Il nostro meraviglioso viaggio di nozze in America

Un tuffo on the road nel West, attraverso stati, parchi e miti che fanno sentire ogni viaggiatore protagonista di un film, il film più bello della propria vita
Scritto da: daniluca
il nostro meraviglioso viaggio di nozze in america
Partenza il: 28/07/2011
Ritorno il: 22/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
E’ gennaio quando posso esprimere un desiderio: costruirmi il viaggio di nozze scegliendo una meta che ho negli anni sempre sognato. Strano ma vero… non è poi così semplice, ci sono mete come la Polinesia davvero inavvicinabili (solo il volo, a gennaio costava circa 4000€ a persona in agosto) o Paesi su cui rimango indecisa fino all’ultimo, poi guardo foto, leggo racconti e alla fine ci decidiamo: west coast usa arriviamo! E direi che dopo aver pensato alla meta e al volo possiamo anche decidere la data del matrimonio, nata in conseguenza alla meta scelta per il viaggio di nozze. Quando si dice le priorità!

Partiamo con una piccolissima perplessità: il mare ci mancherà? Siamo reduci da 6 mesi di intenso lavoro per la casa finita non in extremis… di più! La preparazione del matrimonio e l’intensa mole di lavoro che ci lascia fuori casa 12 ore al giorno. E quindi ci chiediamo anche… ma ce la faremo? Ci aspettano migliaia di km. Beh, ex post posso dire che nulla fu più catartico! Quindi anche se siete stanchi non temete, vi rigenererete! Molto più che stando spaparanzati dormendo sotto il sole per 10 ore di fila in qualche luogo esotico!

DETTAGLI TECNICI

Il nostro viaggio è durato circa 25 giorni (23 pieni) e abbiamo toccato 5 stati: California, Nevada, Utah, Colorado e Arizona.

VOLO

Nel volo abbiamo speso circa 1.100€ a testa volando con Air France, partendo da Bologna e facendo un solo scalo a Parigi, poi dritti a San Francisco. Volendo si trovano anche ottime offerte sugli 800€ a febbraio-marzo, ma spesso con due scali. Essendo scali interni può rivelarsi difficoltoso e stancante. Oppure ci sono ottime tariffe da Milano ma con il cambio aeroporto a Londra. Insomma bisogna valutare una serie di fattori nella scelta del volo. Noi per esempio abbiamo scartato Milano a priori perché anche se avremmo speso 300€ in meno di volo poi ce li saremmo rimangiati con autostrada, benzina e parcheggio. Comunque in altissima stagione il volo costa circa 1.000€ da Bologna, in altri mesi e con maggiore flessibilità di giorni (partenze e ritorni infrasettimanali) si possono risparmiare fino anche 400€.

AUTO

Per quel che concerne l’auto abbiamo prenotato a marzo un’auto sul sito della Alamo, poi arrivati sul posto si possono fare delle modifiche volendo. Noi essendo in viaggio di nozze abbiamo chiesto un up grade, e ci hanno lasciato per lo stesso prezzo un Ford Edge limited edition con navigatore incluso. E’ stata una macchina super comoda che ci siamo goduti tantissimo. Nel bagagliaio ci stavano tutte le nostre valige ed altro ancora, e la guida davvero piacevolissima. Per 25 giorni abbiamo speso circa 1.000 di noleggio. Prendendo e riportando l’auto in California abbiamo avuto anche il secondo guidatore gratuito. Quindi superati i maggiori costi (volo ed auto ci sono costati 1.500€ a testa) per il resto con altri 1.500€ ci siamo pagati tutto il resto, dalla benzina (che costa molto meno che da noi), motel, cibo, escursioni,ecc. Con la Alamo ci siamo trovati molto bene, l’unico neo è che non ti dicono che quando l’oil life è al 10% devi andare da un meccanico, fartelo cambiare, facendoti fare una fattura e poi loro ti rimborsano la spesa scalandotela dal prezzo del noleggio (l’addebito sulla carta è il giorno della riconsegna).

ALLOGGIO

Noi ci siamo orientati sui Motel, comodi, puliti e con un buon rapporto qualità prezzo. In media ci sono costati circa 90-100 usd. Fondamentale è prenotarli in maniera strategica. Mi spiego se un motel dentro ad un parco costa 200 usd una soluzione può essere quella di prenotarne uno appena fuori alla metà ed in 10-15 minuti si è dentro al parco, avrete risparmiato e magari al mattino avrete fatto benzina fuori dal parco a prezzi onesti. Noi li abbiamo prenotati sempre via internet. Molti di essi li potete anche disdire alle 24 alle 48 h prima, ciò è molto utile se l’itinerario vi si modifica in itinere. Prima di prenotarlo se avete tempo e voglia fatevi un giro anche su tripadvisor, le recensioni sono molto importanti perché magari il sito non fornisce una serie di dettagli che possono tornarvi utili, oppure tanti parlano bene di un motel che voi non avevate preso in considerazione dalla semplice ricerca sulla rete. Se poi in alcune zone non trovate proprio più posto giocatevi l’ultima carta facendo una ricerca su booking o venere, magari a loro è rimasta qualche camera per la destinazione da voi scelta, non ci sono grosse variazioni di prezzo, anzi a volte è vero il contrario, dipende. Un’ultima cosa sull’alloggio: noi abbiamo scelto sempre motel con parcheggio gratuito, è di fondamentale importanza nelle grandi città (se come noi avete un budget) e con i soldi che risparmiate nel parcheggio fate escursioni, mangiate, visitate musei, ecc. Nei parchi invece questo problema non sussiste.

ABBIGLIAMENTO

Anche in agosto non dimenticate un paio di calzoni lunghi, qualche felpa ed una giacca a vento. In California e nei parchi del west in generale infatti al mattino è sempre nuvoloso e fresco (circa 16 gradi). Da considerare poi che non essendo luoghi vip o modaioli meglio un paio di calzoncini corti e qualche maglietta in più rispetto alle scarpe col tacco o chissà quale abbigliamento di tendenza; questi ultimi infatti possono essere lasciati comodamente a casa. Spesso nei motel (soprattutto nelle grandi catene come best western, travelodge, motel 6, ecc.) si trovano lavanderie, ossia stanze con un paio o più di lavatrici, asciugatrici, e dispenser di detersivi. Funzionano con quarti di dollaro, per cui siate certi di averne. Molti motel li cambiano con banconote senza problemi.

ASSICURAZIONE

Non partite senza una buona assicurazione, io ne ho utilizzata una della e-mondial con massimali sanitari illimitati, scontatissima a 150€ circa in due (inviando via mail le pubblicazioni di matrimonio). C’è chi parte senza, io che ne ho dovuto aver bisogno ve la straconsiglio perché negli Usa la sanità ha un costo elevatissimo e se siete nei parchi o in auto e doveste aver bisogno solo anche di basiche cure potreste ritrovarvi ad affrontare sorprese salate e amare. Nel corso della vita buttiamo via tanti soldi anche non volendo, non sono certo un centinaio d’euro per tutelarvi che vi cambiano la vita.

MEZZI DI PAGAMENTO

Noi viaggiavamo con 2 carte di credito, una prepagata e contanti (circa 3.000 dollari, presi nel corso dei mesi in base al cambio). Utilizzando contanti e potendo pagare ovunque con la carta non abbiamo mai avuto bisogno di prelevare, e quindi non abbiamo sostenuto spese in tal senso.

Ricordatevi infine la procedura Esta, da fare tramite il sito dedicato, ci vogliono 10 minuti e costa circa 15 dollari. La spesa totale è stata di circa 3.000€ a testa per 25 gg. La metà esatta se non meno di quanto propone un’agenzia viaggi per cui per gli Stati Uniti soprattutto vi consigliamo caldamente di muovervi autonomamente, è davvero semplice negli Stati Uniti!

Infine un ringraziamento particolare lo vorrei fare nei confronti dei ragazzi di usaontheroad (www.usaontheroad.it), appassionati di Stati Uniti che hanno creato un sito senza fini di lucro in cui aiutano tantissimo gli utenti tramite consigli di ogni tipo. Competenti e preparati a loro devo gran parte della riuscita del mio viaggio. Questi ragazzi infatti non mi hanno dato nomi di hotel o altro, piuttosto mi hanno insegnato a costruirmi un viaggio negli Stati Uniti, dandomi delle dritte spettacolari!

