Il paese del ghiaccio e del fuoco. Ecco come vivere l’Islanda on the road

Scritto da: Cesena
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Tour di 11 giorni in Islanda a fine luglio, in 4×4 con rooftop tent, 2 adulti e 2 bambini. Ecco tutto quello che c’è da sapere per vivere un’esperienza costosa, ricca di bellezze e sorprendente nel “paese del ghiaccio e del fuoco”.

Informazioni utili per il viaggio

  • Volo di andata: volo diretto Easyjet Milano Malpensa-Reykjavik: 136 Euro a persona. Bagaglio aggiuntivo in stiva da 15kg 52,49 Euro. Partenza ore 07:30 arrivo a Reykjavík alle 09:55.
  • Volo di ritorno: sarebbe stato un volo WizzAir. Esperienza pessima. Volo delle 18, diretto su Malpensa cancellato alla mezzanotte del giorno prima, via mail. Pare, leggendo sul web, che la compagnia stia cancellando parecchi voli ovunque. Anche il successivo volo acquistato con Eurowings è stato cancellato per un problema tecnico, ma la compagnia, tramite l’apposito servizio aeroportuale, ci ha fornito assistenza immediata con trasporto in hotel, vitto e riprogrammazione del volo 24 ore dopo con Lufthansa (Eurowings è la low-cost di Lufhansa). Mentre eravamo in aeroporto abbiamo scoperto esista una compagnia low-cost islandese, la Play, che effettua voli diretti da Bologna.
  • Fuso orario: 2 ore
  • Temperature a fine luglio: 8 – 18 °C, ma il vento può essere davvero gelido e la temperatura percepita è inferiore.
  • Abbigliamento: pile o maglioncino in lana, giacca anti-vento, berretto in lana, collo in pile, guanti, intimo termico. Tutti i turisti praticamente indossano un berretto in lana e ci vuole! È praticamente impossibile riuscire a restare in t-shirt.
  • Ore di luce: infinite, non è mai buio davvero, nemmeno all’una di notte.
  • Cambio: € – ISK attuale: 0.0069
  • Denaro: in 11 giorni, non abbiamo mai avuto bisogno della valuta locale. Abbiamo pagato tutto, ovunque, con carta di credito (o bancomat), anche per importi minimi. Anche nei campeggi più remoti, i gestori avevano il pos. L’unico acquisto di pesce essiccato da un ambulante che non ne disponeva, è stato effettuato con l’equivalente in Euro (avevamo a disposizione piccoli tagli).
  • IVA, tax refund: solo nei negozi che espongono il logo TAX FREE, sarà possibile effettuare gli acquisti e ricevere il 14% sulla propria carta di credito a distanza di qualche settimana, presentando l’apposito scontrino dettagliato, debitamente compilato sia dal venditore che dall’acquirente, allo sportello Global Blue in aeroporto. Acquisto minimo nello stesso punto vendita: 12000 ISK.
  • Costo del carburante: dalle 285 (rarissimo) alle 304 alle 314 (più comune) ISK cioè, 2,18 €/litro. Il diesel è leggermente più economico. Le compagnie di autonoleggio forniscono di solito una chiavetta sconto, che allegano nel portachiavi (un tondino in plastica). Va scannerizzata sul terminale alla gas station, prima del pagamento con carta di credito. La nostra era con la compagnia OB (insegna fuxia). Le gas stations nei luoghi più remoti (fiordi dell’ovest ad es), non sono così diffuse, quindi occhio al serbatoio.
  • Lavaggio auto: in prossimità di molte gas stations ci sono gli autolavaggi a gestione autonoma e gratuita. Sono delle aree in cemento in pendenza con 2 o 3 lance, a volte anche con spazzole. Ci è capitato di lavare la macchina, che era davvero impolveratissima, soprattutto in prossimità della riconsegna.
  • Parcheggi: caratteristica tipica di molti parcheggi islandesi è il pagamento tramite app (parka.is) o tramite carta di credito con scannerizzazione di QR code, o direttamente alle macchinette presenti in loco. L’accesso del veicolo viene registrato da una telecamera, sia in entrata che in uscita e occorrerà solo selezionare (poiché viene visualizzato alla macchinetta) o inserire il numero di targa.
  • Campeggio: è vietato per legge campeggiare in strada o comunque fuori dalle aree adibite a campeggio. Questa regolamentazione è recente.
  • Costo pernottamento e pasti: elevato. Per 4 persone bisogna con soggiorno in Hotel conteggiare da un budget di 200-800 € a notte. Anche per i pasti non si scherza. Per una banale pizza, ad es, si va ben oltre i 20 €.
  • Acqua: potabile ovunque e buonissima.
  • Alcolici: nei supermercati sono disponibili solo birre a bassa gradazione alcolica (2.5%). Le restanti birre locali (ne abbiamo provate diverse, ma nessuna si è rivelata degna di nota, seppur care) e gli alcolici in genere sono invece acquistabili presso i Vinbudin, che hanno orari di apertura limitati, soprattutto nei fine settimana.
  • Telefono: con il contratto italiano, con qualunque compagnia, si ha diritto a chiamate illimitate ed a un traffico internet corrispondente alla propria tariffa. Con la mia Wind-Tre da 5 € mensili: 4,6 GB, più che sufficienti per consentirmi l’utilizzo di internet e la navigazione su mappe precedentemente scaricate offline.
  • Noleggio auto: www.goldencirclecars.is. Consigliatissimo. Comunicazione rapida e diretta con Gunnar, il CEO della società, che ci ha consigliato una Suzuki Vitara con tenda iKamper 3.0 sul tetto per 4 persone. All’inizio eravamo titubanti. La tenda si apre e chiude in due minuti di orologio. È confortevolissima e termicamente isolata. Il materasso è comodo. Ci sono stati forniti inoltre i piumoni (come quelli da albergo, non dei comuni sacco a pelo) con i cuscini, un set da campeggio completo con tavolino e sedie, fornello a gas stoviglie e canovacci. Costo per 11 giorni: 376931 ISK cioè 2609 € (tariffa scontata per pagamento in toto anticipato) con assicurazione premium (esclusi danni all’asse e quelli dovuti da eventuale affondamento del veicolo). I costi dei camper veri e propri sono proibitivi (oltre i 5000 € per una decina di giorni). Questa soluzione ci è sembrata davvero ottimale. Ci ha permesso di risparmiare notevolmente, ed in più ci ha dato la possibilità di viaggiare su un 4×4. I pulmini in cui poter risposare la notte, sono anche comodi, ma non sono 4 x4. Parecchie strade sono sterrate, di base in buone condizioni, ma alcune presentano delle buche e i van non sono sicuramente il massimo da guidare. Considerando che l’attrezzatura per il camping occupa buona parte del bagagliaio, occorre evitare le valigie rigide e limitare il proprio bagaglio personale.

