Il mio viaggio particolare in Brasile
Da precisare che di natura amo molto viaggiare, e l’occasione si è presentata organizzando le festività natalizie da nostri amici di lunga data in Brasile.Esattamente a Casca nello stato del: Rio Grande do Sul il più a sud del Brasile. Casca è una piccola comunità di 8.000 abitanti col 70% di origini italiane, è un pezzo di Italia che non c’è più, ha mantenuto inalterate le tradizioni italiane dal 1839 fino ai giorni nostri. Non è un posto che abbia delle attrattive particolari, ma abbiamo trovato tanto verde (si trova a 700 metri sopra il livello del mare) una semplicità e una disponibilità in tutte le persone che abbiamo conosciuto che a dell’incredibile.
Tutto ha inizio all’aeroporto di Milano Malpensa con l’ansia di chi deve fare un viaggio intercontinentale, abbiamo notato subito io e mia moglie, che l’approccio con il disabile era routine, e che esiste il “Consorzio Nazionale Imprese Sociali” denominata LEPANTO efficientissimo, e devo ringraziare in modo particolare Laura Bosco che è stata gentilissima e molto professionale nell’accompagnarci in tutto quello che è l’iter burocratico d’imbarco.
Siamo partiti con serenità alla volta di Porto Alegre dove ci aspettavano i nostri amici, e dopo 13 ore e 40 minuti di viaggio tranquillo, atterriamo sul suolo Brasiliano. All’arrivo, siamo stati accolti nel modo più bello, colorito, e amichevole che si possa immaginare con sbandieramento reciproco della propria nazionalità. Decio Busato e Isabel Helena Barrili ci hanno riservato un accoglienza degna di re e regine, ci siamo veramente commossi, e credo che siano quelle cose che lasciano un segno nel tuo cuore. Dopo i primi giorni di ambientamento, la vigilia l’abbiamo trascorsa in compagnia di amici, meravigliosamente bene. Il giorno del Santo Natale, sotto un meraviglioso sole di prima estate siamo andati alla santa messa, recitata in portoghese.
Il giorno 26 prima sorpresa, gita con escursioni a GRAMADO e CANELA due località lontane da CASCA circa 400 km (chilometro più chilometro meno!) Si parte in pulmino! E Isabel ci fa conoscere i suoi amici sia di corso (imparano la nostra lingua!) che di vita…Signori si parte. Ia gita inizia con i migliori auspici anche perchè tutti vogliono sentirci parlare in italiano mentre io vorrei tanto imparare il portoghese/brasiliano, troviamo comunque un accordo amichevole e si fa un po’ e un po’. La cosa che ci colpisce durante il viaggio è che lungo la strada c’è una marea di Ortensie!Nel pieno della loro fioritura ed è uno spettacolo unico, difficile da descrivere a parole le ritrovi da tutte le parti.
Ci fermiamo a Nova Petropolis tipica cittadina con abitanti di origini tedesche qualche foto nella piazzetta centrale, con un bellissimo caldo, dopodichè ci avviamo verso la prima tappa che è CANELA! molto caratteristica con la sua cattedrale gotica, e il parco naturale di CARACOL con le relative cascate …Bellissimo, c’era poi una torre di osservazione dove si domina tutto il parco. Dopodichè siamo andati sulla teleferica del parco ed è stato veramente suggestivo. La prima particolarità che ci ha colpiti è…Il cafè colonial che incontreremo spesso nei nostri spostamenti nel sud del Brasile! Una specie di ristorante/fastfood dove a tavola ti mettono ogni ben di Dio…E mangi,mangi, tutto è buonissimo.
Verso sera ci siamo diretti a GRAMADO per assistere allo spettacolo: “NATAL DE LUZ – nacividade – La natività” è iniziato alle 21,00 e a questo punto abbiamo assistito ad uno spettacolo veramente unico, con giochi di acqua, luci, fuochi d’artificio, il canto di tre tenori con un bellissimo coro di bambini, il tutto rappresentato su di un lago.
