Il nuovo anno a Vienna

IL NUOVO ANNO A VIENNA!...CON TAPPA A SALISBURGO. (29 Dicembre 2009 - 4 Gennaio 2010) Albergo: Aviano, MySecretHome - 157€/night - Marco D'Aviano Gasse,1 Vienna - internet e colazione compresa. Volo andata: Swisse Roma - Vienna con scalo a Zurigo; Volo ritorno: Lufthansa Vienna-Roma con scalo a...
Scritto da: Clò 2
il nuovo anno a vienna
Partenza il: 29/12/2009
Ritorno il: 04/01/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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IL NUOVO ANNO A VIENNA!…CON TAPPA A SALISBURGO.

(29 Dicembre 2009 – 4 Gennaio 2010) Albergo: Aviano, MySecretHome – 157€/night – Marco D’Aviano Gasse,1 Vienna – internet e colazione compresa.

Volo andata: Swisse Roma – Vienna con scalo a Zurigo; Volo ritorno: Lufthansa Vienna-Roma con scalo a Francoforte.

————————————————————————- Un cambio di programma sul lavoro e magicamente ricaviamo un po’ di giorni da spendere in un bel viaggio, e per Capodanno si punta a Vienna! Ahimè, l’organizzazione dell’ultimo momento ci costa un po’, non rimpiangiamo neanche un soldo, ma meglio organizzarsi per tempo e attutire la spesa! PRIMO GIORNO – 29 Dicembre 2009 – Visite: – Stephanplatz; – Graben; Pasti: – Trzesniewski; – Meinl Am Graben; – Ristorante Beim Hofmeister.

Arriviamo in aeroporto alle 15 circa e acquistiamo la Wien Card (18 euro) + 2 biglietti OBB per Landstrasse (una delle stazioni di Vienna, l’altra e’ Westbhanhof). Non abbiamo ancora capito se la Wiencard conviene o no. Dà la possibilita’ di usufruire dei mezzi pubblici gratuitamente (corrisponde a circa 10 biglietti metro e tram) e alcuni, a dire il vero, minimi sconti per i musei.

Da Landstrasse prendiamo la metro e arriviamo a Stephanplatz che si puo’ definire esattamente il centro di Vienna. L’albergo e’ anfatti sulla Kartnerstrasse (Via del Corso viennese), vicinissimo a tutto. Effettivamente è un’ idea che suggeriamo quella di soggiornare in centro, anche spendendo un po’ di più e soprattutto se si tratta di una vacanza di pochi giorni; La ‘Vienna interessante’ è infatti molto raccolta, e, a parte qualche eccezione,la si può girare a piedi senza preoccuparsi di orari e biglietti per i mezzi pubblici.

Appena usciti dalla Metro di Stephanplatz ci si piazza davanti quel bestione dello Stephandome, imponente basilica gotica al centro di una piazza ricchissima di vita e circondata da palazzi antichi e ipermoderni, grandi strade piene di negozi e intrecci di vicoli dell’antica Vienna. Contrasto tra antico e moderno che pero’ si integrano piacevolmente. L’albergo occupa tre piani di un bel palazzo antico che affaccia sulla NeuerMarkt da un lato e la Kartnerstrasse dall’altro. La reception e’ al quarto piano e ci accoglie il bel sorriso della ragazza che si rivelera’ la piu’ cordiale (qualita’ sicuramente non comune nei viennesi). La stanza e’ piccola, ma pulita e molto calda. L’arredamento e’ romantico piu’ che moderno, ma molto funzionale.

Disfatti i bagagli ci immergiamo nella folla che si prepara al capodanno. A Vienna e’ infatti una vera istituzione! Le strade sono magistralmente decorate e disseminate di chioschi che vendono punch, wurstel e patate di svariate fattezze.

Spinti dalla fame, da Stephanplatz, ci dirigiamo al numero 1 di Dorotheergasse (piccola traversa del Graben), da Trzesniewski; nacosto da vetrate smerigliate e’ questo uno squisito punto di ritrovo non turistico in cui si possono assaggiare delle specie di tartine all’uovo variamente insaporite che vale la pena provare.

Subito dopo scopriamo il Meinl Am Graben, sul Graben appunto, che e’ l’unione di un caffe’, un ristorante e di una raffinatissima gastronomia dove e’ possibile acquistare ogni genere di particolari golosita’ di tutto il mondo. Molto bella la vista dal bistrot/ristorante al primo piano.

Proseguiamo la passeggiata per gli antichi vicoli dietro lo Stephandome.

