Il nostro viaggio nei fiordi e …non solo
Lo scorso mese di aprile mio marito Giovanni (…a proposito…il mio nome è Carla) mi propone l’Irlanda come prossima destinazione per le nostre ferie d’agosto. Non sono molta entusiasta….!!
Abbiamo due bimbi, Leonardo e Caterina, di 6 e quasi 4 anni e, scolasticamente parlando, ricordo l’Irlanda molto molto piovosa. Decido di fare...
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Lo scorso mese di aprile mio marito Giovanni (…a proposito…il mio nome è Carla) mi propone l’Irlanda come prossima destinazione per le nostre ferie d’agosto. Non sono molta entusiasta….!! Abbiamo due bimbi, Leonardo e Caterina, di 6 e quasi 4 anni e, scolasticamente parlando, ricordo l’Irlanda molto molto piovosa. Decido di fare alcune ricerche per proporre io un’alternativa. Grazie al sito di Turisti per Caso riesco ad avere le informazioni che volevo (è una fonte utile per chi deve intraprendere un viaggio, soprattutto all’estero). Alla fine la mia preferenza cade sulla Norvegia. Anche Giovanni è concorde….purchè sia Nord a lui va bene qualsiasi destinazione! Hanno inizio le lunghe ricerche via internet per l’organizzazione del nostro viaggio. Un link molto utile per la Norvegia è www.visitnorway.it. Nel quale si possono trovare molte notizie di carattere generale: documenti richiesti, alloggi, trasporti, ecc. Inoltre è possibile richiedere una serie di depliants e cartine che, gentilmente, ti vengono recapitati a casa nel giro di pochi giorni! A noi sono serviti tantissimo, prima per pianificare il nostro itinerario e poi per cercare i camping dove poter pernottare. Nel frattempo troviamo anche dei compagni di viaggio. Si tratta di un compagno di lavoro di Giovanni e della sua famiglia: Roberto, Stefania e Luca di 14 anni. Io non conoscevo nessuno di loro. Ci incontreremo un paio di volte prima di partire. Col senno di poi, devo dire che sono stati dei compagni di viaggio davvero speciali, coi quali abbiamo instaurato una buona e allegra sintonia. Prenotiamo il volo con la Ryanair, decisamente,quello più economico (€.464,00 per noi 4 a/r). Occorre però prenotare con molto anticipo: più si avvicina la data di partenza e maggiore è la spesa. Decidiamo, anche, di prenotare via internet il noleggio auto con la Hertz (€.632,00 tipo Ford CMax compresi i due seggiolini auto per i bimbi). Abbiamo optato per il noleggio di due auto, anziché per un pulmino a 9 posti (sicuramente comodo perché avremmo viaggiato sempre insieme) ma il costo è troppo elevato e con la restrizione del chilometraggio limitato di 1600 km (noi alla fine ne faremo 2700 di km!!) 11 agosto 2009 Giorno della partenza. Ci troviamo alla stazione di Forlì, dove prendiamo il treno delle 11.55 che ci porterà a Bologna. Siamo carichi di bagagli!! La preparazione di quest’ultimi è stata motivo di stress: da una parte l’obbligo di rispettare il limite di peso imposto dalla Ryanair (max 15 kg x bagaglio per ogni persona e 10 kg per il bagaglio a mano) e dall’altra il timore di dimenticare qualcosa o di portare cose inutili. Arriviamo a Bologna e prendiamo al volo il bus che ci porta all’aeroporto in 20 minuti. Ci mettiamo in fila per il check-in e poi al gate per l’imbarco. In sede di prenotazione del volo abbiamo scelto di pagare €.6,00 a testa in più per usufruire dell’imbarco prioritario. Non è ben chiaro dove ci si deve posizionare, ma alla fine, arrivando un po’ in anticipo, ti fanno salire per primi rispetto agli altri e scegliere i posti migliori. (non sono molti quelli che scelgono l’imbarco prioritario!!) Alle 16.50 decolliamo…che emozione! La sensazione è strana…dopo tanti anni dall’ultima volta che ho preso l’aereo…non ricordavo più cosa si provasse. Atterriamo all’aeroporto di Sandefjord. Non è molto grande. Ritiriamo i bagagli e ci dirigiamo allo sportello della Hertz. E ora me tocca con l’inglese!! D’ora in avanti dovremo cavarcela con quel po’ di lingua inglese che conosco. Al termine della vacanza, tutto sommato, mi sentirò soddisfatta di avercela fatta (magari anche a gesti!!!) Ci consegnano le chiavi di due Hyundai I30, nuove di pacca e con alimentazione a diesel (a proposito il costo del carburante è lo stesso che troviamo in Italia). Puntiamo il navigatore (acquistato in Italia) con destinazione il cottage riservato via e-mail. Si tratta dell’unico pernottamento prenotato dall’Italia. (Holmfoss a