Il nord della Sicilia

Da Catania a Palermo, passando per Taormina e le isole Eolie
Scritto da: CTI75
il nord della sicilia
Partenza il: 22/06/2013
Ritorno il: 30/06/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Finalmente Sicilia… dico finalmente perché non si può’ avere la casa della nonna di fronte alle Eolie e non esserci mai andati.

Prenotiamo il volo con netto anticipo onde evitare un salasso:

Con easy jet :euro 248 con un bagaglio in stiva

Andata: Milano-Catania sabato 22 giugno, partenza h 18.30 – arrivo h 20.20; rientro Catania-Milano domenica 30 giugno. Partenza h 09.25 – arrivo h 11.20. Dopo di che prenotiamo l’auto (noi andiamo sul sicuro con www.enoleggioauto.it/ o www.rentarcars.it/ che sono la stessa cosa uno si appoggia all’altra. Prenotiamo l’auto modello basic in quanto i costi si stanno alzando di giorno in giorno (euro 177) per 9 gg.

Ci guardiamo un po’ in giro per vedere cosa c’è’ nella zona, perché’ si che abbiamo casetta in provincia di Milazzo, ma vorremmo vedere di tutto un po’!

Sfruttiamo un cofanetto RegalBox che ci hanno regalato a Natale per dormire ad Erice e far visita alla riserva dello zingaro, San Vito lo Capo e alla magnifica Favignana, la location si chiama “La Pineta” e nel pacchetto abbiamo compreso: due notti, due colazioni e una cena. Prenotiamo per le notti di lunedì e martedì 24 e 25 giugno.

Ora la parte difficile diventa la scelta delle Eolie che abbiamo tenuto per ultimo. Ci piacerebbe vedere Stromboli, ma i prezzi degli hotel sono davvero molto alti, anche in questo periodo di crisi.

Alla fine decidiamo di non prenotare e di decidere all’ultimo in base al vento, al tempo e alla voglia di fare. Vediamo che i traghetti per le Eolie sono molti a tutte le ore del giorno, le compagnie marittime che partono da Milazzo sono due: la Usticalines e la Siremar, questo è un sito dove si può’ trovare costi dei biglietti, orari e le tratte http://www.traghettilines.it/

Tra le tante cose da fare ovviamente, è comprare una cartina, stampare i racconti di altri turisti per caso e prenotare per ultimo il parcheggio all’aeroporto di Malpensa (travelparking euro 33 per 9 giorni)

Ora non ci tocca che attendere più’ di 2 mesi per la grande partenza

1° GIORNO – SABATO 22 GIUGNO

Partiamo in orario da Milano e dopo un’ora e mezza atterriamo a Catania. Recuperate le valigie non ci tocca che recuperare la macchina, il nostro noleggiatore e’ la Maggiore. La Panda e’ nuovissima, ha solo 7000 km, Robi controlla tutto a modino visto che anche loro sono molto pignoli, ma non sanno bene con chi hanno a che fare!! Dopo che il mio mitico autista ha segnalato tutti i minimi graffietti presenti sull’auto (sono le nove e mezza di sera e qui è già buio e la macchina è nera, che cosa avrà’ visto mai??), comunque scrive e segnala!!!

Partiamo, il viaggio e’ lungo per arrivare a San Giovanni un borghetto di Santa Lucia del Mela (un paesino a pochi chilometri da Milazzo)

Mangiamo un pessimo panino all’autogrill per non morire di fame, a casa non troveremmo certo il frigo pieno.

Ma con grande sorpresa a casa troviamo qualcuno ad aspettarci, tre gatti e due cani, che adotteremo per tutta la vacanza.

Casa della nonna è chiusa da parecchi mesi, quindi passiamo un’oretta a perlustrare e a dare una pulita generale molto veloce. Decidiamo di usare solo il piano inferiore, sia onde evitare di pulire troppo, ma anche perché da basso fa molto molto fresco.