Dopo una veloce doccia andiamo a mangiare nel ristorante Beim Hofmeister, assageremo: (soupen) brodo di carne con Knoedel, sella di cervo con funghi e salsa di mirtillo e crocchette di patate, bollito di manzo con patate. Vino della casa buono. Prezzo intorno ai 50 euro in due. Cucina onesta, ma scopriremo di meglio.

————————————————————————– SECONDO GIORNO – 30 Dicembre 2009 – da vedere: – Quartier Museum; – Leopold da mangiare: – Kantine: (info point del Museum Quartier); – Goulaschmuseum (zona sud-est del centro); Tempo soleggiato, fa uno strano caldo intorno agli 8-9 gradi.

Ci dirigiamo al Museum Quartier (MQ), un intero quartiere costruito appositamente per riunire i maggiori musei di arte moderna e contemporanea, i più interessanti: il Leopold ed il Mamok. Noi preferiamo il Leopold: tre piani che vanno dall’espressionismo al Liberty. Qui si possono trovare alcune tra le migliori opere di Egon Schiele, Klimt, Munch e dello jugendstile (il Liberty in Austria).

Dopo la visita ci trasciniamo al Kantine, che raccomandiamo caldamente, caffe’ dall’ atmosfera interessante dietro all’info point del MQ, dove assaggiamo uno squisito strudel di ricotta con salsa alla vaniglia (topfenstrudel), una tazza del tipico gluhwine e un meno tipico chai tea.

Torniamo in albergo e riusciamo per cena solo in tarda serata. Decidiamo di andare a piedi ( 10 minuti) al ristorante Goulaschmuseum, scegliamo fra 30 tipi di diversi Goulasch: Goulasch ungherese con gnocchetti di patate e un goulasch di carne di cavallo speziato con knoedel. Ottimo il cibo e genuina l’accoglienza. Da provare.

—————————————————————————- TERZO GIORNO – 31 Dicembre 2009 – occhi: – Schloss Shonbrunn; – Ringerstrasse; – Rathausplatz; – Capodanno a vienna! stomaco: – Sacher Eck (Hotel Sacher) – Augustinekeller: ristorante cosi’ cosi’ sotto l’Albertina; Prendiamo la metropolitana, direzione Shonbrunn. Lunga ma scorrevole fila per il biglietto,optiamo per l’Imperial ticket (9,50 €) che permette la visita a 22 delle 40 stanze visibili invece con il Grand Tour ticket (decisamente esuberante per i nostri tempi),con nostro sconcerto scopriamo che i 60 centesimi di sconto della Wiencard sono applicati solo al Grand Tour, mah…

Nell’attesa che arrivi l’ora per l’ ingresso (40 min circa dall’ emissione del biglietto) visitiamo i giardini di Schonnbrunn: maestosi, ma in inverno sicuramente non rendono quanto meritano,splendida invece la vista di Vienna dal promontorio della Gloriette.

L’audioguida (compresa nel biglietto) ci pemette una perfetta immersione nel mondo imperiale degli Asburgo.

Uscendo ci fermiamo nella piazzetta del mercato natalizio all’ ingresso dello Schloss per uno squisito ..Wurst bollito! Prendiamo la metro e scendiamo a Schottenring, vogliamo provare il famigerato giro in tram della Ringerstrasse (da Schottenring si prende il tram 2), ma alla prima tappa interessante, il Rathaus, scendiamo rapiti: davanti al maestoso municipio un vero mercatino natalizio strapieno di gente ci riporta all’ imminente realtà del Capodanno, ci mescoliamo alla folla, tutta con tazze di vino speziato caldo in mano e copricapi ‘interessanti’, le bancarelle sono tutto uno sfrigolare di dolci e carne e davanti ad un maxi schermo e al palco, si assiste allo show per il capodanno.

Ci accorgiamo che sono le sei, dobbiamo ancora assicurarci che l’ albergo ci abbia prenotato un ristorante (economico) e decidere il percoso della mezzanotte, perciò si riprende il ‘bim’ e si torna a casa.

Prima di cena spumante e Sacher al caffè dell’ Hotel Sacher per gongolarci ancora un po’.

Ceniamo all’ Augustinekeller, ma nella parte del ristorante tipo Osteria, che ci permette di ordinare qualcosa alla carta evitando quei costosi menù fissi di Capodanno.

Il locale è molto alla mano, chiassoso e fumoso, ma la vera festa ci attende in strada! Si comincia da KartnerStrasse, il primo palco con musica rock è proprio sotto il nostro albergo. Camminiamo fino a Stephenplatz, ma non ci arrivamo: uno scenario da guerriglia urbana ci si para davanti. La folla è bloccata per il lancio di una moltitudine variopinta e fumosa di fuochi d’ artificio! Il duomo è avvolto da una nebbia gotica illuminata a sprazzi da luci e lampi. Sembrerebbe pericoloso, ma una fila laterale di gente assicura un passaggio più o meno sicuro.