Kwelde, a 12 km dall’aeroporto olaf.holm@larvik.online.no telefono 00 47 95 70 12 70) All’arrivo rimaniamo a bocca aperta. Il cottage è favoloso!! Innanzitutto si affaccia su un grande torrente frequentato da pescatori di salmoni. Dispone di ben 4 camere da letto al piano terra e di un’altra camera nel soppalco nel quale si accede da una splendida scala in legno chiaro. Il tutto per un totale di 15 posti letto…e noi eravamo solo in sette. Due bagni e un ripostiglio con persino un freezer. Nella parte centrale del cottage si trova un grande salone con un lungo tavolo e un spazio salotto con divani in pelle nera, televisore piatto lcd e angolo camino. Il tutto con un panorama splendido sul torrente, grazie alle tre pareti vetrate che ci circondano. Alle nostre spalle la cucina super accessoriata, piano di cottura in vetroceramica e due frigoriferi. Costo di questa meraviglia per una sola notte: Kr.800 per famiglia, che pagheremo solo il mattino seguente. Per cena cuciniamo spaghetti al pomodoro. In valigia abbiamo portato un pò di cibo!!! 12.08.2009 Lasciamo a malincuore il cottage, certi che non troveremo più una sistemazione simile a questa, ma perlomeno l’inizio della nostra vacanza è promettente!! Prendiamo la E18, direzione Risor. Le indicazioni stradali sono ovviamente solo in norvegese. I limiti di velocità sono mediamente gli 80 km/h. Noi staremo molto attenti a non superarli. Gli autovelox sono disseminati ovunque!! Un’ora prima di arrivare a Risor incontriamo una stazione di pagamento del pedaggio stradale (la prima di una lunga serie!!). Le nostre auto, fortunatamente, sono già dotate di un dispositivo Autopass, simile al nostro italiano telepass, che ci permette di passare tranquillamente. Il relativo costo ci verrà addebitato in carta di credito con il conto del noleggio auto. Coloro che non hanno l’autopass devono fermarsi: pagare al casellante se presente oppure pagare con monete al casello. A volte capita addirittura che non ci alcuna stazione ma solo il rilevatore automatico dell’autopass: in tal caso dopo pochi km, chi non dispone del dispositivo, si dovrà fermare ad una stazione di rifornimento per pagare il pedaggio (indicato con la scritta “kr service”). Il costo medio di ogni pedaggio è circa Kr 25. Riprendo il mio racconto…….. Ci fermiamo ad un supermercato a fare la nostra prima spesa. Qui dentro la temperatura è polare!! Tremanti di freddo scegliamo wurstel, zucchero, pane, svizzere giganti, marmellata, un surrogato di nutella, birra, affettati e formaggio. Il tutto per un totale di Kr.520. Riprendiamo il viaggio e arriviamo a Risor. Parcheggiamo le auto e paghiamo con monete al parchimetro. Tutti i parcheggi delle città che visiteremo saranno a pagamento. La cittadina di Risor è carina, tranquilla e deliziosa. Le case del centro sono tutte in legno bianco e si concentrano intorno ad un piccolo porticciolo, che percorriamo ammirando le piccole imbarcazioni. Un “vichingo” mi ferma, intrattenendo con me una breve conversazione. E’ in procinto di salire su una barchetta (un guscio di noce, come lo chiamo io). Giovanni e Roberto mi prenderanno in giro per “l’intorto”, secondo loro,del vichingo! Prendiamo un sentiero sulle rocce che costeggiano il mare. Camminiamo per un po’ e ci fermiamo quando troviamo un posticino per mangiare panini e affettati. Ci incantiamo a guardare il mare: il panorama è splendido. Salutiamo Risor e ritorniamo alle auto per dirigerci verso Lindesnes. Lungo la E18 attraversiamo ben 3 stazioni a pedaggio. All’altezza di Kristinasand ci imbattiamo in un intenso traffico, che ci fa passare la voglia di visitare la città. Decidiamo di proseguire più a sud alla ricerca di posto per dormire. Lungo il percorso ci godiamo il paesaggi:il verde dei prati, i colori accesi delle case, i fiordi che attraversiamo, i torrenti e i laghi. Abbiamo qualche difficoltà a trovare un sistemazione per la notte. In zona troviamo solo un camping già pieno e una serie di piccoli appartamenti, ma gli uffici son già chiusi. Ci fermiamo in un ostello dove son disponibili due camere con 4 posti letto ciascuna. I bagni e le docce sono nei corridoi in comune con tutte le altre stanze. Non è granchè come posto, ma ci adattiamo. Ci costa kr.850 per stanza e oltretutto ci tocca andar a cenare fuori, visto che non abbiamo a disposizione la cucina. Certo che rispetto al cottage del giorno prima …..siam caduti in basso!! Al mattino ci alziamo presto, carichiamo le valigie e paghiamo con la carta di credito. 