Il nostro cammino verso Santiago de Compostela

Da Tolosa attraverso i Pirenei passando per la regione di Navarra, Leon, la Galizia, le Asturie, la Cantabria e i Paesi Baschi
Scritto da: Mellix
il nostro cammino verso santiago de compostela
Partenza il: 14/08/2012
Ritorno il: 27/08/2012
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
Era da molto tempo che dicevo mi sarebbe piaciuto percorrere almeno una parte del Cammino e visitare Santiago di Compostela. Le mie compagne di viaggio, credo per sfinimento, hanno accettato di accompagnarmi in questa avventura. Certo, particolare non trascurabile, abbiamo percorso il tragitto in auto, sia per il limitato tempo a disposizione che per le scarse velleità atletiche.

Martedì 14 Agosto

Abbiamo raggiunto Tolosa con volo Easy jet da Milano Malpensa e, come di consueto, abbiamo utilizzato Europcar per il noleggio della macchina. La prima tappa del nostro viaggio è stata la cittadina medievale di Saint Bertrand de Comminges, arroccata su un picco roccioso con le caratteristiche case a graticcio e le botteghe artigianali. Dopo aver gustato la prima crêpe della vacanza abbiamo proseguito per Pau dove abbiamo dormito. La città è molto bella, ha bellissimi giardini ed il castello illuminato di notte è particolarmente suggestivo. La prima cena del nostro viaggio con capesante alla crema di porri e gamberoni alla brace è stata memorabile. (Ristorante Le St Jacques in Rue du Parlement – Menù completo 30,00 Euro/cad). Abbiamo dormito al Citotel Atlantic Hotel – Camera doppia 58,00 Euro – singola 55,00).

Mercoledì 15

Ci siamo dirette a sud, verso i Pirenei. Saint Jean Pied de Port è l’ultimo paesino sul versante francese prima del valico. Si festeggiava il Ferragosto che coincide anche con la festa del Santo Patrono. Tutti gli abitanti erano vestiti di bianco con un foulard rosso attorno al collo ed il basco rosso, la banda suonava per le strade e la chiesa era ornata a festa. La gente qui parla il basco, una lingua particolare, totalmente differente dallo spagnolo, ricca di consonanti ed impossibile da leggere per gli stranieri che ricorda un po’ il gaelico. Sono particolarmente orgogliosi delle loro origini e ovunque si possono notare particolari che si riferiscono alla tanto desiderata totale indipendenza dallo stato centrale. Qui abbiamo acquistato le espadrillas in un negozio che ne vendeva di ogni tipo e colore abbinate a borse sempre di stoffa e di fattura simile. Ci hanno detto che il maggior produttore è a Mauleon, un villaggio a 10 km (espadrillas tradizionali a righe da donna Euro 10,00- borsa Euro 29,00). Eccoci finalmente in Spagna! Raggiungiamo Puerto de Ibaneta senza nessun controllo di frontiera lungo una strada tortuosa fiancheggiata da migliaia di fiordalisi in fiore. Erano anni che non ne vedevamo così tanti! Sulla cima c’era un raggruppamento di gente con bandiere e strumenti particolari, abbiamo capito successivamente che era una commemorazione dei simpatizzanti dell’Eta. Roncisvalle corrisponde all’inizio del cosiddetto Cammino Francese che, dopo 790 km, raggiunge Santiago di Compostela. Per la prima volta vediamo i segnali blu con la conchiglia gialla che indicano i sentieri che i pellegrini devono percorrere e che ci accompagneranno per tutto il nostro viaggio. Il luogo è molto suggestivo anche perchè non si può fare a meno di ricordare Carlo Magno il cui esercito qui fu sconfitto e la morte di Orlando suo comandante, impossibile non menzionare la Chanson de Roland studiata alle medie. Visitiamo la piccola chiesa dove fotografiamo anche la prima delle varie statue di San Giacomo e, attraverso boschi di conifere scendiamo verso Pamplona.

Abbiamo avuto difficoltà a raggiungere l’albergo che avevamo prenotato perchè è in centro e tutta la zona era vietata al traffico. (Hostal Navarra -Tudela 9 -Camera doppia 56,00 Euro – Singola 48,00). Siamo state però fortunate a chiedere indicazioni a Giovanni, un gentilissimo insegnante di storia all’università locale che non solo ci ha portate a destinazione ma che è stato con noi praticamente tutto il pomeriggio e ci ha fatto vedere i punti più interessanti. E’ grazie a lui che abbiamo notato l’orologio che indica quanto tempo manca alla prossima festa dei Sanfermines e saputo che le macchie si possono vedere sino al primo piano delle facciate di alcune case sono dovute al vino delle bottiglie che vengono stappate durante i festeggiamenti. Pamplona vive praticamente per la settimana della fiesta che ha luogo tutti gli anni dal 6 al 14 luglio , lo avessimo saputo prima credo che avremmo potuto anche escluderla dal nostro itinerario perchè non ha altre attrattive particolari.

