Il nostro viaggio a Panama
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Primo obiettivo trovare l’hotel a Panama City, l’arrivo è per le 17:50. Dopo molti preventivi decidiamo per il Costa Inn (costainn@cwpanama.net). La zona Casco Vejio (chiamata anche Casco Antiguo) si può facilmente raggiungere dall’albergo con i taxi (1 Euro a persona), in cinque minuti. Il Costa Inn ha un comodo servizio gratuito di transfer da e per l’aeroporto internazionale di Tocumen (transfer in taxi circa 25 Dollari). Unica raccomandazione alloggiare al quarto piano. Le camere del primo sono appena sufficienti, invece le altre garantiscono un buon rapporto qualità prezzo. Via e mail dall’Italia ci avevano chiesto 66 Dollari, ma il gestore la prima notte ci ha fatto lo sconto a 55 dollari a coppia. L’albergo ha anche una ottima colazione a buffet, un ristorante e una piccola “piscina” all’ultimo piano che può essere utile nei giorni caldi, e postazioni Internet (1 dollaro per 30 minuti). Prima sera, visita al Casco Antiguo, zona tranquilla e piena di locali. Cena al Diabolicos non proprio economica, 77 dollari in quattro.
Non è stato semplice trovare la sistemazione alle San Blas. Se non avete problemi nell’organizzare la vacanza sul posto potete fare tutto da Panama City, in Casco Antiguo si sono venditori indigeni Kuna a cui rivolgervi. Vista l’incertezza del tempo vi consiglio di fare così e di spostarvi dopo esservi accertati che per i giorni successivi è previsto bel tempo. Stessa raccomandazione vale per Bocas del Toro. Per andare alle San Blas, comarka gestita dal popolo indigeno Kuna, ci sono due possibilià o spostasi da Albrock (l’aeroporto nazionale con Air Panama) a El Pourvenir o Rio Sidra o andare con la jeep. Noi abbiamo optato per quest’ultima soluzione piu economica. Avevamo trovato il contatto di Erik Brown, (brwn2@hotmail.com) su un diario di viaggio, e con lui abbiamo organizzato il tutto. Il sito della sua agenzia è www.pecaritours.com, pecaritours@yahoo.com.
Domenica 26
Alle 5,30 del mattino di domenica 26 una jeep come concordato via e mail, ci è venuta a prendere al Costa Inn (l’abergo ci ha permesso di fare colazione in anticipo rispetto all’orario abituale). Le San Blas sono stata la parte più costosa del nostro viaggio, sicuramente la più bella, da non perdere. Avevamo condordato dall’Italia, tre notti il 26-27-28 Febbraio, cabanas con bagno privato, pasti, colazione, pranzo e cena, (bevande escluse) tours a dog Island, lemon Keys, e al villagio indigeno di Cartì per 330,00 dollari a persona, trasferimenti da Panama City, andata e ritorno compresi (unica ulteriore spesa sono state i 6 dollari pagati per entrare nella comarka). Portate dollari contanti, non ci sono cambi, nè bancomat. Il viaggio di circa 3 ore da Panama City è impegnativo sulla cordigliera, la strada è asfaltata, ma tutta piena di dislivelli e curve a gomito. Dopo momenti di smarrimento su una piccola lancia che inbarca acqua sul mare dei Caraibi e circa dieci minuti al termine dei quali siamo completamente fradici, arriviamo a Isla Aguja. Fantastico, una minuscola isoletta di circa 300 metri quadrati. Ci sistemiamo nella nostra cabanas di legno e tetto in paglia, due letti ed un tavolo direttamente sulla sabbia, a un paio di metri dal mare! Non c’è acqua calda e quella fredda è da usare con parsimonia. Sull’isola si trovano anche un paio strutture in legno un pò più grandi per ospitare i servizi igienici, la residenza dei Kuna di servzio, un piccolo deposito/officina, una area ristoro… Fa caldo, costume, sole, bagno. Il pranzo del primo giorno, non ci ha lasciati molto soddisfatti, così ci rivolgiamo a Kimi Browm, altro nostro contatto di Pecaritours per fare le nostre rimostranze. Iniziamo a conoscere i Kuna, gli indigeni non sono non sono molto socievoli. Alla sera rimaniamo sull’isola una ventina di persone, compresa la famiglia indigena che alloggia sull’isola con i tre bambini. Su suggeriemento di altri viaggiatori avevamo portato qualche bottiglia d’acqua, un paio di bottiglie di vino e da buon italiani una bottiglia d’olio comprato a Madrid e snack vari per vari spuntini. Ci sono state utili per l’umidità della notte le copertine dell’aereo, quest’anno gentilmente offerte da Iberia e le torce elettriche, di notte spengono i generatori. Confermo che le porzioni della comida corriente non sono molto generose alle San Blas, potete integrare i pasti aggiungendo altre pietanze a pagamento. Ottimo a Isla Aguja il riso al cocco, i gamberi, i langostinos (i nostri gamberoni) e il polpo. Il 27 febbraio relax nella piccola Aguja.