2° GIORNO – DOMENICA 23 GIUGNO

Il cielo è nuvoloso, ma lo sapevo, sto studiando il meteo giorno per giorno. Ne approfittiamo per dormire un po’ visto che è il nostro primo giorno di vacanza ed è domenica.

Colazione a San Filippo del Mela con the freddo e bomboloni alla nutella, ebbene sì, inizia la scorpacciata con tutte le cose buone che può offrirci la Sicilia (pancia mia fatti santa capannizza).

Andiamo a Tindari. Bisogna lasciare la macchina al parcheggio obbligatorio e a pagamento (un’euro all’ora) dopo di che per fare la salita si può usufruire del bus a pagamento o delle proprie gambe. Noi decidiamo che è il caso di smaltire il mega bombolone ingurgitato a colazione. La salita è di 10 minuti scarsi e possono farcela tutti, ma proprio tutti.

Visitiamo il Santuario della Madonna Nera a dal sagrato ci affacciamo al belvedere per guardare incantati la baia sottostante. Chiediamo a un turista di fianco a noi che fotografa ogni angolo della chiesa, se sa spiegarci come arrivare in quel posto stupendo: facile è Marinello.

Seguiamo la strada per località Olivieri dove acquistiamo pane, mortadella, pesche e acqua fresca per il pranzo in spiaggia.

Per fortuna parcheggiamo in fondo in fondo, ma la baia è lunga e sembra di non arrivare mai. Per fortuna c’è’ ghiaia e non sabbia, almeno non si sprofonda. Anche se è domenica non c’è molta gente, la baia è grande è può’ ospitare davvero parecchi turisti. La giornata è variabile, quindi non tutti come noi milanesi, vanno in spiaggia anche senza il sole se siamo in vacanza.

Il mare è calmo e l’acqua è calda ma profonda. Dormo tantissimo, ma dopo un po’ Robi mi stressa cosi tanto che andiamo a fare una passeggiata (come se non abbiamo già’ camminato tanto per arrivare fin li) scopriamo che dall’altro lato della baia, c’è’ la sabbia ma ci sono anche le onde, probabilmente l’acqua è anche più’ fredda. Alle 17 decidiamo di andare, doccetta e cenetta a Milazzo. Ma poi strada facendo cambiamo idea. Il cielo non promette niente di buono e poi domani la sveglia è all’alba, punteremo l’ovest. Rientrando scopriamo che i centri commerciali son aperti anche qui, ahimè, la domenica, quindi spesa al super. Troviamo un sacco di cibarie tipiche e riempiamo il carrello. Sta sera si cena con pasta fresca al pesto siciliano. Al banco dei dolci ammattiamo per tutto quello che vediamo. La pasticciera ci dice che è tutto fresco e buonissimo. Dopo varie indecisioni optiamo per cannoli e bigne alla siciliana e mancinelli con uvetta.

La mia pasta con il pesto: OTTIMA!

3° GIORNO – LUNEDI 24 GIUGNO

La sveglia è alle 7, ma purtroppo dobbiamo fare parecchi km per arrivare fino alla punta estrema della Sicilia Ovest. L’autostrada è veloce, non c’è nessuno, facciamo colazione con le nostre paste, direttamente in macchina, cosi non perdiamo tempo a fermarci e tiriamo dritto. Sosta veloce solo per far guidare un pochino anche me (teoricamente non potrei, l’auto a noleggio è solo a nome di Robi, ma per strada non c’è nessuno e non dovremmo incorrere in difficoltà).

Arrivati a Palermo, improvvisamente mi viene in mente uno sketch del film “johnny stecchino”: avete presente quando lo zio recupera Dante alla stazione e gli racconta qual è la grande piaga di Palermo?.. bene bravi … è vero è “IL TRAFFFFICO”!! Perdiamo più di un ora a superare il capoluogo. Avevamo pensato di fermarci al ritorno ma chissà perché cambiamo improvvisamente idea.

