Il meglio della East Coast

In giro tra New York, Atlantic City, Washington DC, Boston e Philadelphia
Scritto da: supergeig2
il meglio della east coast
Partenza il: 16/08/2012
Ritorno il: 26/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Il meglio dell’East Coast

Come ogni anno mi ritrovo a raccontare il mio diario di viaggio su turisti per caso. Dopo quattro anni consecutivi in giro nelle maggiori città degli Stati Uniti e un anno a Dubai e Abu Dhabi, per l’estate 2012 ritorniamo al nostro vecchio amore a stelle e strisce. Questa volta per un tour nell’East Coast, che toccherà ben 5 città.

Una delle suddette è New York alla quale, avendola visitata in modo capillare per 10 giorni nel 2007, dedicheremo solo qualche giorno focalizzando l’attenzione sulle maggiori novità quali il nuovo Word Trade Center.

Il viaggio è totalmente organizzato nei minimi particolari dal sottoscritto senza l’ausilio di agenzie che fanno lievitare i costi.

16/08/12

Tutto ha inizio dall’aeroporto di Catania, volo Alitalia per Roma-Fiumicino e da lì, in perfetto orario, volo United diretto per Washington D.C., dove arriviamo alle 15:00, il tempo di sbrigare le formalità doganali, molto accurate ma allo stesso tempo molto veloci, e il nostro SuperShuttle ci aspetta davanti all’aeroporto Dulles International.

In appena 40 minuti siamo già a destinazione, Hotel J.W. Marriott, fantastico, in posizione centrale, vicino alla Casa Bianca e accanto alla fermata dei pullman Hop-On Hop-Off, il modo migliore per visitare la città senza spendere un patrimonio.

L’hotel è molto grande e lussuoso, qui si svolgono le convention dei Democratici e dei Repubblicani, c’è perfino uno Starbucks all’interno della hall.

Il tempo di posare i bagagli e siamo subito giù in strada a visitare il centro di Washington, con foto di rito alla Casa Bianca che riusciamo a vedere solo dall’esterno (malgrado la mia richiesta di prenotazione del tour guidato all’interno, fatta all’Ambasciata Italiana).

La città si presenta tranquilla e pulitissima, ben lontano dalle caotiche metropoli americane.

Comunque giriamo tra le vie di Washington senza allontanarci eccessivamente dall’hotel, vediamo la Freedom Plaza, il National Place, Macy’s e il palazzo dell’F.B.I. e la sera, come ormai consuetudine, ceniamo all’Hard Rock Cafè.

Dopocena rientriamo in hotel spossati dalle 9 ore di volo e dal giro pomeridiano.

17/08/12

Sveglia mattutina, colazione allo Starbucks, interno all’hotel, prendiamo la metro alla fermata vicina –Metro Center – e ci dirigiamo alla Union Station, da lì ha inizio il giro con il pullman Grayline Hop-on Hop-Off, prenotato dall’Italia ad un prezzo scontatissimo, appena 73$ per 2 persone tutte le linee + ingresso al Madame Tussaud’s.

Alle 9:00 puntuali parte il Tour, appena una fermata e scendiamo davanti al Campidoglio o Capitol Hill (come lo chiamano gli americani). Qui avevo prenotato gratuitamente il tour guidato alle 9:30. Inizialmente un filmato ripercorre tutte le fasi della costruzione e successivamente il tour ci permette di scoprire i segreti di questo palazzo, la sua cupola – la Rotunda- e le antiche Camere dei rappresentanti e dei senatori –Old Senate Chamber-, prima della costruzione di quelle nuove, oltre alla prima Corte Suprema, anche questa prima della costruzione di quella attuale posizionata dietro Capitol Hill.

Il Tour è interessantissimo e rimango sorpreso del fatto che sia gratuito, come la maggior parte delle attrazioni/musei di Washington.

Tra le sale di maggior pregio, la National Statuary Hall, dove si trovano le statue di due importanti cittadini per ogni stato, la Hall of Columns piena anch’essa di statue rappresentanti personaggi americani illustri.

Scendiamo nella Cripta, considerato il centro geografico di Washington, durante il giro numerosi sono i dipinti che ornano le sale che visitiamo con la nostra arzilla guida 80enne.

Finito il tour di un’ora riprendiamo il bus Grayline e continuiamo il giro, prossima fermata National Air and Space Museum.

Qui la fermata è d’obbligo essendo uno dei più famosi musei sull’aviazione e sullo spazio presenti in America.

Anche qui l’entrata è gratuita. Giriamo tra le varie sale tra le quali la Milestones of Flight, in cui sono illustrati molti dei primi viaggi aerei e spaziali.

Qui sono esposti, il Flyer (1903), prima macchina più pesante dell’aria e a carburante che ottiene un volo controllato e prolungato, usata da Charles Lindbergh per la prima traversata dell’Atlantico nel 1927. Successivamente vediamo il modulo di comando Apollo 11 che portò gli astronauti nel 1969 sulla Luna. Altre Gallerie degne di nota sono quella della Seconda Guerra Mondiale dove sono esposti aerei da guerra e la Space Hall dove sono esposte tute spaziali, un modellino funzionante dello Space Shuttle e lo Skylab, laboratorio orbitante per tre persone.

Tra le altre esperienze da provare, l’entrata all’interno della cabina di pilotaggio di un Boing 747, e di altri aerei. Insomma un’esperienza da provare assolutamente.

