Il mondo dietro casa: Milano e il Lago di Como

Viaggio tra Milano e Como.
Scritto da: G_P

Ammettiamolo, Tokyo ha un fascino incredibile. Un connubio perfetto tra modernità e tradizione. Chi ha avuto la fortuna di visitarla sa perfettamente come queste due anime si fondono in un equilibrio perfetto che rende la città una continua ed entusiasmante scoperta. Si passa da grattacieli di dimensioni imponenti a modeste botteghe o a magnifici templi adornati da incredibili giardini, con piccole cascate e ruscelli, carpe, piante rigogliose e sculture decorative. Dei luoghi di quiete che si oppongono alla frenesia e al frastuono della metropoli, ma che allo stesso tempo si integrano ad essa in modo armonioso ed elegante. Davvero suggestivo!

Ma chi ha detto che per immergersi in questa realtà così contraddittoria e sorprendente, bisogna andare per forza dall’altra parte del mondo?

Perché fare un volo di dodici ore per visitare la capitale giapponese quando il paese del Sol Levante non si è mai trovato così a portata di mano, così vicino a casa?

Esatto! Non ci crederete, ma è proprio a Milano che potrete trovare un piccolo angolo di Oriente.

Tenoha Milano, lo stile di vita giapponese in uno store

O meglio, per essere più precisi, bisogna raggiungere Via Vigevano 18, nel cuore dei Navigli milanesi, dove si trova il Concept Store di Tenoha Milano. Questo “store” nasce con l’intenzione di proporre uno stile di vita basato sulla conoscenza e diffusione della cultura giapponese. Si va dalla moda al cibo, passando dai libri ai cosmetici, per arrivare agli oggetti di cartoleria fino agli oggetti di design per la casa. Inoltre, Tenoha Milano, propone workshop e masterclass, strutturati in corsi settimanali adatti a tutti e che spaziano tra l’artigianato antico e contemporaneo giapponese, l’arte dei sapori e la quotidianità giapponese. Oltre a tutto ciò, questo Concept Store, è caratterizzato da ampi spazi per ospitare sfilate, installazioni, eventi e molto altro.

È proprio in questi ambienti che è stata allestita l’esposizione “Botteghe di Tokyo”, una mostra immersiva ispirata alle illustrazioni dell’artista polacco Mateusz Urbanowicz, che permette di esplorare una serie di botteghe tradizionali della capitale giapponese. Le installazioni offrono la possibilità al visitatore di “interagire” con la scenografia circostante. Camminando sotto i Sakura (i ciliegi giapponesi), si passa davanti al Ten’yasu grocery store, dove è possibile sedersi al tavolino esterno e impugnando le bacchette, far finta di gustare una bella ciotola di Ramen, oppure dirigersi verso la Seishin-dou book store, entrare e rilassarsi leggendo un libro o un fumetto in lingua giapponese.

Qua si possono comprare gli Ema, piccole tavolette di legno su cui è possibile scrivere preghiere o desideri da appendere in una bacheca dedicata, o acquistare delle cartoline da imbucare nella cassetta delle lettere adiacente alla bottega. Se invece si ha sete, ci si può avvicinare al Jidohanbaiki (i famosi distributori automatici giapponesi), onnipresenti nelle strade della metropoli, che permettono di non restare mai a secco di qualcosa di fresco (o caldo) da bere… c’è solo l’imbarazzo della scelta! Si può visitare il Kikumi senbei shop, dove è possibile comprare i cracker di riso tipici di questo negozio. Sedersi sulla poltrona del parrucchiere al Kobayashi Hairdresser o sopra i cuscini della bottega Zabuton Koizumi pillow shop, magari, immaginando di sorseggiare un buon the macha.

La mostra è sicuramente ben progettata e soprattutto molto interessante. È valsa la pena di fare un salto a Milano per poter respirare un po’ di atmosfera tipica giapponese, di immergersi nella quotidianità e nella cultura di questo paese così lontano. Soprattutto quando è del tutto gratuita! È comunque necessario prenotare on-line il biglietto per visitare l’esposizione, infatti, vista la situazione COVID, gli ingressi sono contingentati. Quindi per evitare brutte sorprese è meglio partire organizzati.