Diario di viaggio

Nota: i nostri programmi di viaggio sono sempre impegnativi e particolarmente intensi, in 11 giorni percorreremo 3455 km in auto, ed in media una decina almeno di km a piedi ogni giorno. Il meteo è stato particolarmente clemente nei nostri confronti, praticamente 10 giorni di sole su 11, anche se il vento gelido non è mancato.

Day 1: Domenica 16 luglio, 230 km percorsi

Giunti in Aeroporto a Reykjavík, previo contatto telefonico, l’autista ci accompagna presso la sede della compagnia di autonoleggio, ad una decina di minuti di distanza. Ci vengono fornite istruzioni sulla guida in Islanda (limite massimo 90 Km/h, attenzione, con i radar fotografici non si scherza!). Spesa da Bonus, vicino all’Ikea a Reykjavík, catena di supermercati che troveremo un po’ ovunque e che solitamente osserva l’orario 8-20. Hanno tutto, comprese frutta e verdura fresche, latticini e carne. Altre catene molto diffuse sono i Krònan ed i Netto’.

Partiamo per il Þingvellir park, patrimonio dell’UNESCO. È il sito storico più importante di tutta l’Islanda, dove i vichinghi costituirono il primo parlamento democratico del mondo. La vallata è formata dall’incontro della placca nordamericana con quella euroasiatica

Parcheggio a pagamento online. Tour a piedi di circa un’ora del parco. Ci rechiamo successivamente nell’area geotermica di Haukadalur con i suoi geyser (Strokkur e Geysir) e successivamente alla cascata di Gullfoss. Mete meritevoli. Dormiamo nel campeggio vicino a Haukadalur, Skjol Camping sede di Amazing Basecamp. 1550 ISK per adulto, bimbi gratis.