IL VIAGGIO

28 luglio, Italia– SAN FRANCISCO

Si parte finalmente. Adoro volare da Bologna, essendo a circa 100 km da casa riesco a farmi portare e venire a prendere dai miei genitori così abbiamo modo di risparmiare anche su benzina e parcheggio! Se poi penso che avremo un solo scalo mi sembra davvero una passeggiata. Dopo una manciata d’ore siamo a Parigi la distanza dal nostro gate per San Francisco è grande, camminiamo e camminiamo e camminiamo… e finalmente arriviamo. Ma c’è una fila pazzesca e vado dall’addetto alla sicurezza della prima classe dicendo che rischiamo di perdere il volo così ci fa passare e dopo una ventina di minuti siamo sul nostro bellissimo aereo. Egitto a parte è la nostra prima volta fuori Europa ed è davvero emozionante, l’aereo ci sembra enorme, che bello! Finalmente siamo in viaggio di nozze, ma ancora non ci credo! Lo sapevo che valeva la pena sposarsi non foss’altro per la luna di miele! Arriviamo a San Francisco in pausa pranzo (abbiamo guadagnato tante ore) e andiamo dritti al desk della Alamo. Per farlo occorre prendere un treno interno all’aeroporto. Dopo circa un’oretta siamo nel nostro motel a San Francisco (http://vannessinn.com). Il motel ha parcheggio gratuito, camere non enormi ma comode e pulite. Inoltre è strategico perché vicino al molo ed al centro. Ve lo consigliamo caldamente! Posati i bagagli andiamo a fare la spesa. Nei motel non c’è la colazione e non siamo amanti dei dolci americani, al tempo stesso al mattino vogliamo perdere meno tempo possibile per cui ci organizziamo comprando biscotti, cracker, cereali, tovaglioli, posate di plastica, bicchieri nonché spazzolini e dentifricio, shampoo e creme che avevamo evitato di portarci dall’Italia per tenere la valigia più leggera. Insomma la nostra auto diventa un rifugio di sopravvivenza in cui potremmo stare per giorni! Sono ormai le 18… caspita è ora di organizzarci per la cena dato che i ristoranti alle 9 chiudono! Tanti italiani, soprattutto quelli abituati a viaggiare nel sud Europa si stupiscono; in effetti per noi può rivelarsi bizzarro dato che in media andiamo a cena in quell’orario. Vero è anche che dopo essere stati su molto presto al mattino, fatto tanti km, ed aver scorazzato nei parchi trovarsi a mangiare per le 19 ed a letto per le 21 è rigenerante! E infatti sono le 21.15 e noi, battendo ogni nostro record siamo già nel letto, stanchi morti e pronti per essere abbracciati da Morfeo.

29 luglio SAN FRANCISCO- ALCATRAZ- PIER 39-CABLE CAR-UNION e ALAMO SQUARE

Questa mattina sveglia alle 6.30, come ogni mattina del resto! Insomma non siamo certo venuti per dormire, quanto per vedere e scoprire! E comunque andando a letto presto è più che fattibile. Per oggi dall’Italia ho prenotato l’escursione ad Alcatraz (www.alcatraztrips.com), dove in altissima stagione si rischia di non trovare posto. Mi dispiacerebbe non vederla visto che siamo a Sfo e siccome spesso capita che in alta stagione i posti siano esauriti mi tutelo per tempo. Potete scegliere fra diverse tipologie di escursioni. Noi abbiamo presto la prima del mattino che parte alle 8.30 (noi siamo partiti alle 7.45 e ci siamo arrivati a piedi, se venite da più lontano calcolate il tempo di parcheggiare) e dopo pochi minuti siamo già a far visita ad una delle prigioni più famose del mondo. Prendiamo un’audioguida che ci permette di capire meglio i luoghi che stiamo visitando. La giornata è grigia a rende perfettamente la tristezza e l’angoscia che si possa provare da prigionieri. Rientriamo in pausa pranzo e ci gustiamo un veloce pasto frugale al Pier 39. Che dire del Pier 39, l’abbiamo trovato delizioso! E’ un molo ricco di negozietti, fiori e colori. Certo è turistico, ma al contempo graziosissimo e ce lo gustiamo passeggiando lentamente e scattando a più non posso fotografie. Dulcis in fundo andiamo a vedere i leoni marini che si coccolano, giocano e schiamazzano proprio lì vicino. Anche noi, come i gabbiani ci appoggiamo sulla staccionate e respiriamo l’aria del mare, chiudiamo gli occhi respiriamo lentamente e non riesco a non pensare che sono in America! Non so esiste l’american dream (c’è chi sostiene che oggi si debba parlare di chinese dream) però tutto il nostro viaggio mi farà un certo effetto. Si possono spendere fiumi di pensieri e parole su questa nazione. C’è chi odia gli Stati Uniti per il loro colonialismo capitalistico aggressivo (fa strano detto dagli europei, dato il nostro passato non pacifista), piuttosto che per Guantanamo e chi li venera con somma stima. In realtà non penso che nella storia si possa distinguere semplicemente tra buoni o cattivi; bene o male tutte le nazioni si sono comportate in maniera crudele e virtuosa nel corso del tempo, Stati Uniti compresi. Insomma, non esiste una nazione migliore di altri e tutte andrebbero visitate per scoprirle e cercare di capirle. Poi ognuno di noi, in base al proprio trascorso, al proprio budget, alle proprie passioni alla proprio voglia di scoprire fa delle scelte. Per quel che ci riguarda, gli Stati Uniti hanno esercitato su di noi fin da subito una forte attrazione per due ragioni principali. La prima è che innegabilmente siamo nati negli anni ’80, quando ancora il digitale terrestre non esisteva, erano anni in cui c’erano solo cartoni animati giapponesi e una quantità spropositata di film e telefilm americani che adoravo, per cui viaggiare per questo Paese è stato un continuo dejà vu, mi sentivo io stessa in un telefilm ed è stato semplicemente bellissimo. La seconda ragione risiede invece nel fascino dei paesaggi del west. Ma gli Stati Uniti non sono solo questo, durante il nostro soggiorno abbiamo anche scoperto persone estremamente cordiali e gentili sempre pronte a dare una mano allo “straniero”, non ti invitano a cena ma se ti si ferma la macchina si fermano per darti soccorso,se cadi ti aiutano a rialzarti e magari ti danno l’ultimo goccio d’acqua della loro borraccia mentre stai facendo biking sotto il sole e con 40 gradi. Hanno uno straordinario atteggiamento proattivo che francamente invidio e un rispetto del loro immenso patrimonio naturale che vorrei fosse importato anche nel mio Paese, quel lo stesso Paese che sta distruggendo e svendendo patrimoni dell’Umanità. Sono triste quando ci penso.

Beh forse ora è il caso di tornare a San Francisco… sono le 15 e così decidiamo di fare un giro con il simbolo di questa città; si si proprio lui, il Cable Car! Non perdetevelo! Assomiglia un po’ ai vecchi bus di Lisbona (esempio il tram 28). San Francisco in effetti profuma ancor oggi d’Europa. Uno degli aspetti che maggiormente ci affascina risiede però nella libertà di espressione delle persone (è una città in cui due persone omosessuali possono non sentirsi discriminate), il che me la rende simpatica sin da subito! Nonostante il cielo… quasi perennemente grigio! Arriviamo dunque in centro, ben organizzato e pulito ma non mi fa impazzire, ci sono tanti uffici e negozi… non è il mondo, così decidiamo di dirigerci ad Alamo Square. Questa piazza verde in cui si affacciano le case più famose di San Francisco dette anche “Painted Ladies” è davvero bella! Niente a che fare con palazzi e grattacieli. Tantissimi film sono stati girati con questo sottofondo e anche io quasi quasi sento di esserci già stata! In men che non si dica è ora di tornare in motel e poi andare a cena. Diversamente dalla sera precedente (abbiamo preso una super sola in una steak house) questa sera ci diamo all’hamburger da Mel’s! Buonissimo! Sarà che erano anni che non ne mangiavo uno, anzi a dire il vero direi che sono quasi satura di hamburger, ma non importa, domani vedremo.