Noi però svoltiamo sul Graben, ci attende una dj line di musica latina…E il primo punch.

Seguiamo la musica per le vie del centro storico, facendo tappa sotto i vari palchi. Intorno a mezzanotte ci troviamo nel vecchio ghetto, alle spalle del duomo, a sentire e ballare musica house. Poi a mezzanotte, senza count down, tutto tace, ed ecco che parte il valzer viennese!! Si vedono ubriaconi abbracciati ad eleganti signore, coppie di Rasta,uomini in cappotto e frikettoni, tutti appassionatamente lanciati nella danza! Noi stappiamo lo spumante, beviamo dai calici (presi in prestito dalla stanza), balliamo,brindiamo e buon’anno a tutti!! —————————————————————————- QUARTO GIORNO – 1 Gennaio 2010 – Prosit Neue Jhare!! coni e bastoncelli: – Rathausplatz (concerto); – Schloss Belvedere; – Karlsplatz; – Sezession; – Concerto all’Hofburg; papille gustative: – salsiccioni alla Rathausplatz; – Figlmuller Siamo a Vienna, la patria del Valzer! E a Vienna, il Valzer, la mattina di capodanno, si guarda sul maxischermo appositamente improntato nella Rathausplatz. Questa piazza, che la sera prima era tutto un vociare, stamattina, sotto un bel sole, e’ completamente in silenzio e ‘dondolante’ al suono della musica. Continuiamo a sentire il concerto, ma con una salsiccia in una mano e il gluewine (il vino caldo servito con bustina di erbe aromatizzanti) o lo spumante, nell’altra.

Sulle note del valzer piu’ famoso, prendiamo il tram che ci porta al Belvedere.

Il Belvedere si trova nella zona Sud di Vienna, fuori dalla Ringestrasse. Sia qui che allo Shonbrunn i giardini patiscono il freddo e possiamo solo immaginare il verde che indossano d’estate. Ma il palazzo ha delle belle stanze e passata la sala ‘respirante’, si possono ammirare ancora i capolavori di Klimt e Schiele. Qui e’ il famoso ‘Bacio’ e ‘Giuditta e Oloferne’. Di Schiele, tra le altre, ci sono ‘La famiglia’ e ‘l’abbraccio’.

Ormai abbiamo esaurito la nostra Vienna-card, e quindi ci tocca andare a piedi. Per fortuna a Vienna e’ tutto molto vicino, e in pochi minuti siamo a Karlsplatz, dove si trova la chiesa Karlskirche. Decidiamo di vederla solo da fuori in quanto l’ingresso è e pagamento e preferiamo dirigerci verso la Sezession (probabilmente un errore, per chi avesse più tempo, una visita con veduta panoramica dal campanile non guasterà!) Il palazzo della Secessione e’ un edificio realizzato da Olbrich con una cupola di foglie dorate fatta da Kolo Moser. Fu costruito per adempiere alla funzione di palazzo espositivo per i primi secessionisti dall’arte tradizionale (tra i quali ovviamente, Klimt). La Sezession e’ un palazzetto di due piani e un seminterrato. Il piano inferiore ospita il commemorativo di Beethoven, eseguito da Klimt. E’ un affresco che ricopre la parte superiore dei muri perimetrali delle stanza. Colori, visi, espressioni, simboli. C’e’ tutto Klimt. E vale gli otto euro del biglietto, valido anche per le eventuale mostre di arte contemporanea in corso. Breve pausa in albergo. E dopo esserci fatti belli, siamo pronti per il concerto! Si, e’ vero, non e’ quello ben piu’ famoso della mattina, a cui per inciso bisogna prenotarsi registrandosi sul sito web a Gennaio dell’anno prima!Ma è comunque incantevole e suggestivo. Cantano arie d’opera, come ad esempio il ‘cosi’ fan tutte’ o il ‘flauto magico’ di Mozart, ma non mancano gli italiani, con Verdi e Donizetti. Il finale e’ classico: Danubio blu e Marcia di Radezscky’. Soddisfatti, ma affamati, in uno slancio di follia ci dirigiamo a passo spedito, con pochissime speranze, al Figlmuller, ristorante molto famoso per lo Schnitzel (cotolettona panata), ma sempre pienissimo! Da lontano vediamo poca fila e gli occhi si illuminano, per spegnersi subito dopo: cucina chiusa. Ci dicono pero’ che l’altro (l’altro? Perche’ ce n’e’ un altro? Evidentemente si!) a 50 metri, e’ ancora aperto. C’e’ un po’ di fila, ma e’ fattibile. Dopo circa mezz’ora siamo dentro con i denti gia’ ad agguantare la nostra preda: una enorme cotoletta! Alla vista si storce un po’ il naso, ma il sapore e’ davvero buono, e innaffiata con dell’ottima birra viennese (e non tedesca) e’ davvero squisita. Si raccomanda anche l’ Emmentaler, formaggio panato e filante! Giornata estenuante, ma bellissima e pienissima. Piedi cotti, gambe pesanti, ma un bel sorriso a occhi chiusi nel letto caldo. Si mangia tanto qui a Vienna, ma sara’ il freddo o le camminate o forse quel famoso valzer, che alla fine ci si sente bene comunque e mai appesantiti.

