Il mio viaggio in Cina… tra i ravioli e la muraglia
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Viaggiare in Cina è diverso da viaggiare in qualsiasi altro paese che mi è capitato di visitare. Dagli altissimi e imponenti grattacieli di Shanghai puoi ritrovarti in pochi secondi in una viuzza stretta e tortuosa piena di bancarelle di cibi mai visti e souvenir a prezzi ridicoli. Dal trambusto delle strade di Pechino in poche fermate di metro puoi avvicinarti alla sensazione che provavano le concubine dell’imperatore bevendo il Thè nei giardini del Palazzo d’Estate.
Ma la Cina è anche Storia e limitazioni. Non arei mai potuto sopportare il peso di un viaggio così importante senza essermi preparato a fondo su tutti gli aspetti di questo vastissimo paese. Ho letto tante guide e libri nei 6 mesi che hanno preceduto la nostra partenza, tra i quali “In Asia” e “Un indovino mi disse” di Tiziano Terzani. In queste sue opera, fotografa in modo esaustivo e dettagliato la Cina degli anni ‘70 che altro non è che la prefazione a tutto ciò che si può trovare in Cina oggi. Politica, cultura e tradizioni si sentono… camminando per le strade, guardando i paesaggi e viaggiando in treno. Vi consiglio quindi di leggerle per sentirvi un po meno spaesati quando metterete piede laggiù.
Prima Tappa: Pechino
Il nostro viaggio è iniziato all’Aeroporto di Monaco di Baviera. In poco più di un’ora abbiamo raggiunto Düsseldorf e da lì con un lungo volo intercontinentale di 10 ore siamo atterrati all’alba del giorno dopo a Pechino. Grazie ad un Express Train preso direttamente in Aeroporto abbiamo raggiunto la stazione della Metropolitana di Dongzhimen. Da qui abbiamo preso la linea della metro nr. 2 fino a Yonghegong e poi la nr. 5 fino a Dongsi. Fidatevi del vostro istinto e fidatevi di me… la metropolitana di Pechino è sicurissima, efficiente, pulita, puntuale e molto intuitiva. Il costo di ogni viaggio in metro è di 2 RMB, ossia poco più di 20 cent di Euro. Nelle più grandi stazioni potete fare la Yikatong Card, carta cumulativa e ricaricabile del costo di 150 RMB (20 Euro) che vi verranno ridati poi nel momento in cui riconsegnerete la carta.
Il quartiere di Dongsi è stato il quartiere dove abbiamo alloggiato per la nostra prima settimana cinese. Abbiamo soggiornato presso uno spartano hotel a pochi minuti di cammino dalla stazione della metro; Super 8 Hotel Beijing Dong Si Hotel. L’hotel di è rivelato comunque molto comodo perché in centro città, e soprattutto molto economico; abbiamo speso 490 RMB a testa per 5 notti (60 Euro).
La prima giornata è passata all’insegna di una comoda passeggiata al 798 District (Metro 14 o 15, fermata Wangjing), un bellissimo e moderno quartiere pieno di esposizione d’arte e concept stores dall’aria hipster.
Il secondo giorno abbiamo visitato la Città Proibita (metro 1, fermata Tianamen). Si tratta dell’antica città imperiale che prende questo nome perché l’accesso fu severamente vietato ai cittadini comuni per circa 500 anni. Il biglietto costa 60 RMB (8 Euro) e l’audioguida molto utile 50 RMB (5 Euro). Vi consiglio di prendervi parecchio tempo per questa visita; almeno mezza giornata, se non di più, in quanto i cortili sono tantissimi e gli spazi molto ampi. Esattamente di fronte all’entrata della città di trova la Piazza Tianamen, famosa per le proteste di massa del 1989; molto suggestiva e adorata dai turisti per i selfie. Vi consiglio di effettuare le due visite nella stessa occasione, perché arrivarci è facile ma non esattamente rapido, inoltre è sempre pieno di turisti quindi è probabile dobbiate fare un po di fila.