30 luglio GOLDEN GATE – POINT REYES NATIONAL PARK

Oggi dedichiamo la giornata a questo parco nazionale ad un’oretta abbondante da San Francisco. Se non volete spendere i vostri giorni a San Francisco in giro per negozi ve lo consiglio caldamente, ci si sente fuori dal mondo, si ha modo di poter vedere animali marini e fattorie nonché uno splendido e solitario faro che accoglie i naviganti. Ora il faro è in uso ma non ci abita più nessuno, si ha modo però di vedere come viveva il guardiano e devo dire che fa un certo effetto ma non voglio svelarvi altro! Vi dico solamente che ne vale la pena!!!:-) Al ritorno ci feriamo a contemplare un altro simbolo di San Francisco: il Golden gate, davvero suggestivo!

31 luglio SAN FRANCISCO –MONTEREY- CARMEL BY THE SEA – YOSEMITE

Oggi lasciamo San Francisco, non prima però di andare a vedere la “Crookedest Street in the World” in quel di Lombard Street. E’ la via più tortuosa del monda ed è contornata da piante e fiori, si adagia su una piccola collina ed è molto scenografica. Dall’alto si ha un’ottima vista della città. Fatte le foto di rito ci dirigiamo dunque verso Monterey, una graziosa cittadina a sud di San Francisco. Non l’ho trovata imperdibile ma per chi ha qualche giorno in più a disposizione vale sicuramente un paio d’ore d’escursione. Proprio lì accanto c’è anche quella che io chiamo la Milano Marittima della California: Carmel by the sea. Curatissima in ogni dettaglio, con case con pietra e travi a vista, viali silenziosi e ricchi di fiori e pini, gallerie d’arte… è l’ideale per rigenerarsi. Sono le 16 ed è tardi… stasera dobbiamo arrivare ad Oakhurst. Lo abbiamo scelto rispetto al parco dello Yosemite perché costa meno ed è proprio attaccato al parco, inoltre è iper strategico anche perché permette di iniziare la visita al parco nel miglior modo possibile, da sud (almeno per il giro che volevamo fare noi. Alloggiamo al Bed of Roses Bed & Breakfast (con colazione a pagamento che noi non facciamo perché attrezzati), www.abedofrosesbandb.com, un piccolo B&B molto carino e non troppo caro ma poco funzionale (più che il letto a baldacchino con coperta zebrata avremmo preferito una doccia e il frigo in camera per far rimanere al fresco l’acqua). Tornassimo indietro ci orienteremmo su un altro motel ad Oakhurst, disponibilità permettendo. A maggio, infatti, tante strutture erano piene. Ceniamo al ristorante messicano El Cid… davvero ottimo! Breve parentesi: da questa sera il ristorante messicano e le fajitas (carne alla griglia con verdure) diventeranno i nostri migliori amici. Quindi, se non siete amanti degli hamburger o il vostro fegato implora pietà non temete, la buona e sana cucina messicana vi sarà sempre di sostegno!

1 agosto YOSEMITE NATIONAL PARK

Come ogni mattina alle 6.30 la sveglia suona e alle 7.30 si parte, prima delle 8 siamo al parco. Siamo tra i primi ad entrare e ne approfittiamo per fare l’annual pass al costo di 80 usd che dà accesso a tutti i parchi nazionali comprendendo il guidatore, l’auto e tre passeggeri. I pass sono nominativi e molto spesso ci hanno chiesto la carta d’identità. Non credete a chi millanta di usare quello di altri amici, non vale la pena fare simili figure, e poi se si pensa a come tengono i parchi mi sembra più che doveroso, anzi considerando che si potrebbero potenzialmente vedere tutti i parchi nazionali statunitensi per un anno. Ovviamente occorre fare qualche calcolo prima di partire, valutando quanti se ne vedranno (in media costano 20 usd). Noi ne abbiamo visti tanti per cui ci è convenuto. Ogni volta che si entra in un parco viene data una cartina e spesso i rangers organizzano percorsi guidati davvero molto interessanti. Noi iniziamo da sud con Mariposa Grove, ci fermiamo al pioneer yosemite history center (molto grazioso), poi ci spostiamo verso il centro da cui ammiriamo il cuore dello yosemite con le sue vette… Half Dome in primis. Fermandoci in quasi ogni view point raggiungiamo Tioga road… il tetto dello yosemite, un posto fiabesco davvero impressionante. Usciamo dal parco alle 18. Siamo distrutti ma paghi di una giornata intensa e spettacolare dentro questo parco californiano imperdibile davvero. Raggiungiamo dunque Lee Vining a 10 minuti dall’uscita del parco, molto strategico per l’escursione di domani. Dormiamo al Murphey’s Motel (www.murpheysyosemite.com), spartano ma al contempo funzionalissimo e molto spazioso. La sera ceniamo in un ristorante disgustoso… è ufficiale, ho delle difficoltà con la cucina americana, troppe salse, troppi pasticci!

2 agosto BODIE GHOST TOWN – DEATH VALLEY

Questa mattina andiamo a vedere una città museo. Si tratta di Bodie, fondata nell’800 dai pionieri che qui scoprirono l’oro e ne fecero una città molto ricca e trafficata. Oggi è un museo all’aria aperta dove ogni due ore un ranger si mette ai piedi della chiesa ne racconta le passate glorie (dove pare siano arrivate ad abitare circa 10.000 persone). Diversamente da altre città fantasma Bodie non è commerciale. Qui è come se il tempo si fosse fermato, e questo le conferisce un’aurea incredibilmente affascinante. Ci sono ancora i cartelli in legno delle vie, alcune abitazioni sopravvissute al tempo e alle intemperie tra cui una scuola, una chiesa, e un negozio di generi alimentari e vestiti. Dalla finestra di alcune abitazioni si possono scorgere letti, utensili e qualche mobile. Un autentico tuffo nel passato, molto forte, che ci lascia decisamente a bocca aperta. Terminata la visita affrontiamo un primo lungo tragitto verso la mitica Valle della Morte. Nel tragitto dalla Bodie alla Death Valley ci fermiamo in paesi davvero da film tipo Bishop! Mamma come li adoro! Hanno un sapore western e messicano al contempo. Spesso nascono su una strada e da un lato ti trasmettono un senso di malinconia e solitudine, dall’altro c’è quel senso bucolico e di piccolo paese a misura d’uomo che mi ha sempre attirato. Facciamo un piccolo rifornimento di viveri al supermercato dove intratteniamo un’amabile conversazione con i nostri vicini di fila… sono proprio socievoli gli americani! Qui ti senti proprio nella Real America, quella rurale, semplice e spontanea… come a piace a me! Entriamo finalmente nella Death da Panamint Springs. Qui dove non si incontrano poi così tante auto… a far la foto di fronte al cartello d’ingresso; ci troviamo non solo dei nostri corregionali ma proprio concittadini! Quando si dice com’è piccolo il mondo! Venendo da sud decidiamo di andare a dormire a Stovepipe wells (www.escapetodeathvalley.com). Avendo avvertito che eravamo in viaggio di nozze al prezzo di altre stanze ci hanno dato la più grande. C’è una scrivania lunghissima, delle poltrone, un mega frigorifero dove cerchiamo di mettere al fresco le nostre 30 bottigliette d’acqua ed una bagno enorme. Anche il letto è super king size e poi c’è l’immancabile moquette, la tv dentro al mobile ed un ventilatore. Mi piacciono tantissimo i motel americani, hanno la capacità di farti sentire continuamente in un film! Tornando alle possibilità di alloggio, in questo parco ce ne sono solo 3 e tutte molto care. Questa sarà l’unica volta che dormiremo dentro ad un parco perché preferiamo stare fuori, ma qui è quasi inevitabile nel tragitto Bodie-Las Vegas. Inoltre, abbiamo bisogno di alzarci molto presto al mattino per il torrido caldo ed esser già dentro è fondamentale. Sono le 16 e ci sono 48 gradi. Sebbene sia secco è sfiancante, così sfiancante che purtroppo non abbiamo le forze di riuscire ad andare a vedere lo scotty’s castle (se solo avessimo avuto un giorno in più..magari a primavera!). Arriviamo a Stovepipe nel tardo pomeriggio ci sistemiamo nella nostra spaziosissima camera e poi andiamo a cena (qui niente messicano..e così decido di darmi all’hamburger vegano, ottimo!) nell’unico ristorante.