Non ha cucina, lavandini con acqua fredda per le stoviglie all’esterno, docce a pagamento e WC divisi per sesso in due containers. È però disponibile un ristorante in loco. Zuppa di asparagi sul fornelletto portatile per cena.

È il primo campeggio in cui ci fermiamo. Adotteremo nei giorni successivi alcuni piccoli, ma fondamentali, accorgimenti:

  • cercheremo sempre un campeggio con cucina attrezzata (cucinare all’esterno con il vento gelido con il fornelletto a gas si può fare, ma è molto più comodo essere al chiuso, su un piano elettrico e magari con la possibilità di cenare su un tavolo. Inoltre, poter lavare le stoviglie con acqua calda, sicuramente è un plus).
  • monteremo la tenda all’ultimo minuto, mantenendo così i piumoni al caldo in auto.
  • ci cambieremo dopo la doccia calda, direttamente nei bagni dei campeggi, per evitare di doverlo fare al freddo in tenda.
  • è fine luglio, siamo in piena alta stagione, ma non è mai stato necessario prenotare. L’ultima notte nell’area di Reykjavík siamo stati in un campeggio, che definire affollatissimo è un eufemismo, ma il titolare ha continuato ad accettare chiunque si presentasse, consentendo il parcheggio selvaggio (tipo parcheggio del supermercato, un mezzo attaccato all’altro). Arrivare quindi non tardissimo, anche perché a volte le cucine chiudono alle 21. Il pagamento sarebbe bene effettuarlo la sera all’arrivo, ma spesso va bene anche il mattino successivo.
  • la tessera dei campeggi non è conveniente per soggiorni nel paese inferiori ai 28 giorni.

I campeggi sono visualizzabili su google e molti siti generici (es: https://tjalda.is/), se non dotati di sito proprio, riportano la scheda descrittiva dettagliata. Nel dubbio, si possono sempre contattare telefonicamente.

Day 2: lunedì 17 luglio, 239 Km percorsi

Dal camping, per raggiungere la penisola di Snaefellsness, tentiamo il percorso su sterrata F338 ma dopo poco più di un km ci fermiamo per la presenza di un guado troppo profondo. Optiamo quindi per l’alternativa su strada asfaltata, fino al cratere di Kerio ma non ci fermiamo a vederlo; poi attraverso lo Hvalfjörður Tunnel. Spesa a Borgarnes.

Purtroppo rimaniamo bloccati sulla strada 54 all’altezza di Brúarfoss i Hítará a causa di un incidente mortale tra turisti (un suv ed un camper, entrambi con il muso distrutto) e non possiamo partecipare al Viking Sushi Tour che avevamo prenotato telefonicamente qualche ora prima con la compagnia Seatours (effettuano 2 tour al giorno da 2 ore e mezza circa, uno alle 11 ed un altro alle 15.30. In 4 sarebbe costato 16600 ISK). Proseguiamo fino al Kirkjufell Reflection, dove hanno girato Game of Thrones.

La strada continua attraverso un bellissimo paesaggio fino al Snæfellsjökull Glacier. Qui prendiamo la strada sterrata F570 che sale fino alla sommità della montagna innevata. La strada scende sul versante opposto e andiamo alla spiaggia nera di Djupalon dove ci sono alcuni resti di un’imbarcazione arenata nel 1948, oltre ad alcuni massi da sollevare, con cui gli equipaggi testavano la forza degli aspiranti pescatori. Ceniamo, al riparo dal forte vento, nella gola che porta alla baia. Zuppa di gulasch liofilizzata polacca (Lyo) e zuppa di carciofi. Quando torniamo al parcheggio, troviamo ad aspettarci una volpe artica, che si aggira fra le auto. È difficile poterle incontrare. Tappa successiva, il Lóndrangar View Point sulla strada di ritorno, scogliere con pinnacoli rocciosi, nei pressi del faro di Malariff. Essendo ormai quasi mezzanotte, ci fermeremo a dormire in un parcheggio non attrezzato, Hofsstaðaskógur bílastæði, prima del bivio per la strada 56 che domani ci porterà a Stykkishólmur. Non si potrebbe dormire fuori dalle aree di campeggio, per evitare di lasciare residui (ma a questo ci atteniamo strettamente). I campeggi in zona però sono tutti mal referenziati e avendo già cenato, preferiamo fermarci qui per partire presto il giorno successivo.