Il pomeriggio siamo andati fino al Tempio del Cielo (Metro 5, fermata Tiantandongmen). Si tratta del più sacro dei templi imperiali di Pechino e è contestuale alla rinascita del Confucianesimo durante la dinastia Ming (1420 d.C.). Il costo del biglietto si aggira attorno ai 30 RMB (4 Euro); in base al pacchetto che sceglierete avrete l’accesso a più o meno aree del giardino del Tempio. La visita vale la pena e non vi porterà via molto tempo (massimo un’oretta e mezza).
Il terzo giorno, finalmente, siamo andati a visitare la grandissima Muraglia Cinese. La muraglia è lunga circa 20000 km ed è divisa in tantissime sezioni; noi abbiamo deciso di visitare una delle sezioni meno restaurate e meno turistiche, ossia Mutianyu. Per fare questo abbiamo dovuto fare un viaggetto in bus di circa 2 ore… ma ne è valsa assolutamente la pena. Non spaventatevi per quello che leggerete. Gli imprevisti possono capitare in viaggio, ma basta armarsi di polso fermo e sangue freddo. In nostro errore in questa situazione, è stato che, pur avendo chiarissimo il bus che avremmo dovuto prendere, ci siamo fatti imbambolare da una bigliettaia probabilmente fasulla che ci ha venduto un biglietto per un bus che ci avrebbe poi lasciato nel bel mezzo del nulla, dove ci saremmo per forza dovuti servire di un taxi per raggiungere la muraglia, pagando quindi una somma extra che i tassisti avrebbero poi diviso con lei. Purtroppo tutto questo in Cina è abbastanza normale… ma non lasciatevi scoraggiare e soprattutto fate di testa vostra e seguite i vostri piani.
Prendete il bus nr. 867 dalla stazione di Dongzhimen (Metro 2, fermata Dongzhimen), pagando il biglietto al conducente direttamente sul bus (10 RMB – 1,3 Euro), e scendete direttamente al sito della muraglia di Mutianyu. Qui avrete due possibilità: potete salire e scendere in seggiovia, oppure come abbiamo fatto noi salire in seggiovia e scendere in Tobogan (un’esperienza assolutamente da provare!!). Il biglietto costa 100 RMB (13 Euro). Sulla muraglia troverete punti di ristoro e delle affascinanti viste sulle montagne cinesi. Camminare lungo la muraglia è un’emozione unica e assolutamente da provare.
Tornati a Pechino, la sera abbiamo deciso di cenare al Donghuamen Night Market (Metro 1, fermata Wangfujing). Lo troverete entrando in una singolare vietta nascosta tra le parallele Shaifuyuan Hutong e Dashamao Hutong. Se non la trovate non disperate, continuate a cercare perché ne vale la piena. Chiedendo in giro è possibile che non sappiano darvi risposta perché molto probabilmente non capiranno la vostra pronuncia del nome del mercato. Questo mercato è il classico mercato notturno asiatico, pieno di souvenir e prelibatezze (spiedini di insetti, tofu fermentato e ravioli fumanti). Non andate troppo tardi perché alle 22:00 chiude tutto.
Il quarto giorno siamo andati a visitare il Palazzo d’Estate sul Lago Kunming (Metro 4, fermata Xiyuan). A questo punto mi sento di dire che il nuovo Palazzo d’Estate non è niente di che… quello che dovreste assolutamente visitare è il Vecchio Palazzo, raggiungibile a piedi in 20 minuti attraverso una passeggiata che circonda il lago e parte dai bellissimi giardini dietro al Palazzo Nuovo. Il biglietto costa 30 RMB (4 Euro).