3 agosto DEATH VALLEY – LAS VEGAS

Al mattino, fatta la rituale colazione in camera, ci dirigiamo a vedere le spettacolari mesquite dunes, il golden canyon, Badwater (senza parole!), Zabriskie Point (wow!) e mentre usciamo in direzione Las Vegas l’Amargosa Opera House, speravo di trovare qualcosa di aperto, magari uno spettacolo ed invece ci accoglie solo l’assordante verso delle cicale… che mi chiedo come riescano a respirare, figuriamoci a proferir verso! Affascinata dal deserto ho adorato questo parco! Nel pomeriggio, dopo 5 litri d’acqua ingeriti ci dirigiamo verso la sin city per eccellenza, Las Vegas. Caldissima quasi come la valle della morte è piacevolissima da girare. Mentre si passeggia per strada il vento caldissimo del deserto ti coccola, mi verrebbe quasi da dormire! Noi abbiamo alloggiato al travelodge (www.travelodgevegasstrip.com), centralissimo nella strip, ma con posteggio gratuito e piscina. Ci sono hotel molto lussuosi che da lunedì a giovedì offrono camere a prezzi scontatissimi ma non sempre hanno il parcheggio gratuito. Noi amanti della semplicità siamo rimasti fedeli ai nostri amatissimi motel, optando per il travelodge, che nella sua semplicità, a parità di prezzo con altri motel, ha dei comfort degni di un nostro hotel a 5 stelle (tv al plasma a parete, letto con testata in pelle, patio personale con accesso alla piscina, mobili elegantissimi). Non mi sembra vero di aver pagato per tutto questo 100 usd. Per certi aspetti il lusso a las vegas sembra a portata di mano, anche se non è proprio così. Magari gli hotel sono molto a buon mercato poi però si spende tantissimo per andare a mangiar fuori, piuttosto che per giocare al casinò. Insomma capiamo ben presto che la stanza di un hotel è uno specchietto per le allodole. Per noi avendo un budget di riferimento non è stato certo un problema e nei casinò ci siamo stati ma li abbiamo solamente fotografati, tanto più che non amiamo sfidare la statistica. Non siamo giocatori, se non, da buoni romagnoli, di maraffone! Arrivati a Las Vegas stanchi morti alle 17, lo ammettiamo, non abbiamo potuto fare mano di farci un tuffo nella piccola piscina del nostro motel che si affaccia al Cosmopolitan… ci sentiamo in una puntata di CSI Las Vegas! Mi vengono in mente diverse scene, la pelle mi si accappona; che strano effetto… troppo bello! Tanti dicono che Las Vegas è una città finta.; l’abbiamo trovata più americana di altre, nel senso che da un certo punto di vista è l’emblema dell’atteggiamento proattivo degli americani. Non so perché ma ho notato una certa similitudine con la nostra Romagna nel senso che da noi il mare è sempre stato ed è tuttora, come dire, ben poco maldiviano. Similmente Las Vegas nasce nel deserto e non ci sarebbe poi molto da fare e vedere, quindi come i romagnoli gli abitanti del luogo si sono inventati un business fondato sui servizi, portando ricchezza (per quanto non per tutti), e, mi chiedo, è poi così disdicevole? A me viene da dire bravi. La sera arriva in un lampo ed usciamo a vedere questa famosa città che non dorme mai, rispetto alle altre città americane qui si può cenare e far baldoria fino a tardi. Rientriamo che è ormai mezzanotte e alle due veniamo svegliati da un pazzo che sbatte violentemente ad una porta vicina e gridando il nome di una ragazza. Dopo le grida sentiamo qualcuno che corre e poi uno sparo. Al mattino ne parlo con il mio neomarito che non ha sentito nulla. Ad oggi non riesco a capire se fosse stato solo un sogno, per certo so che mio marito dorme come un ghiro e neanche lo cannonate lo svegliano per cui forse non è stata solo la mia immaginazione… o forse ho visto troppi telefilm. Mah, il mistero rimane!

4 agosto LAS VEGAS

Oggi ne approfittiamo per entrare in ogni dove, dai casinò ai celeberrimi hotel dalle mille e una notte. Facciamo anche un po’ di shopping, soddisfatti di quanto visto trascorriamo l’ultima serata in una deliziosa steak house, dove servono ottima birra belga (finalmente un po’ di gustosa birra europea, non me ne vogliano gli americani).

5 agosto VALLEY OF FIRE – ZION – BRYCE CANYON

Oggi macineremo diversi km e decidiamo di partire un po’ prima facendo colazione in auto mentre ci alterniamo alla guida. Le valige sono già fatte (la valigia è diventata il nostro comodissimo armadio e in cui ormai andiamo ad occhi chiusi) e alle 7 siamo in auto. By By Las Vegas! Oggi dobbiamo arrivare al Bryce e per farlo facciamo qualche deviazione passando in primis per la Valley of fire. Dopo aver visto tanti altri parchi non è uno di quei parchi che vi lascerà senza fiato però se avete tempo, vi siete alzati presto e state facendo il tragitto Las Vegas–Bryce vi consigliamo senz’altro questa meta in quanto è un parco con angoli davvero pittoreschi… a tratti sembra proprio un quadro con tonalità che vanno dal rosso fuoco al giallo oro. A noi è piaciuto molto. Ci impieghiamo circa un’oretta per visitarlo. Proseguiamo per la I-15, già qui non si prendono quasi più stazioni radio… solo un paio di canali di musica country, la nostra colonna sonora! Dopo ore ed ore abbiamo imparato a distinguere anche la voce di alcuni cantanti e scopriamo anche che ci sono un paio di artisti che ci piacciono molto tra cui la bravissima Taylor Swift e James Aldean, arrivando a canticchiare a fine vacanza qualche verso mentre siamo in auto! Ma torniamo al nostro viaggio. Giunti a Toquerville svoltiamo a destra per La Verkin (per passare attraverso lo Zion). E’ giunta l’ora di pranzo e decidiamo di fermarci al Farmer’s Market. E’ enorme, ed oltre ad essere un ottimo posto per fare provviste (frutta freschissima, prezzi molto competitivi) hanno un punto all’interno del super mercato dove fanno strepitosi panini a 7usd caldi e fatti sul momento con qualsiasi cosa decidiate di metterci. Notiamo che gli Stati Uniti non solo il Paese dei cibi transgender. Nei supermercati infatti spesso si ha la possibilità di poter acquistare anche cibo sano. Negli ultimi anni è stata creata addirittura una catena su quest’idea il Subway… tanto di cappello! Nei racconti letti dai vari Tpc un consiglio dato per spendere meno era quello di andare nei fast food. E’ vero! costa molto meno. Con 5 usd si può fare un super pranzo o una super cena, ma non è molto salutare. Noi abbiamo preferito pranzare con frutta o qualche panino farcito solo con petto di pollo alla griglia o cenare al messicano con carne grigliata e verdure. Probabilmente avremmo speso qualcosa in più, ma in compenso il fegato ringrazia! E visto che c’è anche questa possibilità, perché non coglierla? Sazi e soddisfatti ci rimettiamo in auto in direzione Zion. Se non volete trascorrerci una giornata, passateci almeno attraverso (con il pass si entra gratis). Questo parco infatti regala paesaggi indescrivibili, il blu assoluto del cielo contrasta con le rosse e bianche formazioni rocciose, puntellata da arditi e verdi arbusti che trovano la forza di crescerci. Wow! Facciamo 100 metri ed io sono sempre ferma a scattare. Che dire, il primo impatto con lo Utah è senz’altro più che positivo! Usciamo dallo Zion e ci dirigiamo verso il Bryce. Arriviamo al Bryce Canyon Pines (www.brycecanyonmotel.com) nel tardo pomeriggio. Siamo cotti e non abbiamo la forza di andare a vedere il tramonto nel parco, ce lo gusteremo per bene l’indomani. La struttura scelta è davvero deliziosa (anche se un po’ isolata, ci sono senz’altro più strutture e ristoranti al villaggio che precede il Bryce). Noi siamo a 4 miglia dal parco, e siamo alloggiati in un bungalow con vista sul parco. Davvero romantico questo motel! Qui capiamo anche di essere in uno stato molto diverso da quelli finora visitati (California e Nevada) e me ne accorgo aprendo un cassetto della scrivania sotto la televisione… trovo infatti il libro dei Mormoni. Lo Utah, poi scopriremo successivamente, è lo stato in cui è presente il maggior numero di mormoni. La sera ceniamo nel ristorante del motel a base di una svizzera gigante ed ottima birra locale, mi stupisco piacevolmente.