Day 3: martedì 18 luglio, 385 km percorsi

Avendo dovuto cancellare il tour con la Seatours, ne abbiamo prenotato telefonicamente un altro, sempre per vedere le pulcinelle di mare con la Ocean Adventures di Stykkishólmur. La compagnia è gestita da un ragazzo (la cui famiglia è proprietaria dell’isola in cui vedremo tutte le pulcinelle) che organizza anche tour di pesca al merluzzo con canna. È ottimamente recensita: www.oceanadventure.is   Tel +3548982028.

Il tour da 1 ora e mezza è più costoso di quello con Seatours (22500 ISK per 2 adulti e 2 bambini), ma saremo solo noi 4 su una piccola imbarcazione. Praticamente un tour privato (accettano fino ad un massimo di 12 passeggeri contrariamente alla Seatours che invece organizza tour con gruppi numerosi). Vedremo le pulcinelle (puffins), 2 aquile e le foche. Consigliato.

Proseguiamo sulla 54 e decidiamo di raggiungere i fiordi occidentali (Westfjords). La strada è lunga e spesso non asfaltata, ma con dei bei panorami. La cosa impressionante è che non ci siano alberi.

Andiamo a vedere il relitto della Garðar BA 64, una nave arenata sulla spiaggia su cui si può entrare e proseguiamo fino alla spiaggia di Rauðisandur. La strada per arrivare è sterrata con parecchie curve. Proprio davanti alla spiaggia c’è un bel campeggio (il Melanes) in cui sarebbe carino fermarsi, altrimenti la sola spiaggia non merita la deviazione, piuttosto lunga.

Dormiremo al campeggio di Tálknafjörður, accanto alla piscina comunale, come la maggior parte dei campeggi. Carino e ben attrezzato con una piccola cucina e docce calde.  1700 ISK per adulto, bimbi gratis.  Nel campo da calcio adiacente al campeggio, nostro figlio verrà attaccato dalle sterne artiche che difendono i loro piccoli. Non essendoci alberi, questi uccelli devono nidificare a terra. In cucina conosciamo due ragazze italiane che viaggiano su un minivan. Ci spiegano che le strade sterrate con il minivan non siano proprio il massimo.

Prima del campeggio, ci fermiamo ad acquistare del cibo nei pressi del porto, in un’area self service aperta 24/7 (Fiskisjalfassali) dove all’interno sono presenti un frigo con pesce fresco imbustato ed un microonde per cuocerlo. Compriamo delle polpette di merluzzo precotte ed un’ottima zuppa (1500 ISK) e il giorno seguente dei filetti di salmone e merluzzo. L’acquisto avviene “sulla fiducia” con pagamento elettronico.

Day 4: mercoledì 19 luglio, 377 km percorsi

Raggiungiamo Bíldudalur, paesino carino. I bimbi visitano The Icelandic Sea Monster Museum. Molto carino il coffee shop del museo, dove acquistiamo un libro illustrato per bambini.

Ci fermiamo a fare il bagno lungo la strada 63 al Reykjafjarðarlaug Hot Pool. Due vasche con vista sul fiordo. La prima più pulita ha l’acqua caldissima a circa 42-43 gradi, mentre nella seconda è più fredda ma anche decisamente più sporca. Si potrebbe anche fare il bagno in una pozza a livello della sorgente. Gratuito, c’è uno spogliatoio, ma non la doccia. Prima di entrare nelle hot pools, la regola islandese vuole che gli ospiti si sottopongano ad una doccia accurata, nudi, con sapone. Non farlo è ritenuto offensivo da parte degli islandesi.

Andiamo a vedere la bella cascata di Dynjandi e poi proseguiamo lungo la strada 60 fino a Ísafjörður, carino paese portuale dove compriamo altro salmone in salsa al Fiskbúð Sjávarfangs (che non vende più il cuoio del pesce come indicato sulla Lonely Planet) e della birra al Dokkan Brugghús (brewery locale) e al Vinbúðin locale.

Proseguiamo lungo la strada 61 e vediamo in lontananza il ghiacciaio Drangajokull.