Il pomeriggio abbiamo fatto un po di shopping su Wangfujing, una delle vie dello shopping più frequentate dai turisti. Nel centro commerciale Wangfujing Business Center, ci siamo fermati a mangiare in un buonissimo ristorante di soli ravioli. Entrate e provate le mille differenti combinazioni che vi proporranno a prezzi imbattibili. Sempre nello stesso centro commerciale trovate un ristorante specializzato in Hot Pot: non è un semplice pasto ma una vera esperienza culinaria. Consiste in molte varietà di stufato. Una pentola piena di brodo viene posizionata al centro della tavola e riceve calore costante da un fornello per ottenere la bollitura. A questo punto gli ingredienti vengono cotti uno ad uno tramite spiedini. Uno dei piatti che dovrete assolutamente provare inoltre, è l’anatra laccata alla pechinese: anatra caramellata servita in piccole piadine di farina bianca guarnite con verdurine e salsine varie.
Il quinto giorno ci siamo avvicinati alla parte nord di Pechino per visitare gli intricatissimi Hutong (Metro 2, fermata Gulou). Gli hutong sono una serie di infiniti stretti vicoli antichi, lungo i quali sono disseminate le classiche case a corte cinesi. Se avrete la fortuna di trovare una porta aperta, potrete dare un’occhiata alle corti di queste fantastiche casette. In questo quartiere troverete le rinomate Torri del Tamburo e della Campana, erette una di fronte all’altra in una piazzetta alla fine di Gulou Hutong. Ogni città cinese che si rispetti ha queste due torri, che venivano utilizzate in tempi antichi per scandire il tempo della giornata. A ovest degli Hutong potrete poi visitare il Tempio di Confucio e il Tempio dei Lama, a pochi minuti di cammino l’uno dall’altro.
La mattina del sesto e ultimo giorno l’abbiamo riservata per le ultime commissioni e gli ultimi saluti a questa fantastica città. Nel primo pomeriggio ci siamo recati alla stazione dei treni di Pechino Ovest, per prendere il treno che in 3 ore ci avrebbe portato a Pingyao (135 RMB – 18 Euro). Più in basso troverete una parte interamente dedicata alle informazioni riguardanti l’acquisto dei biglietti dei treni perché non è una cosa per niente facile e intuitiva.
Seconda Tappa: Pingyao
Arrivati nel pomeriggio a Pingyao siamo stati accolti dal carinissimo gestore dell’hotel nel quale avremo alloggiato. L’hotel si chiama On the Way Bicycle Inn Pingyao e si trova a pochi minuti dalle mura della città antica. È molto accogliente e hipster, pulito e comodo. Il signorino cinese ci è venuto gentilmente a prendere alla stazione dei treni in macchina. È un signore molto disponibile e che armeggiando col suo cellulare e Google Translator è sempre riuscito a farsi capire e a darci buoni consigli. Molto gentilmente ci ha prestato 3 biciclette a costo 0. Questa sistemazione ci è venuta a costare circa 60 RMB a testa per 2 notti (8 Euro).
Siamo appunto rimasti a Pingyao due notti perché è una cittadina veramente piccolina. Entrati nelle mura che racchiudono la città antica, troverete una serie di stradine piene zeppe di gente, bancarelle, negozietti di souvenir e cibo. La più importante e centrale si chiama Nan Daje. Perdetevi semplicemente lungo questa strada e lasciatevi trasportare dalla folla. Le cose da vedere a Pingyao si contano sule dita di una mano; tra queste c’è la banca Rishengchang, la più antica banca cinese e la prima in Cina ad emettere assegni. Potete poi passeggiare sulle mura della città, molte antiche ma ancora ben conservate. Una cosa che caratterizza questa cittadina e la storia dell’arte cinese è l’arte di intagliare la carta; troverete numerose bancarelle con diversi tipi di disegni, a volte anche molto complessi, ritagliati con delle forbici minuscole su fogli di carta velina, che raccontano storie e antiche leggende. Io ne ho comprato uno per trasformalo poi, una volta tornato a casa, in un tatuaggio. Per quanto riguarda la cucina dovete assolutamente provare la specialità del posto, i Wuantuozi, una sorta di snack composto da una pastella di grano saraceno e acqua poggiata su un piattino e cotta a vapore; il composto una volta cotto viene poi tagliato a straccetti e mescolate con salse e olio di sesamo. Per dei pasti economici andate in Xia Xiguan Jie, una vietta piena di bancarelle con piatti di noodles per 5 RMB (0,60 Euro)!!
