lancio d’arance in faccia di Ivrea, a san fermin a pamplona…Ma mai Siena. Solo e sempre in tv.
Finalmente arriva l’occasione.
Una nostra amica si è fidanzata con un ragazzo di Milano il cui nonno è contradaiolo del Bruco.
Ovviamente diventammo anche noi contradaioli del bruco, la contrada più sfigata del secolo, non vinceva infatti dal palio di provenzano del 2 luglio del 1955! Ma andiamo con ordine; fine giugno 1995 riceviamo questo invito, oltretutto il giorno del palio è un sabato, sabato 2 luglio 1995. Accettiamo in tanti, i posti letto sono però solo 5, noi siamo in circa 15.
Cediamo i 5 posti letto alle donne, noi OMEN scegliamo di arrangiarci, portiamo i sacchi a pelo.
Partiamo in 3, con la mia auto.
Ci si ritrova in zona ripamonti con tutti gli altri. Solite raccomandazioni,occhio che ci sarà traffico, anche se è venerdì mattina, attenzione che ci sono i milanesi che partono…Non facciamo soste…Ci vediamo a siena… Si parte. Percorriamo via ripamonti, una lunghissima strada di milano (circa 10 km), al primo semaforo siamo tutti dentro ad un bar! Compriamo sigarette, alcuni un caffè, alcuni fanno colazione, alcuni la prima birretta. Sono le 10 del mattino.
Alle 10.30 circa ri-partiamo.
Autostrada milano bologna, primo autogrill, la prima macchina della carovana mette la freccia, la seguiamo tutti.
Sono quasi le 11.00, birette per tutti, prime rustichelle e fattoria che vengono sbranate, mi ritrovo in macchina altri 2 passeggeri: un fiasco di barbera e una scamorza affumicata di 1 kg a forma di porco! Ore 14.30 circa siamo finalmente sul raccorda autostradale tra Firenze e siena.
Siamo rimasti in macchina in 3. Io e per fortuna i miei due amici.
Tutte le altre macchine le abbiamo come sempre perse.
Alcuni si sono infilati dentro la cisa, l’autostrada per la la spezia, altri vanno più lenti o più veloci…Ci si troverà a siena.
Stiamo andando…Rumori…Il motore fa un casino infernale…Fumo…Si spegne il motore…Siamo a 140 km/h senza servofreno, senza servosterzo, in discesa tra i curvoni dell’autostrada…Per fortuna non c’è veramente nessuno. Tiro il freno a mano lentamente, ci mettiamo a sbandare e circa 3 km dopo ci fermiamo…Dentro una galleria senza corsia di emergenza e con le luci k.O.! Spingiamo la macchina fuori dalla galleria…Troviamo una piazzola.
Non passa anima viva.
Uno di noi parte in cerca della colonnina dell’s.O.S. (i cellulari nel 1995…).
Chiama l’a.C.I., torna da noi e dice che ci vorrà almeno 1 ora! Oltretutto non ho la tessera a.C.I. E gli interventi costano come un trapianto di rene! Aspettiamo, aspettiamo, aspettiamo…Finalmente dopo 1 ora e mezza vediamo passare il mezzo dell’a.C.I. Dall’altro senso, il guidatore ci suona il clacson e ci saluta…Salgo in macchina…E così, tanto per provare la accendo…PARTE.
Temperature e tutto il resto sono o.K.! Chiedo al telefonista se ha lasciato dati suoi, miei, o la targa…Mi dice assolutamente no.
Partiamo a 180 km/h! Alle 17.00 siamo finalmente a Siena! Parcheggiamo fuori dalle mura e a piedi entriamo nella città.
Iniziamo a cercare la contrada del bruco, finalmente ci arriviamo, ci fanno entrare e troviamo dentro un baretto tutti i nostri amici allegramente ubriachi che cantano canzoni toscane con gli altri brucaioli! La nostra amica ci presenta il nonno del suo tipo che è una sorta di capoccia della contrada.
Ci chiede se vogliamo mangiare…Ovvio, allora ci accompagna al ristorante della contrada o qualcosa del genere e dice alla proprietaria di farci il prezzo per contradaioli.
Spaghettata con tartufo nero.
1 fiorentina a testa.
Insalata mista.
Patatine fritte.
2 litri di Montepulciano 6 grappe.
Totale lire 35.000 a testa! Usciamo rotolando dal ristorante…Sono quasi le 18.30…Iniziamo con gli aperitivi… In 6 iniziamo a girare per i bar di siena.