Lungo la strada che costeggia i fiordi, vedremo anche una balena e successivamente un gruppo di foche.

Dormiremo al campeggio di Holmavik, dotato di cucina, 1750 ISK per adulto, bimbi gratis. Anche in questo caso, si trova proprio accanto alla piscina comunale. Si può utilizzare un locale per cucinare con tavoli per consumare il pasto, che chiude alle 21. Nello stesso ci sono i WC, lavatrici ed asciugatrici.  Per la doccia, si deve invece accedere, nelle ore diurne, con relativo costo di ingresso, alla piscina comunale; normalmente si tratta di 1000 ISK per gli adulti e 500 per i bambini. Questa sera fa davvero molto freddo. C’è una gran nebbia.

Day 5: giovedì 20 luglio, 467 km percorsi

A Holmavik gonfiamo i pneumatici perchè il computer di bordo della Vitara ci segnala di farlo ed i bambini visitano il Museum of Icelandic Sorcery and Witchcraft. Acquistiamo 2 t-shirts come souvenir.

Tappa successiva: Kidka wool factory shop a Hofoabrau dove acquistiamo un maglione per nostra figlia.

A seguire punto di avvistamento foche (visibili in lontananza) a Illugastadir, poi ai faraglioni di Hvítserkur (niente di che). Francamente le foche le abbiamo già viste spesso in altri viaggi e consideriamo questa tappa evitabile.

Poi fino alle piscine di Hofsos (3050 ISK). Stupenda vista sul fiordo mentre siamo immersi in acqua a 31 gradi nella piscina grande e 38 gradi in quelle piccole. In una giornata con meteo favorevole, come la nostra oggi, davvero consigliabili.

Dormiamo al campiste di Olafsfjordur piccolo e nuovissimo, molto carino e pulito, accanto alla piscina comunale, che, volendo, apre alle 6,30 nei giorni feriali. Cucina con un singolo tavolo a disposizione, con piastre elettriche e forno a microonde. 1400 ISK per adulto, bambini gratis. Ci sono degli islandesi che giocano a frisbee. Pare sia un’attività locale molto gettonata.

Day 6: venerdì 21 luglio, 292 km percorsi

Giro per la bella spiaggia nera Olaf’s in cui si pratica il surf.

Raggiungiamo Akureyri, cittadina davvero carina dove mangiamo ottimi hotdog nella baracchina Pylsuvagninn nella strada principale ed un gelato da Brynja, considerata la gelateria migliore di Islanda. Il gelato non ha nulla a che vedere con il nostro. Ricorda il frozen yogurt come aspetto. In questa gelateria sono disponibili 3 gusti (cioccolato, vaniglia e banana), ma di base, nelle altre gelaterie, c’è solo la vaniglia. Può poi essere farcito con toppings a piacimento, dalle salse al cioccolato, agli Smarties, a pezzi di snacks come i Mars, ai frutti di bosco, che possono anche essere frullati con il gelato stesso. I costi sono decisamente diversi dai nostri, almeno il doppio e la qualità non è paragonabile però se volete provare il gelato in Islanda questo è il posto giusto.

Segnaliamo un negozio gestito da artisti, davvero singolare, il Flora. È situato in una abitazione arredata ed i pezzi in vendita (abbigliamento, libri, oggetti) sono adagiati per tutto il locale. Ottima selezione.

Andiamo a vedere la cascata degli Dei (Godafoss). Arriviamo al lago Myvatn. Giro alla grotta Grjótagjá (sempre per i fan di The games of Thrones), Lake Mývatn panoramic point, Lava field Dimmuborgir (dove facciamo solo una veloce passeggiata essendo il panorama poco vario), il cratere del vulcano Hverfjall meno di 30 minuti per salire e scendere dalla parte bassa.

Poi andiamo alle caldere di Hverir (parcheggio a pagamento 1000 ISK) e concludiamo ai bagni termali Mývatn Nature Baths (6490 ISK per adulto, bambini gratis). Sono considerati la risposta dell’Islanda settentrionale alla Blue Lagoon, con un’ampia piscina termale ed un bagno turco. Gli asciugamani possono essere noleggiati in loco. Decisamente più economici della Blue Lagoon e molto più facilmente accessibili. Se si decide infatti di recarsi alla Blue Lagoon conviene prenotare con anticipo, essendo disponibili, il giorno precedente, solo le fasce orarie in tarda serata o nel primissimo mattino (7:00). Forse rimaniamo un po’ troppo a mollo (oltre un’ora, da sommarsi al bagno prolungato del giorno precedente) perché nei giorni successivi avvertirò malessere generalizzato con febbricola (che potrebbe essere la manifestazione della cosiddetta “crisi termale”, che si auto-risolverà in 48 ore).

