Il nostro primo peru’

Ciao a tutti. E’ passato un po' di tempo del tempo dal nostro “primo Perù” ma i ricordi sono ancora lì, più vivi che mai. Il volo e' andato benissimo. Alitalia + Taca Airlines, siamo partiti comodamente alle 10 del mattino da Malpensa e arrivati per cena a Lima. Ragazzi, un primo consiglio di cuore a tutti: contattate Yolanda, come...
Scritto da: rlana
il nostro primo peru’
Partenza il: 10/07/2004
Ritorno il: 31/07/2004
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Ciao a tutti. E’ passato un po’ di tempo del tempo dal nostro “primo Perù” ma i ricordi sono ancora lì, più vivi che mai. Il volo e’ andato benissimo. Alitalia + Taca Airlines, siamo partiti comodamente alle 10 del mattino da Malpensa e arrivati per cena a Lima. Ragazzi, un primo consiglio di cuore a tutti: contattate Yolanda, come abbiamo fatto noi. E’ veramente una persona fantastica, simpaticissima. Gia’ all’aeroporto, belli stracotti e rintronati, vederla sorridere, venirci incontro come un’amica e’ stato importantissimo, ci ha fatto dire “andra’ tutto benissimo”. Ci ha coccolati, e’ stata veramente grande. Per chi ha la fortuna, certo deve essere perfetto andare direttamente da lei (casa Yolanda). Noi non abbiamo trovato posto (quest’estate però non ci scappa!!), ma ci ha prenotato l’hotel Las Lomas. 20 dollari a camera, pulitissimo, nuovo, con tutte le comodita’ possibili, addirittura un po’ di lusso…. Ottimo. E poi, e’ stato bello al mattino dopo. Yolanda ci aveva gia’ prenotato il bus Ormeno per Pisco e ci ha accompagnati, ci ha seduti sul pullman e e’ stata li’ a sbracciarsi nei saluti finchè non siamo partiti. E a Pisco….beh…. Lui…il mitico Joel. E’ piu’.. Tutto di quanto credessimo. Più simpatico, più bravo, più tenero…ci ha organizzato tutto, abbiamo sempre mangiato insieme, riso come dei bambini..lasciandoci però ogni autonomia Come hotel siamo stati alla Posada Hispana: perfetta!!!!! Immancabile il giro in barca alle isole Ballestas e alla riserva Paracas. Fate questo giro, assolutamente. Abbiamo visto a pochissimi metri pinguini, leoni di mare cuccioli che giocavano con la mamma…. E la riserva…un paesaggio quasi lunare, difficile da descrivere. In piu’ il clima e’ perfetto. Di giorno un sole gradevolissimo con il venticello, alla sera un fresco mica male, si dorme alla grande sotto il piumone. Segnatevi ‘indirizzo per un pranzo da leccarsi le caviglie alla riserva Paracas. Il ristorante si chiama “La Tia Fela”: una sogliola ai ferri da urlo, molluschi freschi…Siamo stati a tavola dalle 2 alle 4 di pomeriggio. Rende l’idea? E ora… in volo alle Linee di Nazca. Per il sorvolo delle linee, i pareri sono contrastanti. Noi ne siamo rimasti entusiasti. Poi, da veri signori, ci siamo concessi un hotel a Nazca per riposarci al pomeriggio (3 USD mezza giornata) e abbiamo preso il bus notturno per Arequipa. Ottima la linea Cial: molto meno conosciuta di Ormeno, più economica, con mezzi nuovi e pulitissimi. A Arequipa… eccoci a La casa de Tin Tin E’ veramente bella, accogliente e in un posto con un panorama…Un piccolo consiglio a chi mi legge: chiedete della camera numero 3: ha il terrazzo con vista sulle montagne. Arequipa e’ bellissima e inoltre il clima e’ perfetto. A proposito: non perdetevi a nessun costo il succo di papaya: e’ eccezionale e di quella qualità si trova solo li’.