Il mio Brasile senza Tour Operator

La nostra avventura è iniziata il 1 settembre con un volo Milano/Rio de Janeiro con Air France Via Parigi, acquistato in internet direttamente dal sito della compagnia, alcuni mesi prima ad un prezzo diciamo…abbordabile (circa 960 euro a persona). La nostra vacanza di 17 giorni era strutturata con qualche giorno a casa di amici che abitano ad...
Scritto da: larossa
il mio brasile senza tour operator
Partenza il: 01/09/2007
Ritorno il: 17/09/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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La nostra avventura è iniziata il 1 settembre con un volo Milano/Rio de Janeiro con Air France Via Parigi, acquistato in internet direttamente dal sito della compagnia, alcuni mesi prima ad un prezzo diciamo…Abbordabile (circa 960 euro a persona).

La nostra vacanza di 17 giorni era strutturata con qualche giorno a casa di amici che abitano ad un centinaio di chilometri da Rio ed i restanti in giro tra i dintorni di Rio, Foz do Iguassù e Salvador Bahia.

Siamo arriva a Rio in una domenica piovosa, ma il lunedì mattina, con un sole stupendo, che ci ha accompagnato per tutta la vacanza, ci siamo messi in macchina con destinazione Rio lasciando però l’automobile in uno dei parcheggi di Niteroi (6 reais per tutto il giorno) dal cui porto partono i traghetti (che funzionano 24 ore su 24) che ti trasportano (per 2,30 reais a tratta) direttamente in città nella zona commerciale dei grandi uffici. Faccio presente che la valuta corrente è 1 euro /circa 2,65 reais.

Qui ne abbiamo approfittato per recarci nelle agenzie di cambio denaro e per recarci direttamente nei uffici delle compagnie aeree per acquistare i biglietti per i voli interni, dal momento che l’Aripass per il Brasile (che ti permette di fare 4 voli interni nell’arco di 21 giorni) acquistato in Italia costava mediamente €500,00 con la TAM a persona mentre a noi servivano solo 3 voli interni ed abbiamo quindi acquistato il pacchetto voli alla Comp. BRA (OceanAir) per €400,00 a persona tasse comprese (un accorgimento prima di partire se potete telefonate per la conferma del volo, non è difficile che possano essere cancellati o ritardati, soprattutto quelli che passano attraverso San Paolo).

Da qui abbiamo vagato un po per il centro, recandoci al Mercato Uruguaiano, che si traduce in un grosso mercato di bancarelle attaccate una all’altra dove potete trovare di tutto e di più dall’oggetto taroccato alle ricariche delle cartucce per stampanti. Abbiamo fatto sosta in uno dei tanti “baretti” dove ti preparano sul momento ottimi e freschissimi succhi e frullati di frutta fresca a scelta. Da qui ci siamo recati a vedere la bellissima Confeitaria Colombo storica caffetteria in stile liberty ed essendo poi scesa la sera, integrandoci con la gente del posto, ci siamo seduti al tavolino di uno dei tanti “baracchini” improvvisati sul marciapiede (tipo venditori di hot dog di Manhattan) che preparano ottimi spiadini di manzo e di pollo contemplando in tutto il suo candore il Teatro Municipal ed infine (con il buio che in settembre cala alle 6 di sera) un giretto d’obbligo sul “bonde” il trenino a rotaia che parte all’incirca dietro gli archi della Lapa e porta a Santa Teresa (circa 0,60 reais) inerpicandosi su queste strade ripide, godendo così di una visuale particolare su di una Rio illuminatissima, e la cui caratteristica è che, paghi se ti siedi, altrimenti se sali e scendi al volo restando esternamente attaccato ai paletti di legno è gratis (veramente dei grandi quelli che salgono e scendono a trenino in movimento). I giorni successivi sempre alzandoci di buon ora siamo andati a visitare: il Corcovado (Statua Cristo Redentor) con l’autobus (prendere quello con la scritta Cosme Velho,) una volta scesi verrete presi d’assalto dai taxisti (contrattate sempre il prezzo) che per 36 reais a persona (la stessa cifra che vi prende il trenino) vi portano alla sommità (ma in più a differenza del trenino fa un fermata intermedia alla pista dell’elicottero dove si può iniziare a pregustare di questa vista sulla città).

Il Pao de Azucar (35 reais per l’ingresso e appena prima della navetta che vi porta al primo stadio c’è un punto internet gratuito!) da cui abbiamo potuto godere oltre che ad una vista stupenda anche di un tramonto spettacolare che permette di godere della vista di una Rio illuminata da migliaia di luci …Veramente mozzafiato, come mozzafiato è il trasporto con le due navette da una stazione all’altra.