Ormai ora di pranzo, in attesa del bus, decidiamo di mangiare un Jumbo Hot Dog nel carretto davanti al Museo. Prezzo 3,5$ condito con crauti e cipolle a volontà e di ottimo gusto…non come quello rifilatoci all’aeroporto di Roma, un misero hot dog sguarnito al prezzo di 5,20€…e poi dicono che la gente scappa dall’Italia!

Riprendiamo il bus, che passa lungo il National Mall, ammiriamo Smithsonian Castle con la sua elegante facciata vittoriana e ci fermiamo per le foto di rito all’obelisco Washington Monument alto 170 m, che domina tutta la città, ma alla sommità del quale non si può accedere per lavori di ristrutturazione interni.

Continuiamo il giro lungo il Tidal Basil, laghetto dove si possono affittare i pedalò e ci fermiamo davanti al Thomas Jefferson Memorial. Un mausoleo dedicato alla figura del terzo presidente americano, molto bello, circolare stile Pantheon, con una maestosa statua alta 6 m posizionata al centro. Ci sediamo ad ammirare i luoghi e godiamo della pace che si respira nei dintorni.

Riprendiamo il bus per la prossima fermata, Martin Luther King Memorial e Franklin Delano Roosvelt Memorial, il primo con la figura di questo leader afroamericano scolpita nella pietra e i suoi discorsi più celebri lungo le pareti, il secondo molto bello e grande, basato sulla figura di questo presidente americano.

Diviso in quattro spazi aperti, in granito, uno per ciascuno dei mandati coperti da Roosevelt.

Nel primo vi è un bassorilievo della prima parata per l’elezione di Roosevelt. Nel secondo c’è una scultura intitolata “Fame” che richiama i tempi duri della Grande Depressione. Nel terzo mostra il presidente Roosevelt disabile su una sedia a rotelle nascosta dal mantello della Marina. Nel quarto una serie di cascate finiscono in una serie di laghetti, con la statua della moglie e il bassorilievo rappresenta il suo corteo funebre.

Questo memorial l’ho trovato uno dei più belli e significativi.

Riprendiamo nuovamente il bus che ci porta al Lincoln Memorial, uno dei monumenti più visitati e famosi della capitale, l’edificio ha la forma di un tempio neoclassico contenente un enorme statua di Abrahm Lincoln seduto alta 6 m, circondata alle pareti da alcuni discorsi del presidente.

Il monumento è affollatissimo, dopo le foto ricordo ci sediamo come la maggior parte dei turisti ad ammirare il panorama, la Reflecting Pool resa famosa da innumerevoli film e in particolare da Forrest Gump e il Mall con il Washington Monument alla sua estremità.

Lì accanto sorgono due Memorial significativi e altrettanto belli, il Vietnam Veteran’s Memorial, composto da varie sezioni: le tre statue di soldati, il Vietnam Women’s Memorial, dedicato alla donne che hanno perso figli e mariti in guerra e il più conosciuto Vietnam Veterans Memorial Wall, due grandi pareti a forma trapezoidale di granito nero lucido con su incisi tutti i nomi dei caduti nella guerra del Vietnam. Man mano che si cammina e ci si riflette sulla parete lucida, la parete aumenta in altezza e aumentano i nomi dei caduti. Molto bello e significativo.

L’altro monumento sorge alla destra del Lincoln Memorial, ed è il Korean Veterans War Memorial, dedicato ai soldati caduti nella guerra di Corea. Composto da più sezioni e dalla forma triangolare. Qui dominano le statue immerse nella savana e il muro in granito lucido con i volti dei caduti in guerra.

Arrivato ormai il pomeriggio, decidiamo di riprendere il bus, che passando davanti alla Casa Bianca e al Museum of Natural History, ci porta davanti al Ford’s Theater, da lì il Madame Tussaud’s…anzi come lo chiamano loro The President Gallery che è ad un passo.

Ormai i Madame Tussaud’s li conosciamo benissimo, ci mancava solo questo di Washington D.C. sul suolo americano, avendo già visitato quello di New York, Las Vegas e Hollywood. Questo ha come tema principalmente i 44 presidenti americani, oltre naturalmente ad altre statue che rappresentano star del cinema e personaggi sportivi….comunque è da vedere..magari non da pagare il biglietto per intero, ma con la formula compresa nel prezzo del bus ne vale sicuramente la pena.

Dal museo delle cere ormai vicini all’hotel rientriamo per pochi minuti e successivamente prendiamo la linea Blu del Bus Grayline che ci accompagna davanti al World War II Memorial, dedicato alla seconda guerra mondiale, dove ci fermiamo per le foto, continuiamo il giro ripassando davanti al Lincoln Memorial, oltrepassiamo il fiume Potomac attraverso l’Arlington Memorial Bridge, ci fermiamo davanti al cimitero di Arlington che decidiamo di non visitare causa l’ora tarda e proseguiamo direzione Pentagon City Mall, non prima di aver girato intorno al Pentagono, quartier generale del Dipartimento della Difesa, degli Stati Uniti D’America.

Qui la guida del bus mi consiglia di non fare foto per le numerose telecamere piazzate ad ogni angolo ( ma qualcuna mi scappa).

Arriviamo al Mall, immenso, lo giriamo in lungo e in largo, soffermandoci sui negozi di nostro interesse…Abercrombie & Fitch ed altri. Ceniamo lì con un ottimo Sushi e da lì dopocena rientriamo direttamente in hotel con la metro blu.