Ci hanno regalato i foulard del bruco, belli verdi e gialli.
Arriviamo in una contrada diversa, una stradina ripida, ripida con in fondo un baretto. Ci andiamo.
C’è solo un avventore…Ma che avventore! 190 cm, a torso nudo, totalmente ubriaco, muscolosissimo e tatuaggio della folgore sulla spalla, più altri teschi e crochi celtiche sparse sul petto.
Guarda in malo modo i nostri foulard del bruco e si avvicina…”e ‘osì vo’ sareste der bru’oo?” Prende la parola un mio amico, il più basso di tutti noi: “del bruco, cioè siamo di milano e abbiamo degli amici lì…, diciamo che siamo tifosi del bruco” Succede il finimondo: “tifosi di sto ‘azzzoooo!!!! ‘esta è Siena…Il paliooo..Mi’a una partita di ‘alcio, mi’a una roba pe’ frosciiii, i tifosi qui nun ci sono…A ‘apitooo!!!!, nooo tu un po’ ‘apì…Tu un ‘apisce una favaaa!!!” e tenta di strozzarlo.
Fermiamo l’energumeno in 5, interviene il barista, che ci dice che è il folle della contrada.
L’oste porta pace. Spiega al parà rincoglionito che siamo di fuori, che Siena non è il centro del mondo e che non può aggradire ogni persona che entra nel suo bar.
Questo pare quasi mortificato per la ramanzina.
Ci offre da bere: “’osteee… fammi un rosso pe’me e altri 5 pe’i bru’aioli”…L’oste dice “sono in 6” Il parà risponde:” no! Pe’l pi’coletto tifoso dailli una spuma, ‘he gli fa bene e l’ho fa venì grande!” Beviamo il rosso e la spuma e fuggiamo verso altri lidi.
Ci mettiamo in tasca il foulard del bruco, saggiamente.
Arriviamo infine al CAMPO. Non chiamatela piazza del campo…Solo campo. Potreste incontrare il parà! …Non ci sono parole per descriverla… Vederla dal vivo è altra cosa.
È grossa, meravigliosa, imponente…La torre che la domina è altissima, i palazzi meravigliosi, la forma a conchiglia incrdibile…Stupenda…
Ci sono le prove. Il venerdì vengono fatte delle prove. Non lo sapevamo nemmeno.
La piazza è mezza piena, o vuota, sono già montati gli spalti, i palazzi sono già agghindati a festa, c’è già il palco per le autorità ed il mossiere. Hanno anche montato le balaustre che delimitano la pista, che è in terra battuta. Entriamo nella pista, riscavalchiamo e siamo nel CAMPO.
Partono le prove…I fantini non tirano i cavalli. Ci sono molti anziani che con occhi attenti già fanno pronostici e scommesse.
Finite le prove, circa mezz’ora dopo, andiamo alla contrada del bruco per la cena.
Si svolge in un grosso prato nascosto dai palazzi, ci sono una serie di lunghissime tavolate.
È una cena “esclusiva”, ma grazie agli agganci abbiamo ogn’uno il suo posticino a sedere.
Stiamo ancora digerendo i 7 etti di fiorentina quando ci sediamo a tavola.
Giuro che non ho mai visto tanto cibo in un colpo solo. Antipasti per 30 minuti, vassoi di primi a decine, una grigliata di carne per la quale devono aver macellato una mandria, salsicce, verdure, verdure alla griglia, formaggi, dolci…E soprattutto qualche centinaia di fiaschi di vino…Vino buono.
Poi le grappe…Diverse botti!!! di grappe dalle quali ogn’uno spillava quanto voleva…
Credo che verso mezzanotte il meno ubriaco stesse tentando di parlare con un sasso.
Altri milanesi cantavano in senese, senesi cantavo o mia bela madunina, alcuni dorivano sui tavoli, altri sotto, alcuni sul prato, alcuni vomitavano sotto i cespugli…
Personalmente ho esagerato in tutto: troppa carne (devo aver mangiato almeno 2 kg di carne in 5 ore), troppa pasta, troppo vino e soprattutto troppa grappa che nemmeno digerisco facilmente…
Gli anziani se ne vanno poco dopo, i senesi verso le 2 vano tutti via.