28 febbraio
La mattina tour condordato. Il mare ci spaventa un po’, ma Erik si presenta con una barca un paio di metri più grande di quella che ci aveva portato sull’isola, questo ci tranquillizza. Indimenticabile, Isla Perro (chiamata anche Dog Island), Playa Estrella, il bagno nella piscina naturale, e in generale imperbibili le Lemon Keys, (cosi si chiamano quest’insieme di isole che possono essere grandi anche solo 1 metro quadrato di spiaggia bianchissima e ospitare solo 1 palma, di fronte a Cartì). La visita a Carti, dove vive la comunità Kuna ci ha lasciati un po’ perplessi sul loro modo di vivere, di sfruttare il paradiso terrestre in cui vivono… L’isola come credo anche El Pourvenir non è balneabile… Non permettono di fare foto e riprese.
29 febbraio
Partenza…. Ci facciamo lasciare a Albrock, dovè c’è l’aeroporto nazionale, ma anche il terminal di Panama City, dei bus che comodamente e in modo economico vi permettono di visitare e girare completamente la nazione. Il servizio è efficiente e puntuale, i biglietti si acquistato alle biglietterie a Albrock o direttamente sui bus se salite successivamente. (www.thebusschedule.com). La nostra idea dopo le San Blas era quella di andare verso il Pacifico, poi salire fino a Bocas del Toro, e eventualmente rientrare in aereo a Panama City da Bocas (ci sono voli diretti). Acquistiamo per chiamare in Italia una scheda che ci sarà molto ultile, Telechip, utilizzabile in tutta panama da qualsiasi cabina o telefono fisso chiamando un numero fisso e digitando il pin segredo della scheda. Per evitare il bus notturno che fa l’intera tratta Panama City-David, avevamo deciso di fermarci a Las Lajas, bellissimo! Avevamo prenotato via mail dall’Italia a Las Spiazia, 30 dollari a notte a coppia, senza colazione. Stanze molto accoglienti, in cui è evidente nell’arredamento il gusto italiano della proprietaria, che offre anche un comodo servizio di lavanderia. Da panama City a Las Lajas (provincia di Chiriqui) ci vogliono circa sei ore. È sufficiente prendere un bus che va verso David e scendere alla fermata di San Felix (12,50 dollari a persona). Dall’interamericana a Las Lajas spiaggia (c’è anche Las Lajas Pueblo) è sufficiente prendere un taxi. Prima di partire ad Albrock, passate in banca o prelevate, a Las Lajas non ci sono banche, c’è solo un bancomat a San Felix, il paese degli indigeni Ngäbes Bugle, il gruppo etnico più popoloso del Paese. Cena a Refugio Las Lajas, buon rapporto qualità prezzo (lo trovate prima della fine della strada asfaltata sulla sinistra venendo dal pueblo di Las Lajas).