18/08/12

Sveglia alle 5:00, perché alle 6:00 passa il SuperShuttle per portarci all’aeroporto Ronald Reagan National, appena 10 minuti dal centro, il nostro volo è fissato alle 8:40, ma riesco a farmi mettere su quello prima delle 7:30, così alle 9:00 siamo già a Boston.

Anche qui, questa volta il pulmino Go Airlink (più economico ma meno puntuale) ci aspetta fuori l’aeroporto e in 10 minuti siamo davanti all’Hotel Harborside Inn, in posizione centralissima, accanto al Quincy Market e al Long Wharf/Aquarium, dove si svolge tutta la vita diurna e notturna.

Il Check-in è previsto per l’orario di pranzo, così lasciamo i bagagli in hotel e iniziamo il nostro giro tra le vie di Boston. Prima tappa naturalmente il Quincy Market e Faneuil Hall, anche se data l’ora molti negozi sono chiusi, da lì ci spostiamo al Long Wharf e precisamente a visitare l’Aquarium, compreso nella nostra Go Boston Card.

L’acquario, molto affollato, ci occupa oltre un’ora, tra pinguini, meduse, tartarughe giganti, razze e pesci di tutte le specie. La struttura ha una forma a spirale, dando così la possibilità a tutti di vedere le vasche con i pesci.

Ritorniamo al Quincy Market, già affollato con l’apertura dei negozi, consiglio di pranzare all’interno, dove troverete pietanze di tutti i generi, noi abbiamo preso un Fish and Chips… buonissimo!

Finito il pranzo, torniamo al Long Wharf per la crociera Costitution Cruise, che ci permette in 45 minuti di avere una visione di Boston da lontano, compreso nella nostra Boston Card.

Il giro, attraversa tutta la Boston Inner Harbor e attracca a Charlestown Navy Yard, dove vediamo la U.S.S. Costitution, un veliero bellissimo che ha fatto la storia della marina americana, ma la crociera si ferma appena pochi minuti e riparte subito, quindi rimandiamo all’indomani la visita del veliero e del Museo annesso.

Rientriamo al Long Wharf, passiamo dall’hotel e attraverso la State Street arriviamo al famoso Old State House, continuiamo e arriviamo a Washington Street, lì inizia la zona cosiddetta “Downtown Crossing” di Boston.

Quello che affascina è la contrapposizione tra gli edifici antichi in mattoni rossi e i grattacieli moderni. Percorriamo tutta la Washington Street fino ad arrivare da Macy’s, dove la mia cara mogliettina si dedica ad un po’ di shopping. Io nel frattempo decido di intraprendere il famoso Freedom Trail, un percorso pedonale lungo 4 km, segnato da una linea rossa di mattoni per terra che passa attraverso i luoghi di maggior interesse di Boston.

Parto dall’inizio e cioè dal Visitor Center del Boston Common (fu qui che i coloni si scagliarono contro i dominatori britannici) da lì salgo verso il Massachusetts State House (sede del governo dello stato), scendo lungo la Park Street dove ammiro la Park Street Church (costruita nel 1810 e baluardo del movimento antischiavista), continuo visitando l’Old Granary Buring Ground (uno dei più antichi cimiteri di Boston dove riposano John Hancock e Paul Revere), poi attraverso Tremont Street si arriva alla King’s Chapel e al suo minuscolo camposanto dove si trova la tomba del fondatore della città John Winthrop, proseguo il percorso arrivando alla Old Meeting State House , elegante chiesa con campanile bianco e infine la Old State House e il Boston Massacre Site.

Il primo sede del governo colonialista britannico fino all’indipendenza, adesso adibito a museo, e il secondo è la piazza dove nel 1770 i soldati britannici aprirono il fuoco sulla folla in rivolta uccidendo cinque persone e alimentando la propaganda rivoluzionaria, continuo fino ad arrivare al Faneuil Hall (detto la culla della libertà per via dei discorsi patriottici che si tenevano qui), e mi fermo lì vicino a visitare il famosissimo ristorante Union Oyster House, considerato il più antico ristorante d’America, dove lo stesso John Kennedy era solito andare, e una targa ricorda il tavolo ove era solito sedersi.

Stanco della camminata e curioso della specialità del locale, decido di sedermi all’ Oyster Bar e di assaggiare le famose ostriche accompagnate da una ottima birra scura come la Samuel Adams, il resto della Freedom Trail lo rimando all’indomani.

Devo andare a recuperare la moglie che a quest’ora avrà speso un patrimonio da Macy’s, lì anticipiamo l’incontro stabilito con una coppia di sposini che si trovano in viaggio di nozze, passeremo con loro un giorno e mezzo a visitare Boston.

In compagnia dei ns. Amici, continuiamo il giro per Downtown Crossing e ceniamo assieme a loro all’Hard Rock Cafè, ormai come detto in precedenza, immancabile appuntamento durante i ns. viaggi.

Passeggiamo per l’affollato Fanueil Hall e Quincy Market, fino a spingerci al Long Wharf, dove ci separiamo per darci appuntamento all’indomani per la visita di Boston con il bus Beantown Trolley Tour compreso nella Boston Card.

19/08/12

Appuntamento alle 9:00 al Long Wharf, per iniziare il tour con il bus Hop-On Hop-Off, la prima fermata ci permette di visitare la Old North Church , la casa di Paul Revere e il Copp’s Hill Buring Ground (ennesimo cimitero cittadino) quindi di riprendere la parte nord del Freedom Trail.