Un’altra pratica che incontrerete tra le strade di Pingyao sarà la lavorazione dello zucchero per la realizzazione di caramelle, dolciumi e croccanti di mandorle. Il modo in cui lo lavorano assomiglia a una danza che questi artisti fanno sbattendo i loro martelli con forza sul composto di zucchero poggiato su un legno, per renderlo elastico e lucente.
La mattina dopo la seconda notte ci siamo recati in stazione per prendere un altro treno verso la nostra prossima tappa: Xian.
Terza Tappa: Xi’an
Fidatevi. Non prendete un taxi, anche se molto economico, perché vi farà perdere tempo facendovi fare giri assurdi e rimanendo imbottigliati in un traffico mai visto. L’aeroporto internazionale di Xianyang è a 47 chilometri a nord-ovest del centro di Xi’An. Il metodo più economico e pratico per spostarsi dall’aeroporto verso le varie destinazioni in centro città, è di prendere uno dei numerosi pullman che regolarmente partono dall’aeroporto verso 7 destinazioni differenti in centro città. Noi abbiamo alloggiato presso il Xian Rainbow Youth Hotel e abbiamo speso 98 RMB a testa per 2 notti (13 Euro). L’ostello è molto carino e situato in una zona abbastanza centrale e soprattutto all’interno delle mura cittadine; per quanto riguardo Xian infatti vi sconsiglio di prenotare un hotel che si trovi fuori dalle mura, perché essendo una città molto grande e trafficata, se avete pochi giorni a disposizione come noi, ci metterete mezza giornata solo per spostarvi. Il giorno seguente all’arrivo siamo andati a vedere il magnifico Esercito di Terracotta. Anche qui è stato quasi un parto riuscire ad arrivarci. Svegliatevi molto presto perché la strada per arrivarci è lunga. Dovrete infatti recarvi nella piazza di fronte alla Stazione dei Treni Est dove troverete una fila molto lunga (può arrivare anche ai 500m di lunghezza con 2 ore di attesa), da percorrere solo per arrivare ai bus nr. 306, 914 o 915 che in 2 ore vi porteranno al sito dell’Esercito. Arrivati dovrete prestare attenzione perché ci sarà una camminata di circa 20 minuti che vi porterà alle casse dove potrete comprare il biglietto d’entrata per 90 RMB (12 Euro). Dopodiché dovrete attraversare dei giardini per arrivare al sito vero e proprio. L’esposizione è divisa in 8 fosse coperte da capannoni, ma le principali da visitare sono 3. Questo esercito è uno spettacolo per gli occhi. Godetevi la distesa di guerrieri e cavalli che proteggevano l’antica tomba dell’imperatore Qin Shi Huang (260 a.C.). Non servirà comunque una giornata intera; noi infatti tra viaggio e visita siamo tornati in centro a Xian nel primo pomeriggio e ci siamo poi dedicati alla visita della città. Abbiamo visto infatti la Pagoda dell’Oca Selvaggia, famosa per l’ambientazione del fantastico KungFu Panda. Dal centro della città passeggiate verso sud su Chang’an Middle Road e alla vostra sinistra troverete i giardini della Pagoda.
Verso sera ci siamo recati nel fulcro vitale della città, ossia il quartiere musulmano, che si estende nel quadrante nord ovest della città, a partire dalla Torre della Campana. In questo quartiere potrete sbizzarrirvi mangiando del cibo incredibile, nato dalla fusione delle cucine cinesi e musulmane. Attenzione ai sapori molto forti!! Assaggiate il Roujiamo, “hamburger cinese” di carne di montone, e i Liang Pi, tagliolini freddi con salsa di arachidi e anacardi.