6 agosto BRYCE CANYON

Ci siamo, oggi visiteremo uno dei parchi da cui mi aspetto il meglio del meglio ed effettivamente sarà così perché il Bryce Canyon è in assoluto tra i parchi che ci sono piaciuti maggiormente. Arriviamo al parco alle 8.00, ma non siamo tra i primi e cartina alla mano andiamo alla scoperta di tutti i view point. Non so quanti libri siano stati scritti in merito al Bryce e non avendo doti narrative per rendere l’idea posso solamente dire… che spettacoplo! I pinnacoli disegnati dalla natura ci fanno stare per minuti e minuti inebetiti di fronte ad una simile meraviglia della natura! Nell’immaginario collettivo il paradiso che ci propina la nostra società è su bianche nuvole; beh, per me è sulla terra ferma! Verde, blu e arancione continuano a mescolarsi uno piacevolissimo ritmo triadico che ci lascia spiazzati! Che bello questo parco! Dopo aver pranzato alle 13.00 ci dirigiamo a Capitol Reef (circa 3 h di auto). Avevo calcolato una giornata intera per la visita al Bryce, ma se non si fanno trailer particolari (la miglior visione è dai panoramic view) e non si va in primavera (il caldo è veramente intenso) 5 ore sono più che sufficienti. Arriviamo sulle 16 a Torrey e assetati di vedere questo parco desertico ce lo gustiamo per circa 3 ore. Tanti turisti (qui nello Utah tanti è molto relativo!) ormai se ne sono andati ed abbiamo ancora diverse ore di luce per cui ci tuffiamo in questo parco, che ancora una volta ci stupisce e ci regala paesaggi davvero emozionanti. Non perdetevi il Gorge Point! Torniamo alla base (Torrey) che è ancora giorno (quanto è bello viaggiare in estate?!). Qui soggiorniamo al Red Sands (www.redsandshotel.com). E’ un motel datato ma tra i più carini e funzionali finora visitati. La stanza è enorme e ricca di ogni comfort, dal sapone alla cuffia per il bagno. Riprova del fatto che per viaggiare non servono lussuosi hotel. Ci sentiamo come sempre in un film..il nostro bellissimo film!

7 agosto TORREY – CANYONLANDS – DEAD HORSE POINT STATE PARK

Questa mattina da Torrey dobbiamo raggiungere Moab e dato che ieri abbiamo visto capitol reef possiamo partire con calma sulle 8. Alle 11 arriviamo a Canyonlands. Questo è un parco enorme che si divide in 3 grandi macro aree: Island in the sky, the maze e the needles. Quello più facile da vedere è il primo, gli altri necessitano di fuori strada e comunque bisognerebbe starci almeno una settimana per scrutarlo da cima a fondo. Iniziamo la nostra visita alle 11 e dopo qualche taglio necessario decidiamo a malincuore di uscire dopo la bellezza di 5 ore, incantati dai panorami ancora una volta spettacolari. L’evoluzione geologica di questo luogo è un tripudio di bellezza, pazzesco cosa riesca a creare la natura. E mentre ci voltiamo intorno non possiamo fare altro che immaginare indiani e cowboy che si avventurano per queste terre enormi e sconfinate. Uscendo dal parco vale la pensa fermarsi al dead horse point. Arriviamo a Moab alle 18.30 e troviamo facilmente la nostra sistemazione: Big Horn Lodge (www.moabbighorn.com). Il personale è molto cortese e la nostra stanza oltre che accogliente ha un tipico stile western old style, con le pareti ricoperte di legno e travi a vista. Ci troviamo benissimo e lo consigliamo di cuore. La sera andiamo a cena alla Moab Brewery (www.themoabbrewery.com), dove si può assaggiare del classico cibo americano (ma ottimo) accompagnato da una piuttosto ampia varietà di birre locali..la scelta tra esse è davvero ardua!

8 agosto ARCHES

Questo è un altro parco che ci piaciuto davvero tantissimo! Per vederlo bene occorrerebbero almeno una decina di ore… non le abbiamo ma non ci facciamo mancare un’escursione davvero mozzafiato ai giardini del diavolo. Il percorso è stato altamente impegnativo, soprattutto per chi come noi non è abituato a fare trekking! Ma che spettacolo! Ve lo consigliamo! Nel primo pomeriggio partiamo alla volte di Mesa Verde. Arriviamo dunque in Colorado entrando tardi nel parco decidendo di andare, su consiglio del ranger, solo all’ufficio del turismo per raccogliere informazioni. Ne approfittiamo dunque per acquistare le due escursioni per il giorno successivo in modo da risparmiare tempo. Torniamo dunque a Cortez. Questa sera dormiremo al best western (www.bestwesternmesaverde.com). Che dire, il best western è sempre il best western! Costano di più rispetto alla media degli altri motel, ma c’è un motivo, e senz’altro ne vale la pena. Però, sono un po’ pentita perché avremmo potuto trovare qualcosa anche a meno, ma avendo improvvisato ed essendo agosto non me la sono sentita di perdere tempo e soldi al telefono o a bussare alle porte dei vari motel. A Moab prima di partire ci siamo fermati in un Best western dove ci avevano regalato un libro con l’elenco di tutti i motel in Usa e Canada, così quando ci è capitato di variare la scaletta ci siamo affidati ad esso, essendo i best western una garanzia di qualità. Essendo poi in viaggio di nozze ci siamo detti che se per un paio di notti su una ventina avessimo dormito in un signor motel non sarebbe certo caduto il mondo! Per cena ci facciamo consigliare dal personale (del luogo) del motel che ci consiglia un piccolo ristorante messicano che una volta terminato il viaggio vincerà il premio come miglior ristorante del viaggio (www.durangomenu.com/restaurant/cortez/colorado/21460/tequilas-cortez.html). Qui, infatti, abbiamo modo di assaggiare le migliori fajitas! Il ristorante è piccolo ed accogliente, il cibo ottimo e i prezzi decisamente bassi. Prima di rientrare al motel passiamo al safeway (di cui ovviamente abbiamo anche la tessera fatta a San Francisco) a fare un po’ di scorta di cibo ed acqua e poi dritti a riposare.

09 agosto MESA VERDE – 4 CORNERS – BLUFF

Oggi andiamo a visitare uno dei parchi più misteriosi e suggestivi del west: Mesa Verde. Come per la quasi totalità dei parchi si fatica a vederlo interamente e noi optiamo per Cliff Palace e la Balcony House. Queste due escursioni a pagamento permettono la visita guidata con rangers di due siti archeologici davvero importanti per la storia dei nativi americani, di cui non si conosce ancora tantissimo. Rimaniamo davvero soddisfatti, i rangers ci accompagnano in un viaggio nel tempo che difficilmente dimenticheremo. Ammiro tantissimo gli americani per questa volontà di conservare il passato ed ogni tanto penso a come i nostri attuali governanti sperperino denaro invece di investire nella storia e nella cultura. Non che non ve ne siano stati di tagli in America, ma l’atteggiamento governativo di protezione per questi siti è di gran lunga superiore, a partire dall’educazione ambientale. Felici come bambini per questo straordinario tuffo nel passato ci dirigiamo verso Four Corners, scappiamo da questa trappola commerciale e ci dirigiamo verso Bluff. Gironzolando per questo piccolo paese (non so come, siamo riusciti a perderci! Anche se con gli amici optiamo per la versione del girovagare per questa “enorme” cittadina) ci imbattiamo in quel gioiellino che è Foer Bluff. Un altro museo all’aria aperta sul primo insediamento mormone, ci sono proprio le casette con abiti, letti, una piccola falegnameria, la scuola… ed ovviamente la chiesa, con diverse carovane sparse per l’abitato. Per la visita ci vuole circa una mezzoretta e se per caso ci capitate non perdetevelo! Dopo il Forte andiamo alla nostra sistemazione. Il recapture lodge (www.recapturelodge.com) piuttosto vecchiotto e buio, ma molto economico e comodo! Ceniamo nel discreto ristorante di fronte. Questa sera riusciamo anche a farci una doccia prima di andare a cena… un piccolo lusso in questo viaggio dato che i ristoranti/tavole calde chiudono prestissimo.