La Old North Church è un’antichissima chiesa con tradizionali panche chiuse, mentre la Paul Revere House è la più antica casa con strutture a doghe in legno rimasta in città. Qui nel 1775 Paul Revere iniziò la cavalcata per avvisare i compatrioti a Lexington dell’imminente arrivo delle truppe britanniche.

Nel visitare queste due luoghi passiamo anche attraverso il quartiere di Little Italy con i suoi numerosi ristoranti e botteghe che ci fanno tornare in mente il nostro bel paese.

Riprendiamo il bus, per la prossima fermata Charlestown Navy Yard, qui un’amara sorpresa, la USS Costitution, vista il giorno prima non c’è più…è salpata e rientra l’indomani. Quindi visitiamo il Museo e la corazzata presente in porto.

Riprendiamo il bus, delusi dalla mancata visita del veliero, e continuiamo il giro, fermandoci davanti alla bellissima Trinity Church e al grattacielo John Hancock, il più alto del Massachusetts.

La Trinity Church è stata eletta uno tra i dieci edifici più belli d’America, la struttura romanica in granito e arenaria risale al 1877 e la sua antica facciata si contrappone al moderno grattacielo affianco.

Dopo le doverose foto, riprendiamo il bus che passa ogni 30 minuti precisi e passando attraverso alla Symphony Hall e al Prudential Center, ci fermiamo davanti al Fenway Park, per il tour guidato dello stadio della famosissima squadra di baseball i Boston Red Sox.

Amara sorpresa quando vediamo centinaia di persone davanti allo stadio, infatti essendo domenica era in corso una partita e il tour era ovviamente sospeso.

Riprendiamo immediatamente il bus per oltrepassare il Charles River e arrivare nella cittadina di Cambridge dove sorge la famosa università di Harvard.

Qui ormai ora di pranzo ci fermiamo al centro commerciale CambridgeSide-Galleria, dove pranziamo nel Food Court a base di un ottimo sushi.

Giriamo un’oretta tra i negozi e alle 15:30 utilizziamo la Go Boston Card per la crociera lungo il fiume Charles River.

Anche questa da consigliare assolutamente, ti permette in poco piu’ di un’ora di vedere il fiume e le sue tante imbarcazioni, e di rilassarti guardando il panorama di Boston e della vicina Cambridge.

Rientrati al CambridgeSide, prendiamo la metro linea verde che ci porta al Public Garden, grandissimo parco stile Central Park, più piccolo naturalmente, dove le persone si riposano, leggono e fanno jogging sui bellissimi prati.

Arriviamo in tempo al giro previsto dalla nostra Go Boston Card, lo Swan Boat, a bordo di imbarcazioni a forma di cigno che navigano nel laghetto del parco, un’esperienza molto rilassante e piacevole.

Finito, il giro, esploriamo il Public Garden e il Boston Common, per poi prendere la metro lì vicino e rientrare in hotel.

Appuntamento per la cena è con l’immancabile astice del Massachussetts, ci attira tra i tanti ristoranti presenti il Tia’s posizionato su waterfront, dove servono 2 astici di medie dimensioni in un piatto con patatine e insalata a 28$!!!

Buonissime e freschissime!!! Dopocena giriamo il sempre affollato Quincy Market e salutiamo gli sposini, l’indomani loro sono in partenza per l’Italia e noi per New York.

20/08/12

Sveglia in mattinata e anche qui pulmino Go Airlink che dovrebbe passare alle 6:00 e invece ritarda di oltre mezz’ora, arrivando in tempo per il volo Jetblue delle 8:00 con arrivo al JFK alle 9:10, shuttle che ci aspetta davanti l’aeroporto per portarci al magnifico Hotel Millennium Broadway, posizionato tra la 44th street e Broadway.

Dire fantastico, è riduttivo, le stanze sono grandi e pulite e la posizione è perfetta, a pochi passi dalla 42th street e quindi dalle metropolitane principali, a metà della piazza più famosa del mondo Times Square, a pochi metri anche dalla 6 avenue e quindi dal Rockfeller Center, insomma hotel perfetto ad un prezzo ultra scontato.

Il tempo di sistemare i bagagli, darci una rinfrescata e giù ad ammirare le mille luci di Times Square e della 42th street.

Arriviamo al Porth Authority e utilizziamo la nostra tessera New York Pass, fondamentale per i viaggi nella grande mela, per l’escursione delle 12:00 con pullman Academy che ci porta ad Atlantic City.

In appena due ore siamo lì, certo non è Las Vegas che è tutta un’altra cosa, ma la ricorda un po’ con i suoi immensi casinò. Ci fermiamo all’inizio della Boardwalk lungomare in legno dove si trovano i maggiori hotel e precisamente all’Atlantic’s Club. Passiamo attraverso il Trump Plaza, poi il Tropicana e infine il Bally’s dove diamo un’occhiata veloce al Tanger Outlets the Walk.

Passeggiando sul lungomare visitiamo il Caesers, dove proviamo le slot machine, entriamo al The Pier Shops, lungo molo pieno di negozi di classe, ci fermiamo al Johnny Rockets per un frullato smoothies e proseguiamo tra i tanti casinò e negozietti della Boardwalk, fino ad arrivare all’ultimo hotel casinò nato, il Revel proprio alla fine del lungomare.