(in qualunque chiosco) Ne abbiamo scolati litri: e’ molto più delicato del succo (peraltro ottimo) di papaya che si beve in qualsiasi altra città. Visto come si diventa raffinati dopo un viaggio in Peru’??? Dunque, per arrivare a Puno avevamo pensato in Italia di prendere l’aereo (circa 40 dollari a testa). Poi, abbiamo avuto l’idea luminosa. Abbiamo preso un taxi con autista spendendo 120 dollari fra tutti (eravamo in 4) e comodamente siamo partiti in macchina alle 15 per Puno arrivando verso le 20. Certo, esiste la soluzione piu’ economica del bus, ma così ci siamo fermati quando volevamo, acclimatandoci poco per volta e soprattutto godendoci un panorama veramente stupendo. Insomma, un consiglio: auto, bus, monopattino… Ma non prendete l’aereo, vi perdereste posti bellissimi. A Puno avevamo prenotato la Posada Don Giorgio (30 usd a camera con prima colazione). L’avevamo trovato per caso su internet e siamo stati fortunati. Hotel pulitissimo, bel bagno in camera..tutto bene.. A parte un freddo demenziale. Ok partire con poco vestiario, tanto si compra tutto li’. Ma a Puno c’e’ ben poco (e poi a noi serviva solo come base per la prima e l’ultima sera, dato che l’indomani ci siamo trasferiti all’isola di Suasi). E non puoi prevedere di dormire a Puno in luglio con cappello di lana, due maglioni, pantaloni e calzettoni di lana!!!!!!Ach!!! Ovviamente Puno vuol dire Titicaca e, per noi, l’isola di Suasi. Posso dire che ..forse è così il paradiso. Lo so, prevengo ogni possibile contestazione: non e’ certo una soluzione economica. Noi abbiamo pagato 155.00 usd a testa per 2 notti, pensione completa, ingresso all’isola che e’ area protetta, trasporto andata e ritorno in barca (con tappa a Uros e circa 1 ora a Taquile).Tenete conto che sono circa 4 ore di navigazione. L’isola, privata, e’ il massimo in fatto di natura, pace, animali, bellezza… Nessun rumore, o motore o altro. In più abbiamo avuto la fortuna pazzesca di essere solo noi 4: un’isola tutta per noi, vi rendete conto???. L’ecolodge e’ di una bellezza unica, curato nei minimi particolari, gestito dalla proprietaria dell’isola. Solo energia solare, anche per cucinare. Mettono le pentole dal mattino in un grande pannello che, come una lente, scalda i cibi sfruttando il calore del sole. Non solo non si inquina, ma si evita di tagliare il legname. E’ un’isola molto verde, con fiori bellissimi. E poi, la gioia di starsene stravaccati in amaca con alpache e vigugne che ti girano attorno, masticando (con disperazione della proprietaria e divertimento nostro) le piante di margherite… Cosa si fa? Nulla o tanto, dipende. Si va a fare un giro intorno all’isola con la barchetta a remi, si passeggia, ci si rilassa e se ne approfitta per acclimatarsi all’altitudine (infatti, nessuno di noi ha poi avuto problemi per il soroche). Io ho passato almeno due ore, da sola, a accarezzare un piccolo di alpacha, e non e’ un’esperienza da poco…qui gli animali non sono in alcun modo minacciati, per cui li si avvicina senza alcuna difficolta’. Noi abbiamo deciso di riposarci due notti, ma almeno una la consiglio a tutti…E poi, starsene a guardare il tramonto da una comodissima poltroncina in terrazza, bevendo un mate, con un lago finalmente pulito, di un blu intenso..stupendo, veramente. Difetti: il solito freddo indescrivibile, mai provato in Italia (anche qui,nonostante l’hotel possa essere equiparato a un nostro 5 stelle, di riscaldamento in camera neanche a parlarne). Si passa la sera a leggere davanti al camino nel salone, su divani comodissimi, parlando con la titolare (una signora gentilissima,felice di dare tutte le spiegazioni su questo progetto ecologico con l’Universita’ di Lima) e ci si prepara moralmente ad una notte di gelo. Dimenticavo: il cibo e’ ottimo e genuino: marmellate fatte in casa, zuppe con le loro erbe…E’ stata una parentesi bellissima e rilassante, in previsione della partenza per Cuzco e per il trekking di due gg.dal KM. 104 (ebbene si’, siamo stati tra gli ultimi fortunati a poterlo fare). E, finalmente, a Cuzco. Ovviamente alla Piccola Locanda di Matteo e Camila (quanto ci mancano!!!!) Che dire? meglio di ogni ottimistica aspettativa! Matteo ci ha subito accolti come un vecchio amico, ci ha offerto un ottimo aperitivo di pisco con non so bene cosa e di lì…la gioia di essere finalmente alla locanda, l’alcool … ho cominciato a parlare e ridere ininterrottamente per tutta la settimana. Nel frattempo, il prode Enrico aveva preparato con le sue manine le tagliatelle