Arriviamo a San Vito che è ora di pranzo. Cerchiamo un parcheggio non a pagamento.. si trovano basta non voler lasciare la macchina sulla spiaggia, e fare due passi non ha mai fatto male a nessuno, soprattutto a noi che siamo in macchina da 4 ore.

La spiaggia è piena di gente, ma per fortuna, vista l’ora piano piano si svuota, troviamo un posticino davanti al bagnasciuga, piantiamo il ns ombrellone in una sabbia bianchissima e via subito con un tuffo in acqua. L’acqua è bellissima, quello che si vede nelle foto è vero, è esattamente cosi. Io sono rimasta incantata, non immaginavo che la Sicilia potesse aver spiagge belle come la Sardegna (sembra di essere a Villasimius). Peccato solo la tanta gente, ma e’ un posto molto turistico e poi è perfetto per chi ha bimbi piccoli. L’acqua e’ fresca ma sopportabilissima e stiamo a mollo più’ che volentieri, non c’è vento e sembra di essere in un paradiso, basterebbe far tacere le tante persone intorno a noi…sembra di essere a Stintino, stessa atmosfera di quando scendiamo dal traghetto a Porto Torres alle 8 del mattino, arriviamo in spiaggia, ci addormentiamo ascoltando solo il rumore del mare e il grido dei gabbiani,e dopo due ore ti svegli e non capisci più niente (chi sei, dove sei e che ci fa li mezza Italia e non solo)!

Mangiamo un po’ di frutta, facciamo un giro per il centro del paese: stanno smontando tutto, fino alla sera prima c’era la sagra del cous cous.

Prima di andar via, facciamo un salto alla Tonnara ma non c’è oramai più niente, sembra o è tutto abbandonato. Sulla strada per Erice ci fermiamo a fare le foto alla Baia Margherita, peccato non avere un giorno in più, il mare è splendido, soffia il maestrale, ma in una giornata di scirocco dev’essere meravigliosa!

Per arrivare ad Erice la strada non e’ molta ma bisogna salire parecchio, si entra in un bosco freschissimo, sembra di essere nella foresta di mago merlino e l’hotel è situato in una posizione panoramica e sembra di essere finiti ai tempi di re’ Artù, la location è suggestiva e pittoresca.

Purtroppo quassù’ non prende niente, telefoni, tablet, siamo completamente isolati, per fare una telefonata bisogna andare nella hall, l’unica zona dove arriva il segnale. Ma tutti possono stare sereni, siamo sopravvissuti a due notti senza wi-fi senza essere caduti in un sonno perenne e nessuno ci ha dimenticati.

Sta sera si mangia al ristorante dell’hotel, nel ns pacchetto avevamo una cena inclusa. É tutto molto abbondante, noi scegliamo il menu di pesce e finalmente provo il tanto desiderato cous cous di pesce alla trapanese…uhmmmmm buonissimo! Piace anche a Robi, proprio lui che si lamenta sempre del mio che faccio a casa e ogni volta borbotta. Arriviamo al dolce, strapieni, ma non riusciamo a rinunciare alla cassatela con la ricotta e ad un gelato al pistacchio fuori dalla norma! Dopo cena, la ns intenzione era fare un giretto per la città, ma non siamo vestiti a dovere, non immaginavo che facesse cosi freddo, ci saranno 15 gradi. Ci dirigiamo rapidamente in camera per un sonno ristoratore.

4° GIORNO – MARTEDI 25 GIUGNO

Anche questa mattina sveglia alle 7. Colazione ore 7,30. Ore 8 in macchina. Dobbiamo prendere l’aliscafo della Ustica delle ore 9,20. Per fortuna arrivare al porto di Trapani è semplicissimo e onde evitare di perdere tempo, lasciamo la macchina al parking a pagamento ( 4,5 per tutta la giornata).