10 agosto VALLEY OF THE GODS – MULEY POINT – GOOSENECK STATE PARK – MONUMENT VALLEY – PAGE

Questa mattina dobbiamo arrivare alla Monument Valley, ma prima di farlo deviamo per Valley of the Gods, Muley Point e Gooseneck State Park. Tanti consigliano di andare a dormire alla Monument Valley in alcuni tra i più costosi hotel degli Stati Uniti. Io non sono d’accordo e anzi lo sconsiglio. Il motivo è che il panorama ve lo gustate meglio da fuori, potrete fotografare da tutte le angolazioni possibili la monument e non solo da un terrazzino. Sono dunque soldi sprecati e meglio spesi stando fuori… come a Bluff, a circa un’oretta di tragitto, così poi, tra l’altro, potete vedere anche altri siti come la valley of the gods ed il gooseneck state park. Da Bluff dunque prendetevi un paio d’ore per vedere e fotografare tutto con calma… sono luoghi molto belli e vicini alla Monument che meritano! Dopo aver lasciato anche il parco del collo di serpente arriviamo alla mitica Monument, uno dei simboli western cinematografici per eccellenza. Le emozioni che si provano guardandola o passandoci attraverso fanno fatica ad essere espresse con le parole per chi non ha il dono della poesia. Io riesco solo a dire… meravigliosa! Fatte le foto di rito paesaggistiche e ci si può tuffare con l’auto nel percorso sterrato della valle. Noi non avevamo un 4×4 ma un mitico suv (lo sapevo che avevo fatto bene a rifiutare l’auto cabrio!) della ford (ford edge). Dico mitico perché ne ha passate di ogni durante le nostre escursioni nel west. Per fare questo tipo di viaggio una normale utilitaria fonderebbe, ed infatti non ne abbiamo proprio viste se non in città. Quindi avventuratevi con la vostra auto e scorazzate fotografando in lungo ed in largo. Non prendete a parte alle escursioni organizzate con le jeep aperte, sono una trappola per turisti. Per prima cosa sono aperte e non so quanta terra rossa respirino i disgraziati che ci stanno sopra ed in secondo luogo si fermano dove vogliono loro quando lo dicono loro. Lasciamo a malincuore questo parco. Siamo ai confini con l’Arizona ed arriviamo a Page nel pomeriggio. Qui abbiamo scelto come base il motel 6 (www.motel6.com/reservations/motel_detail.aspx?num=4013) . Carino, ma non molto funzionale in quanto non c’era il frigorifero, fondamentale per chi viaggia in autonomia e fa incetta d’acqua e frutta. In particolare questo motel era molto lasciato a se stesso, non funzionavano la macchina del caffè, la metà delle lavatrici, la doccia del bagno. Preferisco, best western a parte, i motel che non appartengono a catene. L’importante, a prescindere dai gusti, è prenotare perché in queste zone in agosto è difficile trovare senza aver prenotato. Approfittiamo per fare il bucato, che non facciamo da Las Vegas. La lavanderia è come nei film un importante punto di incontro e qui conosciamo una simpaticissima coppia di italiani con cui poi trascorriamo anche una piacevolissima cena.

11 agosto HORSESHOE BEND – LOWER ANTELOPE CANYON – GRAND CANYON

Questa mattina faccio confusione con l’orario e molto più assonnati del solito ci alziamo alle 5 anziché le 6. Ma non ce ne accorgiamo subito, andiamo a vedere Horseshoe bend e alle 8.15 (pensando fossero le 9) ci dirigiamo ad Antelope, siamo tra i primi tour del mattino! Ora capisco e un po’ mi dispiace perché pare che l’ora migliore per vederlo siano le 11, ma non vogliamo stare a zonzo un paio d’ore e decidiamo comunque di visitarlo. Scegliamo il lower rispetto l’upper per una questione economica (2 canyon costano circa 60 dollari!), ma anche perché ci fidiamo dei nativi, e diversi ci dicono che il lower è molto più suggestivo. Dunque, ci caliamo in questa straordinaria insenatura della terra. Meraviglioso canyon, da vedere assolutamente! Noi abbiamo fatto diverse fotografie e nessuno ci ha fatto fretta (anche perché era presto, c’era poca gente e i tour partivano molto scaglionati tra loro), rimanendo tra gli ultimi poi abbiamo cercato di immortalare ogni scorcio anche se devo ammettere non è per niente facile da fotografi provetti! Ci vuole molta esperienza per cogliere con la poca luce tutti i magici colori di questo canyon. Terminata la visita che dura circa un’oretta cambiamo il nostro programma. Avremmo dovuto fare i due antelope e poi verso sera arrivare al Grand Canyon. Vuoi per il fatto che ci siamo alzati alle 6, vuoi perché abbiamo visitato un solo antelope canyon alle 11 siamo pronti per… il Grand Canyon! Arriviamo alle 13 ed entriamo da est, uscendo da sud. Dopo una breve pausa pranzo gelato ci facciamo tutti, ma dico proprio tutti i view point, scattiamo centinaia di foto ed alle 18.30 usciamo dal parco. E’ un parco molto semplice da visitare, adatto a chiunque. In scaletta il GC ci sarebbe stato anche al mattino, e l’avevo pensato per fare qualche percorso organizzato con cui scendere proprio dentro al GC ma sul posto ci hanno detto che partivano sulle 4/5 del mattino, poi il caldo torrido rendeva ardua la camminata… e così abbiamo deciso di partire il mattino seguente alla volta della route 66. La sera abbiamo soggiornato al red feather hotel (www.redfeatherlodge.com) a Tusayan. Rapporto qualità prezzo piuttosto basso, ma con stanze molto grandi e comode. Anche per il Grand Canyon ho letto di molte persone che consigliavano di alloggiare dentro al Canyon. Io invece lo sconsiglio perché 300usd non penso valgano la pena. Tanto quando si dorme mica si contempla. Poi Tusayan in fondo è a 2 minuti 2 dall’ingresso del parco. Data la sua vicinanza all’ingresso rimane comunque più caro rispetto ad altri paesi limitrofi ad altri parchi, probabilmente anche perché il Grand Canyon è senz’altro tra i parchi più famosi. Comunque i prezzi sono inferiori rispetto a quelli dentro al parco, si ha una maggiore varietà di alloggi e ristoranti per la sera. Noi abbiamo cenato al Sophie’s Mexican restaurant (www.sophiesmexicankitchen.com), senza infamia e senza lode… anzi lode al messicano che ci salva sempre!

12 agosto ROUTE 66 – MOJAVE DESERT – 29 PALMS

Questa mattina partiamo da Tusayan in direzione route 66. Facciamo un pezzo di superstrada e usciamo in direzione Seligman. Il tratto Seligman-Kingman è molto suggestivo, ci sono diversi paesini fantasma molto scenografici. Arrivati a Kingman pranziamo in un grande supermercato dove fanno enormi panini. Anziché prendere per Oatman sbagliamo strada e non so come ci troviamo nel Mojave desert… molto carino! Ci sono diversi tipi di paesaggi e ci vorrebbe una giornata intero per vederlo. Ci è piaciuta molto Goffs (sembra di stare in un film!), micro punto nel deserto, è una sorta di piccola città ferma ai tempi dell’800 quasi. Molto belle anche le dune di sabbia (Kelso dunes), da qui si potrebbe fare anche una bella escursione a piedi ma il tempo è tiranno e così decidiamo di arrivare in albergo. Alloggiamo al 29 Palms hotel (www.hotel29palms.com). Ottimo rapporto qualità prezzo, stanze enormi e dotate di ogni comfort, con pulizia impeccabile. E’ a livello di un best western e costa molto meno! La mattina per chi vuole c’è anche la colazione. Ci siamo trovati davvero bene.In zona ci sono diversi ristoranti, noi come al solito ci siamo dati al messicano! Ma soprattutto questo paesino è proprio attaccato al parco che vogliamo andare a vedere l’indomani: Joshua Tree.

