Il nostro cuore a Lampedusa

Quest’anno, dopo molte perplessità e varie ipotesi di vacanze, un po’ vincolati dalla nostra bambina di quattro anni, abbiamo optato per una vacanza “di mare”. E vista la riuscita di una breve puntata alle Eolie durante il ponte del 2 giugno, che ha lasciato Chiara molto soddisfatta del tipo di vacanza “mare-casa, casa-mare”, uscite...
Scritto da: LauraCT
il nostro cuore a lampedusa
Partenza il: 27/06/2009
Ritorno il: 04/07/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Quest’anno, dopo molte perplessità e varie ipotesi di vacanze, un po’ vincolati dalla nostra bambina di quattro anni, abbiamo optato per una vacanza “di mare”. E vista la riuscita di una breve puntata alle Eolie durante il ponte del 2 giugno, che ha lasciato Chiara molto soddisfatta del tipo di vacanza “mare-casa, casa-mare”, uscite serali senza stress e orari tardi, abbiamo deciso di scegliere delle ferie all’insegna del mare, sole e relax.

Visto che anche la vita notturna per noi è ormai impossibile, abbiamo preferito una meta che, a detta di tutti i nostri conoscenti, risultava la più rilassante: Lampedusa.

Il luogo comune è che li il mare è eccezionale ma “non c’è altro da fare” (quindi ok per noi!) e che “una settimana basta e avanza…” Io, se fosse dipeso da me, sarei ancora lì… Comunque, presa dall’euforia, ho passato una mattinata intera a cercare Lampedusa su internet e la mia euforia cresceva ogni istante di più. Alla fine della giornata avevamo già prenotato tutto! Aiutati dalla mia adorata cuginetta, che era già stata lì tre anni fa ed era tornata contentissima, ho contattato la signora che ci ha ospitato in un confortevole bilocale con veranda esterna e circondato da un grande terrazzo, adiacente casa sua e da poche battute al telefono ero già “innamorata” di lei: una signora cordiale, chiacchierona quasi quanto me ed efficiente al massimo. Ad ogni mia domanda/richiesta aveva subito la risposta pronta e concludeva tutto con il suo “non c’è problema”: avrebbe mandato qualcuno a prenderci in aeroporto, ci consigliava dove noleggiare l’auto, insomma non c’era più bisogno di cercare residence o alberghi, eravamo in ottime mani.

Abbiamo cercato subito i voli su internet (nota per i siciliani: l’aereo costa meno della nave più cabina ed è più comodo dell’aliscafo che col mare grosso non parte costringendo ad una permanenza a Porto Empedocle! Basta non impressionarsi non appena lo si vede: è poco più grande di un autobus: 42 posti appena!) e, ad incastro con le ferie di Pietro, abbiamo prenotato per una settimana dal 27/6 al 4/7: mancavano solo 20 giorni alla partenza! Ovviamente, in attesa, ci siamo documentati a dovere, stampato piantine e letto tutte le recensioni di questo sito.

Dunque anche noi abbiamo preso l’aperitivo al 13.5, la colazione al bar dell’amicizia e il giro in barca col Chipino. Abbiamo passato il sabato pomeriggio alla Guitgia per proseguire al mare di Cala Madonna (domenica), spiaggia dei Conigli (lunedì), Cala Greca (martedì matt), Cala Croce e Portu ‘Ntoni (martedì pom), giro in barca (mercoledì), giornata di riposo (causa febbre “da troppo sole” di Chiara) e di nuovo gita con Giovanni (venerdi). Sabato solo magone e pianti della bambina che non voleva ripartire… Non possiamo suggerire molti locali, a parte quelli prima menzionati (inoltre pare che sia cambiato il cuoco della “trattoria del porto” quindi la nuova segnalazione è “da Bernardo”, ma noi non abbiamo avuto modo di provare), ma possiamo sottolineare il fantastico cous cous di cernia a Portu ‘Ntoni (previa prenotazione perché lo fanno solo una volta a settimana) e i fantastici barbecue di pesce fatti a casa; il pesce lì è freschissimo ovunque lo si compri perché la cultura del buon pesce è di tutti i lampedusani. Noi personalmente, in fatto di pesce, siamo un po’ ignoranti, nonostante provenienti da una città di mare, ma siamo stati ben guidati e abbiamo fatto mangiatone eccezionali.

Il giro in barca è stupendo: si assapora il mare più bello e si sosta negli angoli più suggestivi dove il mare sembra incontaminato. Si possono ammirare grotte e fondali e accedere a zone raggiungibili solo via mare.

In entrambe le gite abbiamo conosciuto gente simpatica; in primis Fabio e Vale, “colpevoli” del nostro giro sul Chipino, coi quali ci siamo rivisti per la seconda gita e coi quali abbiamo condiviso momenti piacevoli (comprese le torture di mia figlia e i miei tuffi stile quindicenne!).

All’ora di pranzo si scherza, si mangia divinamente, si parla, in poche parole si sta decisamente bene.