16 Agosto

Ci dirigiamo a sud e raggiungiamo la cittadina di Olite con il suo castello. Questo paesino fu molto importante perchè nel XV secolo fu scelta come residenza dal re Carlo III e dalla sua corte. Il castello sembra quello delle fiabe con re e principesse non è però autentico ma è stato totalmente ricostruito. Proseguiamo da Olite per Puente La Reina attraversando vallate dominate da file di generatori per la produzione dell’energia eolica. Lasciamo quindi la Navarra ed entriamo nella Rioja , regione famosa per i vini rossi, tra i migliori di tutta la Spagna. Il caldo è micidiale ma il paesaggio con la terra color ocra ed il cielo turchese è stupendo. Guidiamo tra campi di girasole in fiore e ci sembra di far parte di una cartolina. Santo Domingo de la Calzada è tra i paesini più caratteristici che abbiamo visitato. Sono molti i pellegrini che si incontrano tra le stradine medievali. Qui abbiamo visto i primi negozi specifici che vendono bastoni, borracce, zaini e tutto quanto può essere utile durante il Cammino. La cattedrale è ricca di decorazioni in oro ma è famosa soprattutto per la gabbia in vetro che contiene un gallo ed una gallina vivi che ricordano un’antica leggenda. I pennuti vengono sostituiti ogni settimana. In serata raggiungiamo Burgos. Mettiamo le valigie in albergo ( Melia Fernan Gonzalez Boutique Hotel – Doppia 48,00 Euro – Singola 55,00) ed andiamo subito ad ammirare la cattedrale che ci lascia letteralmente senza parole. Capiamo subito perchè è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, da sola giustifica il viaggio a Burgos. Consigliamo vivamente di pagare il biglietto (7,00 Euro) per ammirare tutto l’interno, tomba del Cid inclusa. La città con il quartiere antico è molto accogliente e lungo il fiume vi è un viale pedonale alberato molto bello.

17 Agosto

Dopo un’abbondante colazione di dirigiamo a sud e raggiungiamo Covarrubias, cittadina con graziose piazzette acciottolate e caratteristiche case a graticcio con porticati. Sembra di essere in un film di Zorro. Proseguiamo quindi per Lerma, altro villaggio della Castiglia e Leon che domina la vallata attraversata dal Rio Arlanza. La giornata è torrida, ci rifugiamo nel Palacio Ducal sulla piazza principale. E’ stato totalmente ristrutturato ed attualmente è un parador di lusso con ben 210 balconi. Lerma è un luogo importante per la cucina tradizionale castigliana. Vi sono vari ristoranti di ottimo livello, molto frequentati, che servono cordero asado (agnello arrosto) cotto nel forno a legna. Nel pomeriggio, tornando a Burgos, vediamo sulla strada la prima delle varie sagome nere del toro che incontreremo durante il nostro viaggio. Serata con cena e visita by night a Burgos.

Sabato 18 Agosto – Partenza per Léon

All’una arriviamo all’hotel che avevamo prenotato nel centro cittadino e restiamo favorevolmente impressionate dalla vivacità della città. Consigliamo di riservare un hotel provvisto di posteggio perchè diversamente quelli disponibili sono molto costosi (Hotel Spa Paris – Ancha 18 – Doppia 81,00 Euro – singola 56 . Essendo l’hotel un centro benessere, nel costo della camera è incluso un circuito relax di 90′). Leon ci è piaciuta moltissimo con le sue case multicolori piene di fiori ed i locali molto accoglienti. Le vetrate della cattedrale ed il chiostro lasciano letteralmente senza fiato. A Leon ci siamo veramente rese conto di ciò che intendono gli spagnoli per movida. Nelle strade vi è una fiumana di gente sino alle 5 del mattino, si fa letteralmente fatica a camminare!