Il giorno dopo siamo andati all’aeroporto di Xian per raggiungere la nostra quarte e ultima tappa: Shanghai. Per raggiungere l’aeroporto ci sono diversi bus che partono dal centro città e ci mettono circa 1 ora; potete ad esempio prendere un bus diretto dal Melody Hotel ogni mezz’ora (25 RMB – 3,50 Euro). Sul volo di Spring Airlines (80 Euro), all’ultimo momento ci hanno sistemato assieme agli altri occidentali in prima classe. Un’oretta di assoluto relax!
Quarta tappa: Shanghai
Ed eccoci atterrati alla nostra ultima tappa all’aeroporto Honqiao di Shanghai. Una città di cui mi sono follemente innamorato. Del suo dualismo, tra tradizione e futuro, e della sua gente sempre sorridente e allegra. dall’aeroporto abbiamo preso la linea 10 della Metro che ci ha portato in centro in People’s Square. Da lì abbiamo preso la linea 2 e siamo scesi alla fermata di Nanjing Road. A pochi minuti di cammino si trovava il nostro hotel: Chunshengjiang Hotel che ci è costato 690 RMB a testa per 5 notti (93 Euro). Siamo stati molto fortunati, in quanto era supercentrale, bello, pulito e di alta qualità. Era letteralmente a 10 metri da Nanjing Road, una delle vie più importanti per lo shopping e la vita notturna.
La prima sera ci siamo rilassati passeggiando su è giù per questa lunga via e scoprendo uno degli aspetti più tipici delle serate cinesi: i balli di gruppo in piazza. È incredibile come qualsiasi persona, dai giovani ai più anziani, uomini, donne e bambini, balli serenamente e senza alcun tabù. Più volte mi sono unito a loro in queste danze e sono stati felicissimi di accogliermi e condividere le loro tradizioni. La mattina presto succede la stessa cosa ma col tai chi e le danze dei ventagli.
Il secondo giorno siamo andati a Pudong, un quartiere a est del fiume Huangpu ed è il centro nevralgico della vita amministrativa ed economica di Shanghai. È infatti disseminato di grattacieli altissimi che ospitano uffici di importanti imprese cinesi ed estere. Per arrivarci potete prendere la linea 2 fino a Century Ave e poi la 4 fino a Pudong Ave. Ovviamente una visita agli ultimi piani di questi colossi per godersi il panorama è d’obbligo. Noi abbiamo scelto di salire sul Shanghai World Financial Center, che con i suoi 492 m di altezza è il secondo grattacielo più alto della Cina. Il biglietto costa 180 RMB (24 Euro). Attenzione per i più paurosi perché all’ultimo piano c’è una passerella di vetro completamente sospesa nel vuoto!
Terminata la visita abbiamo effettuato di nuovo la traversata per vedere questo splendore dall’altra sponda del fiume: il Bund. Il caldo qui ha iniziato ha farsi sentire e allora ci siamo rifugiati a mangiare in uno dei centri commerciali di Nanjing Road, che tra l’altro è a pochissimi minuti dalla sponda del fiume Huangpu che funge da punto panoramico per Pudong. Il pomeriggio l’abbiamo passato passeggiando per Yuyuan Garden Residential District (linea 5, fermata Yuyuan Garden) dove potrete entrare al fantastico Giardino del Mandarino Yu (40 RMB – 5 Euro). Si tratta di un classico giardino cinese con molti padiglioni, rocce fantasiose, collinette, fiumiciattoli che creano un’atmosfera magica e armoniosa. Del complesso fa parte anche una casa da thè che si trova subito al di fuori dei giardini. Nelle vie di questo distretto potete assaggiare i deliziosi Xiao Long Bao, i tipici ravioli al vapore ripieni di brodo bollente di Shanghai.