13.08.2009 Facciamo una breve visita sino al pontile dove scattiamo qualche foto ricordo. A parte l’ostello il luogo è carino e gradevole. Raggiungiamo in 11 km il promontorio più a sud della Norvegia. All’arrivo siamo tutti concordi…ne è valsa la pena fare questa deviazione. In 10 minuti saliamo sino in cima al faro. C’e molto vento, ma il panorama sull’oceano è meraviglioso. Le onde si infrangono contro gli scogli formando schiuma bianca come panna montata. Al parcheggio apparecchiamo un tavolino e facciamo colazione all’aperto con pane, marmellata, nutella e affettati. Ci sono dei ragazzi francesi che hanno campeggiato la notte in tenda, ai quali chiediamo in prestito un coltello. Partiamo con prossima destinazione: Stavanger. Percorriamo la E39 sino a Flekkefjord, dove usciamo per prendere la strada 44. E’ una strada secondaria, ma molto molto panoramica. Ci fermiamo spesso per scattare foto. Il paesaggio è fantastico: roccioso con squarci di laghi e torrenti. Siamo soddisfatti della deviazione fatta. Nel frattempo ci fermiamo per una sosta in un bar “Pit Stop”: mangiamo decisamente bene con hamburger, patatine (per la felicità dei bimbi), hotdogs e carne grigliata (spesa media x famiglia kr.290/300). Dobbiamo cercare una sistemazione per la sera e decidiamo di portarci avanti coi lavori……e cioè telefonare a diversi camping e chiedere la disponibilità di bungalows. Ovviamente sarò io a farlo….mi preparo mentalmente le domande in inglese da fare (tremo al pensiero!!!…chissà cosa capiranno e soprattutto cosa capirò!!!) Ma alla fine me la cavo piuttosto bene o perlomeno riesco a ottenere il risultato desiderato. Puntiamo il navigatore per il camping Kongeparken ad Algard (tel.0047 51617576), ma ci porterà da tutt’altra parte. Dovremo chiedere ad un passante per avere le giuste indicazioni. Devo ammettere che il navigatore è utile, perché fornisce informazioni di diverso genere, i tempi di percorrenza di un tragitto, i km da percorrere, ecc….ma a volte va completamente in tilt…..e dare anche un’occhiata alla cara vecchia cartina….non guasta!! Arriviamo al camping e paghiamo in anticipo (kr 1500 a bungalow per famiglia per 2 notti). Si tratta di due casine in legno molto graziose con due camerette con letti a castello, un soggiorno con angolo cottura e il bagno (non sempre è presente il bagno all’interno!!). Inoltre sono diffusi i letti castello o comunque letti singoli, difficilmente si trovano letti matrimoniali. Pertanto è utile tenerlo in considerazione se si vogliono mettere in valigia i lenzuoli!! Sistemiamo i bagagli e partiamo subito per visitare Stavanger. Riusciamo senza problemi (forse solo per fortuna) ad arrivare nella parte vecchia della città, dove troviamo altrettanto facilmente da parcheggiare. La temperatura sarebbe gradevole se non fosse per il forte vento, ma almeno c’è il sole. Imbocchiamo le stradine che costeggiano il porto. C’è parecchia gente. Tanti negozi e ristoranti di diverse nazionalità (cinese, greca, indiana, ecc..) Il luogo mi ricorda molto la città di Lisbona in Portogallo. Ovviamente non poteva mancare il ristorante italiano “Gli Amici”: ci affacciamo all’interno del locale: una radio trasmette la canzone di Eros Ramazzotti. Il cuoco, sicuramente non italiano, ci chiede da dove veniamo: Forlì…..non capisce….allora diciamo Rimini….”ooohhh Rimini It’s fantastic..!! Si trovano negozi di tutti i tipi con articoli di vario genere…anche piuttosto stravaganti. Torniamo al camping dove ceniamo insieme in un solo bungalow e programmiamo l’itinerario dei prossimi due giorni. Domani ci aspetta l’escursione più importante di tutto il nostro viaggio: il “Pulpito”. Saranno 4 km di percorso con 600 metri di dislivello. Nelle guide viene descritto come un escursione impegnativa, perché piuttosto ripida e scivolosa di quasi tre ore. Il mio pensiero va a Leonardo che dovrà farsela tutta (Caterina sarà nello zaino sulle spalle del babbo!!) Speriamo..ora si va a letto, perché domani la partenza è prevista per le ore 7.30. 