Domenica 19

Prendiamo l’autostrada per Astorga, dove visitiamo la cattedrale ed il Palacio Episcopal progettato da Gaudì che anche qui ha lasciato il segno inconfondibile del suo estro e genialità. Curiosamente Astorga fu nel XVIII-XIX secolo, un centro molto importante per la produzione del cioccolato, prodotto chiave dell’economia locale. Dopo due ore di viaggio raggiungiamo Pedrafita do Cebreiro, il primo centro abitato della Galizia. Il villaggio sorge a 1300 m sul livello del mare ed è il punto di incontro dei pellegrini per gli ultimi 154 km verso Santiago. Qui abbiamo visto le “pallozas”, abitazioni circolari dal tetto il paglia usate sin dall’epoca preromana che con le case in pietra costituiscono il centro abitato. All’ingresso della piccola chiesa un sacerdote pone il timbro ai certificati dei pellegrini. Qui più della metà delle case sono o bar o ostelli. Tappa successiva è Samos con il monastero benedettino, punto focale della cittadina che raggiungiamo dopo aver attraversato verdi pascoli dagli splendidi panorami. Finalmente nel tardo pomeriggio arriviamo a Santiago de Compostela! E, sembra incredibile, ma per me, il primo impatto è stato di una grande delusione! Non so, se è perché abbiamo raggiunto la Cattedrale da una via laterale ma io me la immaginavo molto più imponente e non lasciata così all’incuria, quasi fatiscente. La prima cosa che abbiamo notato infatti è che necessita di una notevole opera di restauro, non è possibile permettere che tra le pietre della facciata crescano erbacce e muschio, il degrado è notevole. Col calare della sera però devo dire che il nostro stato d’animo, in particolare il mio, è cambiato ed abbiamo iniziato a pensare che forse tutto questo è voluto appositamente. Tutti i pellegrini appena giunti in città si ritrovano nella Praza do Obradoiro, la piazza davanti alla scalinata che permette l’ingresso nella cattedrale. Vi sono anziani, ragazzi, bambini con i genitori, di ogni nazionalità giunti sin qui a piedi, in bicicletta, in moto o come noi scansafatiche in auto. Abbiamo parlato con persone che hanno percorso a piedi il tragitto da St Jean Pied de Port in tre mesi e che stravolti ma felici hanno raggiunto la meta. Sdraiati sul selciato ammirano le guglie e le statue scambiando impressioni con altri viaggiatori. Col buio e l’illuminazione soffusa abbiamo capito finalmente il grande fascino di Santiago. Camminando tra le viuzze medievali sotto i portici c’è un’atmosfera magica, sembra di vivere nel passato. La città ci ha affascinate, ci ha letteralmente conquistate. La nostra prima notte a Santiago l’abbiamo trascorsa all’hotel Moure in Rua Loureiros 6, un hotel nuovissimo vicino al centro. I ragazzi che lo gestiscono sono stati gentilissimi, il luogo è pulitissimo e ben tenuto ma essendo un hotel design, tutto sui toni del bianco e grigio con mobili super-moderni ed un bagno avveniristico ci sembrava di stare in un luogo che non aveva niente a che fare con la realtà esterna. A parte questo però lo possiamo solo consigliare: una camera grandissima con ben 4 letti doppi 110,00 Euro colazione (varia ed abbondante) inclusa.

Lunedì 20 Agosto

Non era previsto, ma decidiamo di spingerci sino al punto più occidentale della Spagna: Cabo Finisterra. Abbiamo raggiunto il faro accompagnate da una persistente pioggerellina e qui l’emozione è stata notevole quando abbiamo visto i pellegrini che, secondo un antico rituale, bruciano le t-shirt ed altri capi di abbigliamento sulle rocce sottostanti. E’ stata una bella sensazione lo stare vicino alla grande croce in pietra che domina le alte scogliere e pensare che questo luogo, nei secoli passati, era considerato come l’ultimo punto del mondo conosciuto. Dopo la foto di rito accanto all’insegna con la scritta km 0 del Cammino di Santiago ci siamo dirette verso la carinissima cittadina marinara di Finisterra con il pittoresco porto e le belle spiagge. Per il rientro a Santiago abbiamo percorso la statale interna da Sta Comba – Portomouro passando attraverso pinete e campi di erica con cavalli e pecore al pascolo. Ci ha attraversato la strada anche un capriolo. Più che in Spagna sembrava di essere nella brughiera inglese. Trascorriamo la notte a Santiago in un luogo che raccomandiamo vivamente a tutti: il monastero benedettino Hospederia Seminario Mayor. Ha più di 100 stanze ed è stato rinnovato di recente. Le camere sono pulitissime, i letti sono in ferro battuto con il simbolo della conchiglia, i bagni piccoli ma con tutti i comfort e, particolare non da poco, dalle finestre si vede la cattedrale. La colazione, inclusa nel costo del pernottamento, è servita dai monaci nel grande refettorio ed è molto abbondante e varia (camera doppia con colazione 65,00 Euro – singola 50 Euro).