Torniamo indietro fino allo Steel Pier, molo adibito a lunapark, e ci fermiamo davanti al maestoso Trump Taj Mahal, qui ormai ora di cena, mangiamo al mitico Hard Rock Cafè con un ottimo Legendary Burger.

Direttamente dal Taj Mahal parte il pullman che ci riporterà a New York in serata, felici dell’escursione e di aver visto la contrapposizione atlantica di Las Vegas.

Ma naturalmente la giornata non è ancora finita e rientrando a New York, non possiamo non soffermarci nella bellissima Times Square di notte.

21/08/12

Sveglia sempre mattutina, perché sei in America e devi sfruttare ogni minuto della giornata, colazione al Cranberry Cafè con uova, bacon, pane tostato e pancake, e poi subito a prendere la metro rossa. Oggi ci aspetta una lunga giornata a Lower Manhattan. Arriviamo alla fermata Ferry e da lì attraverso il bellissimo Battery Park ci spostiamo verso Castle Clinton a ritirare i nostri biglietti con il New York Pass, per la visita alla Statua della Libertà ed Ellis Island.

Questa volta l’audio guida in italiano è compresa nel biglietto e ci permette di capire tutti i retroscena della costruzione della statua e del significato storico di Ellis Island.

Raggiungiamo l’isolotto con il simbolo americano per eccellenza “Miss. Liberty”, guidati dall’audio tour giriamo tutta l’isola, ammirando la statua e la vista su Lower Manhattan, le foto si sprecano davanti alla sua bellezza.

L’ingresso all’interno della statua non è permesso perché ci sono dei lavori di ristrutturazione, comunque ci basta ammirarla dal basso.

Finito l’audio Tour di circa 45 minuti, riprendiamo il battello per l’isolotto vicino, Ellis Island. Anche qui, lo abbiamo visitato nel 2007, ma l’audio tour questa volta ci permette di capire il vero significato dell’isola, principale punto d’ingresso degli immigrati che arrivavano da tutto il mondo speranzosi e pronti a sbarcare nel nuovo continente dalle mille luci.

Aperto dal 1892 al 1954, ha accolto più di 12 milioni di immigrati, che all’arrivo dovevano esibire i documenti di viaggio con le informazioni sulla nave che li aveva portati a New York. Dei medici dell’immigrazione controllavano rapidamente ciascun immigrante, contrassegnando sulla schiena con un gesso, quelli che dovevano essere sottoposti ad un ulteriore esame per accertarne le condizioni di salute.

Chi superava questo primo esame, veniva poi accompagnato nella Sala dei Registri, dove erano attesi da ispettori che registravano nome, luogo di nascita, stato civile, luogo di destinazione, disponibilità di denaro, professione e precedenti penali. Ricevevano alla fine il permesso di sbarcare e venivano accompagnati al molo del traghetto. I “marchiati” venivano inviati in un’altra stanza per controlli più approfonditi. Per i ritenuti non idonei, circa il 2%, c’era l’immediato reimbarco sulla stessa nave che li aveva portati negli Stati Uniti, la quale, in base alla legislazione americana, aveva l’obbligo di riportarli al porto di provenienza. Tutto questo è spiegato dal tour e dalle sale espositive dell’ Ellis Island Immigration Museum.

Rientrati con il battello a Battery Park, ormai quasi ora di pranzo, ci dirigiamo attraverso la Broadway verso il sito dove sorgevano le torri gemelle. Qui è tutto in fase di costruzione, ma già si possono ammirare il One World Trade Center con i suoi 541 metri che da pochi giorni ha raggiunto la sua altezza massima, i pavimenti in cemento hanno raggiunto il 93° piano e il rivestimento esterno in vetro l’82 piano.

Comunque il One World Trade Center nel 2013 verrà completato e sarà il grattacielo più alto degli Stati Uniti. Anche il Four World Trade Center ha raggiunto la sua altezza massima di 288 metri ed anche qui è in fase di completamento la parte dei pavimenti e del rivestimento esterno in vetro. Mentre il Seven World Trade Center è stato completato nel 2006 e visto nel 2007. Mancano ancora le altre torri 2, 3 e 5 in fase di costruzione e la nuova PATH o Trasformation Hub, snodo cruciale per gli spostamenti a New York. Il tempo di pranzare, una visita al vicino outlet Century 21 per qualche affare e alle 15:30 abbiamo l’entrata prenotata per il nuovo National September 11 Memorial & Museum, proprio sotto le torri. Due piscine con le più grandi cascate artificiali degli Stati Uniti si trovano in corrispondenza delle impronte delle Torri Gemelle, iniziamo a visitare quella Sud, i nomi delle 2.983 vittime sono iscritti su 76 placche di bronzo attaccati che formano i bordi delle piscine del Memorial. Il parco è bellissimo e si gode una sensazione di pace assoluta, passando da una piscina all’altra si nota un piccolo albero di pero soprannominato The Survivor Tree che si è salvato dagli attentati terroristici alle Twin Towers e il museo in fase di completamento per la prossima apertura fissata per l’11 settembre 2013. Da lì ci spostiamo lungo Fulton Street, fino ad arrivare al South Street Seaport e al Pier 17. L’attrazione compresa nel pass che volevamo fare il Dialog In the Dark era chiusa e così vediamo The Body, una mostra sul corpo umano. Ci fermiamo al Pier 17 ad ammirare il ponte di Brooklyn e giriamo un pò all’interno del centro commerciale, tornando su Fulton Street, non può mancare un salto all’Abercrombie & Fitch prima di riprendere la metro che ci porterà in Hotel. Per la sera facciamo un salto come ormai consuetudine al Madame Tussaud’s sulla 42th street, compreso nel pass e ceniamo in un famoso ristorante di Sushi, Natsumi sulla 50th street.