La mattina del terzo giorno ci siamo recati al mercato dei falsi di Nanjing West Road nr. 580 (linea 2, fermata Nanjing West); questo è un vero e proprio ex-grande magazzino di 4 piani, riabilitato a “mercato nero” dove potrete trovare tutti i falsi che vorrete, di ottima qualità e a buonissimi prezzi. Andateci presto perché è aperto solo di mattina. Il resto della giornata l’abbiamo passato facendo una tranquilla passeggiata dalla Concessione francese (linea 1, fermata Xujiahui), dove le famiglie benestanti europee crearono un area art deco della città, fino a People Square.
Il quarto giorno siamo andati a vedere un fantastico tempio buddista che sorge esattamente nel mezzo dei grandi grattacieli moderni di Shanghai: il Jing’an Temple (linea 2, fermata Jing’an Temple). Il biglietto d’ingresso costa 50 RMB (7 Euro). Qui potrete fare un offerta in preghiera agli dei, bruciando le tipiche stecchette di incenso da buttare nel bruciatore nel mezzo del tempio (2 RMB – 0,27 Euro). Al ritorno ci siamo fermati su Nanjing Road perché avevo voglia di comprare una scorta di semi di sesamo neri, fiocchi di peperoncino e pepe del Sichuan. Potrete trovare tanti di questi ipermercati di alimentari con tantissimi prodotti tipici che in Europa sono motlo difficili da trovare.
Il quinto giorno siamo andati alla stazione dei treni di Shanghai (linea 1. fermata Shanghai Railway Station) per prendere un trenino fino a Suzhou (44 RMB a/r – 6 Euro) una cittadina che ospita i fantastici Giardini di Suzhou, considerati i giardini più belli della Cina tanto da essersi aggiudicati un posto nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Viene chiamata anche la Venezia d’Oriente… e lo è veramente. I giardini sono grandissimi e ricchi di natura rigogliosa. Profumi, uccelli, fiori di loto, rocce e pagode vi trasporteranno nella Cina più antica.
Il sesto giorno purtroppo arrivò. E con lui arrivò anche il giorno della partenza. Grazie al nuovissimo Maglev, treno ad altissima velocità a levitazione magnetica (50 RMB – 7 Euro), con partenza dalla stazione di Longyang (linea 2, fermata Longyang Road) in poco più di 30 minuti abbiamo raggiunto l’Aeroporto di Pudong. Qui, dopo aver speso i nostri ultimi soldini, ci siamo imbarcati verso l’Europa (con scalo a Francoforte e arrivo finale a Monaco di Baviera).
Problemi e Consigli
– se siete deboli di stomaco comprate l’acqua in bottiglia nei supermercati perché quella del rubinetto non è delle più consigliabili. Altrimenti potete munirvi di pastiglie sanificanti da sciogliere nelle bottigliette d’acqua. Nonostante tutto questo, io ho bevuto l’acqua corrente per due settimane e non mi è successo niente… ma io sono un caso a parte.
– per quanto riguarda il cibo, vi consiglio di andare alla scoperta di quello che secondo me è uno degli aspetti più interessanti di questo paese: i piatti completamente diversi dai nostri. Ad esclusione degli spaghetti e delle bevande, tutto è diverso, ha un altro sapore e un altra magia. Non pensiate di provare gli stessi sapori che potete provare ai ristoranti cinesi delle vostre città italiane. Il consiglio che vi do è veramente quello di buttarvi nella mischia e lasciarvi sorprendere dallo street food e quelle che potrebbero sembrarvi bettole improponibili, perché vi riveleranno le più autentiche esperienze culinarie cinesi; sono inoltre molto molto economiche. Vi capiterà spesso di trovare piatti abbondanti che costano tra i 7 e i 14 RMB (tra 1 e 2 Euro), e menù del giorno con bevande incluse a meno di 35 RMB (5 Euro). Evitate i ristoranti da turisti!!
– il cibo in Cina è piccante anche quando non dovrebbe esserlo… quindi se avete un brutto rapporto con i cibi piccanti dovrete assolutamente imparare a dire “bu la” (non piccante). Ma preparatevi… quello che vi serviranno sarà comunque ancora piccante!!
