Il nostro meraviglioso ed improrvvisato viaggio

Eccoci al rientro del nostro viaggio in Turchia.... In realtà la nostra luna di miele! Ebbene si, dopo il nostro meraviglioso matrimonio a Castro, nel cuore del Salento, siamo partiti alla volta della Turchia. Abbiamo volutamente evitato la partenza da Roma, per preferire quella da Malpensa, viste le ultime news sullo scalo romano ed il timore...
Scritto da: beibo75
il nostro meraviglioso ed improrvvisato viaggio
Partenza il: 14/09/2009
Ritorno il: 26/09/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Eccoci al rientro del nostro viaggio in Turchia… In realtà la nostra luna di miele! Ebbene si, dopo il nostro meraviglioso matrimonio a Castro, nel cuore del Salento, siamo partiti alla volta della Turchia. Abbiamo volutamente evitato la partenza da Roma, per preferire quella da Malpensa, viste le ultime news sullo scalo romano ed il timore di perdere tutto ancora prima di partire.

Come nelle piu’ belle lune di miele noi avevamo prenotato tutto per il primo giorno. E poi, ci siamo detti si vedrà. Non siamo nuovi a viaggiare in questo stile . L’idea di affidarci ad una agenzia di viaggi non ci allettava. Non siamo avvezzi a farci coccolare troppo. E quindi abbiamo deciso il fai da te… Ahia ahia iaiiii! ma che dici? niente di meglio! fai come vuoi, visiti i posti che vuoi e ci stai quanto tempo vuoi. Gli unici lussi che ci siamo concessi sono stati ristoranti tutti i giorni e un viaggio in mongolfiera. … E poi tanto lusso non era visto i prezzi della Turchia Le zone visitate sono state principalmente 4: arrivo ad Ankara e trasferimento a Goreme, nel cuore della Cappadocia. Poi è stata la volta di Kas, sulla costa Mediterranea Occidentale. Poi a Nord, verso Selcuk, sulla costa Egea, per visitare Efeso, ed in fine Istanbul.

Cosa ci è piaciuto di piu’: la Cappadocia. Nonostante il turismo selvaggio che impazza in Turchia, è ancora una terra da visitare. Abbiamo visto gli scorci più belli, i ritratti più interessanti della vita dei contadini che ancora vivono, nonostante il turismo, la loro giornata, coltivando i campi.

Selcuk. Anche qui il turismo ha fatto breccia, aprendo negozi di paccottiglia e souvenir assurdi, come la statuetta di priapo, presentata in tutte le salse. Ma Selcuk, cittadina di più di 100.000 abitanti offre ancora degli scorci di vita normale. Siamo incappati, per esempio, nella festa per la circoncisione di un bambino… E ci invitavano a ballare.

Siamo rimasti sconcertati un giorno, a Selçuk, quando un signore ci ha offerto le Lokma. Erano praticamente le pittule Salentine intrise di miele caldo! Sì! e le offrivano perché in quel giorno ricorreva il quarantesimo giorno dalla morte di un loro parente (il padre del signore che ci ha offerto le pittule). Beh, che dire: in Turchia ricordano i morti invitando parenti e passanti ad entrare nella loro casa a mangiare…E per di più affittano un friggitore professionista che sta davanti la loro porta di casa a friggere le pittule… E le offrono a tutti… Anche ai turisti. Ci ricordiamo anche che nella vaschetta delle lokma c’era un bigliettino con il nome del defunto e una preghiera per lui.

Ecco un brano che abbiamo trovato sul sito della comunità armena di Roma. Parla delle lokma. E’ molto bello e riassume il significato del donare le lokma. Ed è proprio cosi che lo abbiamo vissuto, noi personalmente: un dono a tutti, indipendentemente dalla religione o provenienza.

”E come in un rito antico, la sua intera famiglia si riunisce e prepara lokma, per compiere un’opera buona in onore delle anime di tutti questi morti: “Armeni e turchi, musulmani e cristiani sono tutti servi di Dio – dice la madre, simbolo della terra anatolica – facciamo del bene… che arrivi alle loro anime”: sicché “quel giorno Honaz si era abbellita con il sapore e il profumo dei lokma cotti e mangiati per le anime di mio padre, di Vartanuş, di Keğam e di quei tanti che giacciono senza preghiere, senza carità, senza sepoltura… Nelle orecchie della gente echeggiava una voce: -pace a coloro che recitano una buona preghiera per noi-”.