Ci ha emozionato tantissimo e credo che sia una delle cose che non dimenticherò mai anche perchè dopo lo spettacolo abbiamo visto GRAMADO di notte e vi garantisco che è uno spettacolo di luci in ogni angolo della città non vi era un negozio o una strada che non fosse illuminata a tema natalizio! Veramente muito lindo.
Siamo ripartiti verso mezzanotte per arrivare a Casca quasi alle 4 del mattino.
Il giorno dopo ci siamo rilassati e riposati anche perchè il 28 dicembre siamo partiti alla volta di Itaipù e Foz di Iguacù (iguassù) Lungo la strada siamo stati alle miniere di Ametista con l’annessa guida perchè Decio ha deviato dal percorso per portarcele a visitare. Molto interessante e spettacolare con queste pietre di ametista che fuoriescono dalla roccia e di certe altre gigantesche. Ripartiamo poi, e ci fermiamo in un villaggio di Indios dove facciamo qualche foto e acquistiamo degli oggettini realizzati da loro.
Siamo partiti da Casca alle 6 del mattino e tra soste per incombenze varie e pause per mangiare siamo arrivati a Foz de Iguaçu (iguassu’) alle 19 di sera, all’Hotel denominato “BELLA ITALIA” attraversando tanti piccole cittadine molto caratteristiche percorrendo circa 800 chilometri.
Il giorno dopo andiamo a visitare Itaipu dove risiede la centrale termoelettrica più grande del mondo considerata la settima meraviglia del mondo moderno, una roba gigantesca! Dopo la visita alla centrale ci siamo fermati a pranzare in un gran bel ristorante dove abbiamo per la prima volta mangiato il churrasco…Buonissimo! E’ carne bovina cotta su grossi spiedi sulla brace ed e’ buonissima in Italia purtroppo non mangeremo mai della carne simile.
Ci fermiamo in un punto poi, dove vediamo un cartello che indica che si fanno escursioni in elicottero sopra le cascate di iguaccu(iguassu’) mia moglie si va ad informare e decidiamo io e lei di andarci, Isabel, Decio, e Vanessa restano a terra; ci hanno accompagnati con la carrozzina fin sotto l’elicottero e poi un addetto mi ha preso tra le braccia e fatto accomodare sul sedile,cari amici è stata un esperienza quella in elicottero veramente spettacolare! Tutto documentato con la mia straordinaria telecamera e vi garantisco che l’esperienza è da fare assolutamente, mi ha sorpreso la competenza, la gentilezza, la semplicità, la naturalezza di come il personale si rapportava con le persone disabili. Il parco di Iguaçu e non solo, è brillantemente senza barriere architettoniche, alla faccia del paese sottosviluppato, siamo stati in diversi posti nel brasile, e devo dire che anche i grandi magazzini, che ci sono pure là, hanno il personale addetto e carrozzine (cadeira de roda in brasiliano) per tutte quelle persone che né fanno richiesta.
Il 30 dicembre siamo ripartiti alla volta di Casca percorrendo altri 650 km.Dopo la meravigliosa parentesi di iguaçù (iguassù) ci accingiamo a festeggiare la fine dell’anno in terra Brasiliana esattamente a Casca. Piccola e ridente cittadina nello stato di Rio Grande do sul nella Casa dei nostri amici.
Tutto e perfetto e bellissimo, anche perchè all’ultimo dell’anno prima di festeggiare con spumante e brindisi, il mio amico Decio all’improvviso tira fuori il cappello e il foulard da una grossa scatola, (che io mi sono precipitato con molto piacere ad indossare) da “GAUCHO” che è il nome che tradizionalmente ha l’abitante dello stato, la mia sorpresa finale è che Decio mi li aveva regalati! Potrete sicuramente immaginare la mia commozione e il grande piacere che ho provato, ci siamo poi commossi entrambi Dopo la mezzanotte siamo rimasti tutti sulla loggia a scherzare e chiacchierare ed è stato tutto molto bello.
L’ultima sera della nostra permanenza in Brasile per la precisione a Casca, la nostra amica Isabel ha organizzato una serata nella sua vecchia casa, con gli amici di sempre! Ognuno portava qualcosa da mangiare, e poi si è cantato a squarciagola tutte quelle canzoni che si cantavano una volta e che si sono tramandati di generazioen in generazione:tipo:” quel mazzolin di fiori “per intenderci.