Dopo cena passeggiamo nell’affollatissima Times Square e ci fermiamo per una birra all’Hard Rock Cafè della piazza, prima di ritirarci in hotel, perché l’indomani ci aspetta una levataccia per la gita a Philadelphia.

22/08/12

Sveglia all’alba e prendiamo la metro viola che ci porta direttamente alla Grand Central Terminal, da lì parte il pullman della ditta Empire Vacation per Philadelphia, prenotato dall’Italia con Expedia. Facciamo la conoscenza della nostra guida in Italiano, Marco, ed in 2 ore siamo a Philadelphia, la città dell’amore e quinta città degli Stati Uniti per popolazione. Prima tappa prevista è la visita alla famosa Liberty Bell-campana della libertà- simbolo della rivoluzione americana, l’4 luglio del 1776, il suo suono radunò i cittadini di Philadelfia per la lettura della dichiarazione d’indipendenza. La guida ci spiega le storia della campana e della sua famosa crepa.

Da lì ci spostiamo al vicino Independence Hall, edificio in cui venne discussa e ratificata la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti da parte dei rappresentanti delle 13 colonie inglesi. Due piccoli edifici sono adiacenti all’Independence Hall: ad est si trova Old City Hall e ad ovest la Congress Hall. Perché Philadelphia è stata sede del governo federale per 10 anni fino al 1800 quando poi venne spostata a Washington DC.

La visita ci permette di ammirare l’interno della Independence Hall, di vedere l’originale della Costituzione Americana del 1787, gli articoli della Confederazione dal 1776 al 1789, e la dichiarazione d’indipendenza del 1776, la sede del Congresso, presso la Congress Hall, durante il periodo in cui Philadelphia fu la capitale e la sede della Corte Suprema, sempre nello stesso periodo, presso l’Old City Hall.

Ormai quasi ora di pranzo, la guida ci permette uno spuntino veloce a The Bourse Building.

Io utilizzo il tempo a disposizione per arrivare all’Hard Rock Cafè lungo Market Street e a prendermi una birra con il relativo bicchiere che ormai fa parte della mia collezione.

Tornato in gruppo ci spostiamo a piedi nei quartieri di Philadelphia, fino a raggiungere la Betsy Rose House, qui si dice che è stata cucito la prima bandiera americana a stelle e strisce.

Continuiamo lungo l’antico quartiere di Elfreth’s Alley, ove sorge una delle vie più antiche degli Stati Uniti e riprendiamo il pullman che ci fa visitare la città, la sede del comune e ci porterà al Philadelphia Museum of Art.

Qui il luogo non è famoso per il museo, ma per la scalinata ed una statua di bronzo, non quella di George Washington ma di Rocky Balboa.

Qui infatti, Silvester Stallone/Rocky Balboa correva durante i suoi allenamenti lungo le strade di Philadelphia e completava il percorso salendo queste scale.

Successivamente, sempre nel film, vista l’importanza data dal pugile Rocky Balboa alla città di Philadelphia, gli venne eretta una statua in Bronzo che tutt’ora è sede di pellegrinaggio da parte dei turisti.

Finito il giro di Philadelphia, il tour ci porta a Lancaster, sede della comunità Amish, dove si arriva in un’ora. Qui ammiriamo la vita di questa comunità religiosa, resa famosa dal film Witness -il testimone – vivono come contadini e artigiani in campagne che tengono gelosamente libere dalle intrusioni della civilizzazione che possano intaccare i loro princìpi guida. L’elettricità non è ammessa, poiché rovina la naturalezza del creato e la semplicità del vivere, mentre fonti alternative di energia (come il vento, il sole, l’acqua) sono le benvenute. Non esistono automobili, poiché l’intento di un Amish è di vivere con semplice umiltà tra i suoi cari e simili: questo fa degli Amish dei buoni allevatori di cavalli (principale forza motrice), che tirano i semplici carri neri coperti o meno (detti buggies) che sono diventati il simbolo di questa comunità. Proprio su uno di questi Buggies gireremo tra le fattorie di questa comunità, un’esperienza indimenticabile, sembra di essere tornati indietro nel tempo. Finito il giro, ci fermiamo presso un villaggio gestito dalla comunità Amish, dove mangiamo i loro prodotti e visitiamo i negozi con le loro creazioni. Nel tardo pomeriggio, rientriamo con il pullman verso New York, infatti dal punto in cui siamo ci vogliono ben 3 ore per tornare in hotel. La sera prima di andare a cenare al Bubba Gump visitiamo il Ripley’s Belive or Not Museum, compreso nel pass e per fortuna, un museo delle cose più strane a questo mondo. Dopocena continuiamo il nostro giro tra le vie di New York senza allontanarci dall’hotel che è al centro di Times Square che è il centro del mondo.

23/08/12

Sveglia questa volta alle 7:00 colazione da Dean & De Luca, nel palazzo del New York Times e alle 8:15 ci aspetta il pullman Coach Usa per lo shopping sfrenato al Woodbury Premium Outlets. Arriviamo prima dell’apertura, pronti per dare l’assalto ai negozi Tommy Hilfinger e Polo Ralph Lauren. La mia cara mogliettina dopo aver svaligiato questi due negozi, compra due borse da Prada e da Gucci. Pieni di pacchi continuiamo il giro tra le viette dell’Outlets, credo il più grande di questa compagnia, con 220 negozi. Ormai stanchi e soddisfatti degli acquisti fatti decidiamo di rientrare a New York con il pullman delle 15:00.