Al porto scopriamo che ci sono anche i battelli turistici. Vorremmo fare Favignana e Marettimo, ne abbiamo sentito parlare benissimo. La partenza è alle ore 9,30 per un costo a testa di euro 45 (pranzo incluso). Ma mentre siamo li indecisi sul da farsi, Robi sente due parole magiche “ONDE LUGHE”. Per quanto ne so io non vuol dire niente ma lui s’innervosisce e dice lasciamo perdere. Meno male, perché questi furbetti dei battelli stavano organizzando la gita anche in un giorno di Maestrale (sconsigliatissimo)

Corriamo quindi a prendere i biglietti per il traghetto di linea e la ragazza della biglietteria ci mette un’ansia tremenda: se non prendiamo ORA i biglietti del ritorno rischiamo di non trovare un traghetto e cosi restare sull’isola. ESAGERATI! Ma di tutto s’inventano per non farti andare con la concorrenza!! Manco sono arrivata a Favignana e già’ devo decidere quando tornare…………manco fosse il 15 di agosto!! La tratta di sola andata con l’aliscafo è di euro 10,6 a testa.

Durante la traversata si sente che il mare è mosso e Robi l’osservo preoccupata.

Per fortuna la traversata è veloce, solo 20 minuti. Arrivati al porto, decidiamo di trovare un mezzo per spostarci. Vorremmo visitare tutta l’isola, da est a ovest e da nord a sud. L’unica soluzione è il motorino, con le bicicletta mai saremmo riusciti a girare tutta l’isola. Noleggiamo un 50° (euro 20 + 5 di benzina). Eh si perché il pieno lo devi fare da loro, il benzinaio e’ sempre a secco, solo che loro la benzina te la danno a più di due euro al litro, ma fa’ niente siamo in vacanza! Che sia chiaro, l’isola va girata in barca ma se come noi capitate in un giorno di maestrale bisogna pur trovare una soluzione. Con il motorino, in un solo giorno siamo riusciti a vedere tutte le calette. Non fa caldissimo, ma sotto il sole a picco di mezzogiorno non invidiamo i poveretti che pedalano.

Veniamo alle spiaggette. Per causa di forza maggiore siamo costretti a sceglierle in base al vento. La prima è cala azzurra, bellissima, con sabbia, vento impercettibile ma super affollata. Andiamo via subito senza neanche provare a cercare un posticino per l’asciugamano. Procediamo per Lido Burrone, l’unica spiaggia attrezzata dell’isola, sabbia, ma piccolissima c’è tanta gente ma riusciamo a trovare un angolino libero. Il mare qui è mosso e l’acqua è fredda, facciamo un bagnetto ma pucciandoci a meta’. Quando la gente arriva a fiotti noi decidiamo di andarcene. Guido io per tutto il giorno, non mi sembra vero, a casa lo scooter non lo posso mai neanche guardare da vicino, dice che qui di pericoli non c’è ne sono, ne macchine, ne semafori, niente stop, solo biciclette…..sto fetente!

Andiamo a Marasola ma è una delusione, ora non sappiamo se a causa del vento, ma era completamente isolata. Andiamo a Cala Rotonda, ci fermiamo mezz’oretta ma anche qui fare il bagno è impossibile, è tutta roccia.

Prima di pranzo facciamo una sosta a Punta Sottil, il mare qui è molto mosso, ci sono onde che sembra di essere in pieno oceano atlantico.

Ci sarebbe piaciuto proseguire per Punta Faraglione, ma è tutto sterrato e decidiamo di lasciar perdere, il nostro motorino è uno di quelli espatriati per l’estero e le gomme sono un po’ troppo lisce per avventurarci.

Andiamo in centro, attraversiamo il centro abitato, è piccolissimo ma hanno proprio tutto : scuola, carabinieri, guardia medica. Pranziamo alla Pinnata con PANI CUNZATU (pane condito con pomodori secchi, olio, sale, pepe, origano, acciughe, capperi, olive, pecorino) BUONO MOLTO BUONO. Paghiamo per due Pani e una bottiglietta d’acqua 8 euro. No non e’ tanto , ma a Trapani il pani cunzatu costa un euro e 50 ……..un triplo raddoppio non indifferente!!! Lavorano 3 mesi l’anno, beccato il turista, lo spennano!