Ripartiamo per Husavik dove però il campeggio è strapieno quindi proseguiamo fino al Camping 66.12 North a Manà che gode di una vista magnifica: davanti a noi solo il circolo artico. Molto consigliato, con cucina e docce calde. 1800 ISK per adulto, bambini gratis.

Day 7: sabato 22 luglio, 379 km percorsi

Ci dirigiamo al canion Asbyrgi: ci sono diverse possibilità per la visita: salire sull’isola centrale partendo dal campeggio (1h 30 min) o salire sul perimetro del canyon e rientrare al parcheggio con percorso ad anello di 12 km (volendo anche andata e ritorno, c’è da fare una piccola ferrata). Noi ci addentreremo in auto nella porzione pianeggiante fino ad un altro parcheggio e da qui raggiungeremo prima il laghetto, per poi spostarci un pò più in alto, con un percorso laterale.

Subito dopo, le belle formazioni rocciose di Jökulsárgljúfur – Hljóðaklettar ed a seguire le cascate di Dettifoss e Selfoss (circa un’ora per vederle entrambe).

Andiamo a vedere Seyðisfjörður molto carina, con alcune case vivacemente dipinte.  Nel suo porto attraccano le navi che raggiungono l’Europa, normalmente una volta a settimana.

Dormiamo al Fossardalur campsite 2000 ISK per adulto. Ampia sala per mangiare. Lo spazio per cucinare è invece limitato. Docce calde con phon e bagni. Pulito.

Day 8: domenica 23 luglio, 255 km percorsi

Giro a vedere le uova di pietra, opera di un artista a Djupivogur (non ne vale la pena).

Diamond Beach e Jokulsarlon glacier. Parcheggio 1000 ISK. Bellissimi gli iceberg. Non prendiamo parte a tour in barca o in canoa perché sono fully booked.

Fjallsarlon (15-20 minuti a piedi andata e ritorno).

Raggiungiamo il centro informazioni dello Skaftafell park (parcheggio 1000 ISK) e prendiamo parte al tour organizzato dai rangers alle 16. Normalmente ne organizzano 2 al giorno. Il ranger ci spiega la storia e la difficile convivenza nei secoli tra uomo e natura, in quest’area in cui abbiamo sia ghiacciai che vulcani, uno a fianco all’altro. Nel 1783 un vulcano a nord dell’Islanda eruttò e fece un disastro tale da uccidere tutto il bestiame nell’isola e 1/4 della popolazione. I fumi raggiunsero l’Europa, causando importanti cambiamenti climatici che alterarono i raccolti e furono responsabili della carestia. Carestia che fu poi una delle cause della Rivoluzione Francese nel 1789. Con i ranger raggiungiamo il villaggio di Sel, visitando le abitazioni dei contadini del secolo scorso, mantenute nel loro stato originale. Ci dirigiamo autonomamente alla cascata Svartifoss e poi ai piedi del ghiacciaio, circa 3 ore, 11 km.

Campeggio Svinafell sotto la pioggia (sala cucina grande ma molto piena). 1800 ISK per adulto, bambini gratis. Docce calde, pulito. Consigliato.

Day 9: lunedì 24 luglio, 339 km percorsi

Fjadrargljufurn canyon, parcheggio 1000 ISK. Bellissimo. Purtroppo non c’è il sole oggi perché credo che il paesaggio sarebbe davvero magnifico.

Spesa al Kronan di Vik. Accanto c’è un mega centro con souvenir di ogni genere.

Spiaggia nera di Reynisfjara. Molto bella ma iper-turistica. Purtroppo quando siamo arrivati noi, avevano appena sbarcato 2 autobus. La spiaggia è davvero nerissima e sono particolari le scogliere basaltiche che la costeggiano.