14.08.2009 Partiamo in perfetto orario secondo la nostra tabella di marcia. Arriviamo al traghetto (il primo del nostro viaggio: Lauvik-Oanes). Siamo in pochi e saliamo subito senza problemi….non paghiamo nulla. Solo al ritorno troveremo la cassa aperta e pagheremo kr.93. Arriviamo al parcheggio dal quale si parte a piedi per raggiungere il Pulpito. Carichiamo gli zaini e partiamo. C’è il sole!! Il sentiero è subito ripido con pietre e rocce, ma asciutte e si sale bene. Sentieri rocciosi si alternano a piccoli altipiani in pietra e zone paludose che si attraversano grazie a passerelle in legno. Ci imbattiamo in alcuni punti leggermente critici, come per esempio un ponte di legno incastonato nella roccia, ma a strapiombo nel vuoto (basta non soffrire di vertigini come me!!) Tutto sommato il percorso non è così difficile come descritto nelle guide. Noi abbiamo fatto di peggio nella nostra vita. Se si è già abituati alle passeggiate o escursioni nelle nostre Dolomiti, questa del Pulpito la si affronta senza problemi!! In meno di 2 ore raggiungiamo la meta. Leonardo è stato un grande!! Ha sempre camminato senza problemi, arrampicandosi come un capretto. Complice è stata la presenza dei nostri amici, soprattutto di Luca con il quale si è divertito a gareggiare. Dunque siamo arrivati. Il Pulpito è senz’altro bello, ma forse c’è un pizzico di delusione. Non dà l’emozione o la sensazione che immaginavamo guardando le immagini sulle guide o cartoline. Però devo ammettere che si provano brividi e crampi allo stomaco guardando e avvicinandosi anche a pochi metri al bordo dello strapiombo di 600 metri sul fiordo. Ammiri coloro che stendendosi a terra si sporgono con la testa oppure si mettono a sedere sul bordo facendo penzolare nel vuoto le gambe per farsi scattare una foto ricordo. Noi ci accontentiamo di farla a debita distanza senza alcun rischio. Lasciamo e salutiamo il Pulpito e facciamo ritorno. Lungo il percorso inizia a piovigginare piuttosto copiosamente. Nel frattempo incontriamo orde di turisti che risalgono il sentiero, nonostante il maltempo. Grazie a Dio, noi abbiamo pensato di partire presto la mattina. La discesa diventa un po’ più impegnativa a causa delle rocce ora bagnate e molto scivolose, ma soprattutto a causa della folla di persone che incrociamo nel sentiero stretto. Per un breve tratto Roberto è costretto a prendere sulle spalle Leonardo per agevolarlo nella discesa. Il Pulpito è senza dubbio una destinazione molto turistica; è sicuramente una delle mete maggiormente pubblicizzate in tutte le guide della Norvegia!! 15.08.2009 Partenza da Algard con destinazione Bergen sempre in perfetto orario. Oggi piove. Comunque sarà una tappa di trasferimento e quindi la cosa non ci preoccupa. Speriamo solo di avere una tregua durante la visita a Bergen. La E39 che percorriamo ci offre un bel panorama sul mare. Dopo Stavanger attraversiamo due gallerie sottomarine (la prima di 5,8 km e la seconda di 4,8 km) Il sapere di essere sotto il mare fa un certo effetto!! A Mortavika ci imbarchiamo sul traghetto (kr 206 a famiglia). Tempo di traversata 20 minuti: un po’ movimentati a causa del mare mosso. Proseguiamo sino a Sandvikvag dove prendiamo un altro traghetto di 40minuti (kr.260) Prima di raggiungerlo percorriamo un’altra galleria sottomarina di ben 8 km. L’effetto è impressionante: si arriva a oltre 200 mt sotto il livello del mare. Le orecchie si tappano e la pressione si fa sentire. Raggiungiamo la parte vecchia di Bergen e con qualche difficoltà lasciamo le auto in un parcheggio sotterraneo. Nel frattempo continua a piovere. Peccato!! Perché la città è davvero bella, proprio come si vede nelle cartoline. Nonostante il maltempo c’è comunque un sacco di gente, di vario genere, pure stravagante. C’è anche il mercato del pesce fresco, con esposizione di gamberetti, salmone e granchi vivi!!! In ogni banco ci imbattiamo in un venditore italiano o che comunque sa parlare italiano che ci fa assaggiare i loro prodotti. Se lo si desidera si possono mangiare piatti pronti, freddi o caldi. Ogni banco è dotato di tavolini e sedie sotto i tendoni per ripararsi dalla pioggia. Una venditrice italiana ci chiede se ci piace la pioggia di Bergen e ci dice che qui la pioggia la fa sempre da padrona, proprio come avvertono tutte le guide turistiche. Comincia a piovere piuttosto forte e decidiamo di lasciare la città. Puntiamo il navigatore verso Evanger, dove si trova il campeggio nel quale abbiamo prenotato una casetta per kr 590. Al telefono mi hanno assicurato che dovremmo starci tutti sette!! Troviamo subito le indicazione per il campeggio (Mestad