Restiamo noi 15 milanesi e 5/6 brucaioli. Balliamo sino alle 4, continuando a bere e mangiucchiare. Alle 5 arriva una spaghettata…Alle 5.30 noi 3 desistiamo. Diciamo basta! In qualche modo, cantando, arriviamo alla macchina…Dove dormiamo? Usciamo da siena…Faccio una fatica folle a guidare. Arriviamo ad una rotonda, la classica rotonda stradale, con un diametro di circa 10 metri, i fiorellini e le aiulo nel mezzo…Non la vedo, ci piombo sopra a 50 km/h e ci troviamo parcheggiati esattamente nel mezzo di questa rotonda.
Gli altri 2 già dormono.
Li copio! …
Toc toc! TOC TOC! Apro un occhio…Ho una nausea a livelli pazzeschi e mi sembra di avere un maiale che mi grufola dentro la scatola cranica.
È un viglie…Tiro giù il finestrino lo guardo con occhi arrossati e fiato da drago.
“signori..’he stiamo a fare qua?…’he devo fare una supermultaaa?” lo guardo con occhio interrogativo…E gli chiedo perché.
“ma avete visto dove siete?” mi guardo attorno…Non mi ricordavo assolutamente di essere parcheggiato in una aiuola fiorita nella periferia di siena.
Mi scuso, mi prostro…Mi prostro troppo…Chiedo venia…Gli altri 2 animali dormono e russano ancora. L’aiuola è semidistrutta, i fiori devastati.
Il vigile mi fa segno di andarmene.
Ringrazio prostrandomi, sveglio i 2 ghiri e ridendo partiamo. Sono circa le 8.00 del mattino.
Usciamo da siena, di poco, troviamo una stradina non asfaltata, ci infiliamo e continuiamo a dormire.
Il piccoletto a fianco a me, quello della spuma, inizia a russare. (tra noi è mooolto famoso per questa sua arte).
“Tskksk tsksksk” “crkckrckr crkkcrkckr” “cctcitctvitvvtctiviv” dopo i versetti inutili passo alle gomitate, schiaffetti, schiaffo in fronte…Si sveglia, mi guarda, si riaddormenta e inizia a russare.
Oltretutto in auto inizia a fare caldo.
Scendo, tiro fuori uno stuoino da spiaggia dal bagagliaio, lo butto nel prato e mi ci sdraio sopra.
Finalmente dormo.
Dormo.
Dormo…SVEGLIO! Sento un colpo al culo! Mi giro. Il piccoletto è sceso dall’auto per il caldo, e con tutta la campagna senese d’innanzi a lui, ha scelto di dormire sul mio stuoino! Mi da un colpo di culo contro culo, rotolo fuori dallo stuoino e inizia a russare! Piglio lo stuoino a due mani e lo tiro con forza…Il piccoletto rotola dolcemente nel prato dormendo.
Mi allontano, mi sdraio, dormo…SVEGLIO!!!! ALLARME ROSSO! Corro verso un albero vicino e rimetto tutto quello che avevo mangiato nelle ultime 18 ore.
Torno a dormire.
ZZZZzzzzzzz ZzzzzzZZZZZ…
Il piccoletto mi sveglia, ha fame! Mi alzo, andiamo alla macchina e il 3° socio non c’è.
Giriamo e infine lo vedo sotto un albero sdraiato sul sacco a pelo a mo’ di coperta.
Ma quell’albero…Lo già visto!…Ci avviciniamo…I miei resti sono coperti a metà dal suo sacco a pelo! Un intero formicaio ha scelto di prelevarli e portarseli via come scorta di cibo.
Il loro percorso passa sul corpo del nostro amico, salgono, percorrono la panza, scendono, camminano sugli ultimi cm di sacco a pelo e si gettano nei rimasugli organici! Svegliamo a calci il folle…Ci guarda completamente tronato…”ma…Cazzo che puzza!” Il sacco a pelo viene gettato in un cestino.
Ora dobbiamo lavarci. Troviamo un bar. A turno entriamo in bagno. Quando usciamo dal bar il bagno è oramai una voncia latrina di caserma.
Si torna a Siena. Andiamo alla contrada, non c’è nessuno, ci dicono che sono tutti a prendere il cavallo.
Li raggiungiamo in fondo ad una ripidissima stradina di ciotoli scivolosissimi.
In fondo c’è la stalla. Sono circa le 15.30. Un prete sta dando la benedizione al cavallo!!!! Lo stalliere ha dormito tutta notte con il cavallo. Ora questo deve essere portato al campo.
La salita è pericolosa perché scivolosa e ripida.
2 ali di folle, quasi tutta la contrada, assistono in silenzio totale alla salita del cavallo che viene portato per le redini dallo stalliere.