Nel finale hanno intonato una canzone in portoghese tenendoci tutti per mano e questa canzone parlava di come può essere profonda e sincere l’amicizia anche se ci dividono distanze immense e se l’amicizia è sincera non ci saranno distanze che la divideranno.
Devo dire con onestà che era moltissimo tempo che non provavo certe emozioni così intense.
Il giorno della partenza in mattinata siamo andati a conoscere il nuovo Prefeito (sindaco) che si è insidiato all’inizio dell’anno abbiamo cercato di fargli capire che questo cordone ombelicale che lega il Rio Grande do Sul, l’Europa e in modo particolare l’Italia, non deve essere troncato e che lui si deve adoperare per creare un ponte sempre più culturale tra due mondi completamente diversi.
Infine siamo, dopo una sosta per il pranzo presso una churrascarìa e ribadisco: buonissima la carne! L’arrivo a Porto Alegre per il nostro ritorno in Italia sigh sigh ma la sorpresa più grande l’hanno fatta Alexandre e Guilherme i figli dei nostri amici che hanno lasciato il lavoro e i loro impegni per stare questi ultimi istanti con noi prima della partenza. Le lacrime non siamo riusciti a trattenerle e prima che ci imbarcassimo sull’aereo sono cadute da entrambe le parti è stata un emozione per noi che non dimenticheremo mai, è stato triste lasciarli tutti ed essere stati così poco tempo.
Noi speriamo di poterci ritrovare e ritornare prima o poi e che stavolta duri la nostra permanenza molto di più.Con questo racconto termina la mia avventura in Brasile in qualsiasi posto mi sono trovato ho avuto tanta umanità e comprensione, ma con molta discrezione. Spero che non vi siate annoiati e di avervi fatto rivivere almeno in parte con me, le sensazioni e valori che ci hanno trasmesso: ISABEL,DECIO,ALEXANDRE,GUILHERME,VANESSA e tutti quelli che abbiamo conosciuto senza escludere nessuno, le meraviglie naturali di questo immenso paese, la sensibilità e la normalità che ho provato andando in giro molto spesso in carrozzina per evitare di stancarmi troppo grazie a tutti per avermi regalato un emozione…
Umberto… (Fine prima parte) a GRAMADO per assistere allo spettacolo: “NATAL DE LUZ – nacividade – La natività” è iniziato alle 21,00 e a questo punto abbiamo assistito ad uno spettacolo veramente unico, con giochi di acqua, luci, fuochi d’artificio, il canto di tre tenori con un bellissimo coro di bambini, il tutto rappresentato su di un lago.
Ci ha emozionato tantissimo e credo che sia una delle cose che non dimenticherò mai anche perchè dopo lo spettacolo abbiamo visto GRAMADO di notte e vi garantisco che è uno spettacolo di luci in ogni angolo della città non vi era un negozio o una strada che non fosse illuminata a tema natalizio! Veramente muito lindo.
Siamo ripartiti verso mezzanotte per arrivare a Casca quasi alle 4 del mattino.
Il giorno dopo ci siamo rilassati e riposati anche perchè il 28 dicembre siamo partiti alla volta di Itaipù e Foz di Iguacù (iguassù) Lungo la strada siamo stati alle miniere di Ametista con l’annessa guida perchè Decio ha deviato dal percorso per portarcele a visitare. Molto interessante e spettacolare con queste pietre di ametista che fuoriescono dalla roccia e di certe altre gigantesche. Ripartiamo poi, e ci fermiamo in un villaggio di Indios dove facciamo qualche foto e acquistiamo degli oggettini realizzati da loro.
Siamo partiti da Casca alle 6 del mattino e tra soste per incombenze varie e pause per mangiare siamo arrivati a Foz de Iguaçu (iguassu’) alle 19 di sera, all’Hotel denominato “BELLA ITALIA” attraversando tanti piccole cittadine molto caratteristiche percorrendo circa 800 chilometri.