Camping) a 5 km. Percorriamo una strada piuttosto stretta che si incanala in una valle stretta con piccole cascate e un torrente. Non siamo certi di aver preso la strada giusta, ma finalmente arriviamo. Una vera chicca!! Ci son tre casette di legno, un roulotte e una tenda. Nell’ufficio non c’e’ nessuno. Ci guardiamo attorno….alla fine Luca scopre che sulla porta di una casetta hanno scritto il mio nome e ci sono le chiavi inserite nella serratura. Rimaniamo stupefatti della fiducia e disponibilità dei norvegesi. Dopo circa un’ora arriverà un signore al quale pagheremo la cifra pattuita. C’è una struttura esterna dove ci sono i bagni con doccia, una cucina e una stanza con lavatrice e asciugatrice. Per l’uso delle docce e della lavanderia ti chiedono 10 kr per le prime e 20 kr per le seconde da inserire in una sorta di salvadanaio. Nessuno ti controlla. Ovviamente sta nel buon senso di ognuno di noi mettere o no i soldi. 16/08/09 Partiamo dal campeggio lasciando le chiavi nella serratura: in ufficio ancora non è arrivato nessuno. Prossima destinazione: Flam (con 2 puntini sulla a). Qui saliamo sul famoso treno che sale per 10 km sulla montagna. Purtroppo anche oggi sta piovendo. Dal treno non vediamo granchè!! Durante il viaggio si ascolta una voce registrata che spiega (anche in inglese) ciò che si dovrebbe vedere guardando fuori dal finestrino. Fa anche una fermata per ammirare una grande cascata . Complice il maltempo, rimaniamo piuttosto delusi di questa tappa che ci sembra troppo costruita e troppo “turistica”, che non consiglierei affatto (oltretutto non economica…..800 kr!!!). Ci dirigiamo al campeggio Dalsoren che si trova sulla strada principale a Luster vicino a Sogndal nelle vicinanze del ghiacciaio Jostendal. Il camping si affaccia sul fiordo e il panorama è bellissimo nonostante il maltempo. Le nuvole bianche grigie e basse si riflettono nell’acqua e si mescolano coi colori delle case creando un effetto finale stupendo. 17/08/2009 Partenza alle 7.30. Sosta subito dopo a far spesa in un fornaio a comprar pane e dolci. Poi direzione il ghiacciaio. È molto nuvoloso, ma almeno non piove. Avvicinandoci al Nigardsbreen il sole , ogni tanto fa capolino fra le nuvole molto basse. Imbocchiamo una stradina all’inizio della quale c’è una postazione in legno e una sbarra alzata……ma non c’è nessuno!! Ci fermiamo per leggere le informazioni. Praticamente occorre pagare un pedaggio di 25 kr per ogni auto, compilando un tagliando che va esposto nell’auto e mettendo i soldi in una busta da imbucare nell’apposita cassetta….ecco fatto…praticamente tutto self-service!! Arriviamo ad un grande parcheggio…ci sono un paio di roulotte e un’altra auto. Carichiamo gli zaini, Caterina compresa…ovviamente! Percorriamo un sentiero roccioso che affianca un torrente. La vista è splendida, con il ghiacciaio di un colore azzurro che domina la vallata. Il ghiacciaio lo si può ammirare da vicino, a pochi metri, ma non lo si può oltrepassare se non accompagnati da una guida esperta. Ci accontentiamo di fotografarlo….e poi facciamo ritorno alle auto. Dobbiamo raggiungere Geiranger …..verso nord. Decidiamo di prendere la RV51 da Luster verso Lom. Nella guida della L.P. Viene indicata come una delle 18 strade più belle della Norvegia. Credo, senza esagerare, di aver provato una fortissima emozione….e sicuramente i panorami di questi luoghi mi rimarranno nel cuore…saranno, al termine di questo nostro itinerario, i più belli visti durante il nostro viaggio!! Poco dopo Luster si percorre una strada tortuosa sino a più di 1400 mt sul livello del mare. Inizialmente le nuvole basse impediscono la visuale completa, ma quando arriviamo su…..un’emozione! La vegetazione è quasi assente, solo muschi e licheni, rocce e ghiacciai che dominano in lontananza (il ghiacciaio della Marmolada è niente in confronto!!) ….e blocchi di neve qua e là che possiamo toccare e calpestare. Il tempo meteorologico che ci attende è pessimo….vento forte, nuvoloni neri e minacciosi proprio nella direzione che dobbiamo prendere noi….Ma il tutto contribuisce a rendere fantastici e affascinanti questi luoghi! Davvero indescrivibile …..solo da vedere. Giungiamo a Geiranger alle 16.00 e troviamo subito il campeggio “Vinje Camping” (tel. 70263017) si trova sulla strada principale e che consiglio vivamente. Si affaccia sul fiordo e a destra c’è una bellissima cascata. Costo per una hytter con 7 letti (veri!!) con bagno e cucina all’interno 995 kr in totale! E’ bellissima…..