Il miracolo tra i colli tortonesi
Viaggio a Garbagna, tra natura e gusto
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I paesaggi che hanno ispirato numerosi dipinti di Giuseppe Pellizza da Volpedo, e quelli che circondavano Fausto Coppi da ragazzo durante molti suoi percorsi in bici: in poche parole, le colline tortonesi, a circa un’ora di strada da Milano o da Torino, ma anche da Genova, passando per la Val Borbera. Per la nostra vacanza all’insegna della tranquillità, la natura e la buona tavola abbiamo scelto Garbagna, paese ricco di storia, immerso nel verde, una sorta di riserva naturale dove recuperare le energie disperse durante la vita frenetica in città. Garbagna sorge in fondo alla Val Grue, e le sue origini, secondo diverse ipotesi, risalgono al Basso Medioevo. Ma fu nel Maggio del 1341 che la storia di questo paese si tinse di un bellissimo colore celeste: una povera pastorella muta, che pascolava il suo gregge sulle colline vicine, vide apparire una bellissima signora, che non era altro che la Beata Vergine. La ragazzina, miracolata da Maria, riacquisì improvvisamente il dono della parola e correndo a casa stupì tutta la famiglia raccontando l’accaduto, che comprendeva anche un’importante promessa: se in paese avessero fatto costruire un santuario in onore della Madonna, lei avrebbe offerto la sua protezione e si sarebbe posta fine alle guerre che in quel territorio perduravano da tempo. E così fu: la guerra tra guelfi e ghibellini finì il 7 giugno dello stesso anno, e in breve tempo fu costruita una cappella dedicata alla Vergine. Dopo esserci sistemati nelle belle e romantiche stanze di Casa Castellini, l’agriturismo dove abbiamo passato questa vacanza rigenerante, andiamo subito a scoprire il paese, e come prima meta, raggiungiamo a piedi, percorrendo una scalinata a gradoni che parte dalla centralissima Piazza Principe Doria, il Santuario della Madonna del Lago. La pace che si respira intorno al Santuario, circondato da un bel prato con qualche ciliegio, è immensa, e si trasforma presto in pace interiore. I ciliegi fanno parte delle ricchezze di Garbagna, infatti qui si coltiva la Bella, una varietà particolarmente buona di ciliegia. Fino agli anni Ottanta la produzione di ciliegie in paese era intensissima, ma che questa tradizione sia sempre viva, lo testimonia, tra l’altro, la Sagra delle Ciliegie, che ricorre durante il mese di Giugno. Durante la nostra permanenza abbiamo ammirato la vivacità del centro storico, la bella Piazza Principe Doria sempre animata da un viavai di persone che passeggiano sotto gli splendidi ippocastani davanti all’Oratorio di San Rocco, la cui facciata è ornata dagli affreschi del Carlone. Ma qui, all’interno della Chiesa di San Giovanni Battista, il cui campanile nel 1828 ha resistito a un distruttivo terremoto, si trova anche l’organo ligneo più antico della diocesi di Tortona, originario del 1600. Percorrendo un vicolo in salita che parte dalla piazza, abbiamo anche raggiunto i resti del Castello, in particolare una suggestiva torre quadrata immersa nel verde. Dopo una prima giornata di grandi passeggiate a piedi, abbiamo deciso di prendercela più comoda successivamente, approfittando della possibilità di fare delle belle gite in carrozza, trainata dai cavalli di Casa Castellini. E’ stata un’esperienza divertentissima: abbiamo potuto ammirare il dolce paesaggio circostante alla maniera dei signori di una volta. Per rilassarci, abbiamo anche passato alcune ore nella piscina dell’agriturismo, per la gioia dei bambini della nostra amica, i quali si sono fatti convincere a uscire dall’acqua solo dietro promessa di poter subito vedere le mucche e le galline dell’azienda agricola. “Questa cascina era dei miei bisnonni, infatti la famiglia Semino gestisce l’azienda agricola da ben quattro generazioni, sin dagli inizi dell’Ottocento, mentre l’agriturismo è nato vent’anni fa”, ci racconta Fabio mentre ci accomodiamo a tavola, pronti ad abbandonarci ai piaceri che la buona cucina locale offre. Iniziamo con degli antipasti a base di salumi prodotti dall’azienda, e assaggiamo anche del formaggio locale con marmellata di vino e una tortina salata alle zucchine. Per primo, prendiamo un irresistibile piatto di riso alla campagnola, con verdure, pancetta e pere, mentre i nostri amici optano per i tagliolini con verdure. Facciamo seguire i primi da un piatto di carne sotto sale di manzo, assaggiando anche un po’ di pollame preparato secondo la tradizione piemontese. Annaffiamo il tutto con dei vini dei colli tortonesi, in particolare del Timorasso e con del Barbera. Per chiudere in dolcezza, prendiamo la bavarese alla frutta, e non rinunciamo ad assaggiare il tipico bonet piemontese, oltre alla panna cotta alla menta. Dopo alcuni giorni passati a Garbagna torniamo in città perfettamente rilassati, convinti del fatto che ogni tanto sia davvero importante staccare la spina e immergersi nei ritmi autentici della natura.
Francesca Bertha