Poi se si vuole fare una colazione, un pranzo, una merenda o una cena (in base all’orario in cui si decide di prenotare l’ingresso alla mostra), il bar/ristorante di Tenoha offre moltissime specialità tipiche giapponesi, con un’ampia varietà di sakè, birre e liquori, direttamente importati dalla terra del Sol Levante. Davvero squisiti… Provare per credere!

Successivamente, avendo a disposizione uno/due giorni, ho deciso di cogliere l’occasione di partire per una piccola avventura. Approfittando di un weekend lungo, dopo avere fatto tappa a Milano per la mostra, ho deciso di proseguire il mio viaggio fino a Como. Queste due città sono ben collegate tra loro, ci sono treni diretti che partono da Milano Cadorna e arrivano a Como Lago nel giro di un’ora a dei prezzi molto contenuti, con il vantaggio di evitare lo stress della guida e del trovare parcheggio.

Quel ramo del Lago di Como…. sbagliato!

Eh già… quando si nomina il Lago di Como non si può fare a meno di pensare ai Promessi Sposi, la famosa opera di Alessandro Manzoni. Come molti sapranno, “quel ramo del Lago di Como”, che descrive con delle bellissime parole un luogo da sogno, fa riferimento al paesaggio del Lecchese. Ma questo, naturalmente, non toglie niente alla bellissima cittadina di Como, che merita assolutamente di essere visitata!

Appena usciti dalla stazione ferroviaria, che si trova proprio sul lungolago, si può ammirare subito uno splendido paesaggio. Sulla destra, alzando lo sguardo sulla cima della collina che sovrasta il lago, si può scorgere il paese di Brugnate, che si collega al Lago di Como tramite la storica funicolare; osservando il lago davanti a noi, all’estremità di questa baia (aguzzando un po’ la vista), si può vedere Villa Geno con la sua fontana che emerge dal lago e sale verso il cielo per una trentina di metri. Continuando a costeggiare il lago si può vedere, alla fine della diga foranea cittadina, il monumento creato da Daniel Libeskind, “The Life is Electric”, in onore di Alessandro Volta, da cui è possibile una vista del Lago di Como e di Como da dentro il lago stesso. Questa installazione si trova proprio davanti a Piazza Cavour, la piazza principale della città.

La particolarità di questa piazza è il fatto che è stata concepita come uno spazio “aperto”, che abbraccia il lago, piena di locali e ristoranti che permettono di gustare buonissime prelibatezze ammirando un panorama davvero suggestivo. Da Piazza Cavour, seguendo via Plinio, si sbuca in Piazza del Duomo, dove sorge la maestosa cattedrale di Como, costruita nell’arco di tre secoli e che presenta quindi caratteristiche di diversi stili architettonici che vanno dallo stile Tardo gotico, a quello Rinascimentale, per finire con lo stile Rococò.

Se si continua a camminare lungo le vie del centro storico di Como, si può notare come questa caratteristica di fusione di più stili è presente anche nell’architettura cittadina, che ha subito molte influenze artistiche nel corso dei secoli, dal Romantico fino allo stile Liberty. Andare a spasso per queste vie ha un qualcosa di nostalgico, seguire una ad una le diverse strade tra i locali e le botteghe tipiche, inseriti perfettamente nel contesto cittadino, ti fa quasi credere di fare un viaggio nel tempo. Proseguendo poi per Via Vittorio Emanuele e Via Indipendenza, svoltando poi sulla sinistra in Via Pantero Pantera, si arriva in Piazza San Fedele, dove sorge l’omonima basilica, la più antica del centro cittadino. Infine, percorrendo Via Cantù, si arriva davanti all’imponente Porta Torre appartenente alla cerchia di mura cittadine di cui ancora oggi rimangono visibili dei tratti. C’è davvero molto da vedere, ogni vicolo può rivelare qualche particolare interessante, come un albero di limone che cresce sul davanzale di una finestra al terzo piano! Quindi bisogna lasciarsi guidare dai propri piedi e aguzzare bene la vista!