all’uovo!!!!!!!!!! quale inizio migliore? Sono stati tutti magnifici da subito: Camila con la sua gentilezza, disponibilità (grazie, ci hai veramente aiutati in tutto, sei dolcissima ), Panchito (il gatto di casa) non aveva ancora preso confidenza per cui si è limitato a ciancicarmi i lacci degli scarponcini… insomma, sembrava di essere in famiglia…. A tanta distanza dall’Italia. E Matteo, beh… un grande! per la simpatia, la pazienza (va beh, continuavo a massacrarlo di domande, ma ormai si era rassegnato), il modo di farti sentire un’amica, non una semplice cliente. Cosa abbiamo visitato? tutto il possibile: Cuzco, i siti intorno alla città a cavallo (la gita merita veramente), Chinchero e il suo mercato, Ollantaytambo, Maras e Maray (una piu’ incantevole dell’altra, da non perdere assolutamente!!!!!!). Non poteva mancare naturalmente Huaro., la scuola per ragazzi disabili a circa 80 km da Cuzco, ora completamente rinata grazie all’Associazione Magia delle Ande. Mi ha fatto molto riflettere. Era un misto di sensazioni: l’ammirazione profonda per la dolcissima maestra e la rabbia per una politica demenziale, per il menefreghismo del governo e della chiesa… Si’, perché in Peru’ ammiri i paesaggi, ridi con gli amici vecchi e nuovi per mille sciocchezze, ma continuamente ti ritrovi a sbattere la faccia contro la povertà (se penso alla periferia di Pisco…), la degradazione in paese così bello, senti parlare di corruzione in mezzo a gente che vive come manco ci immaginiamo.. E ti monta una rabbia, un senso di impotenza, senti sulla pelle l’ingiustizia… Ma torniamo al Cuzco. Ovviamente non ci siamo fatti mancare nulla, compresa la visita da una curandera che con foglie di coca mi ha predetto il futuro. non ci credo, certo (beh, però..) ma è stato bello il rito, non potevo certo perdermelo. Mi è piaciuto tutto ma cosa veramente ha affascinato me e Giorgio è stato il mercato alimentare. Matteo, ci ha fatto conoscere quei succhi di melanzana e ananas.. Indimenticabili. E poi, tutte quelle erbe, quella frutta magnifica, papaia, avocados, banane.. Che manco ce li immaginiamo in Italia. Non poteva mancare ovviamente la cena preparata dai sottoscritti a base di gnocchi al pomodoro e di frittatine alle erbette..In fondo, alcool, gnocchi, ore piccole.. Era il modo migliore, consigliato da tutte le guide per prepararsi alla levataccia dell’indomani (ore 4 ripeto 4 di mattina) per l’Inka Trail di due giorni. E qui, siamo al momento piu’ demenziale della vacanza. Il povero Matteo è riuscito alla sera a strisciare fino alla nostra camera raccomandandoci di non fare rumore al mattino per non svegliare gli altri ospiti. Ok. Al mattino, tutto bene. Cioè, piu’ o meno, perché Giorgio si era confuso sull’orario di partenza e ci ha tirati giù dal letto alle 4 invece che alle 5. Piano piano, per non disturbare, Isabella entra in cucina a fare il caffe’, cominciamo ad attendere la guida (che arriverà tranquillamente a prenderci alle 5,30) e intanto Isabella, vestita da provetta camminatrice super tecnologica, si siede tranquilla a coccolare Panquito che, ovviamente, dimostra la sua commozione con una mega spisciazzata sulla felpa. Una fatica a non scoppiare a ridere… Sempre movendoci in punta di piedi, cominciamo a sentire un parapazumpa che da flebile diventa tonante (alle 5 di mattino, ovvio!!), scoppi di petardi. Apriamo la porta e veniamo investiti dalla banda musicale che armata di bassotuba, tamburi, petardi .. Passa casa per casa a segnalare che si festeggia la fiesta patria. Incredibile, solo a Cuzco poteva succedere. E poi, l’Inka Trai dal km. 104 .Ero terrorizzata, io che non riesco a fare le scale di casa senza il bocchettone dell’ossigeno, che appena vedo un sentiero sento mal di milza… CI SONO RUSCITA, CE L’HO FATTA!!!!!!!!!!!! E senza particolare sforzo, direi. In compenso, è crollato Giorgio. Beh, secondo me senza allenamento, pesando 100 kg e fumando 20 sigarette al giorno