Martedì 21 Agosto

Partiamo per raggiungere il mare dalle scogliere più alte d’Europa, il luogo dove l’Oceano Atlantico incontra il Golfo di Biscaglia: Cabo Ortegal. Dopo aver visitato la cittadina medievale di Betanzos ci dirigiamo verso uno degli angoli più suggestivi della Galizia, le Rias Altas dalle coste selvagge e frastagliate. Abbiamo attraversato rigogliose foreste, visto scogliere vertiginose e paesaggi mozzafiato. Abbiamo saputo che non solo il paesaggio è simile a quello irlandese- scozzese ma anche la musica popolare galiziana. Abbiamo potuto ascoltare infatti i suonatori di cornamusa, strumento tipico anche di questa zona, cosa che non avremmo mai immaginato. Ci fermiamo per la notte ad Ortigueira, all’Hotel Orillamar proprio sulla spiaggia (camera doppia 60 Euro, singola 40 Euro). Ceniamo molto bene nel ristorante dell’hotel.

Mercoledì 22 Agosto

Purtroppo il tempo non è dei migliori, c’è una leggera pioggerellina e visto che molti sono i chilometri che dobbiamo ancora percorrere per il ritorno decidiamo di avvicinarci al più possibile a Santander. Entriamo nelle Asturie e pranziamo a Cudillero, un villaggio di pescatori carinissimo, dalle case pastello ed il piccolo porto in una stretta insenatura. Alle 18 giungiamo nel più bell’albergo dove abbiamo soggiornato durante tutta la vacanza: l’Hotel Marfrei di Hinojedo, vicino a Santillana del Mar. Nonostante avessimo prenotato dall’Italia una camera tripla, al nostro arrivo la gentilissima proprietaria ci ha offerto allo stesso prezzo due camere per farci stare più comode (camera tripla Euro 115). Le camere sono molto belle, spaziose e arredate con molta cura. Il bagno dispone di tutti i confort e il servizio è impeccabile. All’arrivo abbiamo trovato gli asciugamani piegati a forma di cigno sul letto ed una scatola di cioccolatini come benvenuto. Eravamo stanche per la strada percorsa e tutto questo ci ha fatto ancora più piacere. Abbiamo cenato nel ristorante dell’hotel. Abbiamo speso 104,00 Euro in tre per il menù degustazione tutto pesce semplicemente fantastico, vino dolce e caffè inclusi.

Giovedì 23 Agosto

Visitiamo Santillana del Mar, gioiellino medievale con strade acciottolate e case in pietra e mattoni. La cittadina è tutta in zona pedonale, con fioriere e balconi fioriti particolarmente curati, è un paesino da cartolina. Il chiostro della Chiesa di Santa Giuliana deve essere assolutamente visitato. I capitelli delle molte colonne sono uno differente dall’altro e scolpiti con un’incredibile quantità di figure. Nonostante sia un luogo molto turistico vale senz’altro la pena di visitarla. Su consiglio della proprietaria dell’hotel invece di visitare la Grotta di Altamira, della quale è possibile visitare una riproduzione, poiché nel 2002 è stata chiusa al pubblico, ci dirigiamo a Puente Viesgo e visitiamo una delle grotte del Monte Castillo, quella de Las Monedas. E’ stato molto interessante ed emozionante osservare pitture di animali risalenti al 10.000 a.C. circa e un labirinto di stalattiti e stalagmiti di ogni forma e dimensione. Meritatamente questo luogo è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Comillas non solo ha una spiaggia molto bella dove abbiamo trascorso il pomeriggio ma ha come particolarità quella di avere alcuni fra gli edifici più originali della Cantabria. Nell’ottocento a Comillas viveva un marchese che fece fortuna a Cuba e, tornato in patria, si dedicò ad abbellire la sua città natale commissionando la costruzione di numerosi palazzi ad alcuni fra i più famosi architetti catalani del tempo. Fu ben presto imitato dagli altri aristocratici del luogo. Sulle colline che sovrastano la cittadina è possibile vedere molte di queste ville, la più famosa in assoluto è quella progettata da Antoni Gaudì: El Capricho, con decorazioni di ceramica dipinte con girasoli e foglie verdi. Purtroppo ora è un ristorante e la visita è permessa solo ai clienti. Ceniamo al ristorante dell’hotel Marfrei ed ordiniamo il riso all’astice (bogavante): indimenticabile! (Euro 65,00 cena completa per tre).

