Il mio viaggio a testa in giù

Il viaggio del sogno, la meta ideale, l'affascinante Australia. Tre magnifiche settimane (da est al centro al sud)... quante emozioni. Che spettacolo the Aussie land
Scritto da: merenda
il mio viaggio a testa in giù
Partenza il: 24/12/2010
Ritorno il: 16/01/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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Cosa ci faccio sveglio alle 5 del mattino di giovedì 23 Dicembre? Fuori piove, il cielo è ancora buio, fa freddo… tutto indica di stare a letto sotto al mio bel piumone caldo, ma io sono già in piedi. Mi lavo e faccio colazione come se fossero le otto del mattino. La motivazione è tutto! Mi sto preparando per il mio lungo viaggio che mi porterà nella lontana e tanto desiderata, Australia. Mi sono messo in testa di abituarmi al fuso orario gradualmente e così, giorno dopo giorno ho incominciato ad andare a dormire ½ ora prima, dormendo comunque sempre 7/8 ore per notte. Così facendo eccomi in piedi quando ancora fuori c’è buio. Inutile raccontare tutto il viaggio, mi ci vorrebbe un intero libro (<< Il mio viaggio a testa in giù>>) saltiamo direttamente alla città delle città: Sydney! Sono eccitatissimo, arriviamo in auto da Brisbane e la prima cosa che notiamo è il grandioso Harbour Bridge. Imponente, la nostra porta d’accesso alla città. Ci sarà modo di vederlo con calma, passeggiando lungo la via pedonale. Altri turisti lo scaleranno, noi saremo più tradizionalisti. A piedi fino a metà per goderci la magnifica vista dell’Opera House che si staglia nella baia. Se il ponte è maestoso, il teatro dell’opera è spettacolare. Non mi stancherei mai di guardarlo. Ogni scorcio diventa ai miei occhi ancora più spettacolare se le vele dell’Opera House fanno da sfondo. La mia stella polare è il teatro dell’opera. Indipendentemente dal quartiere che visito, il punto di riferimento è Lei. Si sprecano le foto ed i minuti di video fatti. Mi verrebbe da dire dall’alba al tramonto, ma sarebbe sbagliato, perché ho scattato foto anche in notturna. La sera di capodanno è stata il clou. Fuochi d’artificio ad illuminare tutta la baia (grazie ai consigli avuti in loco ci siamo posizionati ai giardini botanici, così da godere della vista dell’Opera House con il ponte come sfondo). Dalla sommità dei grattacieli partivano i fuochi, dal ponte partivano i fuochi. La baia si colorava di rosso, verde, le barche addobbate di luci ed alla fine dei fuochi partono con la sfilata. Che emozione. Ogni capodanno dall’Italia trasmettono le immagini dei vari capodanni nel mondo, ovviamente uno dei primi è quello da Sydney e finalmente quest’anno ero qui a godermelo. Strana sensazione mandare gli auguri di buon anno dieci ore prima!

Che effetto fa svegliarsi il primo giorno di gennaio, in estate? Lo stesso che festeggiare il Natale in pantaloni corti.

E’ bellissimo! Fuori spende il sole ed il cielo sopra Sydney è di un bel caldo turchese. La città è già sveglia e noi siamo pronti ad esplorarla. Hop on, hop off dunque. L’idea è quella di partire con un giro completo col bus turistico, così da farci un quadro della città, dopodiché si scelgono le soste da fare e via a piedi per la città. Così facendo scopriamo quanto è grande la città. Piano alto del bus, scoperto, altoparlanti che trasmettono una voce registrata che illustra il percorso in tempo reale, con tanto di: alla vostra destra potete osservare il tal palazzo, alla vostra sinistra ecc. ecc. Cappellino, occhiali da sole e telecamera in mano. Sono proprio un turista tipico. E’ bello però poter vedere, una volta tornato a casa, il video della vacanza. Il filmato ti mostra il movimento delle cose, il rumore della città che le fotografie non riescono a rendere. Quanto poteva risultare divertente filmare in diretta una ramo di un albero preso, in piena faccia, da un turista distratto dalle bellezze del luogo? Il bus turistico ha il secondo piano scoperto, ricordi? Quindi pay attention!

Ci sarebbero tante cose da raccontare sulla città, ma non è il caso di copiare le guide turistiche. La città va vissuta, toccata, respirata. L’Opera House l’ho persino abbracciata, ma non sono stato l’unico. E’ buffo notare il comportamento dei turisti davanti ai monumenti. Gli orientali li vedi saltare con l’intento di farsi fotografare in volo. Certi giapponesi hanno cavalletti molto più grandi delle loro macchine. Io, fingo spontaneità, altri osservano dalla parte opposta dell’obbiettivo. Una volta vista la città come turisti, sarebbe bello potersela godere con più calma. Fermarsi all’Opera Bar per un aperitivo, provare il surf a Bondi beach senza avere la frenesia di dover vedere, vedere, vedere tutto il possibile e poi ripartire per un’altra destinazione. Tutto questo sarà fattibile la mia seconda volta in Australia. Io lascio sempre un motivo per tornare…



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