1 Marzo
Giornata di relax sul Pacifico, alla scoperta di Las Lajas. Spiaggia bellissima, lunga chilometri e chilometri, deserta, acqua limpida e trasparente. Un oceano che sembra un’altra piscina naturale. Pochissime le strutture recettive, ottimo e economico il pranzo a Las Estrella del Pacifico, un po’ più costose le Cabanas che trovate a cinqucento metri, sulla sinistra, alla fine della strada asfaltata. Per fare colazione, buono ma costoso, Las Lajas Beach Resort. Elisa alla sera ci informa di una manifestazione pacifica dei Ngäbes Bugle, che si oppongono alla costruzione di centrali idroelettriche senza il rispetto dell’ambiente, e alle concessioni minerarie. La situazione ci impersierisce. Anche di recente queste manifestazione che bloccano la strada che collega tutta Panama, l’Interamericana, sono state represse anche con la forza dai militari. Prima di partire verificate con la stampa locale la situazione e sui siti italiani ufficiali. La mattina del 2 Marzo la situazione è sbloccata possiamo riprendere il viaggio, bus da San Felix a David e bus molto meno turistico verso Almirante. Partendo verso le dieci di mattina da Las Lajas siamo arrivati ad Almirante (provincia Bocas del Toro) alle 17,30. L’ultimo traghetto da Almirante a Bocas del Toro (chiamata anche Isla Colon) è alle 18,00. Decidiamo di non fermarci a Bocas, la parte più turistica e dove avremmo potutto fare un po’ di vita notturna, ma da Bocas andiamo direttamente a Isla Bastimento, su suggeriemtno di altri viaggitori incontrati alle San Blas. Isla Bastimento risponde perfettamente alla sua fama: l’isola con l’amina ancora genuina dei caraibi (tempo traghetti Almirante-Bocas dieci minuti; Bocas-Bastimento cinque minuti di lancia). Ottimo per l’accoglienza dei proprietari è Hotel Coral Paradise (telefono panamense 7579702-mobile 66863129), accanto al Jaguar, 22.50 dollari a coppia, si può pagare con carta di credito (non ci sono banche, ne uffici di cambio, né bancomat a Bastimento). Stanza spartana, ma pulita, ottime la 1 e la 4 che danno direttamente sul pontile, una cucina a disposizione degli ospiti. Cena al ristorante Alvin, gestito da una simpatica signora. Non vi fate ingannare dall’angusto ingresso, l’ambiente è delizioso sul mare. Le porzioni generose, il pesce, anche l’aragosta, fresca ed ecomonica. Ottimi i patacones, le gustose banane da mangiare fritte che sono un contorno classico e non mancano mai nei menù, e il polpo, il tutto accompagnato dalla cerzesa Balboa. Sabato 3 marzo tour 25,00 dollari a Cayo Zapattillas, Cayo Coral, Red Frog Beach e visita ai delfini (portatevi il pranzo, i ristoranti che si incontrano sono molto costosi). Fantastiche le isole di mangrovie che circondano Isla Bastimento. Bella escursione dalla mattina alla sera, acqua irreale ricca di pesci. La sera il proprietario ci invita con gli altri ospiti dell’albergo, i suoi familiari e amici, al suo compleanno sul pontile dell’albergo, cena e festa. Ci ritroviamo a ballare e cantare “Tanti Auguri” in diverse lingue. Serata molto emozionante, indimenticabili el magnifico e la divina, una coppia canadese non giovanissima, e la solarità e l’allegria dei fratellli del festeggiato Ray, El Jaguar e Maya. Bastimento Music, salsa e reggaeton fino alle prime ore dell’alba.
Domenica 4
Colazione a Calle Venice, gestito da italiani e giornata alla Playa Wizard, ci si arriva seguendo un sentiero che vi permette di apprezzare la varietà della foresta pluviale dell’isola. Dopo un percorso di circa trenta minuti a piedi si arriva a Playa Wizard, seguendo il sentiero è possibile arrivare anche alla Red frog beach via terra, la più famosa delle spiaggie di Bastimento. Se vi volete alloggiare in modo economico, quest’ultima spiaggia ha un hostello nelle vicinanze.
lunedì 5
Non smentendo le previsioni oggi ci svegliamo con il cielo coperto. Avevamo già deciso di spostarci verso Bocas del Toro, arriviamo e scendiamo a Bocas Town. Il cielo non promette niente di buono, si deve decidere se fermarsi a Bocas o riprendere il viaggio verso il caldo sole del Pacifico. Mente gustiamo una ottima colazione con tortillas di mais e di pane fritte, e uovo strapazzato al Che Tree (a lato della stazione dei traghetti, circa cento metri sulla sinistra), la decisione è presa. La Lonely parla di Isola Boca Brava, sempre nel Chiriqui. Si riprende il viaggio a ritrovo verso questa nuova destinazione. Almirante -David e David -pulman verso Est che ferma a Boca Chica o all’incrocio corrispondente. Taxi dall’incrocio, e lancia verso l’isola. L’hotel Bocas Brava è una spiacevole sorpresa, il tetto è in eternit, una sgradevole consuetudine panamense… Dapprima ci accordiamo per una stanza per quattro con bagno in comune, quando ci ritroviamo per entrare nelle nostra stanza, ci comunicano dalla recption che non è più disponibile, e che dovremmo soggiornare nella camera suite ad un prezzo di circa 80 dollari a notte. Il proprietario si è fatto negare, così pur essendo le sei del pomeriggio, e nonostante la stanchezza, decidiamo di riprendere il viaggio e di raggiungere la vicina Las Lajas. Questa volta ci fermiamo a dormire al Refugio las Lajas, camera con bagno 30,00 dollari a coppia (anche questa struttura ha i tetti in lamierie di eternit), cena sempre al Refugio dall’amichevole Poli.