In una galassia lontana lontana

Quando si va sul lago di Como, una delle cose da fare è sicuramente prendere un battello e visitare alcune delle varie cittadine che si affacciano su questo bellissimo specchio d’acqua.

La scelta è difficile, perché ogni località ha qualcosa di affascinante da scoprire. Quindi, la prima cosa da fare è alzarsi di buon ora e dirigersi verso l’imbarco dei battelli sul lungo lago, scegliere la meta da raggiungere e godersi la navigazione.

Visto il poco tempo a mia disposizione ho deciso di raggiungere la località di Lenno, che dista poco più di un’ora di traghetto da Como, sulla sponda occidentale del lago, in una zona denominata, per la sua bellezza, “golfo di Venere”. Da qui è possibile raggiungere a piedi, in 25-30 minuti, o con taxi boat, Villa Balbianello. Questa elegante e romantica dimora del XVIII secolo e il suo stupefacente giardino, sono dei beni che il FAI ha restaurato con cura e aperto al pubblico.

Varcare i cancelli di questo luogo ci porta direttamente in un altra galassia, per essere più precisi, proprio sul pianeta Naboo, nell’universo di Star Wars! È proprio qui, sulla terrazza che affaccia sul lago, che Padme sposa Anakin alla fine del secondo capitolo della trilogia prequel. In una cornice davvero suggestiva, con un panorama che toglie il fiato! Eh già! La bellezza e la meraviglia di questa villa, hanno spinto molti registi di Hollywood ad ambientare qui celebri saghe, come appunto quelle di Guerre Stellari e 007.

I giardini sono stupendi e curati nei minimi dettagli, non c’è un filo d’erba fuori posto. Ogni angolo della villa regala scorci incredibili, sulla villa stessa, sui giardini e sul lago. Quando poi i glicini sono in fiore, tutto acquista una nota davvero magica.

Per visitare Villa Balbianello è necessario comprare il biglietto sul sito del FAI. Si può decidere di visitare sia gli interni, accessibili solo tramite tour privato, sia i giardini, oppure soltanto i giardini, ma in ogni caso conviene prenotare l’ingresso in tempo perché il numero di biglietti è limitato e per fascia oraria.

Dopo aver girato ogni angolo disponibile dei giardini di Villa Balbianello, ho deciso di non tornare indietro con il battello, ma di percorrere a piedi un pezzo della Greenway del Lago di Como. Questo sentiero è immerso nello splendido paesaggio della sponda occidentale del lago ed è una piacevole passeggiata adatta a tutti e che si può fare in ogni stagione. Il percorso intero copre una distanza di 10 km e attraversa i borghi di Colonno, Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Mezzegra, Tremezzo e Griante. Facendo il percorso a ritroso da Lenno a Colonno si possono vedere stupendi scorci sul lago, passeggiando tra piccoli uliveti e appezzamenti terrazzati. Inoltre il sentiero offre la possibilità di alcune deviazioni per scoprire i nuclei storici delle varie cittadine che attraversa, dando così la possibilità di osservare le varie architetture storiche presenti. È davvero una passeggiata che consiglio di fare per rilassarsi e staccare un po’ la spina, senza dover faticare troppo o allontanarsi eccessivamente dalla città.

Per rientrare in centro a Como poi, basta prendere un autobus da Colonno e nel giro di 30/40 minuti si arriva a destinazione.

Infine, per concludere la giornata e anche il nostro viaggio, non c’è niente di meglio di sedersi ad un tavolino dei tanti locali o ristoranti che si trovano sul lungolago e ammirare il sole che si nasconde dietro le colline che circondano il lago, mentre ci gustiamo qualche bel piatto tipico. Credo che un viaggio non possa finire in un modo migliore, con un tramonto che ci riscalda il cuore e riempi gli occhi di meraviglia.



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