Bellissima e consigliatissima passeggiata a cavallo, raggiungendo da sud i faraglioni di Dyrholay organizzata dalla Mid-Hvoll cottages che, oltre ad organizzare passeggiate a cavallo, mette a disposizione anche dei cottages (34000 ISK 1 ora cavallo per tutti e 4) Tel: + 3548633238 https://midhvoll.is/. Le passeggiate sono organizzate nel rispetto della propria preparazione equestre.

Cascata di Skogafoss e a seguire quelle di Seljalandsfoss (dietro la quale è possibile passare) e Gljufrabui (incastonata in uno stretto canyon).

Campeggio Gesthus di Selfoss, 2125 ISK per adulto, bambini gratis. Molto frequentato. Docce calde. Ciabattine pulite per cucinare perché altrimenti c’è l’obbligo di rimanere in calzini in cucina ed il pavimento non è proprio lindo.

Molto grande. Volendo è possibile effettuare, a pagamento, una colazione continentale.

Day 10: martedì 25 luglio, 136 km percorsi

Partiamo per il trekking di 18 km al vulcano Fagradalsfjall á Reykjanesi parcheggiando al P2, il parcheggio consigliato sui siti. In realtà, scopriamo poi sia possibile accedere anche dal P1, con una vista dall’alto sul cratere, ma molto più lontana. Il vulcano è in eruzione dalla settimana scorsa. Ci avviciniamo a due passi dal fiume di lava. Bellissimo, il percorso è lungo ma facile.

Andiamo poi a vedere il faro e la scogliera a Valahnúkamöl, dove avvistiamo in lontananza due gruppi di orche. Passiamo per le caldere di Gunnuhver. Entrambe le soste sono meritevoli.

Campeggio a Grindavik campsite 2200 ISK per adulto, bambini gratis. È letteralmente overbooked. Peccato perché sarebbe anche carino. Davanti al porto, con docce calde e pulite, cucina ampia e anche diversi tavoli per mangiare. La cucina chiude alle 21 e riapre alle 7. Volendo area griglia all’esterno.

Abbiamo acquistato, in ben 2 occasioni, il barbecue monouso ed abbiamo grigliato la carne di agnello e di maiale islandesi. La seconda decisamente più gustosa. Altra sorpresa è stata l’insalata islandese, la lattuga. Viene venduta a ciuffo, con tanto di radice, in un sacchettino di nylon, al banco verdura in tutti i supermercati. E’ molto meglio di quella pre-affettata nelle vaschette (che peraltro ha come paese di origine l’Italia)

Day 11: mercoledì 26 luglio, 165 km percorsi

Giro a Reykjavík passando prima per il lago Kelifarvath (niente di che). Pranzo al celeberrimo Bæjarins Beztu Pylsur; ottimi hot dog a 650ISK e da Seabaron per zuppa di aragosta e spiedino di wholefish. Buoni entrambi.

Riconsegniamo la macchia lasciandola al parcheggio dell’Aereoporto di Keflavik come da indicazioni dell’autonoleggio. Purtroppo solo a mezzanotte, mezz’ora prima del decollo previsto, scopriremo che anche il volo Eurowings è stato cancellato per un problema (hanno detto “un buco”) al velivolo (biglietto Eurowings pagato 171,74 euro a biglietto)

Partiremo giovedì notte con Lufthansa, volo dell’una di notte con scalo a Monaco, dopo avere dormito al Foss Hotel Reykjavik (ottima struttura e pasti eccellenti, sia la colazione che il pranzo) e cenato al Rain Restaurant a Hafnargatou. La programmazione dell’hotel e del ristorante in seguito alla cancellazione del volo Eurowings è stata gestita dal Sig David, responsabile della hotelservicekef.com, mail: david@hotelservicekef.com. Dato che effettuano anche pianificazioni individuali, ci teniamo a segnarlo, perché il loro operato è stato davvero eccellente.

  • Km totali percorsi 3455 km
  • Totale spesa carburante: 85500 ISK, cioè 592,5 €

Tappe che avremmo voluto aggiungere:

  • Reykiadalur hot springs (fiume caldo nel sud)
  • Landamannalaugar con il famoso trekking Laugavegurrin (da 2 a 5 giorni). Si possono incontrare neve e nebbia ed anche fiumi da guadare. Fattibile solo durante la stagione estiva e preferibilmente prenotando con largo anticipo i rifugi.
  • Tour in barca per avvistare le balene
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