Il vento cala, puntiamo quindi quella che dicono essere la più bella caletta di tutta l’isola: Cala Rossa. Ci si arriva con un lungo sterrato ma la visuale è magnifica, peccato che soffia il maestrale, infatti troviamo tranquillamente posto sulle rocce, ma fare il bagno e’ impossibile. Ci dicono che questa è la spiaggia dello scirocco.

Proseguiamo e per caso finiamo alla caletta Bue Marino, che magnifica sorpresa, l’acqua e’ calma, piatta ferma non soffia un filo d’aria, sembra finto, siamo distanti da Cala Rossa, 2 minuti esatti di motorino. L’ acqua è verde, non puoi non tuffarti, c’è molta gente, tutti incastrati uno vicino all’altro sulle rocce (ecco la cosa non simpatica di quest’isola e’ che è impossibile trovare un posto dove star tranquillo e rilassato a leggere un libro o ascoltare musica). Per entrare in acqua, tuffo acrobatico dalle rocce.. ahhh il mio era da record dei primati per il salto a ippopotamo! L’acqua è fredda ma è cosi limpida, calma che si rimane dentro volentieri… soprattutto cercando di pensare e a ragione “a mo’ come facciamo ad uscire?”… I ragazzini sembrano tutti figli dell’uomo ragno.

Ci asciughiamo un po’ e torniamo per curiosità a Cala Azzurra, ma c’è ancora gente, è prevedibile per essere una caletta ha la spiaggia di sabbia. Improvvisamente ci rendiamo conto che sono quasi le sette, è l’orario max di consegna del motorino e poi, arrivati a questo punto dobbiamo si’ trovare un traghetto che ci riporti sulla terra ferma.

Come volevasi dimostrare troviamo posto sia sull’aliscafo sia sul traghetto. Robi opta per questo è bello grande, il mare mosso non si sente e poi si può stare fuori all’aria aperta. La traversata dura un’ora ed io ne approfitto per rilassarmi e dormicchiare un po’. Costo della traversata con traghetto della Siremar (euro 6,7 cad).

A Trapani, decidiamo di mangiarci una pizza. Siamo vestiti da mare, pieni di sabbia, sale e vento, quindi non proprio presentabili, ma l’idea di andare su fino ad Erice, e cenare li con il freddo che fa’, piuttosto mi faccio sbattere fuori da un ristorante…..cmq li sono abituati e ti accolgono sempre e comunque.

Finiamo per caso nella pizzeria il BECCOFINO, via Mancina 14. Devo fargli la mia pubblicità gratuita, fanno una pizza sublime, credo che sia la pizza più buona che abbia mai mangiato. Molto buona la pasta, di gran livello i condimenti, freschi, non precotti e non da scatoletta.. e soprattutto abbondanti… a Milano ci condiscono 3 pizze!!! Spendiamo euro 26 per due pizze, 2 sprite e un litro d’acqua.

Dopo cena facciamo un giro per la città, non so come me l’immaginavo, ma mi ha sorpresa, è bella, pulita, con localini molto caratteristici, moderni, hi-tech…. davvero un bel posto anche per i giovani per passare una vacanza diversa dalla solita Romagna….e con un mare da fare invidia!

Alle 23 rientriamo nella gelida Erice, escursione termica di almeno 15 gradi. La bella sorpresa è che troviamo ad attenderci una volpe. Ci racconterà, il mattino seguente il cameriere del ns hotel, che era stata adottata da un camperista tedesco che ha fatto in quella zona una lunghissima vacanza quindi è abituata all’uomo e gli si avvicina con naturalezza… che bellina!