Silenzio di tomba.
A pochi metri da noi c’è una giovane mamma con il bebè in braccio.
Silenzio di tomba.
Alcuni vecchietti importanti seguono a distanza il cavallo.
Sembra un funerale.
Arrivano in prossimità della mamma e del bebè.
Silenzio totale.
AAAAAAAAAAAAHHHH…UUEEEEEE’’’’’E’E’E’E’E’’E’EE…
Il bebè inizia ad urlare come un vitello sgozzato…La mamma gli tappa la bocca…Il bebè strilla…Circa 1000 occhi si girano verso la mamma che scappa dentro il primo portone.
Quel bambino è segnato a vita. Mai potrà vedere un palio, mai potrà assistere alle prove. Ha una croce indelebile sulla fronte. Una sorta di tragedia greca. Nei pochi attimi in cui il bebè ha allegramente manifestato la sua esistenza ai brucaioli, si è beccato silenti insulti a lui, la su’mamma, la su’nonna, il su’ babbo, la su’ zietta…
Superiamo anche questa prova.
Giriamo per siena.
La tensione è palpabile. Sono arrivate migliaia di turisti, moltissimi americani ed inglesi, frotte di italiani…Quasi tutti sono già nel campo da parecchie ore, alcuni hanno passato lì la notte! Arriviamo al campo. È strapieno…Ci chiediamo come entrare?! Torniamo in contrada,ci riuniamo tutti, i senesi sono tesissimi, non parlano.
Mangiamo un panino, poi quando ormai manca un’ora alla partenza della corsa i contradaioli si muovono. Tutti con qualche segno distintivo della contrada, foulard, magliette, cappelli…
Li seguiamo.
Pensavamo di entrare dalla vicina porta direttamente nel campo.
Invece no.
I contradaioli non entrano da lì. Ci spiegano che le porte sono già tutte chiuse, e ne rimane aperta solo 1 vicino al vecchio mercato.
Il giro è lungo e lentissimo per il numero folle di persone sulle strade.
Camminiamo lentamente sino al mercato. È esattamente dietro la torre che domina il campo, anzi parecchi metri più in basso.
La folla è straripante, siamo totalmente schiacciati l’uno all’altro. In 5 minuti si avanza forse di 1 metro.
Arriva la parte più difficile. Per entrare nel campo bisogna passare per uno stretto vicolo, largo non più di 4 metri, stretto da due palazzi e in salita con i gradini! Oltre al gran numero di contradaioli di ogni contrada, il problema è che la piazza è già piena di turisti.
Ma non c’è problema ci dicono. Noi siamo senesi e noi entriamo.
A cazzotti! Letteralmente a cazzotti.
Sembra una carica della celere.
I contradaioli si incuneano tra i turisti e se questi non si spostano vengono spintonati, aggrediti e malmenati se reagiscono! Arrivati a metà vicolo, dalle finestre, gentili vecchiette lanciano secchiate di acqua gelida sulla folla.
Fa un caldo atroce, il panino con la porchetta salatissimo che ho mangiato mezz’ora prima mi sta mangiando da dentro. Ho una sete pazzesca, sudo come un minatore…Passa un’altra buona mezz’ora…IL CAMPO..Lo vedo…È strapieno…Dietro di me ci sono almeno altre 2/3.000 persone! Eppure si entra, veramente a spintoni e urla. Seguiamo i capicontrada. Ogni contrada ha dei suoi spazi prestabiliti da secoli nel campo. Il bruco è vicino alla fontana. Praticamente nel punto più lontano da dove siamo entrati.
Stremati ci arriviamo…Siamo circa in 300 “bru’aioli” a spintoni vengono allontanati gentilmente gruppi di americani, inglesi, milanesi, romani…Il silenzio sul campo è irreale, ci sarano diverse decine di migliaia di persone se non di più…Eppure non c’è il sordo brusio della folla. Pochi parlano.
L’aria è pesantissima…Non solo per la tensione, ma anche perché non c’è un filo di vento; decine di migliaia di corpi sudano ed emettono puzze varie in un luogo praticamente chiuso…La mia sete è drammatica…Non bevo acqua da quasi 24 ore! Entrano i cavalli…Lentamente arrivano sino ai canapi, le corde che delimitano la partenza.
Il silenzio diminuisce, alcuni cantano cori verso la loro contrada.
Poi inizia il tormentone…Uno dei cavalli deve entrare di rincorsa, sta fuori dall’allineamento e quando questo entra tra i canapi la corsa ha il via.