L’escadaria Selaron nel quartiere della Lapa (per chi non lo conoscesse Selaron è un artista di strada Cileno che abita in Brasile da anni) questa scala di circa 215 gradini è tutta rivestita di mattonelle colorate, provenienti da ogni paese del mondo che lui (Selaron che è quasi sempre presente sul posto) aggiunge e toglie continuamente; è veramente un opera d’arte in movimento continuo.

E per concludere il nostro soggiorno a Rio un bagnetto d’obbligo sulla spiaggia di Copacabana…Veramente un insieme di persone di vario genere, venditori che passano continuamente ma non assillanti che con un semplice “no obrigada” ti salutano sorridendoti a pollice alzato (che significa un misto di ciao, va bene, grazie).

I giorni successivi li abbiamo passati, esattamente 3, a Foz do Iguassù presso la Pousada Evelina posticino semplice ma essenziale, camera pulita con aria condizionata e con buona colazione (gestita da signora di mezza età gentile, disponibile e che parla 8 lingue tra cui l’italiano) dove abbiamo visitato entrambi i lati delle Cascate (sia Argentino che Brasiliano). Il lato Argentino (ingresso 40 pesos argentini) è più vasto e molto naturalistico: ci si può sbizzarrire a piedi camminando sulle varie passerelle che vi portano a vedere le cascate da ogni angolazione compresa la famosa e spettacolare Garganta do Diablo e, per chi vuole fare una cosa in più, c’è il Macuco Adventure che organizza (circa 70 pesos) un giro su camion scoperto con tanto di guida la quale vi dà nozioni generali dell’ambiente che vi circonda, della formazione delle cascate ecc. E per finire a bordo di un gommone, che porta diverse persone, abbiamo fatto una gita ”bagnata” alle cascate, dico bagnata perché vi portano direttamente vicinissimi ad paio delle tante cascate, diversamente se volete vi potete rilassare all’interno dell’enorme parco.

Il lato Brasiliano è meno vaso ma vi permette di salire su di una piattaforma direttamente sul dirupo di una parte della cascata permettendovi veramente di immergervi nell’ambiente (incredibile!!!). In questo percorso brasiliano sarete allietati dalla presenza di un buffo animaletto: il coatì che vi si avvicinerà con quel lungo nasino alla ricerca di cibo (attenzione se mangiate in prossimità di questo animaletto perché non si farà scrupoli a cercare di portarvi via il cibo, senza far male a nessuno!!). A proposito di cibo anche qui ottima carne come in tutto il nostro viaggio, a tal fine (per chi ha molta fame e un grande stomaco) vi suggerisco rist. Bufalo Branco dove per circa 40 reais a persona più bevande potete mangiare a rodizo (ovvero finchè non dite voi BASTA). Altrimenti il prezzo medio (ed è così nei vari posti dove siamo stati) è di circa 40/50 reais in due con carne contorno e bevanda.

E per finire la visita alla diga di Itaipu (6 reais) di sera dove il venerdì ed il sabato sera alle ore 20,30 viene presentata questa opera mostruosa, per la sua grandezza la cui costruzione è durata diversi anni (curioso sapere che il cemento impiegato per la costruzione sarebbe bastato a realizzare una autostrada a due corsie da Mosca a Lisbona), con uno schermo gigante che spiega la storia e la funzionalità della stessa ed a seguire uno spettacolo di luci che la illuminano.

Il viaggio è poi proseguito in direzione Salvador Bahia ed il nostro alloggio era a Sant Antonio vicino al Pelourinho (alla Pousada de Boqueirao gestita da una sig.Ra italiana che abita lì da 26 anni) zona dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

L’abbiamo girato in lungo e in largo in questi borghetti in sasso che si inerpicano su e giù, disseminati di negozietti e ristoranti dove tutti cercano di “tirarti dentro” per mangiare da loro e dove ogni due passi vieni fermato da venditori e mendicanti di ogni genere (questo è un po la cosa fastidiosa e da cui stare all’erta sempre se nelle vicinanze non c’è un poliziotto) e siamo arrivati Praca Municipal si trova l’Elevador Lacerda ascensore che vi porta (per 0,10 reais) nella parte bassa della città vicino al porto e da lì potete andare, se volete acquistare souvenir locali, al Mercado Modelo (vecchia porta di arrivo per gli schiavi africani) dove all’uscita del piano terra troverete, oltre ad un baretto con tavolini, un palco dove si esibiscono nella capoeira (spettacolari le evoluzioni) mentre invece fuori dal primo piano si trovano due ristorantini dove si può pranzare (chiusura ore 19) anche all’esterno su di una terrazza con vista porto oppure gustare una cajpirinha con musica dal vivo.