Martedì 6
Relax in spiaggia e visita nel pomeriggio al paese di San Felix. Foto di rito con le donne del villagio ancora vestite con i loro indumenti tipici.
Mercoledì 7
Partenza, verso Playa Blanca a circa 200 km da Panama City. Serrada simbolica degli indigeni sull’interamericana, bloccano solo 1 corsia, si può passare. Arrivo a Playa Blanca (Farallon) per l’ora di pranzo. La località, in cui vi è anche un piccolo villagio di pescatori, non fa però per noi. E’ completamente monopolizzatava da villaggi turistici super attrezzati, con piscine sulla spiaggia e animazione, all inclusive, ed extra lusso. Appena pranzato, e con una temperatura non proprio favorevole (circa 30 gradi) ci dirigiamo con un bus di passaggio verso l’incrocio dell’interamericana, destinazione la vicina (circa dieci km) Santa Clara. Troviamo alloggio a Las Veraneras, una struttura datata che offre sistemazioni economiche, 60 dollari in quattro (eternit sul tetto). Offre colazione, pranzo e la cena fino alle 20,00. Fin dal pomeriggio scoviamo a lato di Las Veraneras il Balneario Montecito, che offre oltre ai ranchitos, alle amache, e tavoli per mangiare sulla spiaggia anche due cabanas a pochi metri dal mare. Amore a prima vista, sarà la nostra casa per le ultime tre notti sul pacifico (60,00 dollari per quattro persone a notte). Serate piacevoli a base di barbeque, messo gentilmente a disposizione dal titolare Cicio, con libre di Pargo Rojo e Cervina, acquistato direttamente dai pescatori e mangiato, o aragosta e langostino comperati al mercato del pesce all’incrocio sull’interamicana. Ottimo pesce, grandi mangiate, pochi dollari spesi. Il fine settimana il Montecito offre anche il servizio di pranzo, Pargo Rojo (ottimo anche fritto) con contorno di patacones e zucca. Da provare. All’incrocio con l’interamicana a Santa Clara c’è un piccolo negozietto, ma i più forniti sono a Farallon, dove c’è anche l’unico bancomat della zona e l’hard Rock Caffè… Santa Clara ha una spiaggia lunghissima contornata da palme, acqua limpide, ville arabe lussuose, e zero turisti. Non aspettatevi vita notturna, le uniche due strutture della spiaggia chiudono alle 20,00… Solo nella giornata di sabato la spiaggia si anima di famiglie panamensi che con l’immancabile frigo da asporto passano una tranquilla giornata di relax.
domenica 11
Purtroppo arriva la domenica e dobbiamo tornare verso Panama City. Avevamo già fermato il Costa Inn, per l’ultima notte panamense, quarto piano, 50 dollari a coppia. Visita turista del famoso canale al Centro di Miraflores, (ingresso 5 dollari a persona) raggiunto con taxi, pranzo e nel pomeriggio Casco Antiguo, a curiosare per i negozi di artigianato, passeggiata sul lungo mare, un paio di salse in strada vicino al Mercato del Marisco e rientro in albergo. Cena in Casco Antiguo (il quartiere è tranquillo, ci sono ovunque poliziotti) per un utimo sguardo da lontano ai grattaceli panamensi e ai palazzi di origine spagnola recentemente ristrutturati.
Lunedì 12
Ultime ore di vacanza e relax sulla causeway, dove ci sono molti negozi ma aprono verso le due, niente shopping per noi. Il pranzo conclusivo del viaggio non poteva che essere al Mercato del Marisco (lo trovate all’inizio di Casco Antiguo). Sopra al mercato un ristorante propone un variegato menù a prezzi accettabili o potete farvi cucinare il pesce fresco acquistato dai negozianti. Per noi è tempo di rientrare, ultimo sole al Costa Inn bordo piscina e poi via verso Tocumen, l’aereo per il rientro ci aspetta.
Buon viaggio
Ciao