13 agosto JOSHUA TREE NATIONAL PARK – POWAY

Alle 8 puntualissimi siamo al Visitor center, siamo i primi e il ranger, con una gentilezza che non ha eguali, ci da un paio di dritte per la visita del parco, che si rivela molto carino. Certo non è ai livelli dei aprchi dello Utah, però è molto particolare e secondo noi merita proprio una visita. Il Mojave Desert è più selvaggio mentre il Joshua Tree assomiglia a un set cinematografico, con le sue rocce di arenaria color caramello, perfette curve e lisce che si inseriscono in mezzo agli alberi della Yucca e contrastano il blu assoluto del cielo, per non parlare della meticolosa organizzazione e pulizia del parco, nonostante sia molto frequentato dai californiani (alcuni lo scelgono come meta per un addio al celibato o nubilato, altri solo per trascorrere anche una sola notte e godersi una fitta maglia di stelle). Ci sono nascoste nella vegetazione diverse insenature nella quali si può campeggiare e fare barbecue (strutture fisse di cui tutti possono usufruire), sedersi su panche e banchettare su tavoli di legno, ci sono anche bagni pubblici mimetizzati. Ne visitiamo una buona parte, e poi… cado! Pazzesco, dopo i tanti parchi visti cado proprio in uno in cui è difficile farlo! Ignara di quel che è accaduto sono felice perché nella caduta ho salvato la macchina fotografica! Il male, però, diventa molto acuto e così decidiamo di andare subito in ospedale, dove mi danno la diagnosi: caviglia slogata e rottura del 5 metatarso! Per fortuna avevo fatto l’assicurazione, che prontamente contattata si è messa in contatto con l’ospedale ed ha saldato subito il conto dall’Italia, così noi siamo usciti con lastre e stampelle senza aver speso un centesimo. L’esperienza dell’ospedale ce la saremmo anche risparmiata però se proprio devo dirla tutta… quello in cui siamo stati era uguale a quello di Scrubs! Il personale è stato davvero molto gentile e cortese, anzi cercavano di farmi proprio sorridere. Usciamo e… non ci possiamo credere, oggi non è proprio il nostro giorno, e ancora frastornati ci dobbiamo recare da un meccanico perché sta finendo l’olio (che poi ci verrà rimborsato al momento della riconsegna). Quasi quasi come gli americani comincio a credere che il 13 porti rogna! Argh! Nonostante tutto abbiamo ancora un giorno di vantaggio sulla tabella di marcia e così decidiamo di recarci verso San Diego. Chiamiamo un paio di motel ma sono tutti pieni, così decidiamo di fermarci al best western di Poway (definita la country in the city), a soli 20 minuti da downtown e con parcheggio è gratuito (www.bestwesternpoway.com), il servizio è ancora una volta impeccabile e la colazione gustosa. Arrivati vengo colta da un’idea… che ci sarà provvidenziale! In Italia non vogliamo tornare in Italia e di stare tutto il giorno con le stampelle non se ne parla. E’ impossibile! Un conto è recarsi in ufficio o da qualche parte per un breve spostamento, altro discorso è trovarsi a ore ed ore da casa per visitare, trotterellare tutto il giorno in giro a camminare! Così chiedo aiuto all’impiegata della reception per trovare una qualche compagnia di noleggio di sedie a rotelle. In fondo siamo in America, non dovrei avere problemi a reperire questi servizi, anche se è sabato sera. Detto fatto in 15 minuti mi trova la compagnia, l’indomani mattina ce la consegnerà! Nonostante ciò questa sera però saltiamo la cena… l’umore è a terra e io imparo a convivere e a rendermi conto di che cosa significhi essere una persona diversamente abile, almeno in parte. E’ un’esperienza molto forte per chi come me non si era mai rotta neanche un dito. Trovarti inabile a camminare, in viaggio poi non è proprio piacevole!

14 agosto SAN DIEGO: DOWNTOWN – BALBOA PARK

Alle 9 arriva la mia sedia a rotelle. Sono felicissima perché per noi è di fondamentale importanza se vogliamo girare e visitare quello che abbiamo in scaletta, o almeno una parte, dato che ora i nostri ritmi sono molto più lenti. Non essendo alta come gli americani (sono 1m 68 cm) e pesandone circa 60, me ne danno una per bambini! Wow, mi sento proprio magra in questo paese! Per una settimana il costo del noleggio è stato 90 usd (come una notte in un motel). Attrezzati di ogni lasciamo questo verde borgo e ci dirigiamo a San Diego. L’impatto con la città è molto positivo, ci piace un sacco, quanto San Francisco! Inoltre non ci sono barriere per i disabili e quindi è facilissimo muoversi ovunque con la sedia a rotelle. Le persone sono molto cortesi e la precedenza per le mie condizioni è data in ogni dove, dal supermercato al ristorante, dal museo ad una qualsiasi tipo di fila. Oggi visitiamo il gaslamp quarter e il Bilboa Park, che ci fa rimanere letteralmente senza fiato. E’ un parco straordinariamente bello che risente moltissimo dell’influenza messicana. Essendo domenica è pieno di gente del luogo e per questo ancor più piacevole da visitare! Bellissimo davvero! Ormai è ora di cena e così decidiamo di andare presso il motel prenotato dall’Italia. San Diego è cara come città e così scegliamo un motel decentrata ma al contempo funzionale per scorazzare in lungo ed in largo. Optiamo per il Dolphin Motel (www.dolphin-motel.com). Eccellente! E’ piccolo e accogliente, in legno bianco e sul mare, con i gabbiani che fanno da sottofondo, il personale estremamente squisito, e al mattino c’è una piccola colazione inclusa, insomma come si fa a non amarlo? Consiglio: se potete prenotate la stanza sopra la reception, è la più grande e costa come le altre ma ha un panorama bellissimo! Questa cera per non tradire la tradizione, cena Messicana nel vicino da miguel’s, ottima! Arriviamo che c’è fila ma vedendomi sulla sedie a rotelle mi danno la precedenza e ci fanno sedere in un tavolo. Qui, diversamente dall’Italia tutti sono estremamente gentili e rispettosi, anche mentre siamo per strada mi chiedono cosa è successo e mi fanno gli auguri! Ancora oggi se ci ripenso mi vengono i brividi. Quando vivi in un paese in cui i diversamente abili sono considerati serie B (penso alla barriere architettoniche, alle prese in giro, alla mancanza di precedenza o anche solo di rispetto nel fare la fila) è inevitabile pensare a quanto qui in America siano più avanti! E aggiungo che durante il nostro soggiorno solo 2 gruppi di persone non hanno rispettato la fila (era una fila che stavamo pacificamente facendo insieme ad altri turisti per fotografare il general sherman al Sequoia Park) e ci sono proprio passati davanti in virtù della mia sedia a rotelle… e questi erano italiani, anzi uno di loro ha proprio gridato, dai passiamole davanti che è zoppa, se vuole il suo posto corre, sghignazzando pure. Che figure barbine che fanno certi italiani in giro! Dico certi perché è sbagliato generalizzare, io da italiana più che rabbia ho provato vergogna. Ma torniamo a San Diego!

15 agosto SAN DIEGO ZOO – OLD TOWN

L’acqua dell’oceano è fredda e quindi decidiamo di andare a vedere lo zoo (carino) e nel pomeriggio ci rechiamo all’Old Town Museum, che per essere è interessante ma vederlo dopo Bodie, lo Utah e la route 66 non rende quanto dovrebbe! Anche questa sera ceniamo da Miguel, mamma che tacos!

16 agosto JOLLA BEACH – THE HILLS – NEWPORT – BEVERLY HILLS – BEL AIR

Molto a malincuore lasciamo il Dolphin Motel, non senza I doverosi complimenti per l’accoglienza avuta e la gestione di questo delizioso motel. E’ venuto anche il secondo titolare a salutarci e prima di partire ci regala anche due bottiglie d’acqua per il caldo, pare che sarà una giornata molto calda. Ancora una volta la gentilezza degli statunitensi ci spiazza… piacevolmente! Ci rechiamo dunque a vedere una delle spiagge più famose di San Diego, la Jolla. Purtroppo è nuvoloso e possiamo solo ammirare diversi surfisti nelle loro acrobazie acquatiche. Ci rimettiamo in auto alla volta di Los Angeles, ma prima ci fermiamo nell’orange county a vedere Newport Beach. Caspita che lusso! Mi sento catapultata nel telefilm di OC, ville pazzesche, giardini curatissimi e macchine da mille e una notte. Beati i pochi fortunati che ne possono godere! Anzi forse è meglio non pensarci troppo, è ora di andare e dopo l’ennesima tappa salutare al subway ci mettiamo in direzione della città degli angeli. L’impatto con la città, per quanto preparata potessi essere non è dei migliori. Il traffico è allucinante e quando utilizzo tale aggettivo penso anche che solo un romano (neanche un milanese) possa capire che cosa significhi trovarsi in un dedalo di autostrade a 6 corsie per parte con file perenni! Ma… è agosto! Cosa ci fanno tutte queste auto?! Rivogliamo le strade quasi deserte del west! Finalmente dopo poco giungiamo al nostro motel tra west holliwood e beverly hills: il Beverly Laurel Motel (http://beverly-laurel.hotel-rn.com/?lbl=ggl), uno dei pochi con un prezzo non folle. Nel complesso è un motel molto carino ma in piena decadenza. Negli anni passati doveva senz’altro essere un motel di lusso, ma la poca cura e la mancanza di ristrutturazione gli conferisce una triste malinconia. Alla reception ci accoglie un cinese che ci liquida in maniera molto frettolosa. La stanza è comunque molto grande ed il soggiorno è stato nel complesso piacevole. Inoltre, e questo è molto raro a LA, ha anche un parcheggio privato che ci costa circa 8 usd al giorno. Insomma deos gratias! Posate le valige andiamo a vedere Beverly Hills e Bel Air, tante ville non si vedono, ma le palme, le case, le vie e l’atmosfera fanno rivivere i tempi in cui guardavamo Beverly Hills 90210 e Willy il principe di Bel Air, per non parlare delle centinaia di altri film o telefilm che ci siamo gustati nella nostra gioventù! Soddisfattissimi ce ne torniamo in albergo e andiamo a cena in un locale vicino.