parti un po’ svantaggiato. Ma effettivamente era sempre stato benissimo, durante tutto il viaggio abbiamo comunque camminato molto e decisamente mi dava polvere. Boh, comunque dopo un’ora ha dichiarato forfait, ma tornare indietro non aveva senso e così, fra uno “sto morendo”, “mannaggia al trekking” “ ma chi ha avuto un’idea così del…” (per inciso, l’idea era stata sua (“che vuoi che sia, da ragazzo scalavo di corsa le montagne”), siamo arrivati al rifugio (circa 7 ore di marcia invece che tre o quattro, ma va bene lo stesso). Ottima l’organizzazione. Trattamento di lusso, addirittura imbarazzante. Tutti gli altri (fra l’altro reduci dal 4 giorni) mangiavano in un unico salone, sedie di plastica, ovviamente una situazione spartana. Beh, noi 4 con la povera guida che ci ha sopportati siamo stati portati in una saletta in mezzo al salone, circondata da pareti in vetro (un acquario, praticamente) seduti su comodissime poltrone. E che dire della camerata riscaldata, con bagno e doccia, solo per noi mentre tutti gli altri dormivano in tenda??? L’indomani, sveglia alle 3.(di mattino, sì). Marito che dopo tre tornanti si ricorda di stare male ma questa volta invece di morire per la strada si imbufalisce e… arriviamo trionfalmente a M.P. Ok, l’idea è quello di arrivare alla Porta del Sole all’alba. Isabella infatti è arrivata e ha scattato un mucchio di foto. Giorgio, Luca e io (solidarietà per il sofferente) siamo arrivati .. Non dico al tramonto ma quasi. Ma veder comparire M.P. Dalla nebbia, lentamente…. È stato lo spettacolo più incredibile cui potessimo assistere. Di colpo è passato tutto:; la stanchezza, le magagne… c’era solo la bellezza e lo stupore di ciò che vedevamo. Tanto che il moribondo si è prontamente ripreso e ci siamo aggirati incantati fino al pomeriggio. Un consiglio: alzatevi presto, prendete il primo pulmino (mi pare che parta alle 6 di mattina) per M.P. E fatevi il sentiero per la Porta del Sol. Non riuscirete ad arrivare magari all’alba, ma comunque è una meraviglia e poi a quell’ora c’è pochissima gente. Come camminata, boh, direi 2 ore per i piu’ tranquilli. Parlerei per ore di M.P., del senso di mistero, della bellezza pura, del senso di perfezione… E’ da vivere. Oramai siamo alla fine del viaggio. La partenza per Lima è stata triste: l’idea di abbandonare tutto questo mondo proprio non ci piaceva neanche un po’. Solito ritardo aereo (Taca per Caracas) e…. Lima. Ma questo viaggio, nato all’insegna della fortuna, sognato da anni, bellissimo per i luoghi, la gente, le situazioni… senza che si siano mai verificarti veri problemi.. Non poteva che concludersi con la sorpresa più bella che potessimo ricevere: Yolanda che, del tutto inaspettatamente, ci aspettava da ore in aeroporto, con tanto di taxi. La cena insieme, l’ultima per noi in Perù, le chiacchiere confuse (noi non sappiamo lo spagnolo, lei non pala italiano…nessun problema a capirci), il suo sorriso, le risate… Come non tornare? E, infatti, a settembre il Nord Perù ci aspetta!!! Penso a nomi come come Tarapoto, Chachapoyas, la fortezza di Kuelap, Trujillo, Chan Chan.. Solo per dirne alcuni e… sarà meraviglioso, ne sono sicura!!! Indirizzi e-mail consigliati: LIMA: Casa YOLANDA: http://utenti.lycos.it/casayolanda/ e-mail: uangelo@email.it (in italiano) PISCO (Riserva Paracas, Isole Ballestas, sorvolo Linee di Nazca, ICA..) Joel Jara http://groups.msn.com/Excitrip-EnglishVersion AREQUIPA e escursioni al Canyon del Colca: La Casa De Tin Tin (FRANCOIS): http://www.hoteltintin.com/ CUZCO: www.piccolalocanda.com; e-mail: info@piccolalocanda.com (anche qui, nessun problema a scrivere in italiano) – MATTEO E CAMILA AGENZIA VIAGGI per singole escursioni, Inka Trail o viaggi combinati: sempre di Matteo e Camila, gli amici de “La Piccola Locanda” SUASI: albergue@islasuasi.com E ovviamente, per qualsiasi informazione: www.peru.it


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