Di ristoranti ne trovati veramente tanti di vari prezzi: noi personalmente abbiamo mangiato dell’ottima Picanha al rist. Mamabahia e del pesce fantastico al ris. La Figa (attenzione da loro non ha lo stesso significato come da noi, è un gesto con il pugno chiuso con il pollice tra l’indice e il medio ed è un gesto scaramantico come per noi incrociare le dita) gestito da un ragazzo di Padova molto gentile.

D’obbligo anche una puntatina al mare (circa 15/20 minuti di taxi) a Barra alla Praia Porto da Barra, acqua più calma della spiaggia Praia do Farol da Barra (che peraltro ospita un museo navale visitabile con 6 reais) che è più grande ma adatta a surfisti. Questa prima spiaggia è piena di persone del posto e di venditori di ogni cosa dalla amaca al cibo, e ti accoglie con i cosiddetti “bagnini” locali e non fai in tempo a scendere la scaletta che… Ti propongono subito sdraine, ombrelloni, cocco, birra, acqua ecc.

Loro ti preparano quello che vuoi poi paghi a fine giornata quando te ne vai (ombrellone, 2 sdraine, 1 birra grande per 10 reais per l’intera giornata).

Per concludere il nostro tour siamo rientrati su Rio dove abbiamo passato l’ultima giornata dai nostri amici i quali ci hanno portato nella carinissima (creata però per turisti) Buzios che fu scoperta negli anni 60 da Brigitte Bardot (di cui vi è anche una statua in bronzo) e dal suo uomo brasiliano. Troverete ogni tipo di negozio, alloggiamento e ristorante in cui potete mangiare anche a lume di candela e poi nella spiaggia di Cabo Frio dove troverete, oltre ad una grossa spiaggia, una sabbia fantastica bianchissima che sembra veramente borotalco.

Finito il nostro viaggio posso darvi alcuni consigli: in quanto turisti ed europei (e potete mascherarlo come volete ma loro vi riconoscono come tali) per loro siete un bersaglio appetibile soprattutto dei malintenzionati. Attenzione a quando uscite dai banchi di cambio perché vi tengo d’occhio. Non portate orecchini, bracciali, orologi e cose varie in vista ivi comprese macchine fotografiche, cellulari ed anche zainetti troppo evidenti perché sono un’attrattiva e rischiate aggressioni e scippi. Non portate mai troppi soldi con voi e tenete qualche spicciolo per levarvi di torno i più fastidiosi. Non aprite il portafoglio davanti a loro ma tenete qualche soldo per il necessario direttamente in tasca.

Non fidatevi a girare a piedi la sera, prendete sempre il taxi per spostarvi. Quando attraversate la strada non pensate che le auto si fermino…Quindi fate attenzione però vanno da pazzi. Non prendete mai per buono il primo prezzo che vi dicono sia per i taxi (contrattate sempre il prezzo giocando al ribasso e stabilite una cifra precisa), che con i venditori in genere, se ve ne andate vi richiameranno abbassandolo.

Fate attenzione a quando vi danno il resto (a volte creano confusione e si trattengono dei soldi, vale anche per i banchi di cambio, rifate i conti anche voi in base alla valuta).

Non spaventatevi troppo di quello che è scritto sopra, se seguite alcuni accorgimenti (che possono valere anche per alcune città italiane) e non vi spingete troppo oltre non dovreste avere problemi ma non pensate mai di essere più furbi di loro in questo senso…Rischiate di rimetterci…Molti di loro non hanno niente da perdere.

Tirando le somme non è certo stato un viaggio riposante, ma ne è valsa veramente la pena. Non puoi dire di essere stato in un paese se hai passato le tue giornate in un villaggio turistico a “zampe all’aria”. Noi forse avendo amici in loco abbiamo avuto per una parte del nostro viaggio, la fortuna di poter girare mischiandoci tra di loro nella loro vita comune (che penso sia la cosa migliore per vivere al meglio un paese) e che ci hanno permesso di vedere cose che un turista (a Rio de Janeiro), anche pur muovendosi con un ottima guida scritta come quella che ho usato io, avrebbe avuto difficoltà oltre che logistiche anche di pericolosità perché comunque va detto che c’è da stare all’occhio in fatto di delinquenza, come ho scritto sopra, ed è un attimo sbagliare strada e finire…”in quella sbagliata”. E come ci ha detto una foto-reporter conosciuta sul posto “non pensate che i tutti i brasiliani siano come quel 10% di balordi che rovinano la reputazione del paese, c’è tanta brava gente”.

In conclusione comunque: obrigada brasil!!!!



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