—————————————————————————- QUINTO GIORNO – 2 Gennaio 2010 – Per la mente – Kunsthistorische; Per il corpo – Oberlaa – Furich ristorante Vorremmo essere più mattutini, ma gli ultimi preparativi per salisburgo ci fanno uscire già tardi dall’ albergo, e poco prima di mezzogiorno siamo al Kunsthistorischemuseum, il museo di arte contemporanea che racchiude l’immensa collezione d’arte raccolta dagli Asburgo. Abbiamo già il bigliettto (comprato insieme a quello del Leopold, che permette, per i due musei, uno sconto maggiore di quello dato singolrmente dalla Viencard), in italiano è rimasta solo l’ audioguida gratuita con solo 20 opere trattate, veramente poche per la vastità della collezione, ma, se penso che già così siamo usciti alle sei del pomeriggio, capisco che è stata una buona soluzione. Ci avviamo, ma a metà della scalinata ci rapisce la splendida ‘Ercole ed il minotauro’del Canova, mille foto per cercare di catturarne la bellezza. Arriviamo al primo piano: collezione egizia, con vasi, sarfcofagi, monili e mummie di animali (da non perdere il coccodrillo!); segue la collezione assira, quella etrusca ed infine greca e romana (interessanti i bassorilievi e la staza dei cammei). Prima di iniziare il secondo piano, sostiamo nel sontuoso bar del museo per placare la fame. Una fetta di torta e si riprende! Nell’ala est ci attendono i capolavori fiamminghi ed olandesi (da notare, tra i mille, Durer e Rembrandt,ma anche i famosi quadri dell’Arcimboldo!).Nell ‘ala ovest, dove purtroppo arriviamo stremati, ci aspettano meraviglie di Tiziano, Raffaello e Caravaggio. Forse sarebbe stato meglio iniziare da qui? Tornaiamo verso il centro attraversando i giardini dell’ Hofburg, e ci perdiamo tra le viette antiche in cerca di una ‘Konditorei’ dove comprare qualche capolavoro di cioccolato, tipico a Vienna. Al centro c’è Aida, belle le scatole di cioccolatini con opere di Klimt e Schiele, ma troppa calca! Proviamo da Demel, la storica rivale del Sacher, una delusione. Da Altmann e Khune, visti i prezzi, nemmeno entriamo. Poi, finalmente a Neuer Markt, entriamo da Oberlaa: atmosfera perfetta per un buon cioccolato con qualcuno di quei particolari biscotti monocolore, e soprattutto vasta scelta di cioccolatini e scatole di varie dimensioni e prezzi, ne scegliamo subito una da portarci in albergo e assaggiare prima cena, golosoni! A cena andiamo in Furichstrasse, all’ omonimo ristorante,l’ atmosferea e la musica sono davvero rilassanti, il cibo è buono. Da tenere ben presente. —————————————————————————- SESTO GIORNO – 3 Gennaio 2010 – – Salisburgo Albergo: Goldene Ente – Goldgasse 10, Salisburgo – 89€/notte, colazione compresa.

– Duomo e – Cimitero di Petersfriedhof – Fortezza Hohensalzburg – Passeggiata centro storico.

Salutiamo temporaneamente Vienna,abbiamo già saldato la stanza la sera precedente e contollato per l’ultima volta orari e prezzi dei treni per Salisburgo sul sito della OBB.

Arrivati in stazione facciamo i biglieti e prendiamo il treno delle 11.20, circa 2 ore e 30 di viaggio (ovviamente, puntualissimi), 60€ a testa andata e ritorno.