è seconda in ordine di bellezza, dopo il cottage della prima sera!! Ci sistemiamo e poi facciamo un giro in paese. Geiranger non è grande. Si tratta principalmente di un punto d’imbarco per le gite sul fiordo e di attracco per le navi da crociera. Però è piacevole e offre un panorama splendido. Facciamo shopping e ci informiamo sul traghetto con il quale attraverseremo il fiordo sino a Valldal. Scopriamo che ne partono solo due al giorno: alle 12.00 e alle 17.15!! 18.09.2009 Pertanto il mattino seguente bighelloniamo per bar e negozi in attesa del traghetto. Il tempo sembra clemente…a volte pioviggina….a volte esce il sole!! Saliamo sul traghetto che parte in perfetto orario (noi quattro compresa l’auto paghiamo 628 kr…a proposito i bimbi sino a 4 anni non pagano mai). Il viaggio in traghetto dura 2 ore e 15 minuti. E’ piacevole ed emozionante: pareti di roccia a strapiombo sul fiordo, cascate e neve sulle cime. E’ un’esperienza da fare, che deve, secondo me, rientrare in un itinerario in Norvegia. Unico neo…..la presenza a bordo, fra i passeggeri, di altri due italiani (ragazzi romani)…a dir poco maleducati e impertinenti …si sono divertiti, pensando di non essere visti, a staccare i manifesti e i poster dalle pareti del traghetto…Già la sera prima li avevamo visti all’ufficio turistico essere scortesi e non rispettare la fila per avere informazioni!! …e purtroppo ci dispiace che magari proprio questi gesti contribuiscano a dare una cattiva opinione di noi italiani all’estero. Speriamo di no!! Facciamo scalo a Valldal, che praticamente, ignoriamo e ci dirigiamo verso Alesund. Lungo la strada ci fermiamo in qualche camping….in questa zona sembra non essercene molti. Ne troviamo uno che dispone di una sola casetta con 2 letti matrimoniali, un divano letto e un materasso che stenderemo in terra per Luca. E’ molto caratteristica e ben attrezzata. Si trova sul fiordo ed è sicuramente tappa per molti pescatori. (lo si capisce dalla presenza del congelatore nel ripostiglio). Si chiama Vika Feriensenter (si trova a Valle 6260 Skodje) e abbiamo speso 450 kr per famiglia. Lasciamo i bagagli e partiamo nuovamente verso Alesund. La cittadina si trova su una lingua di terra che estende verso l’oceano. Qui fanno scalo diverse navi da crociera. In alcuni tratti sembra sospesa nell’acqua…ricordando la nostra Venezia. Gli edifici sono costruiti in diversi stili architettonici e colorati di tinte variopinte esaltate dalla luce del sole che risplende e si riflette sull’acqua dell’oceano. L’effetto finale è bellissimo! E’ già piuttosto tardi…oltre le 18.00, molti negozi son già chiusi…non c’è molta gente. Ritorniamo al camping dove ceniamo. Grazie al sole e all’assenza di nuvole c’è luce sino alle 22.30 e oltre… 19.09.2009 Il mattino seguente ci svegliamo nuovamente senza nuvole. Il sole a breve sorge rispecchiandosi nell’acqua. Il riflesso che emette è accecante! Dopo colazione ci godiamo il panorama….c’è tranquillità e silenzio, interrotto solo dai schiamazzi dei nostri bimbi che giocano a calcio con una palla trovata per caso…!! Partiamo con destinazione Molde. A Vestnes prendiamo il traghetto pagando 160 kr. In 35 minuti siamo a Molde che visitiamo molto velocemente. Non offre particolari emozioni, piuttosto anonima. Ripartiamo con l’intenzione di percorrere la famosa strada dell’Atlantico verso Kristinasund. La strada, fondamentalmente, non è poi così eccezionale, però il panorama che offre è fantastico. Ci fermiamo e percorriamo a piedi un promontorio roccioso che si estende nel bel mezzo dell’oceano. Le rocce son di colore scuro, quasi nere come il carbone, con pennellate di sfumature rosa e bianche. Occorre fare attenzione perché ci sono parecchie spaccature anche piuttosto profonde dove occorre arrampicarsi o saltare. Qua e là spuntano dall’acqua scogli piatti, simili a piccolissimi isolotti dove numerosi gabbiani fanno sosta. Giungiamo in capo al promontorio…una sorta di molo naturale….ci fermiamo e godiamo il panorama, il sole, il rumore dell’acqua che si infrange negli scogli e la pace di questo luogo. Ritorniamo alle auto e raggiungiamo Kristiansund prendendo, forse l’ultimo traghetto di questo nostro viaggio….129 kr. Kristiansund è una grande città portuale. E’ distribuita su tre isole