Ma non è così semplice…Eh no! I giochi di alleanze e vendette e odio rendono tutto complicato.
I cavalli per la tensione…E forse anche per le bombe di doping che gli danno, sono nervosissimi, non restno tutti belli allineati secondo l’ordine di estrazione, si muovono, si alzano.
Aceto, il fantino più famoso, piglia a nerbate i cavalli e i fantini avversari…
Il cavallo di rincorsa non entrerà finchè la contrada avversaria e nemica alla sua non sarà in una posizione sfavorevole…
Passano i minuti…Caldo, sete, nervosismo…Scoppia una rissa tra senesi vicino a noi, in 4 si tirano pugni in faccia…Poi il botto..Partiti, smettono immediatamente di picchiarsi, si girano verso i canapi ad urlare sanguinanti per le loro contrada…Altro botto, partenza falsa…I quattro ri-iniziano a picchiarsi, poi li dividono.
Non mi ricordo quante partenze false vi furono…Mi sembra almeno 3 o 4, il cavallo di rincorsa non voleva mai entrare…Passò almeno un’ora.
La gente rumoreggiava, anche perché il buio iniziava a calare e con il buio non si può correre! Poi…Quando ormai tutti erano stremati, fantini, pubblico, cavalli…I canapi si riempiono, i canapi cadono, il cannone tuona e la corsa parte! Il posto dove eravamo noi è ottimo. La fontana è nel punto più alto del campo. Si possono vedere ¾ della pista e se non ci si può permettere un balcone (i posti sono venduti anni prima a milioni) o uno spalto…È il punto migliore. Grandi bru’aioli.
Come avevo già detto il bruco non vinceva dal 1955…Una vita…Intere generazioni non avevano mai visto vincere un palio! Quell’anno il sorteggio dei cavalli era stato buono, il bruco aveva un cavallo ottimo e favorito, il fantino, pagato centinaia di milioni era giovane ma considerato valoroso.
Ci credevano tutti.
I cavalli partono per i 75 secondi di corsa equestre più folli del mondo…Io nemmeno riconoscevo i colori delle contrade. Sapevo solo qual’era il fantino del bruco e Aceto perché era famoso.
Il campo esplode, il mossiere ha dato il via …Un ruggito…Tutti i senesi urlano come matti…I cavalli corrono…Arrivano alla prima curva di san martino…Quella famosa, con i materassi, a gomito, in contropendenza… volano cavalli e fantini, ci sono cavalli scossi, cioè senza fantino che continuano la loro corsa e possono comunque vincere…Alcuni cavalli scossi corrono, all’uscita di san martino c’è già una coppia di cavalli davanti a tutti…Sono l’onda e la pantera…Il brucco è gia indietro…Ma non fa alcuna differenza…San martino a altre curve possono sempre dare soprese, il ruggito aumenta…Altro giro…L’onda, stacca tutti, il cavallo ormai corre verso la vittoria…I bru’aioli intorno a me iniziano a maledire, santi e quant’altro.
L’arrivo è proprio dietro le nostre spalle, circa 20 metri prima. L’onda taglia il traguardo da sola…Irrompono in pista una decina di contradaioli dell’onda…Ubriachi di felicità…E non solo.Un ragazzo corre verso il cavallo…Il cavallo anche…Solo che il cavallo è grosso 5 volte il ragazzo ed arriva a 40 km/h.
Si scontrano! Il cavallo non fa una piega, il ragazzo, che si è beccato lo sterno del cavallo in piena faccia, compie un giro di 360° in aria ed atterra con la nuca su uno dei pilastri in granito che circondano tutta la piazza. Sembra morto.
Il cavallo continua la sua corsa…Inseguito da centinaia di urlatori dell’onda…Soccorrono il ragazzo, lo portano via.
Noi seguiamo il cavallo.
I contradaioli inscenano risse tra loro un po’ in tutto il campo.
I nostri amici del bru’o sono devastati dall’ennesimo sconfitta in 40 anni.
Mogi e mesti se ne tornano a casa a piangere.
Fa festa solo l’onda.
Noi che vogliamo fare festa andiamo con quelli dell’onda! Il cavallo entra in duomo! Viene festeggiato, il fantino portato a braccia dal popolo.
Veniamo coinvolti dalla festa dell’onda, spumanti, vini, salami…Si rinizia! Inizia la cena, alla quale non siamo minimamente invitati.