5° GIORNO – MERCOLEDI 26 GIUGNO

Questa mattina ci svegliamo con calma, colazione e si parte. Prima di andar via facciamo un giretto per le vie di Erice, passeggiamo per il borgo medioevale, su fino al Castello di Venere. Curiosiamo nei laboratori di pasticceria, e scopriamo che fanno davvero tutto a mano, per questo i dolci siciliani sono i migliori di tutta Italia.

Ma è tardi dobbiamo arrivare alla riserva dello Zingaro. Noi optiamo per l’entrata da San Vito Lo Capo, senza un motivo particolare. Il ticket d’ingresso è di 3 euro, invece il parcheggio è gratuito.

La prima caletta che s’incontra è Cala Tonnellara, c’è molta gente e noi decidiamo di farla per ultima tanto e’ vicinissima al parcheggio. Proseguiamo quindi per la seconda, Cala Dell’Uzzo. E’ deliziosa, anche questa piena di gente, ma per fortuna c’è un gruppo che va via e riusciamo a trovare un posticino. I sassolini sono piccoli e bianchi ora non vorrei sempre fare paragoni con la cara e amata Sardegna…. ma ricorda Cala Mariolu (che e’ per la ma spiaggetta più bella mai vista). Dopo un bel bagnetto, qui l’acqua è calda, mangiamo (ebbene si , portatevi tutto perché non ci sono ristoranti). Dopo un paio d’ore proseguiamo per Cala Marinella, il percorso e’ lungo, fatto poi alle 2 sotto il sole, ti senti prosciugare. La riserva è molto bella, ben tenuta, probabilmente l’hanno rimessa a nuovo dopo l’incendio della scorsa estate. Per riposarsi c’è il museo, la grotta dell’Uzzo e il percorso cmq non risulta essere impegnativo. Ovviamente scarpe da tennis.

A Cala Marinella, l’acqua è verde, ma niente spiaggetta, solo rocce, bisogna fare i tuffi….. EVVIVA! Peccato solo che ti annoi dopo poco perché’ non trovi neanche una posizione comoda.

Partiamo tardi, per fortuna a Palermo non troviamo il traffico dell’andata. Tutti ci consigliano di fermarci a Cefalù, ma vorrebbe dire essere a Milazzo tardi, e dopo tutta la scampagnata di oggi, meglio evitare un rientro in autostrada stanchi, assolati e addormentati…..

Per strada mi assale solo un dubbio, dove cenare? Arrivati a Olivarella scopriamo una rosticceria ancora aperta, quindi sta sera si mangiano finalmente gli ARANCINI.

6° GIORNO – GIOVEDI 27 GIUGNO

Oggi giornata tranquilla. Ci svegliamo tardi e andiamo a Milazzo a far colazione. Al Tropical Bar mangiamo un caffè con panna e brioche… ci ha consigliato il posto il vigile, e quando mi ha detto esattamente cosa chedere al bar, immaginavo chissà che cosa strana mi avrebbero fatto invece e’ una granita al caffè con sopra panna fresca fatta da loro….. davvero ottima!

Facciamo una passeggiata per visitare la zona. Andiamo su fino a Capo Milazzo, ammiriamo il laghetto di venere, sarebbe stato bello fare il bagno ma oggi è nuvoloso. E’ un’insenatura naturale che crea una piscina, è impressionante, vedi arrivare onde alte e minacciose, si frantumano sulle rocce e al di qua si crea questa piscina con acqua mai stagnante, il ripristino è immediato. Peccato che non ci sia un posto per prendere il sole e rilassarsi.

Passiamo il pomeriggio in spiaggia a Milazzo, mangiando albicocche. La spiaggia e’ enorme ma tenuta male, a parte i residenti non e’ frequentata da turisti, il mare è purtroppo mosso, ma l’acqua è bellissima. Ci annoiamo non potendo fare il bagno, nel frattempo e’ uscito un solo caldo e fastidioso. Ci dirigiamo quindi verso il centro per mangiare un buon gelato. Visto che siamo davanti all’imbarcadero, cerchiamo di capire cosa offrono per visitare le Eolie.