collegate tra di loro da ponti altissimi (per agevolare il passaggio delle navi e traghetti). La parte vecchia della città è carina, colorata e caratteristica. Visitiamo anche la parte del porto, dove acquistiamo un bel po’ di gamberetti freschi, che cucineremo per cena con pasta e salmone affumicati (ottimi!!) Partiamo alla ricerca di un camping….questa volta non abbiamo telefonato in anticipo. Vorremmo arrivare a Sunndalsora, ma poco prima della città siamo costretti a tornare indietro per lavori in corso e ad allungare il nostro itinerario (dovremo prendere anche un altro traghetto) Arriviamo così a Surnadal dove troviamo in Brekkoya Camping (tel.71660760) che si affaccia su un fiume. E’ pieno di roulotte fisse con attrezzatissime verande e di hitter di legno. E’ frequentato per lo più da pescatori. La casetta è carina e accogliente con 6 posti letto, pertanto Caterina dormirà nel lettone con noi (costo totale per tutti 790 kr). 20.08.2009 Il mattino seguente partiamo. Dovremo macinare diversi km per raggiungere Otta. Oramai siamo al termine della vacanza e ci dobbiamo avvicinare all’aeroporto. Oggi il tempo è brutto! Imbocchiamo la E6, che ci accompagnerà dritti dritti sino ad Oslo. Dopo Oppland ci fermiamo in un “Camp Lap” dove ci sono tende “sami” e chiosco con articoli souvenir tipici sami. C’è anche una renna …vera!! I bimbi la guardano divertiti…pensando naturalmente a Babbo Natale. Siamo fortunati perché fa capolino anche il sole. Il paesaggio è particolare: la vegetazione è minima su altopiani estesi e immensi. Costeggiamo anche i binari del treno e noto la particolarità e originalità delle fermate delle stazioni. La densità di popolazione è minima. Le case sono per lo più di legno molto scuro….non troviamo più quelle colorate della costa. Gli ampi spazi e la completa desolazione dominano il paesaggio. Il tutto ci regala una profonda sensazione di immenso. Da Dombas il paesaggio ritorna ad essere “normale”. Assomiglia molto alle nostre Alpi. Arriviamo a Otta e seguiamo le indicazioni della guida L.P. Che consiglia l’Otta Camping (è a 1,5 km dal centro, seguendo il corso del fiume). Prendiamo due casette vicine. Non sono molto attrezzate in cucina (pochi piatti, pochi bicchieri…poco di tutto) però sono accoglienti e pulite. Il prezzo è stracciatissimo kr 300 ciascuna. I bagni e le docce sono esterni, ma ben tenuti e puliti. Mi rendo conto che la vita in campeggio è piacevole, divertente e la gente è consapevole di stare in una piccola comunità e civilmente mantiene pulito ciò che trova. Visitiamo Otta alla ricerca di un bar/ristorante dove mangiare. La cittadina è un po’ strana, sembra assorta e addormentata, in un momento simile alla siesta messicana…..angoli di stabili fatiscenti…con l’aria che alza la polvere …e dietro l’angolo il centro commerciale moderno, dando la sensazione che il tempo si sia per un attimo fermato!! Abbiamo tempo e con le auto raggiungiamo il National Park Rondane. Da un certo punto in avanti occorre pagare un pedaggio: 10 kr per auto. Dopo 4 km si arriva al parcheggio…oltre si può procedere solo a piedi. Il paesaggio lassù è impressionante! Tutti siamo concordi: una cosa simile non l’abbiamo mai vista. Intorno a noi c’è il “Niente”. Un altopiano immenso ricoperto di muschi, licheni e da un’infinità di cespugli di mirtilli. Peccato che il cielo sia coperto da nuvole. La luce del sole avrebbe, sicuramente esaltato i colori verde, arancio,giallo e rosso intorno a noi. Prendiamo una strada…..in realtà è anche l’unica….e camminiamo per un po’, ma sembra che continui all’infinito dove oltre ogni dosso il paesaggio è sempre “straordinariamente” uguale. Se non sbaglio…dovrebbe essere la tundra! Eppure ci sono molti escursionisti che partono e altri che ritornano. Il tutto è indescrivibile e dovrebbe essere una meta obbligata per poter dire “Io l’ho vista!” Ritorniamo al campeggio per doccia e cena. 21.09.2009 Lasciamo il campeggio e Otta sempre alle 7.30….sempre secondo la nostra precisa tabella di marcia. Destinazione: Lillehamer, che nel 1994 fu sede delle Olimpiadi invernali. Visitiamo uno dei tanti siti olimpici…forse il più suggestivo ..i trampolini. Siamo fortunati perché sono in corso delle gare giovanili, ovviamente su erba sintetica. E’ pazzesco con quanto coraggio si lanciano nel vuoto….Decidiamo di visitare anche il centro della città. E’carina e molto