Venerdì 24 Agosto

A malincuore dopo due pernottamenti lasciamo l’hotel per Castro Urdiales e la Chiesa di Santa Maria de la Asuncion che domina il porto. Rientriamo nei Paesi Baschi, decidiamo di non visitare Bilbao a causa del traffico molto sostenuto in città, proseguiamo per Getaria dove passeggiamo sul lungomare ed in serata arriviamo a San Sebastian che ci ha affascinate sin dal primo momento. La Playa de la Concha è molto bella, i bar di pintxos incredibili. Guardavamo incantate i banconi dei vari locali letteralmente coperti da vassoi di tartine di ogni tipo. Non avremmo mai immaginato ci fossero così tante varianti. Inutile dirlo tutte ottime, unico neo il costo. E’ facile infatti tra un pintxos ed una cerveza spendere molto più di una buona cena. Anche nei ristoranti bisogna fare attenzione. Molti infatti indicano all’ingresso il prezzo di un menù abbastanza contenuto, salvo poi notare scritto in piccolo che è disponibile solo a mezzogiorno.

sabato 25 agosto

Purtroppo oggi ci siamo svegliate con la pioggia. Ne abbiamo approfittato per visitare il mercato coperto e l’acquario che è stato ristrutturato ed ampliato recentemente. Oltre alla lunga galleria nella quale si è circondati da pesci di ogni tipo e dimensione è stato molto interessante conoscere, tramite i vari modellini di imbarcazioni esposti, la storia della navigazione a San Sebastian. Nei secoli passati infatti le attività economiche principali erano la caccia alla balena e la pesca del merluzzo. Altra fonte di guadagno era la pesca delle sardine e la successiva salatura per la conservazione, lavoro fatto principalmente dalle donne. Numerose sono le foto delle ultime lavoratrici delle quali si possono ammirare non solo gli abiti da lavoro ma anche gli utensili. Per restare in tema abbiamo cenato con sardine alla griglia in uno dei numerosi ristorantini al porto. Se visitate San Sebastian in auto ricordate che il posteggio è molto caro. Noi abbiamo utilizzato uno dei posteggi comodissimi del centro ed abbiamo pagato per una giornata 20,00 Euro. In questi ultimi due giorni nella zona abbiamo dormito all’Hostal Xaloa ad Orio a ca. 20 min. da San Sebastian – Doppia Euro 81,00 – singola Euro 55,00.

Domenica 26 Agosto

Lasciamo la Spagna e prendiamo l’autostrada per Tolosa, che raggiungiamo nel pomeriggio. E’ stato difficile raggiungere l’hotel a causa dei lavori che stanno facendo al centro città, molte vie sono chiuse (Hotel Albert 1er in Rue Rivals 8 – Doppia Euro 59,00 – singola 55,00). Tolosa è molto bella, è detta la città rosa per il colore che assumono i muri dei palazzi in mattoni al tramonto. Purtroppo siamo arrivate di domenica e quasi tutti i negozi erano chiusi. Nella piazza du Capitole, la principale della città abbiamo trovato interessante la visita al Municipio con la scalinata e le diverse sale dedicate alle grandi personalità di Tolosa (ingresso gratuito).

La Basilica di Saint Sernin è quella che conserva il maggior numero di reliquie delle grandi chiese romaniche del Sud della Francia. E’ costruita in parte in pietra, in parte in mattoni perchè quando si iniziò la costruzione in pompa magna, vennero utilizzate le pietre che non erano disponibili in loco e perciò furono fatte arrivare dai posti più lontani, successivamente quando la scarsità di fondi si fece sentire si dovette optare per i mattoni locali. Molto bella è anche la Chiesa dei Giacobini con la maestosa navata e le colonne dalle nervature che sembrano palme. Abbiamo fatto una piccola crociera sulla Garonna ed un piccolo tratto del Canal du Midi che però non ci ha molto entusiasmato. Nel tardo pomeriggio lasciamo definitivamente la città delle violette per l’aeroporto Blagnac per il rientro a Malpensa.

Il viaggio ci è piaciuto molto, non è stato riposante però abbiamo visto luoghi molto belli e diversi tra loro. Inizialmente non ci eravamo prefissate di arrivare sino a Santiago di Compostela a causa della lontananza, pensavamo di trascorrere più giorni sul mare. Il tragitto che abbiamo pensato poi si è rivelato vincente perchè la prima parte del viaggio è quella che ci ha veramente entusiasmato. La zona della costa è bella però, forse anche a causa del tempo che non ci è stato particolarmente favorevole, è stata molto meno interessante. Santiago ci è veramente rimasta nel cuore.

Abbiamo percorso 3.087 km totalim spendendo 218 euro di gasolio e 487 di noleggio con Europcar. I voli ci sono costati 30 euro (Malpensa-Tolosa con Easyjet) e 41 euro il ritorno con Air France. Costo totale circa: 1.100 euro/cad. tutto incluso.

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