– la lingua: questo è uno dei tasti più dolenti dei viaggi in Cina. Il popolo cinese praticamente non parla inglese e risulta quindi molto difficile comunicare con loro. Noi ci siamo arrangiati con i gesti e soprattutto con le informazioni reperite già prima di partire. Sono comunque un popolo molto cordiale e disponibile. E non dimenticatevi di regalargli qualche selfie con voi… ne andranno matti. Amano farsi fotografare con gli occidentali… vi sentirete come delle star!
– il clima: se andate in estate come abbiamo fatto noi, aspettatevi un caldo atroce, quasi da non respirare. Alcune giornate abbiamo trovato l’85% di umidità e qualcosa come 40 gradi. In città come Shanghai le temperature raggiungono i 20 gradi già la mattina alle 8:00. Non dimenticatevi di girare sempre con un cappellino, crema solare e tanta tanta acqua. Potrebbe anche essere carino comprare uno dei loro bellissimi e coloratissimi ventagli!
– treni: per quanto riguarda gli spostamenti avevamo deciso di utilizzare il treno perché è molto economico e ci permetteva di vedere ciò che la Cina poteva offrire al di fuori delle grandi città. È stato però molto complicato, in quanto ho scoperto, dopo ore di ricerche in Tripadisor e vari blog sulla Cina, che senza una carta di credito cinese non si può comprare nessun biglietto online prima della partenza. Tutto ciò che potete fare è affidarvi al sito China Highlights Train Booking. È uno dei siti migliori che io abbia mai usato: superefficiente e superrapido nelle risposte. Funziona così: scegliete il vostro treno dal database nel sito; fate un pre-booking delle vostre tratte (se avete più tratte separate potrete fare un “ordine” unico); quando mancheranno 90 giorni alla partenza del vostro treno i dipendenti del sito si preoccuperanno di “prenotare” per voi i treni che vorrete; quando avranno la certezza di essersi accaparrati i vostri biglietti vi chiederanno i dati della vostra carta di credito ed effettuerete il pagamento; vi manderanno poi via mail tutte le spiegazioni di dove ritirare i vostri biglietti cartacei in stazione in Cina presentando il vostro passaporto (dato che le file solitamente sono molto lunghe, ritirate in una sola volta tutti i biglietti prenotati anche se ci sarà da pagare una tassa di 15 RMB – 2 Euro a tratta); saranno così gentili da inviarvi anche foto e video di come funzionano le stazioni in Cina e le indicazioni in cinese da dare al tassista per raggiungere la stazione giusta. Questo è stato l’aspetto che più mi ha colpito di questo sito: l’organizzazione e la disponibilità per rendere il viaggio il più tranquillo possibile.
– cassa comune: per quanto riguarda gli extra, noi ci siamo organizzati creando una cassa comune di 1500 RMB a testa (200 Euro) che abbiamo cambiato in aeroporto all’arrivo a Pechino e ci sono bastati per pagare tutti gli hotel, i pasti (3 al giorno per un totale di 16 giorni + qualche merenda e molte bottiglie d’acqua) e i trasferimenti (esclusi treni e volo interno). Io sono partito con una carta di credito Visa e non ho avuto alcun problema a prelevare in nessuno sportello e con nessuna banca.
– visto: occhio che per il visto vi aspetterà una bella batosta. Sono 180 Euro solo di visto purtroppo. Inoltre, a causa di politiche interne ferree, nel momento in cui compilerete le carte per l’ottenimento del visto vi verrà anche chiesto di specificare dove passerete ogni notte del vostro soggiorno specificando nome e indirizzo degli hotels. Non preoccupatevi: in un secondo momento potrete sempre cambiare senza bisogno di comunicare niente!!
– metro: siate metodici e ordinati! Loro lo sono ed esigono che le regole e le segnaletiche sui pavimenti delle stazioni vengano rispettate, per poter arrivare sempre puntuali a destinazione.