affollata e si concentra su una via principale in zona esclusivamente pedonale. E’ricca di negozi e bar/ristoranti. Dopo questa breve visita, ripartiamo con l’intenzione di raggiungere Honefoss. Ci rendiamo conto che è una zona con pochi camping (il giorno seguente ci accorgeremo che se avessimo avuto coraggio di avvicinarci un pò di più a Oslo non avremmo avuto problemi per pernottare….e forse saremmo riusciti anche a visitare Oslo)…pazienza!! In ogni modo troviamo il Elvenga Camping a 8 km da Honefoss. Le casine di legno non sono eccezionali. In compenso i bagni esterni sono belli e ben tenuti. La signora che gestisce con il marito il campeggio è gentilissima! Non abbiamo voglia di cucinare: dovremmo fare la spesa e oltretutto la cucina è poco attrezzata e piccolissima. Allora decidiamo di cenare proprio lì al bar da lei. Mangiamo hamburger, wurstel e patatine fritte. Stefania si accontenta, si fa per dire, di un mega gelato: si tratta di un grande cono che viene riempito con tanto gelato al fior di latte e poi tuffato a scelta in zuccherini alla fragola o cioccolato. Alla fine la signora ci offre anche il caffè! Quella che ci aspetta sarà la nostra ultima notte in Norvegia. 22.09.2009 Al mattino ci prepariamo con calma. Facciamo le valigie e ne verifichiamo il peso….grazie ad una bilancina da pescatore che, intelligentemente, Roberto aveva acquistato prima della partenza!! Sembra una cosa stupida….ma è utile. In questa maniera si arriva all’aeroporto tranquilli, senza il timore di dover ridistribuire i pesi delle valigie!! Decidiamo di partire e fare una visita a Larvik a 15 km circa da Sandefjord. E’ una cittadina carina e affollata. A dire la verità…è l’ultimo giorno…in fondo dobbiamo fare le 16.00 per riconsegnare le auto…e oramai una città vale l’altra. Pranziamo in un ristorante lo “Steakhouse”. Il locale è delizioso e mangiamo decisamente bene ad un prezzo del tutto ragionevole!! Bighelloniamo un po’…. Partiamo e ci dirigiamo all’aeroporto. Ebbene si… la nostra vacanza è arrivata al capolinea. Partenza prevista alle 19.15…partiamo in realtà alle 20.00, ma arriviamo a Bologna in perfetto orario alle 22.10!! Il treno a mezzanotte ….in mezzora a Forlì….e all’una di notte siamo a casa ……I bimbi sono stanchissimi e si li mettiamo direttamente a letto!! Conclusioni e consigli: – E’ stato un viaggio straordinario che ha dato emozioni forti. Ci rimarrà nel cuore. – Tutto sommato se ci si accontenta non è poi così caro come viene descritto nelle guide. – Prima di partire è utile programmare un itinerario di massima con cartina alla mano e tenendo conto bene delle distanze e dei limiti di velocità. A volte è bello uscire dalle strade principali per percorrere vie secondarie e poter godere appieno dei paesaggi, ma sappiate che le distanze potrebbero subire variazioni sostanziali. – Attenzione ai pedaggi stradali…se si ha l’auto propria è utile munirsi di autopass. Invece le auto a noleggio, come nel caso della Hertz, sono già dotate di tale dispositivo. E’pratico e veloce. – Noi eravamo due famiglie e abbiamo noleggiato due auto. Per rimanere in contatto, senza spendere soldi in cellulare, abbiamo utilizzato le radio ricetrasmittenti (trattasi di una brillante idea di Roberto!) Sono state davvero utilissime. – La carta di credito è diffusissima! Pertanto non è necessario portare con sé molto contante. – Per quanto riguarda l’abbigliamento: nel mese di agosto come nel nostro caso è come andare nelle Dolomiti. Noi siamo passati da temperature diverse, ma mai molto freddo. Sono sufficienti abiti comodi, leggeri, camicie, pile leggeri e ovviamente una giacca a vento, due paia di scarpe (scarpa da tennis e uno scarponcino leggero per le escursioni). – Sarebbe bello poter aver molto più tempo….ma in 11 giorni si riesce a vedere solo la parte meridionale…..per il nord dovremo aspettare il prossimo viaggio!! Alcuni dati: km percorsi: 2700 pieni di carburane: n.4 per un totale di 1640 kr traghetti presi: n.8 per un totale di 1683 kr spesa media giornaliera per i pernottamenti: 535 kr (x famiglia di 4 persone) cambio moneta: 1 euro corrisponde a circa 9 kr P.S.: tutti i prezzi indicati nel nostro diario di viaggio sono quelli pagati per la totalità della nostra famiglia (Giovanni, Leonardo, Caterina….ed io Carla)
Per altre informazione potete contattarci al nostro indirizzo e-mail: giovanni.carla@libero.it