Il cavallo “siede” a capotavola, con davanti a lui un cesto di biada e carrube! Tuti sono felici, alcuni piangono di gioia…Noi ce ne dobbiamo andare.
Torniamo al bru’o. La contrada e deserta, solo alcuni vecchietti commentano le immagini di rai1 al replay…Si vede in tv il ragazzo che si sfracella la faccia contro il cavallo…Dicono che è vivo, ma in ospedale.
Restiamo per un po’ nel baretto del bru’o…Arrivano altre notizie…Il pazzo, dopo essere stat medicato con diverse decine di punti di sutura e con un bel trauma cranico e occipitale è scappato dall’ospedale ed è tornato alla sua contrada dell’onda a festeggiare! Cose normali…A Siena.
Pian piano ci ricompattiamo tutti e 15.
Intanto per le strade le decine di migliaia di turisti hanno sostituito i senesi che la sera prima festeggiavano.
Girano americani con fiaschi di rosso, inglesi con le birre, italiani con entrambe…Ci uniamo.
Sarà una lunghissima notte passata nei bar di siena. Durante il palio i bar e ristoranti non chiudono mai. Conosciamo centinaia di persone, si beve, si brinda, si scambiano indirizzi, si mangia, si beve, si brinda, si beve e si brinda…
A notte fonda…Mi ritrovo da solo, perso…Vedo una folla enorme fuori da un negozio: è una delle pasticcerie della famiglia Nannini, i genitori della cantante e del pilota, mi infilo, il troppo vino mi fa venire fame…Arrivo dopo una feroce lotta con dei ciccioni americani al bancone…E vedo..Lo vedo…È lui! Il famoso e vero panforte di siena. Quello vero, artigianale. Fresco! L’omino baffuto dietro il bancone mi chiede quanti grammi ne voglio…Io non so quantificare e ricordandomi il panforte che mangio a milano, quello confezionato ed alto 1 cm e mezzo, a gesti gli faccio segno di darmene una GROSSA fetta. Molto grossa. La fetta oltre ad essere larga è anche alta! Almeno 6/7 cm. Il peso è di circa 1 kg.
Pago uno sproposito e esco felice dalla pasticceria…Inizio a vagare mangiando quel pachiderma di panforte…Mangio e cammino…Per almeno 1 ora…Vago, non trovo alcuna faccia conosciuta…O forse nemmeno le vedo…Il molosso di panforte è semintatto nonostante i miei sforzi…Mangio, mangio…Arriva l’alba, riesco a tornare nella contrada del bruco. Incontro qualcuno dei miei amici, gli regalo quel mezzo chilo di panforte che mi avanzava.
L’altro mezzo chilo mi sta occludendo tutte le vie digestive.
Albeggia, in giro c’è poca gente, alcuni di noi sono già partiti per milano.
Noi 3 torniamo al nostro praticello fuori siena.
Ci addormentiamo in macchina. Circa 4 ore dopo veniamo svegliati dato che avevo parcheggiato esattamente con il muso rivolto ad est. Un feroce sole di luglio ci acceca. Dentro la macchina ci sono una quaratina di gradi…Uniti ad un odore tipo quello presente nei bar quando aprono la mattina per fare le pulizie.
Scappiamo fuori dall’auto e dormiamo per terra. Ben distanti dall’albero della notte prima.
Torniamo poi a siena, salutiamo i contradaioli, tutti tristi ed affranti.
Se non sbaglio al palio di agosto non avrebbero partecipato perché non sorteggiati tra le 10 contrade partenti. Dovevano aspettare un anno ancora! Partiamo verso milano.
Il viaggio è lunghetto, io guido, gli altri russano.
Mi fermo ad un autogrill, scendiamo, mangiamo la solito rustichella, stiamo per ripartire quando una sciura sui 45 anni ci chiede aiuto: ha rischiato un incidente pochi minuti prima, ed ora non riesce più a guidare. Ha troppa paura, deve andare a milano e ci chiede se uno di noi può guidare la sua auto. Io ovviamente non posso, i due russatori vorrebbero evitare l’impiccio…Prontamente il più scaltro nega di avere la patente!, l’altro, il piccoletto, è incastrato! Anch’io sono felice, il russatore peggiore era proprio lui.
E comunque arriviamo a milano, accompagniamo la sciura a casa sua, e ce ne andiamo mestamente a casa.
Finita anche questa.
l’anno dopo, nel 1996, il bruco vinse finalmente il palio dopo 41 anni di astinenza noi ovviamente non ci andammo! Ciao paolo-milano