Il mare…È da vivere tutto… Dalle spiagge dove affittare lettini e ombrellone e pensare solo a riposarsi sotto il sole, alle più piccole calette lontani dalla confusione ma dove si gode il più incantevole mare. In certi momenti è un tutt’uno col cielo, un cielo privo di nuvole e dall’azzurro intenso come poche volte l’ho visto, che ogni volta che lo si guarda infonde un senso di pace e serenità.

E poi il mare va vissuto “dal mare”; chi può noleggi barca o motoscafo viceversa, come noi, andate con le gite organizzate; i bagni più belli si fanno alla Tabbaccara, a Cala Pulcino, alle Acque. Il mare non ha mai un unico colore; è prevalentemente turchese ma con sfumature che toccano tutte le tonalità dell’azzurro e del blu..

In certi posti (spiaggia dei conigli ad es.) è così trasparente da permettere di vedere i pesci che ti girano attorno e i gabbiani che volano sopra la Tabbaccara sembrano avere anch’essi sfumature azzurre sul petto e sulle ali… Odore, rumore, colore del mare accompagnano costantemente le giornate sull’isola e il mistero del mare ci ha tanto coinvolti da farci immaginare quale mondo ci sia realmente laggiù: un “altro mondo”, dico io, che suscita emozioni, dai “banali” pesciolini ai grandi delfini, dalle splendide stelle marine (che abbiamo potuto tenere in mano grazie all’immersione di Capitan Giovanni), alle conchiglie che, forse, prima di allora non avevano avuto alcun fascino particolare.

Insomma, sono partita come una turista che odia la sabbia addosso e che dopo il bagno fa subito la doccia per levare il sale dalla pelle e mi sono ritrovata a desiderare di fare immersioni e toccare le creature del mare… E a proposito della gente, per quello che è stata la mia esperienza, ho trovato ovunque cordialità e gentilezza e, dalle persone con le quali abbiamo legato di più, un grande affetto e sincero calore umano.

In cima alla lista la famiglia che ci ha ospitato; cordiali e non costruiti, la loro affabilità non è dovuta solo perché “padroni di casa”, fanno sentire gli ospiti a casa propria grazie alla poca formalità e la grande simpatia.

Forse è “dovuto” l’essere venuti a prenderci in aeroporto, forse “dovuti” i consigli sui ristoranti e i negozi dell’isola ma non è dovuto l’affetto, e di affetto noi ci siamo sentiti ricoperti.

Siamo stati loro ospiti a cena, una mega grigliata di pesce di cui abbiamo tuttora nostalgia: abbiamo riso, scherzato, chiacchierato come se fossimo amici da sempre. Ci hanno dato tutte le attenzioni del mondo; nei momenti di bisogno (febbre di Chiara) non ci hanno lasciati soli e un contatto umano, in vacanza, non ci era mai capitato. Facevamo lunghe chiacchierate, Rosario (il “padrone di casa”) aiutava Pietro con la pulizia del pesce, ci intratteneva coi racconti della propria vita, ci faceva fare un mucchio di risate perché di una simpatia eccezionale, e i figli ricoprivano di attenzioni Chiara che ancora oggi ne ha grande nostalgia.

Persone che non si spaventato davanti al lavoro, sincere, semplici e affettuose; niente di costruito ma solo un grande cuore che ci ha fatto legare davvero e che ci fa desiderare di tornare presto da loro.

E poi vale la pena spendere qualche parola su Giovanni.

Un omone abbronzantissimo molto sicuro di sé, cordiale e alla mano. Siamo andati a cercarlo non appena arrivati; quando dalla macchina l’ho chiamato dicendogli “è lei Giovanni?” dietro il suo “si” si capiva che sapeva già quale sarebbe stata la continuazione; “abbiamo letto di lei su internet”, “tutti sono entusiasti di lei”, “ lei è praticamente diventato famoso” e bla bla del genere. Ebbene si, siamo stati tanto banali e gli abbiamo ripetuto più volte che, avendo a disposizione una settimana, avremmo aspettato il giorno più giusto ma assolutamente saremmo andati fuori con lui. Ben consapevole della notorietà datagli da questo sito, è forse l’unico che non fa pubblicità ai giri dell’isola sulla sua barca ma viene cercato tanto da riempire ogni giorno il Chipino con almeno 20 persone e, anche i giorni in cui vorrebbe riposarsi e non uscire, alla fine parte per non lasciare deluso chi lo cerca esplicitamente e vuole solo lui.

Sembra di conoscerlo da sempre e ci si sente a proprio agio per questo; non parla molto ma osserva e capisce quanto hai apprezzato la gita e goduto veramente del suo mare.

Il giorno dopo la nostra prima gita sul Chipino, la mia bambina si è svegliata con la febbre e quella sera lui è venuto a casa a trovarla, lei ha fatto un disegno che rappresentava il Chipino e Giovanni l’ha appeso in barca, il giorno della nostra partenza è passato a salutarci prima di uscire…Insomma, come già è stato detto in altri commenti di viaggio, non so cosa si debba fare per entrare nel suo cuore, noi penso proprio ci siamo entrati; di certo lui è entrato nel nostro! Per concludere, andate a Lampedusa, godete il mare e vivete la gente e vedrete che ve ne innamorerete per sempre… Laura, Pietro e Chiara



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