Qui posiamo i bagagli, mia moglie si riposa dalle fatiche dello shopping sfrenato e io, mai stanco essendo nella città che non dorme mai, prendo il Bus M42 destinazione Intrepid Air an Space Museum, arrivo lì alle 16:20… ma cavolo non mi fanno entrare perché chiude si alle 17:00 ma non staccano più biglietti dalle 16:00, che sfiga. Comunque una volta lì prenoto l’Harbor Lights Cruise – crociera al tramonto- per le 19:00 e decido di occupare quelle due ore salendo sempre con il pass al Top of The Rock.

Nell’attesa del mio turno per salire, visito il Rockeller Center e la sua famosa piazza con la statua dorata, immaginando d’inverno la pista di pattinaggio su ghiaccio che occupa lo spiazzo.

Arrivato il mio turno, salgo al 67° piano per una vista panoramica su New York, rispetto al 2007 adesso c’è molta più gente, e successivamente al 70° piano.

Foto da tutte le angolazioni, a sud verso Lower Manhattan, a nord verso Central Park, ad est verso l’Hudson River e ovest verso l’East River.

Torno a piedi verso l’hotel, appena in tempo a riprendere mia moglie ripresasi dallo shopping e con il bus M42 ci dirigiamo verso il molo per la crociera al tramonto di 2 ore intorno all’isola di Manhattan.

Da non perdere per vivere panorami mozzafiato sulla città che non dorme mai, parte all’altezza della 42 street e gira tutto intorno all’isola ritornando al punto di partenza.

Attracchiamo al molo alle 21:00 e il solito autobus M42 ci porta davanti al nostro locale per la cena sulla 42th Street, il Dallas BBQ.

Ne avevo sentito parlare bene sul sito Tripadvisor.it, ma è stato qualcosa di incredibile, abbiamo preso le Beef Ribs viste ad un vicino di tavolo ed erano buonissime… superlative… superiori pure a quelle dell’Hard Rock Cafè… da provare assolutamente!

24/08/12

Sveglia presto come al solito e alle 9:00 siamo già all’Empire State Building. Anche se siamo saliti all’osservatorio appena 5 anni fa, è una esperienza da ripetere assolutamente, anche perché l’ultima volta era tutto in fase di ristrutturazione e il Top Deck 102° piano non era aperto. Quindi con la nostra New York Pass saliamo con l’ascensore e arriviamo in una sala dove viene spiegata tutta la storia e la costruzione dell’Empire State Building, finita questa visita saliamo qualche piano più su all’osservatorio, da dove si gode una vista di Manhattan spettacolare a 360 gradi.

Gli osservatori sono due, il primo è il “Main Deck”, situato al 86° piano, abbastanza grande e affollato, rispetto al Top of the Rock, ha le grate che limitano la possibilità di fare foto, comunque è bellissimo. Il secondo è il “Top Deck” situato al 102° piano, ed molto piccolo e poco affollato. E’ situato sull’antenna e si gode una vista incredibile. Dopo aver fatto foto da tutte le angolazioni, scendiamo e scopriamo che l’uscita principale era chiusa, ci hanno fatto uscire da una secondaria, perché proprio lì davanti c’era stata una sparatoria, solita routine a New York, che comunque reputo una delle città più sicure al mondo. Lascio la mia dolce mogliettina da Macy’s a fare un po’ di shopping e io mi dirigo prima con la metro e poi con il bus a vedere l’Intrepid Air & Space Museum, situato sulla portaerei da cui prende il nome attraccata sull’Hudson River. Devo dire un’attrazione bellissima, tantissimi aerei esposti, tra i quali un Frecce Tricolore dell’aeronautica italiana. Il punto principale è sicuramente è il Flight Deck, dove sono esposti sedici aerei e cinque elicotteri che hanno segnato la storia americana, qui si trova pure il Pavillion dello Space Shuttle, al chiuso, entrando si può ammirare la navicella spaziale che ha compiuto numerosi viaggi nello spazio, quest’ultima attrazione è stata aperta da pochissimo e merita una visita. Continuo ad esplorare il Flight Deck ed entro nella plancia di comando e poi mi dirigo verso l’Hangar al piano di sotto, dove sono custoditi altri aerei e vari simulatori di volo. Accanto alla portaerei è parcheggiato anche il Concorde della British Airways, aereo da trasporto supersonico che cessò il servizio passeggeri il 24 ottobre 2003, peccato il mio biglietto mi permette di vederlo solo da fuori, ma il tour previsto per l’accesso era già terminato. Comunque la visita alla Intrepid Air & Space Museum mi occupa due ore, cinque anni prima non l’avevo potuta visitare in quanto chiusa per ristrutturazione. Finito il tour prendo la metro express da Times Square e mi dirigo nel famoso quartiere del Bronx. Qui mi aspetta il tour dello stadio degli Yankee, leggendaria squadra di baseball sempre compreso nel Pass. Ma forse non ho fortuna con gli stadi, infatti a Boston non avevo potuto fare il tour perché vi era in corso una partita, qui a New York malgrado fossi arrivato un’ora prima della chiusura, i biglietti erano finiti. Ormai ora di pranzo mi consolo con l’Hard Rock Cafè che si trova presso lo stadio, e un bel piatto di Nachos e una birra Sam Adams mi fanno dimenticare il viaggio a vuoto che ho fatto.