Il giorno dopo andiamo a visitare Itaipu dove risiede la centrale termoelettrica più grande del mondo considerata la settima meraviglia del mondo moderno, una roba gigantesca! Dopo la visita alla centrale ci siamo fermati a pranzare in un gran bel ristorante dove abbiamo per la prima volta mangiato il churrasco…Buonissimo! E’ carne bovina cotta su grossi spiedi sulla brace ed e’ buonissima in Italia purtroppo non mangeremo mai della carne simile.
Ci fermiamo in un punto poi, dove vediamo un cartello che indica che si fanno escursioni in elicottero sopra le cascate di iguaccu(iguassu’) mia moglie si va ad informare e decidiamo io e lei di andarci, Isabel, Decio, e Vanessa restano a terra; ci hanno accompagnati con la carrozzina fin sotto l’elicottero e poi un addetto mi ha preso tra le braccia e fatto accomodare sul sedile,cari amici è stata un esperienza quella in elicottero veramente spettacolare! Tutto documentato con la mia straordinaria telecamera e vi garantisco che l’esperienza è da fare assolutamente, mi ha sorpreso la competenza, la gentilezza, la semplicità, la naturalezza di come il personale si rapportava con le persone disabili. Il parco di Iguaçu e non solo, è brillantemente senza barriere architettoniche, alla faccia del paese sottosviluppato, siamo stati in diversi posti nel brasile, e devo dire che anche i grandi magazzini, che ci sono pure là, hanno il personale addetto e carrozzine (cadeira de roda in brasiliano) per tutte quelle persone che né fanno richiesta.
Il 30 dicembre siamo ripartiti alla volta di Casca percorrendo altri 650 km.
Dopo la meravigliosa parentesi di iguaçù (iguassù) ci accingiamo a festeggiare la fine dell’anno in terra Brasiliana esattamente a Casca. Piccola e ridente cittadina nello stato di Rio Grande do sul nella Casa dei nostri amici.
Tutto e perfetto e bellissimo, anche perchè all’ultimo dell’anno prima di festeggiare con spumante e brindisi, il mio amico Decio all’improvviso tira fuori il cappello e il foulard da una grossa scatola, (che io mi sono precipitato con molto piacere ad indossare) da “GAUCHO” che è il nome che tradizionalmente ha l’abitante dello stato, la mia sorpresa finale è che Decio mi li aveva regalati! Potrete sicuramente immaginare la mia commozione e il grande piacere che ho provato, ci siamo poi commossi entrambi Dopo la mezzanotte siamo rimasti tutti sulla loggia a scherzare e chiacchierare ed è stato tutto molto bello.
L’ultima sera della nostra permanenza in Brasile per la precisione a Casca, la nostra amica Isabel ha organizzato una serata nella sua vecchia casa, con gli amici di sempre! Ognuno portava qualcosa da mangiare, e poi si è cantato a squarciagola tutte quelle canzoni che si cantavano una volta…Tipo:” quel mazzolin di fiori “per intenderci.
Nel finale hanno intonato una canzone in portoghese tenendoci tutti per mano e questa canzone parlava di come può essere profonda e sincere l’amicizia anche se ci dividono distanze immense e se l’amicizia è sincera non ci saranno distanze che la divideranno.
Devo dire con onestà che era moltissimo tempo che non provavo certe emozioni così intense.
Il giorno della partenza in mattinata siamo andati a conoscere il nuovo Prefeito (sindaco) che si è insidiato all’inizio dell’anno abbiamo cercato di fargli capire che questo cordone ombelicale che lega il Rio Grande do Sul, l’Europa e in modo particolare l’Italia, non deve essere troncato e che lui si deve adoperare per creare un ponte sempre più culturale tra due mondi completamente diversi.
Infine siamo, dopo una sosta per il pranzo presso una churrascarìa e ribadisco: buonissima la carne! L’arrivo a Porto Alegre per il nostro ritorno in Italia sigh sigh ma la sorpresa più grande l’hanno fatta Alexandre e Guilherme i figli dei nostri amici che hanno lasciato il lavoro e i loro impegni per stare questi ultimi istanti con noi prima della partenza. Le lacrime non siamo riusciti a trattenerle e prima che ci imbarcassimo sull’aereo sono cadute da entrambe le parti è stata un emozione per noi che non dimenticheremo mai, è stato triste lasciarli tutti ed essere stati così poco tempo.