Ovviamente ci sono i traghetti, gli aliscafi e le gite giornaliere organizzate. Domani e’ venerdì e tutti fanno Lipari e Vulcano. Tentenniamo sulla decisione da prendere, due isole in un giorno finisce che non ne vedi neanche una. Nell’indecisione del da farsi, torniamo a casa e ci prepariamo per tornare a Milazzo per la cena.

Ceniamo alla “CASALINGA” IN VIA d’AMICO 3. (euro 35) per un tris di affumicati (buono ma scarso) due primi (spaghetti di mare spettacolari, ricchi, buoni, da leccarsi i baffi). Concludiamo con acqua vino e granita al limone (quest’ultima gentilmente offerta).

7° GIORNO – VENERDI 28 GIUGNO

Ecco lo dicevo io che era strano che ancora non ci fosse successo niente. Sta mattina rimaniamo chiusi fuori casa, con meta’ cose già caricate in macchina e le altre metà dentro casa. Immaginate le porte americane, quelle che se hai le chiavi dentro e soffia un soffio di vento la porta sbatte e rimani fuori..ecco quella è la porta della casa della nonna…ma io dico, se la porta deve essere all’americana, anche la soluzione???!! Quindi onde sta la chiave di riserva? Sotto il vaso, sotto la bombola antincendio, sotto lo zerbino?? niente niente niente chiave di scorta. Chiamiamo disperati Milano, abbiamo già chiuso tutte le porte e le finestre, e’ impossibile entrare dal retro o arrampicarsi sui balconi.

Per fortuna da casa ci trovano una soluzione, il muratore del paese ha una chiave di scorta, ma bisogna aspettare questa sera per poter rientrare, quindi noi, come da programma, c’è ne andiamo tranquilli alle Eolie. Visto che dobbiamo rientrare presto, eliminiamo l’idea del barcone e prendiamo anche qui, il traghetto della Siremar, partenza ore 9, arrivo a Vulcano ore 10,20 (euro 12,6 cad. ). Facciamo colazione sul traghetto pronti per quando arriviamo a buttarci subito nella pozza dei fanghi prima che arrivi troppa gente. L’entrata è di due euro.

Oddio oddio che puzza, ed io mi devo immergere? E poi che schifo il fango sotto i piedi… resisto dentro mezz’oretta e poi per sciacquarci via un tuffo nelle acque calde.

Decidiamo di girare le due spiaggette in prossimita’ del porto, sta volta senza mezzo di trasporto. Prima sosta alla spiaggia delle acque calde. Questa mattina è tranquillo non c’è tanta gente e soprattutto non ci sono le meduse che vedremo nel pomeriggio. Vorremmo passeggiare un po’ ma rischi di bruciarti i piedi se finisci su una fumarola.

Per pranzare ci spostiamo alla spiaggia nera. Che immagine strana vedere la spiaggia cosi scura, l’acqua e’ limpida, chiara, ma con il fondale cosi scuro dà un’idea strana. Raccontano però di tramonti indimenticabili. Mangiamo i ns panini (volendo qui si può tranquillamente trovare diversi bar e ristoranti a poco prezzo) e poi ci concediamo un caffè con la panna, ma robi rimane assai deluso.

Ma basta è ora, sempre che si lamenta, dobbiamo fare la nostra scalata al vulcano!!!

E’ vero sono le due ma ci sono 26 gradi, sì sì, il sole picchia, ma stasera andiamo via’ e non posso non esserci salita! I locali ci dicono che siamo matti, ma in realtà poi troviamo altri avventurieri, l’unica cosa davvero importante è portarsi dietro molta acqua. La scalata non e’ impegnativa, 800 mt di pianura e 800 mt in salita che si fanno sentire e’ vero ma sono solo 800 mt. Arrivati in cima, vedi tutte le Eolie da una parte e l’immenso cratere che fuma dall’altro. Non e’ lava solo fumi solfurei, ma ci sono cartelli dove dicono di non avvicinarci troppo.