Comunque rientro alle 15:00 nei pressi dell’hotel e visito essendo compresa nel New York Pass l’attrazione del Discovery Channel – Spy, sulla storia dello spionaggio americano, interessante.

Passo dall’hotel a prendere la mia consorte, bella riposata e insieme andiamo a visitare la Fifth Avenue, partendo dal negozio della Apple su Grand Army Plaza e scendendo verso sud. Prima visita, naturalmente la straordinaria Trump Tower con l’annesso Nike Town.

Dalla Madison Avenue prendiamo il Bus che ci porta nei pressi del Metropolitan Museum, lì anche se non siamo appassionati di arte, decidiamo di visitarlo essendo compreso nel pass.

Devo dire che è immenso, la parte che mi è piaciuta di più è stata sicuramente quella dell’antico Egitto e della pittura del novecento.

La visita ci occupa tutto il pomeriggio fino a sera, alla chiusura tornando verso il nostro hotel a Times Square per festeggiare l’ultima sera di questo magnifico viaggio, decidiamo di cenare nel nostro locale preferito… il Red Lobsters.

Qui Aragoste e Gamberi la fanno da padroni, prendiamo due piatti misti favolosi, mia moglie il Seaside Shrimp Trio ed io l’Ultimate Feast.

Continuiamo il giro tra le vetrine di Times Square e ormai notte fonda rientriamo in hotel.

25/08/12

Sveglia presto per l’ultima mattinata a New York, decidiamo di tornare nella zona sud, a Lower Manhattan, visitiamo Wall Street e la Federal Hall, da lì passiamo al Century 21 dove la mogliettina fa le ultime compere, mentre io ammiro per l’ultima volta la One World Trade Center arrivata alla sua massima estensione, ormai mancano pochi mesi per il suo completamento.

Passando lungo il cantiere proprio lì sotto, mi dirigo verso il One Financial Center, con il suo magnifico atrio composto da palme. Qui è tutto in fase di ristrutturazione, molti negozi sono chiusi, quindi passeggio nel porticciolo lì a fianco da dove si gode una vista magnifica della baia di New York.

Ripasso a prendere la mogliettina e attraverso Fulton Street ci dirigiamo verso il Pier 17, lì una visita all’Abercrombie & Fitch e un ultimo pranzo da Johnny Rockets ci fanno ricordare che è ora di tornare in Hotel, perché alle 13:45 passa il Go-Shuttle che ci porterà all’aeroporto di Newark in New Jersey, dove il volo United ci riporterà in Italia.

Qualche ora di ritardo dalla partenza, ma a New York in qualsiasi aeroporto è normale perché ci sono decine e decine di aerei in fila pronti per il decollo.

Comunque il volo è tranquillo e anche se si tratta di una compagnia americana, i film che proiettano sul mini display sono in lingua italiana.

26/08/12

Arriviamo a Roma Fiumicino in ritardo, era previsto alle 7:45 e invece atterriamo alle 9:20, il tempo di ritirare il bagaglio e dal Terminal 5 ci spostiamo al Terminal 1, qui ci imbarchiamo puntuali sul volo Alitalia per Catania, aspettiamo oltre 1 ora in aereo il nostro turno per decollare, morale della favola perdiamo il pullman delle 12:20 e dobbiamo prendere quello successivo delle 15:20..ma alla fine queste sono sciocchezze…il viaggio è andato benissimo, ed anche se è stato un Tour the Force, ci ha permesso di visitare 5 città americane.

Ogni anno Vi lasciavo qui su turisti per caso dando qualche anticipazione sul prossimo viaggio, bè questa volta non posso fare previsioni, magari sarà di nuovo l’America, oppure qualche capitale Europea, o il tanto sognato trio Shangai, Singapore e Hong Kong, oppure l’Australia, insomma si vedrà.

I soliti consigli finali che do ad ogni viaggio:

Washington DC: sicuramente l’Hotel J.W Marriott e il Tour Hop-On Hop-Off, nonché la visita al Campidoglio, comunque passateci almeno 3 giorni perchè ci sono tante cose da vedere.

Boston: la zona di Quincy Market per alloggiare e mangiare (non perdetevi la specialità del luogo, l’astice) nonchè la Boston Card, anche qui 3 giorni sono sufficienti.

New York: assolutamente il Millennium Broadway Hotel e il New York Pass, comunque tutta Manhattan è bellissima, ci sono andato 3 volte ma ci riandrei altre 1000. Se non siete mai stati, almeno ci vogliono 10 giorni per vedere tutto, in una settimana vedrete solo le cose essenziali. Da visitare assolutamente: Times Square (dove consiglio di prendere l’hotel), Empire State Building, Top of the Rock, Statua della Libertà ed Ellis Island, One World Trade Center…insomma tutta Manhattan!! Per mangiare, Dallas BBQ, Red Lobsters, Bubba Gump e Hard Rock Cafè.

Atlantic City: fate un’escursione da New York di mezza giornata non di più, la parte più interessante è sicuramente il Boardwalk, ma non aspettatevi Las Vegas.

Philadelphia: città che merita, se avete modo, dedicate piu’ di mezza giornata prevista dall’escursione da New York, passateci almeno 2 giorni. Sicuramente da visitare la comunità Amish.



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