Noi speriamo di poterci ritrovare e ritornare prima o poi e che stavolta duri la nostra permanenza molto di più, Con questo racconto termina la mia avventura in Brasile in qualsiasi posto mi sono trovato ho avuto tanta umanità e comprensione, ma con molta discrezione. Spero che non vi siate annoiati e di avervi fatto rivivere almeno in parte con me, le sensazioni e valori che ci hanno trasmesso: ISABEL,DECIO,ALEXANDRE,GUILHERME,VANESSA e tutti quelli che abbiamo conosciuto senza escludere nessuno, le meraviglie naturali di questo immenso paese, la sensibilità e la normalità che ho provato andando in giro molto spesso in carrozzina per evitare di stancarmi troppo grazie a tutti per avermi regalato un emozione…
Umberto Manna (Fine seconda parte) all’improvviso tira fuori il cappello e il foulard da una grossa scatola, (che io mi sono precipitato con molto piacere ad indossare) da “GAUCHO” che è il nome che tradizionalmente ha l’abitante dello stato, la mia sorpresa finale è che Decio mi li aveva regalati! Potrete sicuramente immaginare la mia commozione e il grande piacere che ho provato, ci siamo poi commossi entrambi Dopo la mezzanotte siamo rimasti tutti sulla loggia a scherzare e chiacchierare ed è stato tutto molto bello.
L’ultima sera della nostra permanenza in Brasile per la precisione a Casca, la nostra amica Isabel ha organizzato una serata nella sua vecchia casa, con gli amici di sempre! Ognuno portava qualcosa da mangiare, e poi si è cantato a squarciagola tutte quelle canzoni che si cantavano una volta…Tipo:” quel mazzolin di fiori “per intenderci.
Nel finale hanno intonato una canzone in portoghese tenendoci tutti per mano e questa canzone parlava di come può essere profonda e sincere l’amicizia anche se ci dividono distanze immense e se l’amicizia è sincera non ci saranno distanze che la divideranno.
Devo dire con onestà che era moltissimo tempo che non provavo certe emozioni così intense.
Il giorno della partenza in mattinata siamo andati a conoscere il nuovo Prefeito (sindaco) che si è insidiato all’inizio dell’anno abbiamo cercato di fargli capire che questo cordone ombelicale che lega il Rio Grande do Sul, l’Europa e in modo particolare l’Italia, non deve essere troncato e che lui si deve adoperare per creare un ponte sempre più culturale tra due mondi completamente diversi.
Infine siamo, dopo una sosta per il pranzo presso una churrascarìa e ribadisco: buonissima la carne! L’arrivo a Porto Alegre per il nostro ritorno in Italia sigh sigh ma la sorpresa più grande l’hanno fatta Alexandre e Guilherme i figli dei nostri amici che hanno lasciato il lavoro e i loro impegni per stare questi ultimi istanti con noi prima della partenza. Le lacrime non siamo riusciti a trattenerle e prima che ci imbarcassimo sull’aereo sono cadute da entrambe le parti è stata un emozione per noi che non dimenticheremo mai, è stato triste lasciarli tutti ed essere stati così poco tempo.
Noi speriamo di poterci ritrovare e ritornare prima o poi e che stavolta duri la nostra permanenza molto di più,Con questo racconto termina la mia avventura in Brasile in qualsiasi posto mi sono trovato ho avuto tanta umanità e comprensione, ma con molta discrezione. Spero che non vi siate annoiati e di avervi fatto rivivere almeno in parte con me, le sensazioni e valori che ci hanno trasmesso: ISABEL,DECIO,ALEXANDRE,GUILHERME,VANESSA e tutti quelli che abbiamo conosciuto senza escludere nessuno, le meraviglie naturali di questo immenso paese, la sensibilità e la normalità che ho provato andando in giro molto spesso in carrozzina per evitare di stancarmi troppo grazie a tutti per avermi regalato un emozione…
Umberto Manna (Fine terza parte)