Viaggio comodo, ben presto il panorama inizia ad innevarsi. Arrivati a Salisburgo chiediamo al punto informazioni della OBB una cartina e l’autobus per il centro (il numero 3). Anche a Salisburgo esiste una Salisburgocard, dovrebbe costare circa 24€, ma questa sì che pare conveniente: oltre a 72h di mezzi pubblici gratuiti comprende l’ingresso gratuito a tutte le maggiori attrazioni. Purtroppo per noi che resteremo in città solo 24h non conviene.

Arriviamo all’ albergo: stile baita di montagna in pieno centro storico, con una padrona veramente simpatica e disponibile, l’impressione è subito ottima, ma si rivelerà,l’indomani mattina, un tantino rumorso.

Posiamo le valige e ci informiamo su cosa visitare. Prima destinazione: la Fortezza.

In realtà appena scesi per le stradine mattonate del centro tutto ci rapisce, sembra lo scenario di un film: negozi e ristoranti integrati perfettamente con i vicoli e i cortili interni. Sbuchiamo nella piazza principale (qui è veramente tutto raccolto, una specie di piccolo paese di montagna),il duomo è ancora aperto, decidiamo una deviazione per visitarlo,ma sarà davvero rapida. Ci fermiamo ancora per fotografare il monumento con una gigantesca palla d’oro e un fantoccio in cima…Curiosa. Già si staglia sulle montagne davanti a noi la fortezza di Hohensalzburg, ma quando stiamo per raggiungere la funivia,ci fermiamo ancora una volta per vedere il vecchio mulino e il piccolo cimitero limitrofo: con la neve sulle croci di ottone ha un effetto proprio impressionante! Finalmente facciamo la fila per la funivia: il biglietto costa 10 €, comprende salita e discesa (che si possono comunque coprire con una bella passeggiata di un’oretta, freddo permettendo!) e la visita guidata (obbligatoriamente guidata) alla fortezza. In meno di 60 secondi siamo su,e da qui il paorama è davvero mozzafiato! Cupole e guglie innevate con il fiume blu che spezza il bianco, tutto racchiuso tra montagne e boschi, capisco perchè Salisburgo sia patrimonio dell’UNESCO. Facciamo la fila per il giro guidato (vabbè…),poi un bel gluewine caldo,un pretzel,altre foto e si torna giù.

Nel frattemp si è fatta sera, passeggiamo fino alla casa di Mozart, ma ci guardiamo bene dal visitarla, tutti gli internetnauti l’ hanno sconsigliata,data la selvaggia mercificazione del povero artista. Molto meglio camminare fino al fiume scrutando dentro le teche di vetro illuminate che racchiudono le statue di Salisburgo. Arriviamo alla pista di pattinaggio sul ghiaccio e ci concediamo una squisita cioccolata da Demel.Torniamo in albergo esausti,per prepararci alla cena.

Nessun ristorante colpisce la nostra attenzione, così, fortunatamente, camminiamo fino all’ altra sponda del fiume, anche qui le strade sono pittoresche ma meno vivaci, ci fermiamo in uno dei pochi ristoranti aperti. —————————————————————————- SETTIMO GIORNO – 4 Gennaio 2010 – – Hundertwasser – Partenza per Roma; Si riparte, ma abbiamo ancora un po’ di tempo ed è una bella giornata fredda e assolata, decidiamo di passare per i giardini Mirabellgarten, ma prima ci fermiamo all’ hotel Sacher di Salisburgo (sì, ce n’è uno anche lì) a comprare un dolce ricordo di Salisburgo.

Al ritorno a Vienna sfruttiamo la mitica CAT (fermata metro Landstrasse), è la ferrovia che ti porta all’ areoporto in 15 min (costo del treno 10€), ma, cosa più importante, ti permette di fare il check-in areoportuale in città (gratuito)! In un attimo spediamo il bagaglo e abbiamo la carta di imbarco in mano, così possiamo sfruttare fino all’ultimo istante in città. E lo sfrutteremo per la Hundertwasser haus.

Ci arriviamo a piedi da Landstrasse, il palazzo ed il centro commerciale sono un tripudio di colori, materiali e superfici, il tempio dell’irregolarità. Che personalità questo architetto-artista!Il nome originale è StoWasse, “Sto” in slavo significa centinaia, che in tedesco diventa “Hundert”.

Nel centro comerciale visitiamo anche la ‘Toilet Modern art’, poi, un po malinconici, torniamo verso la CAT facendo il resoconto: ai nostri piani sono sfuggiti il Prater, con un giro sulla Riesengard (ruota panoramica), e il Neuer Markt all’ ora di punta…Pazienza, dovremo tornare! In definitiva,tra viennesi non propriamente ‘affabili’ e cioccolate propriamente squisite, abbiamo avuto da questa città quello che cercavamo: un Capodanno speciale e tanti tesori da ricordare.

Clò

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