La discesa ovviamente è molto veloce, e subito accaldati ci buttiamo nella spiaggia di acque calda…maaaaaa ahhh ho toccato una medusa, per fortuna la testa e non i tentacoli, oddio ma è piena… ho troppa fifa ed esco di corsa, mi asciugo e mi rifugio in un bar a gustarmi una granita all’anguria nell’attesa dell’arrivo del traghetto.

Dormo per tutto il tragitto. Arrivati a casa per fortuna c’é Turuzzo il muratore che ci apre la porta di casa. Sta sera decidiamo di mangiare a casa, al super compro tutte le varie specie di olive siciliane, ho deciso che devo assaggiarle tutte!

8° GIORNO – SABATO 29 GIUGNO

A Milazzo è nuvoloso e minaccia pioggia, ma noi abbiamo in programma le Gole di Alcantara. Ora le nostre aspettative erano completamente diverse, non so se perché essendo stati l’anno scorso in Corsica ci immaginavamo una cosa più naturale e non un posto cosi organizzato. Innanzitutto paghi il ticket, otto euro per non fare niente, per seguire un percorso dall’alto e per scendere giù al fiume con l’ascensore. Noi avremmo voluto fare il percorso dentro le gole con gli stivaloni altri fino a sotto le ascelle, ma purtroppo il fiume e’ in piena e verremmo travolti. Che tristezza alla fine a parte il percorso non c’è molto altro da fare, l’acqua è gelida ed è impossibile immergersi.

Passiamo un paio d’ora su una spiaggetta che per raggiungerla bisogna guadarla, ma l’acqua arriva solo a mezza coscia…..brrrr l’acqua e’ talmente fredda che ai piedi senti dolore fisico.

A questo punto delusi dalle Gole decidiamo che ci meritiamo un gelato a Taormina. Attraversiamo la costa, dalle spiagge di Giardini di Naxos all’isola Bella di Taormina. Sia le spiagge sia l’acqua sono molto belle, ma sono tutte in vista statale e a Robi proprio non piace, quindi non si ferma e puntiamo verso il centro. E’ inutile dire che la macchina bisogna metterla per forza al parcheggio, (due euro all’ora) ma qui si sa che non ci sono altre soluzioni. Facciamo un giretto per il centro, molto carino, ma tutto molto turistico.. andiamo su fino al teatro greco. Ma siamo stanchi e decidiamo di non entrare. Ci mangiamo invece un ottimo gelato continuando a passeggiare. E’ tutto molto curato nei dettagli, neanche sembra di essere in Sicilia, dove vedi solo paesi trascurati e pattumiera agli angoli delle strade.

Sta sera dobbiamo sistemare casa, chiudere le valigie e lasciare tutto esattamente come l’abbiamo trovato. Decidiamo di non cucinare e di riprendere gli arancini di Giuseppe Milica a Olivarella, perche’ son troppo buoni.

9° GIORNO – DOMENICA 30 GIUGNO

La sveglia è alle sei, ci prepariamo veloce ma Robi fa mille controlli, tant’è che partiamo tardi, veramente tardi… la strada per arrivare a Catania è lunga e solo un minimo intoppo ci farebbe perdere l’aereo. Arriviamo all’aeroporto e solo per lasciare la macchina perdiamo tanto, troppo tempo, ci dirigiamo al check-in e c’è’ coda, coda per il controllo bagagli, questo aeroporto è un caos, è piccolo e c’è’ tanta troppa gente!

Facciamo tutto di corsa, velocemente ci imbarcano ed io sono completamente a digiuno, pensavo di arrivare e far colazione….. Arrivo a Malpensa con una fame famelica!

E quest’avventura è arrivata al termine!



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