17 agosto UNIVERSAL STUDIOS

Oggi decidiamo di trascorrere una giornata all’insegna della spensieratezza e così decidiamo di andare a vedere gli Universal Studios, cercando di arrivare tra i primi per trovare meno fila possibile. Su internet avevo letto notizie contrastanti, noi optiamo per andarli a vedere perché sono il cuore del cinema americano (molto più che la walk of fame se ci si pensa), all’interno dei quali sono stati girati e lo sono tuttora film e telefilm memorabili nella storia della cinematografia americana ma anche mondiale visto che la maggior parte di essi sono stati e sono tradotti in una moltitudine di lingue. La visita al parco può essere suddivisa in due: nella prima parte (che consigliamo di fare all’inizio perché c’è meno gente) si può fare il giro degli studios con tanto di trenino e guida, nella seconda ci si può dedicare alle attrazioni del parco. La visita dei set è molto interessante e divertente al contempo (come non rimanere estasiati dagli effetti speciali vissuti in prima persona?!) mentre le attrazioni sono… meravigliose! Abbiamo adorato il gioco dei Simpson, la Mummia, ma anche la casa degli orrori e tante altre attrazioni. Ci sentiamo come due bimbi, era un sacco di tempo che non ci divertivamo così tanto! Siamo proprio spensierati e con una certa tristezza notiamo che il cielo si sta colorando i rosso… sono già le 19! Pazzesco come 10 ore possano volare! Il traffico di LA è devastante e per tornare in centro impieghiamo più di un’ora, così decidiamo di non tornare in albergo e di fermarci prima a cena in un ristorante vegano visto il giorno prima per strada. Il bello di LA è che ci sono tutte le cucine del mondo!

18 agosto DISNEYLAND – SANTA MONICA – VENICE BEACH

Oggi pieni di aspettative decidiamo di andare a fare un altro parco a tema. LA non offre molto a livello di musei o monumenti, e così ci dedichiamo al turismo più consumistico e leggero, dato che lo shopping non ci interessa. Appena arrivati capiamo che non si può fare Disneyland dopo gli Universal, sono una delusione! Ma non solo per le attrazioni, anche per l’organizzazione stessa del parco, vecchiotta e pensata solo per bambini piccoli. Così alle 13 scappiamo d andiamo alla volta di Venice Beach e Santa Monica. Santa Monica in particolare è molto carina e ricorda tantissimo Baywatch, con le torrette, i guarda spiagge, il mitico salvagente arancione e la tanta gente nell’enorme lingua di sabbia lambita dall’oceano. C’è anche un luna-park con tanto di ruota panoramica, spettacoli circensi e macchina dei pop-corn stile anni ‘50. Che relax! Il pomeriggio vola ed è già ora di tornare a LA.

19 agosto SEQUOIA NATIONAL PARK – MODESTO

Oggi lasciamo la caotica e trafficata LA alla volta di San Francisco. La strada è molto lunga e così decidiamo di spezzarla facendo una tappa intermedia. Partiamo al mattino presto e ci dirigiamo alla volta del Sequoia National Park, molto carino! Certo non è ai livello dello Yosemite ma merita senz’altro una tappa. Noi all’inizio non l’avevamo inserito perché non pensavamo di starci con i tempi, e invece no! Sono contenta, è proprio vero che quando ti organizzi un viaggio in autonomia è mille volte meglio, perché, anche in fieri, te lo riesci a cucire proprio addosso, cosa che i viaggi preconfezionati non riescono minimamente!! Arrivati al parco dunque ci piacerebbe fare diverse escursioni ma il tempo è tiranno e così facciamo un paio di tappe classiche (come quella al general sherman) e dopo un paio d’ore ripartiamo, dobbiamo avvicinarci a San Francisco. Decidiamo di fermarci a Modesto e di trascorrere la notte al Best Western (http://bestwesterncalifornia.com/hotels/best-western-town-house-lodge)… non vedendo altri motel nella zona. Il motel è molto bello e costa con le tasse 90 usd, c’è anche un’ottima ed abbondante colazione. Appena arrivati a Modesto capisco che se mai dovessi trasferirmi negli Stati Uniti mi piacerebbe un sacco vivere qua: è una piccola cittadina, molto tranquilla e curata, ed al contempo non lussuosa. Mi trasmette un incredibile senso di pace, sarà che l’abbiamo vista dopo LA?! Tutte le città dopo LA ci sembrano così bucoliche! Ad ogni modo posati i bagli andiamo a cena in piccolo ristorante italiano limitrofo. In realtà non volevamo mangiare la pizza ma la moltitudine di persone del luogo ci ha incuriosito e così siamo entrati. Dato che tutti prendevano la pizza anche noi abbiamo seguito l’esempio ed effettivamente era davvero squisita!

20 agosto SAN FRANCISCO

Questa mattina partiamo per San Francisco, e dopo aver fatto colazione e posato i bagagli in auto un andirivieni di persone ci incuriosisce e così decidiamo di seguirli. Oggi a Modesto c’è il mercato! E vogliamo mancare a questo avvenimento? Certo che no! Il mercato è piccolino, ma fornisce un bello spaccato di vita quotidiana che come sempre ci entusiasma. Dopo aver scattato qualche foto e comprato un po’ di frutta ci mettiamo in auto. Arriviamo nella nostra amata San Francisco, dove il cielo grigio regna sempre sovrano. Il tempo trascorso dall’ultima visita sembra incredibilmente lungo, la quantità e la varietà dei luoghi visitati nel mentre è copiosa e ci sentiamo colmi, pieni e soddisfatti di aver fatto un viaggio ricchissimo di siti, paesaggi, colori, persone ed emozioni. Con una serenità quasi infinita decidiamo di trascorrere il nostro ultimo pomeriggio in suolo statunitense al Pier 39. Vorremo che certi scorci non si cancellassero mai dalla nostra memoria. Salutiamo dopo qualche ora anche i leoni marini e ci dirigiamo alla volta di San Mateo. Per risparmiare qualcosa ed avvicinarci all’aeroporto ci dirigiamo dunque in direzione sud. Ancora una volta in fase di incertezza optiamo per un best western, questa volta però non ci va tanto bene e spendiamo più che a San Francisco! Inoltre il paese è veramente triste e non c’è niente! Giusto qualche fast food, su cui dobbiamo ripiegare per cenare. Unica nota positiva: siamo a 10 minuti dall’aeroporto! E se si ha un volo molto presto è parecchio comodo.

21 agosto RITORNO IN ITALIA

Oggi ci alziamo con calma e fatta colazione andiamo in aeroporto con un certo anticipo in quanto dobbiamo riportare l’auto, farci rimborsare l’olio, fare tutti i controlli. Il tempo è uggioso ed il morale molto basso, vorremmo poter non lasciare questo paese e magari andare prima nel Wyoming a vedere Yellowstone, o nel New Mexico a vedere Santa Fe, poi magari attraversare tutto lo stato ed arrivare in Florida attraverso il Texas. Sono così tante le cose che vorremmo fare e vedere! Difficile dire se torneremo, il costo di volo ed auto insieme è piuttosto proibitivo, ma in fondo i sogni non costano nulla!

Auguro a ogni viaggiatore di poter trascorrere una vacanza negli Stati Uniti perché ci sono bellezze paesaggistiche lasciano senza fiato e una cordialità e disponibilità da parte delle persone del luogo che sorprenderà chiunque del sud Europa. Lasciate perdere i viaggi organizzati, noleggiate un’auto, costruitevi un percorso. Accendete la radio in auto, la musica country sarà la vostra miglior colonna sonora, vi sentirete come in un film! Il vostro bellissimo film!



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