La cucina Turca. Da non dimenticare! noi che siamo partiti satolli dal nostro ricevimento di nozze, avevamo paura per quello che avremo mangiato. Oddio solo kebap! ed invece no: la cucina offre kebap e molto di più. Si va dal Sas Tava (spezzatino di agnello servito su piatto con fiamma) al Sis Kebap (spedini di kebap con melanzane affumicate) e poi tutte le varianti delle melanzane come Ýmam bayildi, (il sultano è svenuto) che a noi ha fatto veramente svenire, all’Orient Restaurant di Goreme. Altra prelibatezza sono le varie zuppe allo yogurt (Cacik) per non parlare della verdura in genere… I pomodori cosi buoni li mangi solo li. Un altro consiglio: se andate in Cappadocia, non perdetevi la Old Greek House di Mustafapasha. Il ristorante è magnifico e il cibo da perdere i sensi! Provate le melanzane su letto di yogurt (hunkar begendy)… Dopo queste puoi morire il giorno dopo! Non parliamo delle mucver: frittatine di zucchine che abbimo assaggiato al Selçuck Koftecisi … E sopratutto, un consiglio, trovate il vostro ristorante prima che lui trovi voi! In Cappadocia abbiamo approfittato delle mele colte da alberi che crescono spontaneamente nelle valli. Per non parlare dell’uva e delle noci delle more che crescono cosi… Come mamma natura le ha fatte. Non vi fate problemi a coglierle. Non ci sarà un contadino con la lupara che vi sparerà nel deretano! Non ci siamo neanche persi un giro in mongolfiera. Questo si che è stato epocale! Non perdetevelo! Certo, costa un bel pò, ma ne vale la pena. Noi abbiamo optato per la Kapadokia Baloon, che è la società più rinomata e seria. Abbiamo volato nei cieli della Cappadocia per 1.5 ore. Ve lo consigliamo anche perché sono gli unici che vi portano sul campo e preparano la mongolfiera sotto i vostri occhi.

Cosa non ci è piaciuto.

Non possiamo dire che ci sia stato un posto che non ci è piaciuto. Forse a Kas abbiamo dovuto sgomitare un pò troppo con i turisti. Kas, che si affaccia sul mare, è molto carina, ma ammorbata dai 10000 negozi di paccottiglia. Ancora qui potete trovare ristoranti molto buoni se uscite un pò dal centro. Non perdetevi una gita in kayak sull’isola di Kekova! Certo non sarete gli unici ad andare li, quindi scegliete Bougainville Travel. Vi fanno andare un pò prima della ressa delle barche e siete sempre in anticipo sulla piena dei turisti che assalgono l’isola intorno alle 10 del mattino. Infine Kas non ha nulla a che invidiare lo splendore del mare della Puglia.

Istanbul. Seppur bellissima e monumentale non possiamo evitare di dire che lo stacco tra le zone rurali di Goreme e Selcuk, poco hanno che vedere con la mondanità e la modernità di Istanbul. A noi è piaciuta, inconvenienti a parte in albergo. Ma non rimane alla top list della nostra esperienza.

Non ci è piaciuto il turismo sfrenato che appesta le zone costiere. Anche a Silince, vicino Selçuk, siamo rimasti delusi dalla miriade di negozietti, con gente stanca, che ti chiama e ti ferma per venderti il ninnolo dell’anno. Per fortuna anche li, se facciamo due passi sulla collina, vediamo il vero paese, quello che “dovrebbe” ancora essere sotto le insegne e tendoni dei negozi di souvenir…

E poi, non ci è piaciuto il via vai di bus e minibus strapieni di gente che non vuole altro accaparrarsi il primo posto davanti a tutti con arroganza. Sono bulimici di foto e non riescono a godersi l’atmosfera, o semplicemente il paesaggio.

Non ripiangiamo aver fatto il primo contatto con la Turchia ad Ankara. Questo ci ha dato modo di vedere il paese da un altro lato. Istanbul mantiene il suo fascino di metropoli. Forse una settimana intera sarebbe stata necessaria per godersela tutta. Ci ritorneremo.

Coma ha detto qualcuno su Turisti per caso: non andate in Turchia per vedere l’Asia. Non abbiamo visto uno stacco cosi evidente, come c’è da aspettarsi. Ma rimarrete stupiti da questo grande paese che ha da offrire molto.

La prossima volta ci spingeremo più in la, verso la Siria e l’Iran, alla ricerca della Turchia meno visitata